Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Tessie_chan    03/05/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Hai esagerato, Tess. >> la rimproverò Kurapika per l'ennesima volta.
Aithusa sbuffò << Hai visto anche tu come era ridotto Killua! Questo porco ha avuto quello che si meritava! >> rispose infastidita la ragazza.
Kurapika indicò Milluki con cipiglio severo e indignato, e Aithusa esaminò per l'ennesima volta il ragazzo: aveva ferite sanguinanti, gonfie  e rosse su tutto il corpo, nonchè diverse ustioni di secondo grado, e la cosa più assurda era che era ormai completamente calvo e privo di sopracciglia.
<< Mi spieghi perchè è completamente privo di capelli?! >>
Aithusa scrollò le spalle << Perchè glieli ho bruciati. >>
<< Che hai fatto?! >> esclamò Kurapika, sconcertato.
<< Oh, piantala, oniichan! Lui non merita la tua compassione, te lo assicuro! >> sbottò Aithusa << I capelli gli ricresceranno. >>
<< Piccola puttanella, giuro che me la pagherai! >> rantolò Milluki dal letto in cui si trovava, lanciando occhiate di fuoco alla ragazza.
<< Fossi al tuo posto, accantonerei i progetti di vendetta, Milky >> rispose Aithusa compiaciuta << Io ci sono andata leggera, ma non credo che tuo padre sarà altrettanto gentile! Quando tornerà, le prenderai anche da lui, e tante! >>
Milky rabbrividì  e Aithusa gli si avvicinò << Fa molto male, vero? Eh, lo so! Proprio come l'elettroshock faceva male a me, ti ricordi? >> la ragazza sorrise << Considerala una piccola vendetta per avermi rovinato l'infanzia, porcellino! >>
Milluki la guardò furioso, ma impotente, e Aithusa fece cenno a Kurapika << Dai, andiamo, abbiamo perso anche troppo tempo con lui. >>
Kurapika la seguì fuori dalla stanza e si mise al suo fianco, mentre la ragazza lo conduceva in giro per la casa << Devo ammetterlo, mi sento meglio, ora che gliel'ho fatta pagare. E pensa come starò quando Silva tornerà dopo aver punito Illumi! Non vedo l'ora! >>
<< Sai cosa ha intenzione di fare? >>.
<< Be' sai, Illumi me ne ha fatte davvero tante. Silva vorrà sicuramente picchiarlo, ma io volevo che avesse una punizione un po' più... raffinata. >> Aithusa sorrise sadica.
<< Tess, che cosa hai combinato? >> chiese Kurapika, allarmato.
<< Oh, nulla di che, tranquillo... potrei avergli fatto un incantesimo Corpus Emendo, niente di brutto... >>
<< COSA HAI FATTO? >> gridò Kurapika, guardandola terrorizzato << TESS! >>.
<< Che c'è?! Non è un incantesimo pericoloso! Gli farà solo sparire le ossa dal corpo per un po'! Forse per una settimana, o tre.... >> Aithusa fece una risata malefica.
<< Mio Dio... ricordami di non prenderti mai per il verso sbagliato! >> mormorò Kurapika. Non avrebbe mai immaginato che la sorella potesse diventare così... crudele!
<< Ora rimane solo Kikyo da sistemare... >> ragionava Aithusa ad alta voce << Però a lei non posso fare del male, zio Silva si arrabbierebbe... come potrei fargliela pagare? Mmm... ah, ho trovato! E' un'idea geniale, modestia a parte! >> e, ridendo come una bambina, cominciò a correre verso l'ala est della villa.
<< Tess! Dove vai?! >>
<< Raggiungi gli altri in camera di Killua! Ci vediamo dopo! >> gli rispose Aithusa senza fermarsi.
Qualche minuto dopo la ragazza giunse nelle stanze di Kikyo Zaoldyeck. Tutto lì dentro era così... nauseante! Tutto rosa, fucsia, giallo, pieno di pizzi, merletti, tulle, con putti praticamente ovunque, cuoricini, ghirigori, e chi più ne ha, più ne metta! 
