Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: cin75    07/05/2016    3 recensioni
Jared è un artista molto particolare e unico nel suo genere.
Jensen è un critico molto apprezzato e unico nel suo genere.
Entrambi hanno un passato alle spalle. Entrambi capiranno che devono vivere il presente. Entrambi faranno di tutto per avere un futuro insieme!!!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
“Sei davvero convinto che sia finita?!” fece Misha , sorseggiando il caffè che Jensen gli aveva offerto quando l’amico e collega era passato da casa sua.
“Non ci riesco, Mish. Non riesco a perdonarlo. Quello che ha detto, il modo in cui lo ha detto. Ma ti rendi conto di quello che pensava di me, della nostra relazione?!” fece ancora offeso. “Credeva che io fossi la croce rossa! Che stavo con lui perché potevo avere una sorta di ascendente possessivo su di lui poiché lui non vedeva. È assurdo!!”
“Ma prova a vedere la cosa dal suo punto di vista!”
“E’ un punto di vista del cazzo, Misha e scusa la franchezza. Erano anni che non mi fidavo così di una persona e tu lo sai. Dopo Ty io....io.." ricordò amareggiato. "Ma  con lui, con Jared, ho riaperto quella parte di cuore che avevo chiuso per sempre. Credevo che lui fosse diverso, credevo che lui…” ma un groppo in gola gli impedì di andare oltre.
“Ascolta io non voglio difenderlo, ma voglio solo provare a capire.”
“Capire cosa?”
“Jensen …la vita di Jared è stata una fottuta montagna russa , talmente alta che ogni volta che gli sembrava che il giro fosse finito, si ritrovava di nuovo sul punto più alto!”
“Questo che vorrebbe dire?!”
“Jared credeva di essere amato eppure il ragazzo con cui stava lo ha quasi ammazzato e lo ha reso cieco. Ha avuto la forza di ricominciare tutto, lasciandosi la sua vecchia vita alle spalle. È venuto qui e ha trovato te, si è innamorato di te e quando credeva che tutto potesse andare per il verso giusto, quello psicopatico di Gil lo ha mandato di nuovo al tappeto, letteralmente!”
“Queste cose le so anche io, grazie!!”
“Quello che sto’ cercando di dirti è che Jared dopo aver riacquistato la vista si è ritrovato a vivere una vita che credeva di non poter più avere , in cui non sperava più e ha avuto paura. Si è lasciato sopraffare dai dubbi, dalle paure, dai timori e tu purtroppo ci sei finito in mezzo.”

“Io gli facevo paura? Il nostro amore ..il nostro legame gli faceva paura?!” domandò esasperato.

“No. O forse sì. Non lo so. Io sono abituato a osservare cose inanimate e non gli essere umani. Sei tu il “poeta” fra noi due!!” esclamò esasperato. “Ma quello che so è che per Jared quello che fino a qualche settimana fa era una sorta di immaginazione, ora è diventata reale e lui ha avuto paura di perderla di nuovo e ha cercato , e lo ammetto, anche se in un modo balordo, di esserne certo.”
“Ma quello che mi ha detto, io…”
“Lo so e te lo ripeto, avrà sbagliato il momento, il modo, il tono, tutto… ma ora dimmi Jensen e ti prego di essere onesto, sei davvero pronto a rinunciare a Jared? Sei davvero sicuro che quello che provavi per lui è andato via? Sei certo di non riuscire a perdonarlo, non dico subito, ma comunque a perdonarlo?”

Jensen stava per rispondergli. Le labbra appena schiuse. Il suo orgoglio gridava “Sì, sono pronto! Posso stare e vivere senza di lui!”.
Il suo cuore e tutto il resto, sapevano perfettamente che mentiva.

“Smettila di fare il Saggio Gandalf con me!” lo rimproverò amichevolmente, invece. “Ti prendo una birra!” fece, poi, andando verso la cucina.
“Non per me. Io devo tornare in ufficio!” gli rispose l'amico.
“Ok! Ma io ne ho bisogno!” rispose l’altro sparendo nell’altra stanza.
In quel momento il campanello della porta di Jensen suonò.
“Mish? Ti dispiace?!”
“No! Apro io!” fece il moro andando ad aprire e rimanendo di stucco nel trovarsi Jared davanti.

