Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Gaia_dc    25/04/2016    3 recensioni
Ziva David doveva ancora compiere i 17 anni, quando un attentato nel suo paese d'origine, Israele, mise in allarme il padre, Eli David, il direttore del Mossad, che la mandò , insieme con il resto della famiglia, in America. Ziva è riservata, anche troppo, e non sa quanto riuscirà a resistere lontano da casa, senza affetti e senza i suoi... Amici... Se tali si possono definire!

Tony DiNozzo ha 17 anni, frequenta il penultimo anno del liceo e si definisce uno "Spirito libero". È il capitano della squadra di basket dell'Anacostia High School, è il ragazzo più popolare della scuola, i compagni di squadra sono i suoi migliori amici, ed esce con le cheerleader... Potrebbe desiderare di meglio?
Sì... Solo quando si renderà conto che lui non è come tutte quelle persone che lo circondano, e che forse, i suoi veri, unici amici sono Abby Sciuto e Tim McGee...

E se un giorno Tony e Ziva si incontrassero e decidessero di mettere il proprio cuore l'uno nelle mani dell'altra?
E se proprio quando sembra andare tutto per il meglio, qualcuno ha ordini precisi dall'alto, di dover tornare a casa? Ma ormai casa è l'Anacostia High School!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Commedie e Tragedie

 
 
I giorni trascorsero molto più velocemente del previsto.
Non era cambiato molto: Tony e Ziva legavano sempre di più, Abby e McGee continuavano a fantasticare su di loro, Jeanne e Ray erano sempre più invidiosi dei ruoli che non avevano ottenuto, mentre Ej supportava l’amica, pur essendo consapevole del fatto di essere nel torto.
 
In più, i federali continuavano a  tenere la scuola sotto controllo, e questo incuriosiva i quattro amici sempre di più, ma per ora, avevano altre cose cui pensare, come per esempio, lo spettacolo che di lì a poco avrebbero dovuto mettere in scena.
 
Quando quella sera di febbraio finalmente arrivò, Abby aveva deciso di fare visita a Ziva, per aiutarla a prepararsi. Ovviamente Rivka non era in casa, trascorreva l’ennesima notte da Will. Ari invece era ancora in missione, e spesso Ziva si ritrovava a pensare che potesse essergli successo qualcosa… E da qui, i pensieri scorrevano veloci, tornando con la mente, a quegli avvenimenti che avevano segnato la sua vita, e che andavano avanti sin dall’inizio dell’estate scorsa, ma sembravano essersi conclusi, con l’esplosione della bomba, in quella giornata di agosto. Le videochiamate del venerdì con il padre erano cessate da quando Ari era tornato in Israele la prima volta, ma, anche se molto raramente, Eli continuava a chiamare Ziva con una normale telefonata. Il più delle volte, Ziva si trovava costretta a mentire al padre su dove fosse la madre, anche se lui sapeva bene quello che stava andando avanti già da molto tempo, e forse non gliene importava neanche più di tanto. Ormai quel loro matrimonio, era diventato solo un documento scritto, piuttosto che un legame d’amore!
 
“Abby? Che ci fai qui?”
Chiese Ziva stupita mentre scendeva le scale, vedendo che l’amica era seduta sul divano.
 
“Tali mi ha aperto!”
Rispose con un sorriso stampato in faccia, che Ziva non riusciva a decifrare.
 
“E…?”
Chiese.
 
“Zee, non vorrai mica andare allo spettacolo in jeans!”
Disse la sorella da dietro.
 
Abby si alzò, e le andò incontro. Le mise le mani sulle spalle, e le parlò.
“Adesso… Sta per iniziare la tua trasformazione…”
Disse con un sorriso beffardo.
 
“Non vi seguo…”
Rispose la ragazza, osservando le altre due che si lanciavano sguardi complici.
 
Ci fu un secondo di silenzio, poi Abby trascinò letteralmente Ziva su per le scale, e poi nella sua camera, mentre Tali svaligiava il suo armadio.
 
