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Autore: Lory221B    04/05/2016    4 recensioni
Tutto sembrava procedere tranquillo per i neosposi...sembrava.
Come ogni terzo capitolo di una trilogia che si rispetti, nel capitolo finale si conclude tutto: tornano vecchi compagni di viaggio, vecchi problemi e nuove situazioni assurde.
Sopravvivranno i nostri eroi all'ennesima notte da leoni?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Anderson, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Una Notte da Leoni'
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Oh what a night!


- Bene facciamo un riassunto - Esordì Anderson, seduto in auto, mentre Tom sfrecciava per Las Vegas in direzione dell'aeroporto. - Molly, John e Lorelei sono stati rapiti da una organizzazione capitana da Janine, creata appositamente da Mycroft per fregare Tom ma che si è rivelata interessata ad una misteriosa chiavetta che doveva essere consegnata in Russia -


Sherlock fece una smorfia - Anderson, stai svolgendo le veci del narratore? -

Tom rise - Sembrava più "nelle puntate precedenti" -

Anderson fece finta di non averli sentiti e continuò - Adesso chiedono la chiavetta, che speriamo non sia già nella stiva dell'aereo e dobbiamo sperare che poi basterà consegnargliela per riavere gli ostaggi -

- Su questo dovremo parlarne - fece Mycroft - Noi non negoziamo con i terroristi -

- Tu non ci negozi Mycroft! Non lasceremo tutti in balia di Janine - rispose Sherlock, con rabbia.

- Oh per favore, la cosa più pericolosa che potrebbe fare è mettere lo smalto sulle unghie di tuo marito - ribatté il maggiore degli Holmes, guadagnandosi uno sguardo assassino del detective.

- Parli così perché non è Anthea ad essere stata rapita - commentò Thomas.

- Lei saprebbe cavarsela, è addestrata per queste cose - fece Mycroft, con un leggero sorriso che sconvolse Sherlock. Di solito aveva solo sorrisi beffardi, di rimprovero, di stizza, mai visto un sorriso vero. Ormai aveva cominciato a credere che non avesse nemmeno i denti, invece aveva sfoggiato un sorriso sincero.

Ci fu una pausa e Phil si intromise  - Lestrade probabilmente è in aeroporto, ma non sa chi è il passeggero che sta trasportando la chiavetta a sua insaputa. Ora, vi rendete conto che questa è la cosa più folle che sia mai successa? -


- Non più di sposarmi a Las Vegas, Phil - lo zittì Sherlock - Tom descrivi il passeggero, così possiamo dividerci -

- In realtà è un attore famoso, sta andando in Russia per presentare il suo ultimo film -

- Chi? - chiese Anderson.

- Se non era in 007, dubito che lo conoscerò - rispose il detective, maledicendo di non aver assecondato John nelle sue maratone cinematografiche.


***** *****

- Ecco la nostra ospite - annunciò Janine.

Anthea fece il suo ingresso nella sala, sotto gli occhi perplessi di John, che sprofondò nella poltrona - Fantastico, faccio parte del club delle fidanzate incazzate -


- Ben arrivata - fece Janine - Ora ci siamo proprio tutte. E tu John non lamentarti -

John maledisse il momento in cui gli era stato portato via il cellulare; non voleva che Sherlock si preoccupasse per lui, conoscendolo poteva fare qualcosa di molto stupido. Il detective ogni tanto meritava una qualche lezione, giusto per ricordargli di non fare il saccente, arrogante e presuntuoso con quello sguardo da "quanto è banale la gente comune", ma non questo.

Eppure sembrava l'unico a pensarla in quel modo: Molly era stata assorbita dal piano di Janine e di Lorelei non sapeva che pensare, forse trovava tutto terribilmente romantico e segretamente sperava che quando Sherlock e John si sarebbero rivisti, si sarebbero dati un bacio da film.


L'arrivo da Anthea gli fece però sospettare che la mente dell'operazione non fosse Janine, il cui quoziente intellettivo non sembrava in grado di concepire un piano così complicato e contorto, ma la segretaria di Mycroft. D'altronde, se il maggiore degli Holmes l'aveva scelta come assistente prima e come compagna poi, non doveva essere solo per il bel faccino.

