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Autore: AlexBoss1997    22/04/2016    2 recensioni
Due ragazzi arriveranno alla gilda di Fairy Tail da un passato lontano, nel loro bagaglio solo tante stranezze, un pizzico di rabbia e un'oscuro segreto che per troppo tempo ha plasmato i loro cuori.
Accenni alle coppie NatsuxLucy, GrayxLluvia e GajillxLevy.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Sveglia ragazze, è mattina" una raggiante Erza era pronta a una nuova giornata, forse l'unica nella stanza.
"Ohhhh, dolce Gray, è troppo presto, Lluvia è così..." parlava nel sonno, probabilmente faceva un bel sogno.
"Ancora cinque minuti per favore" Lucy preferì girarsi dall'altra parte del letto, non aveva voglia di alzarsi, come chiunque del resto, quella sera erano rimaste sveglie fino a tardi a parlare del più e del meno, e una dopo l'altra tutte si erano addormentate. 
"Che ore sono?" Chiese Lucilla alzandosi pigramente dal letto stropicciandosi gli occhi, Erza si girò verso di lei intenta a risponderle, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu tirare un urlo che fece scattare le altre tre ragazze ancora addormentate "Ma... Lucilla... Hai dormito così?" Erza arrossì visibilmente, e anche le altre guardandola, Lluvia si coprì persino gli occhi dall'imbarazzo, dal canto suo Lucilla si guardò, ma non notò nulla di strano.
"Che ho che non va? Ho qualcosa in faccia?" Prese a toccarsi convulsamente.
"No no, è che..." Erza divenne quasi più rossa dei suoi capelli "sei mezza nuda" disse distogliendo lo sguardo imbarazzata, effettivamente la ragazza portava solo l'intimo inferiore.
"Quindi? Io dormo sempre così, siete voi che dormite vestite" si tranquillizzò la ragazza.
"Ma questi sono pigiami" le rispose Lucy "sono fatti apposta per dormire" spiegò lei ancora un po' rossa.
"Vestiti per dormire, che strano il futuro" disse mentre con un lenzuolo si copriva, non voleva far vergognare ancora le altre; non appena la ragazza si voltò Erza vide un tatuaggio rosso acceso sulla sua schiena, semi coperto dai capelli, poteva ben notare un simbolo simile a una spirale con due punti al centro, probabilmente era lo stemma della sua gilda. Lucy nel frattempo aprì il suo armadio e iniziò a tirar fuori diversi capi d'abbigliamento "Vediamo, questo no... Quest'altro nemmeno... No... Ecco, questo è perfetto... Poi lo abbiniamo con... Fatto, tieni Lucilla" Lucy le passò una matassa di abiti "credo che la taglia sia la stessa" le sorrise.
"Ma io, non penso che..."
"Non c'è problema, ho tanti vestiti e tu non puoi presentarti in gilda vestita come ieri" la fermò prima che potesse terminare.
"Io... Ti ringrazio Lucy" sorrise a quella che poteva adesso definire una nuova amica, lei come tutte le altre in quella stanza.
Mentre Levy e Lluvia facevano colazione Lucy stava davanti allo specchio a pettinarsi ed Erza attendeva che fossero tutte pronte per avviarsi, quando Lucilla uscì dal bagno: Addosso portava una camicetta bianca semitrasparente che lasciava intravedere un reggiseno scuro, sotto una gonna blu scura che copriva poco più sopra del ginocchio e ai piedi le stesse scarpe che portava in origine, mentre i capelli erano legati da un'alta coda di cavallo; le ragazze spalancarono gli occhi e rimasero imbambolate a fissarla, era davvero bellissima.
"Come sto?" Chiese timidamente, non era abituata a cose del genere.
"Wow, sei così bella"
"Magnifica"
"A Lluvia viene quasi da piangere"
Questi furono i commenti delle quattro ragazze alla vista dell'amica che notarono arrossire leggermente.

Appena ebbero finito di prepararsi uscirono di casa per dirigersi verso la gilda tutte assieme, allegre e solari, ogni ragazzo per strada si girava a osservarle, ognuna reagiva in maniera diversa, per esempio Levy e Lluvia si facevano piccole piccole, Lucy invece si sentiva come una modella che sfilava, ma le più sorprendenti erano Erza e Lucilla, che fulminavano con lo sguardo chiunque, una più inquietante dell'altra, in fin dei conti quelle due non avevano in comune solo il colore dei capelli.
Una volta arrivate in gilda trovarono tutti i loro compagni a poltrire come loro solito, Cana che vuotava barili pieni di alcool, Macao e Wakaba che chiacchieravano allegramente e chi più ne ha più ne metta, c'erano anche Natsu, Gray e Gajill che come loro solito litigavano.
