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Autore: 94antony    01/05/2016    1 recensioni
un'indagine del commissario Antonio Mazzaglia sul ritrovamento del cadavere di una donna, trovato nella spiaggia di un paesino marittimo della città di Acireale (catania).
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Commissario mazzaglia-capitolo 2

Capitolo 2

Mazzaglia arrivò in ospedale assieme all'agente Leone. Si diresse verso la stanza dove il ragazzo era ricoverato e vide Costa davanti la porta.
-Costa, come sta il ragazzo?-  L'agente salutò il commissario e rispose alla domanda
-non si è ancora svegliato, commissario-
-va bene, noi entriamo comunque-
Costa aprì la porta e il commissario entrò. Leone lo seguì. Il ragazzo aveva tutta la testa bendata, braccia e gambe ingessate e fasciate. ma invece era sveglio.
-chi siete...?-
-Ciao Marco- iniziò Leone -siamo della polizia, lui è il commissario Antonio Mazzaglia, io sono l'agente Maria Leone. Siamo venuti per farti qualche domanda riguardo la tua aggressione...e riguardo...all...-
-all'uccisione di Sofia, lo so, ho sentito quello che é successo...stavo venendo proprio in commissariato quando mi hanno aggredito...-
-perchè stavi venendo in commissariato?-
-perchè credo di aver visto il colpevole.-
il commissario e l'agente si guardarono meravigliati
-raccontaci tutto, marco- incoraggiò Leone
-ieri sera, verso le 20 sono stato da Sofia. La sera prima l'ho vista che si baciava con Giovanni...-
-Giovanni Tomarchio? l'ex compagno di classe di sofia?-
-si! proprio lui! Abbiamo discusso per un po' di tempo su questo...lei però mi ha giurato che l'ha respinto...e io l'ho perdonata...abbiamo...siamo stati assieme fino a mezzanotte...poi me ne sono andato a casa. Però...mentre uscivo da casa di Sofia ho intravisto un ragazzo, dietro ad un'auto che mi guardava...io non ci ho fatto caso e sono entrato in macchina...mentre inserivo la chiave ho visto quel ragazzo bussare alla porta di casa di sofia...e lei lo ha fatto entrare...ero su tutte le furie...sono sceso e mi sono avvicinato alla finestra...cercando di non farmi vedere ho visto il ragazzo, con un berretto, di spalle che teneva Sofia ferma contro il muro mentre cercava di baciarla ma lei le diede un calcio e lo allontanò...gli urlò di uscire da casa sua e di non farsi vedere mai più. Appena disse questo, il ragazzo uscì dalla stanza e io me ne andai. Ecco...secondo me quel ragazzo era proprio Giovanni...e secondo me è stato lui a ridurla in quel modo-
Il commissario ascoltó tutto in silenzio -pensi che l'uomo che ti ha aggredito era anche lui?-
-penso di si, commissario-
-ne sei sicuro?-
-beh...non proprio...quello che mi ha aggredito aveva il passamontagna...quindi non l'ho potuto vedere-
-bene. hai altro da dirmi?-
-no...no, commissario
-sicuro, Marco?- Mazzaglia lo guardava accigliato, come se sapesse che lui gli nascondeva qualcosa
-si...- il ragazzo notò che il commissario lo guardava in modo severo e aggiunse:
-in...in realtà ci sarebbe un'altra cosa...-
-e allora dilla-
-mentre tornavo in auto vidi un'altra auto che si fermò di fronte casa di Sofia- Mazzaglia e l'agente Leone si guardarono
-hai visto che auto era?- chiese l'agente con la sua voce delicata
