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Autore: EuphemiaMorrigan    03/05/2016    2 recensioni
AU. Comica/Romantica/Drammatica.
SasuNaru.
-Dall'ultimo capitolo-
Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke, lasciate un messaggio e vi richiameremo. Se ne avremo voglia.
Se sei Sai: Visto le vendite? Ti ho battuto ancora.
Muori.
Se sei Ino: Nee-chan, non vorrei che tuo marito si suicidasse.
Ammazzalo e raggiungilo.
Se sei Nagato: Sono in perfetto orario con la scadenza.
Non è assolutamente vero.
Se siete Sakura, Hinata o Tenten: Tranquille, ho tutto sotto controllo.
E voi che ancora ci credete...
Se sei Gaara: Amico, mi devi un caffè.
Ed io ti devo un pugno.
Se sei Hidan: Lode a Jashin!
Non riesco a capire chi è più cretino tra te e Naruto.
***
***
Gensaku-sha ripercorre, a modo proprio, alcune vicende del manga.
Con personaggi casinisti, pazzi ed eccessivamente rumorosi.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Capitolo 48-

Angolo autrice: Salve ^^
Ce l'abbiamo quasi fatta, sì.
E non vedo l'ora di postare tutti i capitoli, extra compreso.
Abbiamo quasi finito anche con Madara ed Anko, grazie al cielo, mentre Naruto, nonostante le sue buone intenzioni, ci rimette sempre le penne.
Sì, le penne. Dopo anni di matrimonio credo sia diventato una papera anche lui.
Buona lettura, bacio <3


-Domani c'è l'inaugurazione del nuovo Centro Sportivo e sì, ci devi andare per forza.
In più Shikamaru Nara, il capo della Protezione Civile, vorrebbe discutere con te del problema delle barriere architettoniche attorno alla Riserva naturale; e no, non puoi mandare me come al solito.
Tra cinque giorni cominceremo ad entrare nel clima Natalizio, dobbiamo decidere dove far montare il palco per il concerto, dato che attorno alla solita piazza sono iniziati i lavori di ristrutturazione di alcuni palazzi... E poi...
Poi... Madara? Madara mi ascolti?- Hashirama sospirò pesantemente, accasciandosi sulla sedia dell'ufficio, ormai fin troppo abituato a quel comportamento.
L'Uchiha stava vagando per la stanza, seduto sulla sedia girevole, per nulla interessato a quei lunghi e noiosi discorsi lavorativi.
Trascorse qualche minuto di completo silenzio, poi lo guardò e domandò -Hai finito di disturbarmi?-
-Io sto lavorando!- Esclamò offeso e depresso il Senju, sbattendo ritmicamente la testa sopra il legno spesso della scrivania e meditando l'omicidio/suicidio.
-Smettila, Hashirama! -Lo riprese con tono preoccupato- Mi rovini la mobilia- Per la scrivania ovviamente, non per la testa del suo strambo amico. Di quella poco gli importava, ormai lo tormentava da anni, se ci avesse rimesso la pelle ne sarebbe stato felice, una seccatura in meno a cui badare.
L'altro uomo mugolò sofferente, con la fronte ancora poggiata sulla superficie fredda, e una strana aura scura a circondare il suo corpo -Mi stai spezzando il cuore-
-Magari- Bofonchiò Madara, per poi quasi sobbalzare di sorpresa quando la porta dell'ufficio si spalancò di scatto, lasciando che una figura fin troppo famigliare entrasse e lo travolse, letteralmente.
-Sindaco... Non... Non... Sono... Riuscito... A fermarla...-Ansimò come un rinoceronte Yamato, sbiancando mano a mano e reggendosi allo stipite con una mano, mentre con l'altra si teneva la milza. Hashirama poteva sentire le pulsazioni accelerate del suo cuore arrivare fino alle orecchie come un martellio in costante crescita, pareva star per avere un infarto.
-Tesoruccio!- Cinguettò in quel momento Anko, fregandosene del resto e abbracciandolo con forza inaudita, rischiando quasi di spezzargli le ossa.