"Ehi ma... Niroh dov'è?" Chiese Lucy guardandosi attorno.
"Lasciamo perdere" ringhiò Gajill nervoso, questo preoccupò le ragazze, tranne Lucilla, che era impassibile "Abbiamo provato in ogni modo, con l'acqua gelata, prendendolo a pugni, nulla, non siamo riusciti a svegliarlo" esplicò Gray, che ovviamente era a petto nudo.
"Sempre il solito idiota... Ho capito, ci penso io" Lucilla diede le spalle al gruppo e si avviò verso l'uscita.
"Lucilla ferma, non sai nemmeno dove abita Gajill" le urlò Levy.
"Non preoccuparti" le rispose senza nemmeno girarsi "non avrò problemi, ho fiuto per queste cose" e così uscì dalla gilda senza voltarsi indietro; effettivamente aveva davvero fiuto dato che in meno di cinque minuti si ritrovò davanti alla porta di casa di Gajill, che ovviamente era spalancata, col buon senso i ragazzi non andavano a braccetto, così entrò notando il disordine, l'appartamento era più grande di quello di Lucy, ma si vedeva che ci abitava un uomo, solo piccoli tocchi femminili abbellivano il tutto, probabilmente merito di Lluvia; senza girovagare troppo trovò il ragazzo ancora dormiente steso nel letto con braccia e gambe spalancate.
"Che buono a nulla" pensò sedendosi sulla sponda del letto, lentamente gli si avvicinò al viso "Niroh, è ora di svegliarsi" gli accennò sottovoce vicino a un orecchio, come per magia il ragazzo aprì lentamente gli occhi.
"Buongiorno dormiglione" gli disse guardandolo negli occhi ancora socchiusi.
"Aww, buongiorno cara" le rispose sorridendo come suo solito aprendo meglio gli occhi.
'Sai che odio quando mi chiami così" stava già alzandosi quando Niroh la prese per un braccio, la ragazza lo guardò.
"Non è vero, ti è sempre piaciuto...Ti ho mai detto quanto tu sia bella?" Le chiese retoricamente accarezzandole il viso col dorso della mano, la ragazza arrossì e si alzò di scatto dal letto "È ora di andare,ti aspetto in gilda, e vedi di non addormentarti di nuovo" gli disse dandogli le spalle e uscendo con passo svelto, in realtà voleva parlargli ora che erano soli, ma sul momento era troppo imbarazzata.
"Sempre la solita, dura fuori e dolce dentro" sorrise, e non era l'unico, mentre tornava alla gilda anche Lucilla aveva un sorriso malizioso in volto, e il rossore si era solo leggermente attenuato, alche rientrando nell'edificio era ancora rossa, cosa che diede da pensare molto alle curiose amiche, che iniziarono a tempestarla di domande, senza però ottenere risposta; dopo poco anche Niroh arrivò.
"Ah ti sei svegliato allora dormiglione" Gajill gli posò una mano sulla spalla in segno di amicizia, cosa mai accaduta, stava a significare che il ragazzo gli stava simpatico, Niroh annuì per poi sedersi vicino all'amata.
"Sai, ti donano i capelli così" le disse guardando di fronte a se gli amici che iniziavano a litigare, la ragazza arrossì nuovamente e sorrise leggermente "Grazie... Come hai passato la serata?" Chiese lei cercando di cambiare discorso.
"Molto bene, sono davvero bravi ragazzi, e tu?" Rispose lui.
"Bene bene, mi sono divertita con le ragazze, mi ci voleva" terminò lei.
"Tu che ti diverti suona quasi irreale" ironizzò meritandosi un'occhiataccia da parte della ragazza; nel frattempo una folla si era radunata al bancone del bar, dalla quale sbucò una Lucy tutta spettinata "Lucilla, Niroh, venite qui, c'è qualcuno che dovete conoscere" disse ai due la ragazza gesticolando, entrambi si alzarono e si diressero verso il gruppo, con qualche spintone Lucilla si fece largo, seguita dal più cortese Niroh, che almeno chiedeva permesso, davanti a loro seduto direttamente sul bancone un uomo anziano, probabilmente con più di 80 anni e bassissimo, forse sul mezzo metro.
"Questo signore è il Master Makarov" Mira, col suo solito sorriso raggiante presentò ai due il Master.
"È un piacere conoscervi, i ragazzi mi hanno parlato molto di voi" disse Makarov, anch'egli sorridendo e muovendo le braccia come un forsennato, Niroh si prestò subito a stringergli la mano "È un piacere conoscerla Master Makarov, io sono Niroh e lei si chiama Lucilla" si presentò così, ma la compagna guardava l'anziano in cagnesco.
