Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: noemi cullen    26/04/2016    2 recensioni
Salve a tutti!Eccomi di nuovo qua a scrivere!Questo è il seguito della mia unica e precedente storia "new moon bella's story"!Nell'ultimo capitolo abbiamo lasciato Bella e Edward nella radura pronti per il futuro matrimonio ma anche uno strano bracciale ritrovato da Bella nel suo Chevy e una vampira che è riuscita a recuperarlo e che li osserva...immagino,chi ha letto,che abbia capito chi sia la vampira,ma verrà tutto spiegato successivamente!Intanto godiamoci il matrimonio di Edward e Bella,i preparativi in casa Cullen e gli ordini dei generali Alice e Tanya per poi passare alla loro luna di miele!Nel frattempo però che i nostri amati festeggiano la loro unione,qualcosa di strano succederà a Seattle e non solo...anche Laurant non sembra più tranquillo come prima...qualcosa intralcia la vita dei Cullen e con loro anche quella dei quiliute....Non vi svelo niente per sapere...unico suggerimento:leggete!:);)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Breaking Dawn
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ehmmm....sorpresa!!Capitoletto boom!!piccolo regalino,visto i miei continui ritardi ve lo meritate!Scritto tutto oggi,spero proprio che vi piaccia. non voglio dire altro.vi lascio solo un link da youtube per una canzone che forse vi tornerà utile ascoltare:
https://www.youtube.com/watch?v=KmzFDEu2RoA

con questo...buona lettura!e scusatemi sempre per eventuali errori di battitura o di grammatica.
kiss,kiss
noemixulle

em-Povero ragazzo però.Non posso vederlo così.

ros-Lascialo in pace amore.Tutti e due.Sono solo scossi.Tutto torna normale.

Siamo vampiri.-affermò Rose sicura di sè,alzando le spalle come se la questione fosse ovvia.

em-Ho qualche dubbio su Bella però a volte...è troppo umana!

ros-Ohh Smettila!Non li mettere confusione in testa!Tutto torna apposto!

al-Possibile che non posso fare proprio niente?

ed-Alice.Stanne fuori

jas-Edward ha ragione tesoro.Sono grandi e grossi...sanno gestirsi la faccenda da soli.

em-Bella non è normale!Insomma...un normale...vampiro o umano dovrebbe provare rispetto,guardarti con gli occhi a forma di cuoricino dopo questa tua grande impresa eroica di protezione..invece...no!

rose-Non è che non è normale Emmett è che non è scema.Sono sposati...siamo tutti sposati qua dentro.E tra coppie ci si dice tutto.

em-Come no...

Grazie ad Alice o Edward quando si lasciano scappare qualcosa.Non puoi neanche fare o pensare qualcosa che subito abbiamo gli avvoltoi!!

Io ed Alice lo guardammo ringhiando.

em-Senza offesa fratelli...ma è vero!

Rose esclusa dall'affermazione di Emmett si promise di chiedere spiegazioni ad Alice sul perchè della nostra reazione.Odiava quando qualcuno le nascondeva qualcosa.soprattutto,anzi azzarderei a dire solamente,quando si parla del suo matrimonio.La sua voglia sottostante di emergere tra tutti,si capiva anche in questi momenti.

ros-Torno da Bella...-pensò sbuffando silenziosamente e girando i tacchi.Emmett la guardò uscire fin quando arrivò in giardino,infine tornò a noi.

em-E ora che ho fatto?-pensò,mentre Jasper se la rideva senza tanti freni.

al-A volte sei veramente ottuso,fattelo dire.Senza offesa ovviamente.-mi lasciai a un leggero sorriso solo per lo spirito vendicativo di Alice.

al-Ma torniamo a noi...vedo tanta confusione nella tua testa.E devo dire che non mi piace affatto.Ho trovato due opzioni a riguardo:la prima è che stai applicando la stessa tecnica del post incidente al parcheggio della scuola di Bella,stessa opzione che hai usato nel post diciottesimo compleanno di Bella....e questo mi fa capire che vuoi partire.E sai bene qual'è la mia reazione.-la vidi fermare il più possibile i suoi pensieri aspettando, questa volta,una mia reazione.

O almeno un parere.

Qualcosa che le avrebbe dato sollievo e fatto scartare la prima opzione.

