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Autore: Eristhestrange    05/05/2016    1 recensioni
Un'alternativa agli eventi di Dressrosa: una prigioniera piuttosto singolare, un accordo a cui non si può sfuggire, un piano da portare a termine. Ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo X

 

La cosa più giusta da fare

 

Punk Hazard, una settimana prima...

 

A quelle parole tutti scattarono sull'attenti.

Era evidente che Eris non era stata l'unica ad aver percepito quella forte presenza sull'isola: anche Cappello di Paglia e alcuni dei suoi compagni, indubbiamente in possesso della Percezione, l'avevano captata.

"Che vi succede ragazzi?" chiese Chopper impensierito dal repentino cambiamento di umore dei suoi amici.

"Eris ha ragione...c'è qualcuno sull'isola!" rispose Luffy in apprensione, seguito da Zoro "Deve essere piuttosto potente per poter essere percepito fino a qui!".

In effetti anche tra i ranghi dei marines accampati vicino a loro si poteva avvertire una certa tensione. Smoker e Tashigi avevano individuato quell'aura e fu proprio per questo motivo che decisero di avvicinarsi al gruppo di pirati per chiedere spiegazioni.

"Che significa tutto questo? Aspettate visite?" chiese con disprezzo il Viceammiraglio mentre teneva fra i denti uno dei suoi grossi sigari. Al suo fianco, la spadaccina osservava il gruppo da sotto i suoi occhialini da vista, esaminandone le reazioni.

I pirati sembravano altrettanto allarmati.

"Noi non stiamo aspettando nessuno, Fumoso!" rispose il capitano ingenuamente "A meno che questa non sia una trappola della Marina!" proruppe Franky, che stava cominciando a surriscaldarsi.

"Non siamo riusciti a contattare la base! Nessuno può essere venuto di sua iniziativa a soccorrerci!" rispose offesa Tashigi, le sue guance stavano diventando vermiglie mentre Sanji la osservava con estrema ammirazione.

"Chiunque sia, presto si farà vivo! Leviamo le tende! Magari è qualche alleato di quello scienziato pazzo! Scappiamo prima di finire nei guai!" gridò Usopp spaventato.

"E se Usopp avesse ragione? Magari hanno avvisato qualcuno e sono venuti a fermarci prima che lasciamo l'isola!" Nami sembrava appoggiare la teoria del compagno, altrettanto impaurita.

"State tranquilli..." Robin tentava di ristabilire l'ordine, vedendo che anche Chopper e Brook cominciavano a disperare. I due si erano infatti abbracciati lamentando la loro sorte possibilmente nefasta.

"...nessuno ci assicura che sia un nemico. Magari è solo una persona di passaggio, oppure..."

"Oppure si tratta del Rosso che torna a riprendersi sua figlia!" sentenziò Smoker "Lui non interferisce mai con le mie missioni! E poi si da il caso che sappia riconoscere l'aura di mio padre a miglia di distanza!" Eris si espresse indignata verso l'uomo, che alla parole della ragazza rispose sogghignando.

"Non c'è niente da ridere! Tu e quel rompiscatole di Trafalgar avreste dovuto..." si bloccò all'istante, stava per chiedere se qualcuno avesse avuto notizie da lui, quando uno schianto terribile fece tremare la terra.

Si creò subito una gran confusione, tutti cercavano di mettersi al riparo correndo di qua e di là per la spiaggia. Nami, Usopp, Chopper e Brook gridarono disperati; il resto del gruppo invece si stava voltando in tutte le direzioni cercando di capire da dove fosse scaturito il rumore.

Prima che potessero rendersene conto un nuovo, assordante boato risuonò attraverso la baia che si era in quegli istanti ricoperta di una densa coltre di fumo, impedendone una visuale completa.

Eris cominciò a tossire a causa della polvere che si era sollevata "Cosa diavolo sta succedendo?". Altri colpi molto vicini fecero tremare il suolo ma la loro vista era troppo compromessa perché potessero scorgerne l'origine.

Tashigi si era messa a correre in direzione dei marines che giravano gridando per la spiaggia, seguita da Smoker "Portate in salvo i bambini, presto!" ordinò allarmata, sperando che i suoi subordinati la sentissero in mezzo a tutto quel trambusto.

I Cappello di Paglia erano altrettanto confusi e il piccolo Momo si era trasformato in drago, nascondendosi dietro al padre. Nessuno ebbe il tempo di pensare ad una soluzione poiché la foschia iniziò velocemente a diradarsi a causa di un fortissimo e inusuale vento.

"La Sunny!" gridò Franky, accortosi che la nave era stata danneggiata. Finalmente la visione sul piccolo porto era quasi del tutto nitida. Non solo l'imbarcazione dei pirati era stata colpita, ma anche quella della Marina e ciò significava che molto probabilmente chi era arrivato fin lì non era alleato di nessuna delle due fazioni. La ciurma si mise a correre in direzione della Thousand Sunny, mentre i marines tentavano di ristabilire i ranghi.

Eris, che aveva preferito mantenere i nervi salvi e sfruttare l'Haki, capì ben presto che la situazione non avrebbe permesso a nessuno dei due gruppi di fare qualcosa per le rispettive navi.

"Capello di Paglia! Ehi! Fermatevi!" la ciurma si girò di scatto ad osservare la ragazza che correva verso di loro "Fate attenzione! Chiunque sia, è già sulla nave!"

La preoccupazione non servì tuttavia a fermare i giovani pirati, che ben presto si ritrovarono ai piedi della nave seguiti dal Viceammiraglio, il quale aveva udito le parole della ragazza.

Prima che potessero mettere piede a bordo una risata proruppe dal ponte della nave ed un'imponente figura in controluce spiccò un balzo dall'alto, seguita da altre due a loro note.

