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Autore: Tessie_chan    19/04/2016    1 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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I cinque amici osservarono le figure incappucciate. Erano cinque persone, quasi completamente invisibili sotto gli ampi vestiti che indossavano, dai quali spuntavano solo le mani, che era bloccate con delle manette.
Uno di loro si fece avanti e parlò: era un uomo altissimo e molto muscoloso, con il volto coperto di cicatrici << Bene arrivati, esaminandi. Noi siamo stati ingaggiati dal comitato d'esame per mettervi alla prova! Voi cinque dovrete battervi con noi, uno contro uno, e il tipo di sfida sarà a piacere! La vittoria spetta al gruppo che vincerà più scontri! Se vincerete potrete proseguire, se perderete il vostro esame finirà qui! Il primo a battersi sarò io! Chi di voi mi farà da avversario? >>
Aithusa studiò l'uomo: sembrava il classico combattente che fa affidamento solo sulla forza bruta, senza applicare nessun tipo di strategia. Quelli come lui si potevano battere in più di un modo, a patto di essere abbastanza resistenti, ovviamente.
<< Vengo io! >> disse Gon ingenuo, e fece un passo avanti.
<< No! >> gridò Aithusa, afferandolo per le spalle << Ma l'hai visto quant'è grosso? Quello ti polverizza con una mano sola! Vado io, è meglio! >> e cominciò a percorrere il ponte che era comparso mentre parlava.
<< Una mocciosa? Sul serio?! >> rise il gigante << Così non c'è gusto per- >> e si interruppe all'istante, crollando a terra privo di sensi.
Aithusa, muovendosi come un fulmine, gli era arrivata alle spalle e lo aveva colpito alla nuca, mettendolo fuori combattimento.
<< Troppo facile >> borbottò Aithusa tornando indietro.
<< Prima vittoria per gli esaminandi! >> annnunciò una voce da un altoparlante.
<< Tess, sei stata grande! Lo hai sconfitto con un colpo solo! >> esclamò Leorio dandole una pacca sulla spalla.
<< Il prossimo sono io! >> disse Gon facendosi avanti.
Gon sfidò un ometto mirgherlino, che lo sconfisse in una prova di furbizia; gli era andata decisamente male, considerando la sua ingenuità spaventosa. 
Leorio si trovò di fronte a una donna, e si sfidarono alla morra cinese, e non solo Leorio perse clamorosamente la sfida, ma perse anche una scomessa (aveva infatti scomesso che la donna in realtà fosse un uomo, e aveva ovviamente perso) nella quale la posta erano 50 ore di attesa senza poter proseguire nella discesa della torre.
<< Complimenti, sei davvero un fenomeno, vecchio! >> lo apostrofò Killua << Adesso io e Kurapika dobbiamo vincere per forza, se vogliamo uscire da questa torre! >>
<< Killua >> lo riprese Aithusa sottovoce.
<< Ora vado io >> disse Kurapika, e salì sul ring.
Il suo avversario era un gigante dal viso deforme, tutto muscoli e con un'aria da tonto che faceva concorrenza a quella di Gon; ma il particolare che saltava più all'occhio era un tatuaggio a forma di ragno che faceva bella mostra di sè sulla schiena dell'uomo.
Non appena Kurapika lo vide, gli occhi gli diventarono scarlatti, e con un solo pugno in faccia lo mandò al tappeto.
<< Kurapika! >> lo riprese Aithusa << Era proprio necessario essere così violento? >>.
<< Quel tatuaggio.. mi ha fatto salire il sangue alla testa >> rispose il fratello, assente.
<< Oh, andiamo! Era chiaramente falso! I membri della Brigata dell'illusione portano sì il tatuaggio del ragno, ma con un numero sopra! Quel tipo era chiaramente un impostore! >>
<< Si può sapere di che state parlando? >> chiese Leorio confuso.