Suddetto tesoruccio nemmeno provò a staccarsela di dosso, ormai arreso a doversela tenere appiccicata in quelle situazioni -Non bastava il Senju a rovinarmi la vita, dovevo anche sposarmi-
-Sarai masochista -Affermò Hashirama, riprendendosi dall'attimo di depressione, estremamente contento di vedere il suo amico patire le pene dell'Inferno con quella donna. Saltellò quasi accanto a Yamato e gli circondò affabilmente una spalla- Andiamo ragazzo, ti offro un caffè- E una pastiglia per il cuore... Disse trascinandoselo dietro, immune alle sue proteste e alle sue lacrime.
-Proprio oggi che stava lavorando!-
Uchiha inclinò il collo, osservando disinteressato la scena orribile di un Senju fin troppo contento di prendersi una pausa, trascinarsi via quello straccio umano che ormai era diventato Yamato.
Oh, l'avrebbe pagata cara per averlo lasciato in balia di quella strega, il giorno dopo nessuno poteva salvarlo dal caffè al lassativo che gli avrebbe fatto bere a forza.
La moglie non badò minimamente al suo sguardo omicida, troppo presa a saltellare tra le sue braccia, nemmeno fosse regredita a dieci anni di età. Forse anche cinque.
-A cosa devo il dispiacere?-
-Indovina- Ridacchiò lei, battendo le mani e scoccandogli un bacino sulla guancia.
Madara fece una smorfia, nascondendo per bene la soddisfazione di vederla contenta e parlò sprezzante -Immagino nulla a che vedere con un eventuale divorzio che mi farebbe estremamente piacere-
Lei scosse il capo, continuando a sorridere -Non ti libererai mai di noi, biscottino-
Madara socchiuse gli occhi, sfiorandole il ventre morbido con la punta delle dita e trattenendo dentro di sé il sorriso, non poteva mica darle quella soddisfazione.
Fingendosi completamente tonto, chiese -Hai sviluppato un'altra personalità? Devo fare domanda per internarti?-
Anko lo stritolò ancora tra le braccia, oscillando le gambe oltre quelle del marito e specificando, seppur conscia che non ce n'era alcun bisogno, ma non vedendo l'ora di dire quelle parole ad alta voce per renderle ancora più reali -Sono incinta-
L'uomo premette il viso su una sua spalla, sfiorandola con le labbra e avvicinando il corpo della moglie un poco di più contro il proprio, rimase in silenzio per qualche secondo, indeciso se dire qualcosa di 'normale' oppure non abbandonare il suo ruolo di bastardo.
Alla fine scelse una via di mezzo -Ti stai avvicinando sempre di più al peso della te stessa d'inchiostro-
Lei s'irrigidì, scoccando la lingua contro il palato e lasciandosi sfuggire un ringhio sommesso mentre gli tirava con poca grazia una ciocca di capelli; ricordandosi del suo proposito di spaccare la testa sia a Naruto Uzumaki che a quell'animale domestico che si spacciava come suo marito per aver l'intenzione di trasformarla in una balenottera depressa e dipendente da dolci...
E vabbe', anche perché avrebbero fatto ammazzare il suo tesoruccio.
Di quello però poco le importava in quel momento, dato che stava cercando di uccidere quello vero lei stessa.
Sbuffò alla sua espressione per nulla impaurita e tracciò con il polpastrelli il ghigno divertito che aveva disegnato sulle labbra, tralasciando per qualche secondo il proposito di farlo fuori.
-Preferisci un maschietto o una femminuccia?-
-Perché si può scegliere?-
Anko alzò gli occhi al cielo, sorridendo di nuovo, non riusciva a fare altro in quel momento -Sciocco -Mormorò, arrotolando una ciocca dei suoi lunghi capelli neri tra le dita e accoccolandosi meglio contro il suo torace, continuando a far ondeggiare le gambe come una ragazzina- Davvero, cosa ti piacerebbe?- Insistette di nuovo, sperando in una risposta vagamente seria.
