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Autore: siriawho    24/04/2016    1 recensioni
Sheldon Cooper e Amy Farrah Fowler erano due innamorati delle scuole superiori. Il destino li separa ma, adesso che stanno lavorando presso la stessa università, entrambi si sentono collegati da una vecchia scintilla.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
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Amy era in piedi nella sua stanza cercando di trovare l'abito perfetto per il suo primo giorno alla Cal Tech. Andrebbe bene questa maglia con questa camicetta? Sembrava abbinarsi bene. I colori luminosi catturarono i suoi occhi. Ora bisognava trovare una buona combinazione tra la gonna e i collant. Ne prese un paio e lo distese sul suo letto per ispezionare il tutto ancora una volta. Sembrava tutto apposto.
"Nervosa oggi?" chiese Dave mentre si dirigeva verso la camera da letto. Non era da Amy prendersi tanta cura di ciò che indossava. Sin da quando iniziarono ad uscire insieme non l'aveva mai vista perdersi così tanto tempo per vestirsi. Nemmeno quando la portò all'opera per il suo compleanno.
"Un po'. È un lavoro fantastico. Voglio fare una buona prima impressione." rispose Amy. 
"Li stupirai." dichiarò Dave vivacemente, baciando Amy sulla guancia e raddrizzandosi la cravatta prima di lasciarla sola a prepararsi per il lavoro.
Amy fissò il suo anello. Lei se lo rimise dopo che Sheldon uscì dal ristorante la sera prima, con la scusa di esserselo levato a causa di un po' di prurito. Avrebbe dovuto indossarlo a lavoro? Alla fine decise di lasciarselo al dito. Era solo un vecchio gingillo. Solo perché avrebbe potuto incontrare Sheldon non significava che si sarebbe sentita a disagio indossando il suo anello davanti a lui. Probabilmente non l'avrebbe nemmeno notato. Il suo Sheldon era attratto sulla natura dell'universo, mica da gioielli o abiti. Non avrebbe notato a lavoro che Amy si era acconciata deliziosamente solo per lui. 
Una volta vestita, Amy si recò a lavoro. Non era molto lontano, perciò arrivò in circa dieci minuti. Ci voleva ancora un po' di tempo prima di incontrare il presidente Siebert, così si sedette nella piccola sala d'attesa e si ispezionò le unghie mentre aspettava. 
"Ciao Amy." sentì qualcuno dire. Pur avendola risentita solo ieri dopo anni, quella voce le era indimenticabile. Ha sentito quella voce nei suoi sogni più di quanto lei volesse ammettere. Era quella voce che le faceva battere il cuore ogni volta. 
No. Hai un fantastico ragazzo che ti ama e che si è appena trasferito in un altro paese con te. Sheldon non è più lo stesso di prima. Rimani sotto controllo Amy, si rimproverò  mentalmente. 
"Ciao Sheldon." rispose Amy ammirandolo. Un ciuffo ribelle le cadde negli occhi e così soffiò leggermente per toglierselo. Poi la sua attenzione si posò sull'anello, allentandolo piano piano. Sperava che Sheldon fosse all'oscuro di questo ma probabilmente non lo era. 
"Oh bene, puoi parlarmi." Sheldon la prese in giro. Non aveva detto una parola la sera prima, ma era troppo agitato per accorgersene fino a quando entrò in macchina con Leonard e Penny. Gli spiegò la situazione, la quale causò una valanga di domande per lui. Rispose a tutte  loro, compresa quella di come potrebbe benissimo essere sposato con lei in questo momento se solo non si fossero separati dopo l'università. Aveva pensato diverse volte a questa possibilità. Amy fu l'unica ragazza della quale si innamorò. Anche allora sperava di rimanere con lei per tutta la vita. Per questo le diede l'anello che ancora oggi portava al dito. 
"Sheldon il nostro incontro sui finanziamenti è appena finito." disse un uomo basso con i capelli ondulati color marrone e con degli occhiali neri mente indicava un lungo corridoio.
"Lo so. Sto solamente salutando qualcuno." rispose Sheldon con un sorriso, facendo l'occhiolino ad Amy. No, non poteva esserlo. Sheldon non fa mai l'occhiolino. Lo ha appena fatto? Era la sua immaginazione?  
"Chi? A te non piace nessuno." l'uomo più basso chiese mentre si avvicinava. 
"Leonard, questa è la mia-ehm- la mia amica, Amy Farrah Fowler. Amy, questo è il mio compagno di stanza, Leonard Hofstadter." concluse Sheldon. 
"Oh, quella Amy, giusto." disse Leonard in realizzazione. Questa è la ragazza della quale Sheldon aveva parlato la sera prima. "Ho sentito molto parlare di te." 
Amy si alzò per stringere la mano di Leonard. "Piacere di conoscerti." mormorò. 
"Dovresti unirti a noi a pranzo. Di solito restiamo in mensa a mangiare, ma sei invitata a far parte del nostro tavolo. Conosco gente che teme di non trovare posto per pranzare il primo giorno." offrì Leonard. 
"Oh. Beh, non so.." disse Amy.
"Ha ragione, dovresti unirti a noi." cercò di convincerla Sheldon. 
"Va bene." Amy accettò. Doveva abituarsi alla sua presenza prima o poi. Questo campus era più piccolo delle sue aspettative. La città era a sua volta molto piccola, anche se molto più grande di Boston. Chi avrebbe immaginato di incontrarlo così tante volte in così poco tempo? Il destino cercava di dirle qualcosa? 
"Fantastico, ci vediamo più tardi." disse Leonard prima di tornare al suo lavoro. 
"Ci vediamo." rispose Amy tranquillamente. Sheldon annuì e se ne andò. 
"Amo Dave." sussurrò a se stessa quando entrambi se ne andarono. Lei non amava più Sheldon. Egli non era l'uomo-no-il ragazzo del quale si innamorò tanti anni fa. Potrebbero diventare amici. L'unica maniera per stargli vicino senza combinare guai. 
"Dottoressa Fowler." chiamò l'assistente del presidente Siebert. 
Amy si alzò cercando di nascondere la sua agitazione. Una volta incontrato il presidente Siebert, venne espulsa e mandata nel suo nuovo laboratorio a iniziare il lavoro. Sembra tutto piuttosto semplice. 
A mezzogiorno sentì bussare alla porta del suo laboratorio. Bussarono tre volte ripetendo in contemporanea il suo nome. Poi altri tre colpi e infine altri tre. Sembravano dei colpi familiari. Era come se lo aspettasse nel suo salotto a studiarlo tutto da capo. 
"Sheldon?" domandò Amy mentre apriva la porta. "Pensavo che avessi smesso di farlo." lo prese in giro. 
"Bussare alla porta? Perché dovrei smettere di farlo?" chiese Sheldon. 
"Intendevo...lascia stare." si rassegnò. Si chiese perché si trovasse lì, ma lui le sorrise invece di spiegare. 
"Come va?" chiese Amy dopo un momento di silenzio.
"Sono venuto per accompagnarti a pranzo. Ho detto a Leonard che una donna intelligente come te non ha bisogno di aiuto per trovare la mensa, ma ha detto che sarebbe stato carino da parte mia se ti avessi mostrato la via in ogni modo." spiegò Sheldon.
Amy arrossì alla lode di Sheldon. Forse era più libero di complimenti in questi giorni, ma lo Sheldon che conosceva pensava di essere superiore a tutti, perfino di lei. Lui non era il tipo da fare complimenti. Quelle parole significarono molto per lei, così afferrò la borsetta e seguì Sheldon a pranzo. 
  
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