Crossover
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Autore: Suikotsu    08/04/2009    4 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 85: LA VENDETTA




La polvere portò Bankotsu dove voleva, ovvero il punto dove aveva lasciato i suoi compagni.
"Bene, ora però li devo trovare...uhm, sento odore di sangue."
Il potere del drago gli aveva anche sviluppato i sensi.
Il ragazzo corse verso la sua meta con una rapidità inumana.
"Fantastico!" - pensò mentre tagliava l'aria correndo - "Questi nuovi poteri sono una bellezza! Ho, sono già arrivato."
Bankotsu si guardò intorno divertito.
"A quanto pare i miei compagni hanno fatto un altro massacro!"
Il ragazzo camminò per il campo di battaglia, quando vide due corpi a lui famigliari.
"Cosa?! Jakotsu! Suikotsu!"
Il capitano andò incontro ai due: il mercenario con gli artigli giaceva senza vita con un buco in fronte causato da un proiettile, mentre l'altro respirava a fatica ed era molto freddo, oltre che pieno di ferite.
"Fratellino..." - gemette lanciando uno sguardo al compagno morto, poi si concentrò su quello che poteva salvare.
"Ja-chan! Ja-chan, avanti, svegliati!"
Il ragazzo aprì leggermente gli occhi.
"Fratellone..."
"Non preoccuparti. Vedrò di curare le tue ferite!"
"Era Suikotsu che se ne occupava, ma ormai..."
"Ma cosa è successo? Non dirmi che i soldati..."
"No no, quelli li abbiamo sconfitti, anche se ci siamo stancati parecchio...sai, erano molti."
"Ma allora...?"
Jakotsu accarezzò leggermente il volto dell'amico.
"Sai, sono contento che il tuo viso sia l'ultima cosa che vedo prima di morire."
"Non parlare così!"
In quel momento uno sparo risuonò nell'aria e un proiettile sfiorò il viso di Bankotsu, lasciandogli una piccola ferita di striscio.
La mano di Jakotsu si afflosciò, e il mercenario chiuse gli occhi per sempre.
"F...frat...tellino..." - balbettò Bankotsu, poi si voltò con un ruggito di rabbia.
Tutto il suo dolore, tutto il suo odio, ora si sarebbe trasformato in forza per vendicare i compagni caduti.
"Ti vedo in gran forma, o-aniki."
"Renkotsu."
Il mercenario pelato camminò lentamente tra i cadaveri, squadrando divertito l'ex capitano.
"Sorpreso, vero? Mi sono dimostrato più forte di quanto pensavi."
"Uno solo di loro sarebbe bastato a sconfiggerti, chissà a quale sporco trucco sei ricorso! E perché? Perché l'hai fatto?
"Per il potere. Anche tu sei partito per le terre dei draghi alla ricerca della forza."
"Ma io non tradisco i miei compagni!"
Renkotsu vide che la ferita alla guancia si era già rimarginata.
"Il sangue del Drago del Caos ti permette di guarire subito le ferite, vero?"
"Sì. E il mio corpo è anche molto più resistente."
"He he he. Sai, io non ti sono mai stato fedele. Ero il più intelligente del gruppo, ma tu eri il capo, il migliore, mentre io ero il più debole. Non ho mai sopportato la mia inferiorità, tanto meno il fatto che preferissi quello schifoso di Jakotsu!"
"Non parlare così di mio fratello!"
Adirato, Bankotsu saltò contro Renkotsu e lo sbatté a terra con un poderoso pugno. L'uomo cadde e rotolò per qualche metro.
"Allora, tutto qui?"
"Hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha! Io mi sono votato al grande Saddler per ottenere potere. Sai, ci hanno proposto di giurargli fedeltà, ma Jakotsu, a nome tuo, ha rifiutato, e tutti sapevamo che tu avresti fatto lo stesso. Così l'immenso, percependo che la mia malvagità era superiore alla vostra, mi contattò telepaticamente e mi promise dei grandi poteri si vi avessi uccisi. Sai, non poteva permettersi che in circolazione ci fossero dei guerrieri tanto forti al di fuori del suo controllo."
Il capitano prese la sua alabarda.
"Sei solo uno schifoso bastardo."
"E ne vado fiero."
Bankotsu si gettò sul nemico che gli sparò, ma i proiettili vennero facilmente fermati dalla rotazione di Banryu, poi l'arma sfiorò l'uomo, che bevve l'olio e sputò una vampata di fuoco.
Renkotsu prese la dinamite che aveva con sé e la lanciò verso le fiamme, convinto che così avrebbe sconfitto l'avversario, ma un fulmine rosso fuoriuscì dal fuoco, lo disperse e distrusse la dinamite, scatenando una violenta esplosione.
Renkotsu, nascosto dietro ad una roccia, rifletté un attimo prima di attaccare.
"È chiaramente accecato dall'ira. I miei cavi mi torneranno utili."
"Ti ho trovato!"
