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Autore: Manu75    27/04/2016    1 recensioni
"…e tu, femmina dai capelli chiari e dagli occhi freddi e algidi, nel tuo orgoglio soccomberai…prigioniera in una cella di ghiaccio, né calore, né gioia, né amore…tutti voi sarete condannati…io vi maledico! Black, da questa sera, vorrà dire disgrazia e sofferenza e prigionia…e morte! Così è stato detto, che così accada!"
Quando il dovere e l'orgoglio ti spingono contro il tuo cuore, quando una maledizione incombe con tutto il suo potere, quando i sentimenti infuriano nel petto senza poterli placare, il destino sembra solo una gelida trappola. Narcissa Black lo sa bene.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Evan Rosier, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Sorelle Black | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix, Severus/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Più contesti
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Come sempre grazie a tutte le persone che leggono e seguono questa storia. Buona lettura!


“Un gelido destino”


(Strategie)

 

Quarantanovesimo capitolo


DUE ANNI DOPO


La vecchia casa di Epzibah Smith era appena sfiorata dal pallido e timido sole di dicembre, le serrande chiuse non permettevano alla luce di entrare e sembravano invitare chiunque le passasse davanti a proseguire e tirare diritto.
Lord Voldemort stava al centro dell’ampia stanza al secondo piano, perfettamente immobile, ed osservava con il suo sguardo freddo la figuretta esile di una ragazza che stava in piedi davanti a lui.
- Brigid…- sussurrò con la sua voce gelida - Dilettami con i tuoi racconti: parlami ancora del Breo-Saighead -
- Mio Signore - lei chinò il capo in segno di rispetto - la piramide di cristallo, colma di magia e di mistero, appartiene alla mia famiglia da secoli...ne esistono solo due al mondo. Purtroppo, nonostante le mie ricerche, non ho ancora avuto modo di sapere dove si trovi il gemello di quello in mio possesso... in Vostro possesso. La leggenda narra che, posti l’uno davanti all’altro, essi riflettano con chiarezza il destino della persona che li sorregge. Le nubi vengono finalmente spazzate via e la luce inonda i Breo rendendoli una cosa sola, unendoli per l’eternità e trasformandoli in uno specchio che è come una finestra sull’anima e sulla sorte di chi li possiede -
- Uno strumento potente e affascinante - mormorò l’Oscuro Signore, seguitando ad osservarla- E tu mi hai fatto dono di quello che apparteneva a tua madre, Brigid. Mi hai donato la vita di tuo padre, mi mostri obbedienza e mi porti l’alleanza del Concilio*...sei di certo una servitrice devota e utile, eppure non mi chiedi nulla in cambio: non vuoi gloria, non desideri il potere, non chiedi vendetta per te e tua madre…- il tono di Lord Voldemort era sereno e discorsivo, ma c’era  una punta di gelido scetticismo nelle sue parole.
- Mio Signore- rispose lentamente la ragazza, controllando il respiro e la mente - Non desidero altro che la Vostra gloria, la realizzazione del Vostro nobile progetto perché, in ciò che Voi costruirete, io troverò il mio sollievo, la mia pace e una vita degna di essere vissuta. Voi siete la mia guida e rappresentate tutto quello in cui io credo-
Lui andò a sedersi e la fissò per degli interminabili istanti ma Brigid rimase impassibile.
- Rubinia…- mormorò l’uomo, e lei ancora non mostrò emozioni - E' davvero morta o dentro di te ella vive ed è solo sopita?-
- Rubinia Alderman è morta il giorno in cui sua madre si è uccisa - mormorò, con voce piatta - Quel giorno sono nata io, mio Signore, e ora so il perché: per servirVi, per riunire i due Breo e porli tra le Vostre mani-
- Quando ci si lascia alle spalle il nome che ci è stato imposto e si sceglie un nuovo nome, un nome con un significato e che ci rappresenta davvero, allora e solo allora noi nasciamo...tutto quello che c’è stato prima è realmente morto, è polvere o non è mai esistito veramente. - lui non l’abbandonava con lo sguardo - Perché, anche una semplice parola, può avere un peso enorme e possedere un potere infinito.-
Vi fu un lungo attimo di silenzio.
