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Autore: Minipage    26/04/2016    1 recensioni
{Le tante avventure di Magnus Bane e Alexander Lightwood}
1 - Piano Days (I giorni di pioggia portano la musica)
2 - The Ultimate Illusion (Gli incubi possono essere molto realistici)
3 - Puppies in the Rain (Non si può resistere ai cuccioli)
4 - Sick Days (Persino gli shadowhunters si possono ammalare)
5 - Il Giorno del Matrimonio (Non si dovrebbe mai arrivare in ritardo ad un matrimonio)
6 - Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio! (Magnus non si trova e c'è un drago in libertà)
7 - Things that change and remain (Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono)
8 - Last Days (La morte non uccide solo una persona)
9 - Bambino per sbaglio (Un incantesimo va storto e Magnus viene trasformato in un bambino)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Morning of the Wedding

Minipage è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

Il Giorno del Matrimonio

La sveglia di Alec iniziò a suonare alle cinque di mattina, interferendo con la quiete dell'Istituto.

Qualcuno iniziò immediatamente a bussare alla sua porta.

"Alec?"

Lui spense la sveglia con un gesto irritato.

"Jace, mi sono svegliato ora. Dammi un minuto - "

Il biondino s'intrufolò nel sui letto, ignorandolo, e si rannicchiò sotto le coperte.

La stanza era ancora buia, ma il sole stava iniziando a sorgere, proiettando strisce rosse e arancioni per la camera.

"Cosa c'è che non va?" chiese Alec. "Non dirmi che stai avendo ripensamenti - " 

"Allora perchè sei qui alle cinque di mattina?"

"Perchè - credo di star avendo un attacco di panico" ammise l'altro. "Uno piccolo, però."

Alec si mise a sedere, fregandosi gli occhi.

"Non hai alcun motivo per andare nel panico, Jace."

"Lo so." Il biondo si girò sulla schiena. "Ma voglio che sia tutto perfetto per lei, sai cosa intendo? E se combinassi qualche casino?"

"Stai delirando" sospirò il moro. "Stai andando nel panico per qualcosa che non merita nemmeno un attacco di panico."

"Ok, sono autorizzato ad essere in ansia il giorno del mio matrimonio, Alec" scattò Jace. "Perchè sei così acido?"

"Sono le cinque del mattino! Mi aspettavo di avere almeno cinque minuti prima del - "

Un allarme cominciò a suonare da qualche parte.

"È l'antincendio" mormorò Jace.

" - caos" terminò Alec con un sospiro.

 I due si precipitarono fuori dalla stanza e percorsero il labirinto di corridoi fino a trovare la fonte del rumore.

Simon era in piedi sul bancone della cucina e cercava di smontare il rilevatore di fumo.

Il tostapane stava fumando e un pezzo di pane giaceva nel lavandino, ancora ardente per aver recentemente preso fuoco.

"Tra te e Isabelle" disse Jace. "I vostri figli moriranno di fame."

"Figli?" chiese l'altro. "Chi ha parlato di figli?" Le sue rune nuove di zecca spiccavano incredibilmente sulla sua pelle pallida.

"Non sai nemmeno fare un toast?" chiese il biondino.

"Questo tostapane è vecchio" si giustificò lui. "Ha preso fuoco."

"Non certo di sua spontanea volontà" decretò Alec.

"E poi perchè stavi facendo i toast?" chiese Jace.

"Perchè hai bisogno di mangiare qualcosa."

"Non ho fame."

Simon calciò un libro sul bancone, facendolo volare verso il biondo, che lo prese al volo. "Come essere un buon testimone?" lesse. "Simon, davvero?"

"Era una specie di scherzo."

"Clary" l'altro rise. "Ok, ascolta. Ora chiamo Taki's, ordino qualcosa e poi vado a prenderlo."

"No, ci penso io" disse Alec. "Simon, tu assicurati che lui faccia una doccia."

"E in che modo vorresti che se ne assicurasse?" ridacchiò Jace.

"Certe volte" disse il moro, uscendo dalla stanza "voglio davvero ucciderti."

"Oggi mi sposo" gli urlò dietro Jace. "Non puoi farmi del male!"

