Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Dietro ogni scema c’è un
villaggio, dietro ogni comandante c’è un equipaggio
Air ~
«Te lo dirò una volta sola, vecchia musona, ma te
lo devo dire, perché sei una
testa di legno e c’è bisogno di mettere le cose in
chiaro,» esclamò Anne, prima
di abbracciare Smoker sul collo, «finché in questa
cabina ci sarà aria –
ossigeno, per essere precisa – io continuerò a
bruciare: pensi di poter reggere
il confronto?»
Apples ~
Anne l’ha stuzzicata così a lungo che Smoker
è scattata in piedi, si è levata i
capelli dalla faccia e ha sbottato: «Va bene, Portgas, hai
vinto, pensavo che
fosse un nuovo tipo di mela per fare una torta e invece era un Frutto
del
Diavolo in mezzo a delle semplici mele, ma ora lasciami in
pace!» e Anne
scoppia a ridere perché ehi, ma
allora
Smokie è golosa di qualche cosa che non siano i sigari!
Beginning ~
Come, all’inizio di un poema, si chiede
l’intercessione della dea dell’amore
perché
il suo amante non rompa la bellezza della pace con una guerra, allo
stesso modo
Anne chiese a Smoker una tregua simile (consumata dopo un paio di
settimane) in
seguito allo scontro a Nanohana.
Bugs ~
Quello che proprio le dà fastidio è la
disinvoltura con cui Anne ha fatto
amicizia con Tashigi e il resto dell’equipaggio di Smoker
– insomma, lei ci ha
ben messo cinque anni per ricevere una pacca sulla spalla dal sergente
Fara,
mentre a quella marmocchia sono bastate due settimane di frequentazione
irregolare
(«È solo il virus della gelosia, commodoro, parola
di ufficiale medico»)!
Coffee ~
Smoker era una caffeinomane senza possibilità di recupero;
per aiutarla a
superare una notte di documenti da firmare, Anne le aveva preparato un
caffè
speciale – il nuovo battezzato caffè
bianco in onore del commodoro –, ottenuto mettendo
nella caldaia della moka
un caffè appena fatto; il risultato superò le
aspettative, al punto tale che
entrambe rimasero sveglie per due giorni – ah, ma la sera
successiva Anne
scappò sullo Striker, perché non avrebbe
sopportato un’altra notte con quella
stronza che borbottava maledizioni e insulti!
Dark ~
Dopo Banaro, Anne non riesce più a dormire se le luci sono
spente; appena si
sveglia per un brutto incubo, Smoker (che ha il sonno leggero e per
questo
sembra non dormire mai) accende una sigaretta e comincia a fumare, in
modo che
a ogni tiro Anne possa vedere un puntino di braci nel buio; non
è un rimedio a
lungo termine, ma fino a quando non sarà tornata dal suo
Babbo andrà bene.
Despair ~
«È appena arrivata la comunicazione di presentarsi
a Marineford, guardiamarina
Tashigi – Portgas D. Anne verrà giustiziata, ed
è richiesta la presenza di
tutte le sezioni, dobbiamo avvisare il commodoro—»
ma Smoker era sulla porta
della sala delle comunicazioni e aveva già ascoltato tutto
quello che doveva:
si mise in bocca un terzo sigaro e si allontanò senza fare
commenti, benché
bastasse la forma irregolare del fumo che le scappava dalle mani, i
capelli
tagliati e in ordine, le unghie più corte del solito e gli
occhiali da sole ben
calcati sugli occhi per capire in che condizione deplorevole Smoker si
trovasse.
Doors ~
«Le porte dovrebbero essere tenute chiuse e le finestre
aperte,» disse Smoker,
mentre una vena in fronte quasi le scoppiò, «ma
non è una buona ragione né per
cantare queste cose,» (Ashen lady,
give
up your vows, canticchiava Anne ancheggiando e agitando le
braccia per
scacciare la noia) «né per stonare così
tanto – ti faccio notare che le porte saranno pesanti, ma le
pareti sono molto
sottili, su questa nave!»
