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Autore: Olympia_124a    25/04/2016    1 recensioni
Tratto dal prologo:
"Au Maite fluttuando leggiadra discese dalla cima dell'albero, gli occhi aperti e accesi della stessa luce che irradiava attorno a se.
-Il patto è stato infranto e l'equilibrio spezzato. Non meritate il Dono, nessuno ha in potere di soggiogare qualunque altra vita- disse allargando le braccia - e se pietra avete nei vostri cuori, pietra sarà tutto ciò che controllerete- la luce si fece più forte ed intensa per poi svanire insieme alla Dea e tutto ricadde nel buio."
Lydia ha 16 anni, ama la musica, le converse e i libri fantasy e di avventura, ma mai avrebbe pensato di viverne una in prima persona. Eppure da quando l'auto del padre esce fuori strada una serie di eventi la catapultano in un mondo parallelo dove le persone riescono a controllare la terra, il Regno della Foresta impadronitosi di un antico potere sta tentando di conquistare l'intera Ddaear Arall, tutti le dicono che lei è l'ultima speranza rimasta capace di contrastarlo e ahimè non ci sono le prese per ricaricare l'iPod...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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OCTAVIA

Quella che era cominciata come una normale giornata si era trasformata di punto in bianco in un incubo. 
Non capivo bene cosa stesse succedendo, ancora non avevo digerito tutta quella storia del mondo parallelo, potere antico e quant'altro. 

Vedevo gli occhi di Lydia spalancati. Quella ragazza riusciva con un solo sguardo a trasmettere mille emozioni: paura, incredulità, curiosità, attenzione ma anche distrazione. 
Io al contrario sentivo ribollire dentro di me un unico sentimento: rabbia. Probabilmente perché ancora non credevo a tutto ciò che mi era stato raccontato. Ero ancora convinta che da un momento all'altro sarebbe sbucato fuori qualcuno urlando "sorridi, sei su Scherzi a parte!"

Con un grande sforzo attesi la fine di quella assurda narrazione, anche se più di una volta ero stata tentata di interrompere questo "Arjuna" perché la storia si faceva sempre più improbabile. 

Eppure... eppure sembra così serio e preoccupato e anche, si anche speranzoso, che sia vero... No, no, non può esserlo, Octavia tu sei una persona razionale! E comunque non posso provare pena per qualcuno che non ha alcun rispetto per le altre persone, che modo è di trattare due ragazze?

Con mia grande sorpresa riuscii a contenermi fino alla fine, fino a quella bellissima frase che probabilmente si era preparato sin dall'inizio del discorso e che infine aveva pronunciato con tono solenne e sguardo deciso: "abbiamo bisogno di te Lydia". 

Ci furono un paio di secondi di puro silenzio, nessuno fiatava. Dopo tutto il fracasso che era rimbombato sulle pareti di roccia quando eravamo arrivate sembrava quasi irreale quell'assenza di rumore. Mi serviva qualcuno che parlasse, qualcuno che riempisse quel silenzio, altrimenti avrei incominciato io e allora nessuno mi avrebbe fermata.

Ma ahimè nessuno aprì bocca.

-Volete dirmi che io mi trovo qui per puro caso?!- esclamai avendo capito fin troppo bene che la mia presenza era assolutamente inutile e che ero stata presa e trattata come una bambola di pezza strattonata di qua e di là come se nulla fosse solo per una coincidenza.

-Il caso non esiste- mi rispose con irritante calma Arjuna.

Ero stata imbavagliata, rapita, portata a loro dire in un'altra dimensione per combattere una guerra in cui non c'entravo assolutamente nulla e tutto ciò che quella specie di Rambo riusciva a dirmi era la citazione della tartaruga di Kung Fu Panda?! 

Eh no, questo è troppo

-Voi non avete il diritto di trattare così le persone! Prendere con la forza due ragazze e portarle chissà dove! Se avete realmente delle buone intenzioni mi spiegate perché non vi siete presentati a casa nostra per discuterne normalmente?- Ero un fiume in piena -E poi cosa penseranno i nostri genitori quando torneranno a casa e non ci troveranno? Saranno preoccupatissimi, non potete giocare con le vite altrui!- dissi quest'ultima frase alzando il tono più di quanto avessi voluto.

- È vero! Mamma e papà, chissà quanto saranno in pensiero- disse Lydia con un filo di voce.

