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Autore: chiaramalfoypotter    07/04/2009    2 recensioni
questa è la mia prima storia spero che sia di vostro gradimento.. delle braccia mi stringono forte e l’ultima cosa che noto prima di volare fuori dalla finestra sono i suoi occhi che mi fissano intensamente.
Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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la stanza di hermione

La scuola è finita da una settimana ho superato i miei mago in maniera brillante, la migliore di tutti, in questo momento mi trovo a grimmauld place a rigirarmi nel mio letto, tutti dormono chissà come ci riescono, non abbiamo più notizie di remus da una settimana  i membri dell’ordine stanno facendo di tutto per ritrovarlo ma ancora ci sono scarsi risultati. Qualcuno è arrivato al piano di sotto, chiunque sia ora si trova in cucina, non riesco a trattenere la curiosità e la speranza che si tratti di lupin mi fiondo fuori dal letto non facendo caso che indosso solo una leggera maglietta ed un paio di pantaloncini, scendo le scale velocemente ma evitando di fare rumore, davanti ai miei occhi trovo un severus piton ferito che cerca di bere un po’ d’acqua o per lo meno è quel che tenta di fare perché solo muore le braccia sembra una fatica immensa, si volta improvvisamente verso con sguardo arrabbiato e sono pronta a sentire ogni suo insulto ma ciò non avviene, mi decido a fare la prima mossa mi avvicino a lui e lo aiuto a bere, e poi lo aiuto ad andare in salotto e lo faccio sedere nel divano, non dice una parola sembra sconvolto.

 

- professore cos’è successo? Cosa le hanno fatto? – non riesco a trattenermi dal chiedere

 

- ho scoperto dove si trova lupin, era rinchiuso in una cella nei sotterranei dei lestrange, avevo fatto in modo di allontanare chi stava di guardia ero quasi riuscito a farlo arrivare fuori dal maniero, quando mi trovo davanti quella pazza di bellatrix e altri 5 magiamorte, ci fanno tornare nei sotterranei e li iniziano a torturarci, per 3 giorni ci hanno tenuti senza bere e senza darci tregua, poi non ricordo molto so solo che è arrivato Malfoy non Lucius ma Draco, non so come abbia fatto quel ragazzo, ma mi ha dato una pozione che mi ha rimesso in piedi, nella stanza non c’era più Remus, successivamente Draco mi ha spiegato che non si trovava più al maniero, e dopo si è smaterializzato ed anche io me sono andato, dobbiamo avvisare Albus, ho qualche idea su dove potrebbe essere- mi racconta tutto d’un fiato come se parlarne potesse fargli provare meno dolore o come per discolparsi di essere tornato da solo.

 

- certo chiameremo il Silente ma prima è meglio dia una controllata alle tue ferite- mi guarda schioccato come se avessi detto qualcosa di sbagliato, mi alzo e vado allo scrittoio scrivo qualche riga veloce dove spiego poco e niente ma so che silente capirà, mi volto verso Piton so che ha capito ciò che sto facendo e lo vedo alzarsi e andare verso le scale barcollando in un attimo sono accanto a lui con una mano gli circondo i fianchi per aiutarlo a salire ma un suo gemito di dolore mi blocca, sposto la mano nel suo braccio e c’incamminiamo nelle scale, finalmente siamo arrivati davanti alla prima camera, è la mia lo porto dentro e lo faccio sedere sul letto.

 

-signorina granger ora può anche andare, non ho bisogno del suo aiuto so cavarmela anche da me- che bugiardo si nota lontano un miglio che da solo non riuscirebbe neanche a sdraiarsi.

 

Come se non avesse parlato mi avvicino a lui mi inginocchio ed inizio a levargli le scarpe, alzo gli occhi e mi guarda con fare rassegnato, l’ha capito anche lui che senza il mio aiuto non può fare molto, una volta finito mi alzo e lo aiuto a togliersi la casacca che porta, lo spettacolo che mi si para davanti è raccapricciante non c’è un singolo lembo di pelle che non sia stato frustato o ustionato.

 

- vai nelle mie stanze ci sono delle creme nel secondo cassetto del comò, prendile tutte e portale qui- senza perdere tempo esco dalla stanza prendo tutto e torno in camere, Piton nel frattempo si era spogliato dei pantaloni e le sue gambe sono ridotte come il suo addome, non avrei mai immaginato di vederlo mai in mutante ma in un momento come questo non posso pensarci, mi avvicino e poggio le creme sul letto.

- grazie ora puoi andare- insiste nel voler fare tutto da solo, vorrei proprio lasciarlo fare, non riuscirebbe neanche ad aprire in flacone.