-Non è rilevante- Disse atono, facendola sedere meglio sopra di lui per farla stare comoda e coprendole le spalle con il cappotto.
La donna non badò molto a quei gesti, anche se forse avrebbe dovuto visto che ci avrebbe letto tra le righe cosa la aspettava per nove lunghi mesi.
-No?-
-No...- Confermò nuovamente e lei poggiò una guancia sulla sua spalla, guardandolo negli occhi per cercare di capire ciò che l'uomo non avrebbe mai detto a voce alta. Accennò un'espressione soddisfatta quando finalmente ci riuscì e disse -Hai ragione, l'importante è che stia bene-
Madara storse il naso, infastidito dall'aria troppo affettuosa che aveva la moglie in quel momento; ad una parte di lui non dispiaceva poi così tanto, in rare occasioni, un minimo di fisicità in più, ma c'era poco abituato e ancora lo rendeva estremamente nervoso.
-Sei felice, Madara?-
Quella domanda e il fatto che lo avesse chiamato con il suo nome, e non qualche soprannome orribile e eccessivamente smielato, lo spiazzò per qualche secondo, l'aveva posta all'improvviso, con una voce così seria e calma che poche volte aveva udito provenire da quella squinternata della moglie. Contrasse la mascella, deglutì sonoramente e la guardò negli occhi, trattenendo un sospiro quando intuì che quella volta desiderava ricevere una risposa veritiera.
Si sporse verso il suo orecchio, liberandolo con le dita da qualche ciocca di capelli e bisbigliò, con il tono di voce più basso che riuscisse a fare, con il timore che, se lo avesse detto troppo forte, qualcuno avrebbe potuto sentirlo e smascherare quella farsa che portava avanti da una vita intera -Sì, Anko-

Naruto si grattò lo scalpo, pensieroso, poggiò la nuca sulla spalliera del divano e osservò il soffitto candido del salone. Poi si passò una mano sul mento, avvertendo un lieve accenno di barba dargli leggermente fastidio; quella mattina non aveva proprio avuto tempo di rasarsi dato che s'era svegliato in tremendo ritardo, poteva farlo in quel momento, ma non ne aveva molta voglia.
Scoccò un'occhiata a Daisuke, avevano appena finito di fare i compiti e se ne stava steso di pancia sopra il grande tappeto, a giocare con le costruzioni in tutta tranquillità.
Adorava il fatto che trovasse sempre qualcosa da fare anche nelle giornate più noiose, senza assillarli ogni momento come vedeva spesso fare ad altri bambini.
E come faceva anche lui, dato che in quell'istante si stava terribilmente annoiando.
Sasuke era a lavoro quel pomeriggio, Nagato e Hidan anche, Ino e Sai invece, quando li aveva chiamati, lo avevano liquidato immediatamente, probabilmente immersi nell'ennesima discussione, Sakura era a Suna. E a Madara ed Anko nemmeno ci pensava, da quando era rimasta incinta quel pazzo del marito era diventato ancora più pazzo, non si sarebbe più avvicinato a loro fino a dopo il parto.
Cosa poteva fare? Di lavorare per carità, non ne aveva voglia. Anche se Tenten lo avrebbe scannato il giorno dopo, ma in fondo era quasi Natale. Forse lo avrebbe risparmiato.
Natale, certo!
Ecco cosa poteva fare per distrarsi.
-Ehi! -Richiamò il figlio, incrociando le gambe sui morbidi cuscini del divano e sporgendosi un poco in sua direzione- Cosa vogliamo regalare a papà per Natale?- Chiese, magari pensare al regalo per Sasuke gli avrebbe fatto passare un poco di tempo.
Il piccolo si grattò il naso con la mano, poi continuando a giocare disse -Zio Hidan gli regala un fischietto per richiamare le anatre, zio Nagato un accendino e della benzina, zio Madara del mangime, zio Sai e zia Ino un collarino e un guinzaglio per portarlo a spasso.
