Crossover
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Autore: Crybaby    07/04/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Dove Sono Finiti Tutti?

“Stavolta non fallirò.”
Mentre lo pensava, dal cannone costruito nel suo petto L sparò un potente raggio d’energia, in direzione dell’ennesima navicella spaziale.
“Mi sta venendo addosso, mancarla è praticamente impossibile… ma cosa?!”
Qualcuno stava respingendo il suo attacco. Tuttavia, questo imprevisto non fece altro che stimolare l’androide a dare il meglio di sé.
-Ah, è così? Se credono di fermarmi si sbagliano di grosso! Laser, massima potenza!

Senza tanti complimenti, Trunks distrusse uno dei portelloni con un calcio e rispose appena in tempo all’offensiva di L con un Final Flash. Lo scontro fra i due fece tremare con violenza l’aria circostante, e di conseguenza la navicella spaziale e chi ci stava dentro.
-C-c-c-c-c-c-che diavolo sta succedendo, T-t-t-t-t-t-t-t-t-trunks?- urlò Usagi, aggrappata disperatamente ad una maniglia per non cadere.
-Qualcuno ci sta attaccando ma non ho idea di chi possa essere!
-Anche se lo sapessimo credi che ci servirebbe a qualcosa?
-In effetti no! Quello che ci interessa è che questo qualcuno probababilmente ci stava aspettando!
-Ci penseremo dopo! Adesso preoccupati di farci uscire vivi da qui!- gridò Rei. A differenza di Usagi, per restare in piedi lei si era aggrappata a Hyoga.
Trunks aumentò la potenza del suo Final Flash; contemporaneamente L -che Trunks non riusciva a vedere per via del bagliore provocato dallo scontro- fece lo stesso con il suo laser bianco. Al termine di una prolungata prova di forza tra i due colpi energetici, fu quello dell’androide a dimostrarsi il più forte.
-Dannazione! Non riuscirò a tenerlo a bada ancora per molto!
-Cosafacciamocosafacciamocosafacciamocosafacciamo???- strillò Usagi.
-Semplice, saltiamo.
-Ti sei bevuto il cervello, Shikamaru? Shikamaruuuuu!!!
Inutile richiamarlo: il ninja aveva già aperto il portellone di emergenza e si era gettato fuori, seguito immediatamente da Hyoga.
-Tocca a te Usagi! Avanti, salta! Datti una mossa!- sbraitò Rei.
-Ma io ho paura!
-Paura, ma se hai anche un paio d’ali sulla schiena!
-Sì però soffro di vertigini, poi a quest’altitudine fa pure freddo…
A risolvere il problema ci pensò Shaina, assestando un bel calcio nel sedere a Rei e spingendo entrambe le sailor fuori dal mezzo. Subito dopo, fu la sacerdotessa a lanciarsi. Nel veicolo erano rimasti solo Trunks e il robottino Gill, quest’ultimo nascosto dietro la schiena del sayian, sotto la sua giacca.
-Non preoccuparti Gill, ora tocca a noi uscire! Tieniti forte!
-GIRU GIRU… PAN…
Trunks lasciò andare il suo Final Flash e si gettò a capofitto dall’uscita di emergenza. Un secondo più tardi, il laser di L raggiunse la navicella e la ridusse in polvere.

