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Autore: Tsu_Chan    24/04/2016    2 recensioni
"Qualsiasi cosa accada torneremo insieme. Dovessimo aspettare un'altra vita."
Nel tramestio di anni ruggenti, tra musiche e balli sfrenati e vite vissute di nascosto si svolge la storia di Ladybug e Black Cat sui tetti della frizzante Harlem anni 20. Questa è la loro storia, raccontata da chi ha vissuto fino all'ultima avventura con loro... Entrate con noi al Wheel of Fortune e preparatevi a rimanere ammaliati!
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Plagg, Tikki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Guarda quante macchine!" esclamai avvicinandomi alla finestra e pigiandoci il naso contro "E guarda quanta gente! Anche se è tardi non sembra che nessuno voglia andare a dormire!"
"Io ho voglia di dormire." Ladybug si gettò sul letto di faccia il cappotto ancora sulle spalle, la valigia ancora chiusa abbandonata accanto a lei. "Non possiamo uscire domani sera?"
"Certo che non possiamo!" volai fino al letto e mi appoggia sulla testa di Ladybug "Dobbiamo trovare il nostro partner il prima possibile!"
"è stato un viaggio lungo e una giornata ancora più lunga. Trovare una camera da affittare è stato quasi impossibile e domani dovrò cercarmi un lavoro. Avrei davvero bisogno di una notte di sonno..."
"Non essere pigra!" le afferrai i cappelli sfuggi dalle forcine delicatamente decorate con brillantini bianchi e li spostai lontano dai suoi occhi. "Andiamo abbiamo una città da esplorare! Non sei curiosa?"
Quando si rialzò i tacchi delle scarpe leggermente sporche di polvere ticchettarono piacevolmente sul pavimento. "Certo che lo sono..."
"Allora cosa aspettiamo!"
"TIKKI, SPOTS ON!" in un baluginio di luci il semplice vestito grigio che indossava per il viaggio si trasformò in un corto vestitino da ballo rosso decorato da lunghe frange e innumerevole piccoli puntini neri. Ai piedi le scarpe consumate lasciarono spazio a un paio di brillanti scarpette da ballo, lucide, nere e con un bel tacco femminile. Lunghi guanti le comparirono alle braccia coprendola fino ai gomiti mentre una delicata retina, tenuta adeguatamente al suo posto da forcine decorate con piccole coccinelle dorate,le calò sugli occhi come una maschera. Tra i bei capelli neri comparì un cerchietto arricchito da una corta piuma rossa. Il fido yo-yo, legato intorno alla vita come al posto della cintura, brillava come un gioiello.
Con delicatezza Ladybug aprì la piccola finestra della camera e rabbrividì quando il vento primaverile le accarezzò una guancia. "Speriamo di trovare subito questo gattaccio. Non vorrei si mettesse a piovere."
Con un elegante gesto lanciò lo yo-yo verso il palazzo dall'altra parte dell'ampia strada e saltò fuori dalla finestra iniziando un meraviglioso volo tra le strade di Harlem.
Per le strade principali del quartiere uomini e donne camminavano fianco a fianco, luci colorate illuminavano le facciate dei club per attirare nuovi clienti mentre i cartelloni dei teatri urlavano nuovi e meravigliosi spettacoli per tutti. Nella folla si sentivano parlare lingue differenti, dall'inglese al francese mentre qualcuno accennava qualche parola di spagnolo.
Ai bordi delle strade erano parcheggiate macchine di ogni tipo, dai modelli più nuovi e lucidi a quelli è più vecchi ma comunque bellissimi e ben tenuti.
Passando di fronte ad una finestra aperta il ritmo travolgente di una canzone sconosciuta inondò Ladybug strappandole un risolino felice.
"Wow..." senza pensarci due volte Ladybug si fermò sul tetto proprio sopra quella finestra e si inginocchiò per poter sentire meglio la musica. "Senti che ritmo. Magari in questi giorni troverò tempo per andare a ballare!"
"Scommetto che saresti una divina visione sulla pista da ballo." sussurrò una voce da dietro l'ombra di un tetto vicino.
Ladybug saltò di nuovo in piedi con lo yo-yo pronto a colpire "Chi è la?"
"Chiedo perdono. Non è stato cortese da parte mia prendervi alle spalle." con un lungo passo misurato un giovane ragazzo mascherato sbucò dall'ombra. Dai folti capelli biondi facevano capolino due strane orecchie simili a quelle di un gatto nero. Poggiava pigramente su un lungo bastone argenteo e sorrideva con la convinzione di chi sa di essere affascinante. Una lunga coda gli si agitava intorno guizzante e vivace.
"Cosa ci fa un cameriere su un tetto a quest'ora?!"
"MA TI SEMBRO UN CAMERIERE!?" esclamò il ragazzo che, preso così tanto alla sprovvista dalla strana domanda di Ladybug, per poco non perse l'equilibrio.
"Beh, sei vestito come un cameriere... se non fosse per quelle cose che hai in testa."
"Non sono cose, sono orecchie!" il ragazzo si sfregò distrattamente una guancia con la mano guantata. "Plagg mi ha raccontato molte cose sul tuo conto Ladybug. è un piacere averti qui tra noi."
Il ragazzo si inchinò a Ladybug, le prese una mano tra le sue e vi posò un bacio cortese sul dorso. "Io sono Black Cat, il tuo nuovo partner."
"Il piacere è mio." imbarazzata Ladybug ritirò la mano e la nascose dietro alla schiena. "Il maestro mi ha mandato qui dicendo che avevi bisogno del mio aiuto."
"Non avete nemmeno idea di quanto ne ho bisogno."
"Dimmi cosa sta succedendo e, per favore, dammi del tu." 
"Seguimi allora, così potrò mostrarti." piantando il bastone sul bordo del tetto Black Cat lo usò per slanciarsi dall'altro lato della strada dove atterrò senza un rumore e si voltò per attendere Ladybug.
Quando lei lo raggiunse iniziò a raccontarle degli ultimi avvenimenti importanti portandola da un punto all'altro della città dove i segni degli attacchi degli akuma erano ancora visibili.
Ladybug si fermò confusa di fronte ad un palazzo mezzo distrutto "Come mai non hai fatto tornare tutto come prima una volta sconfitto l'akuma?"
"Non posso farlo." spiegò laconicamente Black Cat "Solo tu puoi cancellare la distruzione provocata dagli akuma. Così come solo tu puoi purificarli."
"Se solo io posso farlo, come sei riuscito a purificarli fino ad ora?"
Imbarazzato Black Cat abbassò lo sguardo fino a fissarsi le scarpe lucide di pelle. "Non l'ho fatto."
"COSA?! Ma questa è la cosa peggiore che si possa fare no? In questo modo gli akuma accrescono i loro potere, no?"
"Sì è così... infatti dovrei avvertirti di una cosa. Non so come fossero le cose da dove vieni tu ma qui l'akuma è uno solo. Sempre lo stesso che si diverte a comparire, tramutare la gente in servi e sparire lasciando a loro il lavoro sporco. Ho provato a catturarlo molte volte ma senza il tuo potere... è stato inutile."
"Ora capisco perché il maestro mi ha voluto spedire qui di corsa. La situazione è grave."
"Molto grave..."
Con un sorriso Ladybug si girò verso Black Cat e gli poggiò una mano sulla spalla "Non ti preoccupare, hai fatto tutto ciò che i tuoi poteri ti permettono. Ora però che io sono qui riusciremo a mettere quell'akuma KO una volta per tutte! Come una squadra!"
"Mi fa piacere vederti già così affiatata, mia cara dolce coccinella." il sorriso che Black Cat rivolse a Ladybug fu il sorriso più affascinante che qualcuno le avesse mai rivolto.
 
