Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Al fuoco, al fumo!
Comfort ~
Era inquietante il modo in cui Portgas riusciva a farlo ragionare dopo
l’ennesimo massacro approvato dalla Giustizia Assoluta; era
spaventoso il fatto
che quel ragazzino riuscisse a calmarlo parlando a vanvera di cose
inutili –
saltando da Garp a Rufy, da uno all’altro schieramento della
scacchiera; in un
certo senso era una consolazione, anche se non leniva proprio nessuno
stramaledetto problema nel lungo periodo (ma per due minuti sarebbe
andato
bene, sì).
Kiss ~
«Portgas, deciditi e trova una fottuta mezza misura: non puoi
passare dal
baciarmi come se io fossi il
marmocchio di un gatto al baciarmi come se tu
fossi un giaguaro che si lanc—»
Soft ~
Dopo una giornata di lavoro alla scrivania, Smoker riuscì a
vincere e ad accaparrarsi
il cuscino per la notte; Ace dovette ripiegare sul dormire appoggiando
la testa
sulla pancia del commodoro – e guai a dirgli che non era
comodo, perché con un
«Non dire bugie a me, marmocchio!» e un calcio
Smoker l’avrebbe buttato fuori
bord—fuori dal letto.
Pain ~
Ace aveva l’abitudine di dare una marea di pizzicotti a
Smoker, come se dovesse
sempre tenerlo sveglio per fargli capire che sì,
stava proprio fraternizzando
con un pirata e no, non era una
delle
sue fantasie.
Potatoes ~
Smoker non aveva davvero creduto ai propri occhi quando vide Ace
giù in cucina
con Sami e i suoi due aiutanti, Lupalta e Zottre, mentre
chiacchieravano e
preparavano la cena per quaranta persone:
«Capit—commodoro, credo che in
qualche modo tu abbia una buona influenza sugli altri, più o
meno» disse Sami,
prima che tutti e quattro scoppiassero a ridere; allora Smoker fu
costretto a
sbattere la porta con più forza del solito per esprimere il
proprio disappunto
(la carne arrosto e le patate al forno, perché lo
sappiate, quella sera
furono ottimi).
Rain ~
«Te lo dirò una volta sola, quindi ascoltami
bene» disse Smoker, che sentì Ace
raggiungere la porta della cabina nonostante avesse gli occhi su un
foglio e
nonostante il rumore della batteria d’acqua sul fianco della
nave, «se osi
anche solo uscire di qui e prenderti un raffreddore, ti prometto che ti
butto
in mare senza ripensamenti, perché non ho alcuna intenzione
di vedere
esplosioni e fiamme a causa di uno starnuto: sono stato abbastanza
chiaro,
Portgas?»
Chocolate ~
Be’, come dire, la faccia di Portgas dopo una fitta
narcolettica poteva
diventare un oggetto di schern—di
studio
molto interessante; come quando Ace si addormentò con la
faccia su una scatola
aperta di cioccolatini e Smoker non si degnò di spostarlo da
lì, perché in
fondo il commodoro sapeva che sarebbe stato esilarante vedere Ace
sollevare la
testa e gridare come un pazzo a causa del cioccolato al peperoncino
negli
occhi!
Happiness ~
«Perché ha i giorni contati!» concluse
Ace, ridendo; Smoker nascose un mezzo sorriso
dietro una mano (fece finta di fare un tiro dalla sigaretta),
perché non voleva
dargli una simile soddisfazione, ma Ace se la prese comunque senza dir
nulla: va bene così, per ora, va
bene così.
Telephone ~
Ace chiese al commodoro per quale motivo tutti si lamentassero
dell’alto numero
di decessi di lumacofoni quando Smoker era in giro, al che il marine
borbottò
qualcosa riguardo un certo Pugno di Fuoco
ficcanaso che non può fare a meno di dare aria alla bocca:
la verità era
che i lumacofoni collegati alla nave di Smoker fumavano sigari di prima
qualità, ma certo Smoker non avrebbe raccontato questa
storia a quel
dannatissimo chiacchierone!
