Conoscete Green Park ? Che si trova nelle verdi foreste Canadesi ? No ? Davvero ? Allora non potete sapere che Green Park non è altro che una casa di vacanze estive per bambine . Peccato . Ma non ha importanza . Poiché in fin dei conti tutte le case vacanza estive , sia per bambine che per bambini , si assomiglino talmente tanto che se ne vedi una ne vedi tutte . E se qualcuno si trova a passarvi davanti si trova a pensare che assomiglia a un grande alveare ; poiché il rumore dei sussurri , dalle grida e dalle risate allegre o soffocate prodotti dalle sue allegre abitanti è paragonabile solo al ronzino che producono dalle api . Queste case di vacanza possono anche essere paragonate a grandi fabbriche di allegria e felicita infantile dove i bambini possono trovare quell’antico piacere che si prova nel fare quei giochi ormai antichi che nelle grandi città sono ormai stati sostituiti dai videogiochi . Purtroppo a volte quando è ormai buio e le piccole ospiti sono ormai nei loro lettini abbandonate nelle braccia di Orfeo arriva la fatina della nostalgia che posandosi sui graziosi nasini delle bambine estrae dalla tasca del suo grazioso vestitino un squadernino blu dalle decorazioni d’argento dove annota quante lacrime hanno versato o devono ancora versare quei piccoli angeli che riposano nei loro giacigli . Ma allo sorgere del sole ella scopare portandosi dietro tutta la malinconia . E quando il sole risplende ormai alto nel cielo si iniziano a sentire candide risate e allegre chiacchierate mischiate al rumore delle posate e delle tazze ; poi come ogni mattina le piccole ospite si dirigono verso le dolci e trasparenti acque del lago dove si tuffano , si spruzzano , strillano , scherzano , giocano e nuotano o almeno fanno finta di nuotare . Questo è quello che accade a Green Park il luogo dove si svolge la nostra storia che ai nostri occhi può apparire quanto surreale e bizzarra quanto ingarbugliata .
Come
al solito le bambine stavano facendo il bagno in quel lago dalle acque cossi
trasparenti da farlo sembrare un immenso specchio di cristallo e fra tutte si
contraddistingue una bambina vivace e
iperattiva dai boccolosi e corti capelli color rame e dai grandi occhi azzurro
ghiaccio di nome Halinor che è losangelese . Dalla casa iniziava ad arrivare il
suono di una campana , che annunciava l’arrivo delle nuove ospiti , così tutte
le bambine e le accompagnatrici si affettarono ad uscire dalle acqua .
-
Il
richiamo vale per tutte ! – urlava la
signorina Jane – Anche per te Hali
-
Arrivo
subito ! – urlava in risposa la piccola Halinor – sono una bambina non un
motoscafo ! – urla di nuovo uscendo dall’acqua e iniziando a correre verso il
piazzale d’entrata della grande casa vacanza . Nel grande piazzale tutte le
bambine si chiedevano come sarebbero state le “ nuove “ arrivate : se smorfiose
e antipatiche , se timide ma simpatiche o se ci fossero state ragazzine più
grandi o ancora se avessero portato con loro nuovi bei giocattoli che sarebbero
serviti ai loro giochi serali . L’unica cosa certa era che sarebbero state
ventuno e che nessuna era mai stata in una casa vacanza al contrario di loro
. E così si sentivano gli allegri
chiacchiericci dei vari gruppetti che si erano formati con il passare del tempo
; in uno di questo si trovava la piccola Halinor , non che fosse la più piccola
fra tutte per età ma per il semplice motivo che era molto più piccola di una
normale ragazzina dei nove anni , che veniva chiamata da molti Hali . Era
circondata da tre bambine che si chiamavano Brin , che aveva capelli color del
carbone e occhi marroni come le cortecce degli alberi , Ilary , dai capelli
color paglia e dai grandi occhi blu , e da Vanny , che aveva i capelli e gli
occhi color castano chiaro . Tutte e quattro aspettavano ansiose l’arrivo
dell’autobus che era andato a prendere le novizie , così amavano chiamarle
