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Autore: RiverWood    08/05/2016    1 recensioni
La notte in cui Lauren Jauregui s'imbatte in Camila Cabello non è un caso. Non che fosse programmato, ma tutto ciò che a Lauren servono sono dieci minuti. Dieci minuti durante i quali Camila dovrà fingere di essere la sua ragazza.
"- Mi dispiace. Sapevo che sarebbe successo, accidenti sono così maldestra in certi momenti. Se c'è qualcosa che posso fare per farmi perdonare magari... - Camila mantiene un tono di voce basso.
Mi viene quasi difficile cogliere le sue parole a causa del frastuono della musica.
Improvvisamente ricordo per quale motivo mi trovo qui di fronte a lei, con il liquido appiccicoso che impregna la mia maglietta. Annuisco.
- In realtà ci sarebbe qualcosa che potresti fare per me - confermo.
La vedo inclinare il capo e fissarmi con curiosità, in attesa che io continui.
- Potresti fingere di essere la mia ragazza per tipo... i prossimi dieci minuti? - nello stesso momento in cui pronuncio quelle parole, mi rendo conto di quanto possa suonare assurda la mia richiesta.
- Come scusa? -."
Ci vorrà una playlist infinita di canzoni, momenti, emozioni, sentimenti, per farle innamorare l'una dell'altra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui, Normani Kordei
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Dinah non aveva notato la sua presenza fino a quando il pallone da basket non era andato a segno.

L'ultimo canestro della giornata.

Quando si era voltata, non aveva potuto fare a meno di notare la figura di Normani Kordei sugli spalti. I loro occhi si erano incrociati solo per un momento, ma era bastato a distrarre la polinesiana. L'espressione vagamente divertita sul volto dell'altra mostrava quanto la tensione di Dinah non fosse passata inosservata.

<< Ottimo lavoro oggi, Hansen >> la mano del coach sulla spalla la fa tornare alla realtà. << Se continui così sarai senza dubbio la punta di diamante della squadra... e finalmente il campionato sarà nostro quest'anno >>.

Normalmente, Dinah avrebbe gioito sentendo quelle parole, avrebbe rivolto un sorriso fiero al suo coach e sarebbe tornata negli spogliatoi per una meritata doccia rilassante. Ma adesso non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione degli occhi di Normani che seguono ogni sua mossa dalla tribuna.

Quando finalmente rialza lo sguardo, non c'è più traccia della ragazza mora.

Per un momento, Dinah pensa di averla addirittura immaginata, ma qualcosa le dice che non è affatto andata così.

Non le resta molto da fare. Probabilmente avrebbe dovuto smettere di pensare alla conversazione che avevano avuto l'altro giorno in classe e alle parole di Camila.

Dannazione, aveva praticamente costretto la sua migliore amica a dirle che cosa stesse succedendo tra lei e Lauren Jauregui.

Dire che era rimasta sorpresa sarebbe stato un eufemismo. Non che avesse qualcosa contro il fatto che Camila potesse provare attrazione per una ragazza, ma che quella ragazza fosse proprio Lauren Jauregui? Beh... quello cambiava decisamente le carte in tavola.

Ad essere sincera, Camila non aveva detto di provare attrazione per Lauren, aveva solo detto di esserne affascinata e incuriosita.

"Abbastanza da poter decretare di provare attrazione per lei, in ogni caso." aveva pensato Dinah.

Ma non aveva aggiunto nulla al discorso della sua migliore amica, perché sapeva quanto instabile fosse in certi momenti Camila in fatto di sentimenti.

Ripensando a queste cose, entra nello spogliatoio e prende il suo cambio dall'armadietto. Normalmente si sarebbe fermata a parlare con le sue compagne di squadra dell'allenamento appena svolto, ma oggi è particolarmente stanca e ha solo voglia di una doccia calda e rilassante e di tornare a casa.

Non fa caso al fatto che improvvisamente le voci si fermano e il silenzio inizia a regnare all'interno dello spogliatoio, l'acqua che scivola lungo il suo corpo è una distrazione più che sufficiente. Quando esce dalla doccia si dirige verso la panca dove ha lasciato i suoi vestiti puliti... trovandola occupata da niente di meno che Normani Kordei.

Dinah sussulta non aspettando di trovarsi la ragazza di fronte, ma rimane in silenzio per i minuti successivi con gli occhi sgranati.

<< Ma che acciden- che ci fai tu qui? >>.

Le labbra di Normani si piegano in un sorriso.

<< È un piacere anche per me rivederti, Hansen >>.

Dinah stringe con più forza l'asciugamano avvolto attorno al suo corpo, quasi fosse un'ancora dalla quale le viene difficile staccarsi.

<< Ti serve qualcosa? >> chiede sollevando un sopracciglio.

