Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    24/04/2016    1 recensioni
"-E tu?- chiese, stupito dalla sua stessa curiosità.
La rosa sbuffò una risata, passandosi una mano sul braccio nudo e distogliendo per un attimo lo sguardo.
-Non ci crederai mai- mormorò girandosi di nuovo, gli occhi viola che brillavano -Ma il cibo che tollero di meno è la charlotte pudding- ammise con un sorriso divertito e un po' colpevole."
Short-long in tre capitoli|OOC just in case
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caesar Clown, Jewelry Bonney, Sanji
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si ripulì la bocca con i polpastrelli dopo aver mangiato l’ultimo pezzo di crostata, mentre usciva dalla locanda.
Odiava modificare il proprio aspetto per trasformarsi in una vecchia ma quello era il solo modo per poter cenare indisturbata. La sua versione bambina somigliava troppo alla sua versione adulta, anche se aveva smesso di usare il rossetto.
Da quando era fuggita per la seconda volta dalla nave di sua madre, sei mesi prima, la sua taglia era cresciuta esponenzialmente. A quanto pareva, i due fratelli di Sanji erano già stati impiegati in altri matrimoni strategici e il cuoco dei Mugiwara era l’unico ancora disponibile per creare un’alleanza con Big Mom.
Certo Bonnie aveva altre trentatré sorelle e questo era il principale motivo per cui sospettava che, questa volta, la rivolessero indietro solo per punirla della sua insolenza e slealtà. Questa volta non l’avrebbero chiusa nelle segrete, se l’avessero presa. Questa volta, l’avrebbero lasciata direttamente nella cabina delle torture, senza cibo né acqua.
Non poteva rischiare di farsi catturare, questa volta no.
Si mosse rapida verso il porto, dov’era attraccata la sua piccola ma funzionale imbarcazione, guardandosi attorno furtiva e tirandosi il cappuccio sulla testa. Era buio e non che non fosse in grado di gestire quattro cacciatori di taglie, era una supernova lei, ma una rissa avrebbe attirato la Marina e allora sì che sarebbero stati guai.
Si guardò a destra e a sinistra, pronta a imboccare la banchina di corsa ma fece giusto in tempo a molleggiare sulle gambe che si sentì strattonare all’indietro. Qualcuno l’aveva afferrata per il braccio e la stava trascinando verso un vicolo.
Si girò, combattiva e pronta a lottare, ma non fece in tempo a mettere a fuoco il proprio aggressore che si ritrovò con le spalle contro il muro del vicolo e qualcuno che la baciava passionalmente.
Tabacco e cannella le solleticarono la lingua e Bonnie chiuse gli occhi, rispondendo affamata al bacio, aggrappandosi possessiva al ragazzo, schiacciato contro di lei. Affondò le dita nei suoi capelli, invertì la posizione del viso e riprese subito ad assaporarlo, sgusciando con la lingua nella sua bocca mentre lui spostava le mani sui suoi fianchi, con una lieve pressione che le diede l’input per darsi la spinta e accerchiargli il bacino con le gambe, rimanendo sospesa tra la parete del vicolo e il suo petto.
Gli permise di sollevarle le braccia sopra la testa e bloccarle i polsi nella sua ferrea presa e sarebbe andata avanti anche tutta la notte se solo non avesse avuto bisogno di aria. Mugugnò e subito il biondo le lasciò andare le labbra, continuando però a marchiarlo sul collo e sulla porzione di decolleté che i vestiti lasciavano scoperta.
-Ahhh- mugugnò la rosa, gettando la testa all’indietro -S-Sanji… smettila! Io d-devo an… anh… andare!- protestò, meno decisa di quel che avrebbe voluto suonare e il cuoco disegnò a fior di labbra il tragitto che separava la clavicola dalla mandibola, prima di sollevare il capo per guardarla in viso, sorridendo seducente.
-Sicura?- domandò, facendola fremere ma Bonnie si impose di rimanere impassibile.
-Sì-
-Eppure potresti aspettare domattina- propose in un sussurro, tornando a immergersi nel suo collo.
