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Autore: Katje_Winchester    29/04/2016    4 recensioni
SPOILER UNDICESIMA STAGIONE
Dean sta cercando senza sosta un modo per riprendersi Castiel, quando una sera si addormenta sui libri fa un nostalgico sogno in cui Cas gli rivela un modo per far tornare l'angelo da lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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La vista di Dean cominciava a farsi nebulosa. Erano giorni che non alzava il culo da quella sedia e non spostava la testa da tutti quei libri degli Uomini di Lettere, in cui s'illudeva di trovare delle risposte. Qualcosa su come recuperare Cas, sconfiggere Amara e Lucifero, ma la disperazione che lo spingeva a stremarsi in quel modo era soprattutto Cas. Ancora non capiva cosa l'avesse spinto a dire di sì. Cosa aveva creduto di ottenere? Non erano così disperati da accettare di mettersi nelle mani del diavolo... o sì? In ogni caso, niente valeva il sacrificio di Cas. Sam poteva continuare a ripetere le sue stronzate sul fatto che era stata una sua scelta, che forse Lucifero sarebbe potuto tornare utile e che Castiel non voleva essere salvato, ma lui non aveva intenzione di mollare. Castiel era parte della famiglia, era il loro angelo e lui si sentiva derubato e ingannato. Continuava a spendere giorno e notte piegato sui libri, lui che detestava con tutta l'anima vedersela con quella roba da secchioni, perché, nonostante tutto, la speranza era davvero sempre l'ultima a morire, ma soprattutto per tenersi impegnato in qualcosa di vagamente utile in modo da non lasciarsi andare alla disperazione. Da quanto non dormiva? Non lo ricordava più, ma doveva essere molto, perché la sua testa pesava come un macigno e ogni tanto i suoi occhi decidevano da soli di spegnere le luci. Si ritrovò con il capo adagiato sulla pagina che stava esaminando senza nemmeno rendersene conto, tutto intorno a lui si fece ovattato e distante, il tavolo all'improvviso sembrò il cuscino più comodo esistente al mondo e il cervello di Dean decise che era ora di ricaricare le batterie. Non riuscì ad opporsi quando le sue palpebre si abbassarono, facendolo crollare all'istante.

 

Si ritrovò seduto al bancone di un locale a lui molto famigliare, che ebbe il potere di riempire il suo cuore di dolcezza e malinconia. Non ebbe bisogno di vedere la donna che sistemava le bottiglie di alcolici sullo scaffale, né la ragazza bionda che serviva birre fredde ai tavoli, capì subito che si trattava della Road Hause. Doveva per forza essere un sogno, si disse il cacciatore. In effetti l'opprimente sensazione di angoscia che provava in quei giorni era simile a ciò che aveva provato anni prima, quando l'apocalisse incombeva su di loro. Magari era per quello che il suo subconscio l'aveva portato lì. Vedere Ellen e Jo gli causava un dolore sordo e costante al petto, non sapeva cosa avrebbe mai potuto dire loro, anche se solo in quel sogno. Doveva scusarsi per averle trascinate in quell'impresa fino a farle ammazzare? Doveva far finta di nulla e ridere con loro? Era il suo sogno, perciò era lui a dover scegliere, ma fu sollevato quando vide che le due cacciatrici non facevano caso a lui. Forse, se avesse fatto lui il primo passo verso di loro, lo avrebbero notato, ma non era sicuro di volerlo. Si concentrò sul mezzo bicchiere di birra che aveva davanti, appuntandosi mentalmente di procurarsene uno vero quando si fosse svegliato. Stava per sollevarlo e berne un sorso, quando una mano si posò sulla sua spalla sinistra stringendo leggermente. Lasciò perdere la birra, si voltò. Castiel era di fronte a lui, avvolto nel suo solito trench sgualcito e con quell'espressione indecifrabile stampata in viso.

- Ciao Dean – disse semplicemente.

Dean non sapeva come reagire, non sapeva se si trattava davvero di Cas, o se era solo Lucifero che fingeva di essere lui. Nella realtà non si sarebbe fidato, ma rammentò che quello era un sogno, così fece semplicemente la prima cosa che gli suggerì il suo cuore. Scattò in piedi e strinse l'angelo nell'abbraccio più caloroso e forte che le sue braccia tremanti gli permisero. Sentì Castiel che lo ricambiava, mentre i corpi di entrambi si rilassarono con un profondo sospiro.

