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Autore: lolli89    04/05/2016    3 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << James… avrei voglia di un bel cheeseburger con patatine… >>, fece Xx al fidanzato, avvicinandosi a lui da dietro le spalle.
Erano tornati a casa loro dopo un’altra settimana passata a Birmingham, e Xx stava sempre meglio, stava tornando quella che era prima degli avvenimenti dell’ultimo dell’anno.
 << Cheeseburger e patatine, eh? >>, ridacchiò James.
 
 << Esattamente >>, sorrise lei, baciandolo, infilandogli le dita tra i capelli ancora umidi di doccia, mentre il ragazzo rispondeva al bacio, rincorrendo la sua lingua, e inspirando tutto il suo profumo.
 
 << E vorresti che andassimo fuori a mangiare… o che lo mangiassimo qui a casa? >>, domandò lui, spostandosi appena dalle sue labbra, mentre la avvolgeva con le braccia.
 
 << Ma a te va bene? O preferisci qualcos’altro? Pizza magari… >>, domandò lei, con una mano sempre infilata tra i suoi capelli, mentre con l’altra vagava sul suo petto, dove ancora qualche gocciolina d’acqua scendeva solitaria.
 
 << Sei tu che sei incinta, quindi sono le tue le voglie da soddisfare… non vorrai che il nostro bambino nasca con una voglia di cheeseburger e patatine fritte, vero?? >>, scherzò lui, mentre con una mano era sceso a stringerle il sedere.
 
 << Che scemo >>, ridacchiò lei, scendendo con la mano a slacciargli il nodo dell’asciugamano che teneva in vita.
 
 << Io mangerei qui a casa… >>, fece lei, mordicchiandogli piano il labbro inferiore, mentre, sul divano, lui la faceva stendere piano.
 
 << Amore? >>, chiamò James.
 
 << Mmm? >>, gli rispose, mentre gli baciava un angolo delle labbra.
 
 << Che ci fai con la mia camicia addosso? >>, le domandò, mentre la sbottonava.
 
 << Avevo caldo… e la camicia era sopra al letto… così l’ho presa… sai quanto mi piace questa camicia a quadri, stile boscaiolo! Comunque sono sicura che se dovessi avere freddo, ci sarebbero le tue braccia a scaldarmi… no? >>, fece lei maliziosa.
 << Con molto piacere… per non parlare che quando la toglierai, questa camicia saprà di te… >>, rispose, passando una mano sopra le mutandine di lei… che fremette a quel contatto.
 
Le dita di James scorrevano rapide sulle sue gambe, mentre i due continuavano a baciarsi e a toccarsi… e lui le apriva completamente la camicia, scendendo a baciarle il collo… mentre con una mano carezzava la pancia di Xx, e con l’altra risaliva dalle gambe al seno, carezzandolo piano.
 
 << Sei sicura…? Dopo… quello che ti è successo, non abbiamo più… non sarà troppo? >>, domandò James preoccupato: era consapevole che poteva essersi tirato da solo la zappa sui piedi, ma non gli andava neanche di farle fare qualcosa per cui, dopo l’aggressione, non era pronta.
 
 << Io lo voglio James… mi manchi moltissimo, e mi manca la nostra intimità. Se sento che è troppo giuro che sarai il primo a saperlo >>, fece lei dolcemente, guardandolo negli occhi, e James annuì, sorridendo a quella battuta, rituffandosi subito sulle sue labbra: era impaziente, ma non voleva fare le cose di fretta per rischiare di spaventarla o farle venire alla mente brutti ricordi… questo doveva essere il suo momento.
 
La mano di James si insinuò lasciva nelle mutandine di Xx, muovendosi piano, con calma… mentre lei si staccava dalle sue labbra, inspirando forte, godendosi quel contatto fino in fono, con gli occhi chiusi, mentre un brivido la percorreva da dentro…
 
Il ragazzo le sfilò le mutandine lentamente, facendole cadere a terra, divaricandole le gambe con lentezza…
 
 “ Questo non ha niente a che vedere con quell’animale… tutto un altro pianeta, questo è amore, e lui è il mio James “, si disse Xx, quando solo per un secondo si sentì sopraffatta dal ricordo del suo aggressore, così si strinse più forte al fidanzato e passò tutto… c’erano solo loro due…
 
James si accovacciò un po' davanti a lei, e piano avvicinò la sua bocca alla femminilità della ragazza, in un bacio che si faceva sempre più famelico: succhiando, assaporando e leccando la parte più intima, più privata di lei… che sopraffatta da quel tormento inarcò la schiena, spingendo inconsapevolmente verso il suo viso, le sue labbra, che continuavano con la loro dolce agonia.
 
 << N-non ti fermare… please… s-sono molto sensibile per questo… >>, lo supplicò lei, mentre una scarica di brividi di piacere la attraversava.
 
