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Autore: daimler    08/05/2016    40 recensioni
Chronicles of pirates è una lunga storia divisa in archi, il primo è The princess and the pirates: Una principessa promessa a un principe lontano. Un pirata in cerca del più grande tesoro mai esistito. Le loro vite si scontreranno quando Salamander, capitano di una delle navi della flotta di Fairy Tail dovrà scortare Lucy, principessa di Acalipya a Crocus. Inizieranno nell'odiarsi, mal sopportandosi a vicenda e portandosi rancore, ma tra avventure, lotte ed emozioni il loro rapporto si evolverà fino a diventare qualcosa di completamente diverso dall'odio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Forever-

 

Dieci anni prima.


~Sentiva le sue mani sulla pelle, con i polpastrelli a sfregare sotto gli occhi come a cancellare quella scia di lacrime seccate.
-Natsu ascoltami, tra poco lui sarà qui e tu dovrai nasconderti, non dovrai farti trovare per niente al mondo- gli diceva con voce affannata e tremante sistemandogli i baveri della camicia ancora imbrattata da macchie di sangue. Lo faceva in maniera compulsiva, tra le lacrime che le solcavano il viso e i tremori che le scuotevano il corpo.
-No Grandine papà ha detto... di proteggerti... di...- provò lui, il timbro rotto dagli spasmi e l'anima spezzata nel voltare il capo e mettere a fuoco la figura del Clive  privo di sensi e gravemente ferito, steso come se fosse morto sul tavolo. Ricordava le parole di suo padre e di come aveva ordinato al pirata di proteggere Grandine, ma Gildarts era mezzo morto per colpa sua, se era salvo era stato solo grazie all'intervento della donna,  ora toccava a lui prendersi cura di Grandine, ma era stanco e a soli dodici anni il peso di quella promessa era troppa da addossarsi.
Per tutta la notte non aveva fatto altro che trascinarsi Gildarts sulle spalle, aveva attraversato il bosco e raggiunto quella casa in mezzo alla radura che il pirata gli aveva indicato tra i rantoli soffocati.
La sorpresa era stata comunque tanta nel trovarsi Grandine davanti, in un cigolio di cardini era apparsa come la più bella delle visioni e nonostante i tre anni di totale assenza, Natsu l'aveva riconosciuta immediatamente: quegli occhi grandi su quel viso dai lineamenti fini, incorniciato dalla mossa chioma blu cobalto, e le sue mani, come dimenticare quel calore che irradiava da quelle mani bianche e fini?
Le stesse mani che ora gli accarezzavano il viso -Natsu devi farmi una promessa... devi...- sobbalzarono entrambi al quel sinistro rumore provenire dall'esterno dell'abitazione.
-Acnologia è già qui!- sussultò la donna sentendo l'istante dopo Natsu irrigidirsi tra le sua braccia.
Il terrore aveva assalito il suo cuore ma la rabbia che lo tormentava sembrava più forte di qualsiasi sentimento, di qualsiasi ragionamento celebrale. Con il sangue a ribollire di ira fino a pulsare nelle orecchie, Natsu strinse i pugni delle mani conficcando le unghia nei palmi, sporgendo il busto in avanti in un riflesso dettato dall'istinto.
Ma Grandine ancora una volta lo tenne fermo -No! E' per me che è venuto, Acnologia mira al tesoro di Ishigar da tempo e ciò che io e tuo padre temevamo si è avverato maledettamente, ucciderà chiunque si metterà sulla sua strada, voi figli degli imperatori per primi-  gli disse ancora. Sul viso di Grandine non vi era traccia  della paura della morte, sembrava invece che dai suoi occhi grandi trasparisse un barlume di speranza e coraggio -Natsu devi crescere, devi diventare forte e insieme a gli altri andare ad Ishigar e proteggere ciò che io, tuo padre e gli altri abbiamo lasciato e nascosto da Acnologia, solo voi figli riuscirete ad accedervi-

-Grandine io...- Natsu era confuso, scuoteva il capo, non voleva lasciare anche lei, non voleva nascondersi, ma le mani di Grandine chiuse a coppa sul suo viso lo spronarono a sollevarlo, regalandogli la sua visione sicura e fiera.
-Tu sei il figlio di Igneel, l'imperatore degli imperatori, diventa l'uomo che tuo padre avrebbe voluto vedere e un giorno ci rivendicherai tutti-  sussurrò bellissima e veritiera abbozzando un sorriso fiero nel vederlo annuire convinto, quelle parole avevano infuso in lui il coraggio necessario nell'affrontare il suo futuro senza più suo padre accanto.
Altri rumori arrivarono violenti a distoglierli da quel momento, dei bruschi colpi contro la porta questa volta avvertendoli dell'imminente arrivo di Acnologia.
-Non c'è più tempo! Vieni con me- urlò lei, coprendo furiosa il Clive interamente con un lenzuolo a quel: -Aspetta ucciderà Gildart se lo troverà ancora vivo!-
-Così lo crederà morto- spiegò frettolosa dirigendosi verso la stanza adiacente, il polso di Natsu tenuto tenacemente stretto tra le dita.
-Ti nasconderai qui- lo informò sporgendosi bruscamente verso un grande armadio invitandolo ad entrare -Natsu ti prego devi promettermi che ti prenderai cura di lei, ormai gli sei rimasto solo tu-  lo informò dandogli le spalle, raggiungendo in una sola falcata un piccolo lettino posto vicino alla grande finestra, una zana di legno intagliato di cui ne coprì l'intera visione nello sporgervi all'interno con le braccia, sotto lo sguardo interrogativo di Natsu.
-Di lei? Grandine di che stai parlan..- le parole gli morirono in bocca nel mettere a fuoco quel fagotto un po' cresciuto tra le braccia della donna:  il capino infossato nel seno materno, un braccio penzolante dovuto al sonno e la bocca piccola e schiusa.
-Grandine.. questa bambina...- mormorò incredulo mentre istantaneamente capì le ragioni di Grandine nel rinunciare alla pirateria tre anni prima.
-Lei è Wendy- rispose soltanto, accennando un sorriso e stringendosela più forte al petto nell'avvicinarsi a Natsu sempre più incredulo, con una mano a sostenerle la testolina gli passò la bambina tra le braccia -Natsu devi prometterlo, devi prenderti cura di lei e portarla con te ad Ishigar- diceva concitata aiutando Natsu a tenere la bambina in braccio, lasciandole una carezza a palmo pieno sul viso prima che le lacrime tornarono a solcarle il volto, un palmo a spannarle via dagli occhi e uno sguardo condiviso con Natsu, intenso e profondo.
Ma ancora una volta l'assordante frastuono della porta ormai in frantumi echeggiò nella stanza ricordando a Grandine che il tempo era definitamente finito, chiudendo bruscamente le ante in un suono secco di legno sbattuto.
E Natsu strinse gli occhi affondando le dita nel corpicino della piccola ancora serenamente dormiente, stringendosela forte in modo da non farle udire ciò che stava accadendo, digrignando i denti di rabbia nel riempirsi le orecchie del perverse risate di Acnologia e di quei tonfi sordi accompagnati dai mugolii doloranti di Grandine.
Deglutì e sollevando le palpebre si impose di guardare ciò che stava succedendo tramite quello spiraglio tra le ante dell'armadio, ciò l'avrebbe reso più forte e fomentato in lui la rabbia necessaria nel vendicare suo padre e Grandine.
Altre risate, quell'urlo della donna nel rimembrargli la promessa e poi il silenzio della morte e gli occhi di Natsu a serrarsi ancora, così stretti da non lasciar sfuggire nessuna lacrima, non vi era più spazio per quelle, era solo l'odio a intossicargli il cuore nel peggiore dei veleni.
Sentì un' ultima volta i passi di Acnologia allontanarsi dalla stanza, fu un sibilo quello di Natsu, un doloroso quanto rabbioso lamento uscito tra le labbra.
-L'ammazzerò Grandine... il tempo di diventare più forte e io ti prometto che ucciderò Acnolgia con le mie mani-

 

