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Autore: GhostS    23/04/2016    0 recensioni
Gelo. Fu l'unica sensazione che Alex provò, accompagnata dall'immagine di una casa, la SUA casa, che andava a fuoco e di un uomo, con il volto coperto e un lungo mantello, che guardava la scena inerte, per poi sparire nel nulla.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La strada era deserta a quell'ora della notte, troppo fresca per essere estiva, troppo calda per essere invernale. Tutto taceva, tutti dormivano nelle loro case tranne...
C'era qualcuno fuori, un uomo, che passeggiava solitario per la via vestito di nero con un cappello in testa.
Silenzio.
E poi un urlo, seguito da un boato assordante che fece tremare la terra, poi il fuoco. Alto e bollente che avvolgeva in un abbraccio la casa. 
La SUA casa. Dove in quel momento lei e la nonna erano. Un odore forte di legno bruciato iniziava a salirle al naso, il fumo le annebbiava la vista e iniziava a essere caldo. Troppo caldo.
Doveva scappare. Doveva alzarsi, cercare la nonna e trovare un modo per uscire da li sane e salve. Forse la porta sul retro..
Non c'era  più tempo per pensare, doveva muoversi. Uscì dalla camera senza esitare, diretta in quella della nonna,ma lei non c'era. Iniziava veramente a fare TROPPO caldo. Il panico  la stava assalendo; Dov'era?
Udì l'eco soffocato di un grido provenire dal piano inferiore e scattò senza pensare, fuori dalla camera, giù per le scale e poi in salotto, in  cucina...
Non c'era nessuno. Probabilmente la nonna era uscita appena aveva visto il fuoco. Ma perché non l'aveva cercata?
Si precipitò fuori, nel cortile immerso nel fuoco e nel fumo. La nonna non era li, ma c'era qualcun altro. .
Una figura alta e slanciata rideva , poco lontano da dov'era lei. Era una risata forte e sguaiata, di vittoria come se quello che era appena successo fosse la realizzazione del sogno di una vita. Quando la figura si girò, Alex vide  che probabilmente si trattava di un uomo, anche se il fuoco le impediva una vista più accurata. Si avvicinò. Non appena gli fu a qualche metro di distanza,  notò che, inginocchiata accanto a lui, c'era una figura rannicchiata, che tremava visibilmente.
Era la nonna.
L'uomo, concentrato com'era nella sua  perfida risata, non si accorse di Alex, che intanto aveva preso a correre per quei pochi metri che la separavano da lui e dalla nonna. Non appena si accorse della sua presenza, l'uomo si girò di scatto, osservandola da capo a piedi senza ridere, ma con un ghigno soddisfatto che gli si era formato sul volto. Anche se non l'aveva mai visto, si trattava di un viso familiare, con quei lineamenti  pronunciati e, cosa che la colpì più di tutte, quell'occhi color del sole che la scrutavano. Guardarlo le faceva male, ma non riusciva a smettere, e non sapeva perché. Poi, finalmente, parlo..
"Ah, bene. Bene. Bene. Due in una sola notte.  Cosa c'è, ragazzina, sei venuta a salvare la nonna? Non ci riuscirai, e non riuscirai neanche a scappare. Siete solo d'intralcio, qui. E' giunta l'ora che  voi e quelli della vostra razza si facciano da parte, con e buone o con le cattive."
E ricominciò a ridere. Non appena Alex cercò di avvicinarsi alla nonna le afferrò il polso, torcendoglielo e facendole male. Rideva ancora, più forte di prima.
"E' tutta qui, la vostra leggendaria forza, la forza dei Santiani."  Questa volta la sua risata  era, se possibile, ancora più sonora e divertita.
Alex iniziava ad aver davvero paura, soprattutto quando si accorse che la nonna, a terra, aveva smesso di tremare. Che fosse morta? Al solo pensiero le si strinse lo stomaco, e si sforzò di non pensarci. Tutta quella situazione era abbastanza strana. La casa che va a fuoco, la nonna a terra, priva di sensi e quest'uomo, con gli occhi gialli e la voce penetrante, cavernosa. Cosa voleva da loro?  E poi, perché le si era rivolto con la parola "Santiani"? Era la prima volta che la sentiva, eppure..
L'uomo estrasse un pugnale dalla tasca, con l'intento di colpire la nonna alla schiena quando si udì un rumore alle sue spalle. Qualcuno era appena arrivato.  Un uomo alto, vestito completamente di nero impugnava una lunga lama sottile ed avanzava verso di loro.
L'uomo dagli occhi gialli la lasciò subito andare, quando si accorse di lui.
"TU? Ancora? Ma eri morto. "
"Beh, mi dispiace, ma ci vuole ben altro che un drago poco intelligente per fermarmi, anche dentro una caverna. E ora, lasciale stare." Ora che era vicino, Alex , che nel frattempo si era accovacciata accanto alla nonna, potè notare che, in realtà quello che credeva un uomo altro non era che un ragazzo.
Un ragazzo con dei bellissimi occhi grigi, come le nuvole cariche di pioggia.
Fece mulinare la spada e altrettanto fece l'uomo, con il pugnale che aveva già in mano. Attaccò, e nello stesso istante, altre fiamme rosso scarlatto si levarono dal suolo, circondandoli. Uno parava i colpi dell'altro, poi attaccava. Lo scontro continuò ancora per un po, poi accadde qualcosa di ancor più strano.
Il ragazzo indietreggiò, allargando le braccia e urlando. Enormi  quantità di acqua iniziarono a riversarsi sul prato, sulla casa, e addosso all'uomo, spegnendo ogni singola fiamma. Il pugnale gli cadde di mano,  e l'altro gli si avvicinò, a spada levata, pronto a colpire.


Alex si svegliò urlando, nella sua casa, in camera sua. Di fuoco neanche l'ombra. Era tutta sudata e aveva le lacrime agli occhi. La nonna entrò di corsa, mentre continuava a piangere, ed urlare, più forte che poteva. Era terrorizzata. Non sapeva perché, quell'incubo l'aveva  stremata in quel modo, ma le sembrava così reale.
  
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