Drink ~
«Guarda qua» disse Anne, agitando il bicchiere del
cocktail che Sami le aveva
preparato – un drink con succo d’ananas e rum:
Smoker osservò quella stupida,
poi il tumbler, poi borbottò qualcosa prima che Anne
scoppiasse a ridere ed
esclamasse: «Mi chiedi sempre che faccia abbia il mio
migliore amico, ecco—ha
dei capelli come questa decorazione, però biondi»
e sì, si stava proprio
riferendo al ciuffo dell’ananas con cui Sami aveva decorato
il bicchiere!
Duty ~
Quando sarà il momento, non salvarmi,
sono gli occhi di Anne a essere risoluti prima ancora che la sua voce
si alzi
sopra lo sciabordio delle onde e dica: «È tempo
che io vada, Smokie,» al che
Smoker la lascia andare—questo è il primo momento
in cui non la salverà; il
commodoro sa che si sentirebbe in colpa in entrambi i casi, e dunque
segue il
proprio senso del dovere—lo stesso che (per motivi strettamente professionali)
l’aveva avvicinata ad Anne all’inizio
di tutto.
Earth ~
Dal momento in cui era partita all’inseguimento di Cappello
di Paglia, Smoker
aveva cominciato a sentirsi annegare quando metteva i piedi sulla
terraferma;
era una sensazione di irrequietezza che, a Marineford, divenne ancora
più
violenta (e, come toccare il fondo del mare, le toglieva ogni ragione e
ogni
forza).
End ~
Smoker pensò una sola volta che la propria carriera in
Marina sarebbe finita
con l’arrivo impetuoso di Anne nella cabina; una sola volta,
poi mandò al
diavolo i propri superiori e abbracciò in maniera ancora
più ampia il proprio
credo; una sola volta, perché sull’abisso di
un’era capì che la propria vita
come ufficiale custode della Giustizia non era che cominciata.
Fall ~
Già non era previsto che si scontrassero ad Alabasta:
figuriamoci se era stato
pianficato lo sviluppo della sensazione di tepore ed eccitazione dovuta
all’avere la marmocchia al fianco, di notte, senza nemmeno
combattere per
buttarla giù e tener per sè quel minimo lenzuolo
che la Marina dava ai propri
ufficiali!
Fire ~
A contatto con le mani di Smoker, Anne si sentì bruciare per
la prima volta
dopo molto tempo – nel mero senso fisico del termine:
sentì il calore delle
dita di un’altra persona, il che può sembrare
normale a noi, ma non a chi ha il
fuoco nelle vene – anche per questo, la prima notte nella
cabina di Smoker,
Anne non perse un solo secondo nello stuzzicare il commodoro,
finché la donna
prese fumo dove Portgas l’aveva toccata (braccia
capelli cosce guance, perfino i talloni).
Flexible ~
State tutti pensando male e
sbagliato, soprattutto!, pensa
Smoker, seduta in
mensa assieme a Tashigi e al resto dell’equipaggio per il
pranzo: quando ha
detto che Anne è snodata come una contorsionista, Smoker non
si stava in alcun
modo riferendo ai momenti in cui stanno facendo le loro cose
private – bensì a quelli in cui Smoker
colpisce il fianco di
Anne con un dito per darle fastidio, e Anne reagisce rovesciando la
testa
all’indietro fin quasi a toccare terra coi capelli!
Flying ~
L’essere umano ha un cruccio atavico, cioè quello
di non poter volare come i
gabbiani o i pellicani; alcune persone hanno ricevuto per
volontà diabolica la
possibilità di provarne l’ebbrezza; di queste,
solo un paio ha scoperto com’è
volare aggrovigliate una attorno all’altra come i fili
annodati di un tappeto.
Food ~
«Ho come l’impressione che io non ti piaccia
affatto, e che tu continui a venire
qui solo perché Sami ti prepara un cestino con gli avanzi
della mensa,» disse
Smoker, accendendosi un sigaro; Anne ridacchiò, accavallando
le gambe con
l’aria di un’adolescente che cerca di convincere
un’amica a seguirla a una
festa per maggiorenni, poi esclamò:
«Be’, Smokie, diciamo che il pranzo per il
giorno dopo è un piacevole incentivo—»
prima che Smoker le saltasse al collo
per mandare al diavolo le incentivazioni gastronomiche.