<< Bleah... è stomachevole! >> esclamò Aithusa disgustata, con una smorfia sul viso << Forza, diamo una bella sistemata! >>.
Mezz'ora dopo Aithusa uscì dalle stanze della donna, con una soddisfazione in corpo che sfiorava l'estasi. Ah, il dolce sapore della vendetta! Non vedeva l'ora di assistere alla reazione che avrebbe avuto Kikyo quando si sarebbe accorta di come aveva ridotto la stanza, e soprattutto i suoi pomposi abiti vittoriani! Aaaaaaah, che bella sensazione!
Aithusa si diresse verso la stanza di Killua, mentre l'eccitazione della rivincita cominciava a scemare, sostituita dalla preoccupazione per Killua e al tempo stesso dal rancore che provava nei suoi confronti.
Non era andata a trovarlo neanche una volta, nonostante Gon l'avesse avvisata più di una volta che lo Zaoldyeck avesse cominciato a chiedere di lei appena si era svegliato. Aithusa si era limitata a dare a Gon un vasetto con della pomata magica, con il potere di far rimanginare in fretta le ferite, da portare a Leorio, mandando a dire al medico di spalmarla abbondantemente sulle ferite. Gon aveva protestato, ma alla fine aveva ubbidito, con grande sollievo della ragazza.
Aveva trascorso le ultime ventiquattr'ore a vendicarsi degli Zaoldyeck e, sebbene per certi versi si sentiva molto meglio, per altri era ancora più arrabbiata di prima.
Killua aveva anche avuto la faccia tosta di chiedere di lei. Ma come? Prima non aveva alzato un dito per difenderla, poi se n'era andato senza dire una parola, e adesso aveva anche il coraggio di comportarsi come un amante disperato? Aithusa aveva voglia di strappargli gli occhi dalle orbite!
Arrivò alla stanza di Killua; voleva togliersi il pensiero e affrontarlo, ma al tempo stesso aveva paura che i propri sentimenti la tradissero. Si era già umiliata abbastanza per lui, non aveva bisogno di farlo ancora!
Aithusa bussò: sentì dei passi avvinarsi alla porta, e sulla soglia comparve Leorio << Ah, eccoti, finalmente! Ma dove sei stata? >> Leorio uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
<< Come sta? >> chiese Aithusa.
<< Bene, direi. La pomata che mi hai mandato è straordinaria, devi passarmi assolutamente la ricetta! Le ferite si sono rimarginate del tutto, ma ha perso parecchio sangue. Gli ho detto di dormire per recuperare le forze, ma lui voleva a tutti i costi venire a cercarti, così ho dovuto somministrargli un sonnifero. Ora sta dormendo. >> Leorio sospirò << Mentre gli spalmavo la pomata, Gon e Kurapika gli hanno raccontato la storia dei vostri genitori. Era parecchio scioccato, devo dire, e molto arrabbiato con Kikyo. Continuava a ripetere che era colpa sua se per tutto questo tempo voi non vi siete mai conosciuti. >>
<< Già, be'... >> rispose Aithusa << forse sarebbe stato meglio che le cose fossero continuate così. >>.
<< Non dire così, Tess. So che sei arrabbiata con lui, e che ne hai tutte le ragioni, ma io... io penso che quel ragazzo ti ami davvero. Forse mi sbaglio, ma credo che tu conti davvero molto per lui. >>
<< Ha uno strano modo di dimostrare affetto, allora. >> Aithusa sospirò << Senti, perchè non vai a riposarti un po'? Sei stato con lui tutto il giorno. Dai andiamo, chiama anche gli altri, vi mostro le stanze degli ospiti. >>
Aithusa accompagnò i ragazzi in tre stanze adiacenti, non lontane dalle sue, così, in caso di emergenza, potevano andare da lei. I ragazzi rimasero sorpresi quando scoprirono che Aithusa aveva delle stanze riservate solo a lei, come Silva, o Kikyo, o qualunque altro membro della famiglia, ma non commentarono. Augurarono la buonanotte alla Maga e si ritirarono.