James la guardò per un attimo, incurvando le labbra in un sorriso, per poi tornare alla sua femminilità con la sua lingua, mentre gli occhi rimanevano incollati a quelli di lei.
 
 << J-James… la tua bocca li… le tue mani che mi stringono le cosce… il tuo sguardo che mi osserva così… wow… q-questo è il paradiso della lussuria… tutte le donne vorrebbero essere qui al mio posto… >>, ansimò lei, mentre iniziava a tremare da capo a piedi, e un incendio si propagava in lei sempre di più…
 
James si rendeva conto che Xx era ormai quasi all’apice, e così si spostò da lei, salendo con i baci e le carezze, baciandole ogni centimetro di pelle sulla sua pancia, i fianchi, i seni, il collo… mentre lei si inarcava e gemeva al passaggio della sua bocca, sotto il tocco delle sue mani…
 
Come se avesse vita propria, il suo braccio si mosse, e la sua mano trovò l’erezione di lui, che premeva impaziente sulla coscia, per entrare dentro di lei…
 
 << X- Xx… >>, gemette lui sulle sue labbra, le mani ai lati del suo viso… mentre la ragazza scese giù, leccandogli l’erezione e la punta del membro, continuando avanti e indietro, senza fermarsi, baciandolo qua e la.
 
 << Ok, stop >>, fece James, che stava per esplodere e bloccò il suo polso, guardandola per un attimo ancora negli occhi, come a volerle chiedere il permesso… ma non fu necessario, perché Xx sapeva già quello che lui stava per chiederle, e lo zittì posando un dito sulle sue labbra, aprendo di più le sue gambe… un esplicito invito a continuare.
 
Lui capì, e baciandola cominciò ad entrare in lei, senza fretta… d’altronde quello era il suo posto preferito, e voleva gustarselo fino in fondo.
 
 << Mmmm… Jamie… >>, rantolò lei, persa nel turbinio di emozioni che provava… mentre lui la fulminava con gli occhi.
 
 
 << Non… >>, e una spinta più decisa.
 
 << Mi… >>, seconda spinta più energica e veloce.
 
 << Chiamo… Jamie! >>, rantolò, rendendosi conto che lei stava sorridendo.
 
 << Ah… così lo avresti fatto apposta, eh? >>, domandò, baciandole il collo, sorridendo anche lui.
 
 << Beccata >>, ridacchiò lei, avvolgendo i fianchi di lui con le sue gambe.
Ridacchiò anche lui, mentre scioglieva la presa di lei, e la girava mettendosi dietro di lei, mentre con una mano indirizzava il suo pene verso la sua apertura, e con l’altra le carezzava il seno.
 
James riprese a muoversi con energia, dietro di lei, mentre le riempiva di baci il collo, e con la mano libera le carezzava la piccola pancia, che cresceva piano piano… mentre lei gli stringeva il sedere e con l’altra mano si aggrappava al suo collo.
 
 << James! >>, gemette Xx all’apice del piacere, mentre l’orgasmo la invadeva, e lei reclinava la testa all’indietro, contro la sua spalla… e poco dopo lui la raggiunse, lanciando un urlo profondo. 
 
Se ne stavano lì, ancora accoccolati sul divano, del tutto dimentichi della cena mentre continuavano a baciarsi e accarezzarsi dolcemente, con una coperta addosso a ripararli dal freddo, mentre fuori pioveva a dirotto.
 
 << James… ti devo dire una cosa. Prima ho messo la tua camicia perché era sul letto e avevo caldo… ma anche perché inizia a starmi un po' stretta la maggior parte delle mie cose… >>, confessò lei, guardandolo, la mano che raggiungeva quella di lui, che carezzava distrattamente la piccola pancia.
 
 << Xx… è normale, perché mai non volevi dirmelo? Speravi di andare in giro con le mie camicie per altri 5 mesi circa senza che me ne accorgessi? >>, la guardò inarcando le sopracciglia, ma la sua espressione era così buffa che la ragazza scoppiò a ridere.
 
 << Forse era essere troppo speranzosi… ma sai, tutte le cose che ho visto per future mamma hanno degli odiosi colori pastello chiaro, e hanno i fiorellini, i pois, e un sacco di fru fru che io detesto! Non ho nessuna intenzione di vestirmi fino a maggio con cose del genere! >>, fece lei, orripilata alla sola idea… e stavolta fu James a scoppiare a ridere.
 
 << Ti aiuterò a cercare qualcosa di… ehm… normale, diciamo così… non è possibile che non ci sia altro! >>, si propose James, sempre molto contento di fare qualcosa di più per la gravidanza della sua ragazza, visto che, a parte carezzare e baciarle la pancia… non poteva fare molto.
 