Si trattava infatti di Baby 5 e Buffalo, i due pirati che Eris e Franky avevano catturato poco prima e che erano stati liberati probabilmente durante il parapiglia generale. L'altra invece era una persona che Eris non tardò a riconoscere come il loro capitano.

"Joker!" ringhiò.

Quel nome gelò il sangue a molti dei presenti che si erano radunati per osservare la scena, sgomenti: l'imponente figura atterrò con un balzo sul suolo innevato. Smoker digrignò i denti.

"L'uomo-uccello di Marineford" sussurrò Luffy fra sé e sé.

Le figure in controluce non avevano permesso di distinguere un cruciale dettaglio che sicuramente avrebbe fatto la differenza da lì a pochi secondi.

Il trio non si era infatti presentato a mani vuote.

Mentre Doflamingo si ergeva divertito davanti agli occhi increduli degli astanti, coperto dalla sua voluminosa giacca di piume, i due scagnozzi si gettarono giù dal parapetto della Sunny atterrando di fianco al loro capitano.

Ora si poteva notare distintamente che Buffalo portava sulle spalle quella che sembrava essere una persona. Con noncuranza gettò la figura davanti a Doflamingo e tutti riconobbero all'istante Trafalgar Law in catene.

"Trafalino!" gridò Luffy, avventandosi contro l'uomo coperto di piume, il quale sfoderò una pistola dalla giacca, puntandola alla testa del ragazzo incatenato. La sua espressione si era contratta in una smorfia di dolore per il recente colpo subito.

"Non così in fretta, Cappello di Paglia!" il capitano si fermò all'istante non appena vide l'arma puntata contro il suo alleato.

"Lascialo andare subito!" "Avete interferito con le mie attività e tentato di privarmi del mio personale scienziato. Non è stata affatto una mossa saggia da parte vostra...Smoker, credevo che la Marina non dovesse ficcare il naso negli affari di un membro dei Sette, non è così?"

"Dopo questa tua bravata non la passerai liscia...non potrai più fregiarti di quel titolo una volta che me ne sarò andato da qui, sappilo." rispose deciso il Viceammiraglio con il suo immancabile sigaro in bocca.

"Sempre che tu riesca ad uscire vivo da tutta questa faccenda. Ad ogni modo, quando Vergo oggi mi ha informato del tradimento di Law ammetto che la cosa mi ha deluso profondamente; a questo proposito sono qui per sbarazzarmi di te una volta per tutte!" ammise sorridente, osservando il ragazzo disteso ai suoi piedi.

"D...Doflamingo..." Law tentò invano di parlare, poiché fu repentinamente interrotto dal suo alleato che era rimasto a guardare il nemico, furibondo "Non osare toccarlo!".

"Fai un passo e Law morirà all'istante. Non è un affare che ti riguarda, Cappello di Paglia." il ragazzo non poté fare altro che stare fermo sul posto, stringendo i pugni, mentre il resto della ciurma rimaneva ad osservare con dolore e rabbia. Anche Eris non poteva credere ai suoi occhi: Trafalgar era stato catturato. "Proprio di questo volevo parlare...Vergo mi ha dato anche una notizia assai piacevole stamattina. Eris, la tua presenza sull'isola è davvero una meravigliosa novità. Ammetto che non mi aspettavo una tua visita, ma speravo almeno fossi qui per affari..."

"Che diavolo vuoi?" chiese sbrigativa e sprezzante. La sua pelle era nuovamente bianca come la neve che copriva la baia.

Sentendola rivolgersi a quel modo ad un membro della Flotta dei Sette, Chopper e Usopp si lanciarono un'occhiata disperata, un brivido gelido li percorse lungo la spina dorsale "Siamo morti!" si sussurrarono.

"Non preoccuparti! Lasciami finire qui e poi verremo a noi!" rispose aggiustando la mira alla fronte del ragazzo che nel frattempo si era voltato verso di lui, osservandolo con aria di sfida.

"No! Fermo!" gridarono all'unisono lei e Luffy; l'uomo si voltò verso la ragazza, sogghignando, senza perdere la mira.

"Non ci provare, Demone Celeste!" tuonò furibonda.

"Ci avrei scommesso...Vergo mi aveva avvisato che questo traditore aveva tentato di farti andare via senza successo e ho immaginato che ti fossi trovata qualche alleato qui! A questo punto direi che entrambi siamo interessati a qualcosa che appartiene all'altro."

"Che cosa vuoi dire?"

"Tu vuoi che io gli risparmi la vita, giusto? Purtroppo Law ha ai polsi delle manette di agalmatolite, dunque un colpo con questa gli sarebbe fatale!" disse scuotendo la pistola davanti ai volti divertiti dei due Ufficiali. La rabbia di Luffy aumentava di secondo in secondo; Zoro e Kin'emon avevano messo mano alle spade, pronti ad intervenire.

"So a cosa ti riferisci e se è questo che vuoi, allora prenditelo!" gli amici della ciurma la osservarono impietriti estrarre dalla tasca l'oggetto che per tanto tempo aveva cercato, la sua unica possibilità di vivere in armonia col suo potere.

"No Eris! Non puoi farlo..." gridò Nami quando comprese ciò che la ragazza voleva fare.

Non appena Doflamingo vide la pietra scoppiò in una grossa risata "Una gemma? Ahahah no, non è esattamente quello a cui ambisco..."

Tutti rimasero interdetti, anche la stessa Eris, la quale ci mise un po' prima di infilare in tutta fretta la pietra in tasca e rispondere "Non porto nient'altro di valore con me!"

"Ti sbagli..."

"Parla chiaro!"

"Tu sei la cosa più preziosa che potresti mai portare con te!"

Il suo volto pallido si accigliò ancora di più e anche gli astanti sembravano essere altrettanto perplessi "Starai scherzando spero! Spiegati meglio, vuoi la mia testa?"         

