Mollicci
Era l’ora di Difesa contro le arti oscure, il professore ci aveva promesso un compito in classe sui mollicci per quel giorno così avevo studiato l’argomento con particolare attenzione.
Entrando in classe mi accorsi che i banchi erano stati accumulati tutti lungo le pareti della classe e che un grande baule al centro della stanza, chiuso da un lucchetto, aveva destato l’attenzione generale.
Quando anche l’ultimo studente entrò, il professore spiegò che si trattava proprio della nostra verifica: quel giorno avremmo dovuto affrontare un molliccio.
Non ero preoccupato, conoscevo a menadito le caratteristiche della creatura ed ero in grado di riprodurre correttamente l’incantesimo per scacciarla.
Così mi misi in fila dietro a Lily. Lei sembrava eccitata all’idea di conoscere un molliccio o forse di scoprire cosa quello le avrebbe mostrato.
Al primo posto, ovviamente, c’era quell’animale di Potter seguito dai suoi leccapiedi.
Come ci si sarebbe aspettato, scacciò il suo molliccio senza troppa fatica.
C’erano esattamente sette persone davanti a me e man mano ognuna di loro passava il turno alla seguente, mi rendevo conto di quanto quella creatura avrebbe messo a nudo ciò che, per anni, avevo cercato di tenere nascosto.
Temevo di sapere già cosa avrei dovuto affrontare e, peggio ancora, ero sicuro che non ci sarei riuscito.
Tra poco sarebbe toccato a Lily e la rossa si voltò sorridendomi.
“Tra poco tocca a noi!” esultò.
Io finsi un sorriso e lasciai che si rivoltasse a guardare la sua compagna sconfiggere un uomo che reggeva un affare di metallo nero in mano. Non avevo mai visto un oggetto simile, sembrava pesante, era a forma di L e aveva una piccola anella dove l’uomo teneva l’indice. La ragazza superò la prova subito prima che quello muovesse il dito ed azionasse l’oggetto. Sarei stato curioso di vederlo funzionare. Mi attirava, percepivo come una curiosità perversa e proibita.
Ancora una volta Lily si voltò ed io le feci l’imbocca al lupo.
Anche lei superò la prova.
Ora toccava a me.
Presi un respiro e mi piazzai di fronte al molliccio, il quale, in un vortice di forme e colori, si trasformò in mio padre.
Mi irrigidii, sentii il sangue pulsarmi nelle tempie, il braccio che reggeva la bacchetta era immobile come se mi si fosse di colpo addormentato.
La mia mente continuava a ripetere: Riddikulus! Riddikulus!, ma il mio corpo non reagiva.
Nonostante tutto il dolore che avevo provato a causa di quell’uomo, non riuscivo a colpirlo, anche se sapevo bene che non si trattava effettivamente di lui.
La sua figura fece per avvicinarmisi ed io non riuscii a fare altro se non chiudere gli occhi, scostare il volto e prepararmi all’impatto con la sua mano fredda…. Impatto che non arrivò. Riaprii gli occhi e vidi il professore che mi si era parato davanti, Lily mi guardava con occhi tristi e compassionevoli, persino quell’animale di Potter non ebbe niente da dire, il che mi fece infuriare ancora di più.
Lasciai l’aula ignorando le grida di Lily.
 
(2483 parole)



Ecco qui la seconda parte di questa breve raccolta.
Spero che vi interessi l'argomento, se devo essere sincera è la prima volta che scrivo della old generation, ma chissà che in futuro non ci ritorni, magari con una long.
Per adesso ho ancora tante storie in sospero, ma lascio che sia l'ispirazione a guidarmi.
Un bacio
Leo