Ears ~
Ace adora soffiare nell’orecchio di Smoker prima di dargli un
piccolo bacio
che, come ben sanno tutti i bambini, assorda la testa per una decina di
secondi; si limitasse a questo, a Smoker non darebbe neanche troppo
fastidio –
ma quando quello scemo di Portgas si mette a soffiargli scintille nelle
orecchie, ecco, allora anche Smoker ha diritto di arrabbiarsi, e
neanche un
bacino può perdonare Ace, giusto?
Name ~
«Rinnega il tuo nome,» disse Ace in tono
melodrammatico, buttandosi in
ginocchio accanto alla scrivania a cui Smoker era seduto,
«rinnega il tuo nome,
così magari smetterai di fumare e non ti verranno malattie
inguaribili!»: a
quel punto Smoker gli tirò una pedata in mezzo alla fronte,
così Ace ebbe un
valido motivo per lamentarsi.
Sensual ~
Bocca su bocca, un odore luminoso ma invecchiato come un dente di leone
che sta
per cadere a terra, la pelle raschiata come un documento vecchio di
secoli, un
suono di corno regolare come un gatto selvatico che fa le fusa;
è buffo da dire
e da pensare, ma Smoker associa Ace al colore giallo per ogni singolo
dettaglio.
Death ~
«Uhm, senti, Ace—» dice Rufy, serissimo,
«se non ti ricordi che cosa è successo
durante la battaglia, te lo racconto io,» e a quel punto Ace
ascolta tutta la
storia, prima che una vertigine gli ribalti lo stomaco e riesca a dire
soltanto: «Non pensavo che avesse le manie
dell’eroe» tra il torpore e
l’amarezza.
Sex ~
Ace si presentò davanti a Smoker con un sorrisone del tutto
innocente, che non
sparì dalla sua maledetta faccia da schiaffi neanche quando
cominciò a dire:
«Ehi, Smokey, ma se andassimo a Marijoa e lo facessimo sulla
scrivania del Grand’Ammiraglio,
sarebbe atto pubblico in luogo osceno?» e neanche quando
Smoker prese un
profondo respiro e cominciò a inseguirlo per tutta la nave
della Marina (per la
cronaca, la storia si concluse con un atto non proprio osceno ma un po’ sì in un
luogo non pubblico, per fortuna di
tutti).
Touch ~
Visto che sono sempre in spirito di competizione, Ace e Smoker si sono
inventati un nuovo modo per decretare chi mai sia il migliore (in
qualsiasi
cosa) tra loro; si siedono uno davanti all’altro, alzano
ognuno una mano e poi
le avvicinano, finché gli indici non si sfiorano: il primo
che si lascia
sfuggire una scintilla di fuoco o un ricciolo di fumo perde la partita
– il
gioco sarebbe anche semplice, peccato che finiscano sempre con
l’intreccio di
fiamme e fumo tale da surriscaldare l’ambiente piccino della
cabina.
Weakness ~
«Non scambiare la mia gentilezza con debolezza»
disse Smoker, seduto alla
scrivania, all’alba di un giorno in cui Ace non era ancora
sparito dalla cabina
(come avevano stabilito all’inizio di quella loro sottospecie
di relazione);
Ace, invece, pensò che quella cortesia fosse troppo fuori
dal personaggio
perché non ci fosse dietro qualcosa, per cui si
alzò di corsa, anche se un po’
a malincuore – il letto di Smoker era più comodo
dello Striker! –, e scomparì
fuori dalla finestrella, mentre un pensiero come Forse
il suo punto debole è che non riesce a sopportare la mia
vista di
giorno gli attraversò la mente insonnolita.