- Cas, che accidenti hai fatto? Perché ci hai lasciati? Perché mi hai lasciato? - chiese Dean sentendo la sua stessa voce incrinarsi e gli occhi pizzicare di lacrime. Si maledisse per quel comportamento da ragazzina, ma poi lasciò perdere. Almeno in sogno poteva lasciarsi andare, nessuno l'avrebbe saputo mai.

- Dean... mi dispiace – si scusò Cas sciogliendo il loro abbraccio - credevo fosse la cosa giusta, ma non sono mai stato bravo a capire quali scelte fossero migliori. Se potessi tornare indietro... -

- Zitto – lo interruppe Dean – Ti prego, almeno nei sogni non voglio saperne di Lucifero e Amara. Anzi non voglio proprio parlare... solo... stringimi – disse il cacciatore tornando ad abbracciare l'angelo.

Persino nei sogni Cas aveva lo stesso profumo che a Dean piaceva tanto. Sembrava l'odore di un bosco dopo una lunga giornata di pioggia. Il cacciatore si accorse solo in quel momento di quanto gli fosse mancato e di quanto lo facesse sentire tranquillo e al sicuro. Lentamente qualcosa si sciolse nel petto del cacciatore, che si ritrovò a singhiozzare, incapace di trattenere più le lacrime.

Cas lo tenne stretto a sé, massaggiandogli piano la schiena con una mano e attese che si fosse calmato prima di parlare di nuovo.

- Dean, questo sogno non durerà molto, presto ti sveglierai e ci sono cose che devo dirti -

- Cas, qui è tutto finto. Non siamo davvero alla Road Hause, quelle non sono le vere Ellen e Jo e tu non sei il vero te. È tutto nella mia testa e non c'è niente di vero, perciò vorrei solo...-

- Dean io non sono un sogno – disse l'angelo – Sto cercando di comunicare con te, sono davvero io-

- Cas... mi piacerebbe che fossi tu, vorrei tanto che fossi tu. Significherebbe che sei ancora vivo e che la tua coscienza riesce a ribellarsi a Lucifero, ma... -

- Sono io, devi credermi! - ripeté l'angelo scuotendolo leggermente – ricordi quando dissi che noi due condividiamo un legame speciale? -

- sì – rispose Dean arrossendo leggermente. Se quello era davvero Castiel, allora aveva appena pianto come una ragazzina tra le sue braccia, poco importava se solo nella sua testa.

- Io riesco a percepirti, a trovarti. Da quando ti ho tirato fuori dall'inferno, noi due siamo legati in maniera indissolubile. Le nostre anime si sono toccate, tu porti ancora il segno della mia mano sulla tua spalla, e questo ha creato il legame più potente mai esistito -

Dean faticava a seguire il discorso, ma aveva sempre saputo che quella tra lui e Castiel non era mai stata una normale amicizia. Non solo perché erano un uomo e un angelo, aveva sempre percepito qualcosa di diverso tra loro.

-Non credo di aver capito appieno cosa questo comporti, ma, quando Naomi mi controllava, è stato grazie a te se la connessione si è spezzata e sono tornato in me – continuò l'angelo.

- Quando io ero sotto l'influenza del marchio tu mi hai impedito di uccidere Sam... e quando io ho cercato di... - la sua voce tremò, ancora non si era perdonato ciò che aveva fatto a Cas mentre aveva ancora il marchio di Caino sul braccio.

Castiel annuì – Sono riuscito ad oppormi a Lucifero solo quando tu sei stato in pericolo -

Dean si fermò a riflettere su tutto ciò che Castiel aveva fatto per lui in quegli anni, non aveva mai capito come si fossero ritrovati ad essere così legati, ma non si era posto troppe domande. Andava bene così. Il suo pensiero volò senza un motivo apparente a quando avevano provato a neutralizzare Lucifero per riprendersi il loro angelo. Alla fine era arrivata persino Amara. Quella donna di solito gli faceva un pessimo effetto, ma non quella volta. No, l'unica cosa a cui era riuscito a pensare era l'incolumità di Castiel. Lo capì solo in quel momento. Evidentemente il loro legame era più forte di qualunque altra connessione che avrebbe mai potuto avere con Amara. Aveva bisogno di lui per sconfiggerla. Non gli serviva Lucifero, ma Castiel!

- Cas, non posso vincere questa battaglia da solo, ho bisogno di te... questa cosa che c'è tra noi... credo che possa vincere l'ascendente che l'oscurità ha su di me -

Castiel annuì – Ho un favore da chiederti, Dean. Probabilmente non vorrai, ma è l'unica speranza che ho -

- Tutto quello che vuoi – rispose prontamente il cacciatore.

