Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Blueraven    25/04/2016    1 recensioni
Scorpius Malfoy è un Corvonero intelligente, sarcastico, autocritico e un po' impacciato. La famiglia Weasley è la sua seconda famiglia, la Tana la sua vera casa e Albus Severus Potter, il fratello che ha scelto di avere, nonostante le sue sceneggiate da primadonna, gli abbracci spaccaossa e la sua tendenza al dramma in ogni situazione.
L'unica incognita della sua semplice vita? Rose Weasley.
Distante, misteriosa, all'apparenza fragile, la rossa è sempre rimasta ai margini della sua vita sociale, senza mai davvero entrarvi, nonostante le amicizie in comune.
Ora, però, tutto sta per cambiare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'C&P'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8

 

Something Old, Something New...

Giovedì

 

Apro gli occhi lentamente, cullato dal rumore del vento che infuria fuori la mia finestra ed immediatamente, la consapevolezza della mia scoperta notturna mi colpisce come un pugno allo stomaco.

Mi piace Rose Weasley.

 

Con un gesto meccanico cerco a tentoni l'orologio che tengo sul comodino.

Le cinque e venti.

Le cinque e venti ed io ho la tachicardia, le farfalle nello stomaco e il cervello in pappa.

Le speranze che io riesca a riaddormentarmi entro le prossime tre ore, sono praticamente a zero.

 

E adesso che cosa faccio?

Se Rose non fosse Rose, a quest'ora mi starei crogiolando nella piacevole agitazione e nell'attesa, probabilmente starei trascorrendo le ore mancanti alla colazione, progettando mille e più modi in cui poterle strappare due minuti di conversazione da soli, stilando liste di domande da farle e fantasticando su quanto sarebbe bello poterla baciare, per poi farmi venire mille complessi sull'argomento.

 

Invece si tratta proprio di lei, cugina della mia scavezzacollo e ficcanaso migliore amica, ma soprattutto del mio iperattivo ed inarrestabile migliore amico. Come posso anche solo sperare di poter vivere questa nuova situazione come un ragazzo qualunque, quando accanto a me ci sono due persone come loro che capirebbero all'istante cosa mi sta succedendo e tenterebbero in ogni modo di aiutarmi, con Merlino solo sa quali disastrosi risultati?

 

Per di più, sarò il suo accompagnatore al matrimonio, occasione in cui sarà decisamente complicato mantenere le apparenze e far finta che nulla di tutto questo stia accadendo.

 

In poche parole: sono davvero fregato.

Sospiro, rigirandomi nel letto, prima di arrendermi definitivamente: dormire non è più un'opzione, tanto vale aprire la finestra e mettersi a leggere qualcosa.

Mi alzo dal letto con l'agilità di un lombrico e apro immediatamente la finestra. Chiudo gli occhi, lasciando che la frescura dell'aperta campagna inglese mi schiarisca un po' la mente e respiro a fondo, per assicurarmi di averne tratto tutti i possibili benefici.

Molto meglio.

 

Con rinnovato entusiasmo, mi fiondo alla ricerca della giusta lettura, scavando nella borsa dei libri.

Non so quanto possa essere condivisa questa mia convinzione, ma in anni ed anni di esperienza, ho ormai imparato che l'unico genere che possa aiutarmi a staccare la mente nei momenti di stress, specialmente se il mio cervello rischia l'iperattività, è un buon giallo.

Senza che neppure lo stessi ancora cercando, a capitarmi in mano è proprio "Macabro Quiz", della mia tanto amata Agatha Christie.

Non potrò mai ringraziare abbastanza zia Andromeda per avermela fatta scoprire.

 

Non devo neppure pensare ai miei movimenti, come in trance, mi sistemo al mio solito posto, proprio sull'orlo del davanzale della finestra, un cuscino morbido dietro la schiena e mi immergo nella lettura.

 

Dopo quelli che sembrano eoni, proprio nel momento in cui il meraviglioso Poirot stava facendo le sue prime brillanti considerazioni, uno scricchiolìo improvviso fuori dalla camera, cattura la mia attenzione, strappandomi alle mie elucubrazioni. Mi volto verso la porta, giusto in tempo per veder sgusciare in camera Al.