Tears ~
Anche se mi piaci tanto, non posso
lasciare il mare dei pirati, non voglio, pensa Ace, sdraiato
con al fianco
Smoker che lo fissa senza fare domande; poi dice: «Tieniti le
lacrime di
sirena» ad alta voce; anche se Smoker non capisce esattamente
che cosa
significhi, comunque le terrà con sé, anche
quando Ace sarà lontano con la sua
famiglia di fuorilegge.
Speed ~
«Chiama subito quel pavone blu mezzo addormentato e chiedigli
di ghiacciare un
rettilineo in mare: voglio vedere chi vincerà la gara tra il
mio Striker e la tua
moto!»
Wind ~
Stava giusto pensando che il loro rapporto è un
po’ come quando ci si crogiola
al sole con il maestrale che avvolge la testa in un sudario di
freschezza:
all’apparenza è tutto tranquillo, ma entrambi sono
consapevoli del fatto che ci
saranno grosse ripercussioni quando il maestrale si
assottiglierà fino alla
bonaccia.
Freedom ~
In una relazione come quella ognuno poteva credere in ciò
che preferiva,
frequentare chi desiderava e finire tutto senza neanche parlarne: come
potevano
concludere tutto in un attimo, allo stesso modo potevano scegliere di
continuare a frequentarsi (e questa parve la strada scelta).
Life ~
Ace davvero non riusciva a capire perché Smoker lo
discriminasse in quel modo:
dopotutto l’equipaggio del commodoro era composto da dei
matti completi, a
partire da Tashigi – d’accordo, era una ragazza
adorabile, però andava a
sbattere contro i muri prima di parlarci – fino
all’ultimo dei pelapatate in
cucina: quindi da quale pulpito veniva la predica, quando Smoker gli
disse:
«Sei un po’ troppo pieno di vita,
Portgas!» solo perché aveva proposto al sergente
Fara di vedere chi tra i due fosse il più veloce ad
arrampicarsi sulle reti di
sostegno!
Jealousy ~
Ace fissa i sigari che Smoker ha in bocca mentre il commodoro
è impegnato
sull’ultimo documento della giornata, e poi sbuffa; in
compenso, quando Ace lo
acchiappa per la giacca e lo costringe a sdraiarsi sul letto, Smoker
quasi
ringhia e guarda male – malissimo – la collana di
perle rosse che Portgas
indossa sempre.
Hands ~
Ace poté resistere solo per un paio di notti, ma poi dovette
soccombere di
fronte alla forza della propria curiosità – si
ritrovò dunque a dover aspettare
che Smoker stesse dormendo e, pianissimo, prese una mano di Smoker
senza
svegliarlo: solo allora poté misurare con precisione quanto
più grandi le mani
del commodoro fossero rispetto alle proprie (poi Smoker aprì
gli occhi e
recuperò pieno possesso della propria mano, nonostante
l’imbarazzo di
entrambi).
Taste ~
Smoker si chiedeva se Ace si gustasse per bene quello che ingurgitava
senza
ritegno, svuotando il magazzino di Sami, il cuoco di bordo; un giorno
glielo
domandò, perché proprio non poteva non essere
innervosito da come quelle
mandibole lavoravano, macinando carne su carne, e allora Ace parve
pensarci su,
poi disse: «È un po’ come faccio con
te» e riprese a ingozzarsi, davanti alla
faccia un po’ rossa (ma poco poco, eh) del commodoro.
Devotion ~
«Sarai tu a seppellire me» disse Ace, una notte,
con un occhio aperto e fisso
su Smoker – che invece guardava bene il marmocchio, per non
perdere neanche una
sfumatura di quello che Portgas aveva detto; «Sarò
io a seppellire te» concesse
infine il commodoro, consapevole del dolore che ne sarebbe seguito, ma
felice
in cuor proprio perché Ace si era avvicinato fino a potergli
dare un bacio
sulla bocca e lì era rimasto (era quanto di più
vicino a una dichiarazione
potessero arrivare).