***

"Dov'è Magnus?" sussurrò Simon.

"In ritardo" mormorò Alec.

Jace stava camminando avanti e indietro sull'altare. La cerimonia sarebbe iniziata nel giro di cinque minuti e lui stava per avere un crollo nervoso.

"Forse schiaffeggiarlo potrebbe aiutare" osservò Simon. Il ragazzo si stava agitando, a disagio nel suo completo elegante.

Alec non riusciva a non essere ansioso a sua volta. Ansioso per Jace.

"Jace" sbottò. Il biondino si fermò di colpo, voltandosi verso il proprio testimone. "Smettila di marciare in quel modo. Mi stai facendo impazzire."

L'altro aprì la bocca per rispondere, ma lui lo mise a tacere con un solo sguardo.

Di Magnus ancora nessuna traccia.

Ma quello non era il momento adatto per mandargli un messaggio. Alec si tastò le tasche in cerca del telefono. Sapere di averlo con sè lo fece sentire un po' meglio. Jace stava facendo respiri profondi.

Il quartetto d'archi che avevano ingaggiato per il matrimonio iniziò a suonare e Alec e Simon raddrizzarono la schiena, mentre il pubblico si alzava.

Jace osservò nervosamente Maryse e Jocelyn che camminavano per la navata, seguite da Maia e Isabelle.

Poi arrivò Clary, vestita con un bellissimo abito liscio e dorato. Rimasero tutti senza fiato nel vederla.

Alec lanciò uno sguardo a Jace. Il ragazzo stava per mettersi a piangere.

Lui non potè impedirsi di percepire la felicità che lo stava travolgendo in quel momento.

Il resto della cerimonia passò velocemente.

Alla fine stavano tutti applaudendo e piangendo.

Alec si era quasi dimenticato di Magnus, finchè il suo cellulare cominciò a vibrare mentre ripercorrevano la navata per uscire dalla chiesa.

Appena riuscì ad allontanarsi un po', rispose.

"Magnus, dove cavolo sei?" sibilò il più piano possibile.

"Bene. Hai risposto."

"Magnus - "

"316 N, Brian Road" disse lo stregone. "Non preoccuparti, è vicino al matrimonio, ho solo - mi sono messo nei guai e il tuo aiuto sarebbe davvero utile - "

"Magnus!"

"Ciao, amore mio - "

Poi ci fu silenzio.

***

UN'ORA PRIMA...

"Devo essere fuori di qui tra trenta minuti" disse Magnus, mentre si avvicinavano al fienile vuoto.

"Contaci" rispose Malcom Fade.

"È così importante?" chiese lui. "Tanto da farti venire fin qui da Los Angeles?"

"La nonna di questa ragazza era una vecchia amica."

"Intendi - "

"Magnus, ho già risposto alle tue domande. Sarebbe tutto più semplice per me, se solo tu potessi - "

Aprì la porta socchiusa del fienile.

Una bestia imponente ruggì dal centro di un pentagramma.

" - aiutarmi a risolvere questa faccenda."

"Hai evocato in Demone Superiore?"

"Non l'ho fatto. Non sono stupido - "

"Be' - "

"Zitto."

"Okay" disse Magnus. "Questo chi è?"

"Magnus? Sei tu?"

La creatura si voltò, ringhiando.

"Non guardarlo" sussurrò Malcom, voltandosi. Magnus lo imitò, dando le spalle al demone.

"Ne deduco che sia Agramon" disse.

"Speravo di poterlo semplicemente rimandare indietro."

"Ti serve l'aiuto degli shadohunters, Malcom."

"Non voglio che intervengano. Succedono cose brutte quando sono coinvolti."

"Chi stai cercando di proteggere così disperatamente?" chiese Magnus.

"Te l'ho detto. È solo una ragazza. È entrata nel giro sbagliato. Mi ha chiamato per chiedermi aiuto e ho pensato di poterlo gestire. Credevo fosse un demone minore, pensavo - "

"Mi stai dicendo che sono stati dei mondani a fare questo?!" chiese Magnus, indicando alle loro spalle.

"Magnus, è maleducazione voltare le spalle agli anziani" disse Agramon.

