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Autore: Olympia_124a    27/04/2016    1 recensioni
Tratto dal prologo:
"Au Maite fluttuando leggiadra discese dalla cima dell'albero, gli occhi aperti e accesi della stessa luce che irradiava attorno a se.
-Il patto è stato infranto e l'equilibrio spezzato. Non meritate il Dono, nessuno ha in potere di soggiogare qualunque altra vita- disse allargando le braccia - e se pietra avete nei vostri cuori, pietra sarà tutto ciò che controllerete- la luce si fece più forte ed intensa per poi svanire insieme alla Dea e tutto ricadde nel buio."
Lydia ha 16 anni, ama la musica, le converse e i libri fantasy e di avventura, ma mai avrebbe pensato di viverne una in prima persona. Eppure da quando l'auto del padre esce fuori strada una serie di eventi la catapultano in un mondo parallelo dove le persone riescono a controllare la terra, il Regno della Foresta impadronitosi di un antico potere sta tentando di conquistare l'intera Ddaear Arall, tutti le dicono che lei è l'ultima speranza rimasta capace di contrastarlo e ahimè non ci sono le prese per ricaricare l'iPod...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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OCTAVIA

Sentii l'urlo dell'uomo a cui avevo trapassato il braccio perforarmi le orecchie. Non avevo mai ferito una persona e veder scorrere del sangue a causa mia mi fece uno strano effetto, ma nonostante ciò l'adrenalina che avevo in corpo mi permise di continuare a battermi.

Giusto pochi minuti prima ero arrivata alla sala armi ed una volta presi l'arco e la faretra avevo seguito Ilan alla bell' e meglio cercando di non perdere di vista quella chioma biondo cenere. 
Neanche a dirlo mi persi tra i cunicoli e fui costretta a nascondermi in una nicchia scavata nella roccia per non essere catturata da un gruppo di assalitori che si stava dirigendo con ogni probabilità verso Lydia. Uscita dall'ombra della roccia li seguii a debita distanza. 
Superati tre corpi in nero distesi a terra ed evitati due attacchi nemici e soprattutto un Arjua molto alterato che per poco non mi rinchiudeva in una trappola di roccia, mi ero ritrovata nel bel mezzo di un campo di battaglia.

A terra c'erano vari corpi, alcuni che ancora si contorcevano, altri fermi e rigidi come delle statue. Tra quest'ultimi c'era un ragazzo giovane, vestito in jeans e maglietta verde mela su cui si apriva un'enorme chiazza rossa, probabilmente uno dei nostri... una vita così giovane portata via. 
Non avevo fatto in tempo ad elaborare bene l'informazione che un breve bagliore attirò la mia attenzione. Mi voltai giusto in tempo per vedere una lama diretta contro la mia compagna di sventure. 
Il mio corpo reagì all'istante e prima che me ne rendessi conto avevo già scoccato la freccia contro l'aggressore.

-Tu che ci fai qui?- sentii Ilan gridare

-Io non mi nascondo- dichiarai semplicemente con tono incredibilmente fermo.

Mi abbassai percependo dietro di me una presenza evitando così un calcio che di certo mi avrebbe provocato un bel livido. Estrassi dalla faretra un'altra freccia ed impugnandola a mo' di pugnale la conficcai nella gamba del mio aggressore estraendola subito dopo, non mi potevo permettere di sprecare tutte le munizioni subito. Nel rialzarmi diedi una forte spallata al ragazzo che stringendo i denti si stava premendo le mani sulla ferita che gli avevo provocato.

Lydia stava ancora lì, congelata nella stessa posizione di prima fissando il ragazzo dalla maglia verde mela. Con tre grandi falcate la raggiunsi e posandole entrambe le mani sulle spalle la scossi violentemente.

-Riprenditi Lydia, non è il momento di giocare alle belle statuine- aveva finalmente spostato gli occhi su di me, ma il suo sguardo era ancora vuoto. Possibile che non capisca in che situazione ci troviamo? –Se non ti dai una svegliata qui finiamo tutti a fette- le gridai contro.

Se non si ripiglia immediatamente giuro che... il mio corpo completò il pensiero prima della mia mente e l'eco di uno schiaffo risuonò tra le pareti anche nel bel mezzo di tutto quel baccano. 
Sentii la mano formicolare mentre una lieve chiazza rossa le si stava formando sulla sua guancia sinistra.

-Ahia!- squittì Se osa pure lamentarsi giuro che gliene do un altro –Grazie, mi ci voleva- Ah ecco, ti sei salvata.

