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Autore: GirlFromTheNorthCountry    08/05/2016    5 recensioni
Le donne sono le migliori psicanaliste fino a quando non si innamorano.
“Io ti salveró” di Alfred Hitchcock
“Pronto, Alison Stone.”
“Sono Axl Rose, vorrei un appuntamento”. Disse una voce al telefono convinta che quella breve presentazione spiegasse tutto.
“Come prego?”
“Axl, l'amico di Izzy”
“Scusi, ma proprio non capisco cosa stia dicendo”
“Oh cristo! Ieri è venuto Izzy da lei per parlare di un suo amico, ecco quell'amico sono io”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era già alto nel cielo quando si svegliarono. Alison passò una mano sui capelli di Axl, ancora incredula di poter avere un contatto così intimo con lui. Era riuscita ad addormentarsi solo dopo molto tempo, non riusciva a smettere di fissarlo, accarezzarlo e abbracciarlo. Aveva il terrore che una volta sveglio si sarebbe alzato dicendo che era stato uno sbaglio.
“Buongiorno” era una parola semplice che ne racchiudeva a centinaia.
Lo sentì stiracchiarsi leggermente, era a pezzi, si sentiva come se un tir gli fosse passato sopra, non una, ma due volte.
“Buongiorno dolcezza” le disse.
“Come hai dormito?”
“Incredibilmente molto meglio di tante altre notti”
“Mi esplode la testa” disse lei.
“Eh stronzetta, vuoi fare la figa a drogarti e poi ti becchi le conseguenze” disse baciandole la fronte.
“Tu come stai?”
“Non voglio alzarmi da letto, vedere gente, parlare. Non possiamo stare per il resto della vita in questa stanza?”
“Mmm penso che non sia una possibilità, e poi quest'aria da depresso non ti si addice per niente”
“Alison?
“Sì?”
“È successo davvero quello che penso?”
La ragazza si sentì sollevata. Se uno vuole cancellare un fatto non tira certo fuori il discorso appena sveglio. Gli prese la mano e la posò delicatamente sui suoi seni per poi farla scendere giù verso il fianco e farla arrivare al sedere.
“Tu cosa dici?”
“Mmm che è meglio se mi rinfresco le idee. Salimi sopra, ne ho voglia ora” le disse.
Alison si sedette su di lui  e iniziò a muoversi sinuosamente incarnando la schiena all'indietro.
“Forse non dovremo rischiara anche sta volta” gli sussurrò.
In tutta risposta Axl appoggió entrambe le mani sui suoi fianchi per non lasciarla andare. Alison si piegò verso di lui per baciarlo.
“Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare” le disse.
I movimenti di Alison si fecero più ampi, ogni volta sembrava stesse per farlo uscire e poi lentamente si spingeva più affondo di prima. Gli sembrava potesse venire da un momento all'altro, lo stava facendo impazzire.
“Dolcezza, così non mi aiuti”
“Voglio farti godere non aiutarti”.
Tenendola stretta la fece sdraiare sul letto e si mise sopra di lei.
“Vuoi sempre comandare tu, eh?”
Axl sorrise a quella battuta, effettivamente era la verità.
La penetró nuovamente con movimenti forti e decisi, finché non la sentì gemere di piacere. Era lui che doveva decidere il ritmo.
“Non sembra che ti dispiaccia così tanto se comando io”.
Alison non rispose, ma la sua faccia valeva più di mille parole.
Quando sentì i muscoli delle sue gambe farsi più rigidi e il bacino a vibrare capí che era sul punto di venire, cercò di rendere il movimento ancora più intenso e le fece raggiungere l'orgasmo. Per lui non c'era niente di più affascinante del vedere una donna che godeva per merito suo. Uscì fuori all'ultimo momento e si sdraiò pesantemente su di lei, assaporando gli ultimi spasmi che sentiva ancora sul suo corpo.