“Quando uscirai dal teatro, dovrai essere perfetta. Un misto tra elegante, trendy, sportiva…”
Spiegò Abby.
 
“Chic, alla moda, un po’ ribelle… Ma soprattutto…”
Continuò la sorella.
 
“Super sexy!”
Esultarono entrambe Abby e Tali.
 
“Voi siete pazze!”
Constatò Ziva, un attimo prima di venire sopraffatta dalle due, che iniziarono a farle provare abiti, che Ziva nemmeno sapeva di avere.
 
Erano le 3.30 di pomeriggio, quando Abby era arrivata, ed avevano impiegato ben 2 ore e mezzo cercando l’abito più adatto… Ma nonostante ciò, quel tempo fu speso davvero bene.
 
“Così sei…”
Disse Abby senza parole.
 
“Wow!”
Completò Tali la frase.
 
“Dite che così vada bene?”
Chiese Ziva guardandosi allo specchio.
 
“Assolutamente sì!”
Rispose la sorellina, avvicinandosi a lei e prendendole la mano.
 
Ziva indossava una tuta unica, di seta nera, con dei pantaloni lunghi e larghi, ed un top che copriva la parte davanti, e si allacciava dietro al collo con un sottile laccetto, che lasciava la schiena nuda, e come scarpe, dei semplici tacchi neri, coperti dai pantaloni.
 
Ziva si piegò sulle ginocchia per abbracciare la sorellina, che continuava a guardarla ammirata.
 
“Sei bellissima… Sembri una principessa…”

Ziva le lasciò un tenero bacio sulla fronte, mentre Abby guardava la scena con gli occhi quasi a forma di cuore.
 
“Okay… E adesso che si fa?”
Domandò la ragazza ad Abby, alzandosi in piedi.
 
“Scherzi? Adesso dobbiamo pensare a capelli ed accessori!”
Rispose l’amica, come se fosse la cosa più normale del mondo.
 
“Abby… Lo sai che i capelli dovrò tenerli sciolti per fare la parte di Satine, vero?”
 
“Certo… Ma nulla ti impedisce di scioglierteli al momento! Adesso ti faremo uno chignon elegante, e poi te lo rifaremo prima di uscire dal teatro!”
Rispose con un ghigno.
 
 
 
Trascorse un’altra ora circa, e finalmente anche capelli ed accessori erano a posto. Anche Tali e Ziva si vestirono eleganti, poi una volta rimaste sole, Abby iniziò a parlare a Ziva rimanendo sul vago.
 
“Sei emozionata?”
 
“No…”
Rispose Ziva in tutta tranquillità.
 
“Non vedo l’ora di veder recitare te e Tony insieme… Quando cantate siete fantastici… Già immagino la scena finale… Tu che canti tra le lacrime, lui che sale sul palco e canta insieme a te, poi vi avvicinate, e siete sempre più vicini, poi tu ti senti male, lui ti sorregge, e ti strappa il primo vero bacio mentre muori….”
 
“Abby! Abby aspetta…”
Ziva fermò tutte le sue fantasie.
“Abby… La Cassidy ha eliminato molte scene… Tra cui quella del bacio… Non ci sarà alcun bacio!”
 
“Stai scherzando, vero?!”
 
Ziva fece cenno di no con la testa.
 
“E io come faccio?! Se non vi baciate, poi non capite che siete fatti l’uno per l’altra, e che vi amate, poi non vi fidanzate, e io non sarò mai felice, e perdo la scommessa con Mc…”
Si fermò prima di fare danni…
“Niente!”
 
“Abby???? Ma di che stai parlando?!”
Chiese Ziva allibita.
 
“Niente….”
 
“Io e Tony fidanzati?! Non succederà mai… E poi cos’è questa storia della scommessa???”
 
“Niente… Non ho fatto una scommessa con McGee su chi dei due avrebbe avuto il coraggio di baciare l’altro…”
Rispose la ragazza diventando rossa.
 