Senza risponderle mi voltai per fare un quadro della situazione: Ilan era appena stato atterrato da un ragazzo che avrà avuto più o meno la mia età, alto, pelle pallida che contrastava incredibilmente coi capelli corvini e mossi che ondeggiavano ad ogni suo movimento. Si vedeva che era ben allenato perché riusciva a rispondere ad ogni attacco con incredibile grazia aggirando ogni colpo con movimenti fluidi e continui, quasi a ritmo di una musica che solo lui poteva sentire. 
Piegando leggermente il corpo di lato riuscì ad evitare una delle pietre che Chris gli aveva lanciato. Si voltò puntando i suoi occhi verso il mio compagno. Erano color nocciola contornati da leggere occhiaie bluastre, ma sin da dove mi trovavo io erano ben visibili le pagliuzze dorate che li rendevano luminosi come quelli di un gatto.

-Pessima mira come sempre Chris- lo sentii dire con torno piatto, quasi annoiato

-Zane!- fu tutto ciò che Chris disse a denti stretti facendo un passo in avanti e battendo violentemente il piede a terra provocando il crollo di un grosso masso esattamente sulla testa del ragazzo dagli occhi d'oro. Quest'ultimo alzò le due spade che teneva riposte nei foderi e con un solo movimento deciso spezzò in due la roccia. Le due metà caddero ai suoi lati con un profondo tonfo.
Il suo sguardo era deciso e neanche un po' sorpreso, penso che nessuno sarebbe riuscito a leggere le emozioni che si celavano in quel ragazzo.

 Ancor prima che le due metà toccassero terra lui si era lanciato in avanti con le spade incrociate proiettate in avanti. 
Non so come Chris ebbe la prontezza di rispondere a quell' attacco fulmineo che io a stento ero riuscita a seguire con lo sguardo, fatto sta che le due spade non riuscirono mai a colpirlo all'addome poiché furono fermate dal suo braccio che incredibilmente non era stato troncato. Guardai meglio e notai che attorno al suo braccio si era formato uno spesso bracciale di roccia che aveva fatto da scudo per il corpo.

-Ti ricordavo più agile- disse Chris in tono provocatorio creando contemporaneamente una lastra di roccia che dal terreno si proiettò verso l'alto colpendo di fianco il ragazzo che a quanto avevo capito si chiamava Zane. Questi a causa del colpo violento perse la presa su una delle due spade che cadde ai piedi di Chris, il quale con un calcio la fece volare lontana dal suo avversario.

Zane riprese senza troppi sforzi l'equilibrio spostando il peso sulla gamba dove aveva ricevuto il colpo per testarne la resistenza. Aveva del sangue che gli colava dall'anca ma sembrava quasi non essersene  accorto.

-Ed io ricordavo i tuoi attacchi più forti- disse constatando che la sua gamba era ancora in grado di sorreggere il suo peso. Estrasse dagli anfibi che portava tre coltelli da lancio. Ne lanciò due contemporaneamente: uno a destra e l'altro a sinistra del mio compagno in modo da bloccargli ogni via di fuga. Chris evitò il primo spostandosi a sinistra e poi ruotò il corpo di novanta gradi mettendosi di fianco in modo da schivare il secondo. Non riuscì tuttavia ad evitarlo completamente ed una buona porzione della lama gli si conficcò a livello della spalla. Intanto Zane si stava avvicinando brandendo la spada.

-I miei attacchi non sono mai stati forti, sono sempre stati eccezionali!- rispose Chris estraendo la porzione di coltello conficcata nella carne e lanciandola di rimando contro il suo avversario.

Però, modesto il ragazzo pensai evitando una pietra crollata dal soffitto subito dopo aver scagliato un'altra freccia nella coscia sinistra di una ragazza che si stava avvicinando alla donna stesa a terra con la gamba e il fianco sanguinante.

La mira di Chris purtroppo non era però buona quanto quella del ragazzo dai capelli corvini che con un fluido movimento scansò il coltello. Stava per riprendere la corsa ma fu bloccato sino alle ginocchia dal pavimento che sotto il volere di Chris lo aveva circondato fino alle gambe.

-Eccezionali- ripeté Chris riacquistando il suo solito sorrisetto sbruffone.

Per un istante chi occhi dorati di Zane lasciarono trapelare lo stupore, ma subito dopo tornarono impassibili come sempre mentre con un movimento rotatorio della sua spada riuscì ad infrangere la roccia che lo incatenava. Tuttavia prima di liberarsi completamente dalla trappola di roccia inaspettatamente ruotò il busto dando le spalle a Chris e lanciò il terzo coltello che ancora teneva nella mano sinistra verso Richie.
  