La roccia fu tagliata in due dall'alabarda e la lama mancò di poco l'umano, che lanciò i cavi attorno al rivale, intrappolandolo.
"Ti farò a pezzi!"
"Sei uno sciocco. Il mio corpo ora è molto più resistente!"
Detto questo spezzò i cavi e si lanciò sul nemico, trapassandolo da parte a parte con la sua alabarda.
Bankotsu provò un piacere immenso nel conficcare la sua arma nel corpo del traditore.
Banryu venne estratta e Renkotsu cadde a terra col petto squarciato.
"Meriti una morte lenta e dolorosa."
Il ragazzo sputò sul rivale, poi si voltò.
"Hahahahahahaha!"
"Continui a ridere?"
"Rido perché mi sono solo riscaldato fin'ora."
Renkotsu si rialzò: ogni muscolo del suo corpo pulsava, e gli occhi erano rossi, iniettati di sangue.
Con un grido si strappò la maglia, mostrando il corpo dilaniato e pulsante, poi cominciò a contorcersi per il dolore.
La spina dorsale si allungò a dismisura, dividendo il corpo in due metà, una iniziante dalla vita e l'altra dalla gabbia toracica; i denti divennero lunghi ed affilatissimi, le unghie si trasformarono in artigli lunghi mezzo metro, e dalla schiena fuoriuscirono dei tentacoli ricoperti da un duro esoscheletro rosso-marrone terminante con degli aculei.
Bankotsu spalancò la bocca disgustato.
"Sei diventato un vero mostro!"
"Un mostro dotato i poteri enormi! Ora sono simile ad Arthas, quindi superiore!" - ruggì con la sua voce orribile camminando goffamente - "Ti ucciderò!"
Il ragazzo conficcò la sua arma nel suolo.
"Non dovrò nemmeno usare la mia arma per distruggerti."
"Sei solo un folle!"
Con un agile balzo Renkotsu raggiunse l'ex compagno, che però saltò verso l'alto e gli ricadde addosso, tramortendolo con un pugno, poi lo sollevò di peso e lo lanciò contro una roccia.
Il mostro si rialzò illeso, poi usò i tentacoli per cercare di trafiggere il nemico: dopo alcuni fallimenti uno riuscì ad avvolgersi attorno alla gamba e il secondo si conficcò nel petto.
"Sei morto!"
"E tu sei uno stupido. Mi sono fatto colpire di proposito!"
Con un colpo deciso il ragazzo recise di netto il tentacolo: sangue nero sgorgò dalla ferita, poi spezzò anche il secondo.
Renkotsu indietreggiò, stupito della potenza dell'avversario.
"Sono invulnerabile. Il sangue del drago mi ha reso invincibile. Non posso essere sconfitto!"
Renkotsu affilò gli artigli, poi attaccò con ferocia, ma vennero tutti evitati.
"Non ti diverti più ora, vero?" - lo canzonò Bankotsu dopo avergli afferrato il polso per poi lanciarlo via con violenza.
Renkotsu rotolò a terra, ma poi si rialzò e si mise in equilibrio sui tentacoli ricresciuti.
"Ti distruggerooooò!"
Il mostro congiunse le mani, cominciando a creare una sfera nera.
"Muoriiiii!"
Il raggio nero si mosse contro Bankotsu, che non si lasciò intimorire e recuperò la sua Banryu.
"Userò il nuovo potere della mia arma..."
Il suo potere cominciò a rifluire dentro l'alabarda, unendosi a quello dell'arma.
"La mia forza viene dall'odio...è così che chiamerò questa tecnica! Sfera d'odio!"
Sopra all'alabarda comparve una sfera infuocata che cominciò a crescere a dismisura, fortificandosi di tutti i sentimenti negativi del mercenario.
"VAI!"
La sfera si scontrò col raggio, dando il via ad una prova di forza, ma ben presto Bankotsu ebbe la meglio.
"Argh!" - gridò Renkotsu prima di essere investito dal devastante colpo, che lo polverizzò e lasciò un lungo e profondo solco nel terreno.
Il capitano fece roteare la sua arma.
"Ho vinto. Hai avuto quello che ti meritavi, dannato."
Bankotsu fece un respiro profondo e si avviò verso i corpi dei suoi compagni, ancora integri.
Il ragazzo scavò due tombe vicine l'una all'altra, nelle quali depositò i corpi dei suoi compagni e li seppellì.
"Fratelli miei...è stato un piacere ed un onore combattere al vostro fianco. Abbiamo passato tanti momenti felici assieme, e quante avventure abbiamo affrontato, quante sfide abbiamo vinto. Ma adesso il gruppo non esiste più. Sono rimasto soltanto io, ma il vostro ricordo resterà in me."
Benché non credesse in nessuna religione, Bankotsu recitò una preghiera per le anime dei suoi amici.
"Ci vediamo, fratelli miei."
Il ragazzo si voltò, strinse la sua alabarda e la sua espressione cambiò completamente.
"Ed ora tocca ad Arthas."



Grazie a tutti voi che commentate! Non smettete, mi raccomando!

  
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