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Autore: Ele_smail    01/05/2016    1 recensioni
Salve, questa è la mia prima Fanfiction. Questa è la storia di un'amore finito, che il destino non vuole abbandonare, anche se i nostri due protagonisti non vogliono stare più insieme, il destino non è d'accordo con loro, li metterà davanti a situazioni, scelte difficili. Chi vincerà??? La mente dei nostri Robert e Kristen o i loro cuori?????
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nuovooooo ospedale

Buonasera a tutti/ tutte, come state??

Spero tutto bene, perdonate il ritardo ma come sempre la connessione non mi faceva caricare il nuovo capitolo fino ad oggi.

Ringrazio come sempre voi calorosissimi che mi sostenete e seguite con amore <3

E ringrazio per le BELLISSIME recensioni  fatte da Fastenia_93, virgy_1993 e  wolf1975, sempre troppo gentili <3 <3

Che altro dirvi, Buona Lettura, spero vi piaccia e come sempre se vi va lasciatemi una recensione, mi farebbe come sempre piacere sapere un vostro parere, cosa ne pensate anche per migliorarmi<3

A prestooo!!!

Ele

 

 

Fissavo ormai da ore l’incubatrice dove Nathan lottava per la sua vita da giorni ormai, i giorni passavano dalla sala operatoria  alla sala terapia intensiva neonatale.

Ormai era passato già un mese e mezzo , il piccola cercava di lottare con tutte le sue forze per restare in questo mondo, o forse cercava di resistere il tempo che bastava per conoscere  e vedere con i suoi piccoli occhini  la sua mamma.

I polmoni nonostante tutto grazie hai medicinali e altre cose che gli venivano date stavano vivendo e crescendo anche se molto lentamente… la situazione era stazionaria… ero stanco di lottare, di lottare solo per le due persone più importanti della mia vita.

Quella poltrona su qui ero seduto da circa 5 ore era diventata davvero scomoda qualsiasi posizione prendessi, era il mio incubo.

Vidi l’infermiera guardarmi e sorridere dolcemente, poi si avvicinò e mi disse

-          Robert perché non vai a riposare un po?? Ci penso io qui e se succedesse qualcosa ti faccio subito chiamare

ormai tutte le infermiere di neonatale mi conoscevano e coccolavano come un figlio.

Sorrisi e le risposi

-          a riposare no, magari vado un po a vedere come sta kristen

-          ok figliolo ricorda che sei umano e devi dormire un po anche te

-          grazie Susanna

 

mi alzai e andai vicino all’incubatrice e sussurrando dissi

-          resiti piccolino vado a vedere come sta la tua mamma

 

lo guardai attaccato a tutti quei tubicini aveva il corpicino così piccolo, era davvero un lottatore, tutti i  dottore lo aveva dato per spacciato ma lui era ancora li.

Sospirai e mi incamminai decisi di prendere le scale, salii al  3 piano , guardai fuori attraverso delle vetrate grandi che c’erano per le scale,  era appena calato il sole e le luci della notte si facevano avanti.

Dalla posizione in qui ero riuscivo a vedere  bene tutte le persone che mi sostenevano, tutti i fan appostai sotto all’ospedale ormai erano li da giorni, ogni sera accendevano le candele e cantavano per kristen inni di incoraggiamento e d’amore.

L’amavano così tanto, tutto il mondo sapeva che kristen e del bambino stavano lottando per vivere, ogni canale di gossip, giornali  non faceva altro che parlare di lei, di noi.

Quella stessa mattina i giornalisti appostati ormai da giorni  avevano deciso di provare ad entrare in ospedale intrufolandosi tra i fan… ma alcuni ragazzi li riconobbero e li placcarono facendoli uscire dal cancello minacciandoli con delle frasi del tipo:

-fuori di qui succhiasangue

- lasciateli in pace

- bastardi, tornate a casa vostra o vi ci mandiamo noi

Insomma di rispettare il nostro dramma.

Da all’ora i giornalisti erano tornati  ad accamparsi fuori dal cancello senza tentare una nuova infiltrazione.

Menomale c’erano loro a tenerli lontani, se uno di loro mi fosse capitato a tiro non so cosa avrei fatto.

Arrivato al piano  mi fermai davanti alla porta della stanza, feci un respiro profondo e l’aprii , dentro c’erano la mamma di kristen e la mia che parlavano tra loro a bassa voce, appena mi videro mi sorrisero amorevolmente.

