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Autore: Soledad    08/04/2009    1 recensioni
E ora guardati. Che cosa vedi? Che cosa vedi oltre quello specchio? Oltre i tuoi occhi? Oltre il tuo corpo? Oltre mente e anima? Che cosa vedi? Credi davvero possa esserci qualcosa oltre il corpo e l'anima?
AVVISO
Aggiunto il 6 capitolo *-* Finalmente sono tornata U.U
Genere: Romantico, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì... Sono tornata! Dopo mesi e mesi di assenza, torno a scrivere questa fic a cui sono estremamente legata...
Un grazie a: kittymew, hina, hachi92, Dubhe92, andrea83_2007, alexis_92
per aver aggiunto la mia fic fra i preferiti ^-^
E grazie a ichi_chan e hachi92 per aver recensito l'ultimo capitolo : D
Bene, ora finiti i ringraziamenti sono tornata per scrivere XD Mi scuso per l'attesa infinita *sob*
 
Sesto Capitolo
Un insieme indefinito di sentimenti squarciarono il cuore di Ryou, il quale teneva il corpo inerme di Yuki fra le braccia, il suo volto appoggiato alle spalle del ragazzo, gli occhi chiusi, l'espressione in una finta speranza di abbandonare quella guerra che era diventata la sua vita.
Tre figure avanzarono verso di loro, Ichigo era totalmente scioccata, immobile alla vista di Yuki morente.
Un ragazzo con i capelli castano scuro, tendente al nero, poggiò i suoi occhi color piombo su quelli chiusi della ragazza, dopo su Ryou, il quale continuava a fissarlo, un misto di incazzatura, rabbia, speranza, felicità, dolore.
"Che cosa ci fate, voi, qua?" domandò Ryou fra i denti. La pioggia aveva cominiato a cadere pesante sulla terra, Keiichiro e Ichigo ancora immobili.
"Credo che ora il problema sia un altro, Ryou", fissò Yuki. Si appoggiò sulle ginocchia e si avvicinò a lei, per accarezzarle il volto.
"Non osare toccarla". La rabbia stava per esplodere. Il ragazzo sconosciuto fissò Ryou. Senza ascoltare quello che il biondo gli aveva appena dolcemente suggerito, il ragazzo prese in braccio Yuki e suggerì a Ryou che, se teneva davvero alla sua vita, di andare con loro.
Gli sguardi di Keiichiro e Ryou si incrociarono. Ichigo si avvicinò a Ryou, voleva chiederli cosa diamine stava succedendo, ma il ragazzo le disse di calmarsi, la abbracciò e seguì i tre sconosciuti verso il parco.
Dopo qualche minuto di cammino, cominciò il tratto in discesa e, dopo un quarto d'ora, si ritrovarono in una specie di rifugio antiatomico molto modernizzato, con varie stanze e computer che emetevvano luci a intermittenza.
"Yuri, cosa hai intenzione di fare?!" domandò Ryou vedendo il ragazzo entrare in una stanza con Yuki ancora addormentata fra le braccia.
"Vuoi che si svegli, o no?" domandò a sua volta Yuri, con un certo disprezzo nella voce.
"Ichigo, aspettami qui". Così dicendo, Ryou raggiunse Yuri nell'altra stanza, il quale aveva poggiato la ragazza su una specie di lettino. "Perchè sei tornato?".
"Per lei?".
"Ti credevamo morto".
"La storia è un po' lunga, Ryou, e io qua avrei da fare".
"Finirai solo per farle del male".
"Questo lo dici tu".
"Mi ha chiesto, prima di svenire, se lassù ci fosse qualche differenza, se ti avrebbe incontrato... questo non lo chiami dolore?".
"Ci parlerò io, a Yuki... Ora sto cercando di salvarle la vita... la smetti di assillarmi con queste domande?".
In quel momento, si accorse di quanto era maturato.
I suoi pensieri tornarono a quattro anni fa, alla storia di Yuki e Yuri. Odiava con tutto se stesso quel ragazzo, ma non appena vedeva l'amore che faceva brillare gli occhi della ragazza quando ne parlava, li faceva desiderare solo la sua felicità.
Era sempre stato un ragazzo impulsivo e, a sua detta, immaturo. Aveva contribuito in buona parte alla morte interiore di Yuki, questo mai glielo avrebbe perdonato; d'altro canto, se non fosse stato per lui, Yuki avrebbe posto fine alle sue sofferenze già quattro anni fa.
Lo osservò infilare alcuni aghi nelle braccia bianche della ragazza.
"Cosa stai facendo?".
"La aiuterà a stare meglio... Domani mattina sarà già sveglia".
"Fammi un favore".
"Dimmi...".
"Falla vivere, almeno per un po'. Io non ce l'ho fatta".
 