L'uomo sfoderò uno dei suoi inquietanti sorrisi verso la ragazza indispettita dalle sue risposte enigmatiche "Una donna con un simile albero genealogico non si trova tutti i giorni. Non voglio di certo farmi sfuggire la possibilità di avere un suocero come Shanks! Credo che la cosa mi tornerebbe estremamente utile".

Tutti i presenti rimasero a bocca aperta; nessuno si sarebbe mai aspettato una richiesta simile da parte di Doflamingo, nemmeno la diretta interessata, la quale proruppe in una sprezzante risata "Sei completamente pazzo! Non ti sposerò, né ora né mai."
"Un vero peccato!" rispose stringendo la pistola.

"No!Aspetta! Non c'è nient'altro?" gridò ritornando subito seria. Quella situazione le appariva totalmente surreale, eppure il problema era molto, molto concreto.

"Oggi mi prenderò una soddisfazione Eris. Sta a te scegliere quale!" disse scrutandola da dietro i suoi occhialini. Era evidente che quella situazione così singolare lo divertiva, sapeva che avrebbe ottenuto ciò che voleva, in un modo o nell'altro.

"Eris! Ferma, non fare idiozie!" cercò di convincerla Law, mentre Sanji, infuriato, veniva trattenuto da Zoro e Franky "Sposare Eris-chan??? Nemmeno per sogno!" "Stai fermo! Vuoi farlo ammazzare stupido cuoco?" "Zoro ha ragione, sta fermo qui!" .

Eris era completamente frastornata, le cose stavano procedendo troppo in fretta e la decisione doveva essere presa alla svelta.

"Troverò sicuramente un modo per scamparla prima o poi! Non sarà difficile!Posso affrontare Doflamingo quando mi pare e piace non appena Trafalgar sarà in salvo! Gli devo la vita e non posso permettere che venga ucciso!Sarebbe un disonore."
Ruppe il silenzio, stupendo tutti "Accetto!".

"No!" gridarono in coro i membri della ciurma.

"Sapevo che saresti stata ragionevole, tuttavia sono costretto a ricorrere a delle precauzioni, non vorrei mai che qualcosa andasse storto, capisci cosa intendo vero? Propongo un Sacro Accordo fra me e te, una formalità, sono certo che sai di cosa sto parlando."

La ragazza sgranò gli occhi e rimase senza parlare per qualche secondo, mentre la maggior parte dei presenti osservava la scena tra il meravigliato e il perplesso: era una pratica molto antica e solenne, che non si utilizzava praticamente mai. Eris tentò di mantenere una calma apparente mentre la sua testa scoppiava.

Si morse il labbro inferiore mentre provava ad isolarsi dal mormorio e dalle voci attorno a lei.
"Se deciderò di stringere un patto simile non potrò più tirarmi indietro e dovrò accettarne le conseguenze. Un Sacro Accordo è una cosa fin troppo seria, non mi sarei mai aspettata che un tipo come lui ne conoscesse l'esistenza. Cosa diavolo devo fare? Cosa?"

"Allora, Eris-san. Sto aspettando."

In quell'istante, finalmente, ebbe un'idea "Un momento!Un momento! Dimentichi i pegni, Doflamingo. Non so che cosa tu possa darmi di tanto importante, ma io di certo non ho nulla con me che valga abbastanza!Temo dovrai accontentarti di una semplice stretta di mano".

L'espressione disorientata che sperava di vedere stampata sul volto di Doflamingo non arrivò mai.

"Non temere! I miei amici mi hanno parlato di una cosa molto interessante che fa proprio al caso nostro: si tratta di un grazioso bracciale dorato!Credo che i tuoi poteri ti siano solo d'intralcio alla mia corte, nonché assolutamente inutili! Qualcuno mi ha detto che non vedi l'ora di sbarazzartene...ti sto facendo un favore!" l'uomo sogghignava tenendo la pistola puntata verso Law, il quale nel frattempo era riuscito a mettersi seduto.

"Eris! Non lo fare!" le intimò "Non ti immischiare!"Doflamingo lo rigettò a terra con un calcio per poi rivolgersi di nuovo alla ragazza sconcertata.
"I tuoi poteri o la vita di Law! Quello che preferisci!"

"I miei poteri...non potrò più combattere! Dannazione! Mi ha braccata...non mi resta altra scelta!"

"Molto bene! Ma in cambio voglio Caesar!"

"Ti sei giocata bene l'ultima carta che ti è rimasta! Baby 5, vai a prenderlo!" la ragazza risalì agilmente sulla nave, per poi scendere trascinandosi dietro anche Caesar Clown ancora incatenato.

"Joker, non puoi farmi questo!" gridava senza ricevere la benché minima attenzione da nessuno. Gli sguardi di tutti erano infatti puntati su Eris e Doflamingo.

La ragazza deglutì e fece un passo avanti, osservando con disprezzo il suo avversario.

"Eris! Non so cosa sia un Sacro Accordo ma in ogni caso non puoi scendere a patti con questo tizio!" "Preferisci che qualcuno ci rimetta la pelle? Ti prego, non renderla ancora più difficile di quanto già non sia, Cappello di Paglia!" "Ma..." "Prendetevi Caesar, consideratelo un regalo da parte mia!".

L'uomo interruppe spazientito quel breve dialogo "Procediamo. A te gli onori di casa, Eris."

"Fermati, Demone Celeste! A me non interessa nulla se farai fuori o meno Law, non ti permetterò di creare un'alleanza con uno dei Quattro Imperatori sotto il mio naso!" proruppe irato Smoker.

"Non ho tempo per te adesso! Non vedi che sono impegnato?"

"Non sono affari che mi riguardano!" rispose dissolvendosi per metà in una bianca nube di fumo, per poi avanzare verso il nemico.