 

  • Oh, sei sveglio!- esclama, sorpreso, quando richiusa la porta dietro di sè, si volta ed incrocia il mio sguardo. La sua espressione si trasforma subito nella sua più tipica manifestazione di rammarico: il muso da cane bastonato. Istintivamente, alzo gli occhi al cielo.

     

  • Ti prego Al, risparmiami. Non sono arrabbiato con te.- mi affretto a dire, non appena vedo la sua bocca aprirsi, ma so già ancor prima di terminare la frase, che nulla di ciò che dirò servirà ad alcunchè.

     

  • Mi dispiace davvero, ammetto di aver un tantino esagerato, ma tu sai che quando si tratta di te e Rose, non posso fermarmi, è più forte di me, DEVO sapere ogni più piccolo particolare e...-

     

  • Va bene, VA BENE. Ti racconterò tutto ciò che ci siamo detti...Ad una condizione.- i suoi occhi cominciano a brillare ed io mi trattengo con tutte le mie forze dall'alzare gli occhi al cielo e sbuffare sonoramente per poi rifilargli una strigliata. D'altra parte, c'è una cosa che necessito di sapere e, a questo punto, l'unico che può raccontarmela è proprio Al.

     

  • Tutto quello che vuoi.- se non avessi tanta urgenza di sapere, non esiterei un solo istante a sfruttare un'occasione simile per fargli pagare tutte queste sue esagerazioni. Sapere di avere tutto questo potere su di lui, però, mi fa ben sperare per il futuro.

     

  • Prima di andare al lago, martedì, mi stavi raccontando qualcosa che riguardava Rose. Ecco, ieri parlando ha accennato a quel fatto, ma sembrava a disagio e non avendo tutta questa confidenza con lei, non me la sono sentita di indagare oltre. Vorrei che tu mi spiegassi.-

     

  • Giuri solennemente di raccontarmi tutto quello che è successo ieri fra voi?- assume un tono solenne tipico delle situazioni in cui vuole aggiungere drammaticità. Che regina dell'esubero.

     

  • Non c'è bisogno che io giuri, sai benissimo che una volta fatto un patto, non lo infrango mai.- gli ricordo, cercando di riportarlo alla realtà e strapparlo dalla sua bolla di primadonna.

     

  • Bene.- annuisce energicamente, come fa sempre quando vuole rimarcare un concetto, per prendere poi posto sul bordo del mio letto, a pochi passi da me.

     

Lo osservo sistemarsi i pantaloni della tuta ed assumere una posizione ancor più composta del solito con lentezza esasperante, nel tentativo probabilmente, di accrescere ancor di più la mia curiosità. Odio quando fa così.

 

  • Entro l'anno, magari- esclamo infine spazientito, dopo aver assistito più o meno pazientemente alla sua sceneggiata. Il perfetto esempio del perchè nessuno dia mai compiti di una certa importanza ad Al.

     

  • Va bene, va bene, come sei suscettibile! Non si può mai fare nulla con te- brontola, beccandosi un'occhiataccia di tutto rispetto. -Dunque, come ben sai, Hermione è cresciuta in una famiglia Babbana, di conseguenza, prima di frequentare Hogwarts, ha studiato in una scuola elementare, esperienza che ricorda ancora oggi come fantastica e formativa. Quando nacque Rose, lei e Ron decisero di comune accordo che sarebbe stato bello se anche la loro piccola avesse fatto le stesse esperienze della madre, per cui, la famiglia si trasferì a vivere per qualche anno in un appartamento in affitto, vicino alla casa dei genitori di Hermione.-

     

  • Mentre gli zii erano al lavoro, Rose trascorreva le giornate in compagnia della nonna, Jean, ormai in pensione da qualche anno, che l'ha aiutata tantissimo a conciliare il mondo magico e quello babbano, insegnandole come comportarsi e facendola sentire a suo agio con chiunque lei si trovasse. Avevano sviluppato un legame molto speciale, della quale nonna Molly a volte si mostrava gelosa- ridacchia, immagino ricordando qualche avvenimento particolarmente divertente riguardo l'argomento. Jean. Non mi stupisce ora che abbia usato il nome della nonna come parola segreta per la casetta. Deglutisco istintivamente: ho la netta impressione che questa storia non avrà un finale piacevole.

