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Autore: ethy    27/04/2016    3 recensioni
prima mia storia AU
Killian è un ricco ragazzo che incontra Emma in un particolare momento della sua vita a cui si legherà per sempre, i due si perderanno di vista e si ritroveranno con grandi sorprese nel loro presente, non sarà facile riconquistare la fiducia l'uno dell'altro, ma ci proveranno anche se un pericolo incombe sulla vita di uno dei due dovuto ad un passato non molto chiaro.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-signore la Jolly Roger non ha, al momento,subito danni, ci stiamo allontanando dalla gioiello del reame, appena la situazione sarà sotto controllo potremo riavvicinarci-
-Clarke ci sono persone li sopra non possiamo ignorarlo- dicendo questo Killian si diresse sul ponte in direzione del relitto, ma Clarke lo strattonò per il braccio sinistro, Killian si girò sprezzante
-come osi?-
-signore, ho degli ordini ben precisi, con il suo consenso o senza io devo portarla al sicuro, al sicuro al momento è lontano dalla gioiello del reame-
Killian non si arrese, fece finta di acconsentire e poi gli un bel pugno in faccia, Clarke non vacillò nemmeno, era molto piu alto e ben piazzato di Killian.
-mi scusi signore- dicendo questo gli diede un pugno e lo stese a terra, lo prese in braccio come fosse un bambino e diede l’ordine al capitano della nave di allontanarsi al più presto, mentre si dirigeva verso la cabina di Killian.
Adagiò il ragazzo sul letto ancora leggermente stordito, prese il telefono ed avvisò Eithan che tutto era in ordine per quanto riguardava il nipote.
-Clarke te la farò pagare per questo- disse toccandosi la mascella dolorante
-lo so signore, ma non posso dire che non mi sia piaciuto-
-ah è cosi, bene allora pagherai doppio-
-come desidera.-
-bene ci stiamo allontanando quindi ora puoi lasciarmi, no?-
-no, non credo. E’ una situazione di emergenza e sa benissimo che in queste situazioni le devo stare incollato…-
-gia… come una fastidiosissima gomma sotto la scarpa-
Clarke sbuffò in una risatina, quel ragazzo era tremendo, non gli mancava mai la battuta oltre ad essere molto perspicace, era contento di lavorare per lui, aveva visto quel che sapeva fare e soprattutto quanto fosse di sani principi nonostante fosse ai vertici di una compagnia cosi grande.
-si signore esatto-
 
 
 
***
 
 
-Emma guarda la Jolly Roger si sta allontanando- disse David osservando il viso preoccupato della ragazza
-si, ho visto-
-vedrai che starà li, poi ha le guardie del corpo, pensi che gli lascino fare delle stupidaggini?-
-penso che sarebbe capace di sparirgli sotto il naso-
-beh, su questo hai ragione non sembra un tipo tranquillo-
-in realtà lo è, o, lo era, o, almeno cosi pensavo, ma ha sempre avuto una luce, un guizzo negli occhi che lo rendeva misterioso pure sulla sedia a rotelle-
-Emma, non era una semplice cotta tra adolescenti finita un po’ male vero?-
Emma sospirò, cosa poteva rispondere? Si hai ragione non era un’infatuazione, non era un amore giovanile.. eppure ci siamo separati perché ero terrorizzata dalla sua completa dedizione per me? Che vita avremmo avuto se non fossi stata cosi stupida, se non avessi avuto cosi paura di dirgli subito cosa mi preoccupasse?
-no, ma io sono stata una ragazzina stupida David, ho avuto paura ed ho incasinato tutto-
-beh, io credo che possiate rimediare, quando vedervi insieme è come vedere una coppia che non si è mai separata, non so come sia possibile, ma è cosi. Il vostro legame è forte, non perderlo di nuovo Emma-
Lei si girò a guardarlo con gli occhi luccicanti e ben aperti, aveva ragione non doveva perderlo di nuovo, in nessun modo. Si girò di scatto per andare a cercare in modo confuso e agitato qualcosa sulla scrivania.
-Ehi che ti prende?-
-David, questo, cercavo la copia della relazione sul sabotaggio, mi aveva chiesto se riconoscevo un disegno..-
-un disegno?-
-si aveva visto sul polso del sabotatore un tatuaggio, una fenice, ma non lo aveva riconosciuto subito, poi gli è sembrato famigliare.. David io credo si stia mettendo nei guai, in guai seri.. e non voglio perderlo di nuovo-
-ok, ma cosa hai intenzione di fare?-
-quello che so fare meglio, ricerche, troverò quell’uomo-
-Emma tu, ti stai mettendo nei guai adesso-
-no fidati di me, faremo le cose secondo le regole-
Si guardarono negli occhi e poi con un cenno del capo David prese la relazione e si mise al computer per cercare qualche indizio, mentre Emma cercava informazioni su qualsiasi cosa riguardasse il tatuaggio di una fenice.
 
