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Autore: Amberle_Dubhe    21/04/2016    2 recensioni
-Woah, certo che sei forte! Ti starebbe bene farti sezion-
-È così forte perché è un mostro-
La nuova voce gli penetra nei timpani come il trapano del dentista da cui è stato costretto a farsi visitare l'anno precedente.
"No, questo è troppo"
[Mini-serie AU scolastica ambientata in tre momenti diversi, rispettivamente elementari, medie e liceo]
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Celty Sturluson, Izaya Orihara, Shinra Kishitani, Shizuo Heiwajima, Un po' tutti | Coppie: Celty/Shinra, Izaya/Shizuo
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ndA: questa è un’AU, in cui il vecchio trio della Raira e Celty si conoscono alle elementari e Celty è un’umana muta.

 






CAPITOLO UNO

 

 

Quando la mattinata volge al termine, Shizuo non aveva scambiato nemmeno una parola con la bambina seduta di fianco a sé, e la cosa, anche se può suonare strana, lo faceva sentire estremamente rilassato; tuttavia, nei sette anni di vita che aveva trascorso sulla Terra Shizuo non era mai stato particolarmente incline ad affezionarsi alle persone chiacchierone e rumorose –e il suo fratellino minore sembrava essersene reso conto, perché era l’infante più pacato che si fosse mai visto- perciò questo spiega perché si sentisse così ben disposto nei confronti della bambina mora. Anche lungo il percorso per andare in mensa nessuno dei due apre bocca, ma basta un breve scambio di sguardi per decidere di comune accordo di sedersi vicini nella lunga tavolata. Shizuo è circondato dal chiacchiericcio allegro e squillante dei compagni, che si fonde per creare un sottofondo rumoroso e che rimbalza sulle pareti dell’enorme salone, ma la vicinanza della piccola sconosciuta sembra avere su di lui un effetto letteralmente calmante. Le uniche interazioni dell’intera durata del pasto avvengono quando Shizuo le chiede di passargli la brocca dell’acqua e lei gliela porge con un piccolo sorriso, e quando, mentre stanno mangiando il dolce, la bambina gli offre il proprio facendogli intendere di essere sazia. Per poi essere ripresa dall’enorme cuoco di colore dallo spiccato accento russo perché “Budino è buono, mangia il budino!”

Nel giro di una giornata, Shizuo, estasiato, si rende conto di aver trovato la prima persona al mondo incapace di provocare in lui anche la minima sensazione di fastidio.

Mentre escono dalla mensa per andare agli armadietti e cambiarsi le scarpe per la ricreazione in cortile, Shizuo si decide finalmente ad aprire bocca.

-Sono Heiwajima Shizuo, come ti chiami?-

La bambina allora si volta verso di lui, sgrana gli occhi e comincia a frugarsi freneticamente nelle tasche, facendo dei piccoli cenni di scuse con il capo. Shizuo inclina la testa di lato, confuso, finchè non la vede scribacchiare delle parole con un foglietto e una matita.

-Uhm, eh, ancora non so leggere molto bene…-

La piccola increspa la fronte e stringe le labbra, vagamente agitata, quando un ragazzino occhialuto compare alle sue spalle come sbucato dal nulla e interviene con voce squillante.

-Quello è il suo nome, lei si chiama Celty Sturluson ed è l’amore della mia vita!-

La suddetta Celty sobbalza visibilmente e si allontana di scatto dal nuovo arrivato, come se stesse cercando di nascondersi dietro Shizuo; fa passare freneticamente lo sguardo da  un bambino all’altro, forse chiedendosi se i due già si conoscevano, ma Shizuo corruga le sopracciglia e si rivolge allo sconosciuto con una voce già tesa da una vena di aggressività.

-Tu chi sei? Un amico di Celty?-

Il bambino sbatte le palpebre, il sorriso che non cede nemmeno davanti al cipiglio minaccioso.

-Sono Kishitani Shinra, piacere di conoscerti. No, non sono un amico di Celty, sono colui che è destinato ad amarla per sempre!-

Shizuo e Celty si scambiano uno sguardo stupefatto, e Shizuo si sposta davanti alla bambina per tenerla alla larga da quello strambo, mosso da un istintivo senso di protezione.

