Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    07/04/2009    7 recensioni
Sakura sentì il richiamo più forte del precedente. Si voltò verso la finestra. Lo sguardo vitreo. Mentre avanzava verso il balcone il ragazzo arretrò, tornando sui rami del ciliegio che aveva usato per raggiungere la camera. Non era questo che voleva. Voleva solo impedire che la ragazza uscisse dalla sua camera. Il ragazzo la scrutò attraverso la maschera che indossava, un luccichio azzurro provenne da uno dei suoi occhi. Sakura si voltò ancora verso la porta. Così non andava. La chiamavano ancora. Doveva rompere quell’incantesimo definitivamente almeno per quella notte. Sapeva come fare ed era anche la posizione giusta per farlo.
-Eih.- Sussurrò alla principessa per attirare la sua attenzione. Gli occhi ancora assenti. Sakura si avvicinò a lui.
Si sporse dal ramo quel tanto che bastava per afferrarle il mento tra le dita e posarle un lieve bacio sulle labbra.
Un bacio casto, a fior di labbra. Quasi come quello di qualche notte prima.
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Sakura, Touya/Toy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il giardino di vetro e i passi oltre la porta

Sakura alzò lo sguardo al soffitto di vetro nel suo giardino personale. Da quando una settimana prima era svenuta nella neve non le era stato più permesso di uscire. Doveva accontentarsi del suo giardinetto chiuso, dove poteva rifugiarsi quando la febbre non era troppo alta, al sicuro dal vento e dalle altre intemperie, ma come in una gabbia di vetro.
Non che il giardino non fosse bello o degno di una principessa. Suo padre l’aveva fatto costruire per sua madre quando era ancora viva, perché anche lei era ammalata, anche se di una malattia diversa da quella della figlia.
A Sakura era sempre piaciuto quel giardino, da piccola ci andava a giocare assieme a sua madre, la regina, e a suo fratello. Ora ci andava solo quando la febbre si abbassava abbastanza da permetterle di camminare, e per lei era diventato una trappola che le ricordava ciò che covava nel corpo.
Sakura si alzò dalla panchina candida facendo frusciare la sua veste elegante in seta bianca e si avvicinò al laghetto artificiale. Vi si specchiò dentro, tra i petali galleggianti dei ciliegi del suo giardinetto.
Si sorrise attraverso il suo riflesso, quel giorno non era molto pallida e ne era contenta. Però Tomoyo era tornata al suo castello ed era sola, non poteva evitare di sentirsi triste.
Si inginocchiò e iniziò a giocherellare con la superficie limpida del laghetto facendola increspare leggermente al tocco delle sue dita.
Sakura sentì il portoncino aprirsi e si alzò per vedere chi fosse. Una guardia camminava spedita nella sua direzione accompagnata da un ragazzo che Sakura non conosceva.
I due si fermarono poco distanti da lei e si inchinarono al suo cospetto.
La guardia parlò:
-Maestà, il giovane erede della famiglia Li desidera incontrarvi da qualche tempo.-
Per un istante Sakura si soffermò a fissare la chioma castana e scompigliata del giovane, prima di dire gentilmente:
-Alzatevi pure.-
Appena il ragazzo sollevò lo sguardo i loro occhi si incrociarono. Sakura ebbe un brivido. Era certa di averli già visti.
-Potete andare se volete.- Disse la giovane alla guardia sorridendo dolcemente. L’uomo ubbidì e uscì chiudendosi il cancelletto alle spalle.
-Cosa vi porta qui?- Domandò gentile guardandolo sorridente.
Il ragazzo la fissò negli occhi per qualche istante, poi rispose:
-La scorsa settimana, anche se forse non lo ricordate, ci siamo incontrati.-
La ragazza lo guardò riflettendo, proprio non ricordava.
-Quando siete svenuta sulla neve, vi ho riportata io in camera vostra. Volevo solo sapere come state ora.-
Sakura sorrise imbarazzata.
-Ora sto molto meglio, vi ringrazio.- Arrossì nel ricordare l’accaduto e ricordò di aver incrociato gli occhi del giovane in un istante di lucidità.
-A costo di sembrarvi scortese o imprudente, nonché irrispettoso del fatto che sto parlando con la mia principessa, vorrei potervi essere utile. Se posso fare qualcosa, qualunque cosa per aiutarvi vorrei che non esitaste a mandarmi un messaggio.-
La ragazza intenerita gli sorrise, notando il suo imbarazzo.
-Vi ringrazio, lo terrò a mente.-
Qualcuno bussò al postone e la principessa lo invitò ad entrare.
Era un paggio reale che si chinò riverenzialmente.
-Principessa, la cena è quasi pronta e verrà messa in tavola tra dieci minuti.-
Sakura gli sorrise.
-Vi ringrazio, vengo subito in sala da pranzo.- L’uomo si dileguò e la ragazza si rivolse di nuovo a Shaoran:
-Vi fermate per cena?-
Il ragazzo scosse la testa educato e fece un altro inchino.
-Temo di dover rifiutare il vostro invito altezza. Mia madre mi sta aspettando. Devo rientrare al più presto. Sono desolato.-
La ragazza sorrise comprensiva.
-Bene, sarà per la prossima volta magari. Vi ringrazio di esservi premurato di venire a chiedermi di persona come sto. Non potete neanche immaginare quanto vi sia grata di questo.-
Shaoran le sorrise.
-Tornerò a farvi visita appena possibile, ve lo prometto.-
Sakura sbuffò leggermente.
-Ora devo proprio andare temo, mio fratello potrebbe preoccuparsi.-
-Comprendo.- Shaoran fece un lieve inchino.