"Lo detesto" disse Magnus. "Davvero tanto. Ci serve chiunque l'abbia evocato."

"Morto" mormorò Malcom.

"Morto? Gah!" gridò l'altro. "Cosa ti aspetti che faccia io che tu non potresti?"

"Ho trovato un incantesimo. Dovrebbe funzionare. Solo che richiede due persone."

"Ho un matrimonio a cui partecipare!"

"È già tutto pronto" disse Malcom. "Solo qualche parola... "

"Perchè ho la sensazione che tu ti stia dimenticando qualcosa?" chiese Magnus. Alec l'avrebbe ammazzato.

"Be', ovviamente dobbiamo girarci verso di lui."

"Può essere visto da solo uno di noi alla volta. Chi è più forte?"

Malcom fece un sorriso furbo.

Magnus aveva sempre odiato quell'espressione.

***

"Ti giri, ora?" lo punzecchiò Agramon.

"Veramente, sì" disse Magnus, voltandosi.

Iniziò a leggere le parole sul foglio che gli aveva dato Malcom.

Si concentrò sulla pagina, anzichè sul demone.

"Oh, andiamo!" rise questo. "Qualcuno dovrà pur alzare lo sguardo. Non siete curiosi di sapere quale sia la vostra paura più profonda?"

Un attimo dopo, Malcom urlò.

Magnus guardò l'amico.

"Razza di idiota" urlò. Lasciò cadere il foglio e corse verso di lui.

"No - Per favore - " Afferrò Malcom per la vita e iniziò a trascinarlo fuori.

Fu in quel momento che alzò lo sguardo.

Agramon non c'era più.

Alec stava in piedi al centro del pentagramma, vestito di tutto punto per il matrimonio.

Lui lasciò andare il suo amico, che si rannicchiò sul pavimento.

"Alec - ti sei liberato di Agramon?"

Il ragazzo sembrava sull'orlo delle lacrime.

"Alec!"

"Non c'è più" mormorò lui.

"Cosa c'è che non va, tesoro?" chiese Magnus. Una macchia rossa iniziò ad allargarsi sulla sua camicia.

Lui rimase in silenzio, pietrificato.

Alec stava morendo.

La morte era la fine.

Cadde sul pavimento.

"No!" urlò Magnus.

Iniziò a correre verso il pentagramma.

Doveva salvarlo.

Ma qualcuno lo afferrò.

"Magnus, chiudi gli occhi - "

"Alec!"

"Non è reale - "

L'illusione si spezzò.

Agramon stava urlando, al centro del pentagramma.

Era indebolito, ma ancora presente.

Magnus non riusciva a respirare e Malcom lo trascinò fuori dal fienile.

"Chiama i tuoi amici shadowhuners" disse.

Lui si lasciò andare, appoggiandosi al muro.

"Magnus!"

"Malcom, dammi un minuto!" scattò.

Quelle che aveva visto erano cose a cui non voleva assolutamente pensare.

Tirò fuori il cellulare.

"Magnus, dove cavolo sei?" chiese Alec. Sembrava agitato.

"Bene. Hai risposto" sospirò lui.

"Magnus - "

"316 N, Brian Road" disse lo stregone. "Non preoccuparti, è vicino al matrimonio, ho solo - mi sono messo nei guai e il tuo aiuto sarebbe davvero utile - "

"Magnus!"

"Ciao, amore mio - "

Riattaccò.

Ci fu un lungo momento di silenzio.

"Che ore sono?" chiese Magnus.

"Quasi l'una e trenta."

"Mi sono perso il matrimonio!"

"Dobbiamo riprovare" disse l'altro.

"No. Non torneremo lì dentro."

"Cos'hai visto?"

"Tu che pensi?" sbottò lui. "Perchè mi hai trascinato qui?"

"Non volevo che accadesse nulla di tutto questo" disse Malcom.

Agramon iniziò ad urlare all'interno del fienile.

Erano urla di dolore.

Magnus corse all'interno.

Il demone giaceva sul pavimento. Una dozzina di frecce erano conficcate nel corpo senza vita di Agramon.

Alec, il vero Alec, stava in piedi davanti alla porta sul retro, con l'arco che pendeva al suo fianco.