- Questa guerra non sta andando come dovrebbe - le disse, seguitando ad osservarla - Gli Auror sembrano gestire la situazione al meglio, nonostante l’inettitudine del Ministero. Sono guidati da Moody ma, lo sappiamo tutti, sono spalleggiati da Albus Silente…in che modo esattamente dobbiamo ancora comprenderlo, c’è qualcosa che ci sfugge...- la voce era un alito glaciale.
- Se permetteTe, mio Signore - mormorò, mantenendo la sua voce chiara ma umile - Sento che Siete scontento dei Vostri servitori. Le cose non si prospettano brevi e rapide come avrebbero dovuto essere e io credo, sono certa, che abbiate l’impellente bisogno di nuovi seguaci, sangue nuovo, intelletto superiore, animi affini al Vostro…-
- Come sempre hai compreso ciò di cui necessito, sai interpretare i miei desideri.  - le disse con un sorriso - Dimmi, come procedono le cose nel Concilio?-
- Il Concilio è al Vostro completo servizio, naturalmente. Da quando Walburga Black ne è a capo, però, si sono formate due fazioni distinte, del resto la sua famiglia è indelebilmente macchiata: Andromeda Black ha sposato un babbano e Sirius Black è notoriamente un babbanofilo che frequenta anche sanguesporco, mio Signore. Tuttavia, Cygnus Black resta un uomo integerrimo dal grande potere e  il figlio minore della donna, Regulus è un promettente ragazzo molto abile e assolutamente devoto alla famiglia e alle ragioni del sangue puro. Nonostante questo, dopo la morte di Aloise Alderman - la voce della ragazza rimase del tutto priva di emozioni - Le altre due figlie di Druella Rosier non sono state ammesse, anche se Walburga ha spinto più e più volte per rifare le votazioni.-
L’Oscuro Signore socchiuse gli occhi e un lampo rossastro attraversò le iridi chiare e cristalline.
- Bellatrix Black è al mio servizio e nessuna votazione può cambiare l’assoluta necessità che ella rimanga per prima cosa una Mangiamorte; la fedeltà è una merce rara e io non intendo privarmene. Lei e suo marito sono e devono rimanere a mia disposizione, finché non li congederò o finché non moriranno. - tacque e Brigid non disse nulla, rimanendo in attesa - Narcissa Black è destinata a supportare il mio uomo di massima fiducia, è figlia di un mio validissimo collaboratore e nulla vieta che venga ammessa. Potrebbe essere utile e rafforzare la posizione della sua famiglia. Il Concilio non è ben visto dal Ministero, ma è un’istituzione millenaria che nessuno oserebbe sradicare mai e che ha contatti con tutto il resto del mondo, più alleati abbiamo al suo interno più semplice sarà il nostro cammino-
Il suo era un preciso ordine e il tono era definitivo.
La ragazza non cambiò la propria espressione di una virgola.
- Il Ministero ha creato Inis Ceithleann* per contrastare il Concilio...è un modo subdolo di porre dei limiti e di spaventare le Streghe Purosangue: nessuna vuole il sigillo bianco e nessuna vuole essere marchiata.- disse Brigid con un tono di voce molto cauto - Ciò che crea abbastanza diffidenza, in molte delle streghe che fanno parte del Concilio, è il timore che ci sia poca obiettività nelle decisioni prese, che si creino situazioni delicate che vadano fuori controllo; i contrasti interni possono portare a scontri pericolosi. Sia da una parte che dall’altra la paura è che venga a mancare l’elemento fondamentale del gruppo: l’assoluta salvaguardia delle tradizioni, dell’onore e del sangue puro.- fece una piccola pausa e poi proseguì -Druella Rosier fu estromessa perché ritenuta nociva, egocentrica e fuorviante: dannosa per tutte. Molte streghe premono perché venga eletta una nuova Guida e che Walburga ceda il passo a qualcun’altra, si desidera qualcuno che sia in grado di affrontare anche la questione delle Streghe Toad e delle Pellar*...le streghe corniche ribelli. Sono certa, tuttavia, che si raggiungerà un compromesso senza alcun problema e che si appianerà ogni contrasto nel Vostro Nome, mio Signore,  dopotutto il fine che ci muove è comune a tutte le Streghe Purosangue. -
- Bene, molto presto avremo bisogno di tutti, continua a cementare la nostra unione con il Concilio - disse lui, sbrigativo - Ora va e mandami Lucius…-
Lei si inchinò e uscì lasciandolo solo.


