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Autore: AlexBoss1997    29/04/2016    2 recensioni
Due ragazzi arriveranno alla gilda di Fairy Tail da un passato lontano, nel loro bagaglio solo tante stranezze, un pizzico di rabbia e un'oscuro segreto che per troppo tempo ha plasmato i loro cuori.
Accenni alle coppie NatsuxLucy, GrayxLluvia e GajillxLevy.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti erano come pervasi da una strana allegria, tutto quello che stava accadendo pareva surreale, eppure vero, Lucy aveva dichiarato i suoi sentimenti per Natsu, che sembrava ricambiare, Gray si era finalmente accorto di Lluvia e persino Gajill era riuscito a fare il primo passo con Levy, non capirono subito che il merito era di quei due ragazzi comparsi dal nulla e che erano entrati così in fretta nei loro cuori.
"Come sono dolci" gongolava sorridendo Mira, persino il Master rideva di gusto, sembrava che tutti avessero dimenticato i sospetti che nutrivano nei loro confronti, era un momento di pace, ma come tutto ha un inizio tutto ha una fine, quell'attimo di gioia sarebbe finito per aprire le porte del silenzio e dell'angoscia, l'inizio della fine di un segreto.
"Ehi, ciao Wendy" Lucy fu la prima ad accorgersi della comparsa della giovane ragazza "che bello rivederti" disse correndo a salutare la piccola.
"Ciao Lucy, come stai?" Chiese dolcemente e timida come solo lei poteva essere.
"Benissimo direi, sei arrivata proprio al momento giusto, ci sono due persone che dobbiamo presentarti... Lucilla!" rispose per poi chiamare l'amica ad alta voce per presentarle la piccola Dragon Slayer, lei non poteva sapere; la rossa, che era di spalle rispetto alle due ragazze si girò, ma non appena vide la ragazzina il suo sorriso dapprima solare si spense per poi diventare una smorfia incomprensibile, mentre le pupille le si allargavano come dal terrore.
"Ni... Niroh..." Pronunciò a voce così bassa che nessuno poté sentirla, tranne il ragazzo che non si sa come sapeva sempre quando la ragazza lo chiamava, e girandosi anche lui notò la piccola Wendy, impallidendo terrorizzato. 
"Ehi ragazzi, che avete?" Chiese Natsu ai due, Lucilla stava tremando e respirava affannosamente, a un tratto tirò un urlo assordante e disperato per poi cadere in ginocchio piangendo, Niroh subito si inginocchiò verso di lei.
"Non... Non può star succedendo... Non di nuovo" disse in preda al panico e col respiro affannato, strozzata dalla sua stessa saliva.
"Lu, Lu! Calmati adesso" il ragazzo le aveva poggiato le mani sulle spalle e la stava percuotendo vigorosamente come a volerla far tornare in se.
"L'hai guardata Niroh? L'hai guardata?!" Urlò lei, gli occhi erano pieni di lacrime e vuoti, come se non avesse più l'anima.
"Ho visto Lu... Le assomiglia incredibilmente" rispose posando di nuovo il suo sguardo sulla piccola Wendy, che li guardava spaventata, e non era l'unica "È una maledizione Niroh... È il passato che torna a tormentarci, non è una nuova vita questa... È una punizione!" continuò sempre più impaurita, non l'avevano mai vista così, nemmeno quando aveva rischiato di eliminare Erza e compagnia.
"Di cosa stai parlando Lucilla? Calmati" Chiese la suddetta urlando preoccupata.
"Adesso andiamo via, va bene Lu?" Disse il ragazzo sollevandola di peso e dirigendosi verso l'uscita, ma il suo cammino venne interrotto da un'altra rossa che si pose a braccia spalancate di fronte a loro.
"Non potete andarvene, ora ci dovete spiegare tutto quanto" urlò.
"Ti prego Erza, fatti da parte" chiese lui guardandola e tenendo sollevata Lucilla che ormai pareva essere senza vita "Non possiamo lasciarvi andare senza sapere la verità" disse Gajill avanzando verso l'amico "tutti noi avevamo il presentimento che voi nascondeste qualcosa, ora non potete tirarvi indietro" terminò guardando i compagni della gilda, dai loro sguardi capì di non essere l'unico a nutrire dei sospetti, confermando la sua teoria.