***


Si svegliò di soprassalto sgranando gli occhi, Natsu istintivamente sporse il braccio verso l'altra parte del materasso trovandolo vuoto e freddo, Lucy non era lì accanto a lui e nervoso conficcò le unghia nel lenzuolo stropicciandoselo tra le dita.
Con il petto sudato contratto in spasmi e il sudore che gli imperlava anche la fronte, chiuse gli occhi tentando di placare il respiro affannoso, la mano che ancora arpionava spasmodica il lenzuolo. Quegli incubi ormai da mesi erano diventati una tortura, aveva trovato un po' di pace nel sonno solo nell'ultimo periodo, precisamente da quando la bella principessa gli dormiva accanto, ma Lucy ora non c'era e ciò lo faceva incazzare.
Si sollevò seduto prendendosi il capo tra le mani, un tempo pensava che gli incubi sarebbero finiti con la morte per mano sua di Acnologia invece era bastato incontrare Lucy per diffondere in lui la pace creduta morta per sempre, ma digrignò i denti al pensiero di quanto il destino fosse stato ancora una volta bastardo con lui.
Lucy era una principessa, non era destino stare insieme. Più volte si era ritrovato a maledire quell' effetto che solo lei era riuscita a provocargli, quei battiti di cuori rubati, quelle emozioni così forti che pensava non avrebbe mai potuto provare verso una donna, per poi invece esserne quasi grato nel vivere quei momenti di totale passione che coinvolgeva entrambi. Ma questo sarebbe stato l'epilogo di quella loro avventura proibita? Svegliarsi da solo in preda ai fantasmi del passato?
Non volle pensarci escludendo ancora una volta l'idea di prendere in considerazione un discorso con Lucy e infilandosi sciarpa e stivali l'unico pensiero a pervaderlo era quello di trovarla immediatamente. Perché diavolo si era allontanata da lui? Pensò egoisticamente iracondo lasciando la stanza per dirigersi verso il ponte.
Era giorno inoltrato e il sole alto in celo gli scaldò un poco le ossa, varcato il ponte batté i piedi furiosamente  sul pavimento scricchiolante constatando solo in un secondo momento che la Lumen era attraccata, il pensiero di trovare Lucy e affondare in lei ancora una volta era più forte di qualsiasi  altra cosa. Voleva sentirsela addosso, assaggiare il suo corpo con bocca e mani, non si capacitava nemmeno lui stesso di quel folle desiderio mattutino che conquistava ogni cellula del suo corpo, dal basso ventre al petto. Non era solo uno sfogo sessuale, risentiva proprio la necessità di Lucy e forse la colpa era stata di quel maledetto sogno. Si probabilmente era a causa di quello, si sforzò a pensare raggiungendo la balaustra affollata da Happy, Grey, Juvia, Wendy e Charle.
Arrestò il passo nel mettere a fuoco la figura ridente della piccola, maledettamente troppo rassomigliante con la madre tanto da creargli ogni volta un dolorosa fitta al cuore.
Vi portò una mano sopra stringendo con le dita una porzione di camicia.
Sognare la morte di Grandine lo aveva turbato innescando in lui il tormento del passato, aveva visto morire la donna senza poter fare nulla se non quello di proteggere la piccola Wendy di appena tre anni. Una mezza promessa la sua dato che alcuni giorni dopo aveva dovuto lasciarla promettendosi di andare a riprenderla una volta diventato più forte. Ne aveva perso le tracce poi, ma caparbio non aveva mai smesso di cercarla fino a riprendersela in modo da poter così realizzare la promessa imposta da Grandine.
Lucy però era ancora un pensiero costante inficcato in qualche punto del cervello, la sorpresa poi nel non averla trovata ridente in mezzo a gli altri gli aveva fatto corrugare la fronte in una lieve smorfia frustrata.
Si avvicinò comunque a loro accogliendo i saluti con un lieve cenno del capo, guardandosi intorno nervoso prima di osservare innanzi a se il porto affollato che li stava ospitando, un lieve chiacchiericcio degli altri a far da sottofondo ma lui era troppo pensieroso nell' ascoltare di come fossero eccitati per l'arrivo a Crocus.
Solo in un secondo momento realizzò che il porto che si affacciava davanti a lui non era che quello della capitale, meta di destinazione per Lucy e conficcando le unghia contro il parapetto un moto di rabbia gli inondò il petto.
Si diede mentalmente dell'idiota, come aveva potuto dimenticarsi che ormai arrivare a Crocus sarebbe stato solo questione di poche ore? Si era svegliato senza di lei, arrabbiandosi nel non trovarla accanto a lui con l'unico obbiettivo poi di cercarla e farla sua.
Egoista, lui era un fottuto egoista e ne era consapevole, perché si era dimenticato della situazione complicata che coinvolgeva entrambi ma sopratutto si era dimenticato di lei, di Lucy e il cuore gli si accartocciò nel pensarla in qualche punto della nave, accovacciata su stessa e persa in chissà quali pensieri.
Era così che faceva Lucy quando stava male, Natsu ormai l'aveva capito.
Incrociò lo sguardo di Grey una frazione di secondi prima che il moro lo distogliesse per puntarlo verso le vele creando un guizzo lampante negli occhi verdi del suo capitano.
Era giunto il momento di parlare, non c'era più nessuna via di fuga e stringendo i pugni si allontanò dalla balaustra deciso, non sapeva cosa le avrebbe detto ed ad essere sinceri non sapeva nemmeno che cosa avrebbe fatto, sapeva solo che voleva sentirsi addosso Lucy, ora più di prima.
 

Un vento fresco le solleticava la pelle creandole un piccolo brivido soffocato prontamente dai palmi a sfregarsi contro le braccia nuda. Lo sguardo di Lucy era rimasto perennemente contratto in unica smorfia atona fin dalla scoperta di trovarsi ormai a Crocus, di tanto in tanto lo assottigliava, chiudeva le palpebre per poi sollevarle ed osservare il cielo limpido accoccolando il capo tra le braccia conserte posate sulle ginocchia strette al petto.
Era giunta a Crocus e un sospiro trapelò dalle labbra nel ricordarlo, appena l'aveva saputo qualcosa si era rotto in lei e quelle poche conferme avevano iniziato a vacillare miserabilmente, lei stessa si era sempre autoimposta le proprie responsabilità e perfino di fronte a una possibile occasione di scelta si era sentita come una codarda nell'ammettere che avrebbe tanto voluto scegliere quella che le avrebbe permesso la libertà.
Ma ciò implicava un atto di egoismo e forse lei non ne era capace di vivere felice con il senso di colpa a divorarle il cuore.
Ma ora improvvisamente si era sentita smarrita, priva di parole e senza voler affrontare la situazione si era scioccamente rifugiata nella coffa, come se starsene lì da sola nascosta da tutti potesse aiutarla a trovare una soluzione a quel suo dolore.
Lontana anche da Natsu... si morse le labbra nel pensare a lui.
Non voleva lasciarlo dannazione... non voleva, non ora che sembravano aver raggiunto un punto di non ritorno ma quale sarebbe stato il costo? Natsu probabilmente non l'amava e lei forse era troppo ingenua e ragazzina per capire che cosa fosse davvero l'amore,  avrebbe rinunciato alla sua vita per seguire un cuore pirata? A quale prezzo poi?
Sospirò ancora quando avvertì un lieve rumore provenire d' innanzi a se già conscia della figura che presto avrebbe invaso il suo campo visivo. Si sistemò i capelli passandosi un palmo pieno sul viso come se potesse servire a cancellare la frustrazione che vi era impressa sopra.
Si sforzò di sorridergli stringendosi nelle spalle quando ancora intento  a scavalcare il parapetto della coffa con una gamba, Natsu le rimbeccò un rimprovero.
-Lucy è pericoloso per te salire fin qui da sola- esordì posando anche l'altro piede  staccando le mani dalla recinzione una volta decretato l'equilibrio, avvicinandosi a lei si piegò sulle ginocchia fronteggiandola, le dita a scostarle le ciocche di capelli dietro al viso.
-Scusa volevo solo stare un po' da sola... ora capisco perché ti piace tanto questo posto- abbozzò in un sorriso celato di malinconia.
-Mi sono svegliato e non c'eri, mi sono preoccupato- ammise con cipiglio distogliendo lo sguardo quando la vide sorridere sinceramente, ma forse era proprio per quello che aveva ammesso quella piccola verità, voleva vederla felice.
Natsu chiuse gli occhi quando senti le sua dita percorrergli la mandibola, le labbra e poi le palpebre ancora tenute abbassate.
-Scusa- mormorò lei -Dormivi sereno e non volevo svegliarti-
Sussultò impercettibilmente difronte a gli occhi di Natsu, li aveva aperti  regalandone uno sguardo carico di emozioni -Dormo solo con te accanto- aveva affermato racchiudendole le dita in un palmo, portandosele sulle labbra schiuse per baciarne le punte.
-I tuoi incubi... ti hanno tormentato anche stanotte?- gli domandò affranta scostando le dita, chiudendole in un pugno e adagiandoselo sul ventre, quel contatto le creava emozioni incontrallabili, fatali in quei momenti per lei decisivi. Doveva pensare a mente lucida e la bocca di Natsu glielo impediva.
Abbassò anche gli occhi mentre il disagio l'assaliva, Natsu l'aveva osservata solo un attimo notando quel gesto, ma poi si era seduto accanto a lei, la spalla premuta contro la sua e le gambe flesse con i piedi puntati al pavimento.
-Si- sputò quasi vergognandosene, non voleva farsi vedere debole ma con Lucy era diverso, conosceva la sua cocciutaggine e probabilmente non l'avrebbe lasciato in pace finché non le avesse assicurato di stare meglio.
-E' ciò che ti è successo in passato, sono ricordi già vissuti, vero? - domandò lei sinceramente in pena.
-Si-
-Natsu- lo richiamò non esitando a marcare nel tono di voce una punta di rimprovero -Voglio solo che tu stia bene ma devi parlarmene, non è rispondermi a monosillabi il modo per aiutarmi ad aiutarti-
Natsu sospirò, si passò una mano tra i capelli nervosamente, voltò lo sguardo verso di lei intimandole con gli occhi che non era facile ma Lucy gli sorrise appena -Un passo alla volta ok? Da quando li fai?- lo esortò a continuare.
-Da mesi, da quando la voce del ritorno di Acnologia si è sparsa per tutta Fiore- rispose asciutto stringendo i pugni contro le cosce -Era sparito, precisamente da quella notte in cui ha distrutto la mia vita e quelle delle persone intorno a me- continuò mutando appena il tono di voce -Qualcuno sembra averlo avvistato lungo il tragitto che porta ad Ishigar, probabilmente in dieci anni ha finito la scorta di tesori e ora sta ritornando a riprendersene un altro po'- constatò furente innescando un compulsivo movimento con le dita contratte dal nervosismo.
-E' da allora che il passato mi tormenta-
Si voltò verso Lucy quando la sua mano piccola si posò sulla sua -No Natsu...- mormorò inquieta -E' la sete di vendetta a tormentarti non è il passato- appurò mesta sentendosi male quando irritato lui le scacciò via la mano.
-Tu non capisci! Ho visto morire mio padre, Lu! Ho visto morire persone a cui volevo bene, ho visto soffrire chi mi stava intorno, sempre tutto riflesso nei miei occhi- sbottò con rabbia, un ira non rivolta a lei portandosi il capo tra i palmi, inclinando il viso verso il suolo in un movimento oscillatorio e disperato.
-Acnologia ... Lui.. lui... io devo ucciderlo.. io devo...-
-Basta Natsu- sussurrò Lucy circondandogli le braccia al collo trascinandoselo contro il petto, accarezzandogli il viso a palmi pieni -Basta... ti prego-  sentiva le lacrime riempirle gli occhi difronte a quella disperazione -Io non voglio vederti così- mormorava come una preghiera.
Se lo tenne stretto finché i fremiti non furono cessati -Sono solo un egoista- lo sentì sussurrare in un flebile sospiro, Lucy inclinò il capo per mettere a fuoco il suo viso perso in contemplazione verso un punto indefinito.
-Ero venuto quassù per te, invece sei tu a prenderti cura di me, ancora una volta-  si scostò da lei nel dirlo sollevando il viso per incrociare i suoi occhi sorpresi.
-Siamo a Crocus- affermò facendole capire il perché della sua preoccupazione, la vide chiudere gli occhi, inclinare il capo di lato e sospirare amaramente.
-E' ora di parlare di noi, vero?- domandò Natsu ricevendo da Lucy  un stanco: -Si-
Le bocche troppo vicine per non cadere nella tentazione di non scambiarsi un bacio prima, un bacio intenso che sapeva un po' di malinconia e disperazione.
-Io so solo questo Lu- affermò Natsu una volta scostata la bocca, aveva posato la fronte contro la sua e ancora ad occhi chiusi respirava quel suo profumo buono da impazzire -Solo che non riesco a non baciarti...- gli racchiuse le mani a coppa intorno al viso accarezzandole la pelle liscia con i pollici -A non toccarti...- la sentiva fremere sotto i sui tocchi e mugugnare leggere affermazioni -A non volerti quando mi sei vicina-
Le mani di Lucy andarono a posarsi sulle sue -Anche io Natsu- affermò convita facendosi baciare con impeto e passione.
Le lingue a intrecciarsi furiose e i gemiti di lei soffocati appena, Natsu dovette lasciarle la bocca a malincuore tenendosela sempre stretta addosso -Dovremmo affrontare un bel casino se mi tenessi qui con voi- la sentì ridacchiare, un accenno di lacrime le pungeva gli occhi e  il cuore sembra essersi rasserenato un attimo.
-Lo faremo insieme- rispose lui regalandole un emozione mai vissuta prima, più forte di qualsiasi turbamento e sciocca ansia.
Natsu si sollevò trascinandosela contro, circondandole la vite con un suo braccio e una mano a rinviarle dietro l'orecchio le lunghe ciocche bionde -Non dovrò più chiamarti principessa allora- sogghignò spavaldo facendole arricciare le labbra falsamente indispettita -Tu resti comunque il solito buzzurro- lo punzecchiò tappandogli la bocca con un bacio a stampo, spezzandogli quel: -Mocciosa- tra i denti.
Restarono a guardarsi con il vento fresco che li avvolgeva, qualcosa attirò l'attenzione di entrambi e sporgendo il viso verso il basso poterono dare una forma a quel chiacchiericcio dai toni fin troppo acuti, anzi vi era in corso una vera è propria discussione e la sorpresa fu molta nello scoprire che non erano che Charle e Wendy a discutere animatamente.
Si scambiarono uno sguardo complice e afferrando un cima, Natsu avvolse Lucy in una stretta poderosa prima di calarsi di sotto, raggiunto insieme le due ancora coinvolte in quello scambio di opinioni.