 << Lo faresti? Sei un amore… non ho nessuna intenzione di vestirmi come un lampadario… o assomigliare alla carta da parati floreale che hanno certe vecchiette >>, disse lei, mettendo su un piccolo broncio.
 
 << Io voglio che la mia fidanzata si senta bella, anche adesso, e se ti posso aiutare, lo faccio con molto piacere… anche se per me sei bellissima anche con addosso un sacco della spazzatura>>, fece lui, passandole una mano tra i lunghi capelli.
 
 << Ma secondo me c’è dell’altro >>, continuò dopo un secondo, guardandola bene.
 
Lei lo guardò, poi si alzò dal divano e si avvicinò allo specchio che avevano in entrata, mettendosi di profilo, per vedere come il suo corpo cambiava per accogliere quella nuova vita.
 
 << Sei bellissima >>, le disse James, che si era alzato e l’aveva seguita.
 
 << Dici? Non è che poi fai il galletto con le altre perché tra tre o quattro mesi avrò una pancia così grande da non vedermi i piedi? >>, fece scettica.
 
 << Sai che non potrei farlo. C’è un piccolo Phelps lì dentro… o una piccola Phelps. Io amo la sua mamma tantissimo, e la amerò anche quando avrà una pancia enorme, o quando al momento del parto mi insulterà e mi manderà a quel paese più volte…. Eh, mi hanno detto che succede molto spesso >>, disse infine, in risposta ad uno sguardo curioso di lei.
 
 << Dicono così, eh? Quindi non mi trovi cicciona… devo dedurre che verresti a farti un bel bagno caldo insieme a me, dopo…? Non occupo molto spazio più di prima… e non ti arrabbierai se ti insulterò un pochino durante il parto? Se la testa di tuo figlio fosse grande e facesse più male del necessario… espellerlo? >>, si informò lei sorridendo.
 
 << No, non ti trovo cicciona, e si, un bagno con te lo farei anche subito, scema che non sei altro! Tu ti preoccupi che io non ti trovi attraente, ora che aspetti un bambino, ma io ti trovo sexy ed irresistibile comunque! E prometto di non arrabbiarmi se in sala parto mi insulterai e mi tratterai… un po' male >>, fece lui, circondandola con le braccia.
 
 << Affare fatto… e io prometto che cercherò di insultarti il meno possibile durante il travaglio e al momento del parto, e cercherò di trattarti bene. Ehm… questo vuol dire che… intendi entrare anche tu in sala parto? >>, fece lei, un po' preoccupata per quel momento.
 
 << Ti prometto che ci sarò. Niente e nessuno potrà impedirmi di assistere alla nascita di nostro figlio. E se avrò degli incontri per il lavoro o la beneficienza li sposterò. Non voglio rischiare di essere in giro, da qualche parte lontano da te, in quel periodo… oppure ci andrà solo Ollie. Ma tu non devi cominciare a preoccuparti di questo già da ora, intesi? Goditi questo periodo, e quando sarà il momento difficile, lo affronteremo insieme >>, le disse bacandola, infondendole tranquillità.
 
 << Questo vuol dire che entrerai anche tu! Meno male… tanti svengono alla sola idea… e si, mi conosci, sono già preoccupata per il parto, ma se ci sarai anche tu, mi calmerò un po'… e mi impegnerò a non pensarci troppo >>, disse lei, alzandosi sulle punte per baciarlo.
 
 << Allora… cheeseburger e patatine? >>, domandò poco dopo, rivestendosi: stavano entrambi morendo di fame.
 
Xx sorrise.
 
 << Va bene… torno tra poco >>, disse lui sorridendo, dandole un ultimo bacio, mentre lei si infilava di nuovo la sua camicia da boscaiolo.
 
 
 << Amore, ho una sorpresa per te >>, fece James dopo cena, arrivando da chissà dove.
 
 << Sono curiosa, avanti, spara >>, fece Xx, che era sul divano a guardare la televisione.
 
 << Vieni, però chiudi gli occhi. Ti faccio strada io >>, le disse, aiutandola ad alzarsi.
 
 
 << Oh… James… è magnifico! >>, disse lei spalancando gli occhi: aveva riempito la vasca con acqua calda e schiuma, acceso un po' di candele, e sparso qualche petalo di rosa qua a là.
 
 << Te l’avevo detto che con te il bagno l’avrei fatto subito >>, fece lui, contento di averla sorpresa.
 
 << Oh… è perfetto! Ti amo… >>, fece lei, gettandogli le braccia attorno al collo.
 
 << Ti amo anche io… e vorrei che tu ora lasciassi tutte le preoccupazioni, i dubbi, le incertezze o altro fuori dalla porta, ok? Voglio che ti rilassi… mi prenderò cura io di te >>, continuò a un centimetro dalle labbra.
 
 << Mmm, d’accordo >>, fece lei, molto entusiasta.
 