Una volta in corridoio la ragazza sospirò e si coprì nuovamente il volto con un leggero velo di seta che ne confondeva i lineamenti.
- Io sono convinto che quel velo non sia affatto necessario...nessuno si ricorda di Rubinia Alderman, nessuno tranne me, ovviamente!-
Lei si voltò con un gesto rapido e infastidito.
- Crouch, sei seccante ed inopportuno...Brigid è il nome che l’Oscuro Signore usa per chiamarmi, Brigid è il nome che tutti coloro che lo servono devono a loro volta adoperare per rivolgersi a me! - lo ammonì e lo fissò attraverso la sottile barriera, osservando il volto pallido e lentigginoso di Barty Crouch Jr.
- Naturalmente, non potrei mai venire meno ai voleri del nostro Signore e tu lo sai! - le disse il ragazzo, con aria devota- Proprio per questo dovresti stare tranquilla, non tradirei mai nemmeno il tuo segreto-
- Ti ho già detto che non mi interessa nulla di quello che fai o non fai, io agisco da sola e, a parte l’Oscuro Signore, non ho nulla a che spartire con te, nessun interesse comune…- disse la ragazza, allontanandosi.
- Nulla, tranne Narcissa Black e Lucius Malfoy…-la sua voce aveva un tono innocente.
Brigid si bloccò e si voltò lentamente verso il giovane.
- Hai avuto la tua occasione...due anni buttati via. Ora lei frequenta il suo ultimo anno e tu non sei più uno studente di Hogwarts, non mi pare che il tuo interesse sia andato a buon fine…- lo schernì.
- Ti sbagli! Toltasi di mezzo la Naghib, che mi ha tenuto lontano mettendoci un grande impegno, e considerato che Snape è stato troppo preso da altro per coltivare il loro rapporto, lei si è sciolta molto nei miei confronti. Conto di rivederla molto presto.-
- Narcissa Black è molto selettiva ed esigente, non credere che riuscirai ad avvicinarla come speri, sei ossessionato da lei ma dubito che possa interessarsi a un tipo come te...- fece spallucce, come per consigliargli di accettare un dato di fatto.
- Selettiva?!- la voce del ragazzo era incredula - Devo ricordarti chi era la sua amica del cuore prima che arrivasse la statuaria Bebhinn Naghib? Una ragazza scialba ed insignificante che veniva completamente eclissata da lei, se non erro...una bimbetta slavata e timida. E’ per questo che la odii? L’hai sempre invidiata?- la provocò.
- Hai fatto la tua esatta descrizione al confronto con Lucius Malfoy…- gli sussurrò per tutta risposta, con voce ilare.
Lui impallidì per la rabbia ma non si lasciò smontare.
- Vorrei sapere cosa ti ha cambiata fino a questo punto! Ricordo quando tuo padre veniva a chiedere favori al mio e si portava dietro te: la bambina più noiosa e brutta che io abbia mai visto.- la sua voce era carica di disprezzo - E ora sei una delle favorite del Signore Oscuro…-
- Ah, ecco quindi il punto dolente!- lo dileggiò con una risata priva di gioia - Sei tu ad essere invidioso! Ma non sono io a procurarti tanto risentimento, ammettilo, tu vuoi tutto ciò che appartiene a Lucius Malfoy! Un uomo che persino tuo padre apprezza perché ne riconosce la forza e l’abilità!- la ragazza si avvicinò a Barty, inclinando la testa -Lucius il nobile, Lucius il bello, Lucius il potente...Lucius il preferito…- la voce era un sussurro appena udibile e cantilenante.
Il volto del ragazzo era completamente stravolto dalla rabbia e appariva  irriconoscibile.
- Dovresti essere dalla mia parte.- le disse con voce piena di gelido furore - Dopotutto abbiamo molte cose in comune: siamo molto più di quello che appariamo, nessuno di noi due ama e stima il proprio padre e entrambi abbiamo una madre che ci ama e morirebbe, o è morta, per noi…-
Brigid si irrigidì.
- Fossi in te, non perderei tempo a cercare di distruggere una persona che non è annientabile, non da te almeno!- gli disse la ragazza con un tono assai duro - Molto presto qualcuno siederà al fianco del Signore Oscuro, vicino così come nessun altro lo è stato mai; innalzato, per volontà dell’Oscuro Signore stesso, al di sopra di tutti gli altri, riconosciuto come un suo eguale. Molto presto qualcuno scaccerà gli Dei dall’Olimpo...anche il Dio Marte Malfoy…- Brigid sospirò con profondo piacere - E questo qualcuno non sei tu!-
Si allontanò e sparì, lasciando Bartemius Crouch Jr. solo con i suoi dubbi e con la sua rabbia.

