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Autore: dream_liberty    08/05/2016    4 recensioni
La piccola dolce Mikan è stata cacciata dall'alice academy dopo aver frequentato solo un anno, il nonno era morto già da tempo, e Mikan fa una sorta di pellegrinaggio tra famiglie ed orfanotrofi, era seguita da molte associazioni antialice, fu così che la piccola Mikan passò 5 anni infernali. Poi improvvisamente viene riammessa nell'accademia. Mikan era provvista di alice molto potenti ed estremamente rari.
Come sarà la Mikan sedicenne? E come si evolverà il suo rapporto con tutti i suoi amici alice, in particolar modo con Natsume? Sarà odio o amore?
Ciao , sono nuova e questa è la mia prima fanfiction in assoluto, quindi per favore abbiate pietà e siate clementi, spero di ricevere qualche recensione va bene anche negativa, be spero sinceramente che la storia vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Pov.Mikan

“Narumi vuole morire per mano mia!!!!!

Perché devo avere come partner quel cretino, e per di più mi ci devo sedere vicino!!! Che ingiustizia, in questo momento se è possibile lo detesto più di prima!!!!” .

Stavo già pensando ad un omicidio preparato esclusivamente per lui,(Narumi per chi non avesse capito) quando a metà strada per arrivare in fondo all'aula (vicino a Natsume, nd me) il prof. cretino mi chiamò ancora alla cattedra , “Cosa vuole ancora quest'idiota?!” pensai perfidamente mentre sorridevo al cretino in questione.

-Sì prof. C'è qualche problema?- chiesi provando palesemente a nascondere la nota di fastidio che trapelava dalla mia voce.

Lui invece sempre con quel sorriso che lo faceva sembrare ancora più tonto, rispose- Non hai finito di presentarti Mikan!-.

Lo guardai interrogativa, cos'altro c'era da dire? Mi sembrava di aver detto tutto, così diedi voce ai miei pensieri per risolvere i miei dubbi interiori.

Il biondo bisbigliò qualcosa, però parlò talmente a bassa voce che sentii solo qualche parola indistinta.

Stavolta lo guardai con un po' di fastidio, faceva prima a dirmelo con voce normale, ah no dimenticavo di chi parlavo, Naru era tutto tranne “normale” forse non sapeva neanche cosa significava questa parola.

Lui guardò prima me e poi la classe con fare allusivo,giuro stavo per scoppiare,quando una lampadina si accese nella mia testolina.

Lo guardai stranita, perché avrei dovuto dire quella cosa?

Feci le spallucce, come per dire “No Problem!”, anche se mi sembrava stupido doverlo dire.

Rivolta alla classe dissi con un bellissimo sorriso -Ops scusate ho dimenticato di dirvi che ho 16 anni- poi bisbigliai al prof qualcosa come “non credevo che fosse obbligatorio dirlo” a mo di scusa.

Naru sbatté la testa contro il tavolo con fare disperato, poi sospirando disse solo -l'alice-, -Come scusi?- che cavolo c'entrava l'alice nel presentarsi?!, -Dimmi i tuoi alice Mikan!!!!- sembrava un disperato, ma non riuscivo a capire il motivo di tanto nervosismo,-Ma lei sa già che alice ho, che senso ha dirle qualcosa che sa già?!- chiesi ingenuamente, forse un po' troppo.

-Alla classe!!!- sembrava un vulcano in eruzione, -Ma cosa devo dire alla classe?!- risposi a tono.

Lui sospirò esasperato, mi guardò seriamente negli occhi, e parlando lentamente, scandendo parola per parola disse- Devi dire alla classe che alice hai- non so perché ma mi sembrava che il prof stesse parlando con una ritardata, invece che ad una sua alunna sedicenne sana di mente.

Lo guardai, e sospirando dissi -Lo poteva dire anche prima-

suscitando misteriosamente le risate della classe, in quel momento lo sguardo di Naru sembrava la faccia di qualcuno che si voleva impiccare, secondo me aveva qualche rotella fuori posto.

Poi sentii una strana forza che faceva pressione sul mio povero stomaco, e che faceva sussultare il mio cuore rendendo i miei battiti irregolari.

Era la prima volta che provavo questa brutta sensazione, ma cos'era? Guardai la “mia” classe, non riuscivo a far uscire nessun suono che sembrasse una parola tranne qualche mugugno, il mio sguardo ricadde su una figura seduta scompostamente in fondo, lui, quello stupido.