Kurapika, che nel frattempo si era seduto stringendosi le ginocchia al petto, alzò lo sguardo verso di lui e rispose << La Brigata dell'illusione è la più spietata banda di Rinnegati della storia. Cinque anni fa, quando io e Aithusa eravamo ancora bambini, loro hanno sterminato il nostro popolo, compresi il re e la regina: i nostri genitori >> Kurapika affilò lo sguardo << Gli unici a scampare a quella tragedia fummo noi due e nostro fratello Masahiro, perchè non eravamo lì quel giorno. Li uccisero tutti perchè volevano impadronirsi dei nostri occhi, che sono considerati una delle sette meraviglie del mondo: quando siamo preda di una forte emozione, diventano scarlatti >> Kurapika si alzò, gli occhi di nuovo scarlatti puntati in quelli della sorella << E' per questo che voglio diventare Hunter! Perchè voglio vendetta! >>.
Gon, Leorio e Killua fissavano sconcertati i due fratelli, che non distoglievano l'uno lo sguardo dall'altra. Kurapika fissava Aithusa con aria di sfida, e lei sosteneva il suo sguardo senza indietreggiare di un millimetro.
<< Non è così che cancellerai il tuo dolore, fratello >> dichiarò Aithusa << Non è versando altro sangue che troverai pace. E smettila di guardarmi con quell'aria di sfida >> continuò, mentre la sua mano prendeva fuoco, in un tacito avvertimento << non sono io il tuo nemico, ricordatelo >>.
Kurapika fece una smorfia irritata, ma distolse lo sguardo.
Aithusa lo fissò minacciosa ancora per un momento, poi si rilassò e girò verso Killua << Ora vai, tocca a te. Mi raccomando, stai attento >>
Killua annuì e andò verso il ring, dove un uomo parecchio spaventoso lo attendeva. Aveva l'aspetto di uomo normale, ma i suoi occhi mettevano i brividi. Il suo sguardo ricordava un po' quello che aveva l'attore del film "Frammenti di un omicidio".
Aithusa cominciò a mangiarsi le unghie. Non era cieca, aveva capito che Killua era molto forte, così tanto che probabilmente, se lei fosse stata una Mortale, sarebbero stati allo stesso livello. 
Eppure non poteva fare a meno di preoccuparsi. L'avversario di Killua sembrava il più forte fra quelli che avevano affrontato, e lei provava uno strano istinto protettivo nei confronti dell'amico... più lo conosceva, meno lo capiva, e meno capiva se stessa e le sensazioni che provava pensando a lui. Senza contare il fatto che la sensazione di averlo già conosciuto prima non l'aveva mai abbandonata.
Lo scontro cominciò, e l'uomo si lanciò subito verso Killua.. e un attimo dopo era morto, con Killua che teneva il suo cuore stretto nella mano destra.
Aithusa si raggelò. La tecnica che aveva usato Killua, modificare la mano fino a renderla una lama estremamente tagliente... c'era solo una famiglia che la conosceva, e proprio da quella famiglia prima Concorda, e poi lei l'avevano imparata.
Aithusa andò incontro a Killua, e senza tanti complimenti gli mormorò << Tu sei un membro della famiglia Zaoldyeck, non è vero? >> 
Ecco perchè le era sembrato così tanto familiare quando l'aveva visto! Doveva averlo già visto nella loro casa! D'altronde lei non aveva mai conosciuto tutti i componenti di quella famiglia di mercenari... ma non avrebbe mai immaginato di incontrarne uno così lontano dal monte Kukuru!
Killua la fissò allibito << Come hai fatto a capirlo!? >>
Aithusa gli indicò la mano << Quella tecnica che hai usato... e il modo in cui gli hai strappato il cuore... solo uno Zaoldyeck potrebbe farlo >> mentì spudoratamente. Anche lei lo sapeva fare, ma non voleva che Killua lo sapesse, per il momento << Tranquillo, non lo dirò a nessuno >>
Killua continuava a guardarla con occhi blu freddi e indagatori. Alla fine fu lei a distogliere lo sguardo, girandosi verso gli altri << Be', sembra proprio che abbiamo vinto! >>.
In quel momento si aprì una porta che fino a quel momento era rimasta nascosta: dava su una grande stanza arredata con due divani, un tavolo con cinque sedie, quella che sembrava una dispensa e al centro un grande tappeto spesso almeno cinque centimetri.