Non giunse mai a destinazione.

Un terribile colpo all'addome lo scaraventò contro la roccia all'altro capo della spiaggia.

Tutti si voltarono a guardare terrorizzati il braccio nero di Eris, che si era istantaneamente materializzata davanti al Viceammiraglio.

"Ti chiedo scusa, Smoker-san, ma non posso rischiare" disse fra sé e sé, per poi dare le spalle a Doflamingo e rivolgersi ai presenti che la osservavano esterrefatti. Scrutò ogni volto con i suoi occhi di ghiaccio. La grande folla che si era radunata per assistere a quel momento era rimasta di sasso. "Chi osa mettersi in mezzo farà la stessa fine!" tuonò.

Si voltò di nuovo verso l'avversario che la osservava soddisfatto.

"Ottimo lavoro. Credo che ora tu possa procedere".
La ragazza si schiarì la voce e pronunciò la formula con estrema solennità, con gli occhi puntati sull'uomo sorridente.

"Mi siano testimoni i presenti su quest'isola. Io, Eris, giuro sul mio onore di sposare Donquixote Doflamingo qualunque cosa accada. In segno della mia buona fede ti consegno questa chiave!" disse chiudendosi il bracciale attorno al polso con uno schiocco e gettando la chiave ai piedi di Doflamingo. Il pallore che aveva fino ad allora investito la sua figura si disciolse come neve al sole, scoprendo la sua reale natura.

"No! Eris!" sbottò Law, ancora con la pistola puntata alla testa.
"Possa l'ira degli dei abbattersi su di me se dovessi tradirti o venir meno a questo accordo sacro al mare. Possa il tuono bruciare la vela nera. Possa la tempesta imperversare violenta sulla mia rotta. Possa il dio del mare rovesciare la poderosa chiglia e la Morte condurmi attraverso i sentieri oscuri del suo oblio senza fine con la mia ciurma se non manterrò la mia parola.".

L'uomo sbuffò spazientito "Prolissa come mi aspettavo! Sotto lo sguardo di questi testimoni, ti offro la vita di Trafalgar Law per ottenerti in sposa e in segno della mia buona fede ti consegno quest'uomo!" Baby 5 lanciò Caesar incatenato verso i pirati. Questi si mise a sbraitare e a lamentarsi impaurito, mentre Doflamingo concludeva il suo giuramento con una solennità effettivamente molto minore di quanto non fosse stata quella di Eris.

"Se dovessi tradirti o venir meno a questo accordo, possa il dio del mare punire la mia superbia."

"Tutto qui?" chiese torva dopo aver udito quella conclusione tanto concisa "Che ti aspettavi?" "Avrei dovuto prevederlo, un giuramento proferito da una persona tanto disgustosa non poteva che suonare scarno".

"Sono rituali molto antichi e passati di moda, non avevo dubbi che tu li conoscessi tanto bene"

"Fammi indovinare...l'ironia è una di quelle tante qualità che ti mancano..." rispose con sarcasmo mentre l'uomo raccoglieva la chiave dorata da terra.

"Non preoccuparti, ho tutte quelle che mi servono".

 

Dressrosa, Stanza delle Punizioni

 

"...così mi ha caricata su quel tizio con la faccia da idiota e prima che qualcuno potesse aprire bocca siamo partiti per Dressrosa. Dopo una settimana il re ha fatto la sua mossa, avvelenandomi con il fiore di Lafuente il giorno in cui avevo programmato la fuga coi Tontatta. Ti assicuro che darei qualsiasi cosa per poter dimenticare quella giornata terribile e cancellare quei ricordi dalla mia mente! Oggi i miei amici sono sbarcati sull'isola e hanno iniziato a dargli del filo da torcere, quindi il bastardo ha pensato bene di sposarmi con il palese intento di scoraggiare loro ed umiliare me. Dovrei essere completamente inoffensiva a suo dire, ma se mi ha rinchiusa qui dentro c'è un buon motivo!".

La piccola principessa era rimasta in silenzio ad osservare la ragazza raccontare la sua incredibile storia a bocca aperta.

"Non posso credere che Doflamingo abbia potuto fare una cosa tanto spregevole! Due persone dovrebbero sposarsi perché si amano!"

La ragazza rispose con un mesto sorriso di fronte alla purezza d'animo della Tontatta "Hai proprio ragione...tuttavia credo che il matrimonio sia il minore dei nostri problemi al momento. Il re ha sguinzagliato i suoi Ufficiali e quando mi ha fatta rinchiudere si stava dirigendo verso la Sala dei Semi dove aveva lasciato Trafalgar in catene!"
"E' stato di nuovo catturato? Com'è possibile?"
"Non ne ho idea, so solo che io non posso più fare niente per lui. Devo affidarmi totalmente alla ciurma di Cappello di Paglia e pregare: non mi resta null'altro che questo. Nel caso dovessero fallire io..."

La principessa si alzò in piedi decisa sul ginocchio della ragazza, scrutandola con i suoi grandi occhi blu "Non lo faranno! Da come li hai descritti sembrano delle persone simpatiche e in gamba, non devi dubitare di loro e dei Tontatta! Usciremo da qui proprio come hai detto tu!".

Eris rimase stupita nel constatare che nonostante le sue dimensioni la principessa era assai coraggiosa e aveva una visione molto positiva del futuro, anche se era rinchiusa là dentro da molto più tempo di lei.

"Hai perfettamente ragione Manshelly, è solo che non posso non temere per le loro vite, per la mia sorte e per mio padre! Non potrei mai perdonarmi se succedesse qualcosa ai miei amici, figuriamoci al mio caro padre! Lui è l'unico membro della mia famiglia che mi resta e a causa di ciò che è successo rischio di non rivederlo mai più!"