"Magnus, avresti per lo meno potuto provare ad arrivare in tempo" disse il ragazzo, ansimante.

Magnus attraversò di corsa il fienile e si fermò di fronte a lui.

"Lo sai quanto ti amo, Alexander?"

L'espressione di Alec si addolcì.

"Non posso perdermi il ricevimento" disse.

"Perchè ti amo tantissimo" concluse Magnus.

"Ce ne andiamo di qui. Ora" disse lo shadowhunter, afferrandogli una mano.

"Come sei arrivato fin qui?" 

"Portale."

"Io ho preso una macchina" disse Magnus. "Usiamo quella."

"Magnus, stai tirando troppo la corda" disse Alec.

Lo stregone avanzò, sospingendo leggermente all'indietro il ragazzo. Si fermò ad un soffio dal suo viso.

"Magnus - "

"Ora ho spinto, non ho tirato."

"Mi sto perdendo il matrimonio del mio migliore amico."

"Per passare del tempo con me" disse Magnus. "Uccidendo demoni - come ai bei vecchi tempi."

"Abbiamo ucciso un demone due giorni fa!"

"Sei più irritabile del solito."

"Jace mi ha svegliato troppo presto."

"Questo spiega tutto. Non lo sa che deve lasciarti del tempo per te, al mattino?"

Alec rimase in silenzio.

"Possiamo andare, ora?"

Magnus gettò un'occhiata dietro di sè. Malcom stava ispezionando il cadavere di Agramon.

Trascinò il ragazzo fuori dal fienile, ma barcollò e cadde, appena arrivato all'aria aperta.

"Stai bene?" chiese Alec, afferrandolo.

"Forse è meglio se guidi tu" disse lui, porgendogli le chiavi.

Poco dopo, Alec era seduto al volante e Magnus era sdraiato sui sedili posteriori, svenuto per la perdita eccessiva di energie.

Alec non aveva mai guidato un'auto prima.

Lasciare la campagna non fu troppo difficile, con le strade deserte. Aveva mancato un solo stop, solamente perchè non l'aveva visto, prendendo la curva.

La macchina era stranamente silenziosa. Ad Alec non piaceva quel silenzio, soprattutto perchè era preoccupato per Magnus.

Capitava che fosse molto stanco dopo una lunga lotta o un incantesimo difficile, ma non era mai svenuto.

A cinque minuti di strada dal fienile, sentì dei movimenti nel retro dell'auto.

Quando si voltò, la macchina sbandò, facendo tornare immediatamente la sua attenzione sulla strada.

"Magnus - "

"Alec! Occhi sulla strada, per favore."

"Stai bene?" Gli lanciò uno sguardo veloce.

Lo stregone stava cercando di mettersi a sedere.

"Sto bene" rispose. C'era stanchezza nella sua voce. "Dove siamo?"

"A dieci miglia da Scarsdale" disse Alec.

"Perchè siamo in una macchina?"

"È stata una tua idea" disse cautamente il ragazzo. Lo guardò preoccupato.

"Devi tenere i fari accesi" disse Magnus, guardando la strada.

Lo shadowunter sorrise. Stava bene.

"No, Alec, davvero!" Lo stregone indicò la macchina che stava arrivando. Gli stavano per andare dritti addosso. Alec riportò l'auto sulla giusta carreggiata.

Era tutto silenzioso, si sentivano solo i loro respiri tremanti.

Alec trafficò sui comandi per un po' prima di riuscire ad accendere i fari.

"Hai almeno la patente?" chiese Magnus.

"No. Non avevo bisogno - "

"Devi imparare a guidare."

"Io so guidare molto bene."

"Mi permetto di dissentire" mormorò lo stregone.

Attraversarono un piccolo ponte. Alec era distratto da un sacco della spazzatura che galleggiava sul ruscello, quando Magnus ricominciò a gridare.

"C'è un semaforo" fece notare. Alec non rallentò. "Luce gialla. Luce gialla! LUCE ROSSA, ALEC!"

Il ragazzo non si fermò e attraversò velocemente l'incrocio.

Rimasero entrambi in silenzio per un momento.

"Luce rossa significa - "

"So cosa vuol dire."

"Allora perchè non ti sei fermato?"

