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Autore: Minipage    06/05/2016    1 recensioni
{Le tante avventure di Magnus Bane e Alexander Lightwood}
1 - Piano Days (I giorni di pioggia portano la musica)
2 - The Ultimate Illusion (Gli incubi possono essere molto realistici)
3 - Puppies in the Rain (Non si può resistere ai cuccioli)
4 - Sick Days (Persino gli shadowhunters si possono ammalare)
5 - Il Giorno del Matrimonio (Non si dovrebbe mai arrivare in ritardo ad un matrimonio)
6 - Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio! (Magnus non si trova e c'è un drago in libertà)
7 - Things that change and remain (Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono)
8 - Last Days (La morte non uccide solo una persona)
9 - Bambino per sbaglio (Un incantesimo va storto e Magnus viene trasformato in un bambino)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Warlocks, Shadowhunters and Dragons - Oh My - CAP 6

Minipage è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio!

Magnus e Alec avevano una regola: potevano sparire senza preavviso per un tempo massimo di 24 ore, prima che l'altro andasse nel panico.

Magnus era scomparso da 22 ore, 15 minuti e 17 secondi, quando Jace chiamò Alec.

"Un lupo mannaro ha appena chiamato dicendo di aver visto un drago sull'Empire State Building che cercava di mangiarsi un gargoyle."

"Sono occupato" rispose Alec.

"A fare cosa?"

"A non avere un attacco di panico." Sospirò. "Ok, ci troviamo là."

"Perchè dovresti avere un attacco di panico?"

"Magnus è sparito."

"Sa badare a se stesso."

"Io non ne sono così sicuro."

"Beh, io sì" disse Jace. "Ora vieni all'Empire State Building."


***


C'era un drago rosso che svolazzava sopra un magazzino, legato al tetto con una catena sottile.

Jace, Clary, Isabelle e Alec erano in piedi sul marciapiede, guardando in alto  con orrore e soggezione.

"Non avevo mai visto un drago prima" disse Jace. "Ma quel coso è una figata."

"Avevi detto Empire State Building" disse Alec. Erano nei dintorni del grattacielo, ma non sopra, come aveva detto Jace. Gli altri ignorarono il suo commento, come avevano imparato a fare quando era di cattivo umore.

"Come lo uccidiamo?" domandò Clary.

"Io penso che dovremmo almeno cavalcarlo, prima" disse Jace.

"Concordo" rispose Isabelle.

"Possiamo semplicemente sbrigarci ad ucciderlo?" pregò Alec.

"Perchè? Cosa abbiamo di più importante da fare?" sua sorella lo guardò.

Lui rimase in silenzio.

"Il suo ragazzo è scomparso" spiegò Jace.

"Sono passate 24 ore?"

"No - " cominciò a dire il moro.

"Allora vedi di calmarti."


***


"Alec!" urlò Jace. "Quando vuoi!"

Il drago ruggì di rabbia e il ragazzo rischiò di cadere.

"Jace!" strillò Clary. Alec si stava ancora arrampicando su per la catena attaccata al collo del drago. C'era un punto debole, uno spazio tra le sue squame proprio sotto la sua zampa anteriore sinistra.

L'unico modo per abbatterlo era pugnalarlo proprio lì.

Jace penzolava dalla sua coda, tentando disperatamente di rimanere aggrappato e provando a distrarlo. Clary era a terra, pronta ad intervenire in caso di emergenza e Isabelle stava cercando di colpirlo in un occhio.

Alec sfoderò la spada angelica e si sporse.

Si focalizzò sul rimanere in equilibrio.

Lasciò la presa con una mano sulla catena e colpì il punto debole della creatura con la lama.

Il drago ruggì ancora, questa volta di dolore.

"Via di lì" urlò Clary.

Il ragazzo si lasciò scivolare lungo la catena e vide Jace fare un balzo e atterrare accanto a lui.

Rotolò di lato appena i suoi piedi toccarono il terreno.

Il drago stava cadendo velocemente.

Sentì Jace spingerlo via dalla traiettoria del corpo della creatura, che atterrò con un tonfo dove pochi attimi prima si trovava lui.

"Hai ucciso il mio drago!"

Tutti alzarono lo sguardo per vedere l'uomo anziano che stava in piedi di fronte all'uscita antincendio.

Non era affatto contento.

"Beh, sa, non può tenere un drago" disse Jace.

L'anziano rise.