Forever ~
Un momento solo non vale granché rispetto
all’inquietante prospettiva
dell’eternità fatta di polvere, né
valgono di più se son due o tre o se vengono
portati a processo dalla giustizia terrena: questo è uno dei
motivi che ha
permesso a Smoker di accettare Ace nella propria cabina (e che ha
spinto Ace a
fare un piccolo salto nel buio).
Blood ~
«To’, tieni un altro fazzoletto, Smokey»
dice Ace, senza riuscire a smettere di
ridere, «certo che se ti viene un’epistassi
perché stai due secondi al sole,
posso solo immaginare cosa potrebbe succedere se facessimo una sauna e
mi
vedessi nel mio nudo e crudo splendore!»
Sickness ~
In un momento inopportuno (Ace e le sue
mani e le sue gambe e il suo respiro e il suo fuoco sopra il corpo di
Smoker e
i suoi pensieri e tutto—),
ecco,
in un momento del genere Smoker ha pensato che, quando non
vedrà più Ace, il
fumo nelle vene morderà con forza, e che per lui
sarà difficile riprendersi
completamente dalla mancanza.
Melody ~
Fara, al timone, stava cantando una vecchia canzone d’addio,
al che Ace disse: «Io—conosco
questa canzone»; Smoker lo vide grattarsi la testa come per
togliersi dalla
mente pensieri inutili, quindi esclamò: «Ci sono
canzoni che si conoscono
perché prima di nascere qualcuno le cantava –
forse tua madre ha viaggiato su
una nave mentre era in gravidanza?» ed Ace si chiuse in un
canticchiare
continuo che non dava risposte a nessuno.
Star ~
«So di essere estremamente famoso tra voi marine, ma non ti
devi preoccupare
per me, vecchio musone: però è ovvio che sia
più facile vedermi di notte che di
giorno, visto che il mio Striker utilizza le fiamme come combustibile,
quindi dimmi
perché non posso andarmene via più tardi, al
mattino – se c’è il sole, la mia
luce si noterà meno!»
Home ~
Ace era soltanto un infiltrato su quella nave di soldati matti, ma
tutto
sommato non poteva poi lamentarsi della propria situazione: la
compagnia non
era male, il letto era comodo e, caffè a parte, il cibo era
ottimo – senza
contare un lieve senso di sicurezza, sottile come un viticcio di fumo.
Confusion ~
«Fatemi capire bene: tu» Ace indicò
Smoker «e lei» indicò Hina
«avete—ma tu non
eri—e lei non—» e cominciò a
gesticolare in modi tali da far arrossire Tashigi,
entrata nella cabina di Smoker per portargli il rapporto del giorno,
mentre
Hina ridacchiava cercando di mantenere il contegno e Smoker stava ben
pensando
di uccidere quel rincretinito di un marmocchio.
Fear ~
A partire da quel giorno a Marineford, la presa sulla jitte si fa
più stretta
quando Smoker sente la temperatura aumentare di colpo – per
questo non gli
dispiace affatto approdare sulla metà ghiacciata di Punk
Hazard.
Lightning / Thunder ~
La battaglia risolutiva sarebbe arrivata presto, Ace ne era
consapevole, e
sarebbe stata il colpo di martello più violento: per questo
motivo stava
cercando di fare incetta di momenti sereni – e con chi
condividerli, nel
Paradiso della Rotta Maggiore, se non con quel vecchio musone?
Bonds ~
Da quando aveva visto la jitte e le manette, le une accanto
all’altra, su una
cassapanca nella cabina di Smoker, Ace aveva immaginato che sarebbe
arrivato il
giorno in cui avrebbero usato in maniera poco
ortodossa quelle manette; certo non pensava che sarebbe
arrivato così in
fretta – tutta colpa di Smokey che era riuscito a trovare un
posto tra le
persone care a Ace, tutta colpa sua.
