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Autore: Tessie_chan    29/04/2016    3 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Cosa poteva volere Illumi?
Aithusa stringeva i pugni con forza, tanto che le ferite che aveva sulle mani si erano riaperte, e il sangue gocciolava sul pavimento. 
La ragazza ripensò a tutte le sofferenze patite per colpa di quel ragazzo. Si rivide mentre sputava sangue di nascosto in un fazzoletto per ore; ricordò quando mentiva a sua madre dicendo che era stanca e voleva andare a dormire,  ma in realtà si coricava nel letto e si contorceva per il dolore causato dal veleno che cercava di ucciderla, e al quale lei che cercava in ogni modo di resistere.
<< Cosa ci fai qui, Illumi? >>  chiese Aithusa tagliente.
<< Davvero non ci arrivi, Aithusa-chan? Sono venuto per riportare Killua a casa. >>
<< Lui non vuole tornare a casa vostra. Ti sei scomodato inutilmente. >>
<< Tess, tu lo conosci davvero? >> chiese Killua con un filo di voce.
<< Certo che mi conosce! Mi conosce da quando aveva cinque anni! Non è vero, piccola strega? >>
<< Sì, è vero >> rispose Aithusa << Purtroppo per me >>.
<< Oh, andiamo! Non hai sentito nemmeno un po' la mia mancanza? >>
<< No, nemmeno un po'. Nè di te, nè delle tue torture! >>
<< Torture?! >> fece confuso Kurapika << Tess, cosa sta succedendo? Chi è quest'uomo?? Perchè dice di conoscerti?? >>
<< Lui è Illumi Zaoldyeck, il primogenito della famiglia Zaoldyeck, la più temuta famiglia di mercenari del mondo, nonché il fratello maggiore di Killua. E non mente, quando dice che ci conosciamo >> Aithusa sospirò << Poi ti spiego meglio >>
<< Bene ora, tolti di mezzo i convenevoli, vorrei tornare alle cose serie >> disse Illumi << Killua, la mamma è molto arrabbiata con te per il fatto che le hai ferito il volto e sei scappato di casa, ma ti ha già perdonato. Però devi tornare a casa con me, subito >> Illumi si interruppe un momento, poi proseguì << Non sei tagliato per essere un Hunter, la tua vera vocazione è quella del mercenario. Appartieni alla famiglia Zaoldyeck, devi continuare la tradizione. >>
<< Non è vero! >> mormorò Killua.
<< So cosa stai pensando. Pensi che le cose potrebbero essere diverse, ma si dà il caso che ti sbagli. Sei un mercenario, non desideri niente, e non speri in niente. >>
<< Non è vero! C'è una cosa che voglio! >> disse a voce alta Killua.
<< Sì, credo di sapere di che si tratta. Tu vuoi stare con la giovane Aithusa, non è vero? E vuoi essere amico di quegli altri tre tipi, non è così? >>
Aithusa e Killua trattennero il fiato all'unisono.
<< Ne abbiamo già discusso diverse volte, Killu. Un mercenario non può avere amici, non ne ha bisogno. Se ti farai degli amici, con il tempo comincerai ad odiarli, perchè ti renderai conto che sono solo d'intralcio, che non potranno mai essere alla tua altezza. E se mai arriveranno a esserlo, non riuscirai a resistere al desiderio di ucciderli, per vedere se ne sei in grado. >> Illumi continuava a mantenere un'espressione neutra << Per quanto riguarda la giovane Maga... è comprensibile che tu ne sia attratto. Lei e sua madre hanno circuito nostro padre e nostro nonno per anni; quella mocciosa lo fa ancora. Ma tu non devi lasciarti sedurre da lei, hai capito? Lei è una Maga, tu un Mortale, appartenete a due mondi diversi, che non si incontreranno mai. Ti porterà sulla cattiva strada, ti farà dimenticare che sei uno Zaoldyeck, e poi ti spezzerà il cuore >> Illumi sorrise sprezzante << Così come Concorda ha fatto con nostro padre >>
<< Noi abbiamo circuito?! >> gridò Aithusa fuori di sè << Silva e Zeno hanno sempre voluto molto bene a me e a mia madre! Silva e Concorda erano migliori amici! Siamo sempre state considerate parte della famiglia! >> Aithusa gli puntò un dito contro << E tanto perchè tu lo sappia, mia madre ha sempre provato rimorso per il dolore che ha causato a Silva! Ma cosa poteva fare, a parte respingerlo? Lei era Legata a mio padre, non poteva amare un altro uomo! E Silva lo sapeva, per questo l'ha perdonata! >>
<< Non cambia le cose. Mio padre aveva delle speranze con Concorda, ma lei lo ha rifiutato, per un altro uomo. Questo ti serva da lezione, Killua. Le donne Duchannes possono anche dimostrarti gentilezza e affetto, ma poi ti pugnalano alle spalle >>
<< Killua, ascoltami >> lo pregò Aithusa << E' vero, non sono stata sincera con te, non ti ho detto che conoscevo la tua famiglia. Ma avevo paura che ti saresti allontanato da me, se avessi saputo! Tu li odiavi, temevo che avresti odiato anche me! >>
<< Dunque gli hai mentito. Come volevasi dimostrare >> disse Illumi << Non puoi fidarti delle donne Duchannes. Se insisti nell'alimentare i sentimenti che provi per lei, finirai come nostro padre >>
<< Ti sbagli! >> dichiarò Aithusa, e si strappò di dosso il foulard, scoprendo il Simbolo.