-Ehi, ehi, cosa fai? Guarda che non puoi avere Celty, mi batterò per il suo cuore, se necessario!-

Celty scoppia in una risatina, ma Shizuo non è per nulla divertito che questo strano bambino insolente abbia spezzato la sua quiete. Con un ringhio mal trattenuto, si sporge in avanti e lo afferra  per il bavero della maglietta, sollevandolo da terra come se pesasse quanto una piuma. Sente Celty appoggiargli una mano sulla spalla, ma non si volta, mentre tenta di trattenere l’irritazione crescente che lo coglie quando si trova in situazioni insensate come queste.

-Woah, certo che sei forte! Ti starebbe bene farti sezion-

-È così forte perché è un mostro-

La voce del nuovo arrivato gli penetra nei timpani come il trapano del dentista da cui è stato costretto a farsi visitare l'anno precedente.

"No, questo è troppo"

Shizuo lascia cadere Shinra che, barcollando, si raddrizza gli occhiali sul naso e rivolge un sorriso enorme a Celty.

Volta loro le spalle, per il momento, e si gira per fronteggiare il nuovo venuto. Ha un aspetto comune, eccetto per il sorriso gentile che non ha motivo di stare sulla bocca che ha appena pronunciato una frase tanto odiosa.

-Che cosa vuoi, tu?-

Il sorriso si allarga ulteriormente.

-Niente. Sono solo curioso-

-Allora vai a fare il curioso da un'altra parte, non ti voglio qui-

Il sorrisetto viene sostituito repentinamente da una smorfia di disappunto.

-Nemmeno io voglio che un mostro come te stia in mezzo a noi, se è per-

-Come ti chiami?-

La voce di Shinra li coglie di sorpresa alle loro spalle; pare che, per il momento, la sua attenzione sia stata attirata da qualcos'altro all'infuori di Celty.

-Sono Orihara Izaya, piacere di conoscervi-

Shizuo quasi ringhia per il nervosismo.

-Lei è Celty Sturluson, la mia anima gemel- ouch, Celty, ahi, i capelli no!- squittisce, tentando di salvarsi dell'assalto della bambina.

-A-ehm, lui è Heiwajima Shizuo, e io sono Kishitani Shinra, piacere di conoscerti!-

Qualcosa si illumina negli occhi di Izaya. Inclina la testa e fissa lo sguardo su Celty come se avesse appena visto qualcosa di tremendamente interessante.

-Tu sei la bambina muta?-

Celty impallidisce visibilmente, e mentre Shizuo tenta quasi di saltargli al collo per la sua evidenze mancanza di delicatezza, Shinra non batte ciglio.

-Celty è muta, ma io capisco benissimo quello che dice-

Quindi si volta verso la bambina, la cui espressione è divisa fra una sorta di gratitudine e un "Ma tu chi diavolo sei?".

-Per te, Celty, posso imparare il linguaggio dei segni!-

Celty sbatte le palpebre velocissima, improvvisamente paonazza, e priva della forza di respingere le affettuose attenzioni che lo strano bambino con gli occhiali continua a rivolgerle.

La testa di Shizuo minaccia di esplodere da un momento all'altro, nel giro di cinque minuti si è trovato nel mezzo di una situazione talmente irrazionale che la voglia di strangolare qualcuno è sempre più forte. E a pochi centimetri ha un perfetto candidato sogghignante.

-Shizuo-kun, sembra che Kishitani voglia rubarti la fidanzata-

-Lei non è- e non usare il mio nome!-

Ma Orihara continua a parlare come se niente fosse.

-Anche se tanto non è che avessi grande speranze, visto che probabilmente rompi tutto quello che tocchi con la tua forza da mostro-

-VEDIAMO SE RIESCO A ROMPERE ANCHE TE, IZAYA-KUN?!-

-Uh oh, no grazie!-

Prima che gli altri due possano fermarlo, Shizuo scatta in avanti a pugni serrati, ma l'altro bambino si rivela dannatamente veloce e comincia a correre via senza che le nocche dell'altro riescano a sfiorarlo.