     

  • Quando Rose aveva cinque anni, sua nonna decise di portarla alla fiera del paese, una specie di festa con tanta gente, bancarelle e gente in costume. Doveva essere una giornata divertente, ma mentre attraversavano la piazza insieme, nonna Jean si sentì male. Rose se ne accorse solo dopo qualche istante. Cercò di scuoterla, di chiamarla e di chiedere aiuto, ma era piccola e non aveva capito bene cosa fosse successo e quando alla fine qualcuno si è accorto di loro e ha chiamato i soccorsi, non c'era più nulla da fare.- il mio cuore sprofonda, mentre nei miei occhi le immagini di ciò che mi ha appena raccontato Al, si imprimono a fuoco, ed il primo tassello del grande puzzle di Rose, va al suo posto.

     

  • Agorafobica.- la parola esce dalle mie labbra come la più bassa delle imprecazioni.

     

  • Sì, credo sia quello il termine medico, non sono pratico di queste cose. Puoi immaginare quanto sia rimasta traumatizzata, piccola com'era. Inutile dire che non ha proseguito i suoi studi nella scuola babbana e per molto tempo non è riuscita a passare le feste alla Tana con tutta la famiglia riunita. Quando si trovava in un posto con più di sei o sette persone, si bloccava e faceva fatica a respirare...Credo che anche per questo ci fosse un termine medico, ma non me lo ricordo in questo momento.-

     

  • Per questo ad Hogwarts i primi anni non mangiava mai in Sala Grande e stava quasi tutto il tempo in biblioteca da sola.- cerco di immaginare quanto debba essere stato difficile per lei, trascorrere tutti questi anni ad Hogwarts, con tutte quelle persone sempre intorno. L'improvvisa necessità di correre da lei e stringerla forte si fa impellente, per quanto in cuor mio, so benissimo di non poterlo fare. In casi come questi, non servono pietà nè compassione, ma comprensione e sostegno. Lei è forte, è arrivata al settimo anno ormai e se c'è un modo in cui posso aiutarla, è farla ridere.

     

  • Già. Gli zii non erano nemmeno sicuri di mandarla ad Hogwarts, ma il dottore che l'ha seguita fino a qualche anno fa, l'ha aiutata molto, e se l'è cavata alla grande, direi.- sorride, gli occhi che luccicano di orgoglio per la sua cuginetta.

     

  • Ed ecco spiegato anche il motivo del suo smistamento...- osservo improvvisamente. Mi ero sempre chiesto come una ragazza con un cervello come il suo potesse essere smistata a Grifondoro e non a Corvonero. Ora che so, non riesco davvero ad immaginare nessuno più coraggioso di lei.

     

  • HA! Lo zio Ron ne ha parlato per mesi, tutto orgoglioso. Quando siamo tornati a casa per Natale, il primo anno, era così fiero della sua bambina che non la smetteva più di abbracciarla e coccolarla. Zia Hermione ha rischiato il soffocamento da risata e sfuriata più e più volte- ridacchiamo entrambi, cercando di allontanare dagli animi la tristezza del racconto ormai terminato. - Beh, io ho mantenuto la mia parte...Ora tocca a te, piccioncino!- esclama poi lui, con una luce febbrile negli occhi. Dentro di me, ghigno.

     

  • Giusto. Beh, mi spiace infrangere i castelli che ti sei costruito in quel cervello bacato che possiedi, ma fra me e tua cugina non è successo assolutamente nulla, caro il mio cupido fallito.- esordisco.

     

  • Voglio tutti i dettagli di quello che avete fatto, non importa cosa sia o non sia successo, mio caro. Giudicherò poi io, se è successo o meno qualcosa- alzo inevitabilmente gli occhi al cielo, sospirando spazientito. E sia.