tutte le bambine più anziane , e con questo non si intendeva per grandezza di
età ma solo la quantità di tempo trascorso a Green Park . E all’improvviso
dalla strada si sentì il suono del clacson e in un sol istante il rumore del
chiacchiericcio si spense e gli sguardi delle bambine si spostarono eccitati
sul cancello d’entrata che presto fu oltrepassato da un grazioso pulmino giallo
pulcino decorato da fiori e da scritte multicolori che si fermò propri davanti
a loro . Il conducente agilmente scese dal posto di comando aprendo la graziosa
parta per permettere alle nuove venute di scendere . Le bimbe cominciarono a
scendere una dopo l’altra insieme alle loro valigie , ai loro pupazzi di pezza
, alle loro bambole , ai loro ombrellini , ai loro libretti illustrati , alle
loro copertine piegate con cura e affetto dalle loro dolci madri e a tante
altre cose essenziali per la loro permanenza . Alla fine comparve la
ventunesima e ultima bambina che aveva un faccino triste triste come se stesse
andando al patibolo , seria e tutta composta e che sembrava un cucciolo
spaurito che si trovava in terra straniera . Nel momento in cui l’autista
cordialmente le perse la mano per farla scendere gli disse cordialmente con
voce bassa - No grazie – scuotendo il capo e facendo ondeggiare le lunghe
trecce ramate che adornavano il suo candido visino cosparso sulle gote di
piccole efedini e lentamente scese tranquilla e sicura . Quando tocco il
terreno si guardo intorno con un timido sorriso dipinto in viso e quando i suoi
occhi di ghiaccio si posarono su Hali sgrano gli occhi stupita e anche l’altra
sgrano gli occhi che esprimevano un misto di sorpresa e paura guardando la
novizia . Le altre e la signorina Jane le guardano stupite , l’autista si tolse
perplesso il berretto e incomincio a grattarsi perplesso la nuca senza riuscire
a chiudere la bocca contornata da una folta barba . Halinor e la nuova arrivata
si assomigliavano a tal punto che si rischiava di confonderle se non fosse
stato che la prima aveva i capelli corti e boccolosi e che invece la seconda
aveva lunghi capelli legati in due trecce ma questa è la sola differenza . Hali
spaventata si giro e inizio a correre quanto più poteva verso il giardino
cercando di mettere quanto più distanza poteva fra lei e quella misteriosa
bambina che tanto le somigliava .
-
Hlinor
– urlo con tutto il fiato che aveva la signorina Jane – Halinor – ma poi si
rassegno e con una alzata di spalle guido le nuove arrivate all’interno della
casa in modo che la potessero visitare .
Hali era seduta sul con le sue amiche sul muretto
del giardino e il suo visino era solcato da una ruga di preoccupazione proprio
sulla fronte .
-
Io
se fossi nella tua situazione non potrei soffrire una cosa simile – disse Brin
che oltre a essere una sua compagna di dormitorio era anche una sua compagna di
classe nella sua scuola a Los Angeles – A propri una bella facci tosta a
presentarsi qui con la tua faccia !
-
Scusa
ma io cosa dovrei fare ? – chiese irritata da quell’affermazione Hali .
-
Sarebbe
fantastico se le spaccassi la faccia con un bel pugno dei tuoi o che le
staccassi il naso a morsi – consigliò energicamente Vanny .
-
O
se vuoi essere più elegante puoi graffiarle la faccia – propose tranquillamente
Ilary – Perlomeno sbolliresti la rabbia – cosi dicendo riprese a ciondolare le
belle gambe ambrate.
-
No
non posso … mi rovinerei solo le vacanze e poi mio padre mi metterebbe in
punizione a vita – sbotto Halinor sinceramente amareggiata.
-
E
poi quella poveraccia non ne ha colpa se ha la tua stessa faccia – disse Lene
una bambina paffuta dagli occhi verde smeraldo
-
Non
so cosa farei se arrivasse una bambina tale e qua…
Brin rise sinceramente divertita da quella
affermazione – Non crederai mica che al mondo esista un altra bambina stupida
che vada in giro con la tua faccia !
