Scott sbadigliò e appoggiò la testa al bancone di ferro dove di solito faceva sdraiare i cani per curarli. Il suo turno nello studio veterinario finiva tra dieci minuti e lui era completamente distrutto. Il suo capo, Deaton, gli passò a fianco ridendo per la faccia distrutta del ragazzo.
-sai Scott, forse dovrei davvero darti un aumento- commentò ridendo il veterinario mentre il suo assistente scattava all’attenti alla parola “aumento” –sul serio?- chiese speranzoso l’alpha. Deaton aprì la bocca per rispondere, ma venne interrotto dal suono del campanello che stava sopra la porta di ingresso nella sala adiacente. Sospirando, Scott lasciò il suo capo per andare a dire ai clienti che stavano chiudendo ma quando vide l’uomo che era appena entrato rimase di sasso.
Di fronte a lui c’era Derek
L’alpha rimase a fissarlo per qualche secondo non trovando niente da dire, non poteva credere che fosse tornato, non aveva più avuto sue notizie da quella notte in cui avevano sconfitto Kate. Sorrise, poi si rese conto che in Derek c’era qualcosa di strano, era indubbiamente lui ma c’era qualcosa di diverso.
-Der, chi è quello?- chiese una vocina sottile. Accanto al lupo c’era una ragazzina che prima Scott non aveva notato, non aveva più di 13 anni e aveva una spada legata alla cintola. Solo allora il ragazzo si rese conto di cosa ci fosse di diverso in Derek: stava sorridendo.
-lui è Scott McCall- rispose l’uomo –e mi ha salvato un sacco di volte-
 
Venti minuti dopo tutto il branco, Derek e la misteriosa ragazzina si ritrovarono seduti al tavolo di casa McCall. Alcuni avevano accolto il nuovo arrivato a braccia aperte, come Isaac, alcuni con sospetto, come Lydia , altri invece rimasero a guardarlo a bocca aperta senza sapere che dire o che fare con le capacità di pensare ridotte a zero, come Stiles.
-allora, Derek – iniziò Allison cercando di rompere il silenzio innaturale che si era creato nella stanza –perché sei tornato?-
A quella domanda il licantropo sospirò –non so da dove cominciare- ammise grattandosi la nuca
-potresti cominciare spiegandoci lei da dove spunta fuori- suggerì Isaac indicando la ragazzina che sedeva in salotto intenta a scribacchiare su un quadernino  nero.
–lei è Lucinda, la figlia di Laura- rispose Derek girandosi a guardare la nipote. Una strana espressione passò sullo sguardo del licantropo prima di rigirarsi verso il branco, come se il fatto che sua sorella avesse avuto una figlia lo rendesse infinitamente triste e felice al tempo stesso, ma nessuno a parte Stiles sembrò notarlo.
Scott aggrottò le sopracciglia confuso, l’odore della ragazzina era quello degli Hale, eppure… -lei non è un lupo mannaro- diede voce ai suoi pensieri l’alpha. Derek si morse l’interno della guancia, a disagio. E chi se lo sarebbe aspettato che spiegare la sua situazione a quei ragazzini sarebbe stato così complicato? –lei è… ehm… una mezzosangue- rispose alla fine il licantropo.
un colpetto di tosse li fece tutti sobbalzare e girare di scatto verso la porta della cucina. Lucinda era appoggiata allo stipite, un sorrisetto di sfida dipinto sulle labbra –preferisco semidea, grazie-