 << Aspettami qui, mi sono dimenticato un paio di cose >>, le disse, lasciandola per cinque minuti.
 
 << Ecco qui… >>, fece di ritorno, mettendo della musica rilassante di sottofondo, e Xx sorrise.
 
 << E… ciliegina sulla torta… >>, disse girandosi con due calici in mano.
 
 << James… è tutto perfetto, ma… sai, non posso bere alcolici… bevilo tu! >>, disse la ragazza dispiaciuta.
 
 << Lo so, amore… questo è succo di frutta >>, fece con un sorriso enorme, dandogli uno dei due calici.
 
Xx scoppiò a ridere, brindando con lui e sorseggiando il succo.
 
 << Almeno tu potevi prendere il vino amore… >>, fece lei sorridente.
 
 << Ti ricordi che la dottoressa diceva che devo seguire anche io la dieta? Beh, ecco qui… non è un problema, per me >>, disse lui felice, facendo tintinnare di nuovo il bicchiere.
 
 << Oh, allora va bene >>, fece lei, tornando a sorseggiare il succo fresco.
 
 << Vieni qui >>, le disse, prendendola per mano e avvicinandola a sé.
 
Prese i suoi lunghi capelli e li raccolse in alto, facendo una specie di chignon spettinato; iniziò a slacciarle di nuovo la sua camicia, dandole un piccolo bacio ad ogni bottone sbottonato.
 
Xx lo avvicinò prendendolo dai fianchi, levandogli piano i pantaloni della tuta che aveva addosso e sfilandogli la felpa con un unico gesto fluido.
 
  << Sei bellissima… >>, sfuggì a James, che la guardava e la scrutava in ogni millimetro: per fortuna i segni dell’aggressione erano quasi scomparsi del tutto, a quasi tre settimane dall’accaduto.
 
 << Anche tu sei bellissimo, amore mio… anche con questi occhiali… ti danno un’aria molto sexy >>, fece lei di slancio, passandogli il dorso della mano sulla guancia.
 
 << Really? >>, domandò lui.
 
 << Yes… la faresti una cosa per me? Lo so, tutta questa sorpresa è magnifica… ma manca un piccolo dettaglio… >>, tentò lei, avvicinandosi a lui, disegnando dei cerchi sul suo petto.
 
 << Quale? >>.
 
 << Suoneresti per me qualcosa con la tua chitarra? Sai… tu con gli occhiali, in boxer, a sorseggiare succo di frutta accanto a una vasca con acqua calda e schiuma, su uno sfondo di candele accese e petali di rosa… manca solo che tu suoni qualcosa e la serata sarebbe memorabile e perfetta… >>, iniziò lei, baciandogli il petto.
 
 << Se me lo chiedi così non posso certo dire di no… >>, soffiò al suo orecchio, mentre con le mani le slacciava il reggiseno e le sfilava le mutandine, respirando il profumo della sua pelle.
 
 << Qualche preferenza? >>, domandò con in mano la chitarra, mentre si sedeva su uno sgabello.
 
 << Carta bianca >>, rispose lei.
 
 << Che c’entra la carta? Aspetta, ti aiuto a entrare >>, le disse, lui, tenendola perché non scivolasse inavvertitamente entrando nella vasca.
 
 << Grazie. Scusa, parli così bene l’italiano che a volte dimentico che sei Inglese… carta bianca è un modo di dire fai quello che vuoi, scegli tu >>, gli spiegò, posando gli avambracci e le mani sul bordo, poggiandoci sopra il mento.
 
 << Ho imparato una cosa nuova! Ok allora, carta bianca… >>, fece lui, mordendosi il labbro inferiore mentre pensava a cosa poteva suonare.
 
 << Ci sono! >>, esclamò dopo un paio di minuti, e si mise a suonare una canzone, canticchiando il testo.
 
<< James… sei bravissimo >>, si complimentò Xx quando finì il pezzo che stava suonando.
 
 << Grazie, ma non era nulla di speciale… >>, fece il ragazzo, tutto rosso in faccia.
 
 << Non importa, a me è piaciuto molto… e non fare sempre il modesto, amore! Mi piace sentirti cantare e suonare >>, ribadì lei, e James arrossì.
 
 << Ora… che dici di raggiungermi qui nella vasca? Così accendiamo anche l’idromassaggio >>, gli disse Xx, spostandosi un po’ per fargli spazio.
 
 << Assolutamente si >>, disse James, che portò la chitarra al suo posto, agguantò i due calici e li mise su un ripiano a fianco la vasca, si levò i boxer ed entrò dietro di lei, rilassandosi immerso nell’acqua calda.
 
 Xx arretrò un po’, per stargli più vicino, e si appoggiò a lui, semisdraiata con la schiena contro il suo petto, agguantando i due calici e passandogli il suo.
 