-Ti sto solo dicendo che potremmo avere una vita più serena restando qui!- sbottava la più grande gesticolando in maniera nervosa verso una Wendy incapricciata a tener i pugni stretti lungo i fianchi.
-E io ti ho detto che non voglio lasciare Natsu-san!- urlava concitata, una tale rabbia negli occhi che destabilizzò un momento Charle, non l'aveva mai vista così, sobbalzò poi quando il suono metallico della voce di Natsu le arrivò da dietro, sentì i suoi occhi conficcati nella schiena e voltandosi notò lo sguardo cupo del pirata a guardarla di sbieco.
-Cosa succede?- aveva domandato gelido creandole un certo timore.
-Non sono cose che ti riguardano- rispose colta dal disagio sfregando le mani contro il tessuto della veste, disagio poi incrementato nel vedere il pirata avanzare verso di loro con aria minacciosa.
-Wendy mi riguarda-
-Natsu-san... ecco Charle mi ha solo proposto di restare ad abitare qua a Crocus- mormorò la blu -Ma io le ho detto che...- sussultò strozzando le parole in un singulto a quel ringhio minaccioso di Natsu verso Charle.
-Che cosa? Wendy deve andare dove vado io!- ruggì Natsu fronteggiando Charle che perso il timore iniziale aveva puntato un dito contro il petto del pirata.
-Tu non piombi nelle vite delle persone pretendendo di fargli fare ciò che vuoi!- replicò infuriando una lite contro Salamander, entrambi troppo coinvolti per dare attenzioni a Lucy e a Wendy, quest'ultima profondamente indignata nel non essere presa minimamente in considerazione.
-Non è la pirateria il suo destino! Ma una vita serena!-
-Come osi andarmi contro dopo averti accettato qui in mezzo a noi ?! Avrei dovuto lasciarti a CatShelter e portare con me solo Wendy!-
Altre parole e accuse violente, le braccia di Lucy a stringere Wendy sempre più avvilita, sollevò il capo perplessa nell'udire poi quella richiesta di Charle, serrando i pugni sui fianchi si era voltata verso la ragazzina dando le spalle al pirata sempre più adirato.
-Bene allora! Io resterò a Crocus, Wendy sceglierai di restare con me?- le domandò seria e caparbia.
Gli occhi della piccola si sgranarono -Charle come puoi chiedermi di scegliere tra te e Natsu?- domandò con voce tremante, le mani a stringere compulsive quelle di Lucy.
-Infatti tu non sceglierai un bel niente! E' con me che devi venire!- sbraitò Natsu avanzando verso Wendy, osservando un istante Lucy a quel -Natsu!- da lei rimbeccato con fare piccato.
-Cosa c'è? Decido io!- le rispose facendole serrare la mascella e contrarre il volto in una smorfia contrariata.
Ma ancora una volta Charle intervenne innescando l'ennesima sequela di botta e risposta, dal tono così alto da ignorare i lamenti di Wendy e quei flebili: -Voi non potete farmi scegliere, vi prego!-
Solo quel: -Basta!- straziante da parte della piccola sembrò interrompere i due, voltare le teste e vedere in tempo Wendy strattonarsi dall'abbraccio di Lucy e correre via, lasciando il ponte piangente.
Charle provò a seguirla e Natsu sbuffando stizzito compì qualche passo in avanti cogliendo ancora quello sguardo torvo da parte di Lucy.
-So cosa stai pensando ok? Ma credimi costringerla è la cosa...-
-La cosa giusta Natsu?!- completò lei la frase adirandosi -Ho passato la vita a sentirmelo dire da mio padre e credimi ciò non ha reso la mia vita esattamente felice!-
-Non so se è la cosa giusta ma è quello che succederà, Wendy verrà con me punto e basta!-
Sbottò ammutolendola, lasciandola poi sola. Lo guardò a lungo prima di scomparire dal suo campo visivo, digrignò i denti Lucy pensando a quanto fosse cocciuto ed egoista, due dettagli del suo carattere quelli che spesso avevano messo in crisi il loro rapporto, la frustrazione tornò ad invaderle il cuore al pensiero che sarebbe successo altre volte.
 