John emise un sospiro frustrato, finché non capì che era la sua occasione per ragionare come Sherlock e togliersi da quell'impasse.

Doveva studiare la stanza, l'ambiente, i rumori. E poi, nessuna delle presenti era una combattente, lui era stato in guerra, se avesse voluto uscire da quella stanza ci sarebbe riuscito, doveva solo sfruttare il momento opportuno.

- Non verrà anche mia sorella vero? - sbottò improvvisamente la rossa, facendo perdere il filo dei pensieri a John. Non di nuovo Irene, piuttosto chiunque ma non lei.

- No, lei non c'entra, abbiamo fatto tutto da sole - rispose Anthea, non staccando lo sguardo dal solito palmare.

- Già - intervenne John - Nella lega delle spose furiose, non c'era posto per Irene la seduttrice - e si guadagnò l'occhiataccia di tutte le "spose".


***** *****

Appena arrivati in aeroporto, notarono che il volo per Mosca era in forte ritardo, infatti non era nemmeno indicato il gate sul tabellone. Si voltarono verso Mycroft, che sorrise compiaciuto, come dire "si, ho il potere di far ritardare le partenze aeree".

- Dividiamoci - fece Thomas e tutti annuirono.

Sherlock percorse avanti e indietro l'aeroporto, alla ricerca di quell'attore e del resto del cast del film. Girava con lo smartphone in mano con l'immagine dell'uomo, onestamente non lo aveva mai visto prima e non aveva idea di chi fosse, ma gli era stato detto che era molto famoso.

Girò l'angolo e trovò Lestrade seduto a terra, con l'aspetto di un barbone o di uno che aveva dovuto accamparsi in aeroporto perché il suo volo era stato soppresso. L'ispettore alzò lo sguardo e vide che il detective lo stava fissando - Mi spieghi cosa c'entro? Queste sono cose che capitano a voi, io non ho fatto niente per meritarmelo -

Sherlock non sembrò dello stesso avviso - Nemmeno io ho scelto di avere un fratello nell'MI6 e uno nella CIA, cosa dovrei dire? -

- Tu ci vivi in questo caos, ti piace - rispose frustrato l'ispettore. Era la prima volta che gli parlava con quel tono e in qualche modo Sherlock ne fu sorpreso ma anche infastidito.

- Pensi davvero che sia contento di come stanno andando le cose? - chiese, fintamente cortese. Adesso che aveva John tutto per sé, non voleva di certo perderlo in qualche piano idiota del fratello.

- Si, sei contento - ribatté Greg - Perché per quanto tu sia preoccupato per John, ti eccitano queste cose. Il brivido della caccia, l'hai definito una volta -

Il detective incassò il colpo, come se stesse sottintendendo che l'adrenalina veniva prima di John. Fece per ribattere duramente, ma poi si rese conto che in quel pasticcio lo aveva trascinato lui e l'ispettore era sconvolto per Molly.

Si abbassò sui talloni e gli disse calmo, guardandolo negli occhi
 - Ha smesso di essere eccitante quando ho perso John la prima volta, dopo il salto dal tetto e da allora, tutto questo folle mondo,  ha senso solo se c'è lui. Greg alza il culo e andiamo a salvare le nostre metà -.

Anderson arrivò di corsa e Sherlock capì subito che aveva delle novità importanti, per cui si rimise in piedi e stranamente sembrò pendere dalle sue labbra, cosa che non credeva sarebbe mai successa in tutta la vita.

- Ragazzi, eccovi qui. Ho scoperto che tutto il cast del film ha rinunciato a viaggiare, per via del ritardo del volo e sono andati a fare un party al Caesar Palace -

- Proprio lì? - esalò soltanto l'ispettore.