"Stupidi shadowhunters" sospirò. "Vi pentirete di aver ucciso il mio drago."

Delle scintille dorate svolazzarono attorno alle sue dita.

Alec scoccò immediatamente una freccia verso lo stregone. Il suo corpo cadde dal tetto, finendo in strada.

"L'hai ucciso" realizzò Isabelle.

"Probabilmente era lo stesso stregone che ha evocato quei demoni il mese scorso" disse Alec.

"Il Conclave sarà infastidito" sussurrò Jace. Lui scrollò le spalle.

"Solo se Magnus farà rapporto."

"Cosa che non succederà, perchè tu te lo sc - "

"Ma non lo trovare strano?" domandò Clary. "I draghi sono rari e potenti. Un conto è evocare qualche demone, ma un drago?!"

"Che intendi dire?"

"Che non credo che sia stato lui ad evocarlo. È opera di qualcun altro."

"Magnus" disse Alec, con tono grave.

"Probabilmente è qui nei dintorni" disse Isabelle.

"Noi perlustriamo l'interno del magazzino" disse Jace. "Clary, occupati del corpo. Izzy, la porta sul retro."

Tutti annuirono.

Un minuto più tardi, Jace e Alec si stavano preparando ad entrare.

Il biondino calciò la porta di legno.

Poi fu spinto all'indietro da qualcosa.

"Che - Tessa?"

Il moro foderò la spada.

"Mettete via le armi, per favore" disse lei. Jace era l'unico ad aver notato che si vestiva sempre di grigio. Oggi indossava un completo.

I due fecero ciò che aveva detto.

"Da che ho capito, state cercando Magnus."

"Sai dov'è?"

"Sì. È in quest'edificio, ma non è se stesso."

"Cosa intendi?" chiese Jace.

"È sotto incantesimo."

"Potresti spiegarti meglio, Tessa, per piacere?" domandò Alec in tono sbrigativo.

"Calmati, Alexander. Sta bene. Solo che non è proprio in sè. È più ... potente e sta eseguendo gli ordini dello stregone morto sul marciapiede."

"Di lui si sta occupando Clary."

"Bene. C'è un controincantesimo, ma io non lo conosco. Lo stavo cercando, quando Magnus ha evocato il drago."

"Sapevi che lo stavamo cercando?" chiese Alec.

"Speravo di riuscire a far passare la cosa sotto silenzio e rimandarvi a casa Magnus senza che ne sapeste nulla" disse lei. "Ma sì, lo sapevo."

"Allora, come lo fermiamo?" domandò Jace.

"Probabilmente evocherà qualcos'altro. Immagino quello che voleva Kelfur, un esercito di demoni."

"Kelfur? Si chiamava così?"

"Il suo nome è irrilevante" rispose Tessa. "La cosa importante è distrarre Magnus."

Jace sogghignò e lanciò un'occhiata ad Alec.

"Non è fisicamente violento" disse la ragazza. "Non è stato stregato per quello, quindi dubito che ti farà del male. Ma è vulnerabile nenei suoi istinti più umani."

Il biondino represse una risata.

"È nel seminterrato. Jace, tu puoi aiutarmi a trovare il controincantesimo. E chiamare Isabelle. AAvremo bisogno di tutto l'aiuto possibile."

"Buona fortuna" disse lui ridendo e dando una pacca sulla spalla al suo parabatai.

"Stai attento" disse invece Tessa. "Non lasciare che pronunci alcun incantesimo."

I due si allontanarono.

Alec fece un respiro profondo e iniziò a cercare la porta del seminterrato.

Non ci volle molto. Il magazzino non era tanto grande.

Scese le scale facendo meno rumore possibile.Non aveva idea di cosa aspettarsi.

La stanza era buia, illuminata solo da poche candele, che proiettavano abbastanza luce da rendere visibile il pentagramma rosso sangue sul pavimento.

Il seminterrato puzzava di fuoco e fumo.

"Magnus" disse Alec. La sua voce tremava.

Osservò il resto della stanza.

C'era una scrivania piena di ingredienti, tutte cose che gli era già capitato di vedere in giro per l'appartamento, qualche volta.

Sentì il rumore di una porta che veniva aperta.

Un paio di occhi rossi scintillarono sulla soglia, riflettendo la luce delle candele.

"Magnus - "

"Alexander. Cosa ci fai qui?"

"Ti cercavo."

"Almeno tu stai dicendo la verità."