Sakura raggiunse la sala da pranzo a passo svelto e appena dentro si chinò lievemente sorridendo e si accomodò al suo posto, affianco a Touya.
Nella sala c’erano anche Yukito e il consigliere reale Fay Wang. Quando la principessa stava un po’ meglio e si sentiva in grado di cenare nella sala da pranzo facevano in modo di stare tutti insieme. Per tenerle compagnia il più possibile.
-Sei in ritardo mostriciattolo regale.-
Osservò il Re.
-Stavo parlando con un ragazzo.-
Yukito le sorrise.
-Chi era?-
Poi un lampo attraversò Sakura.
-Non mi ha detto come si chiama… Mi sono dimenticata di chiederglielo…- Arrossì e si gratto la testa imbarazzata.
-So che era l’erede della famiglia Li.-
Touya scoppiò a ridere.
-Sei proprio un mostriciattolo!-
Persino a Fay Wang scappò una risata.
-Perdonatemi principessa, non volevo ridere. Credo che voi abbiate parlato con mio mio nipote Shaoran.-
Sakura sorrise. –Shaoran… Mi piace il suo nome… Ha detto che sarebbe tornato a trovarmi.- Si accorse subito di ciò che aveva detto e aggiunse subito:
-Insomma, è un nome strano, ma mi sembra un bel nome. Ha un significato particolare?- Domandò a Fay Wang.
-Significa “piccolo lupo”.- Rispose lui.
I camerieri iniziarono a servire le portate. Dopo il primo boccone Touya domandò perfido: -E’ il nome che ti piace o proprio il ragazzo?-
La forchetta di Sakura restò ferma a mezz’aria.
-Cosa stai insinuando?- Ribattè allibita.
Fay Wang sviò il discorso.
-L’altro giorno ha assistito al vostro svenimento ed è stato in pena finché non ha potuto vedere con i suoi occhi che stavate meglio. Gli ho consigliato io di chiedere udienza con voi.-
-E’ stato molto gentile.- Osservò Yukito.
-In verità non è mai stato un tipo molto espansivo, mi sono stupito anche io quando ha dimostrato tutto quell’interessa nei vostri confronti.-
Touya fissò il consigliere con aria truce.
-Dite, non è che per caso lui è interessato a mia sorella?
- Tutti gli sguardi si puntarono su di lui strabiliati per un istante. Poi scoppiò a ridere.
-Scherzavo! Chi volete mai che si interessi ad un mostriciattolo?-