Foot ~
Smoker non risparmiava ad Anne neanche una pedata in fronte: il
problema, per
la marine, nasceva quando quella maledetta stronza di Portgas riusciva
a
intercettare il colpo, sfilarle lo stivale e soprattutto quando
cominciava a
farle il solletico sulla pianta del piede – ecco, a questo
punto tutti sapevano
che il commodoro e Pugno di Fuoco stavano giocando alla tortura
infantile.
Grave ~
Shanks il Rosso aveva detto che si sarebbe occupato personalmente della
sepoltura; qualche tempo dopo, quando era già stata
trasferita nella sezione
del G-5, Smoker cominciò a raccogliere tante piccole
informazioni riguardo le
isole sotto il controllo del Rosso e di Barbabianca e una parete della
sua
cabina venne occupata da una enorme mappa del Nuovo Mondo, la
più precisa che
il commodor—viceammiraglio
riuscì ad
ottenere.
Green ~
Anne non riuscì a capire bene se Smoker fosse gelosa o
invidiosa della sua vita
libera da piratessa; quando poi, una sera, il commodoro la
accompagnò rotolando
sul letto e disse: «Non è il mostro
verde», allora Anne vide negli occhi di
Smoker non gelosia né indivia, bensì conflitto.
Head ~
«Smokie, ti spiego la prima regola d’oro del bagno:
la testa è l’ultima a esser
lavata, perché altrimenti ti viene mal di testa,
capisci?»; Smoker quella
regola la conosceva benissimo, però preferiva ignorarla e
schiacciare la nuca
di Anne sott’acqua, per affogarla nella vasca da bagno.
Hollow ~
Si sente disorientata e indifesa, perché non trova
più il fuoco che per anni ha
inondato le sue vene, è come se glielo avessero cavato dal
corpo con due
siringhe piantate ai polsi; al suo posto non c’è
neanche il calore delle mani
di quella stronza di Smokie, e Anne non può non sentirsi
intorpidita dal
freddo, in quella cella sotto il mare.
Honor ~
Smoker ha onorato ancora una volta la lealtà alla propria
causa; non importan—non
importeranno (forse, un giorno) i
graffi e le bruciature con cui i morti sono quasi riusciti a scalzarle
di dosso
l’armatura del suo amato credo, la sua corazza, la sua
integrità.
Hope ~
Quando vedeva Tashigi ed Anne andare d’accordo, Smoker sapeva
che il futuro le
avrebbe dato ragione – e le guardava, e sorrideva, ed era
sicura della validità
della propria Giustizia.
Light ~
Anne non era particolarmente pesante e Smoker era piuttosto forzuta,
quindi non
c’era da scomporsi quando Pugno di Fuoco veniva colta da un
attacco di
narcolessia e Smoker, pur sbuffando, la prendeva in spalla e la portava
a
dormire in un posto tranquillo (salvo poi vedere Anne scattare sveglia
e, dopo
aver capito di essere in braccio al commodoro, dimenarsi come un
animale
selvatico per sfuggire alle grinfie della
Cacciatrice e sparire alla vista in due secondi netti).
Lost ~
Dove andrà, su quale fronte si schiererà, a quali
uomini darà gli ordini, chi
la seguirà sul campo di battaglia—nei momenti in
cui tutto è già stato
stabilito da altre persone, la consapevolezza del proprio essere
è appoggiata
su un pavimento di vetro, sospeso nel buio e nei rumori più
cupi delle viscere
e del sangue dal cuore alle dita.
Metal ~
«Sei rincoglionita, Portgas,» disse Smoker, cedendo
alla richiesta di Anne di
farle un massaggio al collo solo dopo che la marmocchia le ebbe
giurato, sul
proprio nome, che non avrebbe mai più provato a fare headbanging estremo a ritmo della batteria;
«Tu di più, e non è per
colpa della musica,» rispose Anne, dimostrando
così di avere la testa più dura
del commodoro.
