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Autore: Shirubia chan    29/04/2016    1 recensioni
Ogni membro della Raimon, compresi tutti i componenti della Inazuma Japan, dovrà abbandonare per sempre il calcio o sempre più persone verrano coinvolte. In caso di rifiuto i giocatori verrano sfidati ogni settimana lo stesso giorno e alla stessa ora a partire dalla prossima domenica ad una partita di calcio. In caso di perdita i danni a carico di poveri innocenti verranno incrementati. In caso di vincita altre squadre verranno inviate a disputare degli incontri ripetendo il medesimo processo fino alla vostra resa.
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La Inazuma Japan ha da pochi mesi vinto il Football Frontier Internation. Una nuova cospirazione è però in atto, pronta ad annientare il calcio. Toccherà quindi di nuovo a loro risolvere la situazione, affiancati stavolta, dalla misteriosa Violaine.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb/Akio, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.Inizia l’attacco


Il sole, ricolmo di un caldo color arancio, stava per tramontare, regalando ancora per un po’ con la sua tenue luce visibilità ad un piccolo spazio sterrato, dove dei bambini stavano giocando a calcio, mentre un ragazzo in porta li osservava, pronto a parare ogni colpo avesse ricevuto.
La notizia arrivò d’un tratto, portata dal vento insieme all’incessante corsa di un ragazzo dai capelli blu, che si dirigeva in direzione del portiere.
-Mark!- urlò al ragazzo che fermò il gioco visibilmente sorpreso dalla frettolosità dell’amico -Presto, devi venire immediatamente- finì, piegandosi sulle ginocchia, con un respiro affannato.
-Nathan. Cosa c’è?- chiese mentre si scusava con i ragazzini promettendogli che l’indomani avrebbero di nuovo giocato insieme.
-Non c’è tempo- rispose l’amico prendendolo per un braccio e trascinandolo per le vie della città.
Una grande folla era raggruppata in un semicerchio. Alcune persone si sbracciavano e spintonavano per riuscire a vedere con più chiarezza ciò che un negozio di elettronica stava trasmettendo in TV. L’agitazione e lo sgomento erano collettivi e Mark non riusciva proprio a capire cosa potesse essere successo di tanto interessante.
Ovunque svoltassero c’era sempre qualcuno dietro l’angolo che, frettolosamente, arrancava tra la gente nella speranza di riuscire a cogliere ogni nuova e succulenta informazione.
Arrivati alla loro meta, i due ragazzi si fermarono sotto la soglia del locale del signor Hillman, dove facevano capolino numerosi volantini e cartelli affissi.
Mark guardò Nathan in modo interrogativo e, quando l’amico accennò con la testa un consenso, spalancò la porta.
Due ragazzi in tuta sportiva erano seduti sul bancone del ristorante mentre, con la testa rivolta verso l’alto, osservavano interessati delle frequenze di immagini che si muovevano rapidamente al telegiornale.
All’apertura della porta si girarono di scatto, intercettando con gli occhi il loro capitano e Nathan.
Mark guardò con stupore i ragazzi presenti all’interno del locale, cercando di capire cosa potesse mai essere successo di tanto grave.
Un ragazzo con degli occhialetti da aviatore e un mantello si avvicinò a Mark scuro in volto e, poggiandogli una mano sulla spalla e dandogli una lieve spinta in avanti, lo piazzò davanti al televisore.
La telecamera era fissa su una giornalista minuta che cercava invano di apparire calma e rilassata, mentre tentava di stabilizzare il microfono che aveva in mano per non farlo tremare più del dovuto.
-Mi trovo davanti alla prestigiosa Royal Academy dove stamattina alcuni ragazzi si sono introdotti, iniziando ad attaccare alla cieca qualsiasi persona avessero di fronte, tramite dei palloni da calcio. Le stime parlano di almeno 93 feriti fra alunni e professori.- L’inquadratura passò dal volto della giornalista all’interno della scuola, dove una montagna di vetri rotti, facevano da cornice ad uno scenario, un tempo ammirevole, completamente deturpato.
Mark osservò il ragazzo con gli occhiali da aviatore stringere i pugni dalla rabbia.
-Jude sta calmo! Sono sicuro che la polizia riuscirà a trovare i ragazzi che hanno combinato tutto quel casino e verranno puniti!
Il ragazzo sospirò cercando di calmarsi e incrociò le braccia pensieroso.
-Il fatto è che questa storia non mi convince affatto. Qualche settimana fa è successa la stessa identica cosa all’ ex scuola di Axel, la Kirkwood.
Il secondo ragazzo, biondo con i capelli a punta, si girò verso i due sentendosi nominare.
-Già!- confermò scuotendo la testa. -Stesso modus operandi. Sono entrati e hanno distrutto alcune attrezzature scolastiche utilizzando dei palloni da calcio ma stavolta…