Lo sguardo del giovane era nervoso. I suoi occhi mostravano nervosismo o forse paura e le sue mani ferme lungo i fianchi si contraevano istericamente.
Misha lanciò uno sguardo furtivo verso la cucina per assicurarsi che Jensen fosse ancora lì e poi si sporse verso Jared.
“Sicuro di dover stare qui?!” chiese perplesso e non proprio sicuro che Jensen fosse pronto a quel confronto.
“Non vorrei essere da nessun altra parte!” fu la risposta decisa da parte dell’altro.
“Ci sei andato pensante e lui è ancora un attimino incazzato!” gli fece presente.
“E ne ha tutto il diritto!”
“Ma davvero?!” ironizzò Misha.
“Davvero!” convenne in colpa. “Ma io devo provare…devo tentare di rimediare. Non ce la faccio a stare senza di lui.” fece deciso, forse disperato. “Non riesco a stare senza di lui!!” ribadì con più convinzione.
“Ti manca …l’infermiere?!” azzardò ironico e Jared capì che Jensen si era confidato con l’amico, ma non voleva desistere.
“Mi manca lui. Solo lui!” disse solo.
Misha si sentì colpito da quelle parole. Ed ebbe conferma di quello che già pensava: Jared aveva fatto solo un enorme casino.
Gli sorrise battendogli amichevolmente la mano sulla spalla e poi si sporse all’interno dell’appartamento.
“Ehi, Jensen?? Hai visite…..io vado via. Ti chiamo dopo o….magari, mi chiami tu!!”
E mentre Jensen faceva capolino sulla porta , Misha sussurrava a Jared,  andando via, uno speranzoso “Come si dice nelle situazioni disperate: Fare thee well!”.
 

I due ragazzi restarono fermi immobili nelle loro posizioni. Jensen fissava Jared ancora con rancore, mentre Jared , visibilmente in colpa, cercava di ricordare il discorso che si era preparato, scuse comprese.
Ma tutto sembrò inutile. Il cervello aveva fatto tabula rasa di tutto.

“Allora, che vuoi?!” chiese duramente Jensen, che aveva incrociato le braccia al petto, ma non per spavalderia , ma solo per nascondere il tremore delle sue mani.
Jared deglutì e decise che c’era una sola cosa che andava detta in quel momento, dopo quello che era successo tra loro.
“Tu. Mi. Ami!” disse cadenzando con decisione quelle semplici parole.
“Ma davvero?!” ironizzò nervoso.
“Tu…mi…ami!” ancora.
“Beh!! Meglio tardi che mai!!” esclamò ancora stizzito il maggiore.
“Tu mi …ami!” e ancora continuava a ripetere Jared.
“Avresti dovuto capirlo qualche settimana fa! Cos’è ? non hai trovato nessuno che si prendesse cura di te!!?” sembrò volerlo colpire Jensen, mentre teneva ancora le braccia incrociate al petto e di nascosto stringeva a pugno le mani come se volesse tenere sotto controllo ciò che provava. Voleva apparire forte, anche se quel suo gesto sembrava più da difesa. Difesa da ciò che Jared gli stava dicendo e che dentro di lui, comunque, lo faceva tremare.
“Tu mi ami!”
“Smettila!”
“Tu mi a…”
“Smettila, Jared!!” iniziò ad alterarsi da quella sorta di litania.
“Tu…”
“Tu mi hai spezzato il cuore!” sbottò quasi con furia e dolore , alla fine, Jensen.

A quel punto Jared non riuscì a dire altro.
Il dolore di Jensen era il suo , ma il suo era più forte perché era un dolore colpevole.

“Ti prego perdonami!” sussurrò il giovane.
“Come posso perdonarti, Jared!?”chiese amareggiato Jensen.
“Dimentica!” suggerì semplicemente.
“Non è così facile!”
“Almeno provaci!” supplicò.
“Credi che non ci abbia provato!?”, lo rimproverò Jensen, allontanandosi dalla porta di ingresso. “Credi che sia stato facile per me passare davanti casa tua e non potermi fermare? O sorridere per qualcosa che avevo letto e non averti accanto per poterla condividere con te? o allungare una mano nel mio letto o sul divano e sapere che sarebbe rimasta vuota!? Che quel posto accanto a me sarebbe rimasto freddo?” e ormai era all’interno del suo appartamento e Jared lo aveva seguito e piano si era chiuso la porta alle spalle.
 
Era già un passo. Jensen non gli aveva sbattuto la porta in faccia. Era arrabbiato, questo sì. Ma almeno stavano parlando.
 