Il piccolo H si guardò intorno con i suoi soliti occhioni inespressivi, spostando lo sguardo dalle marionette distrutte ai suoi quattro avversari. Pure Kankuro stava fissando i resti delle sue marionette senza un briciolo di espressione in volto: era sotto shock.
-Karasu… Kuroari… Karasu… Kuroari… Karasu… Kuroari…
-Spostati da lì! Vuoi fare la loro stessa fine?- gli gridò Naruto, vedendo H ripartire all’attacco. Siccome Kankuro non accennava a muoversi, il ninja lo spinse a terra e venne lui colpito dall’androide, facendosi schiantare contro la struttura degli scivoli e distruggendola. Senza perdere altro tempo, H si concentrò nuovamente su Sailor Pluto.
-Stai indietro! DEAD SCREAM!!!
La sfera viola creata dalla donna colpì in pieno il nemico. Senza però riuscire a fermare la sua corsa.
-Setsuna, lascia provare me!
Alle spalle dell’androide, Hinata concentrò in fretta del chakra nel palmo della mano e lo scagliò come fosse un sottile dardo appuntito. Quest’arma improvvisata colpì H alla schiena, e parve avere efficacia: il bambino si immobilizzò a pochi passi da Sailor Pluto, e il suo corpo iniziò ad emettere piccole scariche elettriche.
-Ottimo lavoro- disse Kankuro, avvicinandosi al nemico -e ora mi prendo la giusta rivincita.
Dei sottili fili di chakra scaturirono dalle dita del ninja e si collegarono a vari punti del corpicino di H. L’intento di Kankuro era quello di far cadere H sotto il suo controllo come fosse un burattino, ma forse aveva corso un po’ troppo con la fantasia: le scariche elettriche di H attraversarono i fili di chakra e raggiunsero il ragazzo, investendolo e mandandolo KO. Pochi secondi più tardi, l’androide riservò lo stesso trattamento anche a Setsuna e Hinata. Del gruppo, era rimasto il solo Naruto a fronteggiarlo. Senza perdersi d’animo, il giovane si scagliò a tutta velocità addosso al nemico. H lo colpì immediatamente con un pugno, ma questo Naruto sparì in una nuvoletta di fumo: era un clone, così come erano cloni i cinque ragazzi comparsi dal nulla intorno all’androide. Partirono all’attacco i primi due, respinti e fatti sparire senza problemi; avanzarono uno dietro l’altro altri due cloni, prendendo velocità facendosi dondolare grazie all’altalena, ma H ne colpì uno e lo mandò a sbattere addosso all’altro, facendoli svanire entrambi; l’ultimo dei cloni, appostato sul ramo di un albero, gli lanciò contro un gigantesco shuriken e si gettò a sua volta nella battaglia. L’androide schivò l’arma rotante con un salto e fece sparire l’ultimo dei cloni solo con uno schiaffo, quindi si voltò di scatto e anticipò il ritorno dello shuriken respingendolo con un braccio: vorticando, l’arma trapassò la recinzione di metallo che circondava il parco giochi e si schiantò contro il muro di un fabbricato, polverizzandolo. A piccoli passi, H uscì dal parco giochi e si avvicinò alle macerie, dove intravide la figura di Naruto steso a terra; a quanto pare l’enorme shuriken doveva essere lui stesso trasformato. Notando che il ninja si muoveva ancora il piccolo si avvicinò di più, aumentando il passo, con l’intenzione di dargli il colpo di grazia. Quando, improvvisamente, quel Naruto svanì nel nulla…
-Preso!
…e un altro, quello vero, emerse da sotto terra e colpì violentemente H con un pugno al mento.
“Ce l’ho fatta, sono riuscito a colpirlo finalmente… !”
Sì, l’aveva preso, ma nel subire il colpo H si era aggrappato al polso di Naruto, e ora glielo stava stritolando.
-Il mio braccio… lascialo… ahi… staccati, ti ho detto, LASCIAMI!!!
Naruto provò a liberasi del parassita colpendolo con la mano libera, o lanciandogli contro i kunai che aveva in tasca, ma non c’era verso di staccarselo di dosso: sotto la pressione della disumana forza di H, il polso era sul punto di spezzarsi da un momeno all’altro.
Poi, l'insperato.
-SPACE SWORD BLASTER!!!
Un fendente di luce sembrò tagliare in due il piccolo H e lo sbalzò paracchi metri lontano da Naruto.
-A quanto pare siamo arrivate appena in tempo.
Massaggiandosi il polso, il ninja voltò la testa da una parte all’altra per vedere chi l’aveva salvato. Lo trovò, anzi la trovò in piedi sul muro distrutto in precedenza. Sailor Uranus, con la spada sguainata. Accanto a lei, l'inseparabile Sailor Neptune.