Killua trattenne il fiato, a bocca aperta, e perfino Illumi abbandonò la sua espressione vuota per fare posto alla sopresa.
<< Killua ne ha uno uguale nello stesso punto. Siamo stati Legati. >> disse Aithusa << Avevi ragione, Killua, tra noi c'è qualcosa di speciale. Aspettavo il momento giusto per dirtelo >>
<< Allora era per questo... >> mormorò Killua, ormai completamente sotto shock.
<< Dunque le cose stanno così >> disse Illumi, tornando alla sua espressione neutra << Capisco. Ma questo non cambia niente, Killu, lei rimane comunque una Maga. Che futuro potreste avere insieme? Lei combatte in nome della giustizia, tu uccidi per soldi. Senza contare il fatto che appartenete a due razze diverse! Cosa farai? Rimarrai a guardare mentre lei diventa dieci volte più forte di te, mentre va a combattere senza che tu possa seguirla? >>
Aithusa chinò il capo, perchè, a parte ciò che Illumi aveva detto riguardo ai motivi che li spingevano a uccidere, lei la pensava esattamente allo stesso modo.
<< Forse hai ragione tu, Illumi. Forse io e Killua siamo davvero troppo diversi >> Aithusa fece un passo avanti << Ma questo non significa che Killua debba per forza essere un mercenario! Lui merita una vita migliore, una vita normale! E, tanto per essere chiari, sei arrivato un po' tardi! Killua è già amico di Gon, Leorio e Kurapika, specialmente di Gon! >>
<< Sul serio? >> chiese Illumi << Allora non ho scelta. Devo sbarazzarmi di tutti e tre >> e si avviò verso la porta da dove era uscito prima Gon.
Si fermò subito. Aithusa gli si era parata davanti, con un'espressione che faceva davvero paura.
Illumi non si scompose << Vuoi davvero affrontarmi, Aithusa-chan? >>
Aithusa per tutta risposta modificò entrambe le mani fino a renderle lame estremamente taglienti.
Illumi accennò un sorriso << Vedo che ormai la tecnica segreta degli Zaoldyeck non ha più segreti per te, piccola strega >>
<< Tuo padre è stato un ottimo maestro. >> Aithusa scoprì i denti << Prova solo a far del male a uno solo dei presenti, e io ti strappo il cuore dal petto e te lo ficco in gola >> la Maga sorrise sardonica << Sono molto brava anche a fare questo >>
<< Non ne dubito >> rispose Illumi << E' un vero peccato che tu sia moralista come lo era tua madre. Saresti potuta essere una mercenaria eccezionale >>
<< Già, non è vero? E' un peccato che tu non sia mai riuscito a corrompermi. Ti ricordi quando mi costringevi a ingoiare l'arsenico di nascosto? O quando mi sottoponevi all'elettroshock? Non l'ho mai detto a nessuno, non volevo far arrabbiare mia madre, o tuo padre e tuo nonno. Ma forse non avrei dovuto. >>
<< Ah sì, mi ricordo benissimo! Era necessario, mia cara. Casa Zaoldyeck non poteva essere frequentata da persone deboli. >>
<< Sono tutte menzogne! Tu non tolleravi la mia presenza e quella di mia madre, e hai cercato di uccidermi in tutti i modi, da quando avevo appena cinque anni! Sei sempre stato geloso dell'affetto dei tuoi familiari per me, e invidioso della mia condizione di Maga! Perchè non lo ammetti? >>
<< Va bene, lo ammetto. Non sopportavo che qualcuno di esterno alla famiglia godesse di così tanta considerazione. Però sei davvero un'ingrata, a mio parere. E' grazie a me se ora sai resistere alla tortura e ai veleni! >>
<< Già, hai ragione, come ho fatto a essere così egoista? >> disse sarcastica Aithusa << In ogni caso, non puoi uccidere nessuno, se non vuoi essere bocciato. E tu non lo vuoi, vero? La licenza ti serve per il tuo lavoro, dico bene? >>
<< Si, hai indovinato. Sei davvero perspicace, mia cara! Hai ragione, non posso uccidere nessuno, adesso. Ma se vinco l'incontro, sarò promosso, e dopo potrò fare ciò che voglio. >> Illumi si voltò verso Killua << Dunque, Killua, mi affronteresti per salvare la vita dei tuoi amici e quella di Aithusa? Lo faresti, fratellino? >>
Killua tremava come una foglia, e guardava a terra, assente.