Normani sembra ponderare la domanda per alcuni secondi, o finge, Dinah  non saprebbe dirlo con certezza, poi asserisce con la testa.

<< Avrei bisogno di chiederti una cosa >> accenna.

<< E non puoi aspettare che io sia vestita? >> Dinah fa un cenno verso il suo corpo ancora grondante d'acqua.

Normani scuote il capo in segno di negazione questa volta, i suoi occhi velati da un pizzico di malizia.

Dinah sospira e scrolla le spalle.

"Due possono giocare a questo gioco" pensa prima di voltarsi verso il suo armadietto e lasciare scivolare l'asciugamano sulla panca di legno accanto a lei.

Questa volta è Normani a spalancare gli occhi, colta di sorpresa dal gesto della ragazza, ed è quasi sicura che Dinah possa sentire il suo sguardo bruciarle lungo la schiena. Vorrebbe schiaffeggiarsi mentalmente quando si accorge di non riuscire a staccare le iridi scure da quella figura.

<< Ehi, dov'è finita la buona abitudine del "i miei occhi sono quassù"? >> infierisce la polinesiana girandosi.

Normani è svelta a deviare la sua attenzione e si volta di scatto schiarendosi la gola.

<< Scusami, non... me lo aspettavo >> ammette arrossendo furiosamente.

Dinah sorride e riprende ad asciugarsi, prima di scivolare dentro i vestiti puliti. Quando ha finito, si prende il suo tempo per avvolgere i lunghi capelli in una tovaglia più piccola e iniziare a frizionarli.

<< Puoi anche girarti adesso >>.

Normani fa come suggerito e si ritrova a pensare per quale motivo non ha mai notato Dinah Jane Hansen prima d'ora.

"Oh cristo... non posso seriamente iniziare a pensare come Lauren." si passa una mano sugli occhi per evitare d'incorrere nello stesso pensiero due volte, ma quello continua a ripetersi come un loop nella sua mente.

<< Cosa volevi chiedermi? >> è la voce di Dinah a riportarla alla realtà.

<< Uhm? >>.

<>.

<< Oh giusto >> Normani sembra riacquistare la sua solita compostezza << I genitori di Ally partono il prossimo week-end e stavamo pensando di organizzare una festa... >>.

Dinah inarca entrambe le sopracciglia.

<< È forse un invito questo, Kordei? >> chiede inclinando il capo lateralmente.

Normani annuisce e si alza dalla panca su cui è seduta.

<< Per te e Camila, ovviamente >> chiarisce.

<< Ovviamente >> ridacchia Dinah << Nulla a che vedere con lei e Lauren, immagino >>.

<< Per favore... stiamo davvero parlando di Lauren? Ci metterà secoli a realizzare qualsiasi cosa sia con la tua amica >>.

La polinesiana non aggiunge altro, si limita a tirare l'asciugamano all'interno del suo borsone centrandolo perfettamente.

Il movimento sembra richiamare l'attenzione dell'altra ragazza.

<< A proposito, complimenti per l'allenamento di oggi >>.

Dinah sorride compiaciuta.

<< Magari potrò ricambiare il tuo invito con un altro per la prossima partita della squadra >>.

Normani si morde il labbro inferiore e fa scivolare una spallina dello zaino sulla spalla.

<< Quando troverai abbastanza coraggio io sarò qui ad aspettarti, Hansen >>.

E in un attimo è fuori dallo spogliatoio, senza che Dinah abbia l'occasione di dire altro.

L'unico pensiero a ronzare nella sua mente è un sonoro: "Normani Kordei stava seriamente flirtando con me?"

- - - - - - - - - - - - - -

<< Oh mio dio... è successo davvero? >> chiede Camila al telefono.

<< Te lo assicuro! Oh e siamo state entrambe invitate ad una festa, prossimo week-end, casa Brooke-Hernandez >> risponde Dinah all'altro capo.

Camila arriccia la punta del naso confusa.

<< A casa di Ally? Perché mai io e te saremmo state invitate ad andare? >>.

<< Non lo so... a quanto pare Normani non può fare a meno della mia presenza ormai >> scherza la polinesiana.

Le loro risate echeggiano per la casa vuota di Camila.

<< Non per smontarti, Cheechee, ma sono piuttosto sicura che abbia un ragazzo >> replica la cubana dopo diversi secondi.

Dinah sospira.

<< Lo so, non preoccuparti, non che avessi intenzione di fare qualcosa in ogni caso... >>.

Camila è abbastanza sicura che Dinah stia dicendo la verità, eppure riesce ad avvertire un'ombra di dispiacere nel suo tono.

"Sto iniziando ad immaginare queste cose? Dio, dovrei smetterla..."

<< Senti, spiegami ancora per quale motivo, di venerdì sera, io sia bloccata in casa senza la mia migliore amica a disposizione per uscire >> sbuffa infastidita.