     

  • Bene, abbiamo camminato fino alla casetta, durante il tragitto mi ha spiegato grossomodo come fu costruita e perchè e abbiamo parlato di libri. Una volta dentro, abbiamo passato tutto il pomeriggio a leggere e sgranocchiare i manicaretti di tua nonna, scambiando qualche parola ogni tanto, ma eravamo così immersi nella lettura che non ci siamo accorti dell'ora, per cui siamo tornati via camino. Tutto qui.- racconto indossando la mia migliore faccia da schiaffi, evitando accuratamente di menzionare gli accenni al perchè non siamo stati amici prima. Dubito che sarei riuscito a mantenere la calma e l'impassibilità, altrimenti.

     

  • Hm. Quindi adesso suppongo vi consideriate amici, visti tutti i bacini di saluto e le occhiate di ieri.- deduce, osservandomi tanto intensamente da farmi sospettare l'uso della legilimanzia.

     

  • Direi di sì.- annuncio con finta nonchalance.

     

  • VEDI CHE ALLORA QUALCOSA E' SUCCESSO?! Mio piccolo ingenuo amico, ora siete un passo più vicini al mio scopo finale! AAHHHH, queste sì che sono belle notizie! Dovrò faticare la metà perchè il mio piano abbia successo!- comincia a ululare di felicità, per poi alzarsi e saltellare per la stenza come un coniglio impazzito.

     

  • Sei impazzito?! CALMATI! Non ti rendi conto di che ore sono?!- esclamo allarmato, sperando ardentemente che nessuno sia stato svegliato dai suoi schiamazzi. Si immobilizza all'istante.

     

  • Oh, già, ehm... Riguardo a questo...- ma il mio amico non fa in tempo a terminare la frase, che la porrta si spalanca.

     

  • ALBUS SEVERUS POTTER; MA QUANTO CI METTI A... Oh Scorp, sei già sveglio! Che meraviglia!- Victoire fa il suo ingresso plateale nella nostra camera, scavalca il cugino mollandogli uno scappellotto e mi avvolge in uno dei suoi abbracci stritolatori.

 

Avvolto fra le sue spire, non posso fare a meno di ringraziare ogni singolo mago del Wizengamot presente, passato e futuro, del fatto che lei ed Al siano gli unici nipoti di Molly ad aver ereditato il suo talento per questo particolare tipo di abbracci.

 

  • Buongiorno Vic- riesco a sibilare, mentre provo a ricambiare il suo abbraccio meglio che posso.

     

  • Oh, scusa Scorpius, mi dimentico sempre della potenza dei miei abbracci- ridacchia liberandomi dalla sua morsa. - Fortuna che sei già sveglio, mi dispiace dover sconvolgere i vostri piani anche oggi, ma ci sono ancora così tante cose da fare! Ah, ho visto il magnifico lavoro che avete fatto ieri, vi ringrazio infinitamente, è tutto perfetto e stupendo, proprio come l'avevo immaginato. Ma non perdiamoci in chiacchiere, è ora di fare colazione, ci aspetta un'altra lunga giornata! Domani mi sposo!- in tutti questi anni di conoscenza, giuro che non avevo mai visto Victoire parlare ad una tale velocità. E sì che, già normalmente si fa fatica a distinguere le parole, quando deve spiegare qualcosa.

 

Non ho nemmeno il tempo di realizzare cosa abbia detto che io e Al ci ritroviamo completamente vestiti e stiamo già scendendo le scale, trascinati dalla forza ciclonica della bionda. Un istante dopo, siamo già seduti a tavola, ancora intontiti, insieme a tutti gli altri.

 

  • È arrivata da meno di dieci minuti, e ha già tirato tutti giù dal letto. Credo che la vita coniugale di Teddy, non potrà mai essere definita noiosa- mi sussurra Rose, seduta alla mia sinistra, porgendomi una brioche alla crema. La mia preferita.

 

All'improvviso, mi sento sveglio come non mai e prima che possa impedirmelo, un gigantesco sorriso mi si dipinge in volto.

Anche solo starle vicino, mi rende felice.

Sono proprio cotto a puntino.

Accetto la brioche.

 

  • Ha, credo che anche la sua non potrà mai esserlo, con tutti i disastri che combina quotidianamente mio cugino!- ridacchiamo, mentre mi verso nella tazza del tè fumante.