Sherlock tese un braccio a Lestrade per alzarsi - Andiamo noi tre e lasciamo indietro gli altri Holmes, gli manderemo un messaggio quando avremo recuperato la chiavetta nella valigia -


***** *****

Erano vestiti come tre camerieri dell'Hotel. Avevano rubato le divise riposte negli armadietti: Lestrade aveva dimostrato una capacità da scassinatore che aveva stupito positivamente persino Sherlock e in quel momento stavano spingendo un carrello lungo i corridoi, fingendosi gli addetti ai piani, unico modo per raggiungere la suite e frugare nelle valige dell'attore.

- Una volta che saremo dentro, come faremo a distrarli Sherlock? - chiese Phil.

- Improvviseremo -

I tre bussarono forte alla porta della stanza, da dove risuonava ad alto volume la musica che stava ascoltando il gruppo di attori, intenti a fare festa. Il volume era talmente alto che furono costretti a bussare più forte, finché Lestrade non prese direttamente a calci la porta.

- Giusto per essere credibili - commentò Sherlock.

La porta si spalancò, rivelando che la camera era conciata peggio di come l'avevano ridotta loro quando avevano trascorso la prima notte da leoni. Uno degli attori rivolse al trio un perfetto sorriso splendente made in Hollywood e li invitò ad entrare.

- Robert, c'è il servizio in camera - gridò il biondo attore.

Sherlock strinse gli occhi e fissò quello che era l'attore indicato da Thomas. L'uomo chiamato Robert, che il detective non aveva idea di chi fosse ma sembrava essere  particolarmente noto, si avvicinò ai tre presunti camerieri con lo smartphone in mano - Una foto per i miei fan su facebook - gridò facendosi un selfie con loro.

Lestrade si guardò attorno, nella speranza di vedere una valigia in quel caos. Altrettanto stava facendo Sherlock, finché un'attrice si avviò verso di loro - Ragazzi, siete sexy come camerieri - pronunciò la bionda con voce roca.

A Phil cadde la mascella - Sono un suo grandissimo fan, posso chiamarla Scarlet? -

- Barbetta, puoi chiamarmi come vuoi - sorrise l'attrice.

Sherlock approfittò del fatto che Anderson stava distraendo gli attori con diversi selfie, per dirigersi nelle loro stanze. Girò le camere da letto, finché proprio nell'ultima vide una valigia con le iniziali RDJ. Era quella. Si avventò sul bagaglio e aprì la tasca esterna senza tante cerimonie. La chiavetta era lì, quella stupida piccolissima chiavetta era lì. Caso risolto e potevano liberare John e le altre.

- Non così in fretta Holmes - esclamò una fredda voce alle sue spalle. Sherlock sentì chiaramente il rumore di una pistola che veniva caricata. Continuando a dare la schiena all'uomo che lo minacciava, alzò le mani confidando che Lestrade si accorgesse di quello che stava accadendo.


***** *****

John aveva studiato nei minimi particolari la stanza ed era sicuro di aver trovato una via di fuga, il modo di uscire da lì e liberarsi della lega delle spose vendicative. Nel guardarsi attorno incrociò lo sguardo di Lorelei, che sembrava annuire silenziosamente, forse era più sveglia di quello che sembrava. D'altronde era la sorella di Irene e la fidanzata di Thomas, sciocca davvero non poteva essere.

Fecero per alzarsi insieme, quando il rumore di un sms fece sobbalzare Anthea - Le cose si stanno complicando - mormorò lei, sbiancando leggermente.

- In che modo? - chiese John - Anthea? -

- Questo non era previsto - boccheggiò lei.

- Oh, ma guarda, pensare che fino ad adesso era andato tutto così liscio - rispose John stizzito.

- Non capite, sono in grave pericolo, Sherlock e Mycroft più di tutti! - fece lei. John non l'aveva mai vista scomporsi così e gli mancò un battito.


***** *****
Angolo autrice:
Rieccomiii..scusate il ritardo, davvero scusate tanto.
So che le cose si complicano di capitolo in capitolo, succede così nelle trilogie :-P. Sta diventando un po' angst,  forse? No dai....spero.
Grazie a tutti quelli che leggeranno e vi chiedo...
Capito chi è il cast e qual è il film? ;))
Alla prossima



   
 
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