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Autore: Sy_92    22/04/2016    2 recensioni
Sharon è una bibliotecaria che una notte si ritrova nel posto giusto, ma nel momento sbagliato.
Dopo quella notte la sua vita non sarà più la stessa.
Lui era infuriato, con un balzo si avvicinò alla ragazza e con le braccia la bloccò al muro.
Inclinò la testa fino a sfiorarle con le labbra fredde l'incavo sotto il mento.
Lei sentendo il fiatto fresco di lui sul collo, rabbrividì.
Chiuse gli occhi, pronta a morire...
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 Help Me

Capitolo 7. HELP ME


«Come mi hai trovato?» domandò lui stupito.
«Matthew.. Io ho bisogno del tuo aiuto».
E da ora ebbe inizio tutto.
Ormai si era messa in pista e doveva ballare.

Il ragazzo si scostò dalla porta e le fece segno di entrare.
Sharon esitò qualche secondo prima di varcare la soglia della porta.
Notò subito che l'unica luce che proveniva in quella stanza era dall'applique sulla parete alla sua destra.
Davanti a lei ci fu un divano color crema. La stanza era piccola, vide un piccolo corridoio alla sua sinistra che probabilmente portava ad altre stanze. Osservò bene la stanza è vide un enorme tenda rossa davanti a quella che doveva essere la finestra. Vi era poi un mobiletto con una TV posata sopra. 
La porta dietro di lei si chiuse con un forte tonfo e in un attimo vide Matt seduto sul divano.
Era veramente bellissimo pur portando una semplice t-shirt bianca con una stampa e dei pantaloni neri.
«Perché vorresti il mio aiuto?»la voce di lui la riportò alla realtà.
«Hanno preso mia sorella..»rispose e pensò a quanto fosse assurda quella situazione, chiedere aiuto a un vampiro per ritrovare sua sorella..quanto avrebbe voluto che fosse tutto un sogno.
«E allora? Perché dovrei mai aiutarti io?»disse lui in tono freddo. In un battito di ciglia si ritrovò il vampiro davanti a sé. Il suo profumo la invase, era dolce e aggrumato. Arretrò di qualche passo trovandosi con le spalle contro la porta. 
Lui avanzò di un passo.«Sei venuta dalla persona sbagliata mon cher..»
Le accarezzò una guancia con il dorso della mano, facendo scivolare la mano poi sul suo collo.
Il cuore di Sharon batteva all'impazzata e non sapeva come uscire da quella situazione, lui era l'unico che poteva aiutarla. «Ti prego Matthew, loro l'hanno presa..e tu sei l'unico che..possa aiutarmi»supplicò lei.
Lui scoppiò a riderle in faccia.
Quella risata fece rabbrividire Sharon , non aveva mai sentito una risata così agghiacciante.
«E tu credi davvero che a me possa importare qualcosa di ciò?»la guardò dritta negli occhi «Perché mai dovrebbe?»sorrise beffardo.
Poteva sentire il suo respiro su di lei per quanto fosse vicino. Cosa mai poteva dirgli per convincerlo ad aiutarla? Aveva paura di lui, ma un'altro sentimento si fece largo in lei.
«Perché tu me lo devi!»sbottò arrabbiata«Io quella sera ti ho aiutato, se non fosse per me..»sentiva le lacrime agli occhi e tentò di trattenerle. 
«Io non avevo bisogno del tuo aiuto»ringhiò lui, bloccandola con le sue braccia contro la porta.
Lei quasi trattenne il respiro temendo il peggio.
Guardò il vampiro negli occhi notò uno sguardo diverso, spento, arrabbiato. Che era successo da quando si erano lasciati al motel? Eppure lui li si era comportato bene con lei, era quasi convinta che lui l'avrebbe aiutata. Era stata veramente sciocca a pensare una cosa simile.  
«È arrivata la cena?»interruppe ridendo una voce femminile. 
«Non ancora Julie, la ragazza stava andando via»rispose prontamente lui scostandosi da Sharon.
Come si allontanò riuscì a vedere da dove arrivava quella voce. Seduta sul divano con le gambe incrociate vi era una ragazza dai lunghi capelli biondi, gli occhi blu e delle labbra carnose dove spiccava il suo rossetto rosso che si abbinava al suo micro vestito dello stesso colore. Sembrava quelle ragazze uscite dalla copertina di una rivista.
La vide sorriderle mostrando così i suoi canini. Sharon rabbrividì.
Sentì qualcuno afferrargli il braccio e si ritrovò fuori dalla porta. Era stato Matthew, l'aveva letteralmente cacciata fuori dal suo appartamento.
«È meglio che tu te ne vada chéri, prima che le cose possano mettersi male»la minacciò lui lasciandola poi li da sola.
Sharon riuscì a sentire anche da fuori la risata della bionda.
Senza dubbio lei era un vampiro come Matthew.
Le lacrime iniziarono a rigarle il volto. Si allontanò da quel posto di corsa.
Ora che avrebbe potuto fare? 
Si sentiva persa. Ormai fuori il sole era già tramontato da un bel pezzo.
Prese il cellulare dalla tasca e compose il numero di Josh.
Tuu tuu tuu tuu tuu tuu..
Il telefono continuò a squillare ma non rispose nessuno. Al terzo tentativo Sharon lasciò perdere e continuò a camminare.
Una scia di pensieri le percorse la mente e continuava a pensare alla piccola Maya, era tutta colpa sua se si trovava in quella situazione.
Se solo quella notte fossi rimasta a casa, pensò. 
Non si accorse nemmeno di aver attraversato la strada senza guardare se non per via di un clacson che le suonò facendola spaventare.
«Ehi sta attenta!»gridò l'uomo dalla macchina.
Dopo aver percorso ormai un paio di km il suo cellulare squillò.
«Josh» rispose subito premendo la cornetta.
«Ehi Shay tutto bene? Scusami ero impegnato e non avevo visto le chiamate prima»si scusò mortificato l'amico.
«Si sto bene..riusciresti a venirmi a prendere?»chiese.
«Certo dimmi dove sei e ti raggiungo subito»era sempre stato buono e disponibile con lei.
La ragazza gli spiegò dove stava e disse che lo avrebbe aspettato alla prima fermata del bus che vi era li vicino.
«Grazie Josh»gli disse prima di chiudere la chiamata.
Era grata di avere una persona come lui al suo fianco. Lo conosceva ormai dai tempi delle elementari. Ricordava ancora la prima volta che lo aveva visto, lei era nuova in quella scuola e lui per darle il benvenuto divise la sua merendina con lei.
Quel ragazzo era la dolcezza fatta a persona.
Tornò alla realtà quando vide una macchina davanti a lei e sentì la voce di Josh chiamarla.
Sorrise e salì subito in macchina.
«Allora lo hai trovato?»le domandò lui non appena la ragazza si mise comoda sul sedile.
Quando la guardò vide subito gli occhi lucidi e rossi di lei, qualcosa non era andato bene intuì.

Le strinse subito la mano, per darle coraggio.
Il silenzio piombò in macchina e Sharon stanca ormai di quella giornata andata sempre di mal in peggio si addormentò stringendo forte la mano del suo amico.


N.A Questa storia non l'aggiorno da moltissimo tempo, ma ora che finalmente sono riuscita a tornare su EFP credo proprio di portarla al termine :)
Ditemi se secondo voi ne vale la pena e cosa ne pensate..
   
 
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