New ~
La notte prima dell’inizio dell’addestramento in
caserma Smoker non aveva
dormito molto, perché era stata eccitata e spaventata: la
sua testa non aveva
smesso nemmeno per un secondo di produrre sogni, se...?
e immagini di questa nuova vita che avrebbe vissuto; allo
stesso modo, più di vent’anni dopo, fissando la
marmocchia che dormiva al suo
fianco, provò quella sovrapposizione di sentimenti
– non le era sconosciuta, ma
ogni volta sembrava la prima, senza nessuna eccezione (non si riesce a
dormire,
non si riesce a pensare ad altro, è sempre così).
Old ~
«Chi è la mia vecchia musona preferita?»
chiede Anne, e non fa in tempo a
schivare il posacenere che Smoker le ha tirato addosso;
«Sarà bene che sia io,
marmocchia» risponde Smoker.
Peace ~
La pace è per chi verrà, non per chi ha
combattuto e visto la vita finire sotto
due metri di terra, perché per i reduci non
c’è calma, ma solo la morta
bonaccia di spettri; la guerra è la grande risanatrice,
certo, ma solo per chi
nascerà nella sua scia – e la pace in terra non
è per lei, né per quella
marmocchia, né per quelli che si sono radunati su
quell’isola a mezzaluna.
Poison ~
«Io ancora non capisco perché continui a buttarmi
fuori bordo un giorno sì e
uno no,» si lamenta Anne, levando il cappello, al che Smoker
risponde: «Per
immunizzarsi nei confronti delle sostanze tossiche bisogna assumerne
una
piccola dose regolarmente—e oggi è il giorno no,
quindi sparisci!»
Pretty ~
Non è che le sia mai sfuggito: diciamo piuttosto che
è un pensiero sopito da
qualche parte nella sua mente, uno di quelli che riaffiora con
prepotenza nei
momenti meno indicati – come in questo caso particolare,
mentre Anne sta
disfacendo la treccia per dare un po’ di sollievo ai capelli;
quello che Smoker
non sa è che Anne pensa più o meno la stessa
cosa, quando la marine fuma una
sigaretta guardando fuori dalla finestrella della cabina.
Rain ~
Vide gli ammiragli, diritti come pali da condanna a morte, e su di loro
vide
soldati (soldati!) volare e
schiantarsi
a terra, molli e incoscienti; poi vide Anne e suo fratello nella
mischia, e
Smoker capì immediatamente che il lutto dei cieli avrebbe
portato in terra il
cuore dell’inferno.
Regret ~
I primi giorni dormire fu praticamente impossibile, mentre fare incubi
divenne
normale; consciamente Smoker sapeva benissimo che, se a Marineford
avesse
cercato di salvarla, il senso di
colpa l’avrebbe resa pazza e traditrice, dunque aveva scelto
di tenere i piedi
sulla strada da cui era partita; questa consapevolezza non aiutava,
però,
quando la notte sopraggiungeva con tutti i dubbi di chi è
rimasto a seppellire
i morti—Smoker pensò che avrebbe portato sia
rimorso che rimpianto nella
propria tomba, ma fino ad allora quei due dannati genietti morbosi non
avrebbero dovuto avere controllo su di lei.
Roses ~
«Le rose sono rosse, le viole sono blu, se sei già
stanca la scommessa l’hai
persa tu» dichiara Anne, un po’ senza fiato, prima
che Smoker sbuffi e, con un
colpo di gomito e una presa salda, riaccompagni Anne sotto di
sè, in modo che
il commodoro possa muoversi con più scioltezza sopra il
corpo scuro della sua
compagna di merende (e poi ricominciano tutto da capo,
perché Smoker non
è stanca e non tutte le rose sono
rosse, capito?).
Secret ~
«Tu hai fatto cosa—» disse Anne, a
metà tra l’arrabbiato e lo spaventato, mentre
Smoker ridacchiava e cercava di dire senza balbettare (stava
decisamente
ridendo troppo, che si soffochi, brutta
stronza!): «Tranquilla, Portgas, ti giuro che non so che ogni tanto metti un paio di
calze nel reggiseno perché
ti senti più sicura,
così, e ti giuro
che non mi è sfuggito
mentre ero sul
ponte!»