Da parte mia invece rimasi fermo,impietrito come al solito,seduto sul divano di pelle nera di camera nostra al primo piano,chinato in avanti,con i gomiti appoggiati alle gambe,il viso rivolto verso il basso e la mente impegnata a seguire le forme del parquet di pino.

al-Non mi interessano le 4569 venature del legno,ma cosa ne pensi.-disse freddamente mia sorella battendo il piede per terra e incrociando le braccia.

al-Okay.-disse prendendo una lunga boccata d'aria(ovviamente non per motivi fisici,che la portavano a mancare il fiato per continuare,ma semplicemente per accennare ancora di più la sua irritabilità nei miei confronti)-Continuiamo il tuo gioco e il mio ragionamento.

La mia seconda opzione...è confusa.Peggio della tua mente.Nebbia totale.Ma tra questa nebbia,l'unica cosa più sensata e dettata dalla conoscenza che ho di te,è che veramente non sai cosa fare,e veramente sei confuso.-qui i suoi pensieri divennero meno strillanti e più dolci.La vidi chinarsi e sedersi per terra a gambe incrociate,come era solito fare sempre,e appoggiare una sua mano al mio ginocchio.

-E io sono qui per la seconda opzione.Bhe...diciamo per tutte e due.Ma mentre nella prima ti prenderei a pugni,se la seconda fosse vera,ti starei vicino.Anzi ti staremo vicino,tutti quanti.Anche se Bella è appena arrivata,e da un certo punto di vista è quella,in questa faccenda,più delicata e presa dalla situazione non vuol dire che non dobbiamo stare vicino anche a te.Almeno..fammelo capire.So che Emmett può essere pesante.

em-Allora...telepatici volete spiegare anche a me cos'ha l'uomo di pietra?Mi sembri la statua di Abramo Lincoln!

al-Come l'ho" detto"!-rispose Alice ad alta voce guardando Emmett.

em-e stavate parlando di me?Bei fratelli che siete!!Sputate il rospo ora!Jasper...

jas-Seguo solo gli ordini di mia moglie.-disse serio Jasper fermando un sorriso prorompente.

Alice fece un occhiolino verso il suo alleato sorridendo in maniera vendicativa verso il cacciatore di orsi.

al-Comunque Emmett...non ti sei perso niente.Abramo Lincoln non parla e neanche pensa.-disse sbuffando e alzandosi Alice.

em-Aspetteremo Carlisle allora.Se non lo sblocchi tu,lo sblocca lui.O al massimo posso farlo io...un bello scontro uno contro uno non è mica male...-

....

Fermai subito la mia mente di fronte ai pensieri fantastici di Emmett con le sue sfide.

Non potevo dire d'altronde di aver sentito al 100% i loro discorsi.Una gran parte della mia testa era chiusa in se stessa mentre l'altra,quella minima parta ancora funzionante e razionale,ascoltava le conversazioni soprattutto quella fuori in giardino.Osservavo Bella ogni instante,ogni suo movimento,ogni sua affermazione che poteva avere un doppio senso,un riferimento a me,a lei,a cosa voleva fare.Ma niente.

Mi ricollegai alla discussione in stanza.

....

al-Non sono tanto distanti dal fiume.Tra poco arriveranno.

j-Bene.I discorsi saranno lunghi,il tavolo in salotto ci aspetta.-aggiunse Jasper prendendo per mano Alice e avanzando verso Emmett,ancora appoggiato allo stipite della porta.

al-Edward vieni?

-Si.-dissi alzando la testa per la prima volta scosso riavendo,tutto in un colpo,la visuale che mi ero perso.Quando mi trovai ,davanti al viso,il letto a baldacchino capii l'origine della mia testa china.Gli sguardi dei miei fratelli mi fissavano in attesa di una reazione alla mia risposta.

-Vi raggiungo.-dissi fermamente alzandomi e dirigendomi verso lo scaffale da cui traboccavano migliaia di libri e cd.

Sentii solo per pochi attimi Jasper ed Alice fare le scale,seguiti da Emmett,con il passo più pesante,pensare ripetutamente"L'avevo detto che il ragazzo non stava bene.Devo dirlo a Carlisle.Qualche cura ci sarà no?"

E forse Emmett aveva ragione.Quello messo male,la pecora nera del gruppo ero proprio io.Ma questa volta pensare di scappare era l'ultima cosa che potevo fare.Scappare con Bella?Non avrebbe mai voluto.Non ora troppo presa dal desiderio di stare con Charlie e aspettare la guarigione di Jacob.