Noi potremmo regalargli delle paperelle di gomma per fare il bagno-
Naruto strinse le labbra con forza, impedendosi di ridere come in realtà voleva fare, e poi lo sgridò bonario -Daisuke, sai che a papà dà fastidio che tu lo prenda in giro-
-Ma lo fanno tutti- Disse innocentemente, ormai per lui era diventato un gioco non ci vedeva nulla di male. Certo, alle volte i suoi parenti esageravano un poco, ma lo trovava comunque divertente.
-Lo so, ma meglio che non prendi esempio dagli zii -Lo ammonì serio, poi tornò a sorridergli e chiese con curiosità, dato che Daisuke pareva sapere sempre tutto di tutti- E i nonni cosa gli regalano?-
Il bambino si stese meglio, voltandosi in direzione del padre, incrociò le braccia sotto al mento e sollevò le gambe dietro la schiena, facendole oscillare leggermente mentre rispondeva -Il nonno aveva detto di volergli regalare una museruola, ma nonna lo ha scoperto, cioè gliel'ho detto io, e lo ha riempito di schiaffi. Quindi probabilmente un regalo normale- Sogghignò al ricordo della sua marachella.
Naruto rise piano, poi tornò a grattarsi il mento pensieroso -Questo però non risolve il nostro problema...-
-Regaliamogli una macchina nuova, si lamenta sempre di quella che abbiamo!- Esclamò il bambino con un'espressione serena, in contrasto con la mascella appena caduta a terra del padre, che scosse la testa con vigore dopo qualche secondo.
-Non ho tutti quei soldi, tesoro-
-Io ho dei risparmi, li vado a prendere!- Disse ancora, alzandosi in piedi di scatto e correndo verso la sua camera da letto, accucciandosi un poco per riuscire a prendere il salvadanaio che teneva sotto il materasso. Pochi secondi dopo lo stava porgendo fieramente a Naruto.
L'adulto sorrise dolcemente, gli carezzò la testa con affetto e lo sollevò per le ascelle, portandoselo in braccio -Per comprare una macchina servono tanti soldi, e anche se li andassi a prendere in banca, probabilmente Sasuke ci rimarrebbe male. Perché non pensiamo a qualcosa di meno dispendioso e questo...- Bussò con un dito sopra il salvadanaio di ceramica- ...Non lo lasciamo intatto ancora per un poco?-
Daisuke gonfiò le guance, annuendo leggermente e borbottando -E va bene, però io non ho altre idee- E tutte quelle che aveva o erano troppo costose, oppure qualcosa che aveva a che fare con le papere. Forse frequentava davvero troppo i suoi zii.
Naruto posò il mento sulla testa del figlio, continuando a pensarci un poco su. Sasuke era sempre stato un problema con i regali, diceva di non volere nulla e che era contento così e in più aveva pochi interessi, soprattutto in quegli ultimi anni in cui s'era occupato del bar e del lavoro del marito senza prendersi nemmeno una pausa.
In verità al biondo avrebbe fatto estremamente piacere regalare al marito un viaggio tutto per loro, ma erano tremendamente impegnati e prendersi una vacanza era fuori discussione ancora per un poco di tempo. E aveva scartato anche un semplice fine settimana alle terme, dato che Sasuke non ne andava matto.
Poi ebbe un'idea, a detta sua, geniale -Un quadro! Magari di un'artista emergente, a papà piace l'arte. E forse così riusciremo anche a fargli tornare la voglia di riprendere gli studi-
-Sì, mi piace l'idea!-
Poco importava che, per chissà quale scherzo del destino, il famoso quadro ritraesse uno stagno. Naruto giurò sulla tomba dei suoi genitori che non lo aveva fatto apposta, ma questo non bastò a salvarlo dalla terribile vendetta di un Sasuke profondamente irritato. Con tutti. Dato che quell'anno si erano impegnati molto per farlo impazzire.
Non che in futuro avrebbero smesso...

   
 
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