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Autore: Saimple97    02/05/2016    0 recensioni
Giulia è una ragazza strana. O almeno questo è quello che dicono di lei. In realtà i suoi comportamenti schivi e i modi di fare troppo bruschi sono le conseguenze di un passato che vuole tener nascosto. Solo due persone sono veramente legate a lei e cercano di farla stare meglio: la sua migliore amica Alice e il suo vicino di banco Alex. Ma se Giulia è convinta di essere ormai irrecuperabile come possono Alice ed Alex aiutarla?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passo il mio pomeriggio a studiare come al solito e quando finisco decido di leggere un po'.Sono talmente concentrata nella lettura che quasi non sento il mio telefono che squilla.Rispondo senza guardare il numero credendo che sia Alice, ma quando sento parlare dall'altro capo del telefono sento che è Alex.Questa non me l'aspettavo: non ci siamo mai visti ne parlati fuori da scuola.

-Pronto? Giulia?-

-Sì pronto sono io... Come fai ad avere il mio numero?- chiedo confusa

-Ovviamente ti ho rubato il telefono a scuola per averlo! Ma che razza di domande fai? Sei sul gruppo di Whatsapp della classe, no? Da dove credi che lo abbia preso il tuo numero?- dice con tono ironico, anche se suona diverso dal solito, sembra più... nervoso, credo.

-Ah certo il gruppo della classe... Come mai hai chiamato? Hai bisogno di qualcosa?- chiedo ancora

-No... Cioè sì... Più o meno...- ridacchia leggermente e continua a parlare

-Ecco io... Volevo chiederti... Volevo chiederti se ti va di andare al cinema questo sabato... C'è quel film di supereroi che hai detto di voler vedere e dato che interessa anche ho pensato che potremmo andarci insieme, sarebbe un modo per vedersi fuori da scuola una volta tanto...- dice con lo stesso tono tra l'ironico e il nervoso ridacchiando alla fine.

Non riesco a rispondere. Una serie di domande su questa richiesta inaspettata mi frullano nella testa.

Perché è così nervoso? E da quando vuole vedermi anche fuori da scuola? E' sempre stato gentile con me, ma siamo appena amici e non ha mai detto di volermi vedere fuori da scuola.Perché ora, dopo un anno e mezzo che stiamo nella stessa classe, se ne esce all'improvviso con una richiesta simile? Di solito non mi fiderei. Sembra così strano, ma è Alex che me lo sta chiedendo. Certo non siamo amici, ma se fino ad ora non mi ha mai dato motivo di guardarmi da lui, perché dovrei farlo ora? Forse può diventare effettivamente mio amico e in ogni caso sarebbe un'occasione per uscire e fare qualcosa di divertente con qualcuno che non sia Alice.

Sto per accettare quando sento la voce di Stefano attraverso il telefono -Allora hai fatto?- In un attimo capisco tutto. Capisco il perché della chiamata, della richiesta improvvisa, dello strano nervosismo nella voce di Alex e del suo ridacchiare.

Alex parla ancora -Quindi? Che cosa ne dici?- Vorrei parlare, ma dalla bocca non mi esce suono. Quel minimo di fiducia che potevo riporre in Alex è appena svanito. Alex, l'unico nella classe che sembrava quasi mi apprezzasse. Deglutisco a fatica e prendo il coraggio per parlare facendo suonare la mia voce sicura. -Dico che la prossima volta che vuoi farmi uno scherzo insieme al tuo amico Stefano non serve far finta di essermi amico e poi prendermi in giro, basta qualcosa di più immediato, fai risparmiare del tempo a me e risparmi energie tu.- dico

-Che cosa? Stef...- non lo lascio rispondere e chiudo la chiamata. Sento le lacrime salirmi agli occhi e mi maledico per una tale debolezza. Dopo quello che mi è successo come ho potuto pensare che con Alex sarebbe stato diverso.

Il telefono squilla ancora. Questa volta è Alice. -Pronto?-

-Pronto Giulia! Che cosa è successo? Hai una voce strana... Hai pianto?- Alice chiede subito. E' sempre preoccupata.

-Io... A quanto pare sei davvero la mia unica amica, sai?- dico cercando di mantenere un tono scherzoso che invece degenera in un lamento seguito da altre lacrime.

-Cosa è successo? Cosa intendi dire?- chiede lei sempre più preoccupata.

-Ecco... Ha chiamato Alex. Ti ho parlato di lui, no? Il Quasi Amico.-

-Sì me ne hai parlato. Che c'è di male nel fatto che ti abbia chiamato?-

-Mi ha chiesto di andare al cinema con lui questo sabato e io all'inizio ero confusa perché non abbiamo mai avuto contatti fuori da scuola, ma poi ho pensato che forse se mi fidavo appena un po' come mi hai sempre detto di provare a fare potevamo diventare amici o quanto meno conoscerci un po' meglio... E sono stata davvero una stupida. Era con Stefano e a quanto pare stavano cercarndo di farmi uno scherzo e... insomma pensavo che nemmeno andassero d'accordo e invece... Non faccio altro che pensare che dato quello che ho passato ormai dovrei averlo imparato che non mi posso fidare di nessuno a parte te e mia madre eppure continuo a cascarci... insomma non so nemmeno perché ci sto piangendo sopra dato che è solo colpa mia...- la mia voce mi suona impastata e sento la bocca secca mentre le lacrime continuano a scendere e non riesco a fermarle.

-Giulia non devi pensare queste cose, lo sai. Non puoi chiuderti ancora al mondo... Io credo che ci sia una spiegazione a tutto questo, ci deve essere. Da quello che mi hai detto sembrava che questo Alex fosse meritevole di fiducia... Magari stai solo saltando a conclusioni affrettate... Facciamo così: adesso prova a calmarti, io adesso rubo qualcosa da mangiare dal frigo e lo porto a casa tua con un bel film da vedere insieme per tirarti su il morale, ok?- risponde lei con calma

-Va bene- sussurro e lei chiude la chiamata. Bevo un bicchiere d'acqua e mi lavo la faccia cercando di darmi un aspetto dignitoso.

Quando Alice arriva a casa mia mi sento molto meglio. Ha portato una busta piena di sacchetti di patatatine e merendine. Alice si comporta come una di quelle amiche dei film americani che piombano in casa della protagonista appena ha un problema portanto pacchi di fazzoletti, quantità industriali di gelato e pile di coperte. Solo al pensiero scoppio a ridere e dimentico quello che è successo.

Sento che non dovrei star male per una cosa del genere. Anche se speravo di potermi fidare di Alex non significa che devo soffrire per questo: c'è sempre Alice con me. Piano piano grazie al suo supporto riuscirò a liberarmi di quella sensazione di delusione e tristezza che mi provoca il pensiero di Alex.

Basta, non devo commettere gli stessi errori che ho fatto in passato.

Non devo più pensare ad Alex.

  
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