Le guardai e dissi

-          andate a casa siete qui ormai da ora, sto io con kristen

 

la mamma di kristen disse

-          vai te a risposare stiamo noi con lei

-          tranquille ora dormo un po sulla poltrona

 

si scambiarono uno sguardo e aggiunsero

-          come sta il piccolo?

-          Stazionario non migliora però grazie al cielo non peggiora.

-          Povero piccolo

Poi si alzando entrambe e mi abbracciarono a turno, mi salutarono e se ne andarono.

Rimanemmo io e lei soli.

Quella stanza era pregna dell’odore che odiavo, mi dava alla testa.

Andai alla finestra e aprii le tede poi aprii la finestra, una ventata di ossigeno pulito mi invase i polmoni... che bella arietta…

Guardai in basso dove i fan avevano acceso come ogni sera le candele, senza urlare  mi salutarono con la mano.

Li risalutai, poi tornai alla mia poltrona e guardai kristen sdraiata nel letto.

Le presi la mano tra le mie e dissi con  la  poca di voce che mi era rimasta

-          tesoro mio, sono appena stato dal piccolo, sta lottando sai?? a volte ho la sensazione che aspetti te.

 

Il bip dei macchinari era l’unico suono che rimbombava sulle pareti della stanza .

Non riuscivo a stare seduto, vidi la chitarra che avevo chiesto di portare  a mia madre, avevo tentato di risvegliala con la sua melodia, kristen adorava quando suonavo.

Mi alzai e la presi tra le mani… presi il plettro  e le passai sulle corde,  iniziai a suonare una melodia dolce e le parole iniziarono ad uscire dalle miei labbra, c’era una canzone che faceva proprio a quel caso:

 

https://www.youtube.com/watch?v=eVSoN3AIukM


La tua luce è dentro di me
Come un ruggito furioso
Come un oceano nato
Sei nelle mie vene
La tua voce è la serenità
Quando il sole cala
E la forza ho trovato
È nelle mie vene
La nostra storia ci lega
Come giusto e sbagliato
La tua mano nella mia
Marciando al ritmo delle stelle
E camminiamo insieme verso la luce
E il mio amore sarà la tua armatura stasera
Siamo cuor di leone
E siamo uniti di fronte a una guerra
E il nostro amore conquisterà tutti
Siamo cuor di leone
 Sei qui come una silhouette

Quando il buio comanda
Tu sei la luna luminosa
E io sono al sicuro
La storia ci lega
Come giusto e sbagliato
La tua mano nella mia
Marciando al ritmo delle stelle
E camminiamo insieme verso la luce
E il mio amore sarà la tua armatura stasera
Siamo cuor di leone
E siamo uniti di fronte a una guerra
E il nostro amore conquisterà tutti
Siamo cuor di leone
Non sei mai lontano da dove mi trovo
Come un faro, portami a casa
Non sei mai lontano da me
Lascia che il tuo spirito brilli
E camminiamo insieme verso la luce
E il mio amore sarà la tua armatura stasera
Siamo cuor di leone
E siamo uniti di fronte a una guerra
E il nostro amore conquisterà tutti
Siamo cuor di leone

E camminiamo insieme verso la luce
E il mio amore sarà la tua armatura stasera
Siamo cuor di leone
E siamo uniti di fronte a una guerra
E il nostro amore conquisterà tutti
Siamo cuor di leone…

 

 

La melodia fini, speravo tanto di vedere i suoi occhi aprirsi, ma non accadde, allora decisi di suonare per kristen un’altra canzone che conoscevamo bene entrambi …… le dita iniziarono ancora una volta a muoversi con il plettro sulle corde della chitarra

https://www.youtube.com/watch?v=yJA1o2BzIpk

 

 

Il cuore batte veloce
Colori e promesse
Com’essere coraggiosi
Come posso amare quando ho paura di cadere
Ma mentre ti guardo li da sola Tutti i miei dubbi improvvisamente si allontanano in qualche modo
Un passo in avanti Sono morto ogni giorno aspettando te
Tesoro non aver paura ti ho amato
Per mille anni
Ti amerò per altri mille
il tempo si ferma
La bellezza è dentro di lei
Sarò coraggioso
Non lascerò che nulla porti via
Quello che c’è davanti a me
Ogni respiro
Ogni ora è arrivata
Un passo in avanti Sono morto ogni giorno aspettando te
Tesoro non aver paura ti ho amato
Per mille anni
Ti amerò per altri mille

 

Delle voci invasero la stanza, le stesse parole che stavo cantando io … per un attimo pensai… di chi sono queste voci? Provenivano da fuori la finestra, allora senza smettere di suonare mi avvicinai alla finestra e affacciandomi vidi che tutte quelle persone stavano cantando con me uniti, tutti erano un’uniti in una catena di mani, dondolavano piano a destra e a sinistra, le candele erano state riposte a terra davanti a ognuno di loro … tutti  conoscevano benissimo quella canzone, la canzone colonna sonora di Breaking  dawn , accennai un sorriso, sentivo l’affetto d’ognuno di loro.