-si...si era...una fiat cinquecento...quella nuova...- Marco guardò l'agente. Ci fu un attimo di silenzio che fu rotto dalla voce severa di Mazzaglia -hai visto la targa?- chiese. Marco levò lo sguardo dalla giovane agente -no commissario...non ricordo...aspetti...forse le prime tre me le ricordo...era una "C"...una "G" e...il numero 7...si! "CG 7"..."CG 4 " commissario!-l'agente annotò il pezzo della targa -va bene, grazie Marco- disse. Mazzaglia riprese a parlare -hai altro da dirci?--no commissario...-
-ok, se ti ricordi qualcos altro chiamaci-
-certamente-
-perfetto. noi adesso andiamo, tu riposati-
-arrivederci, commissario-
-ciao, marco- salutò l'agente Leone. Appena uscirono dall'ospedale il commissario guardò Maria sorridente
-Leone, la prossima volta non fargli quegli occhi dolci...stavi distraendo il ragazzo-
La ragazza sorrise -scusi commissario...mi ha fatto così tenerezza che non potevo non essere gentile con lui...-
-mh...va bene...- guardò l'orologio -sono le 14:30...-
-commissario, dovremmo andare da Giovanni a farci spiegare tutto...-
-si...andiamo-
L'agente e il commissario arrivarono a casa della famiglia Tomarchio. Leone suonò al campanello e una donna di bell'aspetto, sulla quarantina, aprì -Salve...- 
-buongiorno signora Tomarchio, sono il commissario Antonio Mazzaglia e lei é l'agente Leone...cerchiamo suo figlio, Giovanni-
-ve lo chiamo subito...accomodatevi-
-grazie mille signora- La signora andò a chiamare il ragazzo. Nel frattempo il cellulare del commissario squillò -è il medico legale- disse, guardando il cellulare
-pronto, Fiorenza, novità?-
-buongiorno commissario...ci sono notizie riguardo la ragazza trovata in spiaggia...è morta tra le 2 e le 3 di notte...tra le unghie della ragazza ho trovato traccie di pelle...e, come immaginavo è stata violentata...-
-grazie mille, dottore...-
-aspittassi, commissario...non ho finito ancora...la ragazza era incinta da un mese- il commissario cambiò subito espressione -minchia...grazie mille dottore- mentre chiudeva arrivarono la madre e Giovanni -buongiorno commissario...ci sono novità?-
-Giovanni, dove ti trovavi tra le 2 e le 3 di stanotte?-
-ero...ero in giro...perchè me lo chiede?-
-eri in giro...capisco...e a mezzanotte sei stato a casa di Sofia?-
-si...si...s-sono s-stato da lei a quell'ora...-
-...e hai cercato di baciarla-
-io...chi glielo ha detto?-
-Marco, il fidanzato di Sofia, ti ha visto mentre la bloccavi contro il muro e cercavi di baciarla-
-si...ho cercato di baciarla...ma nient'altro...dopo che mi ha colpito me ne sono andato!-
-ma potresti essere tornato da lei con un'arma...l'hai violentata e poi l'hai uccisa!-
-c...cosa?! NO! non le ho fatto niente! non sono stato io! lo giuro! LO GIURO!!!-
-non hai un alibi tra le 2 e le 3 di notte...e questo è l'arco di ora in cui Sofia fu violentata e uccisa. era incinta, Giovanni!
-incinta?!-
-si...credo che tu ci debba seguire in commissariato- la madre guardava quello che succedeva, in silenzio...dopo aver sentito il commissario dire questo parlò -no, commissario...la prego...lui non ha fatto niente!-
-signora...mi dispiace, ma se non ci dice dove era a quell'ora lui sarebbe il primo indagato- l'agente prese il ragazzo e uscì dalla stanza. Il commissario invece cercò di tranquillizzare la madre.
-Signora, mi dispiace ma devo farlo...la regola è questa...io sono sicuro che saprà spiegare tutto...lei intanto chiami il suo avvocato ok? dov'è suo marito?-
-mio...mio marito è a letto...non può alzarsi...ha la SLA...-
-mi dispiace tantissimo signora...devo andare adesso...arrivederci-
-la prego...cerchi delle prove che scagionino mio figlio...-
-farò tutto ciò che posso fare signora-
-grazie mille commissario...-. 