Stava guardando la finestra disinteressato come se non fosse successo nulla di particolarmente interessante, come se tutto fosse normale, “Già” pensai amaramente”per lui non sono nulla, nessuno”.

Quella strana forza mi serrò di più lo stomaco, i miei battiti divennero veloci e lenti allo stesso tempo, il mio respiro si fece più affannoso.

Forse quella sensazione era qualcosa di simile a quello che le persone normali chiamavano... Paura, terrore, fifa, sentimenti che non avevo mai provato, almeno non in questo modo.

Si, decisamente quella era Paura con la p maiuscola, ma di cosa avevo paura? Del disprezzo dei miei compagni? No, non credo, ormai ero abituata ad essere disprezzata,anche odiata per il mio carattere, la mia storia, i miei alice.

Ero talmente persa nei miei pensieri che quasi non mi accorsi che una bella ragazza dai capelli neri con strane sfumature verdognole, truccata pesantemente, e con le unghie laccate di rosso, diceva -Ti vuoi muovere a dire il tuo alice insignificante, non abbiamo tutta la mattina per sentirti pavoneggiare un alice che non serve a niente, hai capito...Mikan- mi accorsi che quella ragazza disse il mio nome con disgusto, una cosa che mi diede molto fastidio,il mio nome era l'unico ricordo che mi aveva lasciato mia madre, -Allora... cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua?-chiese con fare provocatorio, serrai le mani fino ad avere le nocche bianche, se avessi avuto delle unghie più grandi, mi sarei ritrovata con molti segni nelle mani.

Mi avvicinai lentamente, dopo istanti che mi parvero interminabili, arrivai davanti alla ragazza dai corti capelli verdognoli.

Le sorrisi dolcemente e con voce zuccherosa dissi -Se i miei alice sono insignificanti, i tuoi sono esilaranti, giusto...cagnolino?- la guardai beffarda, e con quest'ultima constatazione provocai le risate generali della classe, facendola diventare rossa dalla vergogna.

La ragazza si alzò di scatto e mi mollò uno schiaffo che mi fece vedere le stelle.

In classe scese un silenzio pesante.

Il punto dove mi aveva schiaffeggiata bruciava da morire, ma non emisi neanche un gemito, non le avrei dato quella soddisfazione. MAI.

Lei invece mi guardò con aria di superiorità -Allora non parli

più?!- mi chiese probabilmente credeva che io mi sarei messa a piangere e che mi sarei prostrata davanti a lei magari baciandole i piedi,sogghignai, credeva veramente che mi avrebbe sconfitto con un piccolo schiaffo?, be si sbagliava di grosso,

-Be cos'hai da ridere, idiota?-mi chiese la strega, la guardai beffarda -Lo sai che con la violenza non si risolve nulla, dovresti essere più diplomatica, ah no, dimenticavo i cagnolini non sanno essere diplomatici, giusto cagnolino?- lei mi guardò stupefatta, mentre io una con disinvoltura che non credevo m'appartenesse me ne andai a sedermi vicino a Natsume.

Guardai nostalgica la postazione del banco, era uguale a quella di 6 anni fa dove mi ero seduta e con sorpresa avevo scoperto che il mio compagno di banco era un maniaco dai capelli neri che mi aveva dato della baka. Guardai il mio compagno di banco, lo stesso di 6 anni fa, lo stesso che mi fece arrabbiare, lo stesso che mi faceva imbarazzare, lo stesso che mi fece battere il cuore all'impazzata, il mio vecchio e maniaco compagno di banco,“proprio come ai vecchi tempi” pensai con un po' di malinconia , ma mi riscossi, i tempi erano cambiati, io ero cambiata, lui era rimasto lo stesso.

Pov. Natsume

Non ci potevo credere,come faceva quella baka ad essere così baka, non solo aveva esasperato Narumi cosa più unica che rara ma si era persino presa uno schiaffo da Sumire,che sembrava bello forte,il primo giorno di scuola!

Devo ammettere che era stata coraggiosa.

Non so se complimentarmi per aver preso in giro quella cozza di Sumire, o darle della stupida per aver preso uno schiaffo nel giro di 10 minuti, e per aver esasperato un cretino, soltanto perché non voleva dire i suoi alice, già chissà perché non voleva dire i suoi alice?