Dopo che se ne furono andati, Aithusa pensò di andare anche lei in camera sua; però provava un forte desiderio di vederlo, almeno per un momento, per essere certa delle sue condizioni. Alla fine si arrese, e andò di nuovo nella stanza del ragazzo.
Aithusa entrò il più silenziosamente possibile, e avanzò nella stanza buia. 
Killua dormiva profondamente illuminato dalla fioca luce che entrava dalla finestra, steso supino a torso nudo. Aithusa arrossì e distolse lo sguardo: dannazione, era così bello, con la pelle chiara che splendeva alla luce della luna! 
Leorio aveva ragione, le ferite si erano rimarginate del tutto, erano rimaste solo delle lievissime cicatrici rosa chiaro: Aithusa si complimentò con sè stessa per la qualità dei suoi rimedi curativi. Sembrava relativamente tranquillo, caratterizzato da quella immobilità che solo un sonno indotto ti può dare.
La ragazza si sedette su una poltrona che era stata sistemata accanto al letto: all'improvviso si sentiva stanchissima, come se non dormisse da giorni, come se avesse un pesante macigno che le pesava proprio sul cuore.
Odiava quella situazione: da una parte avrebbe tanto voluto stendersi accanto a lui e rimanergli vicina per sempre, dall'altra avrebbe voluto solo lasciare quella casa per sempre e dimenticare tutto e tutti. Ma sapeva che non poteva essere così facile in nessuno dei due casi: avrebbe dovuto affrontarlo,prima o poi, e fare chiarezza su quello che sarebbe stato il suo futuro.
Se l'avrebbe vissuto con lui, o senza di lui; no, si sbagliava, non era questa la scelta che doveva fare. Doveva capire se fosse giusto strapparselo dal cuore, oppure no. Perchè Aithusa sapeva già da tempo che, almeno per il momento, loro non avrebbero vissuto insieme. Lei aveva una strada da percorrere, un sogno che doveva inseguire; doveva diventare Maestra di Arti Magiche, a qualsiasi costo, e una strada simile comportava pericoli che nemmeno osava immaginare, che avrebbero trasformato la sua vita in un gioco mortale, che sarebbe potuto finire da un momento all'altro con la sua morte. Era una strada troppo pericolosa, che doveva seguire da sola, senza di lui. Lo aveva accettato sin dal primo momento che aveva capito di amarlo. Meglio lontano da lei e al sicuro, che morto.
Killua si mosse nel sonno: si stava per svegliare. Aithusa saltò in piedi, e fece per andarsene, ma non fu abbastanza veloce. Killua l'afferrò per il polso e la tirò verso di sé.
 << Credevo avessimo stabilito che non puoi evitarmi. >> le disse, riprendendo la battuta che aveva fatto lei sul dirigibile. Sembrava passata un'eternità da allora.
<< Dovresti dormire. >> rispose la ragazza, evitando di guardarlo.
<< Ti preoccupi per me, eh? Allora un po' mi vuoi bene! >> la prese in giro il ragazzo, cercando di avvicinarsi di più. 
Aithusa si allontanò in fretta da lui, e lo guardò male << Sei consapevole del fatto che sarebbe mio diritto tagliarti la testa e metterla su un palo, dopo quello che hai fatto? >>
Il sorriso felice di Killua si spense, e sul suo viso comparve un'espressione addolorata << Mi dispiace, Tess. >>
Per un momento, Aithusa lo guardò senza nè muoversi, nè parlare. Poi Killua ruzzolò bruscamente giù dal letto. 
Aithusa gli aveva dato uno schiaffo.
<< Ti dispiace?? E' tutto quello che hai da dire? >> urlò Aithusa con voce rotta dalle lacrime << Hai ucciso un innocente senza motivo! E non hai alzato un dito per difendere i ragazzi! Per difendere me! >> la ragazza strillava, fuori controllo << Hai pensato a cosa sarebbe accaduto se Illumi non si fosse fermato? Se io non fossi riuscita a fermarlo? Eh? >> Ormai Aithusa singhiozzava << No, ovviamente no, eri troppo occupato a correre a casa, dalla famiglia che dicevi di odiare! Mi fai schifo, ti odio, ti odio! >>
Killua intanto l'aveva afferrata per i polsi, e cercava di tenerla ferma, mentre lei si divincolava. Voleva solo scappare, allontanarsi da lui, per impedirgli di causarle altro dolore.