Market ~
«Mi fido del tuo giudizio» disse Kuzan,
più serio che mai (ma stava combattendo
contro se stesso per non ridere, Smoker ne era certo), dopo aver
ringraziato la
signora da cui aveva appena comperato una nuova mascherina da notte,
«però, per
favore, non aggiornarmi sui dettagli – non vendono ancora
degli strumenti per
togliermi dalla testa immagini poco dignitose di te che
fai—» e il resto della
frase, per fortuna, si perse sotto al chiacchiericcio e alle grida dei
mercanti
della più grande fiera di mascherine da notte della Rotta
Maggiore.
Technology ~
Smoker in genere accendeva i sigari con un normalissimo accendino; in
più di
un’occasione Ace aveva sbuffato e requisito suddetto discendente della pietra focaia, dicendo:
«Perché mai dovresti
consumare l’accendino quando posso accenderti io,
Smokey?» mentre il fuoco di
Prometeo infiammava le sue mani meglio di qualsiasi miscuglio di
benzina.
Gift ~
Tener presente che di persone cattive e di persone buone ce ne sono in
tutti
gli angoli del pianeta, siano essi fuorilegge, soldati o semplici
civili, è
come una manna dal cielo: il fatto che Ace possa riconfermare questa
ipotesi
ogni volta che vede (o sente) il musone e i suoi prendersi cura della
popolazione di un villaggio o di un’intera isoletta, ecco,
è un buon incentivo
a solcare i mari alla ricerca dell’assassino di Satch.
Smile ~
Dal manuale di Pugno di Fuoco per conquistare il soldato testa di
legno: attirare
suddetto individuo con un sorriso sfrontato; incuriosirlo con un
sorriso che
nasconde la verità; farlo capitolare con un sorriso sincero
e profondamente
grato per il tentativo che il soldato gli ha dato.
Innocence ~
Ace stava costruendo una torre con dei sigari, ma Smoker non gli aveva
intimato
di smetterla: questo perché non aveva ancora combinato
disastri, e poi perché
il marmocchio sembrava essere contento e tranquillo –
rubargli quel momento di
serenità parve a Smoker un vero e proprio reato.
Completion ~
Ecco, adesso potevano considerare conclusa un’epoca: ah,
sì, avevano proprio
vinto, con tutti quei giovani soldati in terra, tagliati da spade e
bucati da
proiettili, avevano chiuso in gran bellezza un periodo di guerra e ne
avevano
aperto un altro, non meno dannoso del precedente – li
guardò bene, uomini e
navi distrutti, li guardò e pensò di non avere
nessuna voce in capitolo su chi
deve vivere e chi deve morire, però—non
c’era nessun grande passo in avanti né
per lui né per l’umanità.
Clouds ~
«C’è aria di tempesta, lì
fuori: dici che potresti ospitarmi qui per un po’, se
ti prometto che ti distrarrò abbastanza da tutte le tue
preoccupazioni?» disse
Ace, invece di ripiegare sulla pessima Cielo
a pecorelle, pastore volante (alla fine distrasse Smoker in
maniera indecente,
comunque).
Sky ~
«Non sono arrivato a sistemare il cielo, perché
sono ancora invischiato in
questo sfacelo» disse Smoker, guardando il campo di
battaglia, i giovani stesi
tra le macerie, gli uomini schiantati in volo per sfracellarsi al
suolo, l’aria
che si era spaccata sotto i colpi della rabbia di un padre (la rabbia
atavica
per eccellenza, pensava Smoker).
Heaven ~
«Meglio regnare all’inferno che servire in
paradiso, Smokey,» risponde Ace,
sorridendogli allegramente; il problema è che Smoker, tempo
dopo, non sarebbe
riuscito più a capire quale fosse il crimine per cui Ace era
stato punito.
