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Autore: Napee    20/04/2016    10 recensioni
Gli amori finiscono, gli amanti si lasciano, ed i due "ex", a volte, vorrebbero non vedersi mai più.
Ma cosa accadrebbe se ,per un sadico gioco del destino, ci si ritrovasse il proprio ex come capo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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3. Misteri svelati

Era passata una settimana da quel giorno, da quando Sesshoumaru, il suo ex, era diventato il suo capo.
Ancora stentava a crederci.
Quella settimana sembrava esser passata in poco più di un'ora, avendola vissuto come un'automa.
Non riusciva più a far nulla che non fosse lavorare, andare a casa, cenare (si fa per dire) e dormire.
A stento si ricordava di aver vagamente chiacchierato con Sango e Kagome, ma al contempo si ricordava benissimo di lui.
Lui che le passava davanti senza degnarla di uno sguardo, lui che la ignorava, lui che la chiamava per cognome quando aveva bisogno di lei.
Ed infine, quello più difficile da digerire, gli sguardi dei colleghi quando lui entrava in una stanza, gli sguardi compassionevoli traboccanti di pena che immediatamente le rivolgevano.
Quegli sguardi proprio non li sopportava..
Adesso non era più Rin, l'agente di polizia, no.. Ora era soltanto "la poveretta scaricata dal capo" o "l'ex del capo".
Come ormai da un mese a quella parte, si trovava negli archivi a sistemare i vari fascicoli dei casi irrisolti.
Sembrava proprio che Sesshoumaru avesse tutta l'intenzione di seguire le orme del vecchio Miyoga e segregarla lì dentro a vita.
Ripose nell'archivio l'ennesimo fascicolo e chiuse a chiave lo sportelletto metallico.
Finalmente aveva concluso con i casi più vecchi, restavano da fare i più recenti, quindi da ordinare circa gli ultimi dieci anni di multe.
Sbuffò scocciata poggiando la testa contro il freddo metallo.
Non poteva continuare così.
Ogni qualvolta che lo vedeva, il suo cuore iniziava a battere furioso contro la cassa toracica e sapeva, anzi ne era certissima, che con l'udito finissimo da demone cane, Sesshoumaru l'avesse sentito più di una volta, chiaro e limpido, come i suoi sentimenti ,fin troppo palesi, per lui.
Che fare?
Continuare a stare in quella centrale e soffrire o chiedere il trasferimento?
Da un lato, il trasferimento la tentava parecchio.
Non avrebbe più visto le sue amiche, non avrebbe avuto il lavoro così vicino a casa, ma ,dall'altra parte, non avrebbe neanche più visto lui.
Magari avrebbe potuto chiedere aiuto ad InuYasha e farsi trasferire nel suo distretto.
Bhe.. Dopotutto non era una cattiva idea.
Restava solo da vedere se Sesshoumaru avrebbe accettato ed acconsentito al suo trasferimento e ,chissà perché, sentiva che proprio non lo avrebbe fatto.
Ma a tentare non si sbaglia mai, giusto?
Intanto avrebbe preso i moduli da compilare, poi ci avrebbe meditato un po' su.
"Hey! Rin, siamo appena tornate. Prendi un caffè con noi?" La voce di Kagome la distolse dai suoi pensieri.
"Si, arrivo subito." Rispose cercando di acquisire un'aria quantomeno serena.
Ecco, quello le sarebbe mancato tantissimo: la sua famiglia.
Sì, perché ormai le sue colleghe ed amiche non erano solo questo, erano tutto per lei che ora davvero non aveva più nessuno al mondo.
Prese le sue cose ed uscì dalle sale dell'archiviazione ,diretta verso la piccola zona ristoro.