Keiichiro si era fermato a parlare con gli altri due individui: una ragazza, dai capelli lunghi e lisci color rosso carota e gli occhi di un verde smeraldo, e l'altro ragazzo alto, scuro in viso, i capelli ancora spettinati color nero e gli occhi marrone scuro.
Ichigo si era seduta in un angolo, spaventata e ancora confusa su quello che stava accadendo: chi erano quelle persone? Cosa è successo a Yuki? Perchè Ryou sa chi sono? Dove si trovava? Come stavano i suoi genitori? E le sue amiche?
Aveva così tante domande in testa che le venne un mal di testa tremendo.
Vide Ryou uscire, viso basso, si sedette accanto a lei.
"Come stai?" le domandò, dandole un bacio sulla fronte per confortarla.
"Male, Ryou... cosa sta succedendo?".
Il ragazzo sospirò. Era giunto il momento della verità. Era giunto, troppo presto, solo due giorni dopo.
"Credo sia giusto parlarti di Yuki".
Ichigo ebbe un sussulto. Stava per farlo. Finalmente avrebbe scoperto chi era quella misteriosa ragazza.
"Dimmi...".
Strinse le ginocchia contro il petto:"Io e Yuki ci siamo conosciuti che eravamo praticamente bambini... eravamo accomunati dallo stesso dolore, ovvero la perdita dei genitori. Per me lei è sempre stata speciale. Il rapporto che abbiamo non è definibile amicizia come non è definibile come amore. Ma ci siamo sempre amati, in silenzio. Con Yuki è nato il primo progetto mew...". Un brivido, poi riprese:"La Terra era minacciata per motivi che non ti sto a raccontare... proprio da loro". Indicò i due che stavano parlando con Keiichiro:"Ovviamente, loro hanno disertato. Yuri, il ragazzo che è di là con Yuki, ha un... legame speciale con lei".
"Sono innamorati" precisò Ichigo, vide il coltello affondare lentamente nella piaga di Ryou.
"Già... Solo che qualcosa andò storto... I nemici hanno fatto del male a Yuki, Ichigo... l'hanno quasi uccisa... Se non fosse stato per il sacrificio di Yuri-mi devo ancora spiegare infatti perchè sia vivo-lei non sarebbe qui. Le hanno rubato la vita, capisci? Terminato il progetto mew, Yuki è entrata in uno status di depressione e malattia da cui ancora oggi, quattro anni dopo, non è uscita... Per colpa della morte apparente di Yuri e... di quello che le avevano fatto".
Ichigo percepì una nausea tremenda. Aveva paura di quello che Ryou stava per dire:"Stava per morire. Per colpa nostra, del progetto mew. E' stata con me e Keiichiro per un anno, attendendo si riprendesse, finchè non ci siamo dovuti trasferire qua in Giappone per il secondo progetto mew, ma senza di lei... E' stata una separazione dolorosa... Leggevo nelle sue lettere e sentivo nelle parole al telefono il suo dolore crescere, aumentare, fisicamente e psicologicamente... L'avevo rovinata. Avevo rovinato una vita che avrebbe potuto fare grandi cose...". Sentii Ryou fare un singhiozzo come se stesse piangendo. Fece finta di nulla, continuò:"Fino a quando non ha tentato il suicidio. Allora, le ho chiesto di venire qua. E non è stato nemmeno un caso tutto questo. Quello che vi sta succedendo è quello che è successo a Yuki, solo che lei... lei... non l'abbiamo potuta salvare... L'ho sentita morta, fra le mie braccia... E quando ha riaperto gli occhi... Era ancora più morta".
Non riusciva più a nascondere le lacrime. Ichigo lo abbracciò forte, una lacrima solcò anche il suo viso. Guardò in direzione della stanza dove si trovava Yuki ed ebbe un tuffo al cuore, un dolore tremendo correrle la schiena.
Il viso di Ryou era affondato fra i suoi capelli, le lacrime che cadevano incessanti.
"Ryou...". Non appena sentì il suo nome pronunciato dalla ragazza si alzò in piedi e asciugò le lacrime come se nulla fosse successo.
"Per me Yuki è troppo importante, non posso permettermi di perderla..." sussurrò, poi, per la vergogna del pianto, si allontanò e ritornò nella stanza di Yuki.
Prese il cellulare e guardò l'ora: le quattro del mattino. Il tempo era volato. Mandò un messaggio ad ognuna delle sue compagne, spiegando la situazione. Sentiva il suo corpo tremare dall'agitazione e dalla paura e... per la vista del dolore negli occhi di Ryou. Avrebbe voluto dirgli che non doveva stare male, che lei era lì, ad aiutarlo, avrebbe voluto baciarlo e rassicurarlo. Non aveva fatto nulla di tutto quello.
D'altronde si accorse di come Aoyama era ormai diventata un'ombra.
  
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