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Autore: Tessie_chan    26/04/2016    3 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Navigarono ininterrottamente per due giorni.
Kurapika e Hanzo avevano trovato una carta nautica sulla quale era evidenziata un' isola lontana non molte miglia dal luogo di partenza; decisero tutti insieme si dirigersi là, nella speranza di ritrovare il comitato d'esame. D'altronde, ormai erano tutti convinti che quell'avventura non fosse stata altro che l'ennesima prova d'esame, e non vedevano l'ora di farla finita.
Killua scrutava l'orizzonte attraverso un oblò: secondo Kurapika, sarebbero arrivati a destinazione prima di sera. 
Aithusa tossì nel sonno, ma non si svegliò.
Killua si voltò a guardarla: erano ormai due giorni che non usciva da quella stanza, incapace di allontanarsi da lei. Mentre tutti si davano da fare per condurre la nave lontano dall'occhio del ciclone, Killua aveva cercato in ogni modo di rianimarla, ma Aithusa non sembrava volersi svegliare. Una volta al sicuro dalla tempesta, Kurapika li aveva raggiunti per controllare le condizioni della sorella, aiutato da Leorio: il medico aveva stabilito che i segni rossi che le ricoprivano la pelle erano ustioni causate dal contatto con l'acqua bollente, e Kurapika aveva invece stabilito che Aithusa non si riprendeva semplicemente perchè aveva usato troppa magia nello stesso momento, e ciò aveva avuto su di lei l'effetto di una perdita di due litri di sangue. Kurapika aveva frugato nella borsa della ragazza e aveva tirato fuori tre fiale piene di liquidi dagli strani colori, e, una alla volta, ne aveva fatto bere il contenuto di ciascuna di esse alla sorella.
<< Le ho fatto bere una pozione soporifera per farla dormire e calmare il dolore, una curativa per guarire le ustioni, e una per aiutare i suoi poteri a rigenerarsi >> aveva spiegato il ragazzo << Dormirà per un paio di giorni, ma quando si sveglierà sarà come nuova >>.
Dopo aver detto questo, Kurapika aveva sistemato la sorella in un letto e le era rimasto vicino tutta la notte. Killua, consapevole di quanto i due fratelli fossero legati, non se l'era sentita di disturbare, ed era rimasto seduto fuori dalla porta tutto il tempo, finendo con l'addormentarsi contro la parete.
Kurapika, quand'era uscito all'alba dalla stanza, l'aveva trovato ancora là fuori, addormentato nonostante il freddo notturno, e si era sentito stringere il cuore. Il Legame tra i due doveva aver cominciato a stringersi, se Killua teneva alla sorella al punto da non volersi allontanare da lei nemmeno per andare a riposare per la notte.
Il Kuruta aveva svegliato Killua il più delicatamente possibile, e gli aveva chiesto se non volesse stare con Aithusa al posto suo per un po'. Killua aveva accettato pieno di gratitudine, e da allora non si era più mosso da quella stanza, nè per dormire nè per mangiare.
Verso mezzogiorno Aithusa era stata colta da una febbre violenta. Killua chiamò subito Leorio, il quale rimase sconcertato, rendendosi conto che la temperatura aveva supera i 60°; stabilì che la febbre era un buon segno, poichè era causata dalle ustioni che stavano guarendo, ma era necessario abbassarla un po' con delle pezze fredde.
Così Killua aveva trascorso tutto il resto del giorno e buona parte della notte a inumidirle la fronte e i polsi con l'acqua fredda, per evitare che la temperatura si alzasse ulteriormente, mentre Aithusa tremava e si agitava nel sonno, respirando convulsamente.
Adesso era di nuovo mattina inoltrata, erano quasi arrivati a destinazione, e, sebbene la febbre si fosse placata, Aithusa ancora non si svegliava.
Erano venuti in molti a trovarla: Gon aveva tenuto compagnia a Killua il pomeriggio precedente, Kurapika aveva dato il cambio a Killua alle quattro del mattino, Leorio e Hanzo erano venuti parecchie volte a informarsi sulle sue condizioni, perfino Geretta era passato una volta, lasciando una bottiglia mezza piena di tequila per quando si sarebbe svegliata.
Killua, dal canto suo, era sempre preoccupato; le ustioni erano guarite, e la febbre era sparita, ma se non si fosse svegliata affatto?
<< Killua? >> 
Killua si voltò di scatto. Aithusa aveva aperto gli occhi, e stava cercando di mettersi seduta.
Il ragazzo si precipitò da lei << Tess.. >> mormorò abbracciandola forte << per fortuna ti sei svegliata... ho avuto così tanta paura... >>.