Bonnie strinse pugni e labbra per resistere all’impulso di abbandonarsi e, involontariamente, anche le cosce, gesto che Sanji interpretò come un invito a continuare. Afferrò con le labbra un lembo di pelle della sua calda gola e prese a succhiarlo ingordo, lasciandole i polsi per riportare le mani sui suoi fianchi snelli e perfetti.
La rosa non perse tempo ad afferrarlo per i capelli e, a malincuore, anche se non lo avrebbe ammesso mai, obbligarlo a fermarsi, tirando senza preoccuparsi di dosare la forza.
-Ouch! Ehi, ehi, ehi!- si lamentò il biondo.
-Sanji, io devo andare- ripeté, guardandolo dritto negli occhi -La Marina è in giro, se mi trovano o finisco di nuovo a Impel Down o, peggio, mi restituiscono a mia madre- aggiunse per sottolineare la gravità della propria situazione.
Sanji la fissò qualche istante, finché un rivolo di sangue non gli colò giù dalla narice e gli occhi gli schizzarono quasi fuori dalle orbite, diventando cuoriformi.
-Mellorine!!! Sei così bella quando sei autoritaria!- esclamò fuori di sé il cuoco.
Bonnie sospirò, prendendosi il ponte del naso tra due dita.
-Sei un deficiente- constatò rassegnata.
Recuperando incredibilmente in fretta, Sanji smise di emanare cuori, tornando rapidamente in sé e mortalmente serio.
-Non permetterò a nessuno di portare via mia moglie, chiaro?- le disse con voce grave, guardandola dritta negli occhi e Bonnie sobbalzò.
Difficile dire se per la serietà del suo sguardo o se perché non si era ancora abituata a quella folle eppure reale situazione. E a sentirsi chiamare così un fremito l’attraversò, riportandola indietro di sei mesi, la sera prima del loro matrimonio.
 


-Mi mancherà tutto questo, qualcuno con cui parlare. Mi mancherai tu, Sanji-
-Melloriiiiine!!!-
Bonnie si tirò su a sedere quando si accorse del sangue che usciva a fiotti dal naso del cuoco.
-Sanji?!- lo chiamò, preoccupata.
-Oh non ti preoccupare, fa sempre così- la avvisò scettico Caesar, osservando il biondo con una smorfia a distorcergli le labbra.
La rosa corrugò le sopracciglia, fissando a occhi sgranati il sangue che non accennava a diminuire e sentendo l’agitazione crescere in lei-
-Ma… ma si sta dissanguando! Sanji! Sanji!!!- lo chiamò ma come risposta non ricevette nulla di più che un cantilenante “mellorine” sempre più inarticolato e sconnesso, a causa della copiosa emorragia.
Si guardò intorno persa e agitata, alla ricerca di qualcosa che potesse fare al caso suo e lo sguardo le cadde sulla ciotola del dolce di quella sera. Si allungò ad afferrarla e tornò verso le sbarre, aggrappandocisi con la mano libera e ignorando la debolezza che subito la pervase. Allungò l’altro braccio fuori dalla cella e prese la mira, imprimendo quanta più forza poteva all’utensile.
Con suo immenso sollievo, la ciotola passò attraverso alle sbarre della cella di Sanji, senza colpirle rischiando di deviare la propria traiettoria, e finì dritta in fronte al cuoco, facendolo tornare in sé.
Il biondo scattò a sedere, in allerta e sia guardò intorno rabbioso per poi realizzare di avere il pizzetto sporco di sangue. Si portò una mano a coppa su bocca e naso, capendo all’istante cos’era successo e perché la rosa lo aveva colpito.
-Grazie Bonnie…- mormorò in imbarazzo mentre la ragazza si lasciava ricadere all’indietro nella propria cella, espirando sollevata.
-Cretino- sibilò tra i denti.
-Shurorororo! A quanto pare la nostra supernova si preoccupa per il cuoco- gongolò malizioso lo scienziato.
-Caesar, chiudi il becco!- gli ringhiò contro Sanji, preparandosi a sputare qualche insulto tanto per sottolineare il proprio fastidio.
-Lascialo- lo interruppe Bonnie, gli occhi puntati al pavimento.