<< Tess, ti prego, adesso calmati! >> la supplicava Killua << Hai tutte le ragioni per odiarmi, ma ti prego, smettila di piangere. Non sopporto di vederti così! >>.
Aithusa un po' alla volta smise di agitarsi, e crollò seduta sul letto, esausta << Non sarei mai dovuta venire qui. >>.
<< No, non dire così! >> gemette Killua, e le prese le mani << Ti prego, lo so che sei arrabbiata, ma mi devi perdonare! Io... non posso vivere con il pensiero che tu mi odi! >>
<< Come posso perdonarti? Mi hai presa in giro fin dall'inizio! Tutte le cose che hai detto su di noi... non credevi a niente, a niente! >>.
Killua si paralizzò per un attimo, incredulo. Poi le prese con forza il viso tra le mani e la costrinse a guardarlo << E' questo che pensi? Che io ti abbia mentito, e che ti abbia usata? >>.
La Maga sollevò il mento, quasi sfidandolo a sostenere il contrario. Killua la fissò a bocca aperta, scuotendo la testa, e la baciò.
Aithusa cercò subito di staccarsi, di spingerlo via, ma lui la strinse più forte, facendola scivolare all'indietro, con la schiena sul materasso, e lei si ritrovò incastrata sotto di lui.
<< Killua...basta >> cercò di dire sulle labbra del ragazzo.  Killua però non si fermò, anzi premette delicatamente con la bocca per entrare.
Aithusa non voleva cedergli, non voleva: se l'avesse fatto, si sarebbe completamente consegnata a lui, cuore e anima, lo sapeva. E quell'idea la spaventava a morte.
<< Aithusa, ti prego, guardami >> mormorò Killua << Io ti amo >>.
La giovane trattenne il fiato << Cosa hai detto? >>.
Killua la fissava con occhi ardenti << Io ti amo, Aithusa Duchannes Kuruta. Ti amo, e ti amerò fino alla morte, e se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora. >> il ragazzo aveva gli occhi lucidi << Ti prego, credimi. >>.
Il viso della ragazza si stava di nuovo rigando di lacrime, ma stavolta erano lacrime di felicità e incredulità << Dici davvero? Non mi prendi in giro? >>
<< Sono sincero, te lo giuro. Tutto quello che voglio è stare con te, per sempre. Ti prego, dimmi che non ho rovinato tutto. Sono stato un deficente, lo so, però... >>
Non finì la frase, perchè Aithusa lo aveva attirato di nuovo sopra di sè, e aveva timidamente posato le labbra sulle sue. Killua gemette per il sollievo e la gratitudine, e la baciò come se fosse sul punto di andare in mille pezzi, intrecciando le mani a quelle della ragazza.
Si baciarono e si esplorarono per un tempo che a loro parve infinito. Le labbra di Killua baciarono il viso Aithusa studiandone ogni tratto, ogni millimetro, per imprimere la fisionomia della ragazza a fuoco nella mente; le mani di Aithusa invece viaggiarono lungo tutto il torace di Killua, seguendo le linee dei muscoli delle braccia, del petto, delle spalle e della schiena, imparando a memoria ogni cicatrice, scoprendo ogni centimetro di pelle.
Rimasero così per ore, fino a quando furono colti entrambi dalla stanchezza, e finirono per addormentarsi l'una nella braccia dell'altro.
Un attimo prima di chiudere gli occhi, Killua le baciò i capelli e giurò a sè stesso di essere fedele a lei sempre, qualunque cosa sarebbe accaduta, nel bene e nel male. 
Perchè ormai lui apparteneva a lei, e sarebbe stato così per sempre.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Tessie_chan