Snakes ~
Anne non amava esattamente lasciarsi catturare dai marine, neanche
dalla sua
Cacciatrice preferita (nomignolo che Smoker non apprezzava per niente):
a volte
faceva finta di inciampare durante l’inseguimento ma, quando
Smoker riusciva ad
acchiappare Anne per una caviglia, il fumo sembrava perdere consistenza
–
allora dalla nuvola di polvere si allungavano un viticcio e un grido (White Snake!) che si allacciavano alla
pelle di fuoco di Anne in una corsa infinita.
Snow ~
Una nevicata è proprio quello che ci vuole dopo un bagno di
vapore: Smoker
appoggia i piedi sulla neve appena caduta e il contatto delle piante
dei piedi
con il ghiaccio è rinvigorente, e diventa toccante nel
momento in cui i fiocchi
di neve le finiscono in faccia e si sciolgono in qualcosa di simile a
delle
lacrime che non sono ancora state versate.
Solid ~
La schiena di Smoker è grande, chiara e scavata (si vedono
tutti i muscoli
anche quando è a riposo): forse non c’è
un tatuaggio che rappresenti la sua
lealtà alla Marina e alla protezione dei civili, ma Anne
è certa che la sua
risolutezza non abbia bisogno di simili manifesti – non
è che Anne vada in giro
in bikini per sfoggiare il proprio tatuaggio, ma immaginarsi Smoker con
un
abbigliamento del genere fa molto ridere!
Spring ~
«Ehi, Smokie, va bene essere acida, ma ignorare
così anche il miele che ti ho
portato è un insulto alle api che l’hanno
prodotto!», e Smoker parve ringhiare
per un vecchio, brutto ricordo – un’isola
primaverile e un alveare in una
grotta da cui aveva dovuto salvare una bambina: diciamo che preferiva i
pizzicotti che Anne le dava, il che era tutto dire (e tutto pensare).
Stable ~
Per Anne, Smoker è come uno di quei giochi per bambini che,
nonostante prenda
colpi violenti, rimane sempre in piedi: Anne ha potuto appurare questa
teoria
in un giorno di grandissima noia,
quando per scrollar via l’accidia si è lanciata
addosso a Smoker, gridando
qualcosa riferito ai koala e a un geronimo non meglio specificato, e il
commodoro non ha potuto non acchiapparla al volo; a quel punto, dopo
due passi
per recuperare l’equilibrio, Smoker s’è
trovata tra le braccia una gatta troppo
cresciuta, che le ha leccato il naso prima di andare a cercare un altro
gioco
interessante.
Strange ~
Per quanto curioso o inusuale (per non definirlo in altri termini come proibito e punibile
con la morte) possa sembrare, in un certo qual modo Anne e
Smoker vanno d’accordo – non su tutto, sia chiaro:
entrambe credono che la
libertà sia fondamentale, anche se cercano di raggiungerla
in modi diversi;
entrambe rispettano la lealtà verso la propria famiglia e il
proprio credo più
di ogni altra cosa – per questi motivi, pur paradossalmente,
riescono ad
apprezzarsi (e a sopportarsi) a vicenda.
Summer ~
Pensavi fosse solo un’avventura, non negarlo –
pensavi fosse un gioco di
illusioni dovute al caldo di Alabasta, ammettilo almeno a te
stessa—e guarda a
che punto siete arrivate, pur credendo che fosse solo una stagione, non
un
intero anno!
Taboo ~
La relazione in cui si trovavano non doveva essere pronunciata
– non prima
dell’aver svolto alcuni riti fondamentali per renderla ordinoaria:
uno
di questi era pranzare assieme, un secondo era lavare le mani e la
testa dell’altra,
un altro ancora era ripetere, tra sè e sè, che il
pericolo stava nell’aver
proibito rapporti del genere, pensando forse che la separazione del
quotidiano
dal sacro impronunciabile fosse utile alla fioritura di una
civiltà dignitosa.
Ugly ~
«Non esistono cicatrici belle, marmocchia,»
sussurrò Smoker, forse più a se
stessa che a Portgas, mentre controllava i punti sul braccio sinistro
di Anne
(all’altezza del tatuaggio), «esistono cicatrici di
guerra e cicatrici stupide
che i bambini si fanno quando corrono troppo forte e finiscono con le
ginocchia
a terra: credo proprio che le tue siano le peggiori, visto che sono
quelle di
una ragazzina finita nel mezzo di una battaglia,» e guarda
male quella bruttura
sulla pelle scura di una Portgas ormai fin troppo cresciuta.