 

Proprio mentre mi appresto ad addentare la mia brioche, il mio sguardo incontra quello di L. Ha delle occhiaie profonde e violacee, i capelli scarmigliati e tutta l'aria di chi potrebbe decisamente addormentarsi da un momento all'altro. So di non aver fatto nulla di male, ma non riesco a non sentirmi in colpa per la strigliata che si è presa ieri. Voglio troppo bene a quella rompipluffe casinista.

 

Le sorrido, cercando di farle capire che non sono affatto arrabbiato con lei che immediatamente annuisce e si rilassa. Probabilmente ha passato tutta la notte sveglia a pensare che fossi furioso con lei o cose simili. Testaccia.

 

Inevitabilmente, il mio sguardo finisce su Lysander, seduto alla sua sinistra, che si sta strafogando col pane tostato, ma non la perde di vista un istante. Quando nota che si è rilassata, spinge verso di lei il piatto colmo di pane caldo che lei accetta con un grugnito, prima di cominciare ad abbuffarsi.

Nascondo abilmente un sorrisetto dietro alla tazza di tè, prima di berne un lungo sorso. Accanto a me, Rose ridacchia, probabilmente per il mio stesso motivo.

 

  • Dunque, ora che siamo tutti svegli, e abbiamo tutti qualcosa nello stomaco, è tempo di parlare dei programi della giornata.- esordisce Victoire, prendendo posto accanto alla signora Weasley. - Grazie al fantastico lavoro che avete fatto ieri, tutto è già pronto per la festa di domani, sia benedetta Tosca.- continua, versandosi il succo di zucca nel bicchiere. - Quindi oggi non ci restano che le commissioni a Diagon Alley: dobbiamo ritirare il fiore da testimone per Scorpius e la coroncina di fiori per Rose, le fedi nuziali e infine i vestiti di Lily e Dominique.- elenca, leggendo da una pergamena che ha l'aria decisamente frusta e malconcia.

     

  • E già che ci siete, ragazzi, potreste approfittarne per fare gli ultimi acquisti per Hogwarts, in caso vi manchi qualcosa. La partenza è domenica, ed è l'ultima occasione che avete per assicurarvi di avere tutto.- aggiunge la signora Weasley bonaria, cercando di calmare la nipote.

     

  • Sì, sì, anche quello. Ora sbrigatevi, vi voglio tutti pronti a partire per Diagon Alley fra dieci minuti!- esclama sbrigativa, alzandosi da tavola come un ciclone e abbandonando la cucina.

 

Ci guardiamo tutti sgomenti, ringraziando Merlino perchè è l'ultimo giorno di pazzia e da domani potremo tornare a poltrire come se non avessimo un futuro, per poi affrettarci a finire la colazione.

Dieci minuti dopo, siamo tutti in salotto, assonnati ma rassegnati all'affrontare una lunghissima ed estenuante giornata.

 

******

 

Atterro sulle ginocchia nel camino della Tana come un sacco di patate, cercando di non far cadere i vari pacchetti che ho fra le braccia.

 

  • Scorpius caro, dai a me, come siete arrivati tardi!- esclama la signora Weasley affrettandosi a togliermi i pacchetti di mano, cosicchè io possa rialzarmi.

     

  • Non ho mai visto Diagon Alley così piena in vita mia! Tutti in ritardo con i loro acquisti per il nuovo anno. Mah.- Victoire è decisamente stressata e contrariata. Quelle che dovevano essere commissioni da un paio d'ore, si sono trasformate in un'unica, lunghissima ed estenuante corsa contro il tempo.

 

Esco dal camino, cercando di non spargere ovunque la fuliggine che la signora Weasley fa sparire subito abilmente con uno sventolìo di bacchetta, per poi lasciarmi cadere pesantemente sul divano accanto ad Al.

Dalla cucina, spunta Rose, l'apprensione dipinta sul volto ed un enorme vassoio pieno di panini imbottiti fra le mani.

 

  • Eravamo preoccupatissime, cominciavamo a temere che vi fosse capitato qualcosa- esclama, spostando lo sguardo da me al cugino, per poi porgerci il vassoio. Le restituisco lo sguardo, altrettanto preoccupato. Diagon Alley era così piena che Rose è stata costretta a tornare a casa subito dopo pranzo. Non l'avevo mai vista così pallida e per quanto cercasse di controllarsi, tremava come una foglia.