 
"Cosa succede dopo Tikki?" domanda Marinette così interessata al racconto che gli occhi le brillano d'eccitazione.
"Beh non ricordo esattamente tutto quello che si dissero perché parlarono molto a lungo. So solo che a un certo punto Ladybug afferrò una delle orecchie da gatto di Black Cat e provo a strattonarla, lui le soffiò contro, corse a nascondersi dietro un comignolo e si diede alla fuga nella notte."
"Perché era così incuriosita dalle orecchie?"
Tikki solleva le spalle verso l'alto e scuote la testa "Non lo so! Era solo curiosa. Devo ammettere però che anche io mi sono sempre chiesta se funzionassero veramente."
"Non poteva semplicemente chiedere?" Marinette tenta di nascondere una risatina coprendosi il volto con un cuscino.
"Non sarebbe stato altrettanto divertente!"
"Coraggio vai avanti a raccontare."
"Forse sarebbe meglio se continuassimo domani. Si sta facendo tardi e domani hai scuola."
"Ma ho così tante domande domande da farti! Per esempio, com'è possibile che si trattasse di un akuma se il Papillon non era in azione? Di chi era la colpa degli attacchi? Perché Black Cat sembrava un cameriere?"
"Se te lo dicessi ora ti rovinerei la storia! Devi essere paziente. Avrai tutte le tue risposte quando sarà il momento giusto!"
 Marinette non riesce a trattenere uno sbadiglio. "Va bene. Prometti di non perdere il segno, vero?"
"Ovviamente!"
Buonasera a tutti!
Ho provato a produrre il più in fretta possibile il primo capitolo perché non mi sembrava corretto lasciare solo la intro... Vorrei riuscire a scrivere a mano a mano capitoli sempre più lunghi ma non ne sono sicura perché non ho ancora tutta la storia in mente.
Se trovate degli errori di battitura o grammaticali fatemelo sapere così potrò correggerli e rendere più piacevole la lettura per tutti. Purtroppo scrivendo in fretta non ho molto tempo per ricontrollare...

Grazie mille a tutti! Spero di rileggervi presto!
Bye Bye


Tsu-chan
   
 
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