"Mi dispiace Eris, posso capire come ti senti...anche io non vedo i miei amici e la mia famiglia da tanto tempo, eppure la speranza non mi ha mai abbandonata. Io credo in loro e anche tu dovresti!"

"Se il loro piano dovesse fallire, Doflamingo mi ucciderebbe dopo aver ottenuto da mio padre tutto ciò che vuole. Mi ha privata dei miei poteri e della mia libertà e so che quando la situazione lo richiederà non si farà scrupoli a togliermi anche la vita!"

"Non dire così! Nessuno permetterà che tu muoia! Hai salvato la vita ad un amico mettendo a rischio la tua: hai fatto del bene e ne riceverai altrettanto in cambio! Non temere!"

Eris sospirò, per poi rivolgere un sorriso riconoscente alla Tontatta "Grazie Manshelly!". Questa ricambiò il suo sguardo "Ti prego, non essere triste!" "No. Non lo sarò. Non è da me comportarmi in questo modo! Devo avere fiducia e aspettare!" "Esatto! A proposito, c'è una cosa che volevo domandarti da un po'..." "Dimmi pure!Tanto abbiamo tutto il tempo!" "Che cos'è Redfalls?"

Lo sguardo di Eris si fece pensieroso "Oh beh...da dove comincio..".

Proprio in quel momento un rumore proveniente dall'esterno allarmò le due compagne di prigionia.

"Oh no! Spero non siano gli Ufficiali!" disse la principessa per poi scivolare lungo la gamba della ragazza, rifugiandosi nelle sue mani.

"Tranquilla! Nessuno ti toccherà!" affermò alzandosi da terra con lo sguardo fisso sulla porta.

La chiave venne inserita nella toppa e cominciò a girare. Ad ogni scatto l'angoscia delle due prigioniere aumentava sempre di più; il timore di Eris era di non poter difendere sé stessa o la principessa nell'eventualità che si fossero presentati gli Ufficiali della Family.

La maniglia della porta venne spinta all'ingiù e l'uscio si aprì lentamente, cigolando.

"Oh! Siano benedetti gli dei! Leo!"  la ragazza gridò di gioia mentre i due Tontatta entravano nella stanza di corsa, seguita dalla principessa, la quale non riuscì a trattenere le lacrime "Leo!Kab!".

"Eris! Principessa!" salutarono gioiosi i due nani "Che bello vedervi entrambe sane e salve!"

"Come avete fatto a trovarci?" chiese sorpresa e felice Eris, mentre Manshelly, scesa dalle sue mani, abbracciava entusiasta gli amici.

"E' stata Viola-sama! Grazie alla sua chiaroveggenza è riuscita ad individuarvi, ma ora non c'è tempo per le spiegazioni, dobbiamo andare via alla svelta!" la esortò Leo dirigendosi verso l'uscita.

"Andate!" la ragazza chiuse gli occhi "Io devo restare qui!" "Ma che dici Eris?" i Tontatta rimasero spiazzati da quell'affermazione "Mi rendo conto di essere inutile per voi! Sapete correre veloci e non farvi notare, se venissi con voi le guardie mi catturerebbero subito e senza i miei poteri sarei solo d'intralcio!" "Non se ne parla! Tu vieni con noi!" Manshelly pareva non voler sentire ragioni e nemmeno i suoi amici.

"Eris, non ci sono più guardie a pattugliare il palazzo! Sono tutte a proteggere le zone chiave della città e quelle che erano in questo corridoio le abbiamo tramortite noi!" le rispose Kab con orgoglio "Eh? Non capisco..." "Oh giusto! Voi eravate chiuse qui dentro, non potete sapere ciò che è accaduto in città! Eris, quando uscirai di qui purtroppo Dressrosa non sarà più come l'hai lasciata! Pica ha cambiato completamente l'assetto geomorfologico dell'isola e tutti i punti cardine ora sono situati in luoghi diversi, il palazzo adesso si trova sopra il Campo dei girasoli!".

La ragazza ascoltò esterrefatta assieme alla piccola principessa "Cosa vuoi dire? Come stanno i Cappello di Paglia? Che fine hanno fatto tutti?" era estremamente allarmata, così come Manshelly, e purtroppo Leo non poté far altro che dire la verità "Doflamingo ha usato i suoi poteri per creare una gabbia indistruttibile di fili che si restringe sempre più attorno all'isola, distruggendola lentamente! Era davvero infuriato quando gli Usolanders hanno ritrasformato tutti i giocattoli dell'isola in umani e ha messo una taglia sulla testa di tutti gli intrusi sull'isola! Non devi preoccuparti per loro, stanno bene, sono degli eroi del resto! Sono riusciti a risalire il palazzo e Zoroland ha sconfitto Pica!".

" Sapevo che ce l'avrebbero fatta! Dov'è Luffy ora? E Trafalgar? Sapete qualcosa di lui?"

"Hanno risalito il palazzo insieme ai combattenti del Corrida Colosseum ed ora si trovano entrambi a fronteggiare Trebol e Doflamingo nella Sala dei Semi!"

"Cosa? Loro due da soli? Maledizione! Se solo potessi aiutarli in qualche modo!"
"Ma puoi! Per questo dobbiamo andare via alla svelta! Bisogna liberarti dal bracciale!"

"Ma che dici Leo? Lo sai che non posso toglierlo...il Sacro Accordo..."

"Robiland ci ha detto di dirti che Doflamingo ha dimenticato una cosa molto importante, ovvero di stabilire i limiti di tempo del vostro accordo. Dato che adesso avete entrambi assolto alle vostre promesse ora sei svincolata!"
Non sembrava essere vero. Quella notizia la sconvolse più di tutte, era libera!

"COSA? Non posso crederci...dici sul serio Leo?"