Oddio, ti prego non metterti a piangere Pensai roteando gli occhi e riposandoli su quell'uomo dagli occhi grigi. 
Ero contenta che Lydia mi supportasse, ma continuava a darmi l'impressione di essere cucciolino bagnato e abbandonato e in quel momento serviva che qualcuno prendesse in mano la situazione, altrimenti sarebbe stata la fine per tutte e due.

-Non avevamo tempo per parlarne con voi tranquillamente sulla Terra, mi spiace, ma l'arco temporale che consente il Passo è abbastanza breve. E per quanto riguarda i vostri genitori non dovete preoccuparvi, l'Incantatore che era venuto sulla Terra con Ilan e Chris è rimasto lì col compito di creare un'Aura Oblivio attorno a chiunque avesse cercato la nostra Lydia, sono sicuro che abbia fatto lo stesso coi tuoi cari vedendo Ilan portare anche te qui su Ddaear Arall-

Un' Aura Oblivio?

-Un'Aura Oblivio?- chiese Lydia dando voce ai miei pensieri.

-È un incantesimo in teoria abbastanza complicato, ma più semplice sulla Terra essendo un pianeta senza magia, che permette per un certo periodo di tempo di manipolare la mente di un individuo modificandone il ricordo di un'altra persona. In altre parole Faust, il nostro Incantatore, ha temporaneamente modificato il ricordo che i vostri genitori hanno di voi trasformandolo da un ricordo "Lydia figlia" ad un ricordo "Lydia lontana amica di infanzia"- disse mimando le virgolette in aria con le dita.

-Avete cancellato dai nostri genitori il ricordo di noi?!- dissi scioccata. Quell'uomo continuava a darci queste informazioni con la stessa naturalezza con cui una mamma spiega ad un bambino perché non è una buona cosa mangiare il pongo.

-Modificato, non cancellato, è impossibile rimuovere completamente il ricordo di qualcuno dalla mente di qualcun altro- rispose Arjuna come se fosse la cosa più ovvia dell'universo.

Mossi un passo verso di lui –Non è questo il punto! Noi ...- mi bloccai sentendomi avvolgere da qualcosa a livello delle gambe. Portai di corsa lo sguardo verso il basso pronta a reagire ma quello che vidi mi paralizzò in un secondo: una bambina, di circa cinque anni mi avvolgeva le ginocchia in uno stretto abbraccio, con la faccia appoggiata alle mie gambe. Panico, non sapevo mai come reagire quando mi trovavo in presenza di bambini piccoli, fatta eccezione per Zack, ma con lui era diverso, lui era mio fratello.

-Vi prego aiutateci, il mio papà ha combattuto contro quei cattivi del Regno della Foresta ed ora è stato fatto prigioniero. Aiutatemi a riportarlo a casa- disse sempre tenendo la testa premuta contro di me. Cercai di calmarmi, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, ma il mio corpo era ancora rigido, odiavo le manifestazioni di affetto e ancora più in generale odiavo che la gente mi toccasse, in qualunque modo. Riaprii gli occhi e li portai prima su Arjuna, poi su Chris ed infine sulla bambina, o meglio sulle due treccine bionde che le ricadevano sulla schiena visto che la faccia era completamente sprofondata nei miei pantaloni.

-Vedi piccina... emh... non è che io non voglia aiutarti- dissi cercando di accarezzarle i capelli ma ottenendo come risultato più un pat pat sulla testa -Ma proprio non posso, non so nulla di questo posto, di questa faccenda, non potete fare affidamento su due comuni ragazze. Io non ho idea di dove sia tuo padre o di come liberarlo, sempre che sia ancora vivo ovviamente- la bimba aveva nel frattempo alzato lo sguardo e all'ultima frase lo aveva distorto in una smorfia facendo diventare il viso tutto rosso 

Oh no, no no, non piangere, ti prego non farlo Ma ormai era troppo tardi e già i lacrimoni sgorgavano da quei suoi occhietti lucidi Cosa ho fatto? Ma cosa mi passa per la testa? "Sempre che sia ancora vivo", un genio proprio!

-Non piangere, non intendevo dire quello che ho detto, come posso sapere se tuo padre è morto?- un altro urletto più disperato uscì dalle sue piccole labbra 
Meglio che stia zitta.

Rialzai lo sguardo in cerca della madre o di una qualsiasi persona che mi aiutasse, ma ero così agitata da non riuscire a soffermarmi sui vari volti che mi circondavano.

-Tranquilla tesoro, non ti preoccupare, vi aiuteremo e insieme riusciremo a trovare tuo padre- disse una voce tranquilla ai miei piedi. Riabbassai lo sguardo e vidi Lydia accucciata accanto alla bambina, le stava accarezzando i capelli con una mano e asciugando una lacrima con l'altra.