Mentre si tuffava a capofitto sulla città del Chaos, Trunks sperò con tutto il cuore che i suoi compagni di squadra fossero sopravvissuti a quel volo pazzesco. Una volta atterrato sul tetto di un palazzo, con sollievo li trovò tutti sani e salvi. Più o meno.
-Le mie ossa, che maleeee!!!
Usagi, ad esempio, era conciata da buttar via. Per ogni volta che provava a rialzarsi, ricadeva più rotta di prima.
-E che sarà mai, per una contusione!- la schernì Rei -e poi, ti potevi cercare un posto più morbido dove cadere! Non ho ragione, Hyoga?
-Certo. Adesso però scendi dalla mia schiena, ti va?
-Ah, sì. Scusa.
Rassicurato, Trunks fece uscire Gill dal suo nascondiglio e osservò il radar cercasfere sulla sua schiena. Da quel che riusciva a vedere, ben cinque sfere del drago si trovavano nelle vicinanze, e tutte radunate in un unico punto.
“Quel grattacielo” pensò, fissando il mastodontico edificio “anche papà si trova là dentro. La sua aura è debolissima, ma riesco ancora a percepirla.” -Bene ragazzi, è giunto il momento di separarci. Vado a salvare mio padre, e Gill viene con me.
-Allora buona fortuna. Ma prima, tieni questo- gli disse Shikamaru, lanciandogli un Senzu -ce ne avevi dato uno a testa durante quello stupido gioco dell’oca. Siccome io non l’ho usato, è giusto che torni a te.
-Beh… grazie. Bene, noi andiamo!
-GIRU GIRU… CIAO…
Un ultimo sguardo ai compagni, e saiyan e robottino saltarono giù in strada e si diressero immediatamente alla fortezza-grattacielo.
-E noi che facciamo?- chiese Shaina.
-Cerchiamo gli altri, che domande. Se anche a loro la sfera del drago è volata via come è successo a noi, con ogni probabilità devono trovarsi qui. Ci divideremo in due gruppi: Sailor Mars, Hyoga e Shaina da una parte, Sailor Moon ed io dall’altra. Mi raccomando, rimanete sempre sotto l’ombra di quella- Shikamaru indicò verso l’alto. Nonostante fosse ormai notte, l’autostrada sospesa nel vuoto era ben visibile.
-Come mai?
-Buttandomi dalla navicella ho visto di sfuggita il tizio che ci ha attaccati, si trovava proprio lì sopra. Finché non troviamo gli altri, è bene rimanere nascosti da quel tipo.
Gli altri quattro annuirono in silenzio. Dopo essersi scambiati un ultimo saluto, i cinque ragazzi partirono alla ricerca delle altre squadre.

-Come ti senti, Naruto?- domandò Haruka.
-Sto bene, grazie… ma voi, chi siete?
-Come, non ti ricordi? C’eravamo anche noi alla Capsule Corporation.
-Un momento, voi siete vestite come Setsuna! La conoscete?
-Ma certo che la conosciamo. Devi sapere che…
-Glielo spiegherai un’altra volta, Haruka!
Agitata, Michiru indicò il corpo del piccolo H, che lentamente si stava rialzando. Aveva i vestiti squarciati e un taglio profondo sulla pancia, ma non per questo sembrava indebolito affatto.
-Dannazione! Eppure ero sicura di averlo tagliato in due!
-Non ti arrabbiare Haruka, un risultato sei comunque riuscita ad ottenerlo. Guarda- Michiru si riferiva allo squarcio sullo stomaco di H -ricordi cosa ci ha detto Ino? Per sconfiggere il prima androide lo aveva fatto esplodere dall’interno…
-Non dire altro, ho capito! WORLD SHAKING!!!
Per nulla intimorito, H bloccò la sfera d’energia di Uranus con le mani, per tenerla il più lontano possibile dal suo punto debole.
-È tosto, maledizione! Michiru, ho bisogno del tuo aiuto!
-Subito! DEEP SUBMEGRE!!!
Al potere di Uranus si aggiunse anche quello di Neptune, grazie al quale la sfera d’energia s’ingrandì del doppio. Ma ancora non bastava.
Dietro alle due sailor, Naruto si sentì montare la rabbia.
“Non è possibile, nemmeno questo riesce a fermarlo? Quanto vorrei poter intervenire, se solo il mio polso non fosse rotto… Ehi, ma non è rotto!”
In effetti il ninja non sentì più dolore all’arto, probabilmente era stato il chakra della Volpe a guarirlo così in fretta. Ma non c’era più tempo di pensare: Naruto evocò un clone e insieme i due crearono sul palmo della sua mano sinistra una sfera di chakra azzurro.
-Ragazze spostatevi, adesso! RASENGAN!!!
Haruka e Michiru si buttarono a terra, permettendo a Naruto di aggiungere alla già grossa sfera d’energia la sua tecnica.
-Ora dovrai morire per forzaaaaa!!!
Di fronte al potere combinato del World Shaking, del Deep Submerge e del Rasengan, le piccole mani di H si arresero e l’androide laciò che il colpo lo investisse. A seguito di una gigantesca esplosione, del bimbo non rimase più nemmeno la cenere.
Esausti, i tre si lasciarono cadere a terra e tirarono il fiato.
-È stata dura- commentò Haruka -ma ce l’abbiamo fatta. Certo che se tutti gli androidi sono così…
-Ehi! Dove sono i tuoi compagni di squadra?- domandò Michiru.
-Di là, in quel parco giochi- rispose Naruto -quel bimbo li aveva messi KO, ora sono svenuti. Seguitemi!