il commissario, l'agente e Giovanni arrivarono in commissariato-
-Leone, accompagna Giovanni nel mio ufficio-
-comandi, commissario-
-Zinna!-
-buonasera commissario! mi ricissi commissario!-
-chiamami Scrudato e digli di venire nel mio ufficio-
-Scrudato non c'è commissario! ci fu un altra macchina abbruciata commissario-
-dove è successo?-
-a Viagrande commissario-
-e perchè c'è andato lui? non se ne dovrebbero occupare quelli di Viagrande?-
-u sacciu, commissario! Ma la macchina è quella di Alfio Cammaroto, commissario...il figlio del boss, commissario-
-Laudani è con lui?-
-si, commissario-
-va bene, grazie Zinna-
-dovere, commissario! ah! commissario! -
-che c'è ancora?-
-chiamau a signorina Scattin, dice che vuole parlare con lei, commissario!-
'e perchè non mi ha chiamato al cellulare' pensò
-va bene...dopo aver finito con Tomarchio la chiamo...posso andare in ufficio adesso?-
-cettu commissario-. Il commissario arrivò nel suo ufficio -Leone, chiama Sansica e seguite tutti e due l'interrogatorio-
-va bene- i due agenti entrarono e si misero accanto al commissario, che intanto si era seduto al suo posto. -allora Giovanni, devi dirmi che hai fatto tra le 2 e le 3 di stanotte-
-io...commissario...sono rimasto solo tutta la notte...a passeggiare e a pensare...glielo giuro...su mio papà...non ho violentato e non ho ucciso Sofia...non le torcerei nemmeno un capello...-
-però l'hai baciata senza la sua volontà!-
-io...non ho resistito...la amavo troppo ma lei amava Marco...per lei ero solo un amico e non riuscivo ad accettarlo! ma non l'ho ridotta in quel.modo...glielo giuro!-
-non hai incontrato nessuno quella notte?-
-non mi...anzi si!! ho incontrato Sergio!-
-Sergio...chi?-
-Si chiama Sergio Pavone...un ex compagno di Sofia e mio e degli altri due ragazzi che ha incontrato stamattina...era solo anche lui...abbiamo chiacchierato 2 minuti ma poi l'ho salutato e sono andato al porticciolo.
-che ore erano?-
-non lo so...non ho visto l'orologio...erano circa... 10 minuti dopo che sono uscito da casa di Sofia-
-e appena vi siete salutati da che parte era andato?-
-non lo so commissario...ero triste e non avevo voglia di parlare...-
-va bene...continua-
-sono arrivato al porticciolo e mi sono seduto sul muretto a guardare il mare...-
-per quanto tempo?-
-sono rimasto lì tutta la notte...ho dormito sul muretto...-
-non hai sentito o visto niente di strano?-
-verso le 3 e 30...ho visto qualcuno che arrivava di corsa e che buttava una cosa in mare...-
-hai visto chi era?-
-no...non sono riuscito a vederlo...era buio e lì al porto i fari non ci sono-
-va bene-
-dopo di ciò mi sono addormentato...e alle 5 e 30 mi sono svegliato...sono tornato a casa e ho messo il costume da bagno...avevo voglia di fare un bagno. Sono arrivato nella spiaggetta e...ho visto sofia...- Giovanni cominciò a piangere
-era bellissima...e l'hanno ridotta in quel modo...se...se trovassi il colpevole lo ucciderei!-
-stai tranquillo, Giovanni- l'agente Leone si avvicinò al ragazzo
-dovevo rimanere con lei...e invece me ne sono andato...dovevo proteggerla-
-non è colpa tua...tranquillo...vuoi un bicchiere d'acqua?-
-si...si grazie...- Leone uscì dall'ufficio e tornò con 4 bicchieri e una bottiglia di acqua e ne riempì una. La diede a Giovanni e tornò al suo posto. Giovanni bevve un sorso d'acqua.
-ma tu non eri con i tuoi amici nella sala giochi?-
-ci sono stato...ma prima di andare da Sofia-
-e come mai non ce lo avevi detto prima?-
-ero sconvolto, commissario...non riuscivo a parlare...-
-e i tuoi amici non ti hanno notato?-
-no...loro stavano giocando al biliardino mentre io stavo fuori...pensavo sempre a Sofia...e dopo un po' ci sono andato-
-va bene, grazie mille Giovanni, puoi andare-
-di niente commissario-
-peró rimani disponibile-
-qualunque cosa mi venga in mente gliela vengo a dire, non si preoccupi-
-Leone, accompagnalo fuori-
-arrivederci commissario-
-ciao Giovanni- il ragazzo uscì dall'ufficio del commissario. Sansica si sedette sulla poltroncina davanti a Mazzaglia.