 << Brindiamo alla serata perfetta… e promettiamo che serate così le avremmo ancora, anche quando miniPhelps sarà nato… o nata >>, fece lei, facendo tintinnare i due calici.
 
 << Alla nostra serata, prometto che serate come questa ci saranno anche dopo che avrai partorito… diciamo…almeno una a settimana? O una sera ogni due, tutta per noi, per amarci e mantenere la nostra intimità >>, confermò James, bevendo dal suo calice.
 
 << Andata >>, fece lei sorridendo.
 
 << Ma… non sarà mica l’unica volta in cui faremo l’amore… no? >>, gli chiese lei dopo un po’.
 
 << Certo che no. Lo faremo ogni volta che ne avremo voglia… come ora. Solo che probabilmente i primi mesi, con un neonato, sarà un po’ più difficile. Dovremmo seguire i suoi orari e badare a lui, che dipenderà da noi completamente… e dopo il parto probabilmente tu dovrai riprenderti, ma troveremo il tempo per noi, don’t worry >>, fece James, sfiorandole il collo con le labbra, mentre con la spugna le massaggiava le spalle, scendendo poi verso i seni, prendendone uno per mano, massaggiandoli.
 
  << Mmm… o-ok… s-sono d’a-accordo… >>, balbettò lei, che si stava godendo quei massaggi eccitanti, aggrappandosi al bordo della vasca.
 
 << Se ti tieni a me non mi dispiace… >>, sussurrò sensuale lui, mentre lui metteva le caviglie tra i suoi piedi chiusi, e le allargava le gambe, fino quasi a toccare con ognuna di esse un bordo della vasca.
 
 Xx con le mani gli afferrò le cosce, piantando le sue unghie nella carne, gli occhi chiusi, il respiro già accelerato, mentre lui risaliva sulle spalle, scendendo sulle sue braccia, risalendo poi fino al collo.
 
James continuava il suo lento assalto erotico, mentre Xx muoveva sempre più i fianchi, senza nemmeno rendersene conto, reclinando la testa contro il suo petto, lasciandosi sfuggire rochi gemiti, che non facevano altro che aumentare l’eccitazione del ragazzo.
 
 << Così… godi fino all’ultimo Xx… lasciati andare amore… >>, fece lui, mordicchiandole un lobo dell’orecchio, mentre una mano scendeva dai suoi seni fino alla sua femminilità, soffermandosi prima ad accarezzare piano la pancia di lei che conteneva il suo bambino, mentre con l’altra saliva sulla sua bocca socchiusa, e con il pollice ne definiva il contorno, sfiorandole il profilo della mascella.
 
Con la mano che era scesa, James alternava carezze più intense a movimenti leggeri, appena accennati, nell’interno coscia, lì dove la pelle era più sensibile, evitando accuratamente anche di sfiorare la sua parte più intima e profonda, facendole venire la pelle d’oca nonostante l’acqua calda.
 
Le mani, ancora ben piantate nelle sue cosce, Xx si spostò verso l’interno e scese più giù, fino ad incontrare la sua erezione, percorrendo tutta la sua lunghezza, stuzzicandolo, scendendo con entrambe le mani fino alla base, prendendo uno dei due testicoli per mano, cominciando ad accarezzarli con delicatezza, facendolo gemere e sussultare dalla sorpresa.
 
Xx stava facendo impazzire James, che chiuse gli occhi, sopraffatto da quelle scariche di piacere che lo attraversavano, mentre lei tornava verso la punta della sua eccitazione, carezzandolo con maggiore decisione, fin quasi a stringerlo nelle sue mani, andando su e giù, sentendolo duro e ben eretto tra le sue mani…
 
Anche lui si era deciso, e portò entrambe le mani tra le gambe di lei, mentre con un dito cominciava ad entrare dentro di lei, e con l’altra mano e le altre dita la carezzava e pizzicava dall’esterno.
 
 << Ohh… James… mmm… >>, riusciva a rantolare lei a fatica, troppo sopraffatta dalle sue sensazioni e distratta da quello che lui le stava facendo, mentre con le mani continuava ad andare su e giù la sua erezione, aggiungendo anche movimenti circolari, tormentando la punta del membro, dove sentì che una gocciolina uscì, perdendosi tra le sue dita… e inaspettatamente si portò il dito che aveva raccolto il suo liquido alla bocca, succhiandolo piano.
 
Il ragazzo la guardava con la bocca semiaperta, l’eccitazione che ormai era alle stelle, e si fiondò sulle sue labbra, dandole un bacio da togliere il fiato, passando sul contorno delle labbra con la punta della lingua, mordicchiandole poi con i denti, e più il bacio si faceva intenso, più lui si spingeva dentro di lei, prima con una, poi con due dita…
 
 << J-James…. >>, riuscì a dire, quando lui si spostò appena per riprendere fiato.
 