"I tuoi occhi sono rossi" disse Alec. Lo stregone era ancora fermo sulla soglia.

"Sei perspicace, oggi. Ti piacciono?"

"Sono diversi."

"Questa non è un'opinione. Io ho chiesto cosa ne pensi."

"Li preferisco oro."

Un secondo dopo, Magnus era in piedi proprio di fronte a lui.

Corrugò la fronte.

"Dov'è Kelfur?" chiese. Era come se potesse percepire la scomparsa dell'altro stregone.

"È morto."

"L'hai ucciso tu?" chiese Magnus. Sembrava più un'osservazione.

Il ragazzo rimase in silenzio.

Lo stregone sollevò una mano e lui si ritrasse istintivamente, aspettandosi uno schiaffo.

"Non ti colpirei mai, Alexander."

Gli accarezzò gentilmente la guancia.

"Hai le mani fredde" disse lui.

"Ti ha mandato Tessa?" chiese piano l'altro. Alec era sulla difensiva.

"Sì" rispose con un sussurro.

Come avrebbe reagito?

Magnus si limitò a sorridere.

"Smettila" disse lo shadowhunter. "Qualsiasi cosa tu stia facendo, smettila e basta."

"Non posso, tesoro."

"Sì che puoi."

"Hai intenzione di dirmi  che non sono lucido?"

"Non lo sei. Questo non sei tu. Sei posseduto."

L'altro si avvicinò ancor di più.

Alec cercò di fare un passo indietro, ma scoprì di essere contro un muro, senza vie di fuga.

"Si tratta davvero di una possessione?" sussurrò lo stregone al suo orecchio, mandando brividi lungo tutta la sua colonna vertebrale.

"Sì" disse il ragazzo, inspirano bruscamente.

"Hmm. Dovresti distrarmi?"

"Sì." Magnus baciò gentilmente la sua guancia.

"Sembra quasi che mi stia distraendo da solo. E che tu sia qui per caso."

"Non sarebbe più semplice venire a casa con me?" chiese Alec.

"Molto coraggioso, Alexander - "

"È morto. Non hai più motivo di continuare. Non ci sarà nessun esercito di demoni o qualsiasi altra cosa volesse quel tizio."

"Ci sarà sicuramente se Tessa non trova il controincantesimo" rispose Magnus.

"Lo troverà."

Lo stregone fece un passo indietro. I suoi occhi rossi erano furiosi, ora.

"Torno al lavoro. Prova a fermarmi, se devi. Ma dubito che ci riuscirai."

Si voltò.

Alec era ancora immobile contro il muro quando l'altro cominciò a trafficare con le cose sulla scrivania.

Quanto tempo ci avrebbe impiegato Tessa a trovare l'incantesimo?

Si avvicinò al tavolo a grandi passi.

"Fermati" ordinò. "Magnus, so che sei ancora lì dentro."

Lo aveva detto solo perché era ciò che aveva sentito dire alle persone in tv.

Magnus alzò lo sguardo e fece un sorriso che non era da lui.

"Sono io" disse. Sparse della polvere in una ciotola d'argento, da cui si sollevò uno sbuffo di fumo rosa.

Il cellulare di Alec gli vibrò in tasca.

Lo prese. Magnus non lo degnò di uno sguardo.

Jace: Tessa ha chiamato Cat che si ricordava un controincantesimo. Saremo lì tra dieci minuti.

Il telefono vibrò di nuovo.

Jace: C'è traffico.

Alec: SBRIGATEVI.

"Hanno trovato l'incantesimo?" chiese Magnus, sogghignando.

"No" rispose Alec, mettendo via il telefono.

"Be', ancora due ingredienti e sarò in grado di aprire un portale per i regni dei demoni."

"Tu - cosa?!"

Magnus fece una pausa.

"Tessa non te l'ha detto? Il drago era solo l'inizio. Era il risultato di un primo tentativo. Il secondo andrà meglio."

Alec si mise tra Magus e il tavolo.

"Ora hai intenzione di provare a fermarmi?" chiese lo stregone.

"Questo non sei tu. I tuoi occhi sono rossi. E se questo non vuol dire cattivo, beh, allora non so cosa possa volerlo dire."

"Il fumo verde" disse Magnus. "Il fumo verde spesso indica qualcosa di cattivo."

Lo shadowhunter scosse la testa, incredulo.

L'altro fece un sorriso triste.