“Vado a farmi una doccia" disse Alison trascinandosi fuori dal letto e infilandosi gli slip. "Pensi che i ragazzi saranno già svegli? Non vorrei mi vedessero in questo condizioni”
“Uno ti ci ha già vista...”
“Axl, per favore”
Si alzò da letto per andarle vicino, sapeva di aver detto una battuta squallida, ma la rivalità che aveva con Slash era troppo forte per non comportare frasi del genere.
“Scusami, non sono bravo a gestire la gelosia” disse baciandola.
“Ma dovresti capire che qui non c'è niente da essere gelosi”
“Avrai tutto il tempo che vuoi per farmelo capire, vai a lavarti ora, se ti guardò ancora un po' nuda non ti faccio più andare via”.

Si sedette allo scrittoio della camera di albergo, era da quando si era svegliato che aveva delle parole che gli vagavano per la mente, orse avevano iniziato a vagare già dalla notte prima. Aveva bisogno di metterle nero su bianco.

“Steven e Slash dormono ancora, di Izzy non c'è traccia” disse Alison quando tornó dal bagno.
Axl si stropicciò gli occhi con la mano destra.
“Evidentemente aveva bisogno di riflettere per i fatti suoi, io però non voglio sbattimenti questa mattina, ho altre cose a cui pensare”
Alison recuperò per la stanza i vestiti della sera prima.
“Lo so Axl, ma purtroppo non potrai fare a meno di parlare con loro di ieri sera”
“Aspetta” disse aprendo la valigia “mettiti qualcosa di mio, almeno sono puliti”
“Mmm, non pensi che così sia troppo esplicito?”
“Cosa? Che abbiamo scopato?” 
“Esatto, preferirei evitare certe domande di prima mattina.”
Si avvicinò a lei e la prese in braccio.
“Perché non mi contraddici quando dico che abbiamo scopato? Dovresti arrabbiarti”
“Perché dovrei farlo?”
“Perché scopare si usa per le cose occasionali, mentre tra di noi non c'è niente di occasionale”
“Credo di no”
La fece scendere deluso da quella risposta e andò a rovistare nella tasca della giacca per cercare le sigarette. Alison notó dei fogli di carta scritti e si avvicinò per leggere.
“E questa?”
“L'ho scritta ora, mentre eri in bagno”
Breakdown...” 
“Adatta alla serata, non credi?”
  
<We all come in from the cold
We come down from the wire
An everybody warms themselves
to a different fire
When sometimes we get burned

You'd think sometime we'd learn
The one you love is the one
That should take you higher>

    
“Ehi, ma questa è mia!” Disse Alison indicando l'ultima frase.
is a little hard to belive, 
but every body darlin sometimes 
bite the hand that fide> 