     

  • Aaah, preoccupazioni inutili Rosie, l'unico pericolo che hanno corso tutti quanti è quello di essere uccisi da me.- esclama rabbiosa L uscendo dal camino, facendo sorridere la cugina.

     

  • Cosa avete combinato stavolta alla povera Lils?- ridacchia, guardando me e Al con finto sguardo indagatore.

     

  • Loro niente- ridacchia Lysander, appena arrivato, prima di acciuffare due tramezzini dal vassoio, prendere posto insieme ad L, ed offirgliene uno – Dai carotina, il mio era un commento sincero! Pace?- propone poi, indossando la sua migliore faccia da schiaffi.

     

  • Solo perchè sono troppo stanca per suonartele, ma non preoccuparti, domani me la pagherai cara- minaccia ghignando, per poi accettare il tramezzino e cominciare ad abbuffarsi.

     

  • NON CI PENSARE NEMMENO, domani mi sposo, non osare iniziare una rissa, o te la vedrai con me!- strilla Victoire dalle scale – E ora, tutti a dormire, vi voglio freschi e riposati per domattina! Buonanotte!- esclama poi, sbattendo la porta.

     

  • È impazzita o cosa?!- esclama Lorcan, fra un boccone e l'altro – Sono solo le... OTTO E MEZZA?! Non si aspetterà sul serio che andiamo a dormire a quest'ora?!-

     

  • Perchè, tu hai ancora la forza per fare alcunchè?- interviene Al, mettendo in bocca l'ultimo boccone del secondo panino

     

  • Albie bello, non sono una principessina delicata! Non sono stanco e non ho sonno per nulla- protesta il biondo, con sguardo di sfida.

     

  • Sì, sì, come dici tu Macho Man- lo zittisce il mio amico, per poi alzarsi – Io vado a farmi una doccia e mi fiondo subito a letto. Buonanotte principessine!- esclama poi, lasciando Lorcan con un palmo di naso e tutti gli altri piegati in due dalle risate. C'è da dire che, la mia regina del dramma preferita sa come fare un'uscita con stile.

     

  • Albus ha ragione ragazzi, siete in piedi dalle sette e da allora non vi siete fermati un minuto, forse sarebbe meglio se andaste tutti a riposare. Senza contare che la sveglia domani è alle sei e mezza, per cui dovreste approfittarne adesso per recuperare qualche ora di sonno- ammonisce la signora Weasley, spuntando dalla cucina.

     

  • E va bene, mi arrendo. Buonanotte a tutti!- saluta il gemello, per poi avviarsi alla sua camera.

     

  • Se anche Macho Man si è convinto, chi sono io per restare ancora in piedi? Buonanotte ragazzi, Carota, ci vediamo domattina!- ridacchia Lysander, prima di scompigliare i capelli ad L e seguire il gemello.

     

  • BRUTTO...! Notte ragazzi.- soffia L prima di mollarmi una pacca sulla spalla e correre dietro al biondo – Non credere di cavartela così, stupido....!- il filo dei suoi insulti si perde sulle scale, fra tonfi ed eslcamazioni di dolore, che suscitano l'ilarità mia e di Rose, rimasti da soli in salotto.

     

  • Che cosa le ha combinato questa volta?- ridacchia lei, prendendo posto accanto a me mentre continua a sgranocchiare il suo panino.

     

  • Ha osato farle un complimento per come le stavano i tacchi. Un crimine imperdonabile.- scuoto la testa, rievocando l'immagine cristallina della sua espressione ammirata e delle guance arrossate di quella tonta della mia migliore amica.

     

  • Non sia mai che si faccia notare a Lils quanto stia bene vestita da ragazza! Ancora non l'ha imparato in più di dieci anni di battibecchi?- scuote la testa anche lei, sospirando e terminando il suo panino. - Sì, sto meglio, grazie.- dice con voce flebile poi, regalandomi un piccolo sorriso. Mi legge nel pensiero. Ricambio.

