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Autore: Crepuscolina13    29/04/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È da un mese che non aggiorno perché avevo perso un po' di aspirazione ma adesso spero di averla ritrovata, scusate se vi ho fatto aspettare e se come molto probabilmente accadrà non ricordate cosa è successo nello scorso capitolo vi lascio qui un piccolo riassunto e buona lettura.
Nei capitoli precedenti:
Regina e Emma appena svegliate hanno una discussione così Regina tenta di ottenere una piccola vendetta seducendo Malefica anche se poi non riesce ad andare fino in fondo.
Emma decide di fargli bere un sonnifero perché non vuole aspettare la notte per avere un altro contatto fisico con lei.
Nel sogno vengono attaccate da un drago e successivamente si ritrovano in una specie di festa paesana dove si divertono come due innamorate, poi l'effetto del sonnifero svanisce e Regina si risveglia.
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CAPITOLO 17
Quando ci eravamo svegliate Regina era rimasta molto sorpresa da quello che aveva visto intorno a se.
Era pomeriggio inoltrato e una decina di servitori preoccupati si trovavano intorno al suo letto.
-Cosa ci fate tutti qua?- chiese stupita per poi assumere un'aria severa.
-Vostra maestà è viva!- esclamò uno.
-Certo che sono viva!- rispose lei ovvia.
-Non uscivate più dalla stanza e ci siamo preoccupati- intervenne una donna.
-Quando siamo entrati abbiamo trovato una fiala di una qualche sostanza accanto al vostro corpo- continuò un altro.
-E visto che giorno è oggi pensavamo avesse assunto qualcosa di velenoso o che vi foste fatta un incantesimo-
-Aspettate..voi vi siete preoccupati per me?- chiese incredula Regina mettendosi a sedere in modo da guardare in faccia tutti i presenti.
Io senza farmi vedere sorrisi.
Sorrisi perché avevo capito benissimo cosa stava succedendo in quella stanza.
Dopo che Regina aveva mostrato un gesto di gentilezza verso i servitori loro avevano cominciato a vederla di buon'occhio, certo non avrebbero dimenticato facilemente tutti i gesti orribili compiuti dalla loro sovrana e sicuramente alcune persone avevano gioito al solo pensiero che Regina potesse essere morta,ma questo era quanto meno un inizio e Regina non poteva credere che persone che prima la disprezzavano adesso potessero anche solo minimamente preoccuparsi per lei.
Ma di tutto ciò però non capivo che importanza potesse avere questo giorno.
Tutti i presenti la guardarono non sapendo bene cosa risponderle così lei continuò:
-Sto bene, ho solo dormito un po' troppo....grazie per esservi preoccupati- 
Quelle parole colpiro tutti.
Dalle loro facce potevo facilmente intuire che Regina non era solita ringraziarli.
-Beh in realtà noi in principio eravano venuti qui con un altro scopo- 
-E quale?- chiese Regina confusa.
-Per portarvi i nostri auguri-
-Auguri per cosa?-
-Per il vostro compleanno-
Regina fu molto sorpresa a quella notizia ma com'era possibile che se lo fosse dimenticato???
Di solito il giorno della propria nascita era quello più atteso di tutto l'anno, ci si divertiva, si era allegri e si festeggiava con famiglia e amici che ti riempivano di regali, poi i miei ragionamenti si fermarono e tutto fu più chiaro.
Era difficile celebrare un qualunque evento con persone che ti odiavano.
-Oh beh grazie- rispose lei non sapendo cosa dire.
-Ormai è gia pomeriggio inoltrato ma se vuole può comunque pranzare con ciò che le avevamo cucinato, anche se adesso sarà tutto un po' freddo.- spiegò una ragazza timorosa della sua reazione ma lei sorrise.
-Si grazie sarà perfetto-
Lentamente a uno a uno uscirono tutti dalla stanza, forse per lasciare del tempo a Regina per cambiarsi o forse per dare gli ultimi ritocchi al pranzo/cena, ma fatto sta che ci lasciarono sole.
-Grazie Emma- disse all'improvviso sorridendomi.
-Io e per cosa?- chiesi stupita da quella frase.
-È merito tuo se adesso non mi odiano più così tanto- spiegò stiracchiando le braccia sopra la sua testa.