"Perchè non torni a dormire?" suggerì Alec.

"La tua pessima guida mi sveglierebbe" disse Magnus. L'altro si voltò, furioso.

"Vuoi guidare tu?!"

"Facci solo arrivare sani e salvi al matrimonio, per favore."

"Allora sta' zitto."

La macchina dietro di loro suonò il clacson e Alec sobbalzò, inchiodando. Magnus quasi sbattè la testa contro i comandi della radio.

"Alec!"

"Perchè ha suonato?"

"Guida e basta." Il ragazzo premette un po' troppo forte l'acceleratore e la macchina schizzò in avanti, quasi colpendo il taxi davanti a loro.

"Morirò stanotte. Non credevo sarebbe finita così - "

"Magnus!"

Qualcuno attraversò di corsa la strada.

Questa volta, Alec non frenò, ma continuò imperterrito.

"Frena!"

Mancarono per poco il pedone.

"Non era sulle strisce" urlò Alec.

"E allora lo investi?!"

"La legge è dura, ma è la legge - "

"No" disse Magnu, scuotendo la testa. "Non nello stato di New York! L'omicidio stradale è un crimine - "

"Camminare non sulle strisce dovrebbe essere un crimine - "

"No. Non funziona così. Saresti finito in un mare di guai."

"I mondani sono idioti" mormorò Alec. Si fermò ad un semaforo rosso.

"Finalmente" sospirò Magnus "hai fatto qualcosa di giusto."

"Te l'ho detto che non sono un pessimo guidatore" si vantò l'altro.

Il semaforo diventò verde e loro ripartirono. Per un po', andò tutto bene. Alec cominciò a prenderci la mano e Magnus si rilassò un po' sul suo sedile.

"Dove parcheggio?" chiese lo shadowhunter, mentre si avvicinavano alla casa di Luke. Il ricevimento si sarebbe tenuto in giardino.

"In strada." Alec si fermò a lato della strada, c'era un parcheggio libero proprio vicino ad un lampione.

Appena la macchina fu parcheggiata, Magnus applaudì.

"Bel parcheggio. Merita un bel dieci e lode."

Immediatamente, l'auto schizzò in avanti, schiantandosi contro il palo della luce.

La parte anteriore prese fuoco.

Istintivamente, Alec saltò fuori, aprì la portiera posteriore e tirò fuori Magnus. Le fiamme si propagarono per tutta la vettura.

"Che - Che - Alec!"

"Ho premuto per sbaglio l'acceleratore" sussurrò lui.

"Tu - Oh mio Dio" disse Magnus. Con uno schioccò di dita, le fiamme furono spente, ma l'auto era danneggiata in modo irreparabile.

Lo stregone abbracciò il ragazzo, che era ancora sotto shock.

"Non me l'aspettavo" disse Alec.

"Nemmeno io, tesoro."

Si scusarono silenziosamente. Alec per la sua guida e Magnus per i suoi commenti.

"Dove hai trovato la macchina?" chiese lo shadowhunter, mentre entravano in portineria.

Magnus fece un sorriso colpevole e cercò una risposta decente.

"Lascia perdere, non voglio nemmeno saperlo."

***

"Dove siete stati?" chiese Jace, prendendo Alec per un braccio.

Tutti si stavano accomodando per la cena.

"Ho forato" disse Magnus, passando accanto ai due. "Scusa."

Lo sposo alzò gli occhi e mollò il braccio di Alec.

"Meglio per te che il tuo discorso sia grandioso."

"Jace, ti pentirai di averlo chiesto."

"Sono un libro aperto. Non c'è nulla che tu possa dire - "

