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Autore: _Nimphadora_    24/04/2016    2 recensioni
Raccolta di one shot ambientata nel periodo dei Malandrini, in particolare di genere “Wolfstar”.
Dalla storia:
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'When Love Hurts'
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Era come se smettessi di vedere, quando si trattava di te. Come se tutto il mondo smettesse di girare e ogni cosa smettesse di avere un senso. Perché ero troppo preso dal guardare te, per capire tutto il resto.
 
 
«Padfoot? Pad... Sirius ci sei?! Sei connesso?»
James stava quasi per tirargli il libro di pozioni contro la sua testaccia buona a nulla.
«Mhm... Eh? Hai detto qualcosa Prongs?»
James alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
«Quando mi hai chiesto aiuto sul testo di pozioni pensavo che l'avremmo fatto insieme, non che L'avrei fatto io mentre tu guardi per aria!»
Sirius ridacchiò, chiaramente con la testa da un'altra parte.
«Sì scusa, hai ragione»
E tornò con lo sguardo verso il cielo azzurro.
Avevano deciso di mettersi a studiare nelle zone esterne di Hogwarts visto la bella giornata ma a quanto pare non era stata un'idea fruttuosa visto che Sirius si rifiutava di collaborare.
«Dovevo accollare i compiti a Remus, come al solito. Come fa a fare quelli di tutti ogni singolo giorno?! Non lo capirò mai...»
Al suono del nome dell'amico Padfoot sembrò svegliarsi dai suoi pensieri.
James notando la sua reazione si ritrovò a nascondere un sorriso.
«Lui è un genio, lo sai»
«E tu sei un idiota scansafatiche, so anche questo»
Sirius borbottò qualcosa di incomprensibile, infastidito.
«ha-ha, James. Davvero molto divertente»
«Nemmeno tu sei molto divertente da un po' di tempo a questa parte, mh?»
Sirius alzò un sopracciglio, fingendosi sorpreso.
«Sciocchezze, è tutto come al solito»
«Certo»
«Ovviamente»
Sembravano due bambini, Remus lo ripeteva sempre, due bambini capricciosi.
Effettivamente erano come fratelli ormai.
Da quando Sirius era scappato di casa e i Potter lo avevano accolto il loro rapporto era diventato più profondo.
Si era finalmente sentito parte di qualcosa.
«Allora, dov'è che si può trovare dell'ottima erba pruriginosa?»
Aveva chiesto Prongs, tornando a concentrarsi sul tema, ma Sirius aveva già smesso di ascoltarlo.
I suoi pensieri vagavano verso capelli sottili e occhi verdi come foglie di ciliegio.
Alla fine Potter si arrese maledicendosi per non essersi affidato a Moony, l'unico con un po' di cervello nel loro gruppo sgangherato.
«Ma... A proposito di Moony, sai dove è finito? Non lo vedo dalla fine delle lezioni...»
James stava per rispondere che non ne aveva la più pallida idea quando poi vide la chioma castana di Remus spuntare in lontananza, uscita dalla porta nord sul cortile.
«Eccolo! Lì, con Phinnis, quello del settimo anno»
Sirius ci mise qualche secondo prima di realizzare.
La gola gli divenne secca, sgranò gli occhi nel momento stesso in cui il ricordo delle labbra di Ryan Phinnis sul collo arrossato di Remus che geme gli tornò in mente.
Le mani gli si chiusero a pugno, si accorse di essersi spostato verso di loro solo quando ormai era troppo tardi.
«Remus»
Riuscì solamente a dire, sembrava che la lingua gli si fosse annodata impedendogli di produrre anche i suoni più semplici.
Quando Remus si voltò verso Sirius non riuscì nemmeno minimamente a nascondere il puro terrore che si dipinse nel suo sguardo.
«P-Padfoot, hey, come va?»