“Abby le bugie non le sai dire…”
 
“Vero… Ma… Fermi tutti! Sono arrivati! Salvata dal citofono!”
 
Abby andò ad aprire alla porta di casa, subito seguita da Tali e Ziva, trovando sulla porta McGee e Tony.
 
“Siete pronte, bellezze?”
Chiese Tony.
 
Poi si affacciò, e appena vide Ziva, rimase a bocca aperta. McGee gli si avvicinò.
“Chiudi la bocca o ti entrano le mosche…”
 
“Taci Pivello!”
Si sussurrarono a vicenda.
 
“Beh… Forza, andiamo… Abbiamo due moto che ci aspettano!”
Si riprese subito il ragazzo.
 
“Okay, allora io vado con McGee, e Ziva con Tony!”
Propose Abby, ricevendo un’occhiataccia da Ziva.
“Tali, con chi vuoi venire?”


La piccola non ci pensò nemmeno… D’altronde si era già messa d’accordo con Abby, per lasciare Tony e Ziva fuori sulla moto.
“Con te e McGee!”
 
“Non ci credo!”
Mormorò tra se e se, Ziva.
 
 
 
Lo spettacolo stava per iniziare. Tutti i ragazzi si stavano preparando nei camerini, ed intanto la preside Shepard presentava lo spettacolo a tutti gli ospiti di quella serata.
La maggior parte degli studenti era presente, insieme a famigliari e amici. Ovviamente né il padre di Tony, né la madre di Ziva si erano degnati di venire. McGee, Abby e Tali erano seduti in un palchetto, e non vedevano l’ora che lo spettacolo iniziasse.
 
Ziva era nel suo camerino, e si stava sciogliendo i capelli. Aveva tempo per cambiarsi, perché non sarebbe comparsa nelle prime scene.
Sentì bussare alla porta, e quando aprì, si trovò davanti Tony, un po’ agitato e con uno sguardo triste.
 
“Tony… C’è qualcosa che non va?”
Chiese facendolo entrare.
 
“No… Assolutamente no…”
Mentì il ragazzo.
“Sei bellissima stasera…”
 
“Tony!”
Lo riprese Ziva, alzando un sopracciglio.
 
“Dovresti vestirti così più spesso!”
 
“Tony! Vuoi dirmi che succede?”
 
Tony voltò la testa, fermandosi a guardare fuori dalla finestra, mentre si mordeva le labbra.
 
“Sei agitato?”
Provò Ziva.
 
“Perché, tu no?”
Fece una pausa.
“Mio padre non è venuto… E me l’aveva promesso!”
Disse alla fine.
 
“Io… Credevo volesse recuperare il nostro rapporto, ma a quanto pare on è così!”
Continuò.
 
Ziva si avvicinò alla finestra, mentre Tony la fissava negli occhi. Poi lei provò ad aprire bocca per parlare, ma Tony la interruppe.
 
“No, Ziva! Non lo giustificare! Perché io davvero credevo che ci tenesse a me!”
Disse mentre una vena gli pulsava sull’occhio.
 
“Tony…”
Provò ancora Ziva, ma senza risultato.
 
“E lo so che neanche tua madre è venuta… È solo che probabilmente tu te lo saresti aspettato…”
 
“Tony…”
 
“Si, scusa… Non avrei dovuto parlare di tua madre… Ma questa cosa non me la spiego…”
 
“Tony mi fai parlare?!”
Alla fine Ziva sbottò, lasciando Tony leggermente spaventato.
“Ti stavo dicendo… Guarda laggiù…”
Aggiunse, indicando fuori dalla finestra, dove un uomo in giacca e cravatta stava scendendo da una BMW.
 
“Io dico che sei tu che dubiti di lui!”
 
“Mio padre è venuto?”
Si meravigliò Tony.
 
“Ziva, tu fai miracoli!”
 
 
 
Poco dopo lo spettacolo iniziò.
Terminata la prima scena, Tony rientrò dietro le quinte, dove Ziva lo aspettava un po’ ansiosa.
 