War ~
Il caporale Seviri morì con gli occhi spalancati, trafitto
da due proiettili;
Smoker si accovacciò al suo fianco e gli abbassò
le palpebre con una mano, in
silenzio, alla fine di un’epoca, e pensò che
Seviri aveva falsificato l’età
anagrafica per entrare in guerra e che lei – lei stessa!
– glielo aveva
permesso e lo aveva preso sotto la propria responsabilità,
anni prima; il suo
pensiero andò anche ad Anne, e chissà chi avrebbe
chiuso i suoi occhi, chi era
stata la persona scriteriata che le permise di prendere il largo per
morire
insieme ad altri ragazzi della sua età—chi avrebbe
provato quell’impotenza e
quel dolore per un amico che ha lasciato il fango ma nel fango rimane.
Water ~
«Ehi, Smokie,» dice Anne, prima che un ringhio di
Smoker le faccia compiere un
passo indietro e la faccia finire contro lo stipite della porta del
bagno, «non
puoi toglierti dalle dita del sangue che non hai versato tu,
perché non c’è» e
Smoker lo sa, sa benissimo che dovrebbe smettere di lavarsi le mani
prima che
comincino a squamarsi, ma non ci riesce—perché un
bambino è morto tra le sue
braccia, e una donna è morta al suo fianco, su
un’isoletta della Rotta Maggiore
su cui si supponeva si nascondesse
una banda di pirati; Anne prende le mani di Smoker tra le proprie e le
immerge
di nuovo nella bacinella piena d’acqua che diventa sempre
più rossa.
Welcome ~
«Signora» gridò Tashigi a Smoker, appena
salita sul ponte, «quella è una delle
navi di Edward—» ma la sua voce venne coperta
dall’atterraggio, sul parapetto
della nave, di un uomo dalle ali blu, che poi disse: «Mi
aspettavo un saluto
più caloroso, Cacciatrice Bianca, dopo aver saputo quale
benvenuto hai
riservato a una delle mie sorelle.»
Winter ~
A costo di congelarsi i piedi, Smoker uscì
all’aperto in un riparo desolato
dell’isola di Drum e fumò sigari per un paio
d’ore – quando uno finiva veniva
poi spento nella neve; Smoker stava compiendo un rito di passaggio per
portare
a termine la propria missione dopo le incertezze di Marineford e, per
adempiere
al compito che s’era prefissata in quel giorno di calma
atomica, decise di
richiedere un trasferimento al G-5.
Wood ~
Se Smoker potesse decidere del proprio funerale, vorrebbe che il
proprio corpo
venisse bruciato su una pira e tutte le ceneri, quelle delle ossa e dei
ceppi
di legno arsi, venissero sparse sulla Rotta Maggiore: non lo farebbe
per
diffondere la Giustizia Morale sul mondo (perché il mondo
non funziona così
semplicemente), bensì per sollevare fuoco e fumo nel cielo
per un’ultima volta.
Note Autrice:
Set
delta. Il titolo del set viene da una canzone di Fabrizio de André, Un Matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio). Spero che Anne e Smokie vi
piacciano, perché saranno con noi anche
la prossima volta!
Ho
notato che, nei
cinque set, alcuni prompt vengono ripetuti, come war,
drink, fire
e rain. Tendenzialmente userei il
fatto che siano due per scrivere una
frase stupida e una seria, ma dal momento che non li ho ancora
affrontati tutti
vedremo cosa succederà, lol.