-Commissario-
-dimmi Sansica-
-pensa che sia lui l'assassino?-
-io penso di no...magari mi sbaglio...voglio sentire questo Sergio Pavone...-
-glielo cerco subito commissario?-
-tu cosa ne pensi, Sansica?-
-riguardo a Giovanni?-
-si-
-io penso che lui non c'entri niente...era innamorato di Sofia...la amava alla follia. Non poteva averla ridotta in quel modo...anche se lei non lo amava lui la proteggeva in qualunque modo...purtroppo non l'ha protetta quella notte maledetta...probabilmente perchè aveva voglia di stare da solo e piangere-
-e ora si sente distrutto per non averla protetta-
-esatto...io ho paura che faccia qialcosa di sbagliato...-
-pensi che s'ammazza?-
-si commissario...-
-cerca di tenerlo d'occhio, Sansica-
-va bene commissario-
-e dì a Zinna di trovarmi l'indirizzo di quel Sergio Pavone-
-va bene, commissario- Sansica uscì e Mazzaglia prese il cellulare. Digitò il numero e chiamò -pronto, Beatrice, mi avevi cercato?-
-ciao Antonio! che fine avevi fatto?-
-scusami, stamattina c'é stato un omicidio e non ho avuto manco il tempo per mangiare-
-tranquillo...stavo pensando di venire la prossima settimana-
-va benissimo, ti aspetto-
-ok...un'altra cosa...ho sentito di quella ragazza uccisa in spiaggia...conoscevo sua madre-
-ah si? come l'avevi conosciuta?-
-il padre di Serena era un ingegnere...ha fatto la casa di mio padre a Stazzo-
-conoscevi anche sua figlia Sofia?-
-Me ne parlava Serena, di sua figlia.una volta...è stata l'ultima volta in cui la sentii...mi disse che sua figlia tornò a casa con un occhio nero e non uscì da casa per una settimana...-
-ti ha detto se Sofia aveva discusso con qualcuno?-
-no, non lo sapeva nemmeno lei...e non ebbe il tempo per parlare con lei...purtroppo...-
-ti aveva detto se Sofia era fidanzata in quel periodo?-
-si...era fidanzata con un certo Marco...-
-va bene ho capito, tesoro, grazie mille...ciao-
-di niente, ciao ci vediamo settimana prossima- il commissario posò il cellulare e guardò l'orologio: si erano fatte le 16. Subito dopo bussarono alla porta.
-chi è?!-
-io sono, commissario!-
-ah Zinna, entra-
-va bene commissario...ho cercato l'indirizzo del ragazzo che mi ha detto, commissario...abita in via Impastato 31, commissario-
-bravissimo, Zinna-
-dovere, commissario...nel foglietto c'è anche il numero di cellulare...- Mazzaglia prese il foglietto e lo mise in tasca, si alzò e uscì dal suo ufficio seguito da Zinna che tornó nel suo centralino.
-Leone, vieni con me. Andiamo a parlare con questo Sergio-
-va bene commissario-. 
Arrivarono a casa di Sergio Pavone. Mazzaglia si avvicinò al campanelloe suonò. nessuna risposta. riprovò a suonare il campanello
-Sergio Pavone! Sono il commissario Antonio Mazzaglia! dovrei chiederti qualche domanda riguardo all'omicidio di Sofia Torrisi. Se sei in casa ti chiedo di farci entrare.- nessuna risposta nemmeno stavolta. Leone appoggiò la mano sulla maniglia della porta d'ingresso. -commissario- disse piano -è aperta-
-trasemu- disse Mazzaglia col suo accento Catanese. la ragazza aprì lentamente la porta e controllò la serratura -è stata scassinata- disse sempre parlando piano. il commissario le fece segno di fare silenzio e estrasse la pistola. Leone rimase in silenzio e prese la sua pistola. Entrarono. Quando entrarono si trovarono in una saletta d'ingresso. Di fronte a loro c'era un mobile e uno specchio appeso al muro. era rotto. Pezzi di specchio a terra, un foro che attraversava il sostegno in legno e arrivava al muro dove si trovava un bossolo infilato. Mazzaglia cercò di non calpestare i pezzi per terra. Lo stesso fece Leone. Dopo la saletta c'era un lungo corridoio con due porte a destra, due a sinistra e una di fronte. Mazzaglia aprì la prima porta a destra e puntò la pistola dentro -che minchia è successo qui?!- la stanza era completamente sottosopra: il letto era disfatto e c'era una grossa macchia di sangue sulle lenzuola e un'altra sul cuscino.
-qui è successo qualcosa di molto brutto...-

-ho notato commissario- Leone era alquanto impressionata. Nonostante la sua età, 23 anni, aveva già visto una decina di cadaveri e tanto sangue, ma questa scena non l'aveva ancora vista.
-commissario! guardi lì- disse indicando sotto il letto. Mazzaglia si avvicinó e si abbassò. la scena era davvero impressionante: c'era una testa mozzata di un ragazzo. 