Izaya si catapulta sullo scivolo a castello facendo tre gradini alla volta, scansando i bambini sulle scalette, e inizia ad arrampicarsi sul tetto più alto della costruzione.

Shizuo ringhia, la tentazione di distruggere il castello pezzo per pezzo che gli fa tremare l'intero corpo, ma riesce a trattenersi e si limita a lasciargli uno sguardo omicida dal basso.

-Vieni giù, stupida pulce! Giuro che non ti faccio niente!-

Izaya tira fuori la lingua.

-Pensi che sia stupido come te, Shizu-chan? Non ci penso nemmeno!-

-NON CHIAMARMI IN QUEL MODO-

Il pugno che colpisce uno dei lati del castello fa vibrare la struttura dalle fondamenta, e fortunatamente Celty riesce a farlo allontanare prima che lo distrugga davvero.

Shinra saluta Izaya con la mano, mentre il terzetto si allontana. -Heiwajima-kun, stai tremando! E la tua mano sanguina-

-Uh? Ah, sì... non è la prima volta che mi succede-

Celty gli appoggia cautamente una mano sulla spalla, la fronte increspata dalla preoccupazione. Shizuo non riesce a trattenere una smorfia, odiandosi per essere già riuscito a terrorizzare una delle poche persone decenti che ha incontrato.

-Celty ha ragione, devi andare in infermeria! A meno che non tu non voglia lasciare che te la sistemi io...-

Shizuo si libera dalle dita fameliche di Shinra con uno strattone. Tuttavia, il fatto che quei due sembrino più preoccupati per la sua salute che spaventati dalla sua forza mostruosa (Shinra ne sembra attirato come un'ape dal miele, comunque) sta facendo espandere uno strano calore nel suo petto.

-No, no... vado in infermeria, non è niente, davvero-

Prova a muovere la mano infortunata per far vedere a Celty che sta bene, ma questo sembra triplicare la sua preoccupazione. Spalanca la bocca su un muto gridolino di orrore, scuote la testa e gli blocca il braccio per fargli capire di non muoverlo.

-Ops-

Quando Shinra cerca di richiamare l'attenzione di Celty su di se prendendole la mano, e Celty reagisce minacciando di tirargli un calcio negli stinchi, Shizuo si lascia sfuggire una piccola risata e pensa che forse, come primo giorno di scuola non è stato un totale disastro.

 

***

 

Nonostante la messa in gioco della sua vita, Izaya continua a ronzare intorno ai tre bambini con la stessa tenacia con cui Shinra cerca di convincere Celty di sposarlo e fuggire insieme da qualche parte. Sono un gruppetto strano, osservano i loro insegnanti, non sono amici nel senso canonico del termine ma in qualche modo sembrano inseparabili. Anche con la tendenza di Izaya di sparire andare a combinare le sue “Cose da pulce ficcanaso”, o quando Shizuo e Celty vanno nella propria classe e  Izaya e Shinra nella loro, alla fine si ritrovano sempre insieme da qualche parte, e ci sono momenti in cui riescono a giocare insieme come quattro bambini normali- prima che Shinra esageri e si ritrovi il piccolo pugno di Celty piantato nello stomaco con precisione invidiabile o Shizuo non cerchi di calciare Izaya fuori dal cortile della scuola.

Gli altri bambini hanno imparato ad allontanarsi quando sentono Shizuo alzare la voce, o quando Izaya comincia a ridere troppo forte, e gli adulti hanno imparato a contare sull’autorità che Celty ha nel calmare buona parte dei loro litigi.

Man mano che imparavano a leggere e scrivere, Celty inizia a comunicare con loro utilizzando un palmare che ha il permesso di portare con sé. Shinra e Celty si sforzano di imparare il linguaggio dei segni, Izaya no, anche se, suo malgrado, finisce per imparare i gesti più comuni.

-Celty, Celty, fammi vedere di nuovo come si dice “ti amo”!-

Celty lo guarda un po’ esasperata e un po’ imbarazzata, e ripete il gesto per l’ennesima volta. Shinra fissa attentamente ogni suo movimento e cerca di ripeterlo, guadagnandosi uno sbuffo e le dita di Celty sulle sue mentre gli corregge le posizioni.