L'unica cosa che potevo fare era farmi vedere.Farle capire che io c'ero.

Non so quanto sarebbe bastato ma per quello che ne potevo sapere,era il minimo.Tutto sarebbe tornato come prima e nel minor tempo possibile.

Non potevo neanche negare che,mi mancava sempre di più.e non solo platonicamente.Ogni volta che la vedevo era una sfida con il mio corpo a non sfiorarla,a non abbracciarla e a non pensare.

A non pensare a come si vestiva,a come si muoveva,al suo corpo perfetto per me,alla sua carnagione,al suo profumo,alle sue labbra,alla sua voce,alle sue provocazione.

Mi trattenni a non tirare un pugno alla libreria.La rabbia con me stesso,col fatto che mi ero auto negato la possibilità di stare con lei in questo momento,mi accecava.

L'istinto però di dirigermi verso i cd non era stato vano.La musica poteva aiutarmi anche questa volta.

Facendo respiri profondi e senza senso mi girai tra le mani alcuni spartiti musicali.Ne trovai uno,messo piuttosto male che non suonavo da tempo.Rivedendo le prime note capii subito che si trattava di Chopin.

Più di mezzo secolo fa,era il brano più suonato dal mio pianoforte.La composizione preferita di Rose la quale,voleva che lo suonassi sempre,essendo l'unico brano che,con sforzo,era riuscita a farle ricordare la sua vita prima della sua infatuazione con Royce e della sua trasformazione.Da quello che vedevo nella sua mente quando ascoltava,la composizione le ricordava il salotto di casa sua,quando sua madre di pomeriggio invitava le sue vicine di casa per un the,dedicandole così un momento tutto per lei.Le lasciava suonare al piano qualsiasi brano volesse,purchè fosse fatto bene e intonato.Molte di quelle volte,suonava proprio questo brano,quello che ricordava come il preferito di sua madre.Alla fine i complimenti e gli applausi non potevano mancare,e per lei,ovviamente,erano la parte più bella.Fu così che la madre di Royce un pomeriggio la notò,pensandola come aspirante moglie per suo figlio.

Ma questo piccolo dettaglio lo lasciava sempre in disparte,a parte nei momenti più malinconici.

E fu per questo che sia Carlisle che Esme pensavano di avere una nuova coppia in famiglia.Ma oltre a questa breve tregua,la nostra complicità finiva.Solo successivamente divenne un vero e proprio sentimento fraterno.

Così,sapendo che Emmett mi avrebbe ringraziato, presi lo spartito e andai al pianoforte.

Alle prime note percepii subito i pensieri di Rose più sereni,chiusi in una bolla mentre gli stessi ricordi affluivano alla sua mente.

A un certo punto la vidi sostituire la sua immagine-bambina con quella della piccola trovata in radura e ne rimasi anch'io colpito.

Ancora di più quando la vidi vicino all'entrata curiosa del pianoforte,con il visino in avanti come ad annusare l'ambiente,indecisa o no ad entrare.

Le feci un occhiolino indicandole di sedersi al mio fianco.Felice ma trattenendosi nel non fare rumore,saltellò fino al seggiolino e si sedette guardando concentrata le mie dita muoversi.

Come un gatto che osservava il topolino avvicinarsi,lei osservava le mie dita e la loro direzione,senza problemi di coordinazione o velocità.

Rimase lì,seduta, a godersi la musica anche lei sempre più rilassata avvicinandosi al mio braccio.

Sentii il suo cuore farsi sempre di più regolare,a ogni nota.Successivamente lo divenne anche il suo respiro e vidi le sue palpebre calarsi sempre di più,fin quando, chiuse completamente,sentii il peso della sua testa appoggiata al mio braccio.

Staccai gli occhi dal pianoforte incredulo che una vampira,se si poteva ancora chiamarla così,dormisse avvinghiata al mio braccio.

Mi focalizzai allora per la prima volta sui suoi pensieri.Un misto di immagini commentavano la musica appena composta da me,ricordata perfettamente da quella sua piccola mente:vidi la foresta illuminata dall'alba,i volti dell'intera famiglia,perfino dei ragazzi della riserva,la macchina di Carlisle su cui era salita ma soprattutto il volto mio e di Bella.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: noemi cullen