 

E per tutto il tempo ho creduto di trovarti
Il tempo ha portato il tuo cuore da me
Ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille Un passo in avanti
Un passo in avanti Sono morto ogni giorno aspettando te
Tesoro non aver paura ti ho amato
Per mille anni
Ti amerò per altri mille E per tutto il tempo ho creduto di trovarti
Il tempo ha portato il tuo cuore da me
Ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille

 

La canzone finì e le voci dei fan si fecero più insistenti

-          forza kristen lotta

-          svegliatiiii

-          Robert canta per te

 

mi riaffacciai e gridai alla finestra mettendo una mano sul cuore dissi

- GRAZIE PER L’AFFETTO DI CUORE

 

Parti un applauso semplice, uno di quelli dolci,  poi tornai verso kristen guardai storto la poltrona e poi guardai kristen, mi avvicinai a lei, delicatamente senza far danno lento mi levai le scarpe e poi mi sdraiai al fianco di kristen e l’abbracciai, quell’abbraccio senza risposta mi distruggeva ma almeno avrebbe sentito che io l’amavo e che ero al suo fianco, mi mancava il suo calore ogni giorni e lottare da solo mi stava distruggendo, non ce la facevo più… ero certo che se un’infermiera mi avesse trovato sul letto di kristen si sarebbe arrabbiata ma in quel momento non mi interessava.

I miei occhi senza rendermene conto si chiusero  di botto

 

 

Una voce femminile mi chiamava in lontananza, una luce accecante mi fece aprire gli occhi di scatto.

Mi tirai su e mi guardai a torno ero sul pavimento, che ci facevo li per terra???

Kristen aveva la mano che penzolava dal letto senza vita come se mi volesse più vicino, colpa mia molto probabilmente quando ero caduto senza accorgermene avevo spostato la sua mano per errore

Solo in quel momento vidi la dottoressa vicino alla finestra

-          Dottoressa novità?

-          Robert che ci fai a terra?

-          Devo essere caduto

-          Da dove?? Dalla poltrona?

-          (mentii) si, come sta il piccolo??

-          Lotta Robert

-          Lo so e kristen??

-          Sono venuta a vedere come procede , Robert dobbiamo parlare

 

Odiavo quando mi diceva così, mi alzai e mi sedetti sulla poltrona, mi stropicciai gli occhi e mi passai le mani tra i capelli poi le dissi.

-          vado a sciacquarmi la faccia e arrivo

-          ok

 

entrai nel piccolo bagno della stanza di kristen e mi sciacquai il volto  poi tornai in stanza  e avvicinandomi alla dottoressa le chiesi

-          cosa non va?

-          Vedi Robert, kristen è in coma da circa 1 mese e mezzo e più passa il tempo e più le speranze di un suo risveglio si allontanano

 

Il mio sangue si ghiacciò

-          cosa mi vuole dire?

-          Che devi essere forte

-          Quanto manca a che questa possibilità diventi realtà?

-          1 settimana circa

-          Ok, kristen ce la farà, io lo so.

-          Lo spero tanto Robert ma devi essere pronto a tutto comunque

-          Mi deve dire altro?

-          Vorrei affrontare l’argomento in caso accada il peggio

 

La fermai con la mano dicendo

-          no dottoressa ancora quell’argomento non lo affrontiamo perché la mia kristen è forte e so che presto si sveglierà quindi per oggi sono a posto.

-          Ok Robert come preferisci

-          Grazie dottoressa

-          Torno dal piccolo

-          Ok

-          Robert vai a casa a risposare, fatti una doccia hai un aspetto sciupato , in caso si svegli   

       kristen non vorrai che ti veda così vero?