Non era stato un ordine, ma più un imbarazzata richiesta e Sanji si voltò a guardarla stranito e colpito da quella sua reazione.
Cosa le prendeva?!
-In fondo ha ragione- proseguì la rosa, risollevando lo sguardo e cercando di smorzare ciò che stava dicendo con una noncurante alzata di spalle -Mi preoccupo per te, più di quanto mi piaccia ammettere. Mi preoccupo per te come non mi sono mai preoccupata di nessuno. Mi preoccupo più per te che per me stessa, è questa la verità- Sanji trattenne il fiato incredulo mentre le labbra di Bonnie si piegavano in un lieve sorriso -Sai, me lo sono chiesta come sarebbe stato. Una vita normale… se ci fossimo incontrati in un altro contesto ma sempre noi, che razza di matrimonio sarebbe stato?!- domandò, tra il divertito e il malinconico, ridendo del suo stesso pensiero.
Con lentezza quasi snervante, Sanji estrasse una sigaretta dalla tasca e la accese, gustandosela qualche istante prima di parlare.
-Beh tu mi avresti schiavizzato per cucinarti tutto ciò di cui avresti avuto voglia- commentò, come se fosse ovvio.
Bonnie sobbalzò appena, impreparata, ma si rilassò immediatamente, tornando a sorridere, stavolta con malizia.
-Ma ciò che avresti avuto in cambio non avrebbe vanificato i tuoi sforzi- sussurrò, rischiando di provocargli una nuova epistassi.
Si fissarono alcuni secondi, prima di scoppiare a ridere divertiti e complici.
-È un’assurdità! Non saremmo mai riusciti a stare lontani dal mare!- affermò la rosa, tra le risate.
-Confermo- annuì Sanji, che era già tornato serio e sembrava stesse riflettendo intensamente riguardo qualcosa.
Anche Bonnie si calmò, asciugandosi gli occhi umidi di lacrime di divertimento.
-Però lo ammetto. Mi incuriosiva sapere cosa si prova a essere una donna sposata- mormorò senza quasi rendersene conto.
Il cipiglio di Sanji si fece ancora più corrucciato.
-Secondo te com’è?- domandò, senza però ottenere risposta -Sanji?! Ehi, Sanji?!-
-Non lo so- rispose finalmente il cuoco, spostando lo sguardo da un punto indefinito del pavimento al viso della ragazza -Però possiamo scoprirlo-
Bonnie sollevò le sopracciglia scettica.
-Ma cosa stai dicendo?-
-Sposiamoci. Adesso. Qui-
Se fosse stato possibile, la mascella della pirata si sarebbe schiantata al suolo.
-Ti si è spappolato il cervello?- chiese, scioccata.
-Probabilmente sì- fu l’atona risposta di Caesar, che ascoltava incredulo lo scambio di battute dalla propria cella.
-Nel caso non te ne fossi accorto, sono settimane che progettiamo un piano per evitare di diventare marito e moglie! Cosa ti prende ora?!- si agitò Bonnie, più arrabbiata di quello che avrebbe avuto senso.
Non sapeva neppure lei perché.
Forse perché quella proposta era così… così… allettante?!
No, non poteva essere quello!
Eppure l’idea di rifiutare… era quello a farle rabbia.
-Non è vero!- ribatté Sanji, aggrappandosi alle sbarre della propria cella, una luce euforica negli occhi -Il nostro obbiettivo era non far sposare Charlotte Purin con Sanji Vinsmoke! Ma ora si sta parlando del fatto che Sanji Gambanera vuole sposare Jewellry Bonnie!-
La rosa lo fissò senza parole. Non sapeva se guardarlo come si guarda un cretino o un genio.
Perché quel piano non aveva nulla di geniale eppure…
-Perché?- chiese prima ancora di realizzare di avere aperto bocca.
-Perché è la prima volta in vita mia che mi sento così… che riesco ad avere una conversazione con una donna per più di dieci minuti senza sanguinare, che riesco ad arrabbiarmi con una donna pur di fare il suo bene. Perché…- esitò un attimo ma senza distogliere lo sguardo da lei -Credo che tu tiri fuori il meglio di me, Bonnie-
Bonnie trattenne il fiato.