Con la mente assolta nei suoi dilemmi, svoltò l'angolo e si scontrò contro qualcuno.. O meglio, qualcosa! Forse un muro in cemento armato di tre metri con rinforzi in ferro.
Barcollò all'indietro, ma non cadde, una mano la sorresse per la schiena impedendole di farsi male al fondoschiena.
"Attenta Nakamura."
Quella voce.
No.. No.. Con tutti i poliziotti ed i detective che c'erano alla centrale, proprio con Sesshoumaru si doveva scontrare?
Ok, il destino ce l'aveva ufficialmente con lei.
Aprì gli occhi e si ritrovò in bilico, pericolosamente pendente all'indietro, ma immobile perché sostenuta dalla sua mano artigliata poggiata sulla vita.
Alzò lo sguardo e si ritrovò il volto del demone a pochi centimetri dal suo.
No.. Non poteva sopportarlo..
Sentiva già le lacrime pungerle gli occhi.
Non ce la faceva.. Lo squarcio che le aveva lasciato al posto del cuore ,adesso sanguinava copioso.
Una lacrima sfuggì dalle sue ciglia solcandole la pelle pallida della guancia.
Non voleva piangere davanti a lui.
L'aveva ferita a morte, non si meritava anche le sue lacrime, non poteva dargli quella soddisfazione.
Rin osservò lo sguardo del demone mutare mentre la guardava.
Dapprima sembrava distaccato ed impassibile, come era sempre stato, il solito Sesshoumaru di sempre.
Ma quando la lacrima le era sfuggita, il suo sopracciglio destro era salito vertiginosamente creando sul suo volto un'espressione alquanto incuriosita.
Per Rin fu come ricevere uno schiaffo in faccia.
Non solo non capiva la sua lacrima, non solo non capiva il suo dolore, ma non faceva neanche una piega.
Restava lì, fermo ed impassibile col suo sopracciglio arcuato.
No.. Era troppo..
Lesta poggiò le mani sul petto duro del procuratore e lo spinse via.
O meglio, lei si spinse lontana da lui, dato che il corpo di Sesshoumaru non si mosse di una virgola.
Inevitabilmente, lei cadde a terra e, come una preda braccata dal predatore, indietreggiò spaventata con il dolore dipinto sul viso.
Quella visione, per Sesshoumaru, fu come ricevere una stilettata sulla pelle.
Non voleva vederla così, non voleva che lei soffrisse per lui.
Solo in quel momento realizzò di averla davvero distrutta con le sue stesse mani, quando ,in verità, aveva fatto tutto il possibile per impedirlo.
"Rin.." Fu l'unica cosa che uscì dalle labbra del demone.
Incapace di dire o formulare una vera frase di senso compiuto davanti a quegli occhi che lo scrutavano terrorizzati.
"Stammi lontano.." Bisbigliò lei  in risposta mentre si alzava da terra.
Sesshoumaru non l'ascoltò, e , guidato da non si sa bene cosa, avanzò di un passo verso di lei.
In quel momento non gli importava molto del luogo in cui si trovavano o dei colleghi che guardavano la scena come si guarda un film, no.. In quel momento avrebbe solo voluto stringerla fra le sue braccia.
"No!!" Gridò lei in preda al panico , indietreggiando di conseguenza.
Non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi.. Mai più.
"Lasciami stare.." Bisbigliò dando il libero sfogo alle lacrime e lasciandole finalmente fluire via.
"Lasciami stare.." Aggiunse ancora, con voce più ferma che poteva, mentre si allontanava da lui.
Sola, voleva stare sola, piangere e disperarsi fino a crollare esausta.
Raggiunse la stanza degli archivi, ci si fiondò dentro chiudendosi a chiave e si accasciò per terra, con le ginocchia strette al petto.
Pianse.
Pianse tantissimo, pianse tutte le sue lacrime fino a che gli occhi non le fecero male.