-          Voglio stare con lei

-          Dai su vai, mando un’infermiera che si occuperà di lei mentre te non ci sei… non accetto obbiezioni è un ordine

-          Ok dottoressa adesso vado

 

Mi sorrise e usci dalla stanza, mi girai verso kristen, le andai vicino e le baciai le labbra poi dissi

-          torno presto piccola, lo so che ti mancherò , ti amo

 

sorrisi e uscii dalla stanza, incrociai l’infermiera che aveva mandato la dottoressa che entrò in camera di kristen.

Scesi le scale e mi bloccai guardando fuori dalla finestra… come avrei fatto ad uscire con tutta quella gente? E con i giornalisti ??

Presi il cellulare dalla tasca e pensai.. chi chiamo??

Il mio agente ? no, avrebbe reso tutto troppo protettivo.

Alla fine scorrendo nell’agenda nessun nome mi sembrava più adatto di lui…  due squilli e una voce preoccupata disse

-          Robert, è successo qualcosa?? Kristen?

-          Ciao Cameron no è stazionaria

-          Nathan invece?

-          Uguale purtroppo

-          Capito e  te come stai fratello?

-          Lotto e resisto per loro

-          Sei davvero una roccia.

-          Senti Cameron avrei bisogno di chiederti un favore

-          Dimmi tutto

-          Mi passi a prendere in ospedale che passo da casa a farmi una doccia?

-          Certo, senti sono già in macchina stavo venendo in ospedale proprio ora, sono con Taylor ( un altro fratello di kristen)

-          Tra quanto sarete qui?

-          c’è molta gente fuori?

-          Si, ma più che altro mi preoccupano i giornalisti

-          Senti facciamo così passo a prendere degli amici così saremo in di più e tra circa 15 minuti ci dovremmo essere  ok?

-          Perfetto, grazie Cameron

-          Non lo dire neppure per scherzo, sei il marito di mia sorella quindi te sei mio fratello e noi per la famiglia facciamo tutto

-          Vi aspetto

-          Si a tra poco

 

Attaccai e mi sedetti sugli scalini delle scale, aspettavo li, c’era silenzio e ne avevo bisogno.

Dopo circa 26 minuti il cellulare squillo, era un messaggio

 

“ROBERT SIAMO DAVANTI ALL’OSPEDALE  ESCI SIAMO PRONTI”

 

Sorrisi, era esagerato, avevo bisogno solo di una spalla non di protezione e io che mi preoccupavo della reazione del mio manager …

Arrivato alla porta Cameron venne verso di me  e senza dire nulla mi abbracciò stringendomi.

Poi mi disse

-          Robert ma sei distrutto

-          Si lo sono in effetti

-          Dai che ti portiamo via di qui per un po

-          Ok

 

Usci prima lui e io lo seguii la folla era tranquilla aprirono un’uscita spostandosi a destra e a sinistra.

Le loro voci tranquille mi diedero coraggio

-          forza Robert, siamo con te

-          non ti abbandoniamo

 

non riuscivo a fare altro che tenere la testa bassa

 

                                                                   

Appena fuori dall’ospedale i flash mi invasero completamente la vista.

Vidi degli amici di Cameron e suo fratello che cercavano di darmi una via d’uscita erano 4 in tutto.

Salimmo in macchina e mi persi a guardare fuori, nella macchina c’era tanto silenzio nonostante fossimo in 5 dentro ad essa.

Arrivati davanti a casa scesi dalla macchina e li ringraziai prima di andare Cameron mi disse

-          fratello, sei sicuro che vuoi stare solo? Possiamo restare se vuoi

-          ti ringrazio Cameron ma va bene così

-          vado da kristen

-          ok tanto tra 30 minuti sarò ancora li

-          Robert cerca di riposarti un po è un mese e mezzo che dormi e vivi in ospedale

-          tranquillo a dopo

 

entrai in casa, quella casa che sembrava non essere più quella di prima

andai a farmi una doccia, salii le scale ed entrai nella nostra camera matrimoniale, entrai in bagno, era stato pulito tutto con mia grande sorpresa, forse le mie sorelle o mia mamma avevano mandato qualcuno… non entravo in quella casa da un bel po.

Mi tolsi i vestiti di dosso  e entrai in doccia , ci passai un’eternità almeno era quello che sembrava a me, la mia mente era sgombra da tutti quei pensieri assurdi.

Poi mi rivestii e scesi in cucina, avevo fame, erano giorni che non facevo un pasto decente, aprii il frigo ed era vuoto.

Senza pensarci un attimo uscii dalla porta di casa salii in macchina e andai nel primo supermercato che trovai vicino a casa ed entrai, presi della carne.