"Per favore, non costringetemi..." Così dicendo alzò una mano verso i suoi amici facendo confluire l'energia nelle dita, non voleva colpirli, solo spaventarli, ma a quel gesto il Master si pose tra lui e i ragazzi, se avesse attaccato era l'unico che poteva incassare il colpo, sapeva che non li avrebbe colpiti, glielo leggeva negli occhi, ma la prudenza non era mai troppa.
"Niroh... Hanno ragione, dobbiamo dir loro la verità" Lucilla si riprese sollevando la testa, tra lacrime e singhiozzi e staccandosi dal ragazzo "Lu, non sei costretta..." Niroh la guardò premuroso e con un qualcosa di nostalgico.
"Ma non possiamo nemmeno continuare a mentire... Loro si fidano e noi li ringraziamo in questo modo" urlò scontrosa, avrebbe preferito non trovarsi in quella situazione, ma ormai era fatta e non poteva più tirarsi indietro "Accadde tutto quando..." Così Lucilla iniziò a raccontare.

Inizio flashback:
Lucilla stava tornando alla gilda dopo una lunga e dura missione, la strada non era per nulla sicura, ma per lei non era un problema, coi suoi poteri poteva difendersi benissimo da chiunque; sulla via del ritorno sapeva sarebbe passata da un villaggio che poco distava dalla gilda, lo visitò già all'andata, alla rossa era parso un bel posto, la gente viveva dei frutti della terra e ognuno dava una mano al vicino, forse quel luogo era un pizzico di bontà nel suo mondo devastato, ma quando vi arrivò quel che vide le fece accapponare la pelle: L'intero villaggio raso al suolo, il fumo si alzava alto e nero nel cielo e c'era odore di bruciato e morte.
"Cosa diavolo è successo qui?" Urlò la ragazza iniziando a cercare dei sopravvissuti fra i corpi senza vita dei poveri abitanti, era uno spettacolo mostruoso.
Dopo alcune ricerche vide qualcuno muoversi a terra, subito accorse verso quella figura, che si rivelò essere una bambina dai lunghi capelli blu, era gravemente ferita e respirava a malapena.
"Ehi piccola, ferma" disse sollevandole la testa "cosa é accaduto?" Le chiese, la bambina era ridotta male, senza immediate cure non ce l'avrebbe fatta.
"Sono stati... La gilda..." Disse con voce debole e tossendo, con le poche forze che aveva ancora in corpo provò ad alzare la mano e puntare il dito verso la ragazza che la stava sorreggendo.
"La gilda? La mia gilda?!" Chiese ancora confusa, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.
"La gilda... È stato...Velstat..." Continuò a dire tossendo vigorosamente.
"Adesso ferma, ti porto da qualcuno che ti curi le ferite" in quel momento la sua testa era piena di pensieri, si chiedeva perché la sua gilda avesse fatto tutto ciò, ma doveva subito aiutare quella bimba "Io... Io... Sento freddo" così dicendo chiuse lentamente gli occhi.
"No, no! Non ti addormentare, aprì gli occhi... Ti prego" iniziò a percuoterla con forza...  Nulla, nessuna risposta, Lucilla stette immobile per alcuni secondi a fissarla, sembrava così serena, la sua anima era in pace, aveva trovato l'eterno riposo, ma anche il pensiero che fosse partita per un posto migliore non poteva risanare lo spirito della ragazza, una bambina così piccola e graziosa non avrebbe dovuto provare sulla sua stessa pelle il dolore che quel triste e malsano mondo riservava a chiunque volesse solo vivere in modo sereno. 
"VELSTAT!" Un urlò disperato si levò, Lucilla ringhiava così forte che si potevano sentire i suoi denti stridere, i pugni erano serrati; subito prese a correre, ogni secondo più arrabbiata.

Arrivò alla gilda in poco tempo, un'enorme castello che visto da fuori aveva un'aria tetra e spettrale, o forse era solo quella notte buia a dargli un'aspetto del genere.