“Tranquilla… Non è niente… Poi ci prendi gusto!”
La tranquillizzò Tony.
 
“Non mi sembra che tu debba fare spettacoli di burlesque!”
 
 
 
Fu il momento di Ziva, e se anche all’inizio il cuore le batteva velocemente, alla fine si controllò. In realtà si divertì a inscenare Satine.
 
Lo spettacolo procedeva splendidamente, mentre nel palchetto, Tali, Abby e McGee non vedevano l’ora di vedere la scena finale. In più con loro era presente anche Senior, che come aveva promesso al figlio, era andato a vedere lo spettacolo, prestando molta attenzione alle varie esibizioni di cabaret!
 
“Finalmente! Sta arrivando il momento!”
Esultò Abby, verso la fine dello spettacolo.
 
“Secondo te si baciano?”
Domandò McGee.
 
“Si devono baciare!!”
Chiarì Tali.
 
“Scusate… Ma mi state forse dicendo che Tony e Ziva non si sono mai baciati?! Neanche fuori dalla scuola?!”
Si meravigliò Senior.
 
“No!”
Risposero gli altri tre, in coro, stufati.
 
“Ma che problemi ha mio figlio?! Credevo di averlo istruito bene!!”
Commentò il padre di Tony.
 
“Eccolo!”
Esclamò ad un tratto Tali, quando si accorse che era arrivato il momento della scena finale.
 
Tony era dietro tutta la platea, e Ziva sul palco, aveva appena smesso di cantare. Tutti, spettatori e interpreti, guardavano la scena ammaliati, i primi per l’amore che c’era tra Christian e Satine, i secondi, oltre che per incarnare il loro ruolo, anche e soprattutto, per il legame che avevano visto tra Tony e Ziva!
 
Tony cantando si avvicinò al palco, e con una mossa agile, salì.
“Come what may…”
Cantavano insieme.
 
“I will love you until my dying day”
Cantò lui… Solo che negli occhi, era chiaro che era Tony a parlare, e non Christian.
 
I will love you until my dying day”
Cantò Ziva in risposta… Con lo stesso sguardo.
 
I due si avvicinarono sempre di più come aveva predetto Abby, e proprio quando erano a pochi millimetri di distanza l’uno dall’altra, quando ormai l’antagonista era stato messo fuori gioco, e tutti speravano in un lieto fine per la storia tra Christian e Satine, quest’ultima iniziò a tossire.
 
Tossì sempre più forte, finché non crollò tra le braccia di Christian. Era malata di tubercolosi, ed era in fin di vita. Christian si piegò sulle ginocchia, continuando a stringere Satine a sé, incredulo del fatto che la stesse perdendo.
 
Tutto il teatro era col fiato sospeso, quando una flebile voce, si fece sentire.
 
 “Ho freddo… Stringimi... Stringimi forte, Christian.”
 
Christian guardò la sua amata implorante, supplicandole di rimanere in vita.
“Io ti amo”
In quell’istante, tutto cambiò… Non più Christian e Satine, ma Tony e Ziva.
Tony la guardava con occhi diversi, non stava recitando… E Ziva se ne accorse.
 
“Tu devi andare avanti, Christian.”
 
“Non posso, senza di te.”
 
“Hai ancora tanto da dare. Scrivi, racconta la nostra storia.”
 
“No...”
 
“Sì. Promettimelo. Promettimelo! Sì... Così io sarò sempre con te.”
 
Tony continuò a guardarla, si avvicinò al suo viso, e Ziva fece lo stesso. Una scena inaspettata, non prevista da nessuno… Non doveva esserci, ma alla fine, successe! Tony appoggiò le sue labbra su quelle di Ziva. Era una sensazione strana, ma meravigliosa.
 