- Ci aiuterai veramente?- disse Arjuna con la sua solita voce tranquilla, ma non riuscendo a mascherare la speranza. Tutti gli occhi erano posati su di lei.

-Si, vi aiuterò- disse convinta.

Non avevo ancora mai visto quella ragazza così decisa, gli occhi fermi e le labbra serrate. La guardai stupita, questa volta mi sembrò... grande, si grande, anche dietro quegli occhi color cioccolata e quelle lievi lentiggini che le coloravano il naso e le guance. 
Ripensai anche al rapimento di poco temo prima, pure in quel caso nel momento di pericolo io mi ero fatta prendere come una pera cotta mentre lei era riuscita a tener testa al ragazzo, almeno per un po'. Forse l'avevo giudicata male, forse non era così piccola e debole come avevo pensato.

-Allora ti prego di seguirmi Lydia, ho ancora un po' di cose da spiegarti- disse Arjuna –Voi nel frattempo magari fate fare un giro alla nostra ospite- disse ai nostri rapitori per poi voltarsi a sorridermi. Avrei voluto strappargli quel sorriso e calpestarlo, odiavo le persone che sorridevano troppo; ok lo ammetto, odiavo un bel po' di cose, ma che ci potevo fare, ero fatta così.

-Con molto piacere- disse Chris prendendomi sottobraccio, Ilan si limitò a sorridere impacciato. Io mi scrollai di dosso il ragazzo dai capelli castani (niente contatti) e dissi –Vai avanti tu, prometto di non scappare- imitando il suo sorriso sbruffone mentre facevo un mezzo inchino e allargavo un braccio verso il cunicolo più vicino a noi. Ancora con le labbra incurvate in quel sorrisetto mi superò con un solo passo dicendo –Come desideri- Continuò a camminare, lo seguii a ruota e dietro chiudeva Ilan.

-Qui ci sono i dormitori- disse indicando un cunicolo sulla destra da cui si diramava una serie di altre vie – Questi piccoli fori sono sparsi per tutte le sale e corridoi e arrivano fino alla superficie della roccia, rendendo così possibile il ricambio dell'aria- camminammo ancora un po' fino ad arrivare ad un'enorme sala con lunghe tavolate –Questa è la mensa e dietro quella porta ci sono le cucine. Ah bene bene, adesso arriviamo alla mia stanza preferita, la sala armi! Qui puoi trovare di tutto e di più, non è molto ben protetta è vero, ma devi conoscere bene questi cunicoli per arrivarci- 

In effetti avevamo fatto una serie di svolte consecutive che normalmente avrebbero confuso una persona, ma io avevo una buona memoria, e sarei riuscita molto probabilmente a ritrovare ogni singola stanza che mi avevano mostrato. 

–Ed ora arriviamo alla parte preferita di Ilan- disse fermandosi in un vicolo cieco. 

Alzai un sopracciglio in segno interrogativo ma senza rispondermi Chris portò entrambe le mani verso il pavimento per poi rialzarle lentamente ed insieme alle sue mani si sollevò la parete che avevamo di fronte. Una ventata d'aria fresca mi scompigliò i capelli, tirai un profondo respiro che mi congelò i polmoni, tuttavia continua fino in fondo. Ci trovavamo su una terrazza, davanti a noi il nulla. Una leggera nebbia copriva tutte le terre sotto di noi e solo in lontananza si vedevano sbucare altre montagne. Ci trovavamo quasi sulla cima di un monte, la vista era mozzafiato, e come se non bastasse una lieve luce rosa colorava i profili delle montagne, stava sorgendo il sole 

Com'è possibile? Fino a poco tempo fa erano solo le nove di sera

-Al nostro Ilan piacciono le albe- disse Chris strizzando un occhio.

-Colpevole- ammise Ilan alzando le spalle.

-Insomma un romanticone- dissi io voltandomi verso di lui.

-Esattamente- disse Chris scoppiando in una fragorosa risata –Questa ragazza già mi piace!- per tutta risposta Ilan gli diede una leggera gomitata sorridendo anche lui.

E va bene, non sono poi così male questi due pensai tra me e me.