"Higurashi!" Tuonò Sesshoumaru dal suo ufficio e ,dopo pochi secondi, una Kagome indignata fece la sua comparsa.
"Che vuoi?!" Chiese impertinente, ben sapendo di provocarlo, ma non le importava.
Sesshoumaru in risposta alzò minacciosamente un sopracciglio e, dopo qualche secondo, decise di lasciar correre sul suo comportamento.
Diede la colpa alla sua relazione con InuYasha ed agli ascendenti negativi che aveva quest'ultimo nei confronti della ragazza.
"Chiudi la porta e siediti." Ordinò freddo mentre riponeva alcuni fogli in un cassetto.
Kagome fece come le era stato ordinato.
"Allora? Cosa vuoi?" Tornò a chiedere l'agente con un cipiglio irato.
Lui aveva usato un tono confidenziale, dunque non avrebbero discusso di lavoro.. Bene! Moriva proprio dalla voglia di mandarlo a quel paese per come aveva ridotto la sua amica!
"Credo che Rin non abbia capito." Esordì il demone allentandosi il nodo della cravatta, fattosi improvvisamente troppo stretto.
"No mio caro, lei ha capito benissimo! Ha capito che sei uno stronzo di prima categoria e che è bene stare lontani da quelli come te!" Sbottò la ragazza guardandolo in cagnesco.
Moriva letteralmente dalla voglia di picchiarlo e spaccargli quella faccia perennemente indifferente.
Sesshoumaru fece appello a tutta la sua calma per non sventrare la cognata all'istante.
Dovette chiudere gli occhi e contare fino a trenta prima di convincersi a desistere dai suoi intenti omicidi.
"Sono partito per Hokkaido quel giorno."iniziò in demone con fatica.
Non amava parlare, soprattutto dare spiegazioni.. Ma , in quel caso, avrebbe dovuto.
"Sono stato reclutato in un corpo speciale per il sorvegliamento dei demoni di classe A*1." Confessò guardandola dritta negli occhi e leggendovi un certo smarrimento.
Perché le diceva quelle cose?
Perché solo adesso?
"Si trattava di un'operazione top secret e non volevo metterla in pericolo." Aggiunse poi socchiudendo gli occhi e distogliendo lo sguardo.
Dopo più di quattrocento anni, ancora trovava difficoltà ad ammettere i suoi sentimenti, ciò che lui aveva da sempre considerato come debolezze.
"L'hai lasciata per proteggerla.." Suggerì Kagome scioccata in un sussurro, ricevendo un cenno d'assenso in risposta.
"Scusa, ma perché lo dici solo adesso? Insomma, lei ha sofferto tantissimo per te.. Ancora non sta bene..cosa intendi fare? Ripiombare nella sua vita come se niente fosse?"
"Sì. E tu mi aiuterai."
"Scordatelo!" Sbottò Kagome battendo le mani sulla scrivania.
"L'ho vista piangere fin troppo, non ti aiuterò affatto! Come posso essere certa che non la farai soffrire ancora?!"
"Non accadrà." Rispose lui con voce ferma.
"Certo, ed io dovre.."
"Non accadrà mai più." La interruppe lui bruscamente, estraendo una piccola scatolina blu in velluto dal taschino e mostrandole l'anello per Rin.

1-mi sono inventata delle classi per i demoni più o meno pericolosi.
Quelli di classe A sono quelli più pericolosi che rinnegano ogni trattativa con gli umani e sono sempre pronti a far danni.
Mano a mano che si avanza con l'alfabeto , si hanno demoni sempre meno pericolosi, fino ad arrivare alla classe E.
Quest'ultima è costituita da tutti quei demoni che hanno accettato di vivere fra gli umani in pace.







Buonasera! :)
Innanzitutto, voglio scusarmi con tutti per il vergognoso ritardo.. Davvero, non so che dirvi :/ se non che sono più che mortificata.
Presto aggiornerò anche "Lacrime scarlatte"  e spero di aggiornare nel weekend "Sposa il re, ama il guerriero".
Purtroppo ho dei problemi con la linea (che sembra essere morta) e quindi mi ritrovo ad aggiornare dal telefono, dunque vi prego di perdonare gli eventuali errori, anzi siete invitati a farmeli notare così provvederò a correggerli quanto prima :)
Alla prossima!!
Un bacio <3
  
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