 

Bellatrix aspettava con impazienza che l’Oscuro Signore li riunisse al suo cospetto, viveva per quei momenti e per le rare occasioni in cui la cercava e lei poteva stare finalmente da sola con lui, amarlo liberamente e dimostrargli tutta la sua devozione.
Negli ultimi due anni lei e Rodolphus erano divenuti moglie e marito a tutti gli effetti, non lo aveva più respinto ma, anzi, aveva contribuito a rendere quell’unione legale agli occhi di tutti.
Lui non aveva più bevuto e si era mantenuto sobrio; non si amavano e non si cercavano, se era non strettamente necessario, l’uomo aveva accettato con rassegnazione mista a paura il marchio nero sulla sua pelle.
Alla fine tra di loro si era creato un curioso rapporto di dipendenza.
Bellatrix non aveva dimenticato il contratto pre-matrimoniale e quindi faceva in modo di avere suo marito sempre al proprio fianco, di sfruttarlo a dovere ma senza squarciare il velo che celava i suoi incontri con il Signore Oscuro o con Evan.
Evan...
Il giovane Rosier, dopo quel famoso primo attacco, era sparito per settimane, pur presentandosi regolarmente agli incontri con Lord Voldemort.
Lei non lo aveva cercato apertamente, non gli aveva rivolto la parola, aveva finto che lui fosse poco più di un estraneo.
Non poteva dimenticare che la fragilità del ragazzo li aveva fatti riconoscere; aveva messo lei nella situazione di dover accettare l’aiuto di un medico babbano, l’aveva costretta a prendersi cura di lui che, nel momento topico, era crollato miseramente ed era diventato un peso.
Nel corso dei mesi successivi, pur con il ritorno di Rodolphus o forse proprio per questo, lei aveva sentito la necessità di riprendere i suoi incontri con Evan perché, non poteva negarlo, lui la faceva sentire desiderata e amata.
Odiava quella debolezza, odiava dover mendicare dei sentimenti simili da una persona che non riscuoteva nemmeno la sua stima, ma era così.
Il loro rapporto era sempre stato qualcosa di squilibrato e profondamente deviato, qualcosa che non riempiva la sua fame d’amore e il suo bisogno spasmodico nei confronti del Signore Oscuro, qualcosa che non era nemmeno la pallida imitazione di quei sentimenti, ma era pur sempre la cosa che ci andava più vicino.
Aveva il vago sentore che nemmeno lui traesse una piena soddisfazione dai loro incontri, era come se lui non potesse fare a meno di amarla ma, al tempo stesso, la paragonasse a qualcun altro, a qualche altra donna.
A due anni dall’inizio della guerra il loro rapporto era punto e a capo. Evan aveva tentato di tenerla lontana, aveva cercato di rifuggirla e respingerla ma, alla fine, senza nemmeno dover faticare troppo, lui l’aveva di nuovo attirata nel suo letto e tutto era ricominciato.
La vita raminga del ragazzo, in un certo senso, li aiutava nella loro clandestinità e ora lui viveva in una zona piuttosto impervia e malsana, poco lontano da Londra, nell’Essex.
Praticamente si trattava di tratti paludosi infestati da fattucchiere della peggiore risma, tutte rifugiate li per sfuggire al Ministero, al Concilio, ad Inileann* e anche a Lord Voldemort.
Bellatrix non si formalizzava, non le importava nulla di nulla: non c’era cosa al mondo che la distogliesse dai suoi doveri verso l’Oscuro Signore e non c’era persona al mondo che dovesse frapporsi tra lei e la lotta contro i babbani e i sanguesporco, nessuno mai doveva metterle i bastoni tra le ruote e meno che mai un figlio.
Quindi, le fattucchiere delle paludi di Rainham Marshes erano davvero molto utili in questo, specialmente la più anziana tra di loro che, pur essendo decrepita, aveva un attaccamento alla vita e un’esperienza nella stregoneria più becera davvero notevoli.
La vecchia, si faceva chiamare zia Lolly e, probabilmente, non ricordava più nemmeno lei il suo vero nome, era rinsecchita alla stregua di una mummia e assolutamente terrorizzata da Bella. Le forniva un particolare decotto da assumere ad ogni cambio di Luna, piagnucolando e coprendosi il volto con un braccio, come se si aspettasse di essere colpita dalla donna.
La Mangiamorte la trovava ripugnante e provava una forte repulsione per la fattucchiera ma, quell’intruglio disgustoso aveva tenuto lontano gravidanze indesiderate e aveva bloccato persino qualsiasi sintomo di fertilità, quindi lei era serena e viveva la sua vita dividendosi tra suo marito, l’uomo che amava e il suo amante.
Alla faccia del contratto pre-matrimoniale, in barba a suo padre e ai suoi suoceri.
Davanti a tutto ciò, pervasa dall’euforia che avere il pieno controllo della propria vita le dava, colma della gioia della lotta e inebriata da quel senso di potere, caldo e quasi aromatico, Bellatrix si sentiva invincibile.
- Mi fai passare o ritieni che possa volteggiare sopra di te? Dovrei tramutarmi in un fantasma e filtrare attraverso il tuo corpo?- una voce sarcastica e dai toni tremendamente snob, la riscosse dalle sue gloriose elucubrazioni - Stai qui, nel mezzo del corridoio, aspettando un fischio del tuo padrone per potere accorrere e scodinzolare a dovere?-
Nel suo senso di invincibilità c’era un unico neo, solo uno, valutò Bella dentro di sé, scostandosi per fare spazio al suo interlocutore.
Un ostacolo alto e biondo agghindato con abiti di seta confezionati su misura, talmente profumato da lasciare una scìa dietro di sé, al proprio passaggio; talmente sicuro di sé da non mostrare alcuna esitazione nel suo incedere arrogante. Nessun timore trapelava dal rumore deciso dei suoi stivali pregiati e tirati a lucido.
C’era quel piccolo ed insignificante impedimento, rammentò a sé stessa la donna, stringendo gli occhi e fissando la schiena dell’uomo sparire dalla sua vista, i biondi capelli che ondeggiavano sulle larghe spalle coperte dal nero e sfarzoso mantello: un lieve intralcio chiamato Lucius Malfoy.