"VELSTAT!" Urlò sfondando la porta, davanti a lei di spalle un uomo con la mani dietro la schiena "Lucilla, vedo che sei tornata, hai portato a termine la tua missione?" Disse girandosi verso la ragazza, era un uomo alto e di mezza età dai lunghi capelli argentati, indossava un lungo abito bianco con mantello orlato da abbellimenti in oro, il viso era tranquillo e senza preoccupazioni, freddo.
"Tu, maledetto" disse gettandosi con tutta la grinta che aveva contro il Master della sua gilda, che non si spostò di un millimetro, invece Lucilla si bloccò di colpo "Che succede? Come mai tutta questa rabbia nei miei confronti?" Sorrise, un ghigno malefico, Lucilla era ora in ginocchio spingendosi una mano contro il petto, il cuore le faceva male, era il potere di Velstat.
"Tu... Dimmi perché?" Chiese lei alzando la testa anche se dolorante, l'uomo la guardava in modo strano "Ti riferisci a quel villaggio vero?" Iniziò a ridere, le sue parole avevano un che di ironico "avrei preferito tu venissi a saperlo poco per volta, ma ormai è fatta... Sai Lucilla, i deboli non meritano di vivere, e in quel villaggio erano tutti deboli" disse sadico, a Lucilla stava bollendo il sangue "Erano innocenti! Non facevano nulla di male" urlò alzandosi a fatica.
"Oh cara Lucilla, così bella e pura, ancora non capisci" prese a spiegare camminando avanti e indietro "l'unica cosa che conta è il potere, il dominio... Quei contadini erano inutili, un peso, solo carne da macello, un sacrificio accettabile per il progresso" terminò, quello era il vero volto del Master Velstat, non un uomo, solo un mostro, la rossa nonostante il dolore si rimise in piedi, furiosa.
"Il potere... Hai ucciso quelle persone per il potere... Tu... Tu sei un mostro!" Con uno scatto cercò di raggiungerlo per colpirlo, ma l'uomo fu ancora più veloce di lei, solo con la forza del pensiero la sollevò alcuni metri da terra, ora sentiva la gola stringere, la stava pian piano soffocando "Mi dispiace che tu la pensi così, avevo grandi aspettative su di te, peccato" iniziò a ridere, una risata mostruosa, Lucilla era ormai cianotica, la vita stava per abbandonarla, quando all'improvviso il suo corpo cadde a terra, un colpo, il Master volare contro un muro, tutto accadde in meno di un secondo, ma riuscì a vedere il suo salvatore.
"Niroh..." Cercò di dire riempiendosi i polmoni di aria, il ragazzo era li, davanti a lei, aveva steso Velstalt con un colpo solo ed aveva uno sguardo più che serio "Piano Lu, stai giù, non é ancora finita" ed era così, nel fumo causato dall'esplosione un'ombra si ergeva impassibile.
"Niroh, mio caro, sei venuto ad aiutare la tua sposina?" Disse quasi ironico Velstat togliendosi la polvere dalle vesti, non sembrava ferito, eppure quel colpo era forte.
"Posso accettare tu abbia sete di potere, ma non la distruzione di un intero villaggio, l'uccisione di tutti i suoi abitanti, e sopratutto non posso sopportare che tu tocca Lucilla" gli disse ringhiando, era quasi più arrabbiato della ragazza, portò subito una mano davanti l'occhio sinistro mostrando il demone che risiedeva nel destro, conosceva bene il potere del suo Master, doveva iniziare subito al massimo.