Quando si allontanò, i due si guardarono, negli occhi, increduli di quello che avevano appena fatto…
 
Intanto nel palchetto, Abby urlava a squarciagola, ma McGee le teneva una mano premuta sulla bocca… Tali osservava la scena incantata e Senior orgoglioso di suo figlio.
 
Poi ad un tratto un velo di oscurità tornò su di loro, e alla fine Satine chiuse gli occhi per sempre.
 
 
 
Il sipario si chiuse, e mentre fuori tutti applaudivano entusiasti, Tony aiutava Ziva a rialzarsi.
I due si guardarono con sguardo interrogativo… Poi alla fine Tony ruppe il silenzio.
 
“Scusami… Non volevo… Mi sono lasciato trasportare dal momento…”
Disse un po’ impacciato, e rosso in viso.
 
“Certo… Era ovvio… Era tutta una finzione… Stavamo solo recitando… Lo stesso vale per me!”
Rispose Ziva un po’ delusa… Ma per fortuna, vennero interrotti dalla Cassidy che aveva ammirato i due ragazzi.
 
“Bravissimi! Siete stati eccezionali, superlativi! E quel bacio! Fantastico!!!!”
 
“Tutto programmato!”
Risposero istintivamente i due in coro.
 
 
 
Poco dopo Tony e Ziva rientrarono nei rispettivi camerini. Ziva chiuse la porta dietro di sé, e subito si appoggiò al lavandino. Doveva riprendere fiato dopo quello che era appena successo… Aveva davvero baciato Tony? Abby aveva ragione?
 
Si sciacquò il viso, senza pensare al trucco, e si fissò nello specchio. Forse provava davvero qualcosa per lui… E magari anche lui provava qualcosa per lei… Ma com’era possibile? Lei sapeva tutto di lui, ma lui non poteva dire altrettanto di lei…
 
La testa le scoppiava fra tutti questi lui, lei… Non sapeva cosa fare, cosa pensare… Non sapeva più niente! Non era più certa di niente! Come avrebbe l’avrebbe guardato il giorno dopo a scuola, dopo tutto quello che era accaduto?!
 
I suoi pensieri vennero interrotti da un suono che diventava sempre più forte, proveniente da fuori il camerino… All’inizio non sapeva di cosa si trattasse, ma man mano che il suono si fece più vicino capì… Aprì la porta, e venne travolta da Abby e Tali che urlavano a squarciagola, correndo verso il suo camerino.
 
“Allora? Visto? Avevo ragione! Sì! Avevo ragione!!”
Urlò Abby.
 
“Zeeeee! Che vi diete detti? Che vi siete detti quando si è chiuso il sipario?”
Domandò Tali curiosa.
 
“Calma ragazze! Abbiamo chiarito che stavamo solo recitando… Quel bacio era tutta una finzione…”
Rispose Ziva con una punta di delusione, che sperò non venisse colta.
 
Tali ed Abby si guardarono, poi si voltarono contemporaneamente, tornando a guardare Ziva…
 
“Era tutto vero!”
Esordirono contemporaneamente.
 
“Solo che voi due siete troppo…”
Tali cercò le parole giuste.
 
“Idioti!”
Abby completò la frase al posto suo.
 
“Stavo per dire timidi, ma idioti così rende meglio l’idea!”
 
“Voi vedete troppi film!”
Constatò Ziva, mentre si truccava ed Abby le rifaceva lo chignon.
 
 
 
Tony era nel suo camerino… Ancora non riusciva a credere di aver baciato Ziva… Certo, la notte di natale stava per farlo, se non fosse stato per il campanello, ma quello era successo tano tempo prima… Sentì bussare alla porta, e quando aprì, si trovò davanti McGee.
 
“Non fare domande, pivello!”
Disse mettendosi una mano sulla fronte e sedendosi su uno sgabello, appoggiando l’altra mano sulla gamba.
 
“Non faccio domande…”
Accordo McGee, entrando con un sorrisetto…
“Okay, era tutto vero?”
Cedette, dopo neanche mezzo secondo.
 