-Stavolta se la sono presa con gli studenti stessi- terminò Jude alzando lievemente il tono della voce. -E la cosa peggiore è che per farlo hanno utilizzato il calcio demonizzandolo.
Mark era attonito. -E’ terribile. Chi può essere stato a fare una cosa del genere?
La telecamera cambiò di nuovo inquadratura, focalizzandosi sugli studenti della Royal Academy rimasti feriti, che venivano trasportati di corsa in ospedale.
A quelle immagini Jude faticava davvero a tenere le sue emozioni a bada. Quella scuola era stata decisamente importante per lui e mai avrebbe voluto vederla in quello stato.
Tutte le volte in cui venivano focalizzate le facce doloranti e in preda al terrore dei suoi ex compagni di scuola era per lui come una pugnalata al cuore.
Lo stesso valeva per gli altri tre ragazzi. Vedere come a causa di uno sport da loro tanto amato delle persone erano rimaste ferite li addolorava molto. 
La porta del locale si aprì di nuovo improvvisamente lasciando entrare due uomini: uno dalla stazza robusta e un altro, decisamente più esile, che trasportava una grossa valigia scura.
Mark li riconobbe immediatamente e si piazzò davanti a loro.
L’uomo più massiccio notò i ragazzi guardare la notizia che scorreva al telegiornale e, prendendo da sopra un tavolino il telecomando del televisore, lo spense provocando un dissenso generale da parte dei ragazzi che si girano nella sua direzione infastiditi.
-L’agente Smith è già alla ricerca dei colpevoli- esclamò Seymour Hillman, il proprietario del locale e l’allenatore della squadra di calcio della Raimon, indicando con un cenno l’uomo affianco a lui. -Per ora nessuno di voi deve preoccuparsi ok?
-Ma mister…- tentò di replicare Mark.
-Niente ma. Ora tornate a casa, riposatevi e cercate di dimenticare tutta questa faccenda.
Jude serrò la mascella.-E se questi episodi continuassero? Del resto è già successo due volte. Nessuno impedisce a questi ragazzi di continuare.
-E’vero. In questo momento nessuno può fare qualcosa ma, del resto, non c’è neanche bisogno di dannarsi l’anima. Quando si scoprirà di più su questi ragazzi allora si potrà agire.
Mark, Nathan, Jude e Axel si scambiarono un occhiata complice. Il signor Hillman aveva perfettamente ragione eppure i ragazzi non riuscivano a darsi pace.
Con rammarico i quattro abbassarono lo sguardo e uscirono dal locale dirigendosi verso le loro case.
I due uomini, rimasti dentro al locale, guardarono i ragazzi allontanarsi e, non appena furono lontani, l’agente Smith aprì la valigia nera che aveva con se prendendo alcuni documenti contenenti all’interno sparpagliandoli su un tavolo e iniziando ad esaminarli uno ad uno.
Il signor Hillman prese una sedia e si mise vicino a lui.
-Sono gli stessi ragazzi della Kirkwood vero?- gli domandò.
-Su questo non ci sono dubbi anche se non abbiamo nemmeno uno straccio di prova su chi possano essere quei ragazzi. Sta di fatto che non si tratta di semplici delinquenti. Hanno agito bene, secondo uno schema preciso, per poi fuggire.
L’espressione di Seymour si rabbuiò notando fra i fogli sparsi in giro una busta bianca. 
-E’questa?- domandò all’agente Smith, che confermò.
-E’stata ritrovata al centro del campo di allenamento della Royal Academy sotto ad un pallone da calcio.
Le mani di Seymour iniziarono a tremare mentre, con titubanza, prese ad aprire la busta e ad estrarre la lettera contenuta all’interno iniziando a leggerla.

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Carissimo Mark Evans,

quello di stamattina è solo l’ultimo dei tanti altri avvenimenti che vi verranno lanciati. Ogni membro della Raimon, compresi tutti i componenti della Inazuma Japan, dovrà abbandonare per sempre il calcio o sempre più persone verrano coinvolte. In caso di rifiuto i giocatori verrano sfidati ogni settimana lo stesso giorno e alla stessa ora a partire dalla prossima domenica ad una partita di calcio. In caso di perdita i danni a carico di poveri innocenti verranno incrementati. In caso di vincita altre squadre verranno inviate a disputare degli incontri ripetendo il medesimo processo fino alla vostra resa.

Cordiali saluti,

                   C&L

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-Mark deve essere subito informato, lo sai questo vero?- chiese l’agente Smith.
-Lo so- rispose prontamente il locandiere con voce dura. -Lo so benissimo…

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Salve a tutti! Vi ringrazio di cuore se avete letto tutto arrivando fin qui. Finalmente la misteriosa cospirazione ha mosso i primi passi verso… beh, quello che vogliono insomma. Le recensioni sono ben accette: positive, negative o neutre. Mi importa semplicemente un vostro parere. Spero che arriverà! Anzi…Spero molto che arriverà ù.ù

  
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