 

-si si certo, come no! Senti non puoi per una volta lasciar perdere con questo comportamento da non ho bisogno di nessuno e faccio tutto da solo e ti lascia aiutare?- senza rendermene conto gli do del tu, ma forse è servito a qualcosa perché lo vedo prendere il barattolo con la crema e metterlo nelle mie mani, salgo sul letto mi posizione alle sue spalle, prendo un pò di crema tra le dita e la metto sulle ferite, non dice niente non si lamenta ma guardandolo attentamente noto che si morde le labbra a sangue, lancio un incantesimo silenziante nella stanza e gli ordino di gridare se ne ha bisogno, inizialmente fai dei deboli lamenti, ma con l’andare del tempo si trasformano in vere e proprie urla di dolore, scendo dal letto e mi metto davanti a lui per fare la stessa cosa sulle braccia sullo stomaco e sulla pancia, prendo delle bende e lo fascio dove le ferite sono più profonde, lo facci sdraiare nel letto a pancia in giù e inizio il lavoro sulle gambe, ed è lì che crolla forse è un bene per lui, così non sentirà il dolore per le ferite più ampie e non subirà la vergogna della sua nudità davanti a me, molte ferite sono fin sotto agi slip e glieli sfilo per poterle curare, lo rivesto una volta finito tutto e mi siedi sulla poltrona accanto al letto aspettando il suo risveglio.

 

Il mattino sembra arrivato in un batter d’occhio Piton dorme  tranquillamente tranne per qualche smorfia dovuta al dolore, non riesco a trattenermi dal pensare a remus, chissà come sta, le notti di luna iena si stanno per avvicinare, forse così riuscirà a scappare in caso contrario se è ridotto come Piton non potrà cavarsela, stringo i pugni per la rabbia e l’impotenza,Silente entra improvvisamente nella mia camera facendomi sobbalzare.

 

-buongiorno signorina granger, come sta severus?- mi domanda subito preoccupato, vedendolo praticamente bendato da tutte le parti.

 

-buon giorno professor silente, credo che ora stia meglio, ha dei brutti tagli e la pelle è lacerata in vari punti, ma entro pochi giorni sarà come nuovo- non riesco a trattenermi dal sorridere quando un grugnito di Piton ci fa girare verso il letto, Silente torna improvvisamente serio e ci spiega che secondo lui c’è una spia all’interno dell’Ordine e che forse è meglio che severus non esca dalla mia stanza in modo che non si sappia che è ancora vivo; lo sguardo di Piton passa dallo sbalordito, all’arrabbiato e per infine al rassegnato, Silente ci saluta e se ne va in maniera molto veloce, ed ora siamo rimasti solo io e te, che fare? Non ho idea di cosa dirti, vedo che cerchi di alzarti dal letto ma corro subito da te per evitare di farti cadere mi guardi come se fossi uno schiopodo spara coda, ma la comprensione si fa spazio nella mia mente, devi andare in bagno e non puoi farlo da solo e con mio sommo orrore non mi rimane altro che aiutarti.

 

Con un pò di collaborazione siamo riusciti a far andare tutto per il meglio, ora mi trovo in cucina ti ho lasciato nel mio letto a riposare, la stanza è sigillata ma se tu hai bisogno del mio aiuto ti basterà toccare la penna che si trova sul comodino per fare in modo che attraverso la mia collana lo capirò.

 

Faccio colazione velocemente con Ron ed Harry, parlano di Remus ignari di ciò che è accaduto la notte scorsa, e poi il discorso arriva all’uomo nella mia camera non riesco a sopportare ancora i loro insulti verso lui che stava morendo per salvare la vita ad uomo che probabilmente odia, mi alzo dalla sedia portando con me una tazza di te e qualche biscotto con la scusa che non ho dormito molto ed ho ancora voglia di riposare un po’ mi dileguo al piano di sopra, apro la porta, sento parlare ma è impossibile non c’è nessuno oltre a noi.

 

-lily, lily! Aiutami! Non lasciarmi solo!- perché chiama la madre di Harry, resto pietrificata davanti la porta, lui sta dormendo e nel sonno chiama lei, perché? La starà sognando, vorrei svegliarlo da quest’incubo ma non posso, troppe domande potrebbero sorgere, non voglio che sappia che io so quello che ha sognato, non voglio che se ne vada, oddio ma che sto pensando quello è Piton. Di colpo di siede nel letto, i suoi occhi sono puntati nei miei, sono pieni di paura e di dolore, non so che fare.

 

-buongiorno granger- mi saluta con rabbia, ma faccio finta di niente ricambio il saluto e mi avvicino al letto, lo faccio distendere prima che le ferite si riaprano, lo aiuto a fare colazione e poi mi siedo accanto a lui nel letto.