Quando ebbi pagato uscii  e dei flash mi circondarono ancora … maledizione mi avevano trovato..


    

         
                                              

Riuscii a scappare in macchina ripartii sgommando.

Arrivato in casa mi cucinai la carne e poi guardi l’orologio e vidi che era ora di tornare in ospedale

Prima però mi sarei fatto la barba  quindi tornai in bagno e me la tagliai, mi guardai e finalmente avevo un aspetto migliore… se così si poteva dire, mi persi a guardare i miei occhi stanchi e rossi.

Il campanello di casa mi riporto alla realtà.. chi poteva essere??

Scesi e aprii la porta, era mia sorella Victoria  mi abbracciò e mi disse

-          ero in ospedale e non ti trovavo poi ho incontrato Cameron che mi a detto che ti a riportato a casa quindi sono venuta a prenderti io

-          grazie sorellina ho proprio bisogno di un passaggio.

 

Uscimmo di casa subito e ancora una volta vidi dei paparazzi che ci scattavano delle foto.. maledizione non ci volevano lasciare proprio in pace.

                                               


                                                     

Sentivo le loro voci che dicevano

-          Robert guarda qui

-          Robert come ti senti?

 

 

Ma cosa diavolo volete saperne voi e che domande del cazzo facevano … in quel momento mi salii una rabbia allucinante e preso dalla furia …

Poi un paparazzo lo sentii dire

-          lei ha avuto quello che si meritava

 

mi girai e lo vidi era un uomo di circa 40 anni son la puzza sotto il naso, mi sorrise con espressione superiore e pensai… purtroppo in quel momento non c’era kristen che mi teneva calmo.

La rabbia esplose dentro me, in un attimo fui davanti a lui lo presi per il suo golfino di marca e gli dissi a brutto muso

-          cosa cazzo hai detto??

-          Che se lo merita

 

Victoria in un secondo fu al mio fianco urlando

-          Robert calmatiiii

 

la mia mano si strinse  in un pugno  serrato e il braccio si sollevò velocemente e in un attimo fu sul viso di quel paparazzo  lui barcollò all’indietro però si riprese e in un attimo mi rese il pugno in pieno labbro poi subito un secondo sopra l’occhio al sopracciglio.

Caddi all’indietro e la mia vista vacillò con un tremore rapito.

Sentii Victoria urlare e chiedere aiuto, fu sopra di me e toccandomi la testa mi disse

-          Robert, oddio Robert

 

vidi a malapena altri paparazzi bloccarlo, io ero pieno di rabbia ma lui era una furia.

Guardai Victoria e gli dissi

-          sto bene andiamocene

-          forse è meglio se stai fermo a terra, chiamo un’ambulanza

-          non è necessario sto bene

 

mi alzai senza ascoltare ragioni

e i paparazzi iniziarono a fare foto a raffica


                                                                

Victoria subito dietro di me mi seguiva.

Salii in macchina e Victoria si mise al posto del guidatore e senza dire un parola partì sfrecciando, seminando i giornalisti/paparazzi.

Poi dissi

-          scusa Viky, mi dispiace

-          lo so Robert

 

mi guardo e aggiunse.

-          però che cazzo non puoi reagire così

-          ma te hai sentito cosa ha detto quello?

-          Si, ma te devi cercare ti controllarti

-          Non ci riesco quando parlano di lei

-          Lo so, come stai ti fanno male i tagli?

-          Perché mi sono tagliato?

-          Sanguini Robert

-          Hha

 

Mi guardai allo specchietto retrovisore e dissi a bassa voce tirando via del sangue

-          maledizione

-          tranquillo tra poco saremo in ospedale, sicuramente ci vorranno dei punti

 

non aggiunsi altro, stemmo in silenzio, sapevo benissimo che la mia reazione  era stata eccessiva, non riuscivo a controllarmi quando la rabbia prendeva il sopravvento.

il mio cellulare nella tasca destra squillò, lo presi e mi bloccai, sul display appariva il nome ospedale… oddio, kristen…. Mi stavano chiamando per lei o per il piccolo? Maledizione dovevo rimanere in ospedale … avevo paura a rispondere per le notizie che dovevo ricevere.

Victoria disse

-          chi è Robert? Perché non rispondi?

-          È l’ospedale ed ho paura

lei mi guardò preoccupata e mi disse

-          Rispondi, andrà tutto bene

 

gli feci cenno di si con la testa , presi un bel respiro profondo e risposi

- Pronto?

 

  
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