Noticine
varie:
air › si fa riferimento sia
all’aria in sè che al verbo to
air something, che vale come
esprimersi, spiegare, dichiarare.
beginning › si ringrazi il De
rerum natura con il suo primo libro. Grazie, Lucrezio!
coffee › il caffè
bianco sarebbe il caffè dello studente, o il
caffè
del caffè, nel nostro mondo. XD
dark › what-if? grande come un
elefante – ehi, io ho bisogno delle
what-if?, sono la mia salvezza dai feels.
doors › le porte chiuse
& finestre aperte è anche per una
questione igienica e di pulizia; la canzone canticchiata da Anne
è Roadhouse
Blues, dei... The Doors. Mi diverto a piegare al mio volere dei prompt
intelligenti! XD
drink › La prima che ho
scritto è la seguente:
Il capo artigliere Kirit, salito di corsa fino alla cabina di Smoker,
entrò
senza neanche bussare, gridando: «Signora! Pugno di Fuoco si
è davvero bevuta la
bottiglia di alcol che
le avevo dato per fare giochi da sputafuoco per i ragazzi sul
ponte—»; dalla
mensa provenivano grida e urla, e soltanto quando Smoker e Kirit
entrarono
nelle cucine videro Anne saldamente aggrappata alla lampada sul
soffito, mentre
canticchiava qualcosa riguardo volare per far seccare la gola bruciata
e
strozzarsi con l’aria della cima del mondo (era divertente e
triste allo stesso
tempo).
Poi voglio dire, scusatemi, ma il piña colada è
fatto con il succo d’ananas e
non ho resistito. XD
fall › questa è
dovuta al fatto che in inglese innamorarsi si dice
to fall in love. Immagino che nella
challenge fosse una ambiguità voluta: io qui ci ho aggiunto
il far cadere Anne
giù dal letto – una cosa che Smokie
all’inizio faceva a cui però ormai ha
rinunciato.
green › Shakespeare parla
della gelosia come del mostro dagli occhi
verdi (green-ey’d monster). In italiano, inoltre, si
è verdi quando si è o
gelosi o invidiosi. Ho fuso insieme tutte queste cosine divertenti. Mi
sa che
Shakespeare comparirà di continuo, qua dentro, vi giuro che
non lo faccio apposta—credo.
metal › beh, ormai avrete
capito che amo la musica metal. XD
peace › in inglese, bonaccia
si dice proprio dead calm.
rain › gioca
sull’omofonia tra rain
e reign.
snakes › onestamente non
ricordo come viene tradotta in italiano la
tecnica di Smoker, ma il termine inglese è White Snake,
oppure Smoke Snake.
Vabbè, avrete capito che ci sguazzo in ste cose, no?
snow › il bagno di vapore
è proprio la sauna (torilla tavataan qualcuno
mi impedisca di scrivere idiozie pls!). Il primo abbozzo
tirato fuori dalla
mia testa, invece, era il seguente:
«Hai davvero un cerchietto rosso, no, non ci
credo!» esclamò Anne, deliziata da
quella scoperta (anche se in realtà quel cerchietto era di
Tashigi, che
probabilmente l’aveva perso inciampando sulla sedia quando
aveva portato un
rapporto a Smoker), «fammi vedere come mi sta!» e
sì, con quell’affare in testa
Anne sembrava proprio Biancaneve dopo una vacanza con Mago Merlino a
Honolulu!
EHM. Poi ho deciso che forse era il caso di scrivere cose meno cretine,
ma ho
comunque voluto condividerlo con voi perché ehi, mi diverto.
XD
taboo › dal maori tapu,
per il cui significato vi rimando qui
(riassunto breve: cosa/persona nella sfera del sacro, intoccabile;
violare il
tapu consegue in una punizione che può arrivare alla morte;
riti vari possono
servire per togliere il tapu dall’oggetto o dalla persona). Ordinoario
è scritto volutamente
in questo modo: sempre in maori, noa
è una parola che indica l’essere liberi dalla
sacralità inviolabile del tapu.
ugly › altro what-if
perché con queste due ho bisogno di
immaginarmi finali felici in cui Anne non muore e possono ancora
vedersi per
qualsiasi motivo ignoto e stupido che esista sulla faccia della Terra,
va bene?
Leave me alone with my feels. Che poi, avete notato la cicatrice di
Smoker
post-timeskip? Da paura!
Le
frasi stanno
diventando sempre più lunghe... Non è colpa mia,
è colpa della mia gemella
cattiv—volevo dire, della mia gemella logorroica!
E
nulla, spero vi
siano piaciute. Ci sentiamo tra due settimane! Stay safe!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.