[Qual è il punto di imparare a ripetere i gesti, poi? Io ti posso sentire.]

Shinra le rivolge uno sguardo offeso.

-Certo che devo imparare! Voglio dichiararti il mio amore in tutti i modi possibili!-

-Shinra, forse è il momento di lasciar perdere e di trovarti una vera ragazza, no?-

Shinra, come la maggior parte delle volte che Izaya apre bocca, lo ignora. Shizuo, come la maggior parte delle volte che Izaya apre bocca, no.

-Izaya, fatti gli affari tuoi-

Izaya gli lancia uno sguardo irritato.

-Fatteli un po’ tu, Shizu-chan, non è che devi sempre venirmi contro-

[Buoni.]

Shizuo fa una smorfia a lascia correre.

Izaya e Shizuo non sembrano essere intimoriti da nessuno, ma Celty emana un’aura autoritaria che nemmeno gli adulti riuscivano a incutere. Inoltre, Izaya la tratta sempre con un cauto rispetto che non riservava a nessuno, mentre Shizuo adora la sua compagnia, e si sforzava sempre di tenere a bada l’aggressività.

Nonostante la sua buona influenza, che probabilmente ha saputo evitare un numero incalcolabile di danni e bisticci, Shizuo e Izaya litigano praticamente giornalmente, e ci sono periodi in cui niente e nessuno impedisce loro di saltarsi alla gola a vicenda o non guardarsi e non parlarsi per diverse settimane, periodi in cui Shizuo viene misteriosamente accusato di malefatte che non si sarebbe mai sognato di fare, e Izaya suo malgrado torna a casa con molti più lividi del solito.

Durante il loro terzo anno, dopo l’ennesimo incidente che gli era costato una clavicola spezzata, Shizuo era in ospedale bloccato a letto, e avrebbe dovuto ricevere una visita da Shinra e Celty; Izaya in qualche modo era venuto a saperlo e li aveva preceduti.

-Sì, il nome è Heiwajima, reparto infortuni. Sì, siamo amici, siamo venuti a trovarlo. Sì, siamo da soli. No, grazie, facciamo da soli! Celty! Vieni, vieni, di qua!-

Shinra saluta l’infermiera con la sua voce squillante e afferra l’amica per mano, trascinandola per i corridoi ormai familiari. Celty si libera della sua presa e gli lancia uno sguardo d’avvertimento, ma affretta il passo per seguire la sua andatura trotterellante.

-Shizuo-kun è nella stanza 45b, sullo stesso piano dell’altra volta! Chissà- Shinra ridacchia fra sè e sè -Forse gli conviene tenere prenotata la 51b, quella con il letto vicino alla finestra! Tanto ogni mese è qui-

[Shinra! Non dire così, non voglio che Shizuo si faccia ancora male!]

-Ah, ma è così interessante! Hai visto con che velocità guarisce sempre? Secondo me il suo corpo sta diventando sempre più resistente, fra qualche anno sarà un vero mostr- ahi, ahi, Celty, lasciami andare!-

[Stupido stupido stupido! Non chiamarlo così!]

Celty digita con una mano mentre con l’altra gli ha afferrato un orecchio e lo trascina per i corridoi e su per le scale a passo di marcia.

Quando arrivano al secondo piano, qualcosa non va: le persone hanno un’aria tremendamente stressata, alcune infermiere si spostano correndo, rosse in viso e con un’espressione vicina al panico. I due ragazzini colgono dei frammenti dalle loro conversazioni “...Sì, nella 45… no, no, il ragazzino, quello che è stato operato ieri… Non lo so, era tranquillo fino a un’ora fa… Ah, tu sei nuova, ancora non lo conosci…”

Shinra lancia a Celty un’occhiata eloquente, e la bambina tira un sospiro sconsolato.

[Andiamo, prima che sia troppo tardi]

Con aria stanca, i due si avviano verso la stanza da cui provengono grida inframmentizzate da una risata fin troppo familiare.

[Come faceva a sapere che era ricoverato qua?]

-Non si può nascondere una cosa a Izaya, lo sai!-

Shinra non sembra preoccupato quanto lei, ma prima di entrare nella stanza sporge cautamente la testa all’interno per evitare di essere colpito dal fuoco incrociato.