 
 
 
***
 
 
 
-tra qualche ora saremo arrivati signore-
-bene, andremo subito alla Jolly Roger-
Eithan poggiò la testa sullo schienale del sedile e buttò fuori l’aria con un sospiro che se non avesse respirato per tutte quelle ore di volo già trascorse, finalmente Clarke lo aveva richiamato, era tutto a posto, cioè Killian stava bene, era al sicuro, il resto non contava.
Avrebbe mandato in malora tutto pur di tenerlo al sicuro, Killian aveva il suo patrimonio, aveva fatto molti investimenti per garantire al ragazzo un futuro agiato anche in assenza del loro impero, inoltre quel patrimonio era intoccabile, quindi era pronto ad affondare tutto pur di prendere il fratello  e fermare quel folle piano omicida.
 
Rilassato dalla notizia di Clarke, lentamente prese sonno…
 
 
 
-Eithan? Eithan sei sveglio?-
-Helena che ci fai in giro a quest’ora? Dovresti essere tra le braccia di Brennan, sai quanto è geloso-
-abbiamo litigato-
-ok, ma non devi venire da me, sai bene quel che pensa, da quando sono tornato..-
-Eithan, sono passati anni da quel momento-
-già, e ancora mi sento un estraneo in casa mia-
-non dovresti.. dovresti odiarmi invece, per quel che ti ho fatto..-
-odiare te?- disse Eithan mandando giù tutto di un fiato un generoso bicchiere di liquore ambrato
-so bene quel che successe,e non ti odio affatto, probabilmente avrei fatto lo stesso anche io. Sono stato disperso per due anni Helena, avevi il diritto di rifarti una vita-
-si, ma forse non con tuo fratello-
-lui ti ha sempre voluta tesoro, sempre, anche quando tu scelsi me, lo capisco bene, non posso biasimarlo per averti corteggiata-
-se solo avessi aspettato..-
-cosa avresti aspettato? Per quanto ne sapevi io ero morto, e se avessi aspettato non so chi, adesso non avresti Liam, è un bambino adorabile, ti somiglia, ed io adoro il mio nipotino-
Dicendo questo l’uomo mandò giù un altro bicchiere, pensava veramente quel che aveva appena detto, ma faceva male, veramente male essere li e sostenere quella conversazione, non aveva mai smesso di amarla, e questo era l’unico motivo per cui era sopravvissuto due anni in quella prigione.
-dai tesoro, raccontami perché avete litigato, conosco mio fratello e la sua gelosia, scommetto che non è nulla di grave o irrimediabile-
Fu in quel momento che lei si rattristò, e poi lo guardò con quella luce nello sguardo da mettere i brividi, le era venuto in mente qualcosa, ma cosa?
 
 
Le risate irrompevano il silenzio di quella serata, come se nulla fosse cambiato dal tempo in cui sognavano un futuro insieme…
 