 << Si? >>, domandò lui, facendo il finto tonto, ma la sua voce era sempre più roca…
 
 << Ti prego… >>, continuò lei, quando si staccarono per la seconda volta per riprendere fiato: gli unici rumori che si sentivano erano quello della musica rilassante che James aveva riacceso dopo aver suonato e quello dell’idromassaggio: sembrava che avessero chiuso fuori dalla porta tutto il resto del mondo, potevano esserci tuoni e fulmini da far tremare i vetri, e loro non se ne sarebbero accorti.
 
 << Ti prego… cosa? >>, domandò lui continuando a fare l’ingenuo, prima di impossessarsi di nuovo della sua bocca, riprendendo con più energia ad andare dentro e fuori di lei, seguendo l’intensità dei baci che si davano, mentre con il pollice della mano carezzava la zona attorno alla sua apertura, e con l’altra mano risaliva, tormentava prima un capezzolo e poi l’altro…
 
 << Oh, lo sai… >>, miagolò, mordicchiandogli le labbra, fissandolo negli occhi, mentre anche lei, con la mano, seguiva il ritmo dei loro baci.
 
 << No, non credo >>, disse lui, sfoderando il suo angelico sorriso irresistibile, dando un affondo inaspettato con le dita dentro lei, che non se lo aspettava e trattenne il fiato.
 
 << Vuoi giocare, eh? >>, fece lei maliziosa, staccandosi per riprendere fiato, mentre con la mano stringeva più forte la sua erezione, quasi come una morsa, e lentamente fece un movimento verso il basso e uno verso l’alto, sentendo un’altra gocciolina uscire da lui.
 
James inspirò di botto, chiudendo gli occhi, ma Xx vide lo stesso un lampo malizioso e giocoso passare nei suoi occhi, e sorrise trionfante, con la schiena ancora appoggiata al suo petto, la testa rivolta verso l’alto, per incontrare il suo viso.
 
 << Non so di cosa parli… >>, ghignò lui, imperterrito, aprendole un altro po’ le gambe con le sue.
 
 << È un vero peccato… sai, volevo farti arrivare all’apice del tuo orgasmo, e continuare ancora e ancora, fino a quando anche l’ultima gocciolina non… viene… fuori. E baciarti le labbra, il collo, il petto… fino a che l’acqua non diventa fredda e fino a quando le tue labbra non si saranno consumate. Piantarti le unghie nella carne, e perdermi in te fino a non ricordarmi neanche come mi chiamo. Farti godere fino a urlare, fino a farti tremare e tendere i muscoli… ma certo, se non sai di cosa parlo… >>, lei cambiò strategia all’ultimo, ed era l’ultima cosa che lui si aspettava dicesse e facesse, e fu preso in contropiede, rimanendo a fissarla come uno stupido, a bocca aperta, eccitato ancora di più alle sole sue parole…
 
 << Ti ricorda qualcosa, ora? >>, domandò lei candidamente, baciandogli il profilo della mascella, segnandone il contorno con la punta della lingua.
 
 << Uhm… no… >>, continuò dopo essersi ripreso.
 
 << No dici… eppure il “ piccolo James “ mi suggerisce tutt’altro >>, fece lei assottigliando lo sguardo, stringendo più forte la sua erezione, andando su e giù lungo la sua lunghezza un paio di volte, mentre con un dito della mano libera gli tormentava la punta.
 
A James uscì un lungo gemito di piacere che non riuscì a controllare, e Xx ghignò vittoriosa, mentre con la mano prendeva più velocità.
 
 << Oh… Xx… Dio… sei fantastica… >>, gemette sonoramente James, senza più cercare di trattenersi, mentre sentiva che l’onda dell’orgasmo lo stava investendo in pieno, facendolo tremare…
 
 << Guardami >>, ordinò lei decisa, e lui si perse nei suoi occhi luminosi, resi allo stesso tempo torbidi dall’eccitazione e dal desiderio, e esplose nel suo orgasmo, che lo travolse completamente, facendogli inarcare la schiena e spingere i fianchi in avanti e verso l’alto…
 
 << Sei mia… >>, le disse dopo essersi ripreso, avventandosi sulla sua bocca, riprendendo a tormentarle i seni, mentre ricominciava ad entrare e uscire da lei, allargandole le cosce al massimo, in modo che fosse il più aperta possibile per lui, rendendola più sensibile…
 
I suoi baci le davano appena il tempo di respirare, mentre con le mani lasciava il ” piccolo James “, e risaliva lungo i suoi fianchi, fermandosi ad accarezzare il suo collo, giocando con i suoi capelli: era completamente alla sua mercè, esposta a lui e in balia di lui e di quello che le faceva, e aveva tutta l’intenzione di godersi appieno il momento.
 