***


Un vento malandrino si era alzato aumentando di potenza di ora in ora, soffiava arrogante creando quel fischio sordo, gonfiando i panni appena stesi ad asciugare da Mira. Si era legata i capelli la bella albina in modo che le ciocche aizzate da quel vento sbarazzino non le impedissero la visione e la facessero continuare nel suo operato. Accanto lei Erza studiava il porto, i gomiti posati sulla balaustra e le labbra arricciate all'in su, non era prudente scendere nonostante la grazia del principe nell'aver accompagnato la sua futura consorte fino a Crocus anche perché ancora tale scambio non era avvenuto e sollevando gli occhi verso Lucy, proprio a qualche passo da lei, notò quel turbamento che sembrava assalirla.
Si avvicinò piano trovandola ancora assorta nei suoi pensieri, il viso chinato verso le mani congiunte, la schiena posata contro il parapetto e gli occhi vuoti a mirare il pavimento.
-Lucy- la chiamò facendola sobbalzare appena e sorridere di rimando.
-Scusami Erza, i pensieri sono tanti- si scusò abbassando di nuovo il capo e torturandosi le dita, sapeva che la rossa avrebbe incominciato a chiederle cosa ci facesse ancora lì, probabilmente avrebbe insistito nell'accompagnarla lei stessa.
Ma una calda stretta le avvolse le mani, le dita di Erza a sovrapporsi sulle sue -Non aspetta a me portarti dal principe- la rassicurò come se l'avesse letta nel pensiero.
-E' con Natsu che hai stipulato il patto, sarà lui che dovrà farlo- le ricordò incurvando le labbra nel vederla annuire mesta.
L'espressione di Erza sembrò addolcirsi, un riverbero di luce in quegli occhi di nocciola, un calore capace di irradiare quelli di Lucy ora colmi dell'effetto benefico che Erza era riuscita a trasmetterle -Quello che è successo sul ponte l'altra volta, io lo penso davvero Lucy- la informò increspando le labbra in un sorriso amaro, stringendole le dita nel vederla annuire piano.
-Sei di sangue nobile ma è il tuo cuore puro ad esserlo per primo e per quanto io voglia vederti regina e governare il regno di Crocus per un futuro migliore del paese, non potrei mai perdonarmi di costringerti a fare ciò che non vuoi- scosse il capo, le ciocche rosse ad ondeggiare spinte dal vento e lo sguardo sorpreso di Lucy a guardarla.
-E' la cosa giusta che tu governa questo paese, ma ognuno di noi è artefice del proprio destino, meglio di me nessuno può saperlo e ho pagato Lucy, ho pagato a caro prezzo i miei istanti di folle felicità, ma non tornerei mai indietro- ammise chiudendo gli occhi e sollevando il mento, la spuma del mare trasportata dal vento andò a infrangersi contro il suo viso.
-Si può essere felici senza non deludere per forza qualcuno?- le domandò Lucy spinta dalle forti emozioni che quelle parole le avevano innescato, gli occhi di Erza si aprirono piano guardandola appena avvilita -Non lo so- le rispose corrucciata, scostandosi da lei e inclinando di poco il viso prima di avvicinarsi a Mira -So solo che tutti noi meritiamo di esserlo, ma ciò che oggi ci rende felice domani non potrebbe più farlo- disse con tono amaro. Erza credeva in lei ma non in quel legame intrecciato con Natsu e non poteva darle torto, lei per prima faticava nel capire cosa il cuore del giovane celasse davvero ma sollevando lo sguardo e mettendo a fuoco la figura di Natsu accanto alla balaustra guardarla di rimando, qualcosa gli riempì il petto rendendola improvvisamente fragile difronte a quegli occhi tentatori, così belli e velati da una opaca patina di dispiacere da farla tentennare ancora una volta.
Si avvicinò a lui sentendo un formicolio invaderle nervosamente la pancia, si accostò alla balaustra premendo i palmi contro la superfice, inclinando il capo verso il suo.
-Lu, io non voglio rendere infelice Wendy- mormorò Natsu facendola sospirare, Lucy allungò una mano verso la sua accarezzandogli le dita fino a intrecciarle poi con le sue -Lo so, è solo che...- disse con voce incerta il corpo di Natsu poi a frapporsi sul suo, con le mano libera poggiata sul parapetto l'aveva chiusa in un cerchio, tra il suo torace e la balaustra.
-Devo farlo Lucy, devo portare Wendy ad Ishigar, lo promesso dannazione!- sibilò posando la fronte contro la sua, facendole sentire tutto il suo ardore e Lucy capì che non era stata arroganza quella sfoggiata prima sul ponte. Il fiato caldo di Natsu che s'infrangeva contro la sua bocca le creava piccoli fremiti tenuti a bada solo dalla ragione.
Pensò a quanto era stata avventata nel crederlo orgoglioso ed egoista, si solitamente lo era, ma non in quel frangente quando furioso aveva reclamato la proprietà sul futuro di Wendy.
Era stato qualcos'altro a spingerlo a quel duro e ingiusto comportamento.
-Wendy è una pirata Lu e non una qualsiasi... è il suo sangue a dirlo- sussurrò specchiandosi in quello  sguardo caramellato d'incertezza e sorpresa. Schiuse le labbra Lucy, un mormorio perplesso stava per uscire dalla gola ma quel dolorante lamento appartenente a Mira la interruppe da qualsiasi domanda, entrambi voltarono le teste in direzione della pirata trovandola immediatamente affiancata da una Erza al quanto preoccupata.
-Cosa succede?- domandò Natsu avvicinatosi repentinamente insieme a Lucy, un espressione dolorante deturpava il bel viso di Mira, con una mano stringeva il polso dell'altra sanguinante -Mi sono tagliata con quel pezzo di vetro apparso dal nulla- gemette tremante mostrando un lungo taglio, fortunatamente solo superficiale, sul palmo contratto da piccoli spasmi. L'aveva raccolto Erza, stringendolo tra indice e pollice lo mostrò anche a gli altri -Era nelle tasche di quei pantaloni, di chi son quegli indumenti?- domandò allarmata, il timore di saperne già la risposta le si avventò addosso come la peggior delle ipotesi mai pensate e quel: -Mest- mormorato da Mira l'accertarono che tali timori fossero veri.
-Sono quelli che indossava durante il naufragio, glieli ho presi io stamattina dalla sua stanza lasciandogli un cambio- continuò Mira.
-Pezzi di vetro...- mormorò Lucy, sgranando gli occhi quando la consapevolezza che probabilmente Mest avesse usato quei cocci di specchio come stratagemma di un segnale di luce solare per avvisare il concilio il momento giusto per attaccarli. -Ecco come ha fatto senza lasciare la nave- aggiunse Natsu con voce cavernosa, ormai il gioco di Mest era stato svelato, era lui la spia.
E senza domandarsi il perché un loro compagno li avesse traditi, Erza e Natsu corsero per la Lumen alla ricerca di Mest lasciando Mira alle cure di Lucy.
 

Si era seduta sul pavimento della nave, le gambe incastrate tra gli spazi vuoti della balaustra e i piedi a ciondolare, Charle se ne stava lì da un po', da quando aveva cercato Wendy nella loro stanza e non l'aveva trovata. Mesta e avvilita si era poi arresa nelle ricerca presupponendo che anche se  avesse trovato la ragazzina, probabilmente Wendy l'avrebbe allontanata. Era così infuriata con lei, penso sollevando il viso verso il cielo in modo da annullare quell'accenno di lacrime dagli occhi.
Lo inclinò poi nascondendolo appena dai capelli candidi -Vorrei stare un po' da sola- sbuffò stizzita all'indirizzo di Happy che, senza chiedere alcun che, si era comodamente appollaiato accanto a lei, sorridendole lo stesso.
Afferrandole comunque la mano per intrecciarla tra le sue dita magre e segnate dalla pirateria, resistendo ai strattonamenti di Charle e dai suoi buffi ringhiati tra i denti.
-Non mi importa sai? Ti resto comunque vicino- le aveva risposto facendola sospirare arresa.
-E' colpa del tuo amico questa situazione- mormorò arricciando il naso consapevole che non fosse solo colpa di Natsu, ma forse un po' anche sua e di quella stronzaggine con cui era forgiata.
-Natsu è fatto così, sa quel che fa e tu puoi solo accettarlo- Charle voltandosi di scatto stava per rispondergli per le rime, non se ne sarebbe mai stata a guardare lasciando a Natsu ogni potere di decisione sulla vita di Wendy, ma gli occhi scuri e profondi di Happy un po' troppo vicini ai suoi la intimorirono appena, ma non era paura a farle tremare  le gambe e scaldare le guance, era qualcos'altro, come se da Happy trasparisse tutta la devozione per Natsu.
-Devi solo fidarti di lui- la rimbeccò dolcemente facendola annuire in un roteare di iridi. Happy le sorrise chiudendo poi gli occhi si avvicinò a rallentatore verso lei con l'intento di schioccarle un bacio, con il capo piegato di lato e le labbra già schiuse tentò di cogliere la romanticità del momento, peccato il palmo aperto di Charle ad arrestarne la corsa -Ora esageri- lo rimproverò  con un certo snobismo facendogli guaire un lamento un po' soffocato nella gola.
Ma le sorrise ancora, Charle ricambiò ora un po' più serena, ma sobbalzarono entrambi a causa dell'agitazione che era piombata sul ponte, Natsu si era avvicinato a loro chiedendo ad alta voce di Mest, un fare troppo esagerato che allarmò immediatamente Charle, scattata in piedi insieme ad Happy.
-E' lui il traditore che ha tentato di fregarci l'altra volta! Non si trova da nessuna parte!- ringhiò raggiunto da Erza, Grey e Lucy, quest'ultima profondamente turbata schioccò uno sguardo verso Charle -Dov'è Wendy?- domandò allarmata, non l'aveva vista da nessuna parte dopo la scenata sul ponte, quel turbamento si espanse tra di loro a macchia d'olio.
-Juvia la vista scendere insieme a Mest, dicevano che sarebbero andati a fare un giro per Crocus- esordì la voce di Juvia, ignara della situazione e appena apparsa sul ponte guardò sorpresa i visi contriti degli altri -Mest ha detto a Juvia che Erza aveva dato loro il permesso, non è così?- mormorò poi intimorita nel sentire Natsu imprecare e dirigersi come una furia verso la passerella mentre gli altri assumevano espressioni disperate, fu Grey a spiegarle come stavano le cose mentre ognuno di loro si apprestava a scendere dalla nave e avviare così le ricerche.
Natsu fuori di se si era mosso tra la gente nel disperato tentativo di scorgere Wendy tra la folla, agendo di impulso non aveva chiesto a Juvia da quanto tempo si fossero allontanati e reclinando il capo urlò verso Happy, Charle e Lucy anche loro intenti in quella disperata ricerca.
-Si saranno già allontanati!- decretò il ragazzo posando una mano sulla spalla di Charle nel sentirla sospirare affranta mentre Natsu bruscamente chiedeva ai passanti notizie su una ragazzina dai capelli blu suscitando solo occhiatacce e sguardi intimoriti.
Lucy gli andò vicino -Natsu aspetta! Devi calmarti! Cosi attirerai solo il concilio!- Lo ammonì prima di essere bellamente ignorata dal pirata.
-Cazzo! Tu vai da quella parte io andrò da questa!- ringhiò verso Happy un Natsu urlante e sempre più fuori di se ignorando Lucy e le sue tentate attenzioni.
-Natsu, ascoltami! Juvia ha detto che li ha visti mezzor...-
-Lu non ora! Devo trovarla subito!- la interruppe guardandosi intorno agitato
-Ma quello che sto cercando di dirti è che ha piedi non faremo vel-
Ma ancora una volta Natsu le voltò le spalle, non dandole ascolto, urlando contro Gajeel e Levy se l'avessero vista dall'altra parte del porto, ricevendo solo una scrollata del capo.
Sentiva la testa vorticare e la confusione assalirlo, ormai aveva perso il controllo e con l'ira ad accecarlo  non riuscì a pensare a nulla se non a trovare immediatamente Wendy e uccidere con le sue stesse mani Mest o chi diavolo fosse.
Fu un fischio a farlo trasalire dai quei pensieri omicidi e sollevando il mento sgranò gli occhi nel trovarsi davanti Lucy, due dita ancora tra le labbra e gli occhi ardenti verso di lui, ma fu vederla in sella a quel cavallo con la mano ben salda alle briglie e la gambe lisce e scoperte dalla veste tenute ben strette intorno ai fianchi del destriero a farlo sorprendere, scrollando il capo si avvicinò a lei in una sola falcata. Stringendole la mano fece leva tramite il braccio di Lucy e in uno scattante colpo di reni saltò in groppa al cavallo.
-E' questo?- domandò perplesso indicando con gli occhi il destriero.
-L'ho preso in prestito! Faremo prima andando a cavallo e lo restituiremo al suo padrone appena torneremo con Wendy- lo informò Lucy bloccandosi un istante nel sentire la mano di Natsu rimanere stretta con la sua, sorridendo poi  a quel: -Grazie- mormorato nel suo orecchio.
Sciolse il contatto solo per afferrare meglio le briglie in modo da ordinare al cavallo una folle corsa verso il centro della cittadina, ignorando in uno sbuffo quel: -Vedo che non hai perso il vizio- ghignato da Natsu.