<< Qui dovrete aspettare lo scadere delle cinquanta ore che avete perso. Quando il tempo sarà finito, si aprirà un'altra porta, e potrete proseguire >>.
<< Cinquanta ore chiusi qua dentro ragazzi! Non so come scusarmi! >> disse Leorio, lasciandosi cadere su uno dei divano. 
<< Non importa, l'importante è abbiamo superato quella sfida! Quando usciremo da questa stanza, dovremo soltanto arrivare alla base della torre prima che finisca il tempo! >> gli rispose Kurapika.
Aithusa non stava ascoltando, era completamente immersa nei propri pensieri. Killua non poteva trovarsi lì per caso. Conoscendo la famiglia Zaoldyeck, c'erano solo due spiegazioni possibili: la prima poteva essere che Killua si trovasse lì per lavoro, cioè avesse ricevuto l'incarico di uccidere qualcuno che prendeva parte all'esame. Ma in quel caso, il malcapitato sarebbe già dovuto essere morto, e Killua avrebbe già preso il largo, inoltre così non si spiegava la sua partecipazione all'esame; la seconda ipotesi, secondo lei la più plausibile considerando il comportamento dell'amico, era semplice: Killua non desiderava più lavorare come mercenario, e quando aveva incontrato le resistenze della sua famiglia, era scappato di casa. Sì, decisamente questa era l'ipotesi più sensata, ma servivano conferme.
 << Mio fratello ha ragione! E visto che dobbiamo aspettare >> disse Aithusa sedendosi a gambe incrociate sul tappeto << potremmo approfittarne per conoscerci meglio! >>
<< Sì, che bello! >> esclamò Gon sedendosi al suo fianco, seguito dagli altri.
<< Sono curiosa. Voi perchè volete diventare Hunter? >>
<< Perchè mio papà è un Hunter! Io non l'ho mai conosciuto, lui se n'è andato di casa quando ero appena nato, ma sono sicuro che è un Hunter straordinario, e io voglio diventare come lui, così potrò trovarlo e conoscerlo! >> rispose Gon con entusiasmo.
Aithusa sorrise. Quel ragazzino era davvero fantastico, così entusiasta e pieno di vita! Il mondo sarebbe un posto migliore se fossero tutti come lui.
<< Io voglio diventare un Hunter perchè il mio più grande desiderio è fare il medico! Se riuscirò ad ottenere la licenza, potrò studiare senza dover pagare le costose tasse universitarie! >> dichiarò Leorio sorridendo. 
<< A me in realtà non interessa diventare un Hunter. Ho sostenuto l'esame solo per mettermi alla prova dopo essere scappato dalla mia famiglia >> disse Killua annoiato.
"Lo sapevo!" pensò Aithusa compiaciuta. Era la conferma di quello che lei credeva: Killua era una persona migliore di quanto non apparisse. Certo, aveva sempre quell'aria annoiata e arrogante, ma non era che una maschera che nascondeva una profonda insicurezza e vergogna. Se era scappato di casa, evidentemente era perchè non voleva più uccidere, si vergognava di quello che aveva fatto in passato e voleva essere una persona migliore. Era davvero ammirevole da parte sua, considerando la famiglia nella quale era cresciuto. Gli Zaoldyeck era i migliori assassini del mondo ( fra i Mortali ovviamente) e Aithusa sapeva bene quanto potessero essere folli e crudeli quando ci si mettevano.
La Maga sentì una fitta di solidarietà nel cuore. Lei sapeva bene cosa significava essere costretti a uccidere contro la propria volontà, dover vivere costantemente con la morte che ti respirava sul collo. L'unica differenza tra lei e lui era il motivo che li spingeva a uccidere: lei uccideva per la sua missione di Maga, lui aveva ucciso perchè spinto dai suoi familiari, che a loro volta uccidevano per soldi.
Eppure Aithusa non voleva giudicarli.Che diritto aveva di farlo? Lei stessa aveva le mani sporche di sangue, e di fronte alla morte erano tutti uguali. Lei, seppure agisse per una diversa motivazione, non si sentiva tanto migliore di loro. 