"Tze" sbuffò rabbiosamente per poi andarsene via dalla gilda senza proferire parola, tutti ci rimasero un po' male, Erza le corse addirittura dietro.
"Su, che fate ancora qui? Andate a trovarvi un impiego, forza" e così Makarov ordinò, e tutti ripresero la normale routine, tranne Niroh, che aveva capito volesse parlargli.
"Chiedo scusa per il comportamento di Lucilla, a lei i Master di gilda non vanno a genio" cercò di giustificarla così.
"Non fa niente ragazzo, ognuno ha la sua storia... Invece la tua qual'è? Dimmi, come siete giunti qui?" Chiese a braccia incrociate e occhi chiusi.
"Non saprei, stavamo combattendo contro un potente mago quando questi ci ha lanciato un incantesimo, che fosse potente non lo metto in dubbio, ma non credevo fino a questo punto" esclamò lui amareggiato.
"Infatti è strano, se vi avesse mandati nel passato l'avrei anche capito, ma nel futuro mi sembra quasi impossibile... Speriamo che questo Melis non sia arrivato anche lui qui" rifletteva Makarov, conosceva una Lost Magic in grado di mandare le persone indietro nel tempo, ormai andata perduta per sempre, ma con rigidissime regole da seguire, per esempio non cambiare nulla di quello che accadrà, ma una magia in grado di portare le persone avanti nel futuro non l'aveva mai sentita nominare.
"Ne dubito, era allo stremo delle forze, e poi ve ne sareste accorti subito, non passa inosservato... Lei cosa ne pensa di ciò?" Chiese il ragazzo osservando con rispetto l'anziano, sentiva un grande potere dentro di lui, inferiore al suo, ma degno di nota "Non saprei davvero, so solo che ora siete qui e che siete dei bravi ragazzi, e vi aiuteremo volentieri a tornare nella vostra epoca" rispose raggiante come solo lui sapeva essere, Niroh però guardava fisso nel vuoto.
"Gentile da parte vostra, ma non datevi pena, tornare indietro ormai è impossibile, ci abitueremo a questo nuovo mondo, faremo si che diventi la nostra casa" rispose, poteva sembrare un discorso sensato, ma il suo tono di voce era alquanto strano, oltretutto nessuno rinuncerebbe alla propria casa così facilmente, a meno che non si abbia nulla da nascondere.
"Come desideri, non è un problema, anzi, siamo tutti molto felici di conoscervi, ma dimmi un po' di te e della tua gilda" chiese il Master aprendo gli occhi e osservando il ragazzo.
"Beh, non c'è molto da dire, facevo parte della gilda di Altes Veritas insieme a Lucilla, erano molti i membri, ma i due più degni di nota eravamo noi, era una bella gilda, il Master si chiamava Velstat" spiegò brevemente.
"Velstat? Quel Velstat?" Chiese Makarov sbalordito, ma notò lo sguardo di Niroh turbato, curioso "tra noi dell'ordine 
si dice che Velstat fu uno dei maghi più potenti mai esistiti, il primo a entrar a far parte dell'ordine dei dieci maghi sacri dopo la sua fondazione, si racconta fosse un buon uomo che però sparì in circostanze misteriose" gli spiegò, ma osservando il giovane notò che era scuro in viso, il volto basso.
"Già, un buon uomo..." così dicendo se ne andò a sedere senza parlare con nessuno, Makarov lo osservò per qualche secondo, aveva il presentimento che nascondesse qualcosa, ma non volle indagare ancora, alla fine tutti i nodi vengono al pettine.

Era da qualche minuto ormai che Lucilla era uscita dalla gilda e che Erza le era corsa dietro, doveva aver usato uno dei suoi poteri in quanto l'aveva persa quasi subito, anche se alla fine la ritrovò in una piazza della città molto affollata seduta su una panchina, pensierosa e con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Ti ho cercata dappertutto, perché sei andata via così?" Le chiese Erza un po' arrabbiata.
"Dovevo pensare" Lucilla la guardò con occhi spenti, pensierosi.
"Ti va di parlare?" Chiese ancora Titania sedendosi accanto, l'altra rossa la guardò premurosa.
"Parlami del tuo Master" le disse dopo qualche secondo di silenzio.
"Il Master Makarov? Beh, non c'è molto da dire, è uno degli uomini migliori che abbia mai conosciuto, mi ha allevata come una figlia, ci vede tutti come suoi figli, ogni singolo membro della gilda è per lui una parte di se è darebbe tutto per noi, e questo è reciproco" le rispose la rossa tutta d'un fiato, la ragazza fu sorpresa e leggermente commossa da quelle parole, ma in cuor suo non cessava di essere dubbiosa.