 

Di sottecchi ogni tanto guardava il profilo di Mest, le dita a pasticciarsi tra loro e la consapevolezza che probabilmente andare per Crocus con il ragazzo senza dire nulla ne a Charle e ne a Natsu, forse era stata una cattiva idea. Ma il pensiero di ciò che fosse successo prima la fece arrabbiare ancora una volta e scuotendo il capo, Wendy s'impose di non pensarci forzando un sorriso verso Mest a quel: -Qualcosa non va?-
-Nulla!- rispose timida, quella passeggiata infondo le aveva fatto schiarire un po' le idee ma ora sentiva l'esigenza di tornare da loro nonostante l'arrabbiatura non fosse ancora passata, ma la realtà era che gli mancavano e in qualche modo voleva risolvere la situazione tra Charle e Natsu.
-Potremmo tornare ora- propose un po' imbarazzata, Mest era stato davvero gentile ad proporle quella camminata per Crocus e quasi si sentiva scortese ora nel volersene ritornare indietro, poi una punta d' inquietudine la pervase nel vederlo sorridere -Non ancora, ti va ? Potrei presentarti a un po' di persone-
-Persone? Pensavo non ricordassi nulla- domandò lievemente intimorita, Mest le strinse le dita intorno al polso strattonandola verso il centro di una piazza -Ma sembra che all'improvviso mi sia venuta, vieni con me- continuò in un ghigno inquietante rafforzando la presa nel percepire il titubare della bambina e quei mormorii sconnessi che gli chiedevano di ritornare indietro.
I timori di Wendy divennero terrore puro nel trovarsi davanti a quel gruppo di persone agghindate di tutto punto: colletti bianchi e mantelli blu e poi quello stemma  ben visibile cucito sulle loro divise -C..concilio?- balbettò pietrificata prima di essere  spintonata malamente contro quello in centro dall'aria più austera.
-Una bambina?- domandò tenendo Wendy per un polso, con due dita a sistemargli meglio gli occhiali sul naso -Doranbolt, che scherzo è questo?- continuò quel tenente del concilio che dopo aver squadrato con cipiglio la piccola spostò lo sguardo verso Mest.
-Lahar, mi avevi chiesto un pirata di Fairy Tail che facesse parte del gruppo della Lumen e te lo portata, questa ragazzina fa parte di loro- rispose volgendo poi lo sguardo verso una Wendy piangente in cerca di spiegazioni.
-Scusami piccola non ho niente contro di te ma non sono mai stato un vostro compagno, questo non è che un tatuaggio finto e quella del naufragio era solo una messa inscena- le disse strofinando un palmo contro il falso marchio di Fairytail già mezzo sbiadito -Facevo parte del concilio un tempo è intendo ritornarci, vero Lahar? Rispetterai il patto che abbiamo stipulato a Clover?-
-Non ha marchi ma suppongo tu stia dicendo il vero- titubò il comandante interessato al viso di Wendy dato quell'ossessivo scrutare da parte sua -Ebbene sia- confermò accennando a voltargli le spalle.
-A-spetta che ne farai di lei?- domandò Mest, che di cuore malvagio non ne aveva ma quel suo desiderio di riscatto sociale era stato più forte di ogni scrupolo.
Scrollò le spalle il tenente, il mantello che fruscio sulla stoffa dei calzoni nel seguirne il movimento -E' una pirata, sarà la forca il suo destino- rispose tranquillamente, come se Mest gli avesse appena chiesto che cosa avesse mangiato a pranzo e non quello.
-Non dirai sul serio- gracchiò in una risata nervosa l'uomo, un sussulto di Wendy a far da sottofondo e lo sguardo di Lahar che no, non scherzava per niente -Per la miseria Lahar, è solo una bambina- aggiunse quasi terrorizzato.
-E' comunque un pirata no? Portarla alla gogna farà da monito a gli altri, magari incominceranno a prenderci sul serio e far capire loro che il Concilio è una forza da non sottovalutare- snocciolò in tono freddo, un ghigno mal celato quello di Lahar che sottolineava la soddisfazione di tali parole.
E senza più badare alle farneticazioni di Doranbolt, questo il vero nome di Mest, gli voltò le spalle trascinandosi dietro una Wendy urlante.
Lahar si accinse a raggiungere  la stazione di posta lontana qualche metro, un gruppo di soldati del concilio lo stava aspettando per tornare in sede, ma un boato tra la folla contornato da quell' assordante scalpitio in lontananza attirò l'attenzione di tutti.
Lahar sobbalzò nel vedere il proprio campo visivo invaso dall'immagine del cavallo, aizzandosi sulle zampe anteriori minacciò l'uomo che istintivamente si era fatto indietro schermandosi il viso con l'avanbraccio.
Ma sorrise comunque il tenente una volta scostato il braccio e messo a fuoco la figura minacciosa di Natsu, saltato giù dal destriero, ora tenuta a bada da Lucy ancora in groppa, si stava avvicinando a lui con l'intento di riprendersi Wendy.
-Stai fermo lì, Salamander- fu il sibilo del tenente riconoscendo il giovane pirata.
Ma Natsu proseguì di qualche passo almeno finché ben tre guardie accorse sul posto non minacciarono la sua gola -Lahar lascia immediatamente Wendy o io...- minacciò torvo sporgendo in uno spasmo il busto in avanti prontamente arrestato dalle lame.
-Tu cosa? Forse non posso portarti alla gogna a causa di quell'assurdo patto tra imperatori  e il Grandoma stipulato  più di dieci anni fa, ma non hai nessuna autorità riguardo a questo- tuonò imperterrito.
-Lui no, ma io si- la voce cristallina di Lucy echeggiò nell'aria e scendendo da cavallo si mosse verso Lahr determinata e senza alcun timore, un smorfia contratta di rabbia e coraggio impressa sul suo bel viso.
-Sono Lucy di Acalypia, promessa al principe di queste terre e futura regina di Crocus- disse mostrando un falso orgoglio e il suo profilo a Nastu che pietrificato era rimasto a guardarla.
Natsu lo sapeva.
Lo sapeva lui, lo sapeva bene che Lucy avesse detto quelle parole solo per stratagemma, sapeva bene che non era ciò che voleva, Natsu l'aveva capito che non era un vanto quel suo esordio ma soltanto un trucco. Sapeva bene che di quel principe a lei importava poco di zero ma sapeva anche che quella Lucy riflessa nei suoi occhi nonostante i capelli sciolti e gli abiti non lussuosi che portava addosso, era una principessa.
Sgranando gli occhi verdi continuò a mirarla: era così fiera e bella, così lontana da lui. Lucy era una principessa e lui un pirata e la cosa non poteva funzionare. Sentiva la testa vorticare e la schiacciante consapevolezza che un futuro insieme sarebbe stata la scelta sbagliata per lei e continuando a guardale il viso contorto in un espressione ardente, Natsu si rese conto per la prima volta di cosa fosse realmente Lucy.
Una principessa, Lucy era la futura regina di Crocus e in cuor suo, Natsu sapeva che sarebbe stata una persona migliore accanto al principe e non al suo fianco, l'avrebbe rovinata con quella sua oscurità e questo non poteva permetterlo.
-Ho patteggiato con i pirati della ciurma di Salamander, hanno la benedizione di mio padre, sovrano di Acalypia nonché mia e di conseguenza quella del principe- continuava la bella Lucy, i capelli sciolti e fluenti le davano un tocco selvatico ma quella sua maschera aristocratica indossata apposta per l'occasione, quel modo di parlare dai toni sofisticati e impeccabili servirono a convincere Lahar del tutto, da tenente del concilio era una routine per lui frequentare il palazzo, nonché la famiglia reale stessa.
Conosceva quei modi di fare e ricordava quel bel volto diafano dai grandi occhi castani, l'aveva visto ritratto in quel quadro, quello che il re di Acalipya aveva fatto recapitare apposta al principe e quest'ultimo aveva tanto vantato per la sua bellezza.
-Principessa Lucy- esordì infatti senza però lasciare la presa sul polso di Wendy -Il principe Hibiki mi aveva avvisato del vostro imminente arrivo, allora era vera la folle notizia giunta alle mie orecchie, una ciurma pirata ad accompagnarvi?- domandò retorico mostrando un ghigno.
-Il vostro principe vi sta aspettando, andate a casa ora, non è più una vostra competenza-
-Si che lo è!- urlò Lucy stringendo i pugni lungo i fianchi -Sarò la vostra sovrana e...-
-Lo sarete un giorno, non ora. Io ubbidisco solo ai mio re, potreste sempre venire accompagnata dal principe Hibiki e riprendervi la ragazzina dalle carceri... sempre se farete in tempo-  continuò Lahar non accettando repliche -Se  permettete ora...- si congedò ignorando le continue proteste di Lucy, il pianto di Wendy e i ringhi di Salamander  ripresosi e allarmato si era sporto oltre le spade incurante del pericolo ma prontamente bloccato dalla guardie tenendolo imprigionato in una gabbia di braccia.
-No! Non puoi!- urlò disperatamente Natsu -Lei è figlia di Grandine, l' imperatrice dei mari!- tentò in un ultimo disperato gesto creando sorpresa e perplessità a tutti i presenti, mettendo a fuoco il viso sconvolto di Wendy nell'aver appena scoperto di essere figlia di una pirata, di uno degli imperatori di quella storia che Laxus le aveva raccontato quel giorno. Non era così che doveva saperlo pensò Natsu digrignando i denti e scuotendo il capo.
Lucy rimase sorpresa e anche Lahar titubò un istante, ecco dove aveva già visto quel viso
-Lasciala ora... il patto con il Grandoma...-
-Non mi risulta che Grandine avesse una figlia... potrebbe essere un inganno, la storia finisce qui-  replicò Lahar che di quel patto proprio non voleva saperne e colto d'astuzia aveva trovato il modo per aggirare l'ostacolo nonostante la rassomiglianza della bambina con Grandine.
Un Lahar trionfante di aver fatto giustizia stava già muovendo i primi passi verso la sua carrozza ma l'ennesimo inghippo gli impedì di portare a termine quell'arresto. Un branco di cavalli impazziti, appartenenti al suo plotone, si era improvvisamente ribellato scagliandosi direttamente sulle strade affollato di gente creando confusione e delirio. Costretto a ripararsi e lasciare la presa su Wendy, ne perse le tracce l'istante dopo e sollevando il viso per scorgere meglio Salamander notò anche la sua assenza. Imprecando stizzito si rese conto che qualcuno aveva fatto inveire i cavalli sulle strade in modo da far scappare i due pirati lasciandogli l'amaro in bocca e un pugno di mosche.
Nel fra tempo Wendy era stata trascinata via dalle grinfie di Lahar, sobbalzò quando si accorse che la stretta che le circondava il polso era nuovamente quella di Mest.
-Mi dispiace non volevo che ti facesse del male- le disse prima di lasciarla e sparire tra la confusione. Frastornata fece in tempo a capire a chi attribuire la causa di quel fortuito incidente che le aveva permesso la fuga e voltandosi verso i richiami di Natsu e Lucy pianse di gioia abbracciando entrambi prima di salire a cavallo e lasciare in fretta il posto.
 