“No, McCuriosone!”
Si fermò.
“Non lo so…”
 
“Io dico di sì, figliolo!”
Senior arrivò in quel momento, fermo sulla soglia della porta.
“Sia per te che per lei… Quindi adesso tu la riaccompagni a casa, e le dici che la ami!”
Aggiunse.
 
Tony rimase immobile…
 
“Forza! Sbrigati! Vai a prenderla!”
 
 
 
Tony aveva riaccompagnato Ziva a casa, in moto. Sentiva le sue mani che lo stringevano per mantenersi, e durante tutto il viaggio, pensava a quello che le avrebbe detto.
 
Fermò la moto, e Ziva scese. Tali era seduta dietro di lei, così scese anche Tony, si tolse il casco, e fece scendere anche Tali, prendendola in braccio.
 
“Grazie…”
Disse Ziva un po’ imbarazzata, con il casco tra le mani.
 
“È stato un piacere…”
 
“Allora… Buona notte”
Disse la ragazza, prendendo la sorella per mano e avviandosi verso la porta di casa.
 
“Ziva…”
Improvvisamente Tony la chiamò.
Ziva sentì il suo battito fermarsi, ed involontariamente strinse la mano di Tali, che sorrise sommessamente.
 
“Si?”
Chiese voltandosi.
 
“…Niente…”
Rispose il ragazzo.
“Buona notte…”
 
Non poteva dirglielo così… Probabilmente più perché non ne aveva il coraggio, ma non poteva!
 
 
 
Quando Ziva e Tali, entrarono in casa, sentirono dei rumori. Sembrava un pianto disperato, e Ziva capì immediatamente cosa fosse successo.
 
“Tali va’ di sopra!”
Ordinò alla sorella, che ubbidì.
 
Subito dopo si diresse in cucina, dove trovò la madre, che seduta sulla sedia, piangeva.
Non sapeva come comportarsi…
 
“Tuo padre ha saputo di Will”
Spiegò.
 
Ziva si avvicinò alla madre, e subito avverti un forte odore di alcool.
 
“Hai bevuto?”
Chiese.
 
“Non farmi la predica!”
 
“Non ti sto facendo la predica! Ma sei tu che vai in giro ad ubriacarti di notte!”
Ziva iniziò a scaldarsi.
 
Ad un tratto Rivka si alzò in piedi, avanzando verso Ziva, che al contrario indietreggiava.
“Sei stata tu…”
Disse…
 
“Cosa?”
 
“Sei stata tu!”
Esordì questa volta con un tono più alto e arrabbiato.
 
“Io non ho detto niente a mio padre!”
 
“Si! Tu gli hai detto tutto! È tutta colpa tua!”
Urlò in preda all’alcool, tirando alla figlia un sonoro schiaffo sulla guancia.
 
Ziva gridò, ma si rese subito conto che avrebbe spaventato Tali, e tornò a tacere.
“Ma di che stai parlando?”
Disse alzando anche lei i toni.
 
“Tu vuoi rovinarmi la vita!”
E così dicendo, la prese per un braccio e la scaraventò per terra contro il muro.
 
Ziva lanciò un altro urlo. Sapeva che sua madre era ubriaca, e che se fosse stata sobria non avrebbe reagito così, ma proprio per questo la odiava ancora di più.
 
Tali si era fermata sulle scale, nascondendosi, e aveva visto tutto. Era spaventata, e quando la madre, buttò Ziva per terra, lei corse in camera della sorella, e prese il cellulare.
Si ricordò di quando Tony le aveva detto che per qualsiasi cosa l’avrebbe potuto chiamare e così fece.
 
Tony rispose dopo soli pochi squilli.
“Ziva… Dimmi…”
 
“Tony sono Tali!”
 
Sentendo il tono agitato della piccola, Tony iniziò a preoccuparsi.
“Tali che succede?”
 
“Devi venire a casa, subito!”
 
“Che sta succedendo?”
 