-mi sa che abbiamo trovato un pezzo di sergio...-
-controlliamo le altre stanze, commissario...- disse la ragazza in disagio
-se non ce la fai, contunuo da solo, Maria...non ti preoccupare...-
-no...no, commissario...ce la faccio...andiamo avanti- Mazzaglia annuì e uscì dalla stanza per dirigersi in quella di fronte. -il bagno...- Mazzaglia entrò e vide il lavabo sporco di sangue -qui si è pulito...e...- dentro il cestino della spazzatura notò l'asciugamani sporco anch'esso di sangue -e si è asciugato le mani...non tocchiamo niente...Leone, esci e chiama la scientifica...-
-si commissario...- la ragazza uscì e si diresse all'ingresso, lui continuò a controllare. Uscì dal bagno e entrò nella stanza accanto, la cucina. Qui trovò un uomo e una donna, sulla cinquantina tutti e due, seduti e con la testa poggiata sul tavolo. avevano tutti e due un colpo di pistola in mezzo agli occhi. -chi cazzo ha fatto tutto questo?!- nel frattempo tornò l'agente -li ho chiamati commissario...oh madonna...- Appena entrò notò i due cadaveri -chi può essere stato?- 
-non lo so...ma chiunque sia stato ha a che fare pure con la morte della povera Sofia e con l'aggressione del suo ragazzo...secondo me Sergio ha visto l'assassino mentre violentava e uccideva sofia e per non farlo parlare lo ha ucciso...assieme ai suoi genitori...-
-che brutta fine...- la ragazza era evidentemente turbata.
-mi chiedo perchè così tanta crudeltà contro Sergio...poteva sparargli solamente...invece no...lo ha pure decapitato...- L'agente Leone uscì dalla cucina e si diresse verso la cameretta.
-commissario...guardi qui...abbiamo trovato il resto del corpo di Sergio...-
Mazzaglia arrivò accanto a lei e quello che gli si presentò davanti fu peggiore: il corpo era seduto sulla sedia della scrivania, un buco attraversava la schiena. Il monitor del computer era rotto per via della pallottola che ha colpito il ragazzo. -commissario...per quale motivo l'assassino ha decapitato Sergio e poi ha lasciato la testa nella stanza da letto? Non ha senso!-
-se non troviamo il colpevole non lo scopriremo mai- Mazzaglia uscì dalla stanza seguito dall'agente e si diresse verso l'ultima stanza: lo sgabuzzino. Qui, a parte il disordine non trovarono niente che potesse essere utile per le indagini. Mentre controllavano entrò il medico legale e la scientifica.
-Commissario Mazzaglia!- il medico entrò facendo attenzione a non calpestare i pezzi di specchio rotti e si diresse verso Mazzaglia. -buongiorno Dottor Fiorenza...alla sua destra, sotto il letto, trova una testa mozzata, in cucina ci sono altri due cadaveri e nella cameretta trova il corpo della testa-
-bene. Cominciamo dalla testa- Fiorenza entrò nella stanza da letto mentre Mazzaglia e l'agente lo raggiungevano. Intanto la scientifica cominciò a lavorare.
-allora- cominciò il dottore -l'assassino pare che abbia usato un coltello da cucina...uno di quelli grandi...ha presente, commissario?-
-si, ho presente. l'ora del decesso?-
-beh...sembra sia stato ucciso tra le 4 e le 5 di stamattina...ma le dirò meglio osservando il corpo...- si diresse verso la stanzetta e guardò il corpo del ragazzo...dopo una ventina di minuti si girò verso il commissario -confermo quello che le ho detto prima...in più le dico che il ragazzo prima fu sparato, con colpo...e poi gli staccò la testa...- Mazzaglia pensò per qualche minuto -Quindi qualche ora dopo che abbiamo trovato il cadavere di Sofia!- disse. Leone parve avergli letto nel pensiero
-allora Sergio ha visto tutto quello che è successo...l'assassino si è accorto di lui e dopo aver ucciso la ragazza è andato a casa di Sergio è ha ucciso lui e i suoi genitori...- Mazzaglia parve meravigliato dalla ragazza -esatto, Leone...stavo pensando proprio a questo-
-scusate se vi interrompo...io dovrei andare...commissario, dopo aver fatto l'autopsia ai corpi vi dirò se ci sono novità-
-va bene, grazie mille dottor Fiorenza...Leone possiamo tornare in commissariato- Mazzaglia e l'agente uscirono dall'edificio e si diressero in commissariato -dobbiamo trovare l'assassino prima che faccia altri omicidi- disse Mazzaglia buttandosi sulla poltrona del suo ufficio completamente distrutto. -fosse l'ultima cosa che faccio- 

   
 
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