Il lento scalpitio di zoccoli riempiva quel silenzio piombato tra i tre, dopo la fuga dal centro cittadino, Natsu, Wendy e Lucy si erano abbandonati alla tranquillità proseguendo il viaggiò con lentezza.
Natsu reggeva tra le mani le briglia imponendo al cavallo una marcia lenta e cadenzata, le braccia di Lucy a circondargli il collo con quel suo respiro caldo che a intermittenza s'infrangeva contro la pelle  e il capo di Wendy reclinato sulle braccia della principessa, con la schiena comodamente accasciata sul torace di Nastu. La Tensione accumulata sembrava svanita e Natsu finalmente aveva trovato la pace tra quell'abbraccio creato dalle due.  Stava bene racchiuso in quel modo, come protetto e pensò che non sarebbe stato male se quel momento fosse durato per sempre. Abbassando di poco gli occhi scorse il viso di Wendy, solo una parte dato che il resto era infossato tra le pieghe del braccio di Lucy. Ora gli sarebbe toccato spiegarle molte cose, ma prima fra tutte finalmente avrebbe potuto parlarle a cuor leggero di sua madre e di che donna e pirata straordinaria fosse stata.
Le urla concitate degli altri lo scrollarono dai suoi pensieri, erano giunti davanti alla Lumen e arrestando il passo del cavallo, permise a Wendy di scendere in un balzo e correre ad abbracciare tutti, per prima una Charle distrutta ma ora sollevata nel rivederla sana e salva.
Le cose erano andate per il verso giusto, era riuscito a riportare Wendy a "casa" ma quegli istanti felici e sereni terminarono dal momento che sentì la voce serena di Lucy sussurrargli nell'orecchio qualcosa.
Rimase paralizzato registrando appena i borbottii della ragazza che scesa da sola da cavallo lamentava quella sua poca galanteria. Le immagini di prima, quando Lucy aveva urlato tutta la sua regalità, tornarono ad assalirlo ricordandogli per l'ennesima volta come stavano davvero le cose.
Inclinò il capo verso di lei ora attonita, con le mani posate sui fianchi lo guardava perplessa -Natsu perché non scendi?- gli domandò turbata.
-Scusa, vado a fare un  giro ok? Avvisa gli altri-
-Natsu- lo richiamò lei preoccupata stendendo una mano in sua direzione -Aspetta vengo anche io!-
-No, voglio stare solo- la fermò stringendo le briglie tra le dita -Ti prego- continuò in tono supplichevole senza nessun tipo di rabbia o rimprovero.
Lasciandola sola l'istante dopo.
 

***


Lucy osservava la porta chiusa della sua stanza, seduta sul letto assottigliava lo sguardo verso quella come se con la forza del pensiero avesse potuto fare apparire Natsu da un momento all'altro. Qualcosa la turbava come un mesto presentimento ma scuotendo il capo si impose di non pensare in negativo, nonostante Natsu fosse sparito da ore e lei riversava in uno stato frustrante.
Portò le dita a picchiettarsi le labbra ricordando il modo in cui il pirata l'aveva guardata prima di lasciarla, prima di dirle che voleva stare un po' solo e Natsu quando voleva stare solo era perché voleva pensare e se Natsu arrivava a pensare la cosa era al quanto preoccupante. Serrò gli occhi al pensiero che Natsu ci stava ripensando, su di loro, su quella scelta fatta al mattino.
Sapeva che era stato il momento intenso e la vicinanza dei propri corpi a far pensare a loro a un futuro insieme, lo sapeva benissimo che non era quella la scelta giusta.
Ma ormai era stato deciso, no?
Conficcò le dita tra le lenzuola stropicciandone piccole porzioni nel registrare il cigolio dei cardini e visualizzare poi la conseguente apparsa di Natsu. Il pirata si era mosso nella stanza di qualche passo, un silenzio troppo pesante da sopportare stava inghiottendo Lucy e quando lo vide passarsi una mano dietro la nuca e schiudere le labbra lo anticipò tappandogli parole che non voleva sentire.
-Ci hai ripensato vero?- lo incalzò percependo la tensione che da lui traspariva.
-Si, Lucy io ci ho pensato un po'- si avvicinò al letto sedendosi sulla sponda, il capo di Lucy posato tra collo e spalla -Quello che ci siamo detti stamattina...- mormorò lei.
-Aveva importanza non era una bugia, ma Lucy lo sai anche tu, tutto ciò è sbagliato-
Lucy tacque, si morse un labbro e il suo cuore puro la rendeva incapace di mentire, lo pensava davvero purtroppo, sentì le dita di Natsu stringerle le sue, intrecciando le mani.
-Faremo la cosa giusta Lu-  soffiò senza guardala facendola annuire meccanicamente, svuotata ormai da ogni fragile certezza.
Lucy sciolse  l'intreccio di mani solo per afferrargli i baveri e avvicinare la bocca alla sua -Un ultima volta Natsu...- gli sussurrò sulle labbra sbilanciandosi su di lui, accostando il petto al suo fino a schiacciare il seno contro il suo torace -Un ultimo saluto-
-Lu- mormorò lui posando un palmo pieno contro la sua schiena, stringendola in un abbraccio -Così sarà solo più difficile-
-Lo è già- replicò lei prima di intrappolargli il viso tra le mani e baciarlo con passione vorace.
Scostarono le bocche solo quando sentirono la mancanza d'aria, si guardarono intensamente e Lucy trovò la forza di sorridergli scuotendo silenziosamente il torpore di Natsu. La mente del pirata correva troppo veloce a ogni schiocco di bacio dato su quella pelle diafana, dal collo fino al petto scostando con le dita ruvide lo scollo a cuore di quel corpetto che glielo fasciava. Il cuore batteva forte, il sangue scorreva veloce nelle loro vene fino a fare salire l'eccitazione a livelli bollenti.
La distese sul letto, ciocche dorate a spargersi sul cuscino e Natsu rimase un istante a guardarla immergendo tutto se stesso in quegli occhi grandi al cioccolato, seguendo con le iridi le linee morbide del viso e poi soffermarsi sulle labbra già gonfie prima di assaltarle nel più irruento dei baci datole finora.
Lucy lo spogliò della sciarpa e poi della camicia tastando con i polpastrelli i muscoli compatti del torace, nel sfilargli l'indumento le mani andarono ad intrecciarsi con quelle di Natsu, lui gliele sollevò posandogliele sul capo in un cozzare sempre più compulsivo di bacino.
Si spogliarono dei vestiti rimanenti in flemmatici movimenti, come a far durare quel momento il più a lungo possibile, anche i baci erano i lenti e Natsu continuava ad accarezzarle il viso con le dita tenendoglielo intrappolato tra i palmi mentre le divorava la bocca tra un ansito e l'altro.
Si scambiarono parole mai sussurrate, Natsu in un filo di voce le diceva di quanto fosse bella e lei lo spronava a farselo ripetere, gemendo appagata quando lo accolse dentro di se.
Il pirata si spinse dentro di lei con maggior impeto ad ogni suo gemito, sentiva i palmi di Lucy accarezzargli la schiena, le dita poi a tuffarsi nei capelli, gli piaceva da impazzire quei tocchi di dita tra le sue ciocche.
Ringhi mal soffocati, gemiti di puro piacere e schiocchi di baci dati sulla bocca echeggiarono per la stanza. Natsu si muoveva impetuoso affondando in quel corpo che era la sua pazzia, conducendo Lucy sempre più al delirio totale, ansimante si contorceva di piacere protetta sotto al suo torace lucido di sudore.
-Natsu- soffiò rauca nel sentirlo vicino all'orgasmo, lo percepiva dalle spinte sempre più urgenti, dai suoi gemiti ringhiati e dalle sue mani che in una morsa violenta la tenevano intrappolata contro il suo petto.   
Raggiunsero il piacere insieme invocando i loro nomi sulle bocche dell'uno e dell'altro, dandosi poi un bacio come se i loro corpi incastrati non fosse già abbastanza ad unirli, restando ancora del tempo abbracciati in quel groviglio di lenzuola, aspettando che i respiri si calmassero.
Il tempo sembrava scorrere lento e di abbandonare quel letto i due ancora indugiavano, da seduto con le spalle poggiate alla testiera, Natsu  le accarezzava il capo sentendola sospirare serena, la schiena di Lucy aderita al suo torace e le lenzuola a coprire i loro corpi ancora nudi.
Osservava il suo profilo, i lunghi capelli biondi che le coprivano la pelle bianca, si era rannicchiata su se stessa affondando la guancia tra le pieghe della braccia incrociate sulle ginocchia, inclinando il collo si lasciò accarezzare dalle  dita di Natsu proprio in quella parte di pelle, creandole piccoli fremiti di eccitazione.
Avrebbe voluto reclinare di colpo il viso e circondargli il collo con le braccia per baciarlo ancora e ancora, ma fu quel gesto dall'apparenza innocente da parte di Natsu a farla desistere e sospirare affranta.
Natsu con le mani aveva incominciato a separarle le ciocche di capelli, intrecciarle con le dita lunghe e abili in una morbida treccia.
-Non pensavo sapessi fare anche questo- gracchiò in una risata Lucy, celando la tristezza che l'aveva pervasa.
-E io che sapessi montare a cavallo... dico a palazzo ti permettevano questo genere di cose?- domandò divertito sentendola sbuffare un: -Me l'ha insegnato Capricorn...di nascosto-
Lucy si strinse in un abbraccio solitario, un dito a creare cerchi concentrici sul lenzuolo, sussultò nel sentire le mani di Natsu posarsi sulle sue spalle nude  -Ci sono tante cose che ancora non sai di me principessa...- le aveva sussurrato in un orecchio scaldandole quel brivido con quel suo respiro bollente.
-Ma non c'è più tempo per scoprirti...è ora che vada, vero? - scandì lei, quasi all'improvviso in un lamento facendo irrigidire il pirata -Mi stai legando i capelli- appurò cogliendo il suo stupore. Le stava legando i capelli e voleva significare solo una cosa.
-Il principe saprà già del tuo arrivo... verrà a cercati lui se non ti porto io- trasalì Natsu, autoimponendosi il tono di voce più fermo del suo repertorio sentendola poi smuoversi bruscamente tra quel groviglio di lenzuola per sgusciare via da lui e rivestirsi.
-Che c'è?- disse a suo indirizzo non ricevendo risposta -Lo sai che sarebbe finita in questo modo e ora non puoi fare così...- mormorò inquieto.
-Non faccio niente- sbottò lei, perché in cuor suo forse avrebbe voluto qualcosa in più da Nastu che un' ultima volta di passione. Sgranò gli occhi poi quando lo vide schiudere le labbra in un ghigno, un brivido la percosse perché lo riconosceva benissimo quel suo sorriso traditore dalle bellicose aspettative, ormai aveva imparato a conoscerlo.
-Che hai da essere così triste? Fra poco sarai una donna sposata con un bel principe... Hibiki vero? E con questo tipo di amore che sei cresciuta no? Come quello dei tuoi stupidi libri- sibilò Nastu, celando la rabbia con quel terribile carattere.
La frustrazione lo stava divorando.
-Già, e tu invece tornerai libero a viaggiare senza vincoli no? A rincorrere la tua vendetta! Era ciò che volevamo entrambi prima di conoscerci ed è ancora così- ribatté asciutta allacciando in malo modo il bustino per poi battere la mani lungo i fianchi.
-Però sembri infastidita- continuò Natsu.
-Ti sbagli- sbottò pensando a quando fosse stupido, pensando a quella suo maledetto bipolarismo, solo in mattinata le aveva fatto percepire di volerla accanto e ora invece sembrava non vedesse l'ora di lasciarla.
-Invece si- ribatté lui in tono serio
-No- ma a Lucy quel rinnegare le si strozzò in gola, Natsu l'aveva afferrata dai polsi costringendola sul materasso mettendosi a cavalcioni su di lei per bloccarle ogni via di fuga.
-Invece si!- ringhiò -Sono un pirata, cosa ti aspetti da me? Non potrei mai amarti come ti amerebbe lui- con il palmo ben aperto le bloccò il collo impendendole di scuotere il capo, in modo da farsi guardare.
-E Lu, che cosa vuoi da me?!-
-Che lottassi!- ecco l'aveva detto, si morse il labbro inferiore rendendosi conto di ciò che aveva appena sputato fuori. Natsu aveva sgranato gli occhi e indebolito la morsa fino a lasciarla, sedendosi poi al bordo del letto, dandogli le spalle.
-Questo fanno i pirati no? Lottano per ciò a cui tengono- mormorò Lucy massaggiandosi il polso appena violaceo dove le dita di Natsu erano andate stringersi, di sottecchi lo vide infilarsi i calzoni -Mi dispiace Lucy...non è un viaggio di qualche mese a farti conoscere il mondo per ciò che è... I pirati lottano solo per una cosa, una soltanto-  si sollevò infilandosi la camicia dando per l'ultima volta l'occasione a Lucy di farsi osservare le spalle forti segnate da graffi cremisi che lei stessa le aveva lasciato.
-Lottano per la libertà o muoiono cercando di conquistarla, di sicuro non la rischiano per qualcosa che potrebbero incatenarli per sempre- compiuto qualche passo si era mosso fino alla porta, addossandosi allo stipite e mostrandole il suo profilo -Lu abbiamo destini diversi e l'unica cosa che possiamo fare e arrenderci all'idea-
La lasciò da sola su quel letto sfatto, con l'incertezza a divorarle il cuore.
Natsu non voleva catene e lei aveva bisogno di costanti, non poteva funzionare e lasciarlo sarebbe stata la cosa giusta per entrambi.
Ma allora perché sentiva un vuoto in mezzo al petto? Portandosi le mani sul cuore tentò di placare quel dolore pulsante che la stava affliggendo e mentre lacrime di pianto le solcarono le guance fino a gocciolare dal mento, Lucy continuò a ripetersi che Natsu non faceva altro che farla stare male e che lui si era arreso all'idea fin dall'inizio, ora toccava lei.
 