     

  • Sono felice di vedere che stai meglio.- un po', certo, non ero affatto ad un passo dal portarla in braccio fino alla Tana io stesso.

     

  • Devo ammettere che mi hai sorpresa, hai reagito meglio di chiunque altro prima d'ora. Di solito gli attacchi di panico spaventano a morte le persone. O per meglio dire, io spavento a morte le persone. Tu però sei ancora qui.- mi osserva, pensierosa, con lo sgurdo fisso nel mio. Di nuovo, non c'è alcuna traccia di quel velo nei suoi occhi, anzi, sono più vispi che mai.

     

  • Sì, sono ancora qui. Pensavi che avrei avuto paura di te?- chiedo, sorpreso. La sola idea mi sembra assurda, ma forse sono troppo di parte. D'altro canto, ho una super cotta per lei, no? Una piccola parte del mio cervello, mi fa notare che dovrebbe preoccuparmi con quanta facilità sono ormai abituato ad ammettere i miei sentimenti, ma sono troppo interessato alla risposta, per poterle prestare attenzione.

     

  • L'ho pensato, sì. Non saresti stato il primo.- ammette candidamente e sono certo di non aver affatto immaginato la nota di dolore che ha accompagnato queste parole.

     

  • Beh, sono fiero di non far parte di quel gruppo. Mi dispiace distruggere le tue convinzioni, ma non sei affatto spaventosa, mia cara.- le lancio uno sguardo di sfida, incrociando le braccia al petto.

     

  • HA, ma sentitelo! Allora perchè mai una persona temeraria come te, non si trova nella Casa del nobile Godric?- sta al gioco, imitando la mia postura.

     

  • Oh cielo, non potevo certo uccidere mio padre così giovane!- esclamo, scoppiando poi a ridere, seguito immediatamente da lei. Restiamo così per qualche istante, poi lei si alza.

     

  • Dovremmo proprio andare a dormire, ci aspetta una lunghissima giornata domani, mio cavaliere- ridacchia di nuovo, facendomi un inchino. Mi alzo anche io.

     

  • Ha ragione come sempre, mia dama. Sempre che arriveremo ancora interi al dopo cerimonia- sbuffo, guardandola con apprensione.

     

  • Aaaaah, non preoccuparti per Albie bello, se dovesse rompere le pluffe, so io come sistemarlo- ghigna facendomi l'occhiolino, per poi prendermi sotto braccio e condurmi alle scale. Il mio cuore fa una capriola, mentre il mio braccio, a contatto col suo, prende a formicolare. Non devo perdere il controllo.

     

  • Ho come l'impressione che Salazar sarà fiero di te, domani- ghigno in risposta, cercando di mantenere un certo contegno e di non inciampare sugli scalini.

     

  • Mio caro Scorp, non hai visto ancora nulla.- dichiara, lapidaria, sempre ghignando, e non so perchè, ma non posso fare a meno di crederle sulla parola, in questo caso.

     

Ridendo e scherzando, siamo ormai arrivati di fronte alla sua camera ed è già tempo di separarci. Ogni cellula del mio corpo, mi sta spingendo nella direzione opposta ma, con uno sforzo immenso, lascio che il suo braccio scivoli via dal mio e mi posiziono di fronte a lei.

 

  • Beh, a domattina Scorp. E che Merlino ci assista domani.- proclama solennemente, prima di lasciarmi un leggero bacio sulla guancia.

     

  • Aggiungiamoci anche i Fondatori e forse potremmo avere qualche chance. Buonanotte Rose- sussurro, beandomi di questo ultimo contatto, per poi vederla scomparire nella sua stanza.

     

Rimango imbambolato per un paio di secondi a fissare la porta chiusa, ma infine riesco a riscuotermi e a raggiungere la mia stanza, fortunatamente ancora vuota. Al deve essere ancora sotto la doccia.

Approfittando della mia fortuna sfacciata, metto il pigiama in un attimo, e mi fiondo sotto le coperte, decisamente troppo sveglio per dormire, ma anche troppo preoccupato di farmi scoprire in questo stato dal mio migliore amico.

Non ci sono dubbi, domani sarà decisamente una difficile giornata.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Blueraven