 
“Te l'avevo detto che te l'avrei rubata, ho il permesso?”
“Sarò in una tua canzone, e in una che non parla di troie! Un miracolo”
“Deficiente! Ancora che stai a pensare a Back Off Bitch? Comunque prima di pubblicare l'album è ancora lunga, fai ancora in tempo a farmi incazzare e farmi cambiare idea”
“Se quando sarà il momento di pubblicare l'album non saremo più in rapporti potrai mettere Back Off Bitch, ma non dovrai mettere questa”
“Buon compromesso, ci sto. Senti -disse abbracciandola- ma del discorso di ieri cosa ne pensi? Di quello che mi è successo dico”
“Non lo so Axl, dobbiamo parlarne con calma, sono discorsi lunghi da fare e non si possono fare...”
“Nudi nel letto?”
“Ecco, tanto per dirne una”
“Ma ora come funziona? Ha ancora senso che io venga da te il lunedì?”
Alison fissò il soffitto pensierosa.
“Dio, effettivamente non so se questa faccenda abbia senso da mesi”
“Già, ma ora ancora più di prima, no?”
“Non lo so Axl, dimmelo tu. Ora ancora più di prima?”
“Lo so che vuoi fare eh, vuoi lasciare a me l'incombenza di dire quello che siamo, ma te lo posso dire serenamente. Non è stata una cosa di una notte Alison, io ora ti voglio punto e basta. Ti voglio mia, da qui in avanti, non posso più scendere a compromessi”
“Per me è stato difficile in questi mesi scindere le due cose, ma il fatto che non ci fosse niente di esplicito tra di noi mi aiutava molto. Ora però sarà veramente difficile, soprattuto in un momento così delicato per te”
“Credimi, già sapere che mi sei vicina è sufficiente. Ora sarei perso senza di te”
Alison rimase in silenzio, combattuta tra la felicità di essere essenziale per lui e la consapevolezza che partendo da quelle basi non poteva che nascere un rapporto malato dalle radici.
“Non ho intenzione di affibbiarti ad un altro psicologo se è questo ciò di cui hai paura”
“Potrei sparire per altri mesi”
“Lo so”
“Alison, io comunque intendevo che non potrei fare a meno di te come donna, come persona, non c'entra la psicologia”
“So anche questo. Comunque, teniamocelo per noi, almeno per oggi”
“Scordatelo, dovrei stare altro tempo senza toccarti o baciarti? Tu sei pazza”.
“Sto solo dicendo di non andare di là a fare un outing in stile Mandy e Duff, perché non c'è l'atmosfera adatta”
“Lo capiranno da soli, ti assicuro che se voglio so essere molto esplicito”
“Lo immagino. Ora in piedi però! Devo spararmi del caffè dritto in vena”
Axl la fissò storto.
“Scusa, pessima battuta. Dai forza, alzati. Abbiamo il mondo da affrontare”


Alison andò in camera sua per cambiarsi facendo scorrere nella sua testa i nomi delle persone con cui avrebbe dovuto parlare: Jeffry, Slash, Amanda. Non sapeva da chi iniziare, ma sapeva per certo chi voleva tenere per ultimo. Bussarono alla porta di camera sua, l'ultimo della lista era proprio lì davanti a lei.
“Jeff...”
“Buongiorno tesoro, come ti senti? Ti ho portato il caffè, anche se sono quasi le quattro”
“Mi salvi la vita, grazie!”
“Figurati. Si è svegliato?
“Chi?”
“Come chi? Slash... Non hai dormito con lui?”
“Ah sì, no, cioè quando sono andata via dormiva ancora. Mentre Axl si è svegliato”
“L'hai visto? Era in camera sua? E che ti ha detto?”
“Niente” 
Jeffrey scosse la testa, non era per niente stupito da una reazione simile di Axl.
“Credo che dovremo andare su a parlare. Ho preso un caffè con Duff e abbiamo deciso di affrontare il discorso tutti insieme. Ieri sera eravamo troppo sfatti per capirci qualcosa”
“Mi sembra una buona idea”
“Già” disse Izzy grattandosi la testa “Beh allora ci vediamo dopo, come membro dei Guns o solo come Izzy Stradlin” disse allontanandosi nel corridoio.
Alison lo fermò trattenendolo per un braccio.
“Jeff...giurami che non sarete troppo cattivi con Axl, non oggi”
Izzy la fissò incredulo. Aprì la bocca, ma poi se ne andò senza fiatare. Evidentemente preferiva non insultarla. La ragazza si immaginó una sua possibile risposta: “La tua bontà sfiora l'idiozia Alison, non ti ha insegnato niente ieri sera?”. 
Chiuse la porta, con un sonoro tonfo, al diavolo tutti, anche per lei era stata una notte difficile. Voleva solo tornarsene a casa.
Si rifece una doccia, la seconda. Sentiva di doversi lavare via la colpa. Era confusa e impaurita. Ora i ragazzi erano su a parlare, avevano tanto da dirsi, e lei era sicuramente l'ultimo punto della lista, ma se a Slash fosse scapato qualcosa? Una battuta, un apprezzamento? Non aveva nemmeno la forza per immaginare un possibile scenario. Eppure sapeva che anche eliminando quel senso di colpa l'angoscia non l'avrebbe lasciata andare. Ormai le carte erano state scoperte e lei non era certa di avere la forza 
per affrontare quella relazione, qualunque forma prendesse.