Il Tontatta le rispose sorridente con un accenno del capo.
"Tuttavia...serve la chiave per riaprire il bracciale e non credo che Doflamingo me la ridarà gentilmente!"

"Non serve che te la restituisca! Viola-sama sa già dove si trova!"

"Eris, hai sentito? E' meraviglioso!" esclamò Manshelly, i suoi occhi luccicavano. Era davvero felice di sapere che finalmente la sua nuova amica avrebbe potuto tornare ad usare i suoi poteri.

"Già...non riesco ancora a crederci..."

"Mi dispiace interromperti Eris ma dobbiamo sbrigarci! Viola-sama ha detto che non appena saremo nell'atrio davanti alla piscina dovremo contattarla tramite il lumacofono!" Kab la scosse dai suoi pensieri

"D'accordo! Molto bene, sbrighiamoci allora!".

I Tontatta salirono sulle spalle nude della ragazza, la quale attraversò la soglia uscendo finalmente da quell'angusta stanza.

Non appena mise piede nel corridoio tuttavia le venne in mente qualcosa di molto importante e si fermò.

"Un momento! Tontatta, devo fare una deviazione obbligatoria e sono costretta a chiedervi un ennesimo favore! Devo occuparmi di una qualcosa di molto importante, nel frattempo vi chiedo per favore di..."

 

Poco dopo, nell'atrio al primo piano del palazzo di Dressrosa...

 

"Ah! Non mi sembra vero! Finalmente! Grazie mille!"

Eris stava seduta su uno dei canapè rosa dell'atrio, il quale era stato danneggiato da Luffy durante la battaglia, e si stava sistemando con gioia i suoi stivali di pelle.

Si era tolta l'abito rosa stracciandolo furiosamente per poi indossare la sua consueta mise: un'ampia camicia rossa, un bustino nero, pantaloni di pelle e un grosso cinturone dalla fibbia dorata.

Aveva lasciato i suoi vestiti nella torre, sotto al letto, nell'attesa di poterli indossare di nuovo e finalmente quel momento era arrivato. Mentre Eris e Manshelly erano andate a sbrigare un'importante faccenda, Leo e Kab avevano corso a perdifiato lungo la torre del palazzo per andare a prendere gli abiti della regina.

"Vi ringrazio! Non mi sarei mai potuta battere con quell'affare addosso! Il tizio che me l'ha portato era uno snob e un vero incapace in fatto di moda! Come si può anche solo pensare di girare volontariamente con un simile obbrobrio addosso!".

I Tontatta la osservavano sorridenti e le risposero in coro "In realtà ti donava molto!"

"Eh no, non cominciate anche voi! Non mi vestirò più di rosa per i prossimi cento anni!" rispose ridendo mentre si disfaceva l'acconciatura raccolta. Lentamente lunghe ciocche di capelli rossi cominciarono a correre lungo la sua snella figura. Quando ebbe finito il pavimento era coperto da un fitto nugolo di forcine e mollette, ma la sua chioma era finalmente libera da quella gabbia indesiderata.

Nel frattempo Kab stava provando a contattare Viola dal suo lumacofono e quando finalmente rispose, tutti si misero in cerchio attorno al dispositivo posto sul divanetto.

"Viola-sama!" "Kab! Leo! State bene?" la voce della ragazza risuonò leggermente metallica a causa dell'apparecchio "Si! Con noi ci sono anche Manshelly ed Eris, siamo nell'atrio, come ci avevi detto!" " Oh, grazie al cielo! Posso parlare con Eris?" "Certamente! E' qui!".

La ragazza si sentiva profondamente a disagio nel rivolgere la parola a quella che per lei era sempre stata una nemica, ma sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con lei prima o poi.

"Pronto? Eris?" "Eccomi, sono qui! Senti...volevo dirti che..." "Non fa niente! So perché hai agito in quel modo, ma ora non abbiamo proprio tempo per discuterne! Ti dirò dove si trova la chiave, ma prima devi rispondere a una domanda, devo sapere!" Viola sembrava piuttosto in apprensione e questo fece preoccupare Eris.

"Parla.." "Che legame hai con Redfalls? C'entri qualcosa con l'accaduto?".

Come immaginava le cose non stavano andando per niente bene, tuttavia sapeva che mentire non sarebbe servito a nulla. Sospirò.

"Si. E' proprio come pensi!" dopo qualche istante di silenzio, la voce di Viola tornò a farsi sentire "Allora non posso darti la chiave, mi dispiace tanto. Non voglio che succeda qualcosa a Dressrosa e ai suoi abitanti, non potrei perdonarmelo mai, cerca di capire..." questa volta fu Eris ad interromperla "No, lo capisco ed hai ragione. Tuttavia non posso rinunciare a battermi con Doflamingo, non posso proprio!" "A questo stanno già provvedendo Cappello di Paglia e Law! Ti ridarò la chiave quando tutto sarà finito!".

La ragazza cominciò ad agitarsi, la libertà che le sembrava tanto vicina pareva in realtà essere più difficile da raggiungere del previsto. Prese in mano la cornetta e supplicò la donna "Ti prego! Sai che hanno bisogno di aiuto!" " Non ho nulla contro di te ma non possiamo rischiare! " "Dovete!" "No! Se l'isola..." "L'isola sta per essere completamente distrutta da questa dannata gabbia! Dovete tentare! Ti scongiuro...ci sarà pure qualcosa che..." "Eris...che c'è?".