Aithusa ricambiò cautamente l'abbraccio << Killua, cosa è successo? Per quanto tempo ho dormito? >>
<< Due giorni. Tuo fratello ha detto che avevi usato troppa magia, e ti ha fatto bere delle pozioni.. hai avuto la febbre alta, tremavi... temevo non ce la facessi..>>
Aithusa sbattè le palpebre << Due giorni... aspetta, mi stai dicendo che sei rimasto qui tutto il tempo? Che ti sei preso cura di me? >>
<< Sì... ma ora non ci pensare. L'importante è che tu stia meglio >> Killua si allungò per prendere la bottiglia di tequila e una tazza << Ora tieni, bevi.. ti ridarà le forze... >>
Aithusa bevve avidamente tre tazze di liquore, e il colore le tornò sulle guance; qualche minuto dopo posò la tazza e mise una mano sulla guancia di Killua.
Killua trattenne il fiato. Aithusa lo stava toccando con una tale delicatezza e trasporto.. doveva essere un sogno, per forza.
<< Killua, grazie per esserti preso cura di me, e per essermi stato vicino... non lo dimenticherò mai >> e si sporse per baciare il ragazzo sulla guancia.
Killua arrossì e sorrise come un idiota. Aithusa, vedendo la sua espressione, scoppiò a ridere << Che buffo che sei! Sembri Gon! >>
In quel momento bussarono alla porta. Aithusa gridò << Avanti! >>.
La porta si spalancò e Kurapika irruppe come un tornado << Tess! Oh, grazie a Dio ti sei svegliata! >> e gettò le braccia al collo della sorella.
<< Kurai.. mi dispiace di averti fatto preoccupare >> rispose la ragazza ricambiando l'abbraccio e accarezzandogli con delicatezza la schiena << Stai tranquillo, ora sto benissimo! Sono pronta a proseguire questo dannatissimo esame! >> 
Aithusa si alzò dal letto e si stiracchiò << Ora fuori, voi due! Devo farmi una doccia! >>
I due ragazzi uscirono, raccomandandole di raggiungerli sul ponte non appena avesse finito. Aithusa prese dei vestiti puliti dalla borsa e andò dritta in bagno. Si fece una lunga doccia calda, lavandosi anche i lunghi capelli neri, si pettinò con cura e si vestì; indossò un paio di jeans scuri lunghi fino al ginocchio, una canottiera bianca e verde e un foulard blu per coprirsi il collo. Inoltre si raccolse come al solito i capelli in una coda, legandoli con un nastro azzurro, si sistemò la spada sulla schiena e uscì dalla stanza, andando verso il ponte.
<< Tess! >> gridarono Gon e Leorio quando la videro, e la stritolarono in una abbraccio a tre, mentre Aithusa rideva e baciava sulle guance tutti e due << Tranquilli, sto bene! Mai stata meglio, giuro! >>.
<< Sono contento di sentirlo >> intervenne Hanzo, che si era avvicinato << In quanto capo delle operazioni di fuga, volevo ringraziarti per quello che hai fatto >> continuò porgendole la mano, che Aithusa strinse con un sorriso.
<< Guardate! Siamo arrivati all'isola! >> gridò Gon.
Mezz'ora dopo la nave era attraccata e tutti erano scesi. Sull'isola trovarono ad attenderli il presidente Netero e il comitato d'esame.
<< Congratulazioni signori! Voi ventiquattro avete superato la prova bonus dell'esame! >>
I ventiquattro esaminandi esultarono sollevati. Finalmente quella stupida prova era finita!
<< Bene. Se siete d'accordo, procediamo subito con la quarta prova d'esame! >> disse Netero << Allora, la quarta prova consisterà- >>
Fu interrotto un forte nitrito che proveniva dal cielo. Alzarono tutti lo sguardo e videro qualcosa di incredibile: un bianco cavallo alato stava scendendo in volo verso di loro.
<< Guardate! Un cavallo che vola! >> gridò Gon emozionato.
<< Non è un cavallo normale! E' un destriero di Avalon! >> esclamò Aithusa, e si portò la mano sulla fronte per vedere meglio << Kurai, guarda! Quello sul cavallo è Nex! >> e corse felice verso l'animale, che era appena atterrato.
Dal cavallo scese un ragazzino della stessa età di Aithusa: era davvero alto, aveva i capelli di un castano molto scuro e gli occhi di un luminoso viola ametista, e a giudicare dall'aria sovrumana che aveva, doveva essere un Mago come Aithusa; come la ragazza portava al collo una pietra luminosa e colorata, e le spalle erano coperte da un mantello verde scuro.
Aithusa corse incontro al ragazzo e gli gettò le braccia al collo << Nex, che bello vederti! >>
Il ragazzo sorrise e ricambiò affettuosamente l'abbraccio << Lo sapevo! Ti lascio per appena un paio di settimane, e sei già persa senza di me! >> 
<< Sì sì, cantatela pure, vanitoso che non sei altro! >> rise Aithusa divertita.