E arrivò, dopo ancora qualche minuto di quella eccitante tortura, mentre lui le toccava e stuzzicava il clitoride affondando in lei centimetro dopo centimetro, sempre di più, più a fondo…  Xx sentì che stava arrivando, mentre lui continuava a tormentarle i capezzoli ormai turgidi e abbandonava le sue labbra per scendere a baciarle il collo… lei sentì le dita dei piedi arricciarsi, allungò le gambe, mentre inarcava la schiena spingendo contro la sua mano, e gemeva forte, incapace di contenersi e di fermarsi…  e venne gemendo e sospirando sonoramente, affondando le mani nei suoi fianchi.
 
 << Bentornata amore mio >>, le disse sorridente lui alcuni minuti dopo, mentre lei si stava riprendendo, tornando alla realtà.
 
 << Ciao Mr. Orgasmo >>, fece lei sorridente, rannicchiandosi a lui, che la strinse con le braccia al suo petto.
 James ridacchiò sonoramente.
 
 << Addirittura? >>, le chiese, stringendola più vicino a sè, notando che tremava appena.
 
 << È un complimento. In realtà volevo chiamarti Signor orgasmi fantastici… ma era troppo lungo, e non vorrei ti montassi la testa >>, continuò lei, semiseria, e James scoppiò di nuovo a ridere.
 
 << Mr. orgasmo va bene… Miss bomba sexy per James. Tu… ogni volta è fantastico, diverso… nuovo >>, fece lui, baciandole il naso.
 
 << Bomba sexy eh? >>, fece lei, gli occhi brillanti, abbracciandolo.
 
 << Assolutamente. Hai freddo? >>, le domandò, visto che si stava rannicchiando sempre di più contro di lui.
 
 << Un po’ >>, ammise.
 
 << Ormai l’acqua è fredda, siamo qui da parecchio. Vieni, ti aiuto a uscire >>, e la aiutò, avvolgendola in un accappatoio.
 
 << Grazie… ti amo. Tu… mi fai sentire speciale, e con te è sempre tutto una sorpresa, anche il sesso con te ha tutto un altro sapore… >>, fece lei, dandogli un altro bacio.
 
 << Un buon sapore, spero >>, fece lui scherzando.
 
 << Un sapore eccellente… Mr. Orgasmo. Aspetta, ti aiuto a sistemare >>, disse lei, vedendolo tentare di prendere tutto insieme per fare un giro solo a mettere via le cose.
 
 << Grazie amore… e ricordati, tu sei speciale. Soprattutto per me e miniPhelps >>, fece lui, e Xx si sentì ancora più felice e amata.
 
 << James… anche tu sei importante… per me e miniPhelps… sai, senza metà dei tuoi cromosomi, non esisterebbe nessun miniPhelps… o almeno, non esattamente questo >>, gli disse, prendendogli la mano libera e appoggiandola sulla pancia.
 
 << Oh, beh, allora ti ringrazio per l’altra metà >>, fece lui, ed entrambi scoppiarono a ridere.
 
Quando però entrambi si furono ripresi dalle risate, James notò che Xx aveva una faccia disgustata.
 
 << Che c’è? >>, le chiese.
 
 << Oh, ripensavo ai cromosomi… e mi stavo immaginando tu che facevi sesso con un’altra, una qualsiasi…e… mi immaginavo tu che, con questa qualunque, facevi quello che abbiamo appena fatto noi, e concepivi un altro miniPhelps, con altri cromosomi che non sono i miei… e… oddio, mi sembra così sbagliato… e orribile, e… >>, fece lei, improvvisamente allarmata, ma non terminò la frase.
 
 James la baciò con passione, sollevandola fino a farla sedere sul basso mobile del bagno, in modo che fossero alla stessa altezza, e la baciò fino a che non sentì che si rilassava tra le sue braccia…
 
 << Questo è quello che voglio, non mi interessa fare bambini con altre sconosciute, tantomeno fare del sesso con loro. Sono i tuoi cromosomi che mi piacciono, la tua pancia che adoro vedere crescere… i nostri miniPhelps gli unici che posso immaginare. I tuoi Ti amo che voglio sentire…  solo i tuoi gemiti che mi fanno impazzire, i tuoi orgasmi che sono interessato a stimolare, le tue gambe le uniche che voglio aprire >>, disse con decisione.
 
 << Wow, tu si che sai come far innamorare una donna >>, fece lei, intrecciandogli le mani dietro il collo e baciandolo, tirandolo verso di sè.
 
 << E… beh… anche tu sei l’unico per me. Il solo che voglio >>, continuò, perché sentiva che quello era il momento giusto per ricordarglielo; a James si scaldò il cuore, e la baciò con tutta la passione e l’amore che aveva.
 