Si era fermata per un momento a pensare quando improvvisamente inarcò le labbra in un sorriso "Ho avuto una grande idea! L'isola non correrà alcun rischio, infatti userete l'agalmatolite su di me!" "Scusami ma temo di non capire cosa intendi dire!" Viola sembrava essere alquanto perplessa, così come i Tontatta che la stavano osservando. Eris non tardò a dare spiegazioni "Quando vedrete la situazione aggravarsi dovrete usare l'agalmatolite su di me ed eviterete qualsiasi tipo di pericolo! Fidatevi! Basterà che vi procuriate delle catene oppure potete usare il mio bracciale!" "Potrebbe funzionare! Ma chi ci assicura che ti farai avvicinare?" "Sarà sufficiente che io la tocchi! Potrete anche lanciarmela addosso se non vi fidate!" "Me ne occuperò io!" il piccolo Tontatta si era coraggiosamente fatto avanti prima di tutti e ciò fece sorridere benevolmente le due donne "No Leo! Tu hai ingerito un Frutto del mare e non riusciresti a portare l'agalmatolite con te senza risentirne!" "So che troverete un modo, ma ora come ora abbiamo molta, moltissima fretta!" ammise sbrigativa Eris, osservando all'esterno la gabbia di fili "Ditemi dove si trova la chiave! Presto!".

"C'è un vano in una delle pareti della piscina, all'interno è custodita la scatola con la chiave!" "Cosa? Nella piscina?" "E' acqua dolce, anche gli Ufficiali possono tuffarsi senza problemi!" "Diavolo! Mi ero appena cambiata! Non fa niente, quello che conta in questo momento è riprendermi i poteri alla svelta! Grazie Viola!" "Ti prego, presta attenzione! E anche voi Tontatta!Vi osserverò tramite la Chiaroveggenza! A presto!" la telefonata si concluse ed Eris e i nani si ritrovavano a dover agire per conto proprio.

"Aspettatemi qui! Torno subito!" disse alzandosi dal canapè e correndo verso la piscina per poi tuffarsi in acqua.

I Tontatta raggiunsero correndo il bordo della piscina, osservando apprensivi le onde e le increspature sulla superficie.

Sembravano passate delle ore quando, finalmente, una mano uscì dall'acqua sorreggendo una piccola scatola.

 

----

 

La città era in fiamme.

Il dolore, l'angoscia e la distruzione che Doflamingo aveva portato in quel luogo erano tali da trasparire in ogni cosa su cui l'occhio potesse cadere.

Trafalgar stava in piedi nella Sala dei Semi, ridotta ad una terrazza a cielo aperto e circondata dalle fiamme.

Davanti a lui, seduto comodamente sul vistoso trono di cuori, stava il re dell'isola, il quale lo fissava con il suo consueto sorriso sbeffeggiante.

Prima che potesse mettere mano alla spada, un rumore di passi dietro di lui lo fermò.

Si voltò.

Era Eris, comparsa sulla scena atterrando con le sue enormi ali spianate.  I suoi occhi brillavano, trasudando una rabbia ed un odio che avevano radici profonde e roventi fin dentro la sua anima. Law l'aveva percepito dal suo solo sguardo.

"Eris, ferma!" le gridò vedendola avanzare, ma quella non lo stava ad ascoltare e continuava a camminare con aria assassina.

"Brutta testarda! Si farà ammazzare!" provò ad andarle incontro ma si rese conto che i suoi piedi erano come incollati al terreno: non poteva muoversi di un passo. Provò ad usare i suoi poteri, ma non funzionò: qualcosa stava andando terribilmente storto.

"Quel bastardo mi ha fatto qualcosa, ma non so cosa! Non posso spostarmi, aiutami! Abbiamo più possibilità se agiamo insieme! Faresti una follia ad andargli incontro da sola!"

Gridò mentre Eris si avvicinava sempre di più al trono, incurante delle sue parole.

Law temette per la sua vita. Pensò che Doflamingo l'avrebbe colpita e che la ragazza avrebbe scatenato la sua collera e il suo potere.

Seguì con sgomento la figura flessuosa che si avvicinava sempre più al nemico, il quale ne osservava le movenze con la sua consueta espressione sogghignante.

Appoggiò le mani sui braccioli del trono, osservando il suo avversario negli occhi.

Vicina.

Sempre più vicina.

Con grande orrore di Law, la ragazza si spinse contro Doflamingo baciandolo appassionatamente, per poi sedersi sulle sue ginocchia sopra trono.

Teneva le braccia bianche attorno al suo collo come se non volesse in nessun modo staccarsi dal lui, facendo passare le mani affusolate fra i capelli biondi.

Le labbra vermiglie si schiudevano in veementi e selvaggi baci. Doflamingo rispondeva a quelle effusioni stringendola, accarezzandola con altrettanta passione; quel loro amplesso contorto trasudava una lussuria sfrenata.

Quella scena fece esplodere in Law un senso di nausea.

"Che diavolo fai Eris?" gridò con gli occhi sbarrati.

Con un lieve schiocco la ragazza staccò finalmente le sue labbra da quelle del re per poi, finalmente, rivolgersi a lui.

Lo osservò con sguardo crudele per un po', poi guardò Doflamingo e i due scoppiarono in una fragorosa, inquietante risata.

"Che cos'hai da guardare, Trafalgar?"

Il ragazzo, completamente incapace di muoversi, sentì montare dentro di sé una collera incontenibile.

"Cosa significa tutto questo? Ti ha avvelenato di nuovo, non è vero? La pagherai per questo Doflamingo, la pagherai cara!"

"Avvelenata?" la ragazza rise ancora "Ma quanto sei sciocco! Hai davvero creduto a quella stupida storia? Io amo Doflamingo. Con tutta me stessa."

"E' il veleno che ti fa dire certe follie! Ti prego, cerca di tornare in te! Ascoltami!"

"Trafalgar, dico sul serio. Non c'è nessun veleno."

Il suo tono lapidario mise un freno al frenetico tentativo di liberarsi di Law, che la osservò ancora più inorridito.