-Guarda che hai fatto tutto tu- le feci notare, incantandomi ad osservare il suo viso rilassato.
-No, io ho concesso loro quella piccola pausa solo per fare impressione su di te quindi...-
-Ehi non pensare al  passato okay? Adesso vuoi cambiare per te stessa non solo per me giusto?- le chiesi sapendo già la risposta e lei annuì.
-Ecco quindi d'ora in poi pensa solo al futuro sei d'accordo?-
-Si- rispose sicura guardandomi negli occhi.
Distolsi lo sguardo dal suo perché altrimenti sarei finita per rimanere senza fiato e mi alzai dal letto.
-E poi comunque non è poi una così brutta cosa che tu l'abbia fatto per corteggiarmi- 
-Io non stavo cercando di corteggiarti- rispose prontamente.
-Ah no?- domandai mentre anche lei si alzò dal letto e cominciò a vestirsi.
-Okay forse lo stavo facendo- borbottò intenta ad abbottonarsi il vestito.
Una volta pronta si girò verso di me, decisa ad ottenere la sua vendetta.
-Emma da quando ti conosco hai sempre indossato quel tuo vestito bianco candidato e adesso mi stavo domandando se per caso voi angeli vi lavaste mai-
-Ehi questo è un colpo basso- risposi corrucciando le sopracciglia e fingendomi offesa.
-La risposta?- incalzò lei ridacchiando.
-Bè sono un essere magico- dissi sinceramente, perché non avevo la più pallida idea di cosa rispondergli.
-Sai che questa non è una risposta vero?- ridacchiò divertita avvicinandosi all'unica finestra presente nella stanza.
Io in risposta mugugnai qualcosa.
Lei guardò per alcuni secondi il panorama esterno poi energica come non mai si girò verso di me, facendomi ammirare in quel modo tutta la sua bellezza.
Indossava un abito verdastro, con alcuni ricami neri sulla vita, sulle spalle e sui i polsi , stranamente il suo decoltè non era in bella mostra e a quella scoperta non seppi se essere felice o contrariata.
-Direi che è ora di andare a mangiare, e per la cronaca non prenderò mai più uno di quei tuoi sonniferi, ho dormito tantissimo eppure mi sento uno straccio- borbottò stiracchiandosi la schiena.
-Ops?- domandai imbarazzata.
-Nah non scusarti, d'altra parte posso capirti, è dura resistere al mio fascino- mi provocò avvicinandosi a me ma allontanandosi dai quei timidi raggi di sole che facevano risplendere i suoi capelli di un bruno particolare.
-Ma come siamo modesti- risposi alzando un sopracciglio, lei in risposta si morse semplicemente un labbro.
In quel momento mandai al diavolo tutti i miei pensieri angielici e dissi:
-Non sai quanta voglia io abbia di baciarti-
-Se è uguale alla mia allora posso comprenderti- rispose mordendosi ancora una volta il labbro inferiore, poi mi guardò un' ultima volta in viso e insieme ci avviammo verso la sala da pranzo.
Durante il tragitto mi accorsi a malincuore di non avere niente da dare in dono a Regina e prima di attraversare la porta le esposi la mia preoccupazione, ricevendo subito una sua tranquilla risposta.
-E come potresti visto che sei praticamente un fantasma?- ironizzo lei.
-Giusto-
-Comunque mi basti tu. Tu sei il mio regalo- confessò arrossendo.
-Ma come siamo romantiche oggi- sdrammatizzai sentendo il mio cuore battere a mille
-Vero? Sarà merito del bel sogno che ho fatto chissà-
-Già...ma apparte gli scherzi...stai bene?-
-Come non mai Emma, è da tanto tempo che non mi capita di essere così felice in questo giorno-
-Ne sono lieta allora-.
Ci sorridemmo a vicenda e poi sicura di se spalancò le porte.
La sala da pranzo era riempita da una decina di servitori quelli che più avevano gradito la vacanza invernale evidentemente , poi al centro c'era la solita e lunga tavola di legno imbandita da una moltitudini di cibi diversi e ovviamente non poteva mancare un'enorme torta di color nero.
Regina elegantemente felice si sedette sulla regale sedia pronta per essere servita.
Io mi avvicinai alla sua destra in modo che potesse vedermi in viso.