-Yo, Shizuo, Izaya! Siamo arrivati!-

Quando Celty lo affianca, si ritrova davanti a una situazione ormai familiare: questa volta, Izaya ha pensato bene di rubargli il vassoio del pranzo, in precario equilibrio della sua mano sinistra, e di cercare di imboccare un infuriatissimo Shizuo ingessato. Con ogni probabilità ne ha approfittato per rovesciargli metà del pasto addosso, perché la camiciola e il gesso di Shizuo sono fradici di brodo di pollo e il pavimento è un disastro, e Shizuo deve aver tentato di spaccargli la testa con il braccio ingessato perché la fasciatura è tutta crepata e gli pende malamente dalla spalla.

-IZAYA, TI AMMAZZO! ASPETTA CHE MI LEVI QUESTA ROBACCIA CHE TI UCCIDO CON LE MIE MANI!-

-Shizu-chan, quante volte te lo devo dire? Mi dispiace, non ho fatto apposta!-

-Col cavolo che non l’hai fatto apposta, brutto- Shinra, Celty, ciao, grazie per essere venuti-

[Ciao Shizuo] poi rivolge il palmare a Izaya [Dammi il vassoio, e allontanati dal letto]

Izaya esala un respiro teatrale ma obbedisce, borbottando una lamentela per la fine del suo divertimento.

-Vi stavo facendo un favore, ancora attimo e sarei riuscito ad avvelenarlo e liberare finalmente il mondo da un mostro!-

Shizuo ringhia ma si lascia aiutare da Shinra a ripulirsi un po', anche se è costretto a stritolargli un polso con la mano sana quando Shinra tenta di incidergli la pelle con il bisturi che porta sempre con sé. -Ahi, ahi ahi, lo lascio andare, lo lascio andare! Ahi, Shizuo, mi rompo il polso!-

Shizuo ricade sui cuscini con uno sbuffo esasperato.

-Perché devo avere amici così orribili-

L’unica a cui non si stava ovviamente riferendo è quella che gli lancia uno sguardo profondamente ferito.

-No, no, Celty, non dicevo a te! Parlavo di questi due…-

Sembra quasi intenzionato a incenerire entrambi con il solo sguardo.

-Cattivo, Shizu-chan! Sono anche venuto a trovarti!-

-Mi sono rotto la clavicola per colpa tua. E mi hai solo dato fastidio!-

Izaya alza gli occhi al cielo.

-Sei tu che non sei neanche capace di mangiare, e poi-

-NON INIZIARE A-

[SILENZIO]

Celty pesta un piede per terra e richiama l’attenzione su di sé: Shinra viene mandato a convincere un’infermiera a tornare nella stanza di Shizuo per controllargli l’ingessatura, Izaya viene messo a sedere nell’angolo più lontano dal letto con un sorrisetto soddisfatto stampato in faccia e Shizuo ritorna a borbottare fra sé e sé lanciando occhiatacce a Izaya e alle sue smorfie.

Il resto del pomeriggio prosegue senza incidenti esagerati, e per lo meno l’ingessatura nuova regge alle ore in cui Shizuo e Izaya si trovano in una stanza con una sola uscita (finestre escluse). C’è da dire che Shinra rischia la decapitazione quando Shizuo cerca di lanciare a Izaya l’asta della flebo a mo’ di giavellotto, e che per ben due volte un medico paonazzo in viso minaccia di legare Shizuo al letto se non avesse smesso di alzarsi per tentare di aggredire “questo povero bambino innocente”, il tutto mentre Izaya finge un pianto isterico e viene consolato da un’infermiera. Gli viene perfino regalato un lecca lecca, prontamente spinto nelle mani di Shinra con una smorfia di disgusto. Data la costretta l’immobilità di Shizuo, i ragazzini sono costretti a intrattenersi con la TV o giocando a sasso-carta-forbice, al punto che Izaya, esasperato, ad un certo momento decide di mettersi a girare per la clinica “per osservare”.

