“Mille
e non più Mille! Preparatevi! La fine del mondo è vicina, l’Anticristo muoverà
i propri passi sulla Terra e porterà discordia e odio, infiammerà gli animi e
scatenerà guerre. Gli uomini e le donne cadranno in preda della follia e del
peccato, non riusciranno più a dominare le tentazioni e agiranno secondo gli
impulsi e gli istinti bestiali. La sete del vizio e non la ragione guiderà gli
animi degli uomini che si preoccuperanno solo dell’immediato appagamento, senza
vedere le conseguenze. Non ci saranno più re, né capipopolo, l’anarchia
sconvolgerà il mondo e i malvagi agiranno indisturbati, senza che alcuno curi
la giustizia. I demoni si mescoleranno agli uomini e non ci sarà più
distinzione tra essi. Tutto sarà caos e distruzione, violenza, poteri incontrollabili
saranno scatenati e la volontà di nessuno potrà arginarli. Alla fine della
devastazione, il Salvatore scenderà sulla Terra e chiamerà i giusti che hanno
resistito alle tentazioni, che in mezzo al male sono rimasti saldi nella fede e
avranno trovato in Dio la loro ancora di salvezza. Allora i peccatori
bruceranno all’Inferno in eterno e i giusti saranno ammessi alla contemplazione
del Signore. Vendete i vostri beni, confessate i vostri peccati e chiedete
perdono. Pentitevi! Penitentiam agite! Abbandonate
l’orgoglio, l’avidità, la lussuria e ogni altro vizio, pensate alle vostre
anime. La fine è vicina! Mille e non più Mille!”
A
parlare in questa maniera era un monaco che in una mano brandiva una croce e nell’altra
una campana per richiamare l’attenzione. Un fitto campanello di gente era
stretto attorno a lui per sentirlo: molti credevano alle sue parole, altri lo
ascoltavano divertiti.
Poco
distanti e a portata di orecchio, seduti a un tavolo all’aperto di una locanda,
si trovavano Galahad e Melissa. Mangiavano una zuppa
di legumi e conversavano.
Il
cavaliere ogni tanto lanciava qualche occhiata al sedicente profeta, infine
chiese alla compagna: “Secondo te è una semplice moda, oppure c’è qualcosa di
vero? Ho perso il conto, ormai, di quanti frati, eremiti e predicatori abbiamo
sentito annunciare la fine dei tempi negli ultimi mesi. Non possono essere
tutti folli, deve esserci qualcosa sotto. Non dico sia realmente la fine del
mondo, ma potrebbe essere che ci sia qualcuno che abbia interesse a farlo
credere. Che cosa ne dici?”
“Non
saprei. Ho provato a guardare nel futuro e a comunicare con gli spiriti, sembra
che qualcosa effettivamente ci sia, ma quel poco che ho visto era nebuloso e
confuso e non sono riuscita a capire.”
“Strano.
È raro che tu non riesca in qualcosa … a meno che non ci sia qualche altro
potente mago o strega a contrastarti. Potrebbe esserci qualcuna delle nostre
vecchie conoscenze dietro ciò, oppure qualche nuovo talento della magia che non
abbiamo notato?”
“Non
credo. Non mi pare sia nebuloso perché qualcuno cerchi di impedirmi di vedere.”
“Cosa
ti confonde, allora?”
“Non
lo so. È come se ci fosse troppa energia, troppa potenza per poter essere
percepita; ho come l’impressione che di riuscire a vedere solo una piccola
parte di una forza troppo vasta ed è per questo che non riesco a comprendere
quel che sarà.”
“Forza
troppo vasta? Potrebbe centrare con i poteri incontrollabili di cui parlano i
predicatori?”
“Non
lo escludo, ma di questi parolai non mi fido molto. Spesso non sanno neanche
quel che dicono, ripetono quel che han sentito da altri, senza capirlo e
modificando ciò che non ricordano esattamente.”
“Mi
piacerebbe indagare su questa faccenda, se ci fosse qualcosa di vero, sarebbe
bene prevederlo e impedirlo o, se fosse troppo tardi per fermarlo, almeno
riuscire a fronteggiarlo.”
“Sei
sicuro?” lo sguardo di Melissa era un poco preoccupato.
“Sì,
perché?”
“Beh,
dopo l’ultima impresa … eri piuttosto scosso, per questo avevamo deciso di prenderci
un periodo di vacanza, senza immischiarci in avventure.”