Indossó dei vestiti comodi e uscì per prendere una boccata d'aria. Amanda era fuori sul porticato seduta su una sedia a dondolo, ascoltava la musica dal suo walkman.
“Posso?” Chiese Alison, Amanda annuì e lei prese una cuffietta.
Riconobbe la voce di Robert Johnson: “Baby, I don't care when you bury my body when i'm dead and gone”.
“Cura l'anima questa voce”  
Amanda guardava dritta davanti a sè.
“Ventinove tracce”
“Come scusa?”
“Con solo ventinove tracce è riuscito a segnare un'epoca, noi non lo faremo nemmeno se pubblicassimo altri dieci album, questo mi ha detto Duff”
“Non sono discorsi da lui”
“È sfiduciato Alison, come potrebbe stare? Sta notte non è riuscito a chiudere occhio, è a pezzi ed è sicuro che qualcosa si sia rovinato irrimediabilmente.
“Magari ora riusciranno a chiarirsi”
“Chiarimenti di facciata ecco cosa saranno, Axl è stato un coglione”
“Lo so” impovvisamente si sentiva responsabile per il comportamento del cantante.
“E non parlo solo della droga”
“Oh, beh per l'altro discorso abbiamo risolto”
Amanda finalmente distolse lo sguardo dal giardino per girarsi verso di lei.
Risolto?” 
Lo sguardo di Alison non dava margine di errore.
“Stai scherzando?”
Scosse la testa.
“Ci sei andata a letto?”
“Già”
“E ora? È stata una cosa di una notte?”
“Da quello che ci siamo detti non credo”
“E quindi ora?!
“Oh Mandy e ora! e ora! Non lo so, ora sono cazzi! Tutto qui. Senti possiamo vederla come una cosa normale?”
“Ma certo. Almeno sei felice?”
“Sono fottuta”
“Sei innamorata”
“Praticamente è la stessa cosa”



C'era un'aria sommessa quel pomeriggio, le foglie erano immobili e tutto sembrava in attesa. Slash aprì la finestra della stanza per far entrare aria fresca, per far entrare ossigeno nuovo. Gli altri componenti del gruppo erano seduti sul divano del salottino, silenziosi e chiusi in loro stessi. Fu Duff a parlare. Parlò di fiducia e di rispetto reciproco, parlò dell'estrema urgenza con cui dovevano cercare di salvarsi e parlò d'amore. Dell'amore per la musica, per il loro lavoro e dell'amore che aveva per loro. 
"Dobbiamo lavorare uniti, con la rabbia, la smania e la passione di sempre. I soldi e l'agio non devono intromettersi tra di noi, dobbiamo rimanere veri come siamo sempre stati. Il nostro non sarà mai un rapporto melassato, siamo troppo folli per andare d'accordo tutti i giorni della nostra vita, ma dobbiamo essere in grado di affrontare le crisi. Dobbiamo essere i grado di parlare, di chiarirci, perché le incomprensioni irrisolte cementificano muri indistruttibili".
Ognuno di loro comprendeva bene il bisogno di fare seguire delle azioni a quelle parole e ognuno di loro cercava di capire cos'avrebbe dovuto fare.
"So bene che sarà difficile per voi perdonare il mio gesto. Magari perdonerete me, ma so bene che ogni volta che penserete a ieri sera proverete l'insana voglia di uccidermi. Avrei dovuto farlo prima e con modalità diverse, però ho scelto di farlo a modo mio. Vediamola così, se non saremo ricordati per le canzoni, lo saremo per la dichiarazione di ieri sera"
"Ormai abbiamo poco da rimuginare, dobbiamo solo pensare ad andare avanti nel migliore dei modi, partendo da stasera" disse Izzy. 
Era come se avesse pronunciato la formula finale per chiudere quella seduta, non avevano altro da dirsi, dovevano solo agire. Si alzarono e uscirono dalla stanza, Axl trattenne un attimo Slash, aveva bisogno di parlare solo con lui.