Ero così immerso nei miei pensieri che quasi non mi accorsi che qualcuno si era seduto vicino a me.

Girai impercettibilmente il capo, per vedere chi fosse così coraggioso o stupido da sedersi, senza IL MIO permesso, vicino al sottoscritto, e vidi LEI.

Beh mi sembrava ovvio, dopotutto Mikan era sia coraggiosa che idiota, anche quando aveva dieci anni era così, coraggiosa a tal punto da sembrare stupida, era rimasta uguale a come me la ricordavo ma allo stesso tempo sembrava... non so diversa,forse perché era cresciuta, almeno fisicamente parlando, o perché aveva i capelli sciolti ma...”no niente ma Natsume è così e basta lei non è cambiata, è rimasta la solita baka idiota che ti ha abbandonato” pensai con un po' di rimprovero e rabbia.

Cominciai, senza accorgermene, ad osservarla attentamente, aveva una guancia arrossata, c'era ancora il segno dello schiaffo, doveva essere stato bello forte.

Il viso era angelico, la pelle rosea, e senza un grammo di trucco, una ragazza acqua e sapone, ormai a scuola quasi tutte le ragazze dai 15 anni in su si truccavano, chi pesantemente chi leggermente, l'unica ragazza a scuola che non si truccava era Hotaru, be a quanto pareva se ne era aggiunta un'altra.

“L'altra” in questione sembrava distratta, con la testa fra le nuvole, “proprio come ai vecchi tempi” pensai un po' nostalgico (il grande Natsume nostalgico, questa non me la posso proprio perdere nd me, se non stai zitta ti brucio i capelli nd Natsume, no alt,tutto ma non i capelli, ti prego *me piange* nd me, smidollata nd Natsume) ma mi riscossi i tempi erano cambiati, io sono cambiato, lei invece era rimasta la stessa.

Però la voglia di stuzzicarla ritornò viva in me, - Sei rimasta proprio una baka, sei senza speranza- le dissi ad alta voce con il chiaro intento di provocarla, cosa che non tardò a venire, infatti lei si girò rossa dalla rabbia, giurerei di aver visto del fumo uscire dalle orecchie.

-Che cosa?! non è vero io non ero e non sono una baka, tu invece sei rimasto il solito idiota!!!- sogghignai, quest'anno si preannunciava davvero divertente, - baka, indossi ancora le tue mutandine a fragola o usi quelle a pois?!- le chiesi.

Mikan divenne di tutte le sfumature rosse possibili, si stava vergognando, e molto probabilmente la risposta era positiva, quindi potevo riprendere tranquillamente il suo vecchio soprannome – mutandine a pois!- lo dissi con tono divertito. Il suo viso divenne paonazzo, forse per l'imbarazzo o forse per rabbia, ma prima che potesse ribattere dicendo cose poco gentili sul mio conto, venne interrotta da una voce fastidiosa,che diceva - Bravo il mio Natsume, le devi dare una bella lezione per avermi umiliata- cosa cosa?! Davvero quell'idiota credeva che la stessi difendendo, be sta andando fuori strada, e poi aveva detto il mio Natsume, schioccai le dita e come per magia i capelli di Sumire cominciarono a bruciare,-Dovresti chiudere più spesso quella bocca, gallina- la gallina in questione, invece stava correndo per tutta la stanza urlando a squarciagola -Per favore aiutatemi, la mia piega si rovinerà, i miei capelli!!!! Aiutatemi branco d idioti buona nulla (non so se si scrive così)datemi dell'acqua prestoooo!!!- dopo aver detto l'ultima frase, uscì correndo dalla classe urlando -Acqua!!!-.

La classe in generale cominciò a ridere, tutti tranne me, non mi divertivo a prendere in giro quella cozza troppo truccata.

In quel momento sentii una risata,una risata cristallina che non apparteneva a nessuno della classe.

La risata proveniva da qualcuno vicino a me,-Che hai da ridere, mutandine a pois?- la proprietaria della risata smise di ridere e mi guardò gonfiando le guance ed incrociando le braccia, “proprio come una bambina” pensai.