 

-dove dormirai? Questa notte sei stata sveglia tutto il tempo, aiutami a mettermi nella poltrona e prendi tu il letto- mi dice con enfasi, ma io non gli do il tempo di muovermi, e dio solo sa come ho fatto, ma mi sono alzata ed ho spostato le lensuola  e sono entrata nel letto con lui, emana un calore inebriante, vorrei poterlo abbracciare, di colpo mi spavento dei mie stessi pensieri, per distrarmi prendo le creme e le bende che ci sono sul comodino, inizio a levargli quelle vecchie e a passare la crema sulle ferite, oggi fanno meno male di ieri perché resti lucido per tutto il tempo, ma poi mi ricordo di un particolare e non so come dirti che devo spogliarti degli slip che hai addosso, mi guardi con in faccia un espressione strana ti stai chiedendo a cosa sto pensando e al perché non poso la crema se già l’ho passata in tutto il corpo.

 

-ieri, quando lei dormiva, ecco, vede io-non so come continuare, sembro una deficiente, - vede lei ha delle brutte ferite anche lì- sono arrossita lo sento, e con mia sorpresa anche lui, metto le mani su sui fianchi e poi li appoggio sugli slip e li faccio scendere piano piano, non riesco a guardarlo in faccia tengo i miei occhi puntati sul muro, lo aiuto a voltarsi, e inizio a passare la crema, lo copro subito, mi risdraio accanto a lui, il silenzio della stanza mi mette angoscia ma mi porta dritta tra le braccia di morfeo, e al mio risveglio mi rendo conto anche tra le braccia di Severus. Lui ancora dorme e non voglio svegliarlo, non voglio allontanarmi da lui e allora faccio finta di dormire, in caso si svegliasse, presto lo sento muoversi si sarà svegliato, non fa nulla per spostarmi, ansi sento la mano poggiata nel mio braccio che cerca di farmi delle carezze, il tocco è lieve ma credo che più di questo le sue forze non gli permettano di fare, d’improvviso le resistenze magiche della stanza cedono segno che qualcuno è riuscito a levare i miei incatesimi di guardia e la porta si apre di colpo senza avere il tempo di spostarci, i miei occhi si aprono di colpo, mi sento morire,se fosse stato qualcun altro me ne sarei fregata ma non lui, mi alzo dal letto chiudo al porta, e lo rincorro per il corridoi lo fermo, sta per urlare ma lo zittisco, con un colpo di bacchetta,

 

- mi dispiace ma devo farlo per forza, nessuno deve sapere, oblivion-       sembri confuso di colpo non sai perché sei arrabbiato, ho dovuto farlo per forza.  Ti do un bacio nella guancia e me ne vado. Rinforzo i sistemi antintrusione e mi rimetto a letto.

 

-ahahhaahah, hai obbliviato Potter? Ahahhah non posso crederci, sei tutta matta! Ma direi che è stata un ottima idea-lo guardo arrabbiata ma poi mi rendo conto che non ho mai visto quell’uomo ridere, ridere di gusto, la sua risata e cristallina e contagiosa e in poco mi ritrovo a ridere con lui, poi ci facciamo prendere dall’imbarazzo e ci blocchiamo, mi alzo prendo dei vestiti e vado a farmi una doccia, forse riuscirò a calmarmi, non mi capisco più quello è Piton non posso credere che se non mi fossi alzata gli sarei saltata addosso.

 

I giorni sembrano passare veloci, cerco di passare meno tempo possibile nella mia camera, mi sono scoperta sempre più attratta da lui, e la notte non aiuta  quando nel sonno si stringe a me, sento il mio cuore battere a mille e non riesco ad addormentarmi facilmente. Ora sembra stare meglio, le ferite sono quasi tutte guarite e riesce ad alzarsi dal letto con facilità, in questo memento dorme, com’è bello ha il volto rilassato, i capelli sparsi nel cuscino e girato verso di me, ha un braccio sotto la testa e l’altro appoggiato mollemente sul mio stomaco, ma non credo che ci metterà molto a svegliarsi infatti apre piano gli occhi e mi sorride, ebbene si mi sorride, forse per gratitudine ma lo fa, e in un attimo mi si scalda il cuore. Mi alzo e vado alla mia scrivania che ora adopero come cucina, sono riuscita a farmi dare da silente un fornellino almeno per poter preparare il caffè, nel frattempo si alza anche lui, si dirige in bagno e sento il rumore dell’acqua, torna dopo 10 minuti, indossa un paio di pantaloncini ed i capelli sono ancora bagnati e legati con un elastico nero, il mio per la precisione,cerco di distrarmi mettendo il caffè nelle tazzine, gliene porgo una e si va a sedere in una sedia vicino alla finestra, questa mattina si muore di caldo e stare chiusi in questa stanza non è il massimo sembra di essere dentro un forno.

 

Sento delle voci al piano di sotto, le urla della signora Wesley, guardo subito Piton, da sotto sentiamo rumore di smaterializzazioni, mi hanno abbandonata i miei amici se ne sono andati non riesco a crederci i mangia morte avanzano li sento nelle scale, mi sento tirare da un braccio, di colpo delle braccia mi stringono forte e l’ultima cosa che noto prima di volare fuori dalla finestra sono i suoi occhi che mi fissano intensamente.

  
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