"Allora è così: I due migliori maghi della mia gilda mi si ritorcono contro... Bene, fammi vedere quello che sai fare" sorrise ancora sicuro di se stesso, Niroh ringhiò "Fascio..." Pronunciò portando la mano destra davanti a se in direzione del nemico "Antimateria" terminò, un raggio di luce ne fuoriuscì sbriciolando tutto quel che toccava; non appena la polvere causata dal colpo si posò in terra osservò gli effetti devastanti della sua magia, tutto quello che venne a contatto con l'onda fu spazzato via, ma sentiva che non bastava, infatti vide subito il suo nemico appeso al soffitto come un ragno che si faceva beffe di lui "Addirittura il Fascio Antimateria, la magia che tutto quel con la quale viene a contatto si smonta a livello molecolare... Credevo di averti insegnato meglio" così dicendo si materializzò dietro il giovane, attaccandolo, ma lui parò con l'unico braccio che poteva utilizzare, i due iniziarono a colpirsi a vicenda alla velocità della luce, per quanto Lucilla fosse abile non riusciva a stargli dietro, ma per quel poco che vedeva Niroh era in difficoltà.
"Niroh Niroh Niroh, è difficile combattere a distanza ravvicinata con un braccio fuori uso, vero?" Disse fermandosi a pochi metri dall'avversario, Niroh non riusciva a dare il meglio nel corpo a corpo con una mano sull'occhio, e sulla distanza era inutile attaccare, Velstat era in grado di schivare qualsiasi colpo, stava pensando a cosa fare.
"Dimmi perché maledetto, ho visto la distruzione che hai portato in quel villaggio, c'erano bambini, bambini innocenti!" Gli urlò con quanta grinta aveva in corpo.
"Si tratta solo di affari Niroh... Sono tempi bui e tu lo sai meglio di chiunque altro, quel misero villaggio non è stato il primo e non sarà l'ultimo, ci saranno altre vittime, la prossima sarai tu... E poi mi divertirò un po' con la tua Lucilla" gli sorrise sadico, Niroh sentiva una voce dentro di se, una voce che non gli apparteneva, ma che conosceva bene, e che gli diceva di spezzare le catene "Tu... TI UCCIDERÒ BASTARDO!" Così dicendo fece quello che avrebbe preferito non dover mai fare, ma l'odio che provava era esploso come una bomba: Si tolse la mano dall'occhio sinistro, mostrandolo, era completamente nero, come l'altro, con alcune venature rosse e l'iride di un rosso pieno, alcune piccole vene nere sovrastavano per tutto il contorno dell'occhio, ora i suoi due demoni erano liberi e il suo enorme potere poteva liberarsi.
"Niroh... Cosa hai fatto..." Pronunciò Lucilla con un filo di voce, ancora non si era ripresa, nel frattempo il giovane stava cambiando, il suo corpo stava assumendo la vera forma di un mostro: La pelle diventava nera, le unghie si allungavano trasformandosi in artigli e persino un paio di corna presero a uscire dalla sua testa, tutto questo sotto le urla della sua dolorosa trasformazione e l'influsso del potere demoniaco che entrava in lui, Velstat per la prima volta parve impaurito "Pensi che questo basti a sconfiggere l'uomo più potente del mondo?" Urlò con rabbia nascondendo il timore che provava sferrando un pugno che venne fermato con una sola mano dal giovane, che alzando lo sguardo sorrideva maligno, questo lasciò di stucco Velstat, che però non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che venne scaraventato contro un altro muro, poi un pugno, un calcio, Niroh non gli dava tregua, ogni colpo faceva volare il mago a metri di distanza per poi schiantarsi contro muri o colonne che venivano distrutte come fossero fatte di pasta frolla, l'aveva appena lanciato contro una parete, il suo avversario sembrava allo stremo, ma Niroh non poteva fermarsi, un demone gli diceva di distruggere tutto e l'altro di eliminare l'odiato nemico, lo prese per il collo e lo sollevò, oramai era alla sua mercé, non riusciva nemmeno a tentare di liberarsi, il mezzo demone lo guardava soffrire mentre piano piano stringeva sempre più, ora era lui ad avere un ghigno sadico.
"Niroh fermati ti prego" all'improvviso Lucilla urlò con tutta la voce che aveva in corpo, lei era contro l'omicidio, non voleva che lo uccidesse anche se quel che aveva fatto era imperdonabile, ma il ragazzo non voleva fermarsi, non poteva, era completamente assuefatto dai due demoni "Ti prego... Basta" disse con voce più bassa iniziando a piangere, quella vista la distruggeva; all'improvviso Niroh si fermò per guardare la compagna, la vide piangere e qualcosa dentro di lui si accese, la guardava fisso, lasciò cadere lo sfinito avversario e inginocchiandosi davanti all'amata le asciugò una lacrima, Lucilla lo guardò negli occhi, quei due occhi così diversi e mostruosi.