-Chris, Chris!- sentimmo una voce alle nostre spalle. Un ragazzo alto castano con un paio di occhiali era sbucato fuori correndo dallo stesso cunicolo da cui eravamo usciti noi. –Arjuna ha chiesto di te, lo trovi nella sala 1bis-

-Il dovere mi chiama- disse Chris –A dopo miei cari!-

-Allora tu vieni dalla Terra- disse il nuovo arrivato appoggiandosi all'ingresso del cunicolo incrociando le braccia e squadrandomi da sotto a sopra -Immagino che paura avrai avuto- aggiunse con un tono fin troppo sdolcinato e allungando una mano per portarmi dietro all'orecchio una ciocca di capelli che mi sventolava davanti al viso Niente contatti vi prego, dovrei scrivermelo in fronte Feci un passo indietro e mi sciolsi completamente i capelli immaginando che la mia coda si fosse sfatta giù ormai da chissà quanto tempo.

-Wow, così sei ancora più bella, sembri una Dea! Non sapevo che sulla Terra ci fossero delle ragazze così belle, invidio questi due che posso fare su e giù a loro piacimento utilizzando il Passo!-
Non sapevo se preoccuparmi o ridere, in fin dei conti se non era troppo serio poteva pure risultare divertente.

-Lo sai che non è così- disse Ilan al compagno –Comunque lui è Richard-

-Richie, ti prego chiamami Richie, Richard sa così di vecchio- disse sistemandosi gli occhiali.

-Ah a proposito di questo, qualcuno mi vorrebbe spiegare bene cos'è questa storia del Passo?- chiesi cogliendo la palla al balzo, era da un po' che volevo fare questa domanda.

-Ah questo è campo tuo amico- disse Richard rivolgendosi ad Ilan.

-Beh non saprei spiegarlo bene pure io, diciamo che in sintesi con "Il Passo" noi intendiamo il riuscire a muoversi tra due mondi paralleli, in questo caso tra la Terra e Ddaear Arall-

-Una specie di teletrasporto?- provai ad indovinare.

-No, non è proprio così, io posso solo ritornare nel punto in cui sono partito, ed il Passo non funziona nella stessa dimensione, quindi non potrei decidere di scomparire qui per ritrovarmi nella mensa ad esempio. 
È un evento molto raro possibile solamente quando in cielo è presente solo una delle nostre due Lune, mentre l'altra si trova in Luna Nuova ed è quindi oscurata. Eh si, perché noi a differenza vostra abbiamo due lune nel cielo.
Semplificando possiamo dire che il Passo è una specie di connessione tra due pianeti, il sentire la presenza di un'altra terra. Non a caso è un'abilità che solo i Rheol possiedono, e neanche tutti i Rheol riescono a farlo. Ad esempio nel nostro villaggio esistono solo dieci Rheol e tra questi in pochi riescono nel Passo: io, Chris, Arjuna ed altre due persone che non hai avuto modo di conoscere perché si trovano in missione.-

-E poi ci siamo noi comuni mortali che per spiccare dobbiamo utilizzare il nostro cervello e le nostre abilità- disse Richie portandosi un dito alla testa mentre Ilan sorridendo sbuffava e diceva qualcosa come "ancora con questa storia".
-Ad esempio non si diventa cartografo ufficiale e consigliere stratega a soli 17 anni se non si è super intelligenti come il sottoscritto- concluse Richie indicando tutto se stesso.

-Richie in pratica disegna cartine- semplificò Ilan

-Non ti permettere di sminuire il mio lavoro con un banale "disegna cartine". Conosco queste terre meglio di ognuno di voi, e senza le mie "cartine" vorrei vedere come fareste a trovare i punti più strategici per attaccare le truppe del Regno della Foresta-

-Ok, ok, tranquillo, non volevo di certo sminuire il t... Oh no, stanno arrivando- disse Ilan cambiando immediatamente tono di voce –Vai sempre dritta, alla quarta giri a destra e poi di novo a destra, ti ritroverai ai dormitori, vai lì e nasconditi, io devo andare ad avvisare Arjuna!- disse tutto d'un fiato posando gli occhi su di me.

-Non capisco, cosa sta...- una forte esplosione troncò a metà la mia frase

-Corri, ci stanno attaccando!- disse Ilan prendendo poi il cunicolo.

-Poteri da Rheol- mi spiegò Richie –A dopo madamigella- aggiunse facendo un inchino e poi voltandosi per seguire l'amico.

Entrai nel cunicolo e la roccia dietro di me si chiuse, sentii in lontananza riecheggiare il suono di un corno. "Vai ai dormitori" mi aveva detto Ilan. Ma se c'era una cosa che avevo capito  era  che lui e Chris erano in pratica la mia unica chance di tornare sulla Terra e non li avrei persi di vista così facilmente, così presi la seconda a destra diretta alla sala armi.

   
 
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