"E' stata tutta una messinscena! Una farsa per voi stupidi ingenui! Eppure dovresti intendertene per quanto riguarda queste cose...Doflamingo ha sempre avuto ragione, fin dall'inizio! Questo è uno dei tuoi ennesimi tentativi per sradicare uno dei Quattro Imperatori, ma nemmeno questa volta andrà a buon fine, sappilo!"

"No..."
"Lo so...lo so...non sei qui solo per rovinare Kaidou...stai anche cercando la vendetta! Una vendetta che progetti da troppo tempo!" il suo sguardo si fece di fuoco "Ho barattato la tua stupida vita in cambio della mia libertà e tu cosa hai fatto? Non solo sei venuto qui solo per vendicare un'altra persona, ma ti sei anche fatto catturare e sconfiggere! Sei davvero patetico!" gridò con disprezzo dalle braccia dell'amato.

"Doflamingo mi ha detto che secondo lui voi due siete fatti della stessa pasta, ma io gli ho assicurato che non è così...infatti lui porta una corona ed è nato per vincere! Tu invece sei solo una nullità e dovendo scegliere da che parte stare, ho preferito quella del migliore!"

"Eris..."

"Per te è Eris-sama!" una strana forza lo sbatté a terra.

Non poteva credere a ciò che stava succedendo. Quei discorsi, pronunciati da lei, lo colpirono come frecce intrise di veleno mortale.

Ogni parola, ogni gesto compiuto fra le braccia di Doflamingo gli aveva lentamente lacerato l'anima. Non poteva essere Eris. Non era possibile.

Tentò di rimettersi in piedi, ma sapeva di essere del tutto inerme. Si sentì improvvisamente colpevole di tutto quello che stava accadendo.           

"Perché?" riuscì solo a domandare con voce smorzata.

"Perché? Hai davvero un bel coraggio a chiedermelo, ma ti risponderò. Perché siete solo degli incapaci! Perché arrangiarsi è meglio che porre la fiducia in qualcuno che è destinato a deluderti! Perché avere degli alleati potenti è indispensabile per fare strada nella vita! Perché l'amore che nasce fra le avversità è senza dubbio il più forte e resistente di tutti!"

"Che stai dicendo? Non c'è nessun amore fra voi due! Lui non ti amerà mai, non sa nemmeno cosa voglia dire!" rispose sprezzante.

La ragazza rise di nuovo " Tu ne sai qualcosa? Non credo proprio. Io e Doflamingo abbiamo le stesse ambizioni, gli stessi interessi, gli stessi sogni. Insieme devasteremo questa inutile terra, conquisteremo i mari e distruggeremo il mondo, lentamente. Lo corroderemo dall'interno come vermi in una splendida mela rossa. Conquisteremo, abbatteremo, uccideremo. Arriveremo fino a Marijoa e la raderemo al suolo! Lì, su quella terra, stabiliremo la nostra sede divina!"

"Sei impazzita! Di che diavolo stai parlando? E' evidente che sei sotto l'effetto del veleno!"

Inaspettatamente anche il sorridente Doflamingo intervenne "Io ed Eris siamo due divinità predestinate. L'unica cosa che ci manca per poter ascendere è l'immortalità!"

"E sarai tu a darcela!" concluse Eris, accarezzando premurosamente una guancia all'amato. Il compagno le chiuse la bocca con un appassionato bacio che provocò ulteriore disgusto in Law.

"Non darò mai l'immortalità a due pazzi come voi!"

La ragazza si alzò in piedi con un sorriso; in un attimo la nodachi di Law fu nelle sue mani. La gettò ai piedi del trono con noncuranza e si diresse verso il ragazzo che la guardava furibondo.

"Farai esattamente ciò che ti diremo. Non preoccuparti, ti farò desiderare la morte più di qualsiasi altra cosa al mondo!"

"Anche se lo facessi, funzionerebbe per uno solo di voi!" sorrise beffardo "E sicuramente lui non permetterà che sia tu a trarne beneficio! Comunque sia non darò l'immortalità né a te né a quel pazzo!".

La ragazza sogghignò "Ti ringrazio per esserti premurato per me, Trafalgar, ma non devi temere. Io so come estrarre un frutto del diavolo dal suo possessore! Mi basterà farlo mangiare a qualcuno che posso controllare e sia io che Doflamingo avremo ciò che vogliamo!"

Tutto il disprezzo, l'angoscia e il timore di quegli interminabili minuti vennero a galla "Come fai ad essere così spregevole! Tu non sei Eris! Non sei mai stata così, non avresti nemmeno pensato una cosa simile!" gridò.

"E' tutta colpa tua, Trafalgar! Se non fosse stato per te non sarei mai dovuta ricorrere al Sacro Accordo, invece sei solo un essere meschino, a cui non importa nulla se non raggiungere il suo scopo.  E' arrivato il momento che anche io faccia lo stesso! Non penserò mai più alla cosa più giusta da fare, ma a quella che mi conviene!"

"Da me non otterrai mai l'immortalità!" ringhiò collerico.

"Va bene...mi accontento del frutto...e della tua testa! Doflamingo, te li consegnerò entrambi su un piatto d'argento!" al sorriso malefico del re, la ragazza si inginocchiò, avvicinando il viso a qualche centimetro dal furibondo Law.

"E' colpa tua, ed ora morirai per questo. Addio, Trafalgar."

 

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Scusate il ritardo! Ma cosa sta succedendo a Dressrosa? Possibile che Viola e suo padre avessero dei buoni motivi per non dare la chiave ad Eris? Chi lo sa...tutto dipende da ciò che succederà nel prossimo capitolo! Nel frattempo godetevi questa versione "ufficiale" (disegnata appositamente) di Eris nel suo caratteristico abbigliamento da pirata! Fatemi sapere se avete apprezzato! Grazie a tutti per aver letto, alla prossima!

 

 

 

   
 
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