<< No, non lo faresti. Perchè sai di non potermi sconfiggere. E, come ti è stato insegnato fin da piccolo, non affronteresti mai un nemico che non puoi battere, nemmeno per amicizia, nemmeno per amore >> Illumi si era avvicinato al fratello, e lentamente stava allungando una mano verso di lui << Allora, otouto? Sappi che, se non combatterai contro di me, segnerai la sorte delle persone che dici di amare >>
Killua ansimava, terrorizzato. Alla fine abbassò le spalle, rassegnato << Mi arrendo >> farfugliò.
<< Killua! >> gridò Aithusa incredula.
<< Visto? Proprio come avevo detto. In realtà, non provi niente nè per lei, nè per quei ragazzi >> Illumi sorrise, trionfante << Sei un mercenario, e lo sarai sempre >> Illumi sospirò << Non vedo più alcun motivo per fare loro del male. Ti ho messo alla prova, e tu hai chiaramente manifestato le tue priorità. Non avrai mai degli amici, e non amerai mai quella piccola strega. >>
Killua voltò le spalle al fratello, e si avviò verso l'uscita. Aithusa non cercò di fermarlo: non riusciva nemmeno a muoversi, completamente sconvolta.
Un grido riecheggiò nella stanza. La Maga trattenne il fiato, invasa dall'orrore: Killua aveva trapassato il petto di Bodoro con la mano modificata.
Aithusa urlò e cadde in ginocchio accanto al vecchio, ma ormai non c'era più nulla da fare. Era morto.
Aithusa alzò gli occhi pieni di lacrime verso Killua, che la guardava senza vederla << Come hai potuto, Killua? >>
Il ragazzo non rispose, le voltò le spalle e se andò. Illumi lo seguì, sorridendo alla ragazza. Aveva vinto.
***
Aithusa sedeva in una poltrona sistemata vicino al letto di Gon, tenendosi la testa fra le mani.
Come era potuta succedere una cosa simile? Come aveva potuto permetterlo?
Guarda che non è colpa tua le mormorò la voce nella sua testa.
" E di chi è, se non mia? "
Di Illumi, naturalmente. E anche di Killua.
"Killua? Cosa centra Killua?"
Smettila di illuderti. Hai visto quello che ha fatto. Ha ucciso quel pover'uomo senza motivo, e se fosse dipeso da lui, anche Gon, Kurapika e Killua sarebbero morti. Forse anche tu.
"Mi rifiuto di crederci! Killua non è come Illumi!"
Forse lo hai sopravvalutato, perchè accecata dal Legame. Forse lui non è mai stato come lo vedevi tu. Forse non è tanto migliore di suo fratello.
Aithusa strinse i denti. Possibile che le cose stessero davvero così? Possibile che ciò che aveva visto in Killua in realtà non esisteva? Poteva essersi sbagliata su di lui fino a quel punto?
Era davvero possibile che lui non l'amasse affatto, che non l'avesse mai amata?
Forse lo era, sì. Ma Aithusa non poteva vivere con questo dubbio.
Si sporse per accarezzare la testa di Gon, che stava lentamente cominciando a svegliarsi. 
Aveva deciso. Dopo quattro anni di lontananza, sarebbe tornata a casa Zaoldyeck, per parlare con Killua, e sapere la verità.
Se davvero l'aveva presa in giro fin dall'inizio, voleva sentirselo dire in faccia, e se i suoi sospetti erano fondati, avrebbe avuto il piacere di trasformarlo in uno scarafaggio.

   
 
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