- Il mio tramite ormai è in mano a Lucifero, ma non posso trovarne un altro perché mi tiene in trappola. Però Amara ci ha torturati,siamo entrambi feriti e lui è debole, ora la forza che mi lega a te è persino più forte di quella del diavolo. Dean... se tu mi dessi il permesso, io potrei stare nel tuo corpo finché non avremo rinchiuso di nuovo Lucifero. Non posso liberarmi da solo, ma potrò sempre tornare da te. -

Dean rimase interdetto e per un po' restò in silenzio. Farsi possedere da un angelo non gli era mai sembrata una buona idea, non era andata bene con Gadreel nel corpo di Sam e non aveva mai sentito di altri tramiti che erano usciti soddisfatti da quella simbiosi. Ma era di Cas che si trattava. Dean sapeva che non glielo avrebbe mai chiesto se non fosse stato davvero l'unico modo per sfuggire al diavolo. E poi lui voleva tenerlo al sicuro, nel suo corpo lo sarebbe stato.

- Se non vuoi, lo capisco... - disse Cas, allarmato dal suo silenzio. Probabilmente non voleva che l'amico si sentisse offeso o obbligato dalle sue parole.

- Sì – disse Dean.

- Ne sei sicuro? -

- Mi sembra la prima cosa sensata che succede da mesi, Cas. Sì, sono sicuro. Sì, puoi entrare nel mio corpo e restarci anche per sempre -

Castiel sorrise, sorpreso che il cacciatore avesse accettato così velocemente, si avvicinò a Dean e gli posò una mano sulla guancia. Istintivamente, l'uomo andò incontro a quel tocco spingendo il viso verso il suo palmo e sorrise leggermente. Poi la carezza si spostò alla sua spalla sinistra, in corrispondenza dell'impronta che Cas gli aveva lasciato anni prima e una scarica elettrica sembrò percorrere il corpo del cacciatore. Nessuno dei due capì chi fece la prima mossa, si ritrovarono semplicemente avvinghiati l'uno all'altro in un lungo e profondo bacio, che riassumeva tutto ciò che non avevano mai avuto il coraggio di confessarsi a vicenda nel corso del tempo che avevano trascorso insieme.

- Sei sicuro che per te va bene? - chiese Cas dopo che si furono separati, quando Dean appoggiò la sua fronte contro quella dell'angelo senza osare lasciarlo andare.

- Sì – rispose ancora Dean – Per te sarà sempre un sì -

allora Cas si separò da lui e gli posò un delicato bacio sulla fronte mentre una delle sue mani tornava all'impronta sulla spalla sinistra.

 

Dean Winchester si risvegliò di soprassalto. I particolari di quel sogno erano ancora nitidi, ma con il passare dei secondi si facevano sempre più sbiaditi, solo ciò che riguardava Castiel non accennava a modificarsi. Per un attimo, il cacciatore aveva creduto che fosse accaduto davvero, che Cas fosse riuscito a fuggire da Lucifero rifugiandosi dentro di lui, ma più usciva dal torpore del sonno, più si convinceva che il suo subconscio con quel sogno aveva solo cercato una soluzione inesistente per un problema così disperato. Non si vincevano le battaglie con la forza dell'amore, non nella vita reale. Si diede dello stupido per aver creduto che, al suo risveglio, il suo angelo sarebbe stato con lui. Almeno quel sogno gli aveva fatto capire quanto fossero forti e profondi i sentimenti che provava per Castiel e che lui si era sempre ostinato a reprimere. Promise a sé stesso che, se mai fossero riusciti a salvare Cas, l'avrebbe baciato come nel sogno, più e più volte, mandando a puttane qualsiasi dubbio. La vita era troppo breve lasciarsi sopraffare dalle incertezze, soprattutto quella di un cacciatore.

- Non capisci quanto sia importante ciò che hai finché non lo perdi – disse sottovoce, mentre una lacrima gli rigava il viso.

Non mi hai perso, Dean. Io sono qui.

Il cacciatore sussultò. Doveva esserselo immaginato. Quella che aveva appena sentito non poteva essere la voce di Castiel, il suo cervello era ancora rintronato da quel sogno e gli stava sicuramente facendo un brutto scherzo.

-Cas? - si ritrovò comunque a chiedere al nulla.

Sono qui. Anche a me piacerebbe baciarti di nuovo quando riavrò il mio tramite.

   
 
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