Le vacanze di Natale erano iniziate da poco e Regulus avrebbe voluto rimanere ad Hogwarts, così come aveva deciso Narcissa, ma sua madre aveva richiesto la sua presenza con molto fervore, visto e considerato che anche Sirius aveva scelto di passare i suoi giorni di vacanza altrove: a Godric Hollow.
Walburga si era infuriata e aveva rotto definitivamente i rapporti con suo fratello Alphard, reo di aver sostenuto il nipote nella sua ribellione e di averlo sostentato economicamente.
Presto Sirius sarebbe divenuto maggiorenne e allora nulla lo avrebbe più trattenuto dal rompere definitivamente con la famiglia.
La vita ad Hogwarts non era stata semplice per Regulus ma si era impegnato fino allo spasimo e i suoi risultati a scuola erano stati eccellenti. Era anche divenuto uno dei preferiti del Professor Slughorn, aveva potuto passare molto tempo con Cissy con la scusa dello studio, anche se lei era stata impegnata con i suoi G.U.F.O, poi era stata molto più libera a partire dal sesto anno e ora, con l’inizio del suo ultimo anno, era impegnatissima a preparare i suoi M.A.G.O.
Lui aveva atteso con apprensione gli sviluppi del rapporto di sua cugina con Lucius Malfoy, ma nulla aveva lasciato intendere che il loro fidanzamento fosse ancora in atto. L’uomo aveva frequentato altre donne e lei era rimasta apparentemente impassibile, davanti a quella sfilata di compagne tanto pubblicizzata dai giornali, così Regulus aveva sentito nascere in lui una sottile ma decisa speranza.
Presto avrebbe compiuto quattordici anni e la distanza da Narcissa si accorciava, poteva sperare di far breccia nel cuore di suo cugina. Sentiva la fretta divorarlo ma aveva imparato ad attendere, anche e soprattutto grazie al sostegno che Brigid gli aveva dato ogni qual volta si erano incontrati.
Lei non mancava mai di incoraggiarlo, di spronarlo a non perdere di vista il proprio obiettivo e a non scoraggiarsi davanti a nulla perché, solo così, avrebbe scritto il futuro che desiderava e compiuto il destino che lo avrebbe reso felice.
Tutto sarebbe stato perfetto se non fosse stato per quello Snape.
Sua cugina aveva una propensione davvero notevole per quel ragazzo brutto ed inquietante, passava più tempo che poteva con lui e Regulus aveva dovuto ingoiare il proprio orgoglio e cercare di appianare i rapporti con quel mezzosangue, che tutti sembravano temere e rispettare.
Tutti tranne Sirius.
In quei due anni appena trascorsi Regulus aveva sentito scivolare via il suo rapporto con suo fratello, il suo primo e unico compagno di giochi, l’esempio da seguire, il ragazzo da raggiungere e superare. Si vedevano solo a Scuola e anche allora erano molto distanti.
Gli screzi tra le due Case, alle quali appartenevano, erano degenerate costantemente e Sirius aveva preso ad ignorarlo anche nei corridoi, accompagnandosi sempre a quel Potter, al quale guardava con grande ammirazione ed affetto, e agli altri due compagni Grifondoro.
Se voleva evitare di perdere la propria strada sapeva che doveva smetterla di sperare in una riconciliazione con Sirius, sapeva che ormai le loro vite erano divise per sempre.
- E’ molto che aspetti?- una gentile voce di ragazza lo riscosse dalle proprie amare elucubrazioni e Regulus si voltò, con il più ampio dei suoi sorrisi sul volto giovane e bello.
- No, puoi stare tranquilla!- la voce del ragazzo era piena di sollecitudine e simpatia - Anzi, grazie di farti trovare sempre...vorrei davvero che tu mi dicessi come posso ricompensarti, Brigid!-
La giovane si schermì, come sempre.
- Ormai dovresti aver capito che da te voglio una sola cosa: che realizzi il tuo destino e che possa finalmente possedere la parte più calda e profonda del cuore di tua cugina…- gli sorrise fissandolo diritto negli occhi.