Hell ~
Quando Ace saltava dalla finestrella nella cabina di Smoker, il
commodoro
pensava che ecco, si stava preparando la sua ennesima catabasi tra la
perduta
gente, perché sapeva benissimo che sarebbe precipitato per
una ruina assieme a
quel fuorilegge, giù verso il secondo cerchio, in una
spirale di vento che
alimenta le fiamme; allo stesso tempo, comunque, Ace pensava che
sarebbe stato
difficile svegliarsi la mattina dopo e scivolare fuori dalla stanzetta
per
tornare sotto la luce del Sole, perché la compagnia non era
così male come si
poteva credere di primo acchito.
Sun ~
Dopo anni di allenamento, Ace è diventato capace di far
girare il proprio
cappello su un dito – e gira, gira, gira, diventa una sfera
di fuoco di grande
calibro da lanciare sulla testa di Smoker mentre il commodoro riposa.
Moon ~
Per alcuni la luna è simbolo di passività
perché splende di luce riflessa; però
è quella che influisce sulle maree, un po’ come
Ace influenza Smoker e
viceversa (dopotutto sono entrambi due satelliti di due diversi modi di
vivere).
Waves ~
Nelle notti dei loro incontri, Ace e Smoker spesso giocano a fare meno
rumore
possibile: la sfida prevede anche respirare profondamente soltanto
quando si
sente lo sciabordio del mare sui fianchi della nave (ecco un buon modo
per
imparare ad apprezzare il mare mosso: associarlo ai momenti tra i baci,
i morsi
e quel che ne segue).
Hair ~
«Hai sempre avuto i capelli grigi? Non è che, da
quando hai cominciato a
fumare, ti sei impiastricciato i capelli di fumo e loro hanno deciso di
diventar grigi per mimetizzare la sporcizia con—con la
pelliccia di un cane da
caccia? Eh, Cacciatore Bianco?» A quel punto Smoker avrebbe
tanto desiderato
tirare i capelli a quella testa vuota e strozzarlo con quelli, brutto
scemo
ficcanaso e disturbatore della quiete pubblica.
Supernova ~
Come una stella ospite nel cielo, che illumina il giorno e la notte
anche per
mesi e che poi scompare lanciando nello spazio del materiale per nuove
stelle,
così era stato Ace per Smoker: una presenza assidua per
alcuni mesi, seguita da
una fine da leggenda, che lasciò nel mondo palpabile
un’eredità per delle nuove
stelle – tra queste ce n’era una che brillava
più delle altre, e proprio quella
Smoker si ripromise di inseguire.
Note Autrice:
Salve!
Tutto bene?
Spero di sì.
Ho
deciso di
aggiornare ogni due settimane piuttosto che ogni sette giorni, questo
per avere
il tempo di rileggere quelle sacrosante duemila volte tutte le frasi e
per
abituarvi al fatto che, dopo questa raccolta, tornerò a
tormentarvi solo dopo
l’estate con questi due matti (la sessione estiva incombe e
io sono indietro,
come al solito!): piango io per prima, perché starei anche
tutto il giorno e
tutta la notte a scrivere di sti due imbecilli, ma non mi è
possibile.
Questa
volta il
set era alpha. Da quello che riesco
a
estrapolare dai miei scritti, credo proprio di stare facendo leva sullo
spirito
giocoso che questi due possono tirare fuori – giocoso,
sì, forse un po’
competitivo, ma mi mette allegria. Secondo me Smoker ha un lato del
genere che
tiene nascosto e che potrebbe venir fuori con Ace. Boh, considerazioni
inutili,
ignoratemi. XD
Prima
che qualcuno
chieda: sì, i titoli dei vari set non hanno senso, non
preoccupatevi. Mi
servono solo per divertirmi un po’. Magari l’ordine
di pubblicazione dei set ha
senso... Forse.