-È una follia- mormorò con un filo di voce -Siamo pirati…-
-Le nostre rotte si incroceranno!-
-Tu nemmeno mi conosci per davvero!-
-L’ultima volta che ho deciso di legare la mia vita a un pirata dallo stomaco senza fondo l’ho fatto senza riflettere troppo. E si è rivelata la miglior decisione della mia vita- la interruppe, sorridendo appena.
La rosa boccheggiò, cercando qualcosa da dire, senza successo.
-Io… io…-
-Sanji, sei veramente senza speranza- commentò Caesar, approfittando dell’attimo di silenzio che era calato.
Sembrava che Bonnie stesse per esplodere, sopraffatta da una qualche non meglio definita emozione.
-Caesar, non ho chiesto il tuo parere- vibrò il biondo, digrignando i denti.
-Ma come puoi pensare che lei accetti così su due piedi una proposta tanto…-
-Caesar fallo!- ordinò Bonnie, di punto in bianco.
I due si girarono verso di lei, straniti ma Bonnie aveva lo sguardo fisso su Sanji e un sorriso radioso e incredulo sul volto.
-Cosa?!- chiese lo scienziato, incapace di comprendere di cosa Bonnie stesse parlando.
La ragazza prese un profondo respiro, sentendo una scarica di adrenalina attraversarle le vene.
-Sposaci-
 


-Non sono neppure sicura che… ahnnn… che Caesar avesse l’autorità per farlo…- mormorò ansante, ancora sospesa tra lui e il muro e con le labbra di Sanji sul collo.
Sentiva la sua patta tesa contro la propria femminilità e cominciava a essere pericolosamente vicina al punto di non ritorno.
-Beh possiamo andare sulla Sunny e chiederlo direttamente a lui- propose seducente il cuoco, interrompendo per un attimo la tortura -Domattina- precisò poi, rimmergendosi nel suo collo e nei suoi capelli.
Il corpo di Bonnie si tese per un attimo e la rosa emise un suono gutturale, prima di riuscire a imporsi un minimo di autocontrollo.
-Sanji!- protestò e il pirata si decise finalmente a fermarsi.
Sollevò il capo, la guardò negli occhi e solo dopo alcuni secondi le permise di rimettersi in piedi sulle proprie gambe ma continuando a tenerla intrappolata contro il muro, le braccia tese ai lati del suo costato.
-Okay, ho capito- mormorò, con una luce negli occhi che sembrava dire tutto il contrario.
Bonnie sollevò un sopracciglio, scettica.
-Se vuoi andare ti basta trasformarmi in bambino no?- le fece presente il cuoco, stringendosi nelle spalle -O in vecchio. A quanto pare l’uomo giovane e virile, stasera non lo vuoi- mormorò con noncuranza, calcando le parole “giovane” e “virile” e provocandole un moto di pura lussuria.
Erano stati insieme solo una notte da quando si erano “sposati” ma era stata decisamente indimenticabile.
Bonnie vibrò, cercando di nascondere il lieve tremito e di rimanere impassibile.
Lentamente sollevò una mano e posò il palmo sul braccio di Sanji, inspirando a pieni polmoni mentre lo accarezzava dal gomito alla spalla. Il biondo seguì il movimento della mano affusolata, per poi abbassare lo sguardo su se stesso.
La statura, la prestanza fisica e le dimensioni erano ancora quelle giuste.
Bonnie non lo aveva trasformato e Sanji sollevò subito gli occhi a cercare i suoi, ghignando sghembo e quasi demoniaco, ottenendo subito un sorriso malizioso in risposta.
Senza troppi complimenti, si chinò e, approfittando della sua momentanea distrazione, si caricò Bonnie sulla spalla stile sacco di patate.
-Ehi!!! Cosa diavolo credi di fare?!?- protestò la rosa, prendendo a imprecare a gran voce contro di lui.
-Vuoi che ti porti come una sposa?- s’informò Sanji, che l’aveva caricata in braccio così solo perché sapeva che per Bonnie era il male minore tra le due opzioni.
E infatti la sentì irrigidirsi e sputacchiare un po’ di saliva a quella domanda.
-Voglio camminare!- rispose poi, con astio.