Era tardi quando Sakura rientrò nelle sue stanze. Dopo cena era tornata nel suo giardinetto sottovetro per guardare il cielo. Almeno quello che si vedeva da li.
Camminava nel corridoio tranquilla reggendo in mano la candela per illuminarsi il percorso.
Quel giorno si sentiva particolarmente allegra rispetto al solito. Un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare. Si voltò di scatto, ma non c’era nessuno.
Sospirò. Fece un passo indietro senza staccare gli occhi dal punto in cui le era sembrato che provenisse il rumore.
Non poteva esserci qualcuno. La sorveglianza sapeva fare bene il suo lavoro e lei lo sapeva. Già qualche anno prima qualcuno aveva tentato di introdursi nel palazzo e aveva fallito. Certo, non l’avevano preso, ma da allora non ci aveva riprovato, neanche dopo che Fay Wang era diventato consigliere reale.
Eppure a Sakura tornò in mente il ragazzo di qualche tempo prima. E se non fosse stato solo un sogno? Ora sembrava che di febbre non ve ne fosse neanche un poco.
Sobbalzò quando sentì un braccio stringerla per la vita mentre una mano le tappava la bocca. Chi le era alle spalle soffiò sulla fiammella della candela e la spense. Poi trascinò la ragazza in camera sua, socchiudendo la porta in modo da sbirciare fuori.
-Fate silenzio. Va bene?-
Sakura si sentì stupida quando al suono della sua voce iniziò a battere il cuore. Era quel ragazzo. E ora era certa che non fosse né un illusione né un sogno.
Sakura annuì con la testa, per quello che la stretta del ragazzo le permetteva, e lui le liberò la bocca pur non allentando la presa sulla sua vita.
Sakura fece per chiedergli qualcosa, voltandosi verso di lui nel tentativo di scorgere il suo profilo nell’ombra. Lui le intimò di fare silenzio.
Dal corridoio giunsero dei passi che fecero rabbrividire Sakura. Passi leggeri, affrettati. I passi di qualcuno che non deve farsi scoprire.
Il giovane spinse indietro Sakura, parandosi davanti a lei con fare protettivo. Intimorita Sakura rimase dietro di lui.
Chiunque vi fosse prima nel corridoio era andato via.
Il giovane chiuse la porta e si rivolse a Sakura con quella sua voce calda:
-Non dovreste stare fuori dalla vostra stanza dopo il tramonto. Non è prudente.-
Sakura sgranò gli occhi.
-Chi siete voi? Cosa volete? Chi erano quelli lì fuori?-
Il ragazzo si lasciò scappare una risata e si avvicinò a lei prendendole il mento tra le dita per sollevarle il volto. Sakura non riusciva ancora a vedere il suo viso, a distinguerne i colori.
-Non è prudente per voi stare fuori da questa stanza.- Ripetè il giovane.
-Non avete risposto alla mia domanda.- Si lamentò la principessa a un soffio dalle labbra di lui.
-Lo so.- Rise il ragazzo. A Sakura quella risata diede quasi alla testa.
-Ditemi almeno perché siete qui.- Supplicò incerta.
Il giovane scostò il volto per sussurrarle qualcosa all’orecchio. E le parole che disse restarono impresse a fuoco nella mente di lei.
-Mi mancavate. Volevo vedere come stavate. E ho una missione de portare a termine.-
Sakura tremò per un istante.
-Direte a qualcuno che sono stato qui?- Domandò lui poi con una risata. Come se conoscesse già la risposta.
-No…- Mormorò Sakura incerta.
-Ogni notte che passa mi piacete sempre di più.- Mormorò ancora ad un soffio dalle labbra di lei prima di sfiorarle leggermente con le sue. Poi per Sakura fu buio.



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Lo so, ci ho messo parecchio ad aggiornare. Mi scuso ma proprio non avevo idea di cosa scrivere. Inoltre non so quando aggiornerò. Quest’anno ho gli esami di maturità e “dovrei” mettermi a studiare seriamente.

Sakurahime949: Elogiamo Shaoran? Io elogio i sofficini! Ho fame! Ti piace come ruolo quello di Fay Wang? Io ce lo vedevo bene! E inoltre mi serviva proprio lì dov’è!
Revelation80: Non esistono né la sfortuna né le coincidenze. Esiste solo l’inevitabile! Assieme ai complotti. Non sono così cattiva dai! Se mi chiedi di Sakura e Shaoran mica ti confondo le idee! Pensi che li separerei mai?
Dany92: Pazientare cara, pazientare!!! Ogni tanto scende la febbre. Ma ti assicuro, meglio andare a scuola che avere ciò che ha lei! Che anime hai scoperto? Indovina cosa mangio questa sera XD
Sakura Bethovina: Ma cosa c’era di male nella fine dell’altra? Io l’avrei lasciato morto! Tu hai insistito e io gli ho dato il lieto fine!!! P.S: Se non recensisci l’ultimo capitolo del drago rosso la faccio fidanzare con il cavaliere mascherato. XD
Kairi_92: Dai, non può mica essere così grave! Io adoro confondere le idee! E’ più emozionante se almeno uno dei due è regale!

   
 
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