“Ti prego…io ho sbagliato. Ho sbagliato a dirti quelle cose, a dirtele in quel modo, a dirtele dopo aver fatto l’amore con te. A fare l’amore con te in quel modo. E’ solo colpa mia. Solo colpa mia!!...ed è solo quando Rich mi ha spiegato tutto, di te, delle tue preoccupazioni, di quello che ti aveva raccomandato Rob, solo…solo allora mi sono reso conto di quanto fossi stato stupido.”provò a spiegare.
“Molto stupido!” asserì Jensen guardandolo di traverso.
“Enormemente stupido!” precisò Jared facendosi più vicino mentre Jensen , ancora sulla difensiva, si tirava indietro. “Ti prego, Jensen..ti prego amore mio. Perdonami. Lasciami tornare da te. Lasciati amare di nuovo. Ti supplico, ti supplico…” e supplicava davvero fin quando non concluse quella sua disperata preghiera. “Amami..... di nuovo!”

Jensen lo fissò, lo studiò. Cercò di ignorare inutilmente quello che sentiva per Jared. Quello che in quelle settimane di lontananza aveva fatto male al centro del cuore. Non ci riusciva. Non riusciva a rinunciare a Jared. Jared , orami, era il sangue che gli faceva pompare il cuore, l’aria che gli gonfiava i polmoni. Jensen si arrese a ciò che sentiva e ammise a se stesso che non avrebbe vissuto se non amando Jared.
“Non ho mai smesso, maledetto stupido!” sbottò Jensen, annullando lo spazio fra di loro e chiudendogli la bocca con un bacio che sapeva di disperazione e amore disperato.

Le mani del maggiore si strinsero possessive intorno al viso di quel compagno ritrovato. Forti , calde, quasi gelose del tempo che erano state costrette a stare lontane da quella pelle, da quel viso, da quell’amore.
Jared non fu da meno. Le sue braccia cinsero con forza il corpo del compagno. Se lo strinsero forte vicino, quasi come se volessero fonderlo al corpo di Jared.
Il bacio continuò , scivolando lentamente verso la dolcezza. Divenendo via via sempre più languido , intimo, profondo. Fin quando divenne lento , quasi immobile , labbra contro labbra. Ferme , respirando lo stesso flebile respiro.
Jensen si scostò appena da quel Paradiso ritrovato.
Crudelmente perso , inaspettatamente riconquistato.

“Non farlo mai più, Jared. Non dubitare mai più del mio amore per te!!” sembrò supplicare lui, questa volta.
“Mai più, amore mio. Mai più finchè vivo!”

L’amore che vissero quella notte fu profondo, incredibilmente appassionato ma altrettanto romantico. Si cercarono, si conquistarono, si appartennero e si unirono come  due entità che non potevano permettersi di restare separate.
Il raggiungimento del piacere fu quasi doloroso.
Lo sentirono arrivare dal più profondo delle loro anime, lo sentirono conquistare ogni centimetro del loro corpo. Sentirono il suo bruciante calore divampare senza lasciare alcun scampo. E quando quell’esplosione più intima si palesò tra i loro corpi sudati e vicini, fu solo il respiro di un bacio e tenerli ancorati alla realtà del loro grande amore.
Rimasero stretti per tutta la notte, vicini. Come se in quelle poche ore avessero voluto recuperare il tempo che erano stati lontani.
Jared era sdraiato alle spalle di Jensen. Se lo stringeva contro il suo petto come se non volesse farlo allontanare mai più da lui e Jensen, beh!, Jensen si aggrappava alle braccia di Jared come se desiderasse con tutte le sue forze che quelle braccia non lo lasciassero mai andare.
In quel momento di pura pace, il giovane avvicinò le labbra all’orecchio di Jensen e piano bisbigliò:
 
How can I just let you walk away?                                  (Come posso lasciarti andare via?)
Just let you leave without a trace?                                  (Lasciare che tu vada via senza lasciare traccia?) 
When I stand here taking every breath with you,           ( Mentre io resto qui, respirando ogni tuo respiro)
 You're the only one who really knew me at all..              (Tu sei l’unico che conosce ogni cosa di me)
Take a good look at me now                                          (Guardami adesso)
I'll still be standing there…”                                             (Io resterò qui)
 

Gli sussurrò le parole di quella canzone con tutto l’amore di cui era capace, quasi come una tenera ninna nanna, e sorrise quando percepì Jensen tremare appena tra le sue braccia e lo sentì appiattirsi contro il suo petto alla ricerca di più contatto.
“Hai cantato per me?!” disse sorridendo Jensen.
“Io farei di tutto per te!” rispose Jared esattamente come Jensen lo disse a lui quel giorno in ospedale.
Un giorno che sembrava così lontano ormai.








N.d.A.: Chiedo perdono ma dopo la 11x20 non sono proprio riuscita a non infilirci un riferimento.
Fare thee well a tutti!!!!!


Ps: la canzone che sussurra Jared è la bellissima Against all odds di Sir Elton John.
Baci, Cin!!!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75