Noticine
utili:
happiness › ad avere i giorni
contati è il calendario: per questo è
triste. Scusate la brutta battuta, lol.
name › rinnega
il tuo nome
viene sempre dall’opera di Shakespeare del precedente set.
death › what if? enormissimo,
come al solito.
tears › le lacrime di sirena
sono un tipo di pietre, molto carine,
anche. Dietro c’è però una leggenda:
presso l’isola di Iona, in Scozia, una
sirena si innamorò di un monaco, per il quale
però lei non riuscì mai a
lasciare il mare. Nonostante provasse per il monaco tutto questo amore
smisurato, la sirena si tuffò di nuovo tra le onde,
piangendo. Da queste
lacrime deriverebbero le pietre chiamate proprio “lacrime di
sirena”, che sono
di colore azzurro-verde, se ben ricordo.
devotion › in arabo esiste una
frase che in inglese viene in genere
tradotta come You bury me: il significato che ci sta dietro
è che si ama troppo
una persona e dunque non la si vuole vedere morire – si
preferirebbe morire
prima della persona amata, ecco. Non sono mai riuscita a capire quale
sia la
frase in arabo, ma pace.
melody › sulle navi si cantava
molto perché col canto ci si dava il
ritmo per il lavoro.
lightning / thunder › il
martello è quello di Thor, dio
nordico del fulmine; la battaglia risolutiva richiama il
Ragnarök.
sky › vd. Se
fossi Dio,
di Giorgio Gaber.
Avevo scritto un primo abbozzo per questo prompt, ed è il
seguente:
«Dalle nostre parti, Smokey, si dice: Sulle
nostre teste c’è il cielo nero, sotto
c’è il nostro regno e cimitero, muori tra
le onde del mare o vivi solo per tremare!», al che
Smoker pensò che lo
stesso valeva per quei soldati che lasciavano la terraferma per
proteggere il
mondo dai criminali (è proprio vero che il cielo
è là sopra per tutte le
creature).
L’ho condiviso comunque bc of reasons.
heaven › citazione dal
bellissimo Paradise Lost di Milton: “Better
to reign in Hell than serve in Heaven”. Lucifero fu punito
perché sfidò Dio, se
non ricordo male. Per quale motivo Ace venne ucciso? Perché
era figlio di
Roger? Perché serviva per portare allo scoperto Barbabianca?
Perché era un
pirata e basta? Questo si chiede Smokey.
hell › commistione di un sacco
di riferimenti: intanto all’Inferno
di Dante (perduta gente, ruina,
secondo cerchio, tornare alla luce), poi alla catabasi (discesa agli
Inferi) di
Enea nell’Eneide, infine
alla mitica
citazione di Oscar Wilde: “Il Paradiso lo preferisco per il
clima, l’Inferno
per la compagnia”. Incontrarsi ogni volta, per questi due,
è come scendere
nell’abisso e risalire continuamente, ecco. Ho preferito
sfruttare questo
prompt in modo più “letterario” che
drammatico, spero me lo perdonerete (ehi,
io amo parlare di Dante, poco da farci XD).
Bene,
ho finito le
lalala-note. Oddio che brutta battuta. Ormai saprete che mi diverto con
giochi
di parole di poco conto. Spero che questa seconda serie di prompt e
frasi vi
sia piaciuta – come al solito io mi sono divertita un mondo a
scriverla! -w-
Vi
avviso subito, tra
due settimane avremo Anne e Smokie, eh, un set in Gender
Bender! Lettori
avvisati, mezzi salvati – oddio, in realtà spero
vi piacciano anche loro! ;)
Grazie
a chi segue
questa storia, grazie a Bluly che ha recensito e grazie a chi soltanto
legge!
C: Sono
qui per farvi innamorare un po’ di ‘sti due scemi,
quindi mi fa sempre piacere
vedere che c’è qualcuno che dà
un’occhiata a questa raccolta! Per domande, critiche,
riflessioni, biscotti (??) sono sempre qui a vostra disposizione!
Magari i biscotti sono bruciati... Ehm. XD
Alla
prossima!
Stay safe!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.