Fu un attimo, non capivo come avesse fatto nel bel mezzo della battaglia ad intercettare un altro nemico e puntarlo con tale precisione. Il coltello arrivò a dieci centimetri dal viso del mio nuovo compagno quando cozzò con qualcos'altro diretto nella medesima direzione: un altro coltello da lancio scagliato da una donna alta e dalla pelle olivastra. 
Le due armi scontrandosi l'una con l'altra provocarono un breve ma acuto stridio di lame e deviando di poco direzione caddero ai piedi del ragazzo che incredulo fissava i due coltelli con occhi spalancati.

_Cosa...?- mi lasciai sfuggire dando voce al pensiero di, credo, tutti i presenti Gli ha appena salvato la vita!

-Peccato, mancato- disse invece Zane con tono non curante e riportando lo sguardo su Chris che come me e Richie aveva assistito alla scena allibito. 
Con un salto il ragazzo con gli occhi da gatto si divincolò completamente dalla roccia che lo circondava.

-Ragazzi prendete Lydia e scappate, non potete resistere a lungo, ne arriveranno degli altri. Correte, ci penso io a loro- la voce da cui provenivano queste parole era stanca e debole ma allo stesso tempo decisa. Mi voltai e capii che la proprietaria era quella donna ferita che poco prima avevo aiutato.

-Abigail, non dire stupidaggini, ti reggi a malapena in piedi, non possiamo lasciarti qui- le rispose Richie

Per tutta risposta la donna gli lanciò addosso un anello di ferro (che non potei fare a meno di pensare fosse simile a quelli di Xena) che gli sfiorò la testa e si andò a conficcare nella roccia retrostante.

-Non credere di potermi dire cosa posso o non posso fare Richard Meyer, sono la più anziana tra voi e vi ordino la ritirata!- esclamò con tono autoritario la donna.

 Vidi Chris lasciare di malavoglia il suo scontro con Zane e correre verso Lydia che finalmente si era ripresa e stava schivando, devo dire abilmente, un calcio ruotato che un giovane ragazzo gli aveva appena sferrato. Non fece in tempo a rispondere che la mano del ragazzo raggiunse la sua e strattonandola la portò via verso un cunicolo vuoto che per il momento rappresentava l'unica via di fuga possibile. Li seguii insieme a Richie.

-Ilan, va con loro!- disse la donna.

-Ma Arjuna ha detto...- incominciò il ragazzo

-Fa come ti dico, hai capito?- ordinò imperativa la donna

Abbassando la testa biondo cenere il ragazzo ci seguì. L'ultima cosa che riuscii a vedere fu Abigail che lanciando i suoi anelli riuscì a colpire ben tre dei nostri nemici con un solo colpo, poi la parete del cunicolo appena preso mi oscurò la visuale.

Corremmo per un tempo che mi sembrò infinito sentendo ad ogni curva più vicino i rumore dei passi dei nostri inseguitori. 
Una svolta a desta, due a sinistra e... Siamo morti pensai ritrovandomi difronte una parete di roccia. Eravamo finiti in un vicolo cieco. Ma in un attimo la pietra si sollevò sotto il controllo dei due Rheol. 
Uscimmo fuori e ci trovammo in un terrazzo simile a quello che avevo visto prima, solo più piccolo e, per quanto potesse valere in quel momento, con una vista peggiore.

-E adesso?- chiese Richie osando fare quella domanda che anch'io mi ero posta ma non avevo avuto il coraggio di fare fiduciosa del piano di Chris. 
Tuttavia non udendo risposta capii che non c'era alcun piano.

Intanto le prime ombre erano apparse alla fine del corridoio ed un coltello lanciato da una delle figure in nero era stato bloccato all'ultimo da una lastra di roccia creata da Ilan.

-Che facciamo?- riprese Richie con tono più insistente.

-Sentite scusatemi, davvero- fu l'unica risposta che uscì dalla bocca di Chris

-Scusa? Per cosa..?- chiese Lydia non capendo come tutti noi.

Per tutta risposta Chris sbatté violentemente un piede contro il pavimento allargando le braccia. Una crepa si formò sul pavimento della terrazza in corrispondenza dell'ingresso.

-Devo smetterla di farmi questa domanda- aggiunse Lydia subito dopo aggrappandosi alla ringhiera della terrazza.

La crepa si prolungò per tutto il bordo staccando di netto il pavimento su cui stavamo dalla parete rocciosa della montagna e nell'arco di mezzo secondo ci ritrovammo a precipitare nel vuoto piombando nella nebbia sottostante.
 

Angolo Autrice
Buongiorno ragazzi! in realtà non ho nulla da dirvi in particolare, e per questo compaio qui solo per pochi secondi per ringraziarvi di cuore di esser arrivati fin qui e per augurarvi una bellissima giornata! 
A presto!

   
 
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