-Be che che hai non posso neppure farmi una sana risata, non tutti sono musoni come te, Natsume- rispose con stizza la baka, se credeva che mi avrebbe smontato con qualche parola si sbagliava di grosso,-effettivamente è vero solo le baka come te ridono tanto, giusto mutandine a pois?- ribattei con calma calcolata, una calma che sembrava farla imbestialire,-Tu sei un maniaco delle mutandine, idiota pervertito- io risposi con la solita calma -un maniaco come l'intendi te, sono persone che godono nel fare quello che fanno- la ragazza mi guardò basita, in effetti la mia risposta era simile a quella che le avevo dato la prima volta che ci incontrammo, ma si riscosse in fretta e muovendo istericamente le mani mi rispose arrabbiata più che mai -Tu infatti ci godi a guardare la mia biancheria intima- io invece le risposi sempre tranquillo -Io non ho visto la tua biancheria, ho tirato ad indovinare, sei tu che sei prevedibile in certi aspetti-

Lei invece cominciò a battere istericamente i piedi per terra, come per scaricare la rabbia ma siccome non sembrava funzionare, si risiedette e cominciò a scarabocchiare nervosamente un quadernino, poi si guardò intorno come se si fosse accorta di qualcosa -Ehi Natsume dove sono finiti Ruka ed Hotaru, io non li vedo- cominciò calma, certo che cambia umore in fretta, -Perché dovrei dirtelo io?- chiesi svogliato,-Perché tu sei il mio partner, Natsume!- rispose ingenuamente.

La guardai malizioso e mi avvicinai e con voce sensuale le chiesi -in quale senso tu usi la parola partner?-, lei mi guardò interrogativa,e dopo averci pensato due minuti, arrossì violentemente, segno che aveva capito, in ritardo ma aveva capito.

-N- non intendevo in quel senso, no, cioè io, intendevo che Naru, mi ha assegnato come guida a te- balbettò muovendo nuovamente le braccia in modo frenetico.

-Comunque- guardai fuori dalla finestra- Ruka è ad un corso intensivo sugli animali, mentre Hotaru è in una qualche conferenza informatica-, lei mi guardò delusa ma poi sembrò riscuotersi – E quando tornano?- mi chiese avvicinandosi di qualche centimetro di troppo, vidi che il suo seno non era cresciuto un granché, e così per constatarlo meglio le toccai quel leggero rialzamento del petto.

-Sei piatta!- le dissi senza troppi giri di parole, Mikan all'inizio guardò prima me e poi la mia mano allungata all'altezza del suo petto poi... il putiferio.

-Tu...- disse con rabbia- tu, maniaco pervertito come hai osato?!-,-Osato cosa?- chiesi innocente,-A toccarmi il seno razza di pervertito senza scrupoli- - Ma quale seno?- chiesi ancora innocente.

Mentre stavamo litigando, qualcuno bussò alla porta della classe, - Chi è?- chiese cauto il supplente di Narumi, che a quanto pare se n'era andato, la porta si aprì con uno scatto -Siamo noi-

ANGOLO DELL'AUTRICE IDIOTA E RITARDATARIA

ciaooooooo cm va?!

Mikan: male per te!!!

me: perché sei così burbera, sembri Natsume!!!

Mikan: Perché mi hai fatto il seno piccolo, e perché quel cretino mi ha toccato il seno!!??

Natsume: Cretino a chi? Qui sei tu la Baka, e poi non è stato un piacere toccarti il seno!

Mikan: Pervertito!

Nat: Baka!

Mik: Cretino!

Nat: Idiota

me: calmi calmi, pace e amore!

Nat&Mik mi guardano con occhi di fuoco : è tutta colpa tua!

Me: io che c'entro?

Nat&Mik: Sei tu l'autrice!!!!

me accucciata in un angolino che fa cerchietti sulla sabbia con aria depressa

Nat&Mik: Be siccome l'autrice è depressa adesso noi vi salutiamo! Ciao ciao!

 

me che strappa il microfono a quei due depravati mentre li caccio via

me: Scusate questi due cretini, Be adesso vi saluto io!

Nat&Mik: ma perché?

Me: perché sono io l'autrice!

Ma prima di andarmene volevo chiedere scusa per l'immenso ritardo mi dispiace ma proverò a farmi perdonare me in ginocchio

Tutti incavolati con la forca: e come?!

Me che trema dalla paura: non lo so! Me che piange e poi scappo facendo Ciao ciao con la manina!

 

   
 
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