- Fa parte del tuo potere, vero? Fare da guida agli altri e aiutarli a realizzare ciò che osservi e intuisci nel tuo Breo - Regulus la prese sotto braccio, dopo averle chiesto il permesso, e la condusse lentamente verso Notturn Alley, luogo che lei prediligeva rispetto alla più animata Diagon Alley.
In realtà c’era ben poca animazione in quel periodo, nonostante le festività.
Molti maghi e streghe avevano chiuso i loro negozi e il Ministero aveva annunciato l’entrata in vigore di un coprifuoco: la situazione attuale nel mondo magico non era più sottovalutabile.
Regulus non era impressionato e nemmeno preoccupato, lui anelava a stare dalla parte vincente, voleva essere al fianco dei trionfatori e non gli importava nulla della paura degli altri.
Brigid gli lanciò un’occhiata di sottecchi e seguitò a camminare, lasciando che il ragazzo la tenesse stretta a sé.
“E’ plasmabile come creta...non dovrebbero lasciarlo in giro per il mondo da solo…” valutò con una smorfia e non poté non paragonarlo alle sue cugine: la ribelle, l’indomita e l’inflessibile.
Nulla a che vedere nemmeno con sua madre Walburga: austera e potente.
Lontanissimo anche da Cygnus: severo e implacabile.
Diverso anche da suo fratello maggiore: intrepido e sventato ma coraggioso.
“Avulso da ognuno, dipendente da tutti: il debole e fallito!” considerò crudelmente la ragazza, ascoltando distrattamente le sue chiacchiere e fingendo di interessarsi.
“Come Rubinia…” le sussurrò una vocina emersa da chissà dove, forse da un rigurgito della sua coscienza sbiadita.
Brigid si fermò di botto, facendo incespicare Regulus che si fermò, sorpreso.
- Tutto bene?- le chiese, vedendola immobile e con lo sguardo perso nel nulla.
- Certo, scusami, sono solo inciampata…- buttò la, e gli sorrise con calore mentre gli occhi rimasero freddi e distanti.
“ Rubinia era debole, una crisalide vizzita mai evolutasi, una farfalla mancata…” si ammonì e capì che l’Oscuro Signore le aveva fatto qualcosa durante il loro ultimo incontro.
“Mi sta mettendo alla prova! Ha usato le parole per aprire uno squarcio e poter leggere nella mia mente in totale libertà!” si rese conto, con un certo sgomento “delle volte dimentico con chi ho a che fare...mi vuole forte e, al tempo stesso, mi vuole debole ed inerme!”
Naturalmente il Signore Oscuro sapeva come usare le antiche magie e nulla gli sfuggiva, era sempre in allerta e lei aveva abbassato la guardia.
“Mi punisce perché so troppe cose, mi controlla perché mi spingo troppo in là e oso troppo...devo essere prudente! Non sono io la persona che conquisterà la sua fiducia e che saprà ricoprirsi della sua benevolenza…”
- Sei molto silenziosa oggi, sei certa che non ci sia nulla che ti turba?- la voce di Regulus era gentile ma anche permeata di una certa delusione.
“Tsk, bamboccio viziato!” Brigid provò un profondo risentimento “facile preda di sentimenti impuri e malati…”
- Certo, perdonami! Abbiamo così poco tempo e io lo spreco con i miei silenzi!- si fermò ed estrasse il Breo dal suo sacchetto di velluto nero e lo fece volteggiare con abilità tra le sue mani - Ecco, il nostro comune amico!-
Regulus nascose a malapena l’esaltazione che provò alla vista della piramide di cristallo.
- Ecco qui...il bianco futuro che attimo dopo attimo diventa il tuo presente...ed eccolo qui il tuo destino fulgido e splendido…- lei si concentrò a lungo sulla faccia della piramide che sembrava attraversata da una fitta nebbia - Riesco a vedere te stesso mentre ti distingui da ogni altro, riesci a compiere un gesto che nessun altro ha il coraggio di osare. Vedo un giovane uomo che sa combattere e che non si arrende, davanti a nulla...vedo che tuo fratello è una chiave che ti aprirà la porta della gloria e, di conseguenza, della felicità…-
Regulus si irrigidì, molto colpito e confuso.
- E’ la prima volta che vedi con chiarezza una persona nel mio destino...a parte Narcissa, ovvio. Le altre volte erano più che altro delle indicazioni-