***


Lucy si era accorta solo in quel momento quel grottesco dettaglio, era una principessa eppure possedeva solo pochi averi al momento. Un libro consumato, una frusta e qualche vestito, l'aveva notato solo in quel momento quando li aveva raccolti per infilarli nella tracolla e lasciare la stanza. Eppure in quel periodo trascorso sulla Lumen non si era mai sentita così ricca in vita sua: ricca di sorrisi, avventure ed emozioni e questo era bastato a renderla felice.
Prese un respiro a pieni polmoni stringendo tra le dita il foglio ripiegato che con cura aveva appena imbrattato di belle parole e cortesie d'inchiostro. Varcò la soglia che dava al ponte tentando un espressione serena ma gli occhi le si colmarono di lacrime nel mettere a fuoco tutta la ciurma ben raggruppata sullo spiazzo della Lumen.
Il cuore le si era riempito di gioia sorpresa, non si aspettava di trovarseli tutti insieme per salutarla e ricacciando le lacrime indietro si diede un contegno principesco prima di esordire in un caldo sorriso veritiero.
Le lacrime di Mira,Levy e Wendy però non l'aiutarono abbastanza a contenere le sue, qualcuna le solcò le guance e abbracciandosele un singhiozzo traditore scappò dalle labbra.
Un palmo aperto di Mira sul suo viso le cacciò via quelle lacrime -Sei cosi bella, non piangere più- le aveva detto in un mugugno facendola annuire e scostarsi a malincuore. Sobbalzò un po' sorpresa nel trovarsi davanti Laxus con Ever, Freed e Bixlow accanto a lui.
-Ecco noi volevamo...- farfugliava il Dio con le braccia intrecciate al petto e il volto rivolto verso un punto che non fosse Lucy, roteando gli occhi in uno sbuffo a quel sorriso di Freed fatto per spronarlo -Volevamo chiederti scusa... per quella cosa insomma- concluse un po' irritato facendola sorridere e annuire.
Altri saluti:  una pacca sulla spalla da parte di Lily, un abbraccio forse un po' troppo energico da un Elfman piagnucolante e quel grugnito di Gageel che Lucy ricambiò in un sorriso.
L'abbraccio di Juvia e di Charle, un bacio sula guancia dato ad Happy e quello sguardo a Grey -Prenditi cura di lui..- gli aveva soffiato in un orecchio notando i suoi occhi di pece tremare un istante.
Non servì risponderle, Lucy lo capì dallo sguardo deciso del Fallbuster che l'avrebbe fatto.
-Capitano- mormorò poi Lucy avvicinandosi ad Erza -Questa vi servirà a passare da Jupiter incolumi,  avviserò comunque il principe appena lo incontrerò- snocciolò in tono formale passandole la lettera, si sorprese quando Erza nel raccogliere la raccomandata le strinse la mano in una calda stretta -Buona fortuna principessa- le disse con un atipica commozione da parte sua, appena accennata ma necessaria a far scaldare il cuore a Lucy.
Li guardò un ultima volta prima di dare le spalle a loro proseguendo verso la scaletta che congiungeva alla passerella,  ormai sola senza nessuno ad osservarla si lasciò andare al pianto gemendo il dolore che in quel momento l'aveva colta, soffocandolo tra i palmi.
-Fatti forza mia bella principessa- si sentì apostrofare e nel riconoscere quel tono di voce biricchino annuì ancora con il viso nascosto tra le mani -Temevo di non riuscire a salutarti- mormorò Lucy spannando via dagli occhi l'ombra del pianto, sorridendole di rimando e avvicinandosi a Cana che seduta sulla balaustra la guardava ridente non nascondendo una punta di malinconia.
-Nah, volevo solo evitare i pianti isterici degli altri- minimizzò sventolando una mano.-
-Proseguirai il tuo viaggio allora?- le chiese Lucy con dolcezza.
-Certo, dopo il fattaccio di Mest persino quel stupido gorilla di Gageel sembra sopportare la mia presenza- replicò strappandole un sorriso.
-Ti auguro di esaudire il tuo desiderio- le disse Lucy veritiera intrecciando le dita con le sue in un tenero saluto -Lo farò- le rispose prima di slegare l'intreccio e balzare giù dal parapetto.
-Arrivederci mia principessa- la salutò osservandola lunghi istanti prima di voltarle le spalle e lasciarla interdetta. Lucy potette giurare di aver  intravisto un bagliore dorato in quegli occhi grandi e scuri, le aveva detto arrivederci e non addio.
Si strinse nelle spalle e osservando il cielo tinto di rosso tramonto capì che era il momento di lasciare definitivamente la nave scendendo ad uno a uno i gradini della scala fino a giungere alla passarella.
Rimase ferma nell'osservare Natsu, di schiena la stava aspettando accanto al cavallo e voltandosi a guardarla un istante di silenzio colse anche lui.
-Hai preso tutto?- esordì con fare vago spostando lo sguardo verso il destriero accettando quel mugugno di Lucy come un si.
Lucy strinse le mani intorno alla sua tracolla piena solo di qualche vestito, del libro e di quella frusta che lui stesso le aveva regalato, si aveva preso tutto ma un dubbio riempiva il suo cuore, come se avesse dimenticato qualcosa da prendere o da fare.
 