"Scusa" pronunciò poi il ragazzo con voce profonda tornando piano alla normalità, continuava a guardarla negli occhi, nei suoi profondi occhi color nocciola, l'amore per quella ragazza fece riaffiorare il suo lato umano, come se i due demoni potessero sentire i sentimenti che Niroh provava per la ragazza.
"Oh Niroh" Lucilla era felice che fosse tornato alla normalità, forse lei era l'unica in grado di aiutarlo... Ma non era ancora finita "NIROHHH" urlò Vestalt che si era rimesso in piedi colpendolo con una magia proibita e sconosciuta, il giovane volò a diversi metri di distanza e rimase a terra, senza muovere un muscolo, Lucilla sembrava frastornata, guardava il corpo immobile del suo amato.
"Mai abbassare la guardia Niroh" urlò con una risata sadica, era sicuramente conciato male, ma ancora si reggeva in piedi; Lucilla era immobile mentre Velstat le si avvicinava minaccioso, continuava a fissarlo, non si muoveva, nella sua mente un turbinio di pensieri, prima il villaggio e quella bambina, ora Niroh, era furiosa, sentiva una rabbia mai provata crescere dentro di se, l'odio la pervase, quando si superano certi limiti è impossibile tornare indietro.
"AHHHHHHHHHH" urlò a squarciagola così forte da far tremare la terra e infrangendo ogni finestra nella stanza, un'energia mostruosa fuoriusciva da ogni parte del suo corpo, non sapeva nemmeno lei cosa le stesse succedendo, ma i suoi occhi cambiarono colore, era la prima volta che accadeva, un potere nascosto e maledetto si era appena risvegliato in lei.
La ragazza con passo lento si diresse verso il nemico, che spaventato da tutto quel potere continuava a lanciarle magie di ogni genere, che però non le facevano il minimo danno e non fermavano la sua marcia; non appena lo ebbe faccia a faccia lo colpì facendolo cadere nuovamente a terra per poi mettersi sopra di lui posandogli le mani sul viso.
"Purificatio..." Iniziò, Velstat mugugnava qualcosa di incomprensibile, ma ormai era troppo tardi "MAXIMA" urlò infine, un lampo di luce ricoprì l'intera stanza, la magia più potente mai vista era stata appena usata, con effetti devastanti; non appena tutto tornò alla normalità Lucilla era ancora per terra nella stessa posizione di prima, ma sotto di lei c'era solo un caldo mucchietto di cenere, di Velstat non vi era più traccia.
All'improvviso la ragazza si riprese, i suoi occhi tornarono alla normalità, sapeva cosa aveva fatto, ma in quel momento non le interessava, solo di una cosa le importava; corse subito verso Niroh, era fermo, immobile e con gli occhi chiusi.
"Niroh! Niroh! Svegliati, ti prego!" Continuava a urlargli disperata, non poteva morire, lei lo amava "Ti prego Niroh, non puoi lasciarmi da sola" così dicendo gli tiro un sonoro schiaffo bagnato dalle sue lacrime che scendevano inesorabili, e come per miracolo il ragazzo aprì gli occhi.
"Ahia Lu, stavo riposando" sospirò affaticato, ma con quel suo classico modo di fare, come se non fosse quasi morto.
"Dannazione mi hai fatta spaventare" disse Lucilla tra le lacrime abbracciandolo.
"Ho la pelle dura io" furono le sue ultime parole ricambiando l'abbraccio.

Fine flashback:
"Ora sapete la verità" terminò Lucilla con le lacrime agli occhi "io ho ucciso il Master della mia gilda!"


Angolo dell'autore:
Ed ecco a voi la verità, finalmente, questo è quello che Niroh e Lucilla nascondevano, chissà come la prenderanno i compagni di Fairy Tail. Alla prossima.
  
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