“La mamma sta picchiando Ziva”
 
Quelle parole bastarono a far scattare Tony in piedi. Prese la moto, e partì velocemente verso casa di Ziva.
 
“Tali, sto arrivando. Tu apri la porta-finestra della camera di Ziva! Ascolta, vai in bagno, sicuramente ci sarà un sonnifero…”
 
“Sì… È con una siringa…”
 
“Okay, prendilo. Sto arrivando.”
Chiuse la telefonata, e in meno di un minuto arrivò. Si arrampicò su per il muro, ed entrò in camera di Ziva. Tali non c’era, ma subito sentì delle urla provenire dal soggiorno.
 
Scese di corsa le scale, e si trovò davanti ad una scena orribile.
Tali era scesa ad aiutare la sorella, e Rivka, probabilmente ubriaca, se l’era presa anche con lei. Preso un piattino di ceramica, di quelli per le tazzine da te, e lo lanciò verso Tali.
 
“Tali!”
Urlò Ziva, buttandosi su di lei, e scansandolo per un pelo.
 
Poi però ne arrivò immediatamente un altro, che si ruppe contro il muro. Rivka prese un pezzo di quella ceramica rotta, tagliente, e lo lanciò di nuovo. Ziva si piegò su Tali, ancora per terra, ma questa volta il frammento la colpì, ferendola di striscio alla tempia.
 
Ziva urlò, e Tony, che era arrivato in quel momento, prese Tali, scansando gli oggetti lanciati da Rivka del tutto ubriaca, e la portò di sopra.
 
“Tony! Tony devi aiutare Ziva!”
Tali piangeva.
 
“Adesso ci penso io! Dammi il sonnifero e la siringa… Tu resta qui!”
Tony riempì la siringa con il liquido, e si accertò che Tali non si muovesse dalla stanza.
 
Sentì un altro urlo da parte di Ziva, e quando scese le scale, la trovò per terra vicino ad un tavolino basso e spigoloso, che si teneva la tempia con la mano, mentre Rivka avanzava verso di lei, come se fosse un robot.
 
Tony corse, e senza esitare, infilò la siringa nel collo della donna premendo lo stantuffo, e subito questa iniziò ad abbassare le palpebre, finché in pochi secondi non si addormentò.
 
Una volta certo che Rivka dormiva, Tony corse da Ziva, che sembrava quasi sotto shock.
“Ziva, Ziva stai bene?”
Chiese preoccupato.
 
La ragazza fece cenno di si con la testa. Tony le mise una mano sulla guancia, e lei appoggiò la sua sul suo braccio, stringendogli il polso.
 
“Ziva… Togli la mano dalla tempia… Potrebbe essere grave.”
Ancora sotto shock, la ragazza fece come le fu detto.
 
Era solo una ferita superficiale, di quelle che Tony si medicava da solo quando si faceva male durante una partita di basket. Così, la fece alzare, la prese per mano, e la portò di sopra, dove trovò tutto ciò che gli serviva per medicarla.
 
“Vuoi che ti porti in ospedale?”
Chiese il ragazzo mentre in bagno, le copriva la ferita con un cerotto.
 
“Sto bene…”
Disse solo.
 
Ad un tratto la porta del bagno si aprì, e Ziva si voltò sussultando… Ma era solo Tali.
“Ziva! Ziva ho avuto tanta paura…”
 
Ziva si inginocchiò per terra, lasciandosi letteralmente cadere, ed abbracciò la sorellina senza dire niente.
 
“Ziva, stai bene?”
Chiese la piccola.
 
Tony, leggendo la confusione negli occhi di Ziva, prese la piccola per mano.
“Tranquilla Tali… Adesso è tutto finito… Vieni, adesso devi dormire che si è fatto tardi…”
 
“Ma Ziva…”
Obiettò Tali.
 
“Sta bene…”
 
Ziva rimase da sola nel bagno. Tutto sommato era stata una bella serata, fino a quando non era tornata a casa. Nella sua mente ritornò l’immagine di quello che era successo poco prima… Se sua madre avesse mirato meglio, se lei non si fosse spostata in tempo, ora probabilmente non ci sarebbe più.
 