-Potresti anche chiedergli di unirsi a te-
Lei mi guardó con una faccia del tipo "io che mangio con dei plebei?"
Questa volta decisi di essere più il suo angelo custode e meno la sua compagna quindi la incoraggiai.
-Eddaii, almeno non ti odieranno più così tanto-
Lei mi guardo ancora un altro po' poi però con aria sconfitta disse ad alta voce:
-Perché non vi unite a me?- chiese alle persone che aspettavano solo di servirle la prima portata.
Loro ne rimasero molto stupiti e non seppero bene cosa risponderle.
-Ne siete sicura? E chi vi servirà?-
-Beh credo che nessuno sia mai morto se per una volta usa coltello e forchetta-
Ma Regina non ricevette comunque risposta.
-Tanto comunque non riuscirei a finire tutto e molto cibo andrebbe sprecato-
A quella rinnovata richiesta la servitù si convinse e quelle brave dieci persone si accomodarono a sedere.
Prima di ciò però Regina schioccò le dita e i cibi ripresero calore.
Il pranzo iniziò con un silenzio inquietante, nessuno osava fiatare né mettere in bocca il primo boccone e così toccò a Regina fare la prima mossa.
Una volta che la mora ebbe inghiottito il primo pezzo di pietanza anche gli altri si convinsero e cominciarono a mangiare educatamente.
Regina mi chiese aiuto con gli occhi.
-Ce la puoi fare okay? So che tutto questo è strano per te ma pensa solo che in questo modo contribuirai ad essere meno cattiva di quello che tutti dicono-
Lei annuì e pulendosi la bocca con un fazzoletto mascherò un sospiro.
-Allora ehm...come procedono i raccolti??- 
-Come al solito vostra maestà- rispose uno.
-Quindi deduco non bene- cercò di concludere lei.
-Esatto- le risposero per conferma.
-E la colpa di ciò a chi è da attruibuire??- 
-Al tempo- rispose un altro con la paura stampata in faccia.
-Al tempo?? E Credete che io...-
-Regina!!- la fermai subito io, rimproverandola con lo sguardo.
Al mio richiamo lei cambiò subito tono di voce, impostandolo su uno più dolce e simpatico e meno duro e severo.
-Certo, capisco perfettamente la situazione-
Alcuni di loro furono sorpresi dal suo cambio di personalità, altri rimasero guardinghi in attesa di un altro suo cambio di umorismo.
Regina resasi conto del suo errore cercò di rimediare.
Se delle persone non si fidavano di te bastava un niente per farli ridiventare di nuovo sospettosi nei tuoi confronti.
-Allora brindiamo ad un raccolto più fortunato- propose innalzando un calice, riempito precedentemente da un vino dall' apparenza dolce e succoso.
Ma proprio in quel momento la porta si aprì e li cambiò tutto.
Sembrava come se il destino godesse a scompinare i progetti che le persone stabilivano, come se godesse a distruggere gli obbiettivi raggiunti fin'ora.
-Vostra maestà!!!!!!!!!!!!!- gridò un soldato con voce vigorosa e vittoriosa.
Anche dalla postura che assumeva si poteva facilmente intuire che era fiero di se stesso.
Diede il tempo a Regina di domandare - Cosa succede?- forse per creare un po' di suspance, ma poi dichiarò.
-Abbiamo catturato Biancaneve-
Il gelo più totale scese su quella stanza e nel silenzio più assoluto il rumore di vetri che cadevano per terra risultò molto fastidioso.
Regina aveva rotto il calice che teneva in mano ed adesso piccole gocce di sangue stavano cadendo sulla tavola macchiando così la tovaglia immacolata.
Subito mi preoccupai per lei, ma quelle piccole ferite passarono in secondo piano quando vidi il suo volto.
I suoi occhi neri e furiosi, le sue labbra alzate a formare un ghigno maligno...la sua faccia era irriconoscibile, lei era irriconoscibile.
Mi sentì come se il pavimento sotto i miei piedi stesse sprofondando come se fossi caduta in una sabbia mobile e il mio corpo fosse sfuggito al mio controllo.
Quella consapevolezza mi piovve addosso come neve ghiacciata nei più gelidi degli inferni.
L'avevo persa.

  
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