"Come cazzo era la storia del lupo alfa e del branco?"
Slash lo guardò stupito.
"Credo che dica che ce ne può essere uno per branco"
"Già, ma è chiaro che nel nostro gruppo ce ne siano due. Le teste calde, gli irascibili, i furibondi siamo io e te. Non smetteremo mai di prenderci a testate, ma sappiamo entrambi di avere bisogno l'uno dell'altro"
"Sbagli. Sei tu il leader Axl, io sono solo l'unico che ti tiene testa e forse Izzy è l'unico che, pur non dandoti mai contro, riesce a farti ragionare",
"Vedila come vuoi, so solo che se io e te non siamo in sintonia questa barca non va da nessuna parte"
Slash gli tese la mano ed Axl ricambiò con un gesto di profonda gratitudine.
"Lasciamoci ieri sera alle spalle"
“Sono d'accordo. Ah, e comunque per l'altro discorso, devo ammettere che sapere di te ed Alison mi abbia fatto impazzire”
“Come lo sai?” Chiese Slash stupito.
“Che vuol dire come lo so? Ne avete parlato ieri sera, no?"
“Aaah, sì certo, quello dici. Ma si Axl, comunque tranquillo, io non so che hai in mente con lei, ma a me non mi interessa da quel punto di vista” 
“Beh ormai anche se ti interessasse avrebbe poca importanza"
“Che vuol dire?"
"E' successo, finalmente aggiungerei. Ieri notte, per caso, ma penso sia stato il caso migliore della mia vita”.
Slash fu sul punto di parlare, ma realizzò subito che non c'era motivo di rovinare di nuovo tutto. Quello che c'era stato tra lui ed Alison doveva restare esattamente dov'era nato, non aveva un seguito, né una ragione.
“Ottimo" disse "Sono felice per voi”
“No, non lo sembri in realtà, ma non importa, so che saprai comportarti nel modo giusto”
“Assolutamente. E non preoccuparti Axl, quella resterà la sola cosa che lei sbaglierà in questa relazione e, pensa un po', l'ha fatta anni prima che iniziasse”
“Con questo vuoi dire che le cose sbagliate sarò io a farle?”
“Semplicemente so quanto ti roda sapere che lei è stata prima mia che tua, ma sappi che ti aiuterà ad alleviare il senso di colpa. Ci saranno momenti che saperla meno pura ti farà sentire meno una merda. Magari quando una notte tornerai a casa e ti metterai a letto con lei dopo esserti scopato la ragazzina di turno. Perché credimi, tu di errori in questa storia, durasse un mese come tutta le vita, ne farai parecchi”
“Non capisco tutto questo interesse” disse Axl irrigidendosi.
“Nessun interesse credimi, non voglio iniziare una lotta infernale a chi ce l'ha più lungo tra me e te. Sto solo dicendo che le voglio bene e mi dispiacerà vederla annientare. Perché tu l'annientarai, esattamente come avrei fatto io, lei non è adatta a tipi come noi”. Disse Slash allontanandosi da lui,
"E ora dove vai?"
"A prepararmi per stasera. E no Axl, non guardarmi così, inizio da lunedì ormai”.
Da lunedì, come con le diete.
Uscì dalla stanza, prima della preparazione sentiva il bisogno di parlare con Alison. Voleva dirle che aveva intenzione di iniziare il programma di recupero. Voleva dirle di stare attenta, anche se lei gli avrebbe risposto che non aveva la forza di privarsi di lui. Voleva dirle di parlarne con Izzy prima che fosse Axl a farlo, perché era certo che per Izzy sarebbe stato difficile accettarlo, quanto lo era per lui. Voleva abbracciarla, sapendo che sarebbe stata una delle ultimo volte che si sarebbe potuto avvicinare a lei in quel modo. La gelosia di Axl era famosa solo quanto il suo odio per la droga.
   
 
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