Negli uffici della fortezza, dove tutte le luci erano ormai accese per il calare della notte, l’androide B era intenta ad osservare e registrare tramite dei monitor tutto quanto stava accadendo nella città del Chaos.
-Allora B, qual è la situazione generale?- domandò una delle sue colleghe, la rossa S, mentre si preparava una tazza di caffè da una macchinetta.
-La situazione generale è la seguente. In ordine rigorosamente alfabetico: G, H, K, R, T, W e Y sono stati sconfitti.
-E da chi, scusa? Toccava a L disintegrare tutte le navicelle spaziali che si avvicinavano al pianeta, no?
-Esatto, ne ha distrutte ben tre. Ma quel cretino si è dimenticato di distruggere anche chi ci stava dentro. In questo momento vedo sei persone nel parco giochi, otto persone ed un cane con tanto di navicella intatta al Quartiere Labirinto, e infine cinque persone appostate all’ingresso del tunnel che porta ai sotterranei della fortezza.
S mandò giù il caffè tutto d’un fiato, stringendo poi con rabbia il bicchierino di plastica. Una terza androide, V, non era poi così arrabbiata. Era disperata.
-State dicendo *SNIFF!* che verremo tutti uccisi *SNIFF!* da quei brutti cattivi?- pigolò la piccoletta dai capelli rosa, avvicinandosi alle due.
-Non ci pensare affatto! È vero, abbiamo perso sette alleati, però siamo ancora in tanti. Prova a ragionare.
-Dunque, i membri dell’esercito sono come le lettere dell’alfabeto, quindi ventisei. Meno sette… diciotto?
-Peccato, c’eri quasi. Siamo rimasti in diciannove, abbastanza per respingere l’attacco dei nemici del capo.
-Oh. Ti ringrazio S! Ora sono molto più tranquill…
Una porta si materializzò sul pavimento e spalancandosi spiaccicò la povera V. Dalla botola uscì una quarta ragazza, tutta trafelata e dall’aria sconvolta.
-Buonasera, P. Come mai quella faccia?
-Brutte notizie, anzi pessime! Sono andata a spiare Baby Bulma nel suo laboratorio, mentre era intenta a costruire il generatore di onde Bluz per Chaos Goku. Abbandonati in un angolo ho visto cinque manichini senza volto, coperti di polvere. Ognuno con scritta sul petto una vocale diversa…
-Una vocale? Aspetta… stai dicendo che quella vecchia rimbambita di Baby Bulma non si è ancora presa la briga di creare gli ultimi cinque androidi dell’esercito?!?
-Noooooooooo!!!- la piccola V scoppiò a piangere -questo vuol dire che siamo rimasti solo in centoquattordici!!!
“Centoquattordici? Ma chi le ha insegnato a contare?” -Vabbè, siamo in pochi, ma finchè i nemici del capo se ne staranno il più possibile lontani dalla fortezza abbiamo tutto il tempo di organizzare un piano di contrattacco!...
-Mi spiace deluderti, S, ma ho paura che dovremo scendere in azione molto prima. Qualcuno si è già introdotto nella fortezza.
Lo sguardo della bionda B si fermò su tre monitor nei quali erano mostrati tre ragazzi, ognuno in un corridoio diverso dei sotterranei. Un ninja dai capelli rossi e una grossa giara dietro la schiena; una sailor castana dalla divisa verde; un saiyan dai capelli neri vestito casual. Gaara; Makoto; Goten.
-Devono essere passati per il tunnel, non c’è altra spiegazione. Bene ragazze, è arrivato il nostro momento… ragazze?
B alzò gli occhi dai monitor, appena in tempo per vedere la botola richiudersi. Sopra vi era attaccato un biglietto: “Fuori per cena. Gli uffici riaprirano domattina”
-Che codarde…
Schiumante di rabbia, l’androide uscì dal locale sbattendo violentemente la porta. Fosse rimasta solo un minuto di più davanti ai monitor, si sarebbe accorta che altri stavano per introdursi nel grattacielo. Uno era Trunks. C’era poi un’altra persona, ferma come una statua di fronte all’ingreso dell’edificio. Una piccola guerriera sailor, dai capelli neri e dagli occhi viola. Stretta nella mano destra, una lunga falce affilata.

  
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