 
-tesoro, dai è ora di andare a dormire, si è fatto veramente tardi-
-hai ragione, dai che ti accompagno che non credo che tu ti regga in piedi-
-so badare a me stesso amore mio- disse Eithan barcollando leggermente alzandosi dalla poltrona
-mio caro, io non ho bevuto-
-già tesoro tu non hai bevuto, perché?- lei lo prese sotto braccio e lo aiutò a stare dritto, i loro volti erano vicini, come non lo erano mai stati da anni, i loro sguardi si intrecciarono, lui si protese verso di lei, avevo nostalgia delle labbra di rosa che lo avevano fatto innamorare molti anni prima, quando lei lo fermò con una mano sulla sua bocca.
-io, non posso, Eithan, vorrei ma non posso-
-lo capisco e scusami non avrei dovuto- si staccò leggermente da lei sembrò non trovare l’equilibrio ma poi poggiando una mano sullo schienale della poltrona riuscì a sorreggersi e voltarsi verso di lei.
-andiamo a dormire tesoro, sarai stanca e Brennan…-
-lui tornerà domani mattina, abbiamo discusso troppo-
-ma dai, cosa vi ha fatto discutere cosi tanto? In che collegio mandare Liam? Su Helena, litigate troppo ultimamente-
-no, è che sono incinta Eithan..io-
Tutto l’alcool bevuto fino a quel momento sembrò scivolargli via dai piedi congelandogli il cuore.
-No, non puoi.. Helena, non puoi.. sai cosa rischi.. lo sai.. perché lo avete fatto?-
-io l’ho fatto.. io lo voglio,  io non voglio rinunciarvi e lui… beh lui…- dicendo questo iniziò a piangere
-shhh piccola mia non fare cosi, ti prego, domani ne parleremo di nuovo, sentiremo tutti gli specialisti del mondo se necessario, ti aiuterò, ma non piangere, promettimi pero’ che se non ti daranno speranza.. tu..-
Non fece in tempo a finire la frase, lei lo baciò, non riuscì a ritrarsi, ricambiò il bacio con tutta la passione assopitasi in quegli anni, l’aveva amata e l’amava ancora come il primo giorno, l’avvolse nel suo abbraccio, era cosi minuta, continuò a baciarla e con le mani le strinse la schiena come per paura di perderla, di sentirla svanire lasciandogli il petto vuoto e dolorante..
-ti prego tesoro, ti prego fermami-
-io non voglio fermarti, ti prego..-
 
Si amarono quella notte, come se nulla fosse cambiato.
Il mattino dopo lui si trovò da solo nel suo letto senza traccia della donna, come se tutto fosse stato un sogno, si sentì stordito dall’alcool bevuto, pensò di essersi immaginato quei baci, e quei brividi sulla pelle dei piccoli morsi di lei, si ributtò sul cuscino cercando di ricordare.
 
 
Alla colazione Helena e Brennan, sorridevano felici, lei lo guardò in un lampo, aveva quel guizzo negli occhi, no aveva sognato, era cosi frustato che aveva sicuramente sognato.. doveva trovarsi una fidanzata al più presto, in fondo era uno scapolo d’oro.. una qualsiasi ma doveva trovarla in fretta.
 
 
 
 
Quando si riprese, si accorse che stavano sorvolando la città in attesa di atterrare, prese il portafoglio e guardò la foto di Helena, aveva gli occhi lucidi, aveva i brividi, gioia ed oppressione al cuore.
“mi giocasti un brutto tiro quella notte tesoro, ma grazie, hai impedito che mi rovinassi la vita, mi hai dato la vita, grazie amore mio”
 
 
 
 
***
 
-signore vostro zio è atterrato adesso-
-bene Clarke, grazie ora si che mi sento meglio, mi metterà dentro una teca-
Clarke non riuscì a trattenere un sorriso alla sua affermazione
-la prego, non dica cosi, sa bene quanto lui tenga..-
-a me, lo so.. anche io gli voglio bene, ma non voglio che viva sotto una campana di vetro per paura che si rompa-
-ma lei…-
-già.. sono stato un po’ gracilino da ragazzino, ma ora sto bene, sono normale, anzi faccio cose pericolose.. sono audace, ma scaltro.. ti prego fammi uscire da qui, non costringermi a picchiarti Clarke-
Questa volta rise di gusto, era una provocazione inutile e lo sapeva benissimo anche Killian.
-appena arriverà suo zio sarà libero di pascolare sulla nave senza restrizioni-
-grazie…- disse sprezzante il ragazzo offeso “pascolare mi ha detto…”
 
-questo posso usarlo?- indicando il cellulare
Clarke non disse nulla, Killian prese il telefono, si accorse delle chiamate di Emma, probabilmente era preoccupata, aveva voglia di chiamarla ma non di far sentire tutto allo scimmione accanto a lui, cosi le mandò un messaggio.
*Swan, tesoro sto bene e tu?*
 
 
 
 
note dell'autrice: ciao a tutti, questo capitolo, forse è un po' di passaggio ma serve a spiegare meglio ed a preparare il terreno per i prossimi, le informazioni sono tante, ero indecisa se lasciare più misteriose certe situazioni, ma è anche vero che non ho spiegato tutto tutto.. ci sono dei punti ancora oscuri, ma li esploreremo prossimamente.
i nostri piccioncini al momento si cercano, si preoccupano l'uno dell'altro e David ha capito che ciò che li lega è molto forte.
spero vi piaccia,al prossimo aggiornamento
Ethy
   
 
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