***


La luce del sole al tramonto tingeva il cielo irradiando di rosa le nuvole, infuocando quell'attimo di tempo prima di nascondersi e dare spazio alla luna. Il lento scalpitio causati dagli zoccoli sul terreno erano un dolce ritmo per le orecchie di Lucy, abbracciata a Natsu si era abbandonata al suo respiro e con il viso premuto alla sua schiena ne poté sentire addirittura il battito cardiaco. Osservando il cielo le venne da sorridere, come è buffa la vita, era durante un tramonto che si erano incontrati e ora stavano per dirsi addio. Pensò in quell'istante che se avesse potuto scegliere un momento da vivere irripetute volte, sarebbe stato quello: abbracciata a lui senza parlare, senza litigare, senza dire nulla e quando percepì il passo del cavallo arrestarsi, ancor di più desiderò che quel momento durasse per sempre.
Natsu scese dal destriero sporgendo poi le braccia verso di lei, raccogliendola tra le mani per aiutarla a scendere. Si era soffermato un istante a guardarle il viso, le sopracciglia aggrottate e quelle labbra rosee appena schiuse, era meravigliosa quando disegnava sul volto quell'espressione.
-Perché ci fermiamo qui? Non siamo lontani?- aveva domandato lei scuotendolo da quel folle pensiero.
Intravedeva il palazzo ma vi era ancora un po' di strada, ancora un po' di tempo. Uno strombazzare di tromba poi l'aveva fatta sussultare e inclinare il viso a scrutar meglio verso i cancelli.
-Non abbastanza, il principe sapeva già del tuo arrivo probabilmente ha ordinato alle vedette di avvisarlo subito- la informò spiegandole il perché di quel trambusto che avvertiva da lontano.
-Sta venendo a prenderti- l'avvisò facendola annuire vaga, cogliendo dagli occhi lo smarrimento. Rimasero a guardarsi ancora, istanti scanditi da battiti di cuore e parole non dette, un rumore di passi frettolosi e urla concitate che da lontano aumentavano d'intensità poco alla volta.
Lucy mormorò qualche flebile :-Si- in un guizzare di occhi, che cosa doveva fare? Ringraziarlo? Forse abbracciarlo? Mordendosi le labbra sollevò il viso verso il suo ma quegli occhi di lui erano troppo profondi e belli e sentiva il cuore farsi piccolo.
Lo sorpassò senza dire una parola, avanzando verso le guardie reali ancora ben lontane pensando affranta che non si erano nemmeno abbracciati, nemmeno detti addio, anche un: -Mocciosa- uscito dalle sue labbra le avrebbe fatto piacere.
Sentiva la sua presenza, i suoi occhi profondi conficcati nella schiena e si arrestò di colpo nel senitire la testa vorticarle furiosamente e lo stomaco contorcersi, stava diventando un dolore fisico quel tumulto che le sconquassava il ventre.
Non voleva lasciarlo, non voleva ed era solo uno il motivo.
-Non voglio arrendermi all'idea- mormorò scuotendo le spalle, sentendo la perplessità di Natsu avvolgerla da dietro, lo sorprese poi quando voltandosi di scatto urlò nuovamente quelle parole, avvicinandosi a lui con passo frettoloso.
-Lu...- sussurrò Natsu con il cuore che batteva troppo veloce e le dita ora a rilassarsi, le aveva serrate a pugno quando l'aveva vista andare via, così forti da far scricchiolare le nocche.
-Non voglio lasciarti e non lo vuoi nemmeno tu, non arrendiamoci all'idea- gli diceva Lucy allargando un sorriso nel circondargli il volto con le mani.
Natsu si sentiva confuso -Lucy perché fai questo... hai una vita meravigliosa che ti aspetta dall'altra parte-
-Perché ti amo Natsu... io ti amo- gli mormorò sincera posando la fronte contro la sua finalmente libera e conscia di ciò che provava per lui. Lo amava follemente e non vi era nessun motivo che potesse impedirle di non vivere il suo amore.
In quel momento non le importava nulla, voleva solo vivere quell'atto di egoismo dal sapore felice e dall'odore di Nastu, quel profumo selvaggio che aveva infuso in lei il coraggio necessario nell'affrontare tutto ciò che ne sarebbe venuto da lì in poi.
E Nastu per una frazione di secondi si era sentito amato, si era sentito felice come non lo era mai stato perché Lucy lo amava.
Lei lo amava ed era ingiusto quel suo amore puro riservarlo a lui che di ombre era fatto il suo cuore. Lucy era stata coraggiosa ad aprirgli il suo cuore mentre lui era solo un codardo, timoroso di provare sentimenti reali tanto da considerarli catene e non cieli immensi in cui perdersi.
Digrignò i denti nell'avvolgere i polsi sottili di Lucy tra le mani -Lu... no- sussurrò tentando di celare l' incertezza -Non sai quello che dici- sentendola dimenare affranta, pronunciare dei -No- carichi di tristezza e tentare di ritornare a toccargli il viso e il petto. Ma lui glielo impediva, Nastu la scostò lontana dal suo corpo -Ti prego non renderlo più difficile di quello che è- le diceva affranto sentendo gli occhi pizzicare ma troppo coinvolto dal momento per notare quello che gli stava succedendo fisicamente. Tremava e gli occhi erano lucidi, bagnati già di malinconia.
-Perché fai cosi? Perché non mi porti via con te?- sussurrò Lucy tra le lacrime quando Natsu le voltò le spalle montando a cavallo.
-Perché è sbagliato!- urlò di rabbia facendola sussultare, afferrando le redini la guardò un ultima volta -Resterai per sempre nel mio cuore, non ti dimenticherò mai- le confidò con il cuore spaccato nel vederla in lacrime. In un colpo secco di stinco dato al fianco del cavallo  prese a galoppare lontano da lei e dalle sua urla strazianti che lo imploravano di fermarsi. Natsu andò via da lei ignorando il dolore nel sentirla urlare ancora di quanto lo amasse, imponendosi di avanzare ancora quando la sentì rincorrerlo e cadere tra l'erba alta in un pianto disperato, stringendo le redini fino a lacerarsi i palmi e correre sempre più forte. Il vento che sferzava sul viso e gli asciugava le lacrime e il cuore riempito solo da una piccola soddisfazione, aveva fatto qualcosa di buono per lei è ciò lo rendeva quell'uomo che avrebbe voluto essere solo per Lucy.

 

-FINE PRIMO ARCO-

 



ANGOLINO DI DAIMLER- Ciao amici miei!
Finalmente c'è l'ho fatta! Perdonate l'attesa, ma spero con il cuore di aver chiuso questa storia non deludendo le vostre aspettative!
Io ero molto in ansia, sopratutto per questo finale amaro, ma non disperiamoci! Questa storia non è ancora finita! Ho intenzione di fare una seconda saga per chi ancora non lo sapesse e questo finale era un po' inevitabile, quindi fidatemi di me!
Se molti punti sono ancora rimasti incompleti è proprio perché verranno ripresi nella seconda parte, avrei voluto scrivere qualcosa in più ma questo capitolo stava davvero diventando infinito.
Io volevo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno amato e seguito questa storia, spronandomi a continuarla con sempre più gioia! Non mi aspettavo tutto questo quando ho postato il primo capitolo invece voi avete stupito ogni mia aspettativa rendendomi pazza di felicità!!

RINGRAZIAMENTI DOVEROSI:
Grazie a quelle 186 recensioni in soli 17 capitoli! Grazie alle numerose visualizzazioni e grazie tutte a quelle persone che hanno messo la storia in preferiti/seguiti/ ricordati facendomi raggiungere numeri da capogiro!
Un grazie speciale a Sayakachan94 per l'aiuto costante e a Piper_parker che mi ha sbloccata in un momento di paralisi in questo capitolo finale, mi scuso ancora per la tremenda attesa ma credetemi, è stato un parto scriverlo!!
Un grazie un po' più speciale a Tanomax, Nalufan, Nalla85, Hayparamour, Alexialil, Shona, Sayakacjan94, Najlafulbuster, Lunadragneel per aver seguito ardentemente la storia, perdonate se non vi cito tutti ma siete stati davvero tanti! E io ho apprezzato ogni singola recensione e dimostrazione di affetto da parte vostra.
Ci tengo a precisare che il mio ringraziamento va davvero a tutti quanti, anche a chi ha semplicemente letto in silenzio contribuendo anche egli nel rendere la storia un mio piccolo successo personale!
GRAZIE

Non riprenderò immediatamente con la seconda stagione, il fatto di dividerla ad archi era pensato proprio per lasciarmi un po' di spazio per altri progetti, vi chiedo perfavore un po' di pazienza e fiducia promettendovi che non lascerò passare moltissimo tempo dato che la fic è molto seguita e questo finale di certo non aiuta ;)
Per domande, anticipazioni, spoiler e insulti meritati dato il finale (ah ah) io sono sempre disponibile ;)  ora vado a riparami sotto un tavolo!
Un bacione grande e grazie di cuore a chi sta rendendo la mia esperienza su EFP molto bella!

   
 
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