-Sì e secondo te io corro il rischio che mi scappi dall’altra parte quando siamo al molo?!-
Bonnie aprì bocca per protestare ma la richiuse subito. Non poteva negare che c’era il rischio che succedesse. E nemmeno che una volta tanto era lei la prima a non voler scappare, contro il proprio istinto.
-Stronzo- soffiò sottovoce ma Sanji la sentì e non poté fare a meno di sorridere.
Sapeva che Bonnie aveva un modo tutto suo di esprimere il proprio affetto e il fatto che avesse smesso di agitarsi e protestare era una prova che volevano le stesse cose, loro due. E tanto gli bastava.
Camminò ancora qualche minuto in silenzio, con Bonnie che sbuffava di tanto in tanto, prima di parlare di nuovo, quando la Sunny fu finalmente in vista.
-Ehi, ho anche fatto un dolce oggi- la informò e percepì senza problemi il suo corpo tendersi in aspettativa.
-Ah- cercò di suonare disinteressata, ma Sanji era sicuro che i suoi occhi stessero brillando come quelli di un bambino davanti allo zucchero filato e soppresse una risata -E cosa?!-
Il biondo le lanciò un’occhiata di striscio.
-Charlotte Pudding- mormorò, attento alla sua reazione.
Bonnie sobbalzò sulla sua spalla e non perché il pirata avesse preso una buca.
-Oh- mormorò, cercando di non suonare troppo disgustata -Figo- commentò, per niente convincente.
Una roca risata risuonò nella notte dopo qualche istante e Bonnie sgranò gli occhi indignata quando capì che proveniva dal suo uomo.
-Beh! Che hai da ridere?!- domandò, già sulla difensiva, pronta a ucciderlo se avesse avuto conferma che rideva di lei.
-Stavo solo scherzando!- esclamò Sanji, mettendola giù senza preavviso e trattenendola per le spalle.
Si chinò a baciarla, così di colpo che Bonnie non ebbe il tempo di reagire, poté solo rispondere, aggrappandosi alla sua camicia.
Quando si staccarono, gli occhi della ragazza brillavano, suo malgrado, persi e innamorati e l’espressione del cuoco non era da meno.
-Ho fatto la crostata di fragole- sussurrò sulla sua bocca, riuscendo a farla sorridere.
Bonnie lasciò scorrere una mano sul suo petto, coperto solo dal sottile cotone della camicia viola, prima di staccarsi da lui e avviarsi lungo la banchina con una camminata ancheggiante.
Sanji rimase dov’era, ammirandola rapito e ancora incredulo di avere avuto tanta fortuna da trovarla e venire scelto, lui fra tanti uomini. Ma smise di pensarci quando Bonnie si fermò e gli lanciò un’occhiata da sopra la spalla.
-Allora? Non vieni?- chiese, con voce roca e seducente.
Sanji tremò ma non perse tempo ad annuire e correre verso di lei, felice.
Felice perché sapeva che da lui non sarebbe scappata mai. 







Angolo dell'autrice: 
Ecco qua! 
La tortura è finita! 
Ovviamente non sarebbe mai potuta andare così, ovviamente sapevo che Purin non era Bonnie ma quest'idea mi aveva intrippato troppo! 
Ringrazio tutti voi che avete letto, Arcadia e Momo per le recensioni e tutti quelli che si sono trattenuti dallo scagliarmi contro la verdura marcia! 


Piccola riflessioni sull'ultimo capitolo con tanto di *SPOILER ALERT*: 










Sospettavo che la tipa con tre occhi avrebbe avuto un ruolo presto o tardi e dalla foto, in effetti, Purin le somiglia ed ha la stessa espressione (che ahimé è anche uguale a quella di Shirahoshi e Caimie, il che non mi fa prevedere niente di buono ma va beh) ma il terzo occhio sarà nascosto dalla frangia oppure le figlie di Big Mom si somigliano tutte?! (ammesso che siano figlie biologiche, la qual cosa io NON spero) Solo il tempo e il Sensei potranno dircelo! 

Pace e bene a tutti. :*
Piper. 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page