Mentre era immersa nei suoi pensieri, la porta si riaprì.
Ziva sobbalzò ancora, ma Tony la rassicurò.
 
“Tranquilla, sono io…”
 
“Come mai sei qui?”
Fu l’unica cosa che riuscì a dire.
 
“Tali mi ha chiamato… Sono entrato dalla finestra. Ti fa male la tempia?”
 
“Mi dispiace Tony… Non avrei voluto che assistessi a tutto questo…”
Disse, schiarendosi la voce, per non piangere.
 
“Ehi… Va tutto bene… L’importate è che adesso è tutto finito, e tu e Tali state bene…”
Disse in risposta, avvicinandosi a lei, ed accarezzandole il volto, mentre lei sorrise con un velo di tristezza.
 
Tony la abbracciò, e la strinse al suo petto. Era convinto che prima o poi avrebbe pianto, dopo tutto quello che stava succedendo, ma non fu così.
 
“Vieni… Devi dormire… È tardi anche per te…”
Disse il ragazzo ad un tratto, rendendosi conto dell’orario.
 
La portò in camera, tenendola sempre per mano, e la fece stendere nel letto. La coprì con una coperta, e aspettò che chiudesse gli occhi.
Poi, quando si fu addormentata, Tony si alzò, le diede un bacio leggero sulla fronte, e aprì la finestra per andare via.
 
Ziva in quel momento si svegliò, in preda ad un incubo, e guardandosi attorno, vedendo solo il nero dell’oscurità, chiamò l’unica persona che la faceva sempre sentire al sicuro, protetta.
 
“Tony…”
Disse con un filo di voce.
 
Il ragazzo, che stava cercando un modo per scendere il muro, senza possibilmente cadere dal primo piano sulla strada, la sentì chiamare il suo nome, e tornò subito nella sua stanza.
 
“Sono qui Ziva… Hai fatto un incubo?”
 
Ziva non rispose…
“Resta con me…”
Gli chiese. Era più una supplica.
 
Tony rimase un po’ stupito da quella richiesta, ma sapeva che dopo quello che era appena successo, era del tutto normale…
 
“Non vado a nessuna parte!”
Le assicurò, stendendosi sul suo letto, ed abbracciandola per farla sentire protetta.
 
Ziva si addormentò in poco tempo, tra le braccia sicure di Tony, e non si svegliò per il resto della notte.









NOTA DELL'AUTRICE
Ciao a tutti... Ecco il nuovo capitolo... Scusate per il ritardo, ma sono davvero sommersa da compiti in classe ed interrogazioni, che non trovo mai il tempo di scrivere... È bero, questo capitolo è un po' più breve del solito, ma... Diciamo che è molto importante... Voi che ne dite?
Passaimo subito a commentarlo... Siamo a Febbraio, è arrivata la serata dello spettacolo, che ovviamente è stato un successo! Abby, tali, McGee e Senior hanno già capito quello che sta nascendo lentamente tra Tony e Ziva, ed il bacio del tutto inaspettato, nel finale dello spettacolo, è la prova che non si sbagliano!
Ma andando un po' più avanti... La serata diciamo che non si conclude nel migliore dei modi. Rivka è del tutto ubriaca, e non ragione razionalmente... Ziva tenta di proteggere Tali, e viene ferita, ma Tony è lì per aiutarla... E come le ha promesso... Non va da nessuna parte! 
Cosa succederà nel prossimo capitolo? Come si sentirà Ziva a scuola? In più, c'è un particolare che non abbiamo ancora esaminato, riguardo al finale dello spettacolo! Qualcuno potrebbe essere geloso... Assetato!
In più, nel prossimo capitolo, finalmente, vi prometto che chiariremo bene la storia di Avraham, e anche quella di Rivka... Faremo finalmente luce su tutto questo!
Baci,

Gaia.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Gaia_dc