<< Nex, che piacere rivederti! >> disse Kurapika abbracciando a sua volta il ragazzo << Ti sei deciso a farti vivo! Ti sei dimenticato degli amici? >> 
<< Perdonami, vecchio mio. Avalon è lontana da qui, e ho passato un po' di tempo con mia madre. Dice che non sono abbastanza presente! >>
Aithusa nel frattempo aveva trascinato il nuovo arrivato dagli altri << Ragazzi, vi presento Nex Duchannes, mio cugino (figlio di mia zia Selina), nonchè il mio insostituibile migliore amico! >> Aithusa indicò i tre amici << Nex, loro sono i miei nuovi amici, Gon, Leorio e Killua! >>
<< Onorato di fare la vostra conoscenza, signori >> disse Nex, inchinandosi rispettosamente. Gon, Killua e Leorio ricambiarono confusi il gesto cerimonioso << Pia-piacere nostro! >>
<< Piuttosto, scherzi a parte, che ci fai qui, cugino? >> chiese Aithusa << Se non ricordo male, ti avevo detto che avrei sostenuto l'esame per diventare Hunter! >>
<< Si, me lo avevi detto. E credimi, non sarei venuto, se non si fosse trattato di una cosa seria >>
Aithusa, preoccupata per il tono cupo del cugino, si mise in guardia << Nex, cos'è successo? Dimmi la verità, ti prego >>
Nex sospirò; nel frattempo gli altri esaminandi e il comitato si erano avvicinati per ascoltare, compreso il presidente Netero.
<< E' accaduta una cosa terribile. Un esercito di circa cinquecento demoni è giunto alle porte di Avalon e ha ucciso le guardie al confine. Fortunatamente non è ancora penetrato nel regno, ma le difese magiche non resisteranno a lungo. E' la Guerra, Tess, siamo stati convocati alla battaglia. I nostri compagni d'armi mi hanno mandato a cercarti per dirtelo >> spiegò Nex, turbato.
Aithusa non rispose. Il cuore le batteva così forte da sentirlo nelle orecchie.
Tump, tump, tump.
Dunque la Guerra era ricominciata, era stata richiamata a combattere. Sapeva che sarebbe successo prima o poi, ormai era da due mesi che la situazione era troppo tranquilla, ma non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe accaduto proprio in quel momento! Non durante l'esame, non alla presenza di suo fratello!
<< Tess.. >> mormorò Kurapika.
<< Ma Nex, io non posso andarmene così! Sono nel bel mezzo dell'esame, non posso lasciarlo a metà! >>
<< Di questo non dovete preoccuparvi, signorina Duchannes >> intervenne Netero << Vista la vostra condizione di Maga, e la precedenza che la vostra missione ha su qualsiasi cosa, vi concedo l'accesso automatico alla quinta prova d'esame. Avrete tempo una settimana per tornare dalla guerra. Se entro questo limite di tempo non sarete di nuovo qui, verrete considerata squalificata. Accettate le condizioni? >>
Aithusa era incredula. Davvero quell'uomo voleva farle una simile concessione?
<< Sì, accetto. Grazie, signor Netero. >> mormorò la ragazza.
<< Non ringraziatemi, signorina. Vi sto permettendo di andare incontro a un pericolo spaventoso, non è una cosa per la quale ringraziare >>
<< Non vorrai andare sul serio?! >> gridò Kurapika in preda al panico << L'ultima volta che sei andata in battaglia sei tornata più morta che viva! Ti sei salvata per miracolo! >>
A quelle parole, Killua fu scosso da un brivido terribile.
<< Lo so, me lo ricordo. Ma non ho scelta, devo andare. Cerca di capire, Kurai >> rispose Aithusa. 
<< Ma tu non... >> mormorò Kurapika, e Aithusa gli prese la mano << Tranquillo, fratello. Tornerò, te lo prometto >>
Detto questo, la ragazza si tolse la spada dalla schiena e se la sistemò sul fianco, senza che nessuno avesse la forza di fermarla. Aithusa tirò fuori dalla borsa alcuni pugnali e li nascose negli stivali e nei pantaloni, mentre Nex le metteva sulle spalle un mantello uguale al suo, però color vinaccia.
Killua si avvicinò alla ragazza barcollando e le prese la mano << Non andare >> mormorò con un filo di voce.
Aithusa lo guardò profondamente dispiaciuta: ecco perchè non credeva all'amore tra Maghi e Mortali. Lei non poteva portarlo con sè, e lui non poteva fare altro che lasciarla andare, con il cuore a pezzi. E sarebbe stato così per tutta la vita.
<< Te l'avevo detto >> rispose Aithusa in un sussurro, stringendogli forte la mano  << Te l'avevo detto che ti saresti pentito di aver pensato che non ti importava se sono una Maga >>
Killua trattenne il fiato, con gli occhi lucidi, e Aithusa si allontanò da lui, abbracciò senza parlare il fratello, sorrise triste a Gon e Leorio, e salì sul cavallo, dietro a Nex.
<< Auguratemi buona fortuna! >> disse Aithusa con voce incrinata, e Nex fece partire il cavallo, che si sollevò veloce in cielo, fino a quando l'isola non fu lontana.
Aithusa si appoggiò alla schiena di Nex, addolorata, ma pronta alla battaglia.
E consapevole che, al suo ritorno, nulla sarebbe stato più come prima.
   
 
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