La ragazza gli sorrise rassicurante.
- Questo perché ad ogni passo che compi il tuo futuro avanza più rapidamente e la meta si avvicina, ciò riflette con più chiarezza alcuni aspetti del tuo destino. Alcune volte io vedo delle ombre o provo delle sensazioni, altre volte le ombre diventano nitide perché anche l’altra persona che influirà sul tuo percorso, che ti sarà utile o anche d’ostacolo, sta decidendo la sua strada che si interseca o si divide dalla tua.- lo fissò, per accertarsi che lui avesse capito - In questo caso tu e tuo fratello avanzate su due strade contrapposte ma non parallele, io lo vedo e posso dirti che si incontreranno in un punto preciso; e tu coglierai da lui la chiave che ti aprirà la prima porta per il raggiungimento del tuo fine ultimo.-
Regulus sembrò profondamente turbato da ciò.
- Non perderlo e non lasciarlo andare del tutto...credi in me e credi nel Breo…- insisté allora la ragazza e lui annuì, ma sembrava davvero scontento.
“Narcissa, Narcissa, Narcissa! Vorrebbe sentir parlare solo di lei, sapere di lei, ottenere solo lei…” sbuffò dentro di sé Brigid, spazientita.
Gli prese la mano e gli sorrise dolcemente - Ti ho mai deluso? Non ti ho forse sempre detto il vero e guidato nella giusta direzione?-
Lui si sforzò di ricambiare il sorriso e ricambiò la stretta.
- No...è solo che vorrei essere già sulla cima, capisci? Ottenere quel posto speciale nel cuore della ragazza che io amo così tanto! - c’era autentica sofferenza sul suo giovane volto.
- E ci arriverai, fidati di me. Quel luogo è già tuo, c’è il tuo nome scritto e non vi sarà luce più fulgida della tua e amore più grande, e sentimento più profondo e bisogno più impellente...Il calore di lei ti scalderà e la sua voce chiamerà il tuo nome mille e mille volte, senza stancarsi mai, e tu sarai sempre e per sempre il più bello e il più caro degli affetti…-la voce di Brigid era ipnotica e lei stessa sembrava persa nell’estasi che quella visione le procurava.
Regulus sembrava sopraffatto e, in un impeto di commozione, abbracciò con slancio la ragazza, che rimase del tutto spiazzata da quel gesto così spontaneo.
Senza pensare lo scacciò in malo modo e lui la guardò, leggermente confuso.
- Scusa! Davvero, non volevo, era solo gratitudine…- lui la fissò con aria colpevole e dispiaciuta.
- C-certo, lo so…- mormorò lei, cercando di nascondere la sua rabbia e il suo disgusto - Solo che noi praticanti Pellar non dobbiamo superare certi limiti fisici, cerca di capire...noi siamo devote al Dio Bucca…-
- Si, me lo avevi detto, ti chiedo ancora scusa e perdonami se puoi! - sembrava davvero mortificato e lei sfoderò un sorriso rassicurante, poi mise via il Breo.
- Ricorda ciò che ti ho detto e sappi che ogni tua intuizione è corretta, serba i nemici come se fossero i più cari degli amici e troverai le tue risposte...devo proprio andare, a presto!-
Lui la salutò e lei si allontanò mantenendo il sorriso e poi, appena svoltò l’angolo, sputò per terra e cercò di recuperare la calma.
- Non è da te essere così in difficoltà…-
Brigid si voltò e osservò il volto di Solange Araujo* con occhi leggermente colpevoli.
- Hai ragione zia, ma credo che l’Oscuro Signore abbia aperto uno squarcio usando una parola chiave…-
Le due donne si fissarono per qualche istante.
- Devi stare attenta, ricordati che questa guerra non ci appartiene- le disse Solange, con aria molto severa - A noi appartiene la vendetta, a noi appartiene il ricordo di colei che non c’è più e noi apparteniamo al Dio Bucca Duh, rammentalo sempre!-
- Non lo dimentico!- gli occhi di Brigid brillarono con fermezza.
- Bene, allora andiamo e cerchiamo di pregare intensamente affinché egli sia benevolo e ci guidi, andiamo a ricacciare Rubinia nel profondo, dove non potrà mai più risalire. -
Brigid annuì e si allontanò con Solange.