"Sei assolutamente sicura di ciò che dici?" Le chiese ancora.
"Certo che si, darei la mia vita per il Master, senza pensarci due volte, gli devo tutto" rispose pienamente convinta di ciò che diceva "ma perché me lo chiedi?" Domandò infine.
"No niente, era solo per sapere" rispose lei tornando a scrutare il vuoto.
"Ascolta Lucilla, anche se ci conosciamo solo da ieri io ormai ti ritengo una mia amica, e spero vivamente di esserlo anche io per te, se è così dimmi cosa ti turba, so che c'è qualcosa" le disse seria poggiando le sue mani su quelle della rossa che subito la guardò negli occhi, poteva scrutare la sua anima in quelle scure iridi, non si era mai sentita così, lei la riteneva un'amica, quando invece lei un'amica non l'ha mai avuta.
"Fidati di me Erza, non ti nascondo nulla, stavo solo pensando, quando gli uomini hanno potere vogliono usarlo, e non sempre nel modo giusto, avevo solo paura che il vostro Master potesse distruggere la vostra felicità" terminò triste la rossa, Erza era sbalordita, si preoccupava così tanto conoscendoli così poco, il giorno prima aveva pianto per loro e adesso questo "Non devi preoccuparti, il Master Makarov non è così, fidati di me" la rassicurò l'amica.
"Però devo chiederti di non farmi altre domande su questa storia, io ti definisco una mia amica, ma non mi va di parlarne più, e per favore, non dire a nessuno di questa discussione, me lo puoi promettere?" Chiese guardandola fissa negli occhi.
"Certo, stai tranquilla, non ne farò parola con nessuno, te lo prometto... Ora che ne dici di tornare in gilda?" Le sorrise alzandosi e sgranchendosi le gambe.
"Hai ragione, andiamo" così dicendo entrambe si diressero nuovamente verso la gilda.

"Erza, Lucilla, finalmente, dove siete state?" era la voce di Lucy che subito accolse entrambe non appena misero piede in gilda.
"Uhm, siamo andate a fare una passeggiata, e una così bella giornata" le rispose Erza facendo di nascosto l'occhiolino a Lucilla che annuì silenziosa per poi avviarsi verso il Master "Le devo delle scuse per come mi sono comportata prima, non so cosa mi sia preso" gli disse guardandolo, chiedere scusa non era nel suo stile, ma in quella circostanza pareva accettabile.
"Ma figurati, tutti abbiamo i nostri scheletri nell'armadio" rispose lui gentile, che però si meritò uno sguardo indagatore dalla ragazza che poi corse verso la sua vittima preferita prendendo posto accanto a lui.
"Hai deciso di cambiare idea nei suoi confronti? Come mai questa decisione?" Chiese curioso il ragazzo e serio continuando a guardarsi attorno come se nulla fosse.
"E tu hai deciso di farti gli affari miei?" Rispose arrogante la ragazza "comunque non ho cambiato opinione... Tu che hai scoperto?" Chiese infine.
"Che il nome di Velstat ancora oggi viene pronunciato dai maghi sacri, della quale Makarov fa parte" rispose lui freddo, non sembrava più il solito allegro ragazzo, Lucilla invece a quell'affermazione lo guardò stranamente spaventata.
"Anche lui fa parte dei dieci maghi sacri? Ancora peggio" disse iniziando a dubitare della fiducia che l'amica riponeva nel proprio Master.
"Guarda che non sono tutti uguali, ci sono anche persone buone al mondo... Perché non provi a fidarti?" Terminò il ragazzo.
"Per ora mi fiderò di ciò che vedo, fino a quando si comporterà bene non avrò da ridire, poi vedremo... Dici che sospetta qualcosa?" Chiese infine guardando Niroh attendendo con ansia una risposta.
"Uhm, di sicuro è un uomo scaltro, qualcosa sospetta, ma dubito possa arrivare alla verità" disse guardandola, la ragazza non sembrava convinta "ehi, non preoccuparti, non scopriranno nulla, fidati di me" le posò le mani sulle guance e la guardò dritta negli occhi con un sorriso, cercò di tranquillizzarla e probabilmente ci riuscì.
Quei due nascondevano un segreto, un'oscuro segreto, qualcosa che si sarebbero tenuti dentro ad ogni costo, qualcosa che avrebbe fatto cambiare l'opinione di loro a tutti quanti.


Angolo dell'autore.
Ed ecco che sbucano le prime magagne, c'è sempre la fregatura dopotutto, e chissà cosa nascondono quei due, lo scoprirete. Alla prossima.
  
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