E poi, non tutti gli Zaoldyeck erano mostri senza cuore, nessuno poteva saperlo meglio di lei.
<< Tess, stai dormendo? >> chiese Gon, agitandole la mano davanti agli occhi.
<< Eh, cosa? >> farfugliò lei. Si era di nuovo persa nei propri pensieri!
<< Ti ho chiesto perchè tu vuoi diventare Hunter! >>
<< Perdonami Gon, ero sovrappensiero! Be', vedi >> Aithusa sorrise << Anch'io voglio diventare Hunter perchè voglio essere come i miei genitori! Anche loro erano Hunter! Inoltre, tra Hunter e Maghi c'è un'alleanza vecchia di decenni. >>
<< Sul serio? >> chiese Gon.
<< Certo! Vedi Gon, gli Hunter sono i migliori combattenti fra i Mortali. E' capitato che si siano scontrati con i Rinnegati e i demoni,e i Maghi intervengono spesso in loro aiuto. >> rispose Aithusa << Immagino tu sappia che ci sono diverse categorie di Hunter: Blacklist Hunter, Beast Hunter, Archeological Hunter... a me piacerebbe diventare una Lost Hunter, una Hunter che si occupa di salvare le persone disperse! >>.
<< Ma scometto che non è questo il tuo sogno, vero? >> chiese Leorio, con aria di chi la sapeva lunga.
Aithusa sorrise << E' vero, per quanto mi piacerebbe diventare una Lost Hunter, non è quello il mio obbiettivo. Il mio più grande desiderio è diventare Maestra di Arti Magiche! >>.
<< Un sogno ambizioso, non c'è che dire! >> la prese in giro Killua.
<< Sì, prendimi pure in giro, antipatico! >> borbottò Aithusa << Un Maestro di Arti Magiche è un Mago che ha le doti per insegnare la Magia ad altri Maghi. Di solito noi impariamo le basi della magia dai nostri genitori e poi, compiuti i dieci anni, possiamo scegliere se studiare da autodidatti o farci addestrare da uno di questi Maestri. Va da sè che un Maestro di Arti Magiche è un mago straordinariamente abile e potente! I Maestri sono molto pochi, e sono i più grandi Maghi viventi! >>.
<< Wow, che figo! >> esclamò Gon << Hai mai conosciuto uno di questi Maestri? >>.
<< Oh sì! Mia madre era una Maestra, la migliore di tutti! >> disse Aithusa orgogliosa << Spero di poter essere come lei, un giorno. >>.
<< A proposito, è da prima che volevo chiedere una cosa a te e a Kurapika >> disse Leorio << prima tu hai detto che i vostri genitori erano il re e la regina dei Kuruta! >>.
<< Sì, è così >> rispose Kurapika.
<< Questo significa che tu e Aithusa siete dei reali! Siete un principe e una principessa! >>
<< Lo eravamo, sì >> sospirò Aithusa << Ma il nostro popolo è stato sterminato, il regno di Rusko distrutto. Non c'è più nulla su cui regnare per noi >>.
Cadde un silenzio imabarazzato. Dopo qualche secondo fu Aithusa a spezzarlo, sospirando di nuovo.
<< Bene, direi che per oggi è abbastanza. Devono essere le dieci ormai. Tutti a dormire! >> ordinò la Maga e tutti cercarono di sistemarsi per la notte.
Leorio si sistemò su uno dei divani, Kurapika e Gon si strinsero per entrare insieme nell'altro e Killua e Aithusa presero due cuscini e due coperte per sistemarsi sul tappeto l'uno accanto all'altra.
<< Buonanotte a tutti! >> esclamò Aithusa e pronunciò sottovoce una formula magica per far dormire Kurapika, Gon e Leorio, che cominciarono a ronfare dopo tre secondi esatti.
<< Scusa, ma ho pensato che, se dobbiamo parlare, è meglio che non ci senta nessuno >> mormorò la ragazza rivolta a Killua.
<< Adesso mi dici come fai a conoscere la mia famiglia!? >> chiese Killua.