 
 << Xx, sei in vena di tenerezze stasera? >>, le domandò lui: erano nel loro letto abbracciati stretti, e Xx teneva la testa poggiata sul suo petto, sul lato del cuore, come le piaceva fare, carezzandogli il dorso della mano distrattamente.
 
Fuori non aveva smesso di piovere neanche per un secondo, e tirava un forte vento, e loro se ne stavano accoccolati vicini, sotto un grosso piumone, a scambiarsi piccoli baci e ad accarezzarsi, chiaccherando di loro, raccontandosi le novità dei loro amici e familiari, e dei loro impegni.
 
 << Si, credo proprio di sì. È stato tutto perfetto oggi… e magnifico, e non vedo l’ora che ci sia un'altra giornata come questa >>, gli disse lei.
 
 << Ma? >>, continuò James: aveva assottigliato lo sguardo, e si era accorto che c’era una piccola nota stonata.
 
 << Non ti posso nascondere nulla, vero? >>, chiese retorica, arricciando il naso.
 
 << Difficile… comunque dovresti impegnarti di più >>, le rispose con il sorriso, girandosi su un fianco, in modo da trovarsi faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza dal suo viso.
 
 << Lo terrò a mente. È solo… James, appena scoperto della gravidanza ero molto, molto felice… beh, quando hai accettato la cosa. Comunque il punto è… che ora sono terrorizzata! Mano a mano che passano le settimane io… ho sempre paura di sbagliare, o che sbaglierò qualcosa. Ora che abbiamo sentito il suo cuoricino meraviglioso che batte… l’ecografia… ora che lo abbiamo detto a tutti… si, mi sono liberata, ma sento come un peso, perché tutti si aspettano che noi saremo all’altezza della situazione, e… e io non vorrei deludere nessuno. Pannolini, poppate, notti in bianco… un piccolo bambino che ha bisogno di noi… sapevo a cosa andavo incontro, certo, ma ora sento che tutto è molto più concreto… anche se non avrei fatto una scelta diversa, e nemmeno ora, solo… n-non so se sono pronta, quindi forse avevi ragione tu, all’inizio… scusami… >>, si sfogò lei, tirando appena su con il naso.
 
James la guardò per dieci secondi, sfiorandole il viso con una carezza, prima di risponderle.
 
 << Non devi preoccuparti… non sei la sola ad essere terrorizzata da questo grande cambiamento. Anche io ho una paura enorme di fallire… di non essere all’altezza per il ruolo di padre… tra qualche anno sentiremo qualcuno chiamarci mum and dad, ti rendi conto? Ma, amore… non ci sono libri che ti dicono cosa dobbiamo fare per non fallire, e noi abbiamo fatto insieme questo bambino, ci aiuteremo, non sei sola. I nostri amici, la nostra famiglia non ci giudicheranno, perché sanno che faremo del nostro meglio per miniPhelps… e poi possiamo sempre chiedere consigli, no? Non siamo da soli… credo che le tue siano le paure di tutte le mamme al primo figlio, ma abbiamo tempo per prepararci ancora, ok? >>, disse cercando di confortarla.
 
 << Grazie amore, avevo bisogno di queste parole >>, gli disse sorridendo.
 
 << Lo sospettavo. Posso fare una cosa? Però tu non ridere >>, domandò James.
 
 << Certo >>, gli rispose Xx, facendogli segno di procedere con le mani.
 
 << Ok… ehm… Hi miniPhelps! My beautiful baby… how are you dentro la pancia di mamma? Chi sono io mi chiedi!? I am daddy… non vedo l’ora di conoscerti… io e anche la mamma! E ci sono tante altre persone che sono curiose di vederti… >>, parlò rivolto alla pancia di lei, carezzandola come se fosse qualcosa di fragile.
 
Xx scoppiò a ridere.
 
 << Ma… ehi!! Traditrice! Avevi detto che non ridevi! >>, protestò James, serio solo per metà.
 << Lo… so… scusa ma… eri troppo… buffo… ma… anche… incredibilmente… dolce… >>, fece lei, sghignazzando a ogni parola, quasi piegata in due.
 
James assottigliò gli occhi, e senza preavviso si avventò su di lei, facendole il solletico nei punti più deboli.
 
 << N-no! O-ok stop! B-basta! >>, Xx si divincolava e rideva come una bambina, e James con lei: erano felici e spensierati, senza un problema al mondo, in quel momento.
 
 Xx riuscì dopo vari minuti a bloccargli le mani e a baciarlo, prendendolo in contropiede: era un bacio carico di amore, ma anche di passione e divertimento.
 
 << Ok, stop solletico… ho trovato qualcosa di meglio >>, fece James divertito, tornando a baciarla, sempre sotto il piumone del letto.
 
 << I love you >>, le disse James tra i baci.
 
 << I love you too >>, gli rispose sorridente lei.
  
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