***

"La prima volta che Jace si presentò alla nostra soglia, a dieci anni, non era come la maggior parte dei ragazzini" cominciò Alec. "Era davvero strano. Metteva lo sciroppo sugli spaghetti perchè erano troppo salati. Una sera, Isabelle ha comprato un bagnoschiuma e ha lasciato una bottiglia quasi piena sul bordo della vasca. Jace, da curioso, odioso combinaguai qual'era, l'ha versata tutta nell'acqua. Poi è venuto da me e mi ha chiesto di aiutarlo, perchè il bagno si era riempito di bolle. Anche se ero troppo impegnato a ridere della vista di lui che cercava di farsi largo tra tutte quelle bolle, per aiutarlo. Crescendo è diventato più sveglio. E questo l'ha reso ancora più odioso, perchè ha capito che un sacco di ragazze lo trovavano attraente. E ha continuato a mettersi nei guai. Finchè non ha incontrato Clary. In quel momento è cambiato. In meglio, ovviamente. All'inizio io e Clary abbiamo avuto i nostri problemi. Ma ora sono maturato e riesco a vedere come lei sia l'unica alla sua altezza. Anche con tutti i suoi difetti, Jace è comunque l'uomo migliore che io abbia mai conosciuto."

Alec si allontanò dal microfono, contento di aver assolto tutti i suoi doveri da testimone.

Jace si alzò e andò ad abbracciarlo.

"Non dimenticarti di me" sussurrò il moro.

"Mai. Parabatai finchè morte non ci separi" sussurrò l'altro.

"Allora vedi di rimanere in vita."

Jace fece un passo indietro.

"La storia del bagnoschiuma? Davvero?"

"Dovresti essere contento che non ho parlato di Budapest - "

"Che è successo a Budapest?" I due ragazzi si girarono, con espressioni colpevoli. Clary era in piedi, con una mano sul fianco.

"Una grande storia" disse Alec. Abbracciò la ragazza. "Congratulazioni."

"Voglio saperlo?"

"Ne andrebbe della tua sanità mentale. O dell'opinione che hai di Jace. Ora me ne vado."

"Noioso" disse Jace.

"Sei stato tu a svegliarmi alle cinque" rispose secco l'altro.

"Vecchietto - "

Alec si avvicinò sorridendo a Magnus, che stava parlando in disparte con Catarina.

"Pronto?" chiese.

"Certo."

"Mi dispiace portartelo via, Catarina - "

"Tranquillo" lei alzò una mano. "Stava iniziando ad annoiarmi."

Alec sorrise e trascinò Magnus verso il portale che era stato messo lì per facilitare l'accesso alla portineria.

Un minuto più tardi, erano a casa.

Lo shadowhunter si lasciò cadere sul letto di Magnus e iniziò a slegarsi il papillon.

"Odio questi cosi" disse, lottando con il nodo.

"Quelli a clip sono meglio" disse Magnus, togliendosi il suo papillon viola in pochi secondi.

"Sono esausto" disse Alec. Le mani dello stregone sostituirono le sue, slacciando la stoffa che aveva attorno al collo.

"Siediti" ordinò Magnus. Lo shadowhunter ubbidì e iniziò a togliersi il resto del completo.

"Magnus?"

"Sì, caro?"

"Quando ci sposeremo io e te?"

"Quando vuoi."

"Che ne dici di stasera?"

"Ok" disse Magnus, lanciando il papillon che era riuscito a togliergli attraverso la stanza. Alec si lasciò ricadere all'indietro, facendo penzolare i piedi nudi dal bordo del letto.

"Dico davvero." Lo stregone si accoccolò accanto a lui.

"Davvero" disse. "Scegli un giorno."

"È una proposta di matrimonio orribile, Magnus."

"Be', d'accordo" disse l'altro. "Quando ti vorrai sposare, fai tu la proposta."

"Quanta pressione."

"Mi piace l'oro. Taglia 7."

Magnus passò una mano al petto nudo di Alec.

"Ti ho visto morire, oggi."

Ma il ragazzo si era già addormentato.


Note della Traduttrice:
Salve^^
Sto postando con un ritardo di un'ora e poco più, perchè non ho avuto tempo di battere al computer la traduzione, prima di stasera. Perdono!!!
Non l'ho ancora riletta, lo farò domani e la correggerò, se trovo errori.
Grazie a tutti coloro che hanno letto il capitolo scorso e che l'hanno inserito tra i preferiti, seguiti, o da ricordare *.*
Un ringraziamento speciale a marysnow e Emrys3103 che hanno recensito.
Spero il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare una recensioncina ^^
-Kat

Prossimo capitolo:
Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio!

Magnus non si trova e c'è un drago in libertà.

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/4501863

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo

   
 
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