Lene mise il bronci suscitando le risate delle altre
a cui si uni anche Hali anche se fece solo una piccola smorfia . In quello
stesso momento si propago per tutto il giardino e per tutta la casa il suono di
una campana che annunciava il pasto imminente .
-
La
cena dei lupi ! – grido eccitata Vanny e tutte , nessuna esclusa , saltarono
giù dal muretto e iniziarono a correre verso la mensa .
Pochi attimi prima del suono della campana la
direttrice aveva detto alla signorina Jane - D’ora in poi Halinor e la bambina che le somigli sederanno vicine
a i pasti e saranno vicine di letto . Forse la loro vicinanza avrà un effetto positivo
su entrambe .
In quel
preciso istante fecero la loro entrata nella sala mensa tutte le bambine che a piccoli
gruppi presero posto ai lunghi tavoli inbanditi
di ogni bendiddio . Allora la signorina Jane si
diresse verso Hali che si era seduta accanto a Brin e posando una mano sulla piccola
spalla di quest’ ultima disse – Brin d’ora in poi per tutta l’estate ti sederai
e dormirai vicino a Irida – la bimba interpellata si volto per rispondere – Ma..
-Niente
obiezioni , siamo intesi ?- disse la signorina Jane con tono autoritario . Brin
a malincuore si alzo e salutando l’amica si incammina verso il posto che le era
stato assegnato attirando tutti gli sguardi sul posto vuoto che si era creato accanto
a Halinor ma presto si spostarono verso la porta che era appena spata sorpassata
dalla bambina che assomigliava tanto ad Hali . La signorina Jane le rivolse un cordiale
sorriso e spostandosi di lato le permise di occupare il posto vuoto che si era creato
e poi le disse – Cassidy d’ora in poi ti siederai qui – poi se ne andò lasciando
le bambine da sole . Tutti gli sguardi delle bambine presenti alla mensa erano rivolti
su quella strana coppia di cloni che si era appena creata . Infastidita dagli sguardi
che le venivano lanciati Halinor tiro un calcio sugli stinchi di Cassidy con tale
forza che la povera bimba trasalendo si lascio sfuggire un gemito per il dolore
procurato dal calcio .
Nel
fra tempo al tavolo dei grandi la signora Brigida disse scuotendo la testa – E’
assolutamente incredibile ! Voglio dire come può esserci una simile somiglianza
fra due persone totalmente estranee fra loro ?
-
Che
siano due gemelle astrologiche ? – propose la signorina Jane .
-
Scusa
? – chiese incuriosita la signora Brigida .
-
Esistono
uomini , che non hanno una minima parentela , estremamente identici fra loro ma
che sono nati nello stesso istant !
-
Ah
!- fece in risposta alla spiegazione la signora Brigida.
A Green Park era notte e tutte le bambine dormivano
nei loro lettini . Tutte tranne due che si erano voltate la schiena una contro l’altra
e che facevano finta di dormire ma invece giacevano nei loro lettini con occhi sbarrati
. Hali mentre guardava perfida la luna piena sentì un pianto convulso soffocato
e sommesso che proveniva dal letto dove si trovava Cassidy . La bambina si premeva
le mani sulla bocca nell’intento di non fare rumore e cercava di ricordare le parole
che le aveva detto la sua cara mamma prima che partisse : “
Sono felice che passerai un po’ di tempo
in compagnia di tante allegre bimbe ! Così magari sarai meno seria al tuo rientro
… sei troppo seria per la tua età ! Ed’è tutta colpa mia e del mio dannato lavoro
. Per colpa mia tu non giochi mai con le tue compagne perché mi hai aiutato con
le faccende di casa . Voglio vederti tornare con il sorriso mia piccola donnina
di casa …. “ Poi
improvvisamente una piccola mano si poso sui suoi capelli iniziando ad’ accarezzare
il suo bel viso di bimba . Cassidy inizialmente si irrigidì per lo spavento ma poi
realizzando che la mano apparteneva alla piccola Hali si rilasso automaticamente
e a tastoni cerco la piccola mano dell’altra e quando la trovo la stinse tra la
sua e in fine le due si addormentarono una accanto all’altra come se fossero state
grandi amiche o ancora meglio sorelle .