Tentò di dissimulare lui, Ryan invece aveva tutta l'aria di chi sta per darsela a gambe e infatti...
«Forse è meglio che io vada»
Pronunciò con una sicurezza stentata, Moony annuì senza staccare gli occhi dallo sguardo infuriato di Sirius.
«Già, vattene»
Ribatté poco dopo o, giurò a se stesso, gli avrebbe staccato le mani a morsi nella sua forma animale.
Una volta rimasti soli il corpo di Remus si rilassò, abbassò lo sguardo con aria mesta.
«Tu non puoi comportarti così»
Pronunciò infine, con voce atona. D'un tratto sembrava stanchissimo.
«Così come?»
Lo sfidò il moro, avanzando verso di lui.
Remus non si mosse ma nemmeno alzò lo sguardo.
La folla di studenti fece loro scudo dallo sguardo curioso di James.
«Come se io fossi tuo. Come se io fossi uno dei tuoi giocattoli. Smettila, non ne hai il diritto»
Eccolo, il pugno in pieno stomaco. Questa volta però Sirius era più preparato.
Afferrò il polso di Remus in una stretta ferrea, per poi trascinarlo fino a dentro la scuola.
«Io non sono il tuo cagnolino!»
Si lamentò Remus, costretto a seguirlo lungo l'ampio filo di colonne dei corridoi di Hogwarts.
Sirius lo lasciò andare contro il muro, fermandolo posando le mani ai lati della sua testa.
«Cos'è una specie di gioco al gatto e il topo? Cosa credi di ottenere Moony? Mh?!»
Pronunciò con tono apparentemente freddo, contro le sue labbra.
«Non spero di ottenere niente da te. Ho passato questa fase»
Fu la sua risposta, impregnata di amarezza e delusione.
Sirius incassò anche questa, senza darlo a vedere.
«Credi davvero che io non ci tenga?! Non sei così stupido Moony»
A quelle parole Remus lo spinse via con tutta la forza che aveva in corpo.
Sirius cadde all'indietro sbattendo le spalle contro il colonnato.
Gli occhi sgranati e il dolore che si irradiava velocemente.
Non si aspettava una reazione del genere.
«Sai una cosa? Sono abbastanza stupido da innamorarmi di te! Del più schifoso ipocrita di tutta la scuola! Perché è questo che sei, un coglione che mi usa come un giocattolo quando ne ha voglia e poi torna dalla ragazza, che non ama e che scopa quasi per dovere. Sei patetico! Patetico Sirius!»
Gli urlò con tutta la forza che aveva in corpo, parole seguite da un pugno ben assestato contro la mascella.
Sirius non si fece attendere, se era la guerra che voleva lui l'avrebbe accontentato.
Lo colpì contro lo stomaco, concentrandosi su tutta la rabbia che le parole di Remus avevano provocato.
Mi ama? Non può amarmi, gli faccio schifo. Per lui sono patetico, l'ha capito. L'ha capito anche lui cosa sono.
«Sei tu quello che si fa scopare come una puttana, non ti ho mai promesso niente!»
La voce di Sirius era impastata dal sangue e dall'adrenalina. Stava accadendo tutto troppo velocemente.
Remus rispose colpendolo conto l'occhio destro, Sirius lo colpì di conseguenza, alla ceca e prendendogli le labbra piene.
«Vaffanculo! Hai capito, Sirius? Vaffanculo!»
E continuarono a colpirsi finché le ferite che avevano dentro iniziarono a riflettersi anche fuori.
Finché ebbero la forza di stare in piedi e la logica tornò a popolare i loro pensieri.
A cosa serviva? A cosa serviva continuare a farsi del male?
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Pensavate di esservi liberati di me eh! HAHA no, mi dispiace. I'M BACK FOR YOUUUUUU. Devo dire però che ho buone ragioni oltre alla mia famosa pigrizia per essere mancata tanto. Ho avuto un febbrone da cavallo, poi il greco... Poi il Comicon... Poi la fisica...
Vabbè, avete capito, no?
Baci,
-Nimph

 


 

 
  
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