L’Oscuro Signore voltava le spalle alla porta e all’uomo che stava chino, devoto e in attesa, la lunga coda di capelli biondi brillava quasi nel buio della stanza e il silenzio era assoluto.
Lord Voldemort si volse verso di lui e lo osservò per dei lunghissimi istanti, sondò nel profondo colui che, da quasi sette anni, era al suo servizio: il suo preferito, l’uomo migliore che avesse al suo fianco.
- Portami il ragazzo…- sussurrò, in modo che la voce volasse lentamente fino al suo devoto servitore.
Il volto dell’uomo non mutò e un semplice cenno del capo confermò al Signore Oscuro che aveva capito.
Si rialzò e, per un attimo, i loro occhi si incrociarono; Lucius lasciò la stanza e si avviò lungo il corridoio, giunto all’imbocco della scalinata che portava al piano terra, rimase immobile per qualche istante e poi sferrò un pugno pieno di rabbia al muro, ricoperto dalla vecchia e malconcia carta da parati.
Rimase ancora qualche istante fermo nella semioscurità, con il braccio che tremava e il capo chino, cercando di dominarsi. 
Poi alzò la testa, scese le scale e si smaterializzò.

 

Fine quarantanovesimo capitolo

 

*Il Concilio che riunisce le Streghe Purosangue Britanniche.

* Inis Ceithleann riformatorio per streghe, una vera e propria prigione dove si finisce per reati minori o per aver causato vergogna o danni a famiglie purosangue.

* Streghe Toad e Pellar sono streghe tipiche della Cornovaglia, seguaci del Dio Bucca, il Dio ambivalente.

* Inileann è l’abbreviativo di Inis Ceithleann.

* Solange Araujo è la strega di origine portoghese grande amica di Aloise Alderman e Ysaline Lestrange, era presente la notte della maledizione.

  
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