Quando arriva l’ora di cena, l’intero ospedale ne ha fin sopra i capelli del bambino occhialuto dallo sguardo morboso e del bambino moro che continua a parlare e fare domande estremamente inopportune.

Il trio è perfettamente consapevole che, se non li hanno ancora presi di peso e buttati fuori, è solo perché non hanno avuto il cuore di alzare un dito su Celty; prima di essere spintonati fuori dalla stanza di Shizuo, poi,Izaya insiste per firmare il gesso di Shizuo, e pur di farlo sparire, l’infermiera gli ficca in mano un pennarello e si pizza sulla soglia a scrutarli attentamente con aria arcigna.

-Non voglio il nome della pulce sul mio braccio…!-

Borbotta Shizuo con una smorfia di orrore. Celty alza gli occhi al cielo e prende il pennarello da Izaya, poi si china sul braccio di Shizuo e con estrema delicatezza scrive il proprio nome, lasciando anche il disegno di un cavallino stilizzato. Per un attimo guarda il risultato, soddisfatta, poi aggiunge anche un “Guarisci presto! ♡”

Shinra ridacchia fra sé e scrive “I ♡ Celty” senza nemmeno prendersi la briga di scrivere anche il proprio nome, e nonostante lo sbuffo, Celty per una volta non lo colpisce.

Quando arriva il turno di Izaya, Shizuo digrigna i denti e lo minaccia di non scrivere stupidate, pena la morte per soffocamento, e Izaya si china sul suo braccio con l’espressione più innocente che gli abbia mai visto in viso. Tenendo coperto quello che sta scrivendo, scarabocchia qualcosa sul gesso che si rivela poi essere un semplice “Izaya” accompagnato da un gattino sorridente.

Gli amici hanno lasciato la sua stanza da diversi minuti, quando Shizuo posa lo sguardo sull’intreccio di linee del suo gesso: suo malgrado quelle scritte gli strappano un piccolo sorriso, e sta ancora passando il dito sul cavallino che ha disegnato Celty quando si accorge di alcuni segni che non aveva notato, vicino al gomito. La pelle sotto il gesso comincia a prudere, e Shizuo si contorce per leggere quello che c’è scritto, e alla vista di un “Sono uno stupido” l’urlo furibondo che ne consegue viene udito dall’intero ospedale.

Le orecchie di Izaya ronzano per tutta la sera.










NOTE:

Buonaseeeeeera! (Kanra chan deeeeeeesu)  Inauguro questa brevissima raccolta di OS per il compleanno della mia sorellina (Ciao Simo), la quale mi ha estorto con la forza qualche fic nonsense sui nostri eroi durante il loro percorso scolastico. Siamo in un universo un po’ più allegro in cui Shizuo e Izaya, più che un odio sanguinoso, condividono una profonda antipatia, ma vanno più o meno d’accordo. Per cinque minuti di fila. Circa una volta a settimana. (?)

Le elementari in Giappone cominciano quando i bambini hanno 6-7 anni, quindi nella seconda parte i ragazzi hanno circa dieci anni.

E, uh, niente, è stato un po’ difficile scriverli da piccini perchè mi venivano dialoghi un po’ maturi per la loro età, quindi ho cercato di tenere i toni e il linguaggio più infantile possibile (?) spero di esserci riuscita ahahah.

Ah se non si è capito io venero Celty, è la mia regina, la mia waifu, luce dei miei occhi, bravissima e bellissima, e mi piace un sacco il suo rapporto con Shizuo sjhdjkfdskjd

Che palle ho sempre un sacco di cose da dire nelle note ma me le scordo sempre man mano che le scrivo. Vabbè, tanti auguri sorellina, tivibì <3

Il prossimo capitolo arriverà, boh, dipende da quanto la suddetta sorella mi rompe le palle per scriverlo. Visto che non ce l’ho in mente tutto, se avete dei suggerimenti tipo “Sì, mi piacerebbe che succedesse questo questo e quest’altro!” ditemelo pure che io me lo segno <3 tanto non è che devono avere un senso, questi capitoli.

Eeeeee niente, passo e chiudo <3

Abayo

Amberle

(QUEL TITOLO IDIOTA NON E’ STATA COLPA MIA OK)

 
   
 
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