Aithusa si morse il labbro. Non se la sentiva di parlargliene, era troppo presto, non lo conosceva ancora bene. Chissà cosa avrebbe pensato di lei se avesse saputo!
<< Scusa, ma chi non conosce gli Zaoldyeck?! E poi io sono una Maga. E' il genere di cose che sappiamo, visto che siamo i Guardiani della Terra >> mentì Aithusa, pregando che se la bevesse.
Killua, dopo averla squadrata sospettoso, sembrò crederle << Perchè non l'hai detto anche agli altri? >>
<< Perchè avrei dovuto farlo? Non sono affari miei >> rispose Aithusa.
<< Dici di conoscere gli Zaoldyeck, di sapere chi sono e cosa fanno,  eppure... non mi odi, non mi disprezzi, e non hai paura di me. Perchè? >> sussurrò Killua.
<< Perchè dovrei aver paura di te? Tu non vuoi farmi del male. E poi come potrei disprezzarti? Io non sono migliore di te >> rispose sinceramente la ragazza.
<< Di cosa parli?! Tu sei una Maga, una Guardiana! Tu proteggi il mondo dall'oscurità, sei un'eroina! Io sono solo uno schifoso assassino, che sarà sempre solo, che non meriterà mai degli amici! >> disse Killua.
Aithusa si sentì stringere il cuore per quel povero ragazzo che non aveva conosciuto amore, amicizia o felicità nella sua vita, e istintivamente gli prese la mano.
Killua sbattè le palpebre sorpreso da quel gesto.
<< Ascolta, Killua. Forse ti sei fatto un'idea sbagliata di me. E' vero, sono una Guardiana, ma non sono un'eroina, per niente. Anch'io vivo sempre con l'ombra della morte che mi segue. Anch'io uccido in continuazione, e non c'è notte in cui io non mi rigiri nel letto vergognandomi delle mie azioni, che sono terribili, anche se fatte a fin di bene. Non sono io a essere migliore di te, ma tu a essere migliore di me, perchè hai scelto di scappare di casa e allontanarti dalla tua vita di mercenario per essere una persona migliore. Credimi, ti capisco quando pensi di non meritare amici, di non meritare di essere felice, perchè a volte anch'io penso questo di me stessa. Ma voglio dirti una cosa: l'amicizia non è una cosa che si merita. Guarda questi ragazzi. Loro si sono affezionati a noi, nonostante sapessero che io sono una Maga, e nonostante ti abbiano visto uccidere un uomo a sangue freddo. Essere amici è anche questo >> Aithusa gli strinse la mano, sorridendogli.
Killua la fissava, commosso per ciò che aveva detto, e incapace di credere che lei potesse capirlo davvero.
Ma poteva farlo? Poteva quella bellissima, dolce e coraggiosa ragazza capire come si sentiva e perdonarlo, quando lui per primo non ci riusciva?
Sì, a quanto pare sì. Killua sentiva che il peso che portava nel cuore era diventato più leggero.
Ricambiò la stretta << Tess.. >>.
<< Adesso riposati >> disse Aithusa, e Killua sentì un piacevole tepore invaderlo, e in poco tempo si addormentò.
***
Quando fu sicura che si fosse addormentato, Aithusa sospirò.
Nel suo petto si agitavano una miriade di emozioni. Tenerezza, tristezza, pietà, affetto, preoccupazione, ma soprattutto una strana e irragionevole felicità di essergli vicina.
Che stava succedendo? Cosa le stava facendo quel ragazzo? Perchè era così felice di stargli accanto? Perchè ogni volta che lo guardava, i battiti del cuore accelleravano?
Si ranicchiò sotto la coperta, pensierosa. Killua sembrava così forte, eppure era allo stesso tempo così fragile... sarebbe riuscito a venire fuori dal circolo vizioso della morte?

Angolo autrice: Voilà! Il rapporto tra i nostri amici diventa sempre più profondo, e qualcuno di loro non prova più solo amicizia.. basta spoiler, mi raccomando recensite e fatemi sapere che ne pensate! Kiss


   
 
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