Galahad abbassò lo
sguardo e si morse le labbra; dopo qualche momento di silenzio, disse: “Lo so,
ma forse non è stata la decisione giusta … voglio dire … abbiamo avuto
delusioni, più di quante ci aspettassimo, le nostre iniziative decisamente non
hanno dato i risultati sperati e … spesso ci siamo trovati in conflitti che
avremmo preferito evitare. ... Tutti quei morti ...”
Melissa
non voleva vedere l’amato così abbattuto e animosamente cercò di rincuorarlo: “Non
pensarci! Abbiamo sempre fatto di tutto per provare ad evitare i conflitti, non
è colpa nostra se hanno scelto di combattere.”
“Ci
sono sempre state molte morti collaterali, di chi si è trovato nel posto
sbagliato al momento sbagliato. Quante volte abbiamo sperato di cambiare le
cose? Salvare qualcuno? Impedire disgrazie?” Galahad
aveva un tono aspro e di rimprovero “Ma nonostante ciò, su questa terra, c'è
sempre qualcuno pronto a distruggere e uccidere per qualche stupido ed
egoistico motivo.”
“Lo
so che vorresti un mondo privo di malvagità, che tutte le creature vivano
tranquillamente, ma questa è un'utopia.”
“Se
non credessi di poter migliorare le cose, non varrebbe neppure la pena di agire
come facciamo, ma sarebbe meglio goderci la vita e basta.”
“Come
stiamo facendo negli ultimi anni, vero? Senza però essere realmente contenti. Il
mondo e le singole pressione possono migliorare, ma ciò non implica la
perfezione. Galahad, i nostri interventi hanno spesso
impedito catastrofi e il sangue versato è stato comunque minore di quello che
sarebbe potuto sgorgare se non avessimo fatto nulla: dobbiamo essere fieri di
ciò.”
“Lo
so, ma se ripenso a tutti i nostri amici o compagni che sono morti,
sacrificandosi per un bene che non è mai arrivato …!” l’uomo era amareggiato “I
Bibliotecari di Yahuda non riescono a sopravvivere
più di cinque anni, nemmeno con un Guardiano a proteggerli...ed è stata nostra
l'idea di istituire i Bibliotecari, noi li abbiamo mandati a morte!”
“Sono
uomini adulti, consapevoli dei pericoli, che hanno accettato di consacrare la
vita alla Biblioteca. Loro hanno scelto! Inoltre è Yahuda
che continua ad arruolarli, nonostante i risultati, quindi se mai la responsabilità
è sua, non nostra.”
“Sì,
ma se io fossi più abile con la diplomazia, se riuscissi a gestire meglio le
interazioni tra gli esseri e le creature e...”
“Tu
hai sempre fatto tantissimo e non puoi sentirti responsabile delle coscienze
malvagie di altri. Non puoi obbligare qualcuno ad essere buono o ragionevole o
cancellare la sua sete di potere. Abbiamo tutti il libero arbitrio e tu non
puoi imporre la tua volontà agli altri.”
“Sento
ugualmente il peso di tutti i morti. Soprattutto ... lo sai ... Lo vedo sempre
davanti ai miei occhi ... nostro...” le parole gli morivano in gola.
“Galahad, per favore, ascoltami! Soffro quanto te per lui,
tuttavia non mi arrendo. Se non possiamo migliorare il mondo, possiamo almeno
cercare di evitare che peggiori.”
“Hai
ragione ed è a questo che volevo arrivare, prima che mi interrompessi. Volevo
dire che, appunto, nonostante i fallimenti e il dolore, stare fermo e a riposo
non ci riesco anzi, forse è peggio. Sento e vedo quel che accade attorno a me e
lo sento il richiamo dell'azione, nonostante la consapevolezza che ogni
soluzione è solo provvisoria. Sento il richiamo della speranza che mi sportiva
a fare qualcosa. Facciamo! Agiamo! Io non so se questa fine del mondo tanto
annunciata sua vera oppure no, ma non voglio stare ad aspettare che accada
qualcosa. Indaghiamo!" "Volentieri! Se te la senti di tornare in
azione, io sarò al tuo fianco come sempre. Penso che innanzitutto dovremmo
raccogliere informazioni e forse sarà meglio spartirsi le persone da
consultare. Io proverò a sentire mia zia e poi la pietra di Merlino.”
“Io
proverò a sentire Viviana. Potremmo ricongiungerci in Biblioteca, sono certo
che Yahuda sappia qualcosa di quel che sta accadendo,
o per lo meno si starà informando anche lui, non penso gli siano sfuggiti i
discorsi apocalittici.”
Nota d’Autrice:
Ciao a tutti! Sono tornata, non so con
quale frequenza posterò i capitoli, intanto ho messo questo, per creare un po’
di atmosfera.
Spero vi piaccia ^___^