Alec mise una mano sulla sua guancia  e si sporse per baciarlo con passione.

Magnus sobbalzò un po' per la sorpresa, ma rispose al bacio.

Quando i due si separarono, i suoi occhi erano più oro che rossi.

"Magnus... " Gli occhi dello stregone brillarono, prima di chiudersi.

Magnus barcollò e Alec lo afferrò al volo.

Sentì dei passi provenire dalle scale, mentre lo posava sul pavimento.

Alzò lo sguardo. Tessa stava camminando verso di lui.

"Che hai fatto?" le chiese.

"Controincantesimo" disse lei, senza esitare. "Controlla il battito."

"Battito?"

"Alexander!" scattò lei.

Il ragazzo appoggiò due dita contro il collo dello stregone.

Ogni secondo che passò lo uccise lentamente.

"Niente" mormorò.

Morto.

"Aspetta un attimo" disse Tessa.

"È morto!" urlò Alec. Anche la ragazza stava iniziando a dubitare di sè e le urla dello shadowhunter non la stavano aiutando.

"Controlla di nuovo" insistette.

Alec controllò di nuovo il corpo rigido di Magnus. Il petto era immobile e ancora non c'era battito.

Tessa s'inginocchiò di fianco all'amico, prendendogli un polso.

"L'hai ucciso!" urlò Alec. "Stava bene! Io... I suoi occhi erano quasi tornati normali! Ce l'avevo quasi fatta!"

Lei era senza parole.

Si sentirono una serie di passi che scendevano le scale.

Jace, Isabelle e Clary entrarono di corsa.

Si fermarono, senza osare avvicinarsi di più.

"Tessa, aiutalo!" pregò Alec.

"Non so cosa sia successo. Avrebbe dovuto funzionare. Lui dovrebbe stare bene."

"Ma non sta bene!"

"Non so cosa sia successo."

"Magnus" singhiozzò il ragazzo, scuotendo il corpo dello stregone. "Andiamo. Ti prego."

Le luci delle candele tremolarono prima di spegnersi.

"Non vi muovete" ordinò Tessa nell'oscurità. "Jace, hai con te la stregaluce?"

"Sì."

"Accendila, per favore."

La stanza s'illuminò e gli occhi di Magnus erano aperti.

"È stato sexy" disse, sbattendo le palpebre.

"Cosa?" chiese Alec.

"Il bac - Tessa, perchè mi stai tenendo la mano? E che cavolo ci faccio per terra?" Si mise a sedere, guardandosi intorno.

"Ti ho ucciso" disse Tessa.

"Oh, grazie di averlo fatto, Tessa" disse lui, scuotendo la testa. Guardò Alec. "Sei più pallido del solito."

"Sei morto" sbottò il ragazzo.

"Beh, ora sono vivo" disse l'altro, come se niente fosse. "Ma Tessa mi sta ancora tenendo la mano."

Lei gli lasciò la mano e alzò gli occhi al cielo.

"Vi lasciamo soli" disse. Si alzò e Jace, Isabelle e Clary la seguirono fuori.

"Stai bene?" chiese lo stregone.

"No."

"Stai tremando."

"Smettila di farmi notare che sto male" scattò l'altro.

"Vieni qui." Il ragazzo si lasciò andare tra le sue braccia. Appoggiò la testa alla sua spalla e scoppiò a piangere.

"Pensavo fosse finita."

"Tesoro, no. Non ti lascerei mai in quel modo. Sarebbe una morte davvero deludente."

L'altro continuò semplicemente a piangere.

"Alexander, sto bene." Vedere Alec così sconvolto per lui lo stava uccidendo. La situazione sarebbe dovuta essere invertita.

Avevano sempre preso in considerazione la morte di Alec.

Mai la sua.

Note della Traduttrice:
Ciao a tutti^^

Prima di tutto, vorrei scusarmi di nuovo per l'attesa *.*

Ringrazio Eryla che ha betato la storia ^.^

Non ho molto da dire... Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, ovviamente, ringrazio chiunque abbia inserito la storia tra le seguite, le preferite o le ricordate ^^

Ringrazio anche Emrys3103 e AleMelas che hanno recensito <3
Spero il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare una recensioncina ^^

A lunedì (o un altro giorno di settimana prossima, che è l'inferno a scuola...),

-Kat

Prossimo capitolo:
Things that change and remain.

Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono.

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/4501863

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo

   
 
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