<< Lo stesso motivo per cui io sono bloccata ad una cena con amici della mia famiglia, e mi sto mostrando del tutto irrispettosa, chiusa nel loro bagno a parlare con te al telefono >>.

Camila è sul punto di aprire la bocca per dire qualcosa, ma il campanello che suona le blocca le parole in gola.

<< Oddio... >> mormora.

<< Cosa? Che succede? Ti sei fatta male? >> chiede Dinah con apprensione, sentendo il tono dell'amica.

<< No... Dinah, hanno appena suonato alla porta >>.

<< E perché non vai a rispondere? >>.

<< Cosa faccio se è un assassino che vuole uccidermi? >>.

Dinah scoppia a ridere dall'altro capo della linea.

<< Fai sul serio, chancho? Muoviti, non aspetteranno a lungo >>.

<< Non voglio andare, Dinah >> si lamenta di nuovo Camila.

La polinesiana sospira per l'ennesima volta durante quella telefonata.

<< Karla Camila Cabello, ti ordino di andare ad aprire quella porta e anche subito >>.

Camila sbuffa abbastanza forte perché la sua amica senta l'irritazione presente nel suo tono, poi si alza e si dirige verso la porta.

<< Dinah, giuro che se questo è una specie di scher-... Lauren? >> la cubana spalanca la bocca completamente stupefatta.

<< Lauren? Lauren Jaure- >>

<< Dinah devo andare, ti richiamo dopo >> Camila non le da il tempo di terminare e stacca la chiamata.
 

Di fronte a lei, mi gratto la nuca imbarazzata, noto i suoi occhi scorrere lungo il mio corpo un paio di volte, l'espressione ancora attonita e il telefono a mezz'aria.

<< Lauren? >> ripete.

<< L'unica e sola >> annuisco con un mezzo sorriso cercando di mascherare la tensione del momento.

Camila mi guarda come se non fosse sicura della mia presenza, deglutisce e scuote la testa.

<< Che ci fai qui? >>.

Sollevo la mano che stringe il cestino da picnic.

<< Ho pensato che potesse farti piacere avere qualcuno con cui condividere questo venerdì sera... sempre che tu non abbia già preso altri impegni? >> il mio tono vacilla un po'.

Ci ho pensato e ripensato per l'intera giornata, e quando sono uscita di casa questa sembrava una buona idea, ma adesso, trovandomi di fronte ad una Camila così sbigottita, mi chiedo se non sia stata troppo azzardata come ipotesi.

Dopotutto... non era stata proprio lei a rifiutare il mio invito ad uscire una prima volta?

Mi fissa, o meglio, mi studia a lungo, ma non sembra intenzionata a volermi mandare via.

Alla fine fa un cenno di negazione con la testa, di nuovo.

<< Nessun impegno. Vieni, entra... >>.

Una volta dentro, mi prendo qualche minuto di tempo per osservare casa Cabello. Non è molto grande ma è accogliente, e deduco che di giorno debba essere alquanto luminosa; le foto appese alle pareti attirano la mia attenzione e mi avvicino per osservarle meglio: ritraggono Camila con il resto della sua famiglia e con quella di Dinah; individuo quella che sicuramente dev'essere Sofi, sua sorella, e mi scopro a notare quanto somigli alla Cabello più grande.

<< Come facevi a sapere dove abitavo? >> mi chiede spezzando il silenzio.

<< Oh uhm... >> non voglio suonare come una stalker, ma non voglio nemmeno dirle una bugia << Ho chiesto in giro >> mento alla fine.

Camila sembra notarlo e solleva un sopracciglio con sospetto.

<< In giro? A chi? >> continua muovendo qualche passo in avanti, d'istinto io indietreggio.

Quando mi ritrovo con le spalle al muro, sospiro e decido di dirle la verità.

<< Okay, diciamo che potrei aver pregato la segreteria scolastica di farmi avere il tuo indirizzo >>.

La cubana sembra sinceramente sorpresa, poi scoppia a ridere di fronte ai miei occhi.

Mi sento in parte terribilmente stupida per essere arrivata a tanto, per una ragazza che non desidera nemmeno particolarmente la mia presenza. Devo sul serio essere andata fuori di testa.

L'altra parte di me pensa invece che averlo fatto e vederla ridere così vale decisamente la pena.

Quando riacquista autocontrollo, Camila incrocia le braccia al petto ma l'espressione sul suo viso rimane scherzosa.

<< Fammi capire bene, non avevi detto che mi avresti invitata ad uscire solo quando avresti finito di leggere il libro? >>.

Annuisco.

<< Dunque? >> mi provoca ancora con un sorrisetto agli angoli delle labbra.

<< Io non ti sto chiedendo di uscire, non posso rischiare di subire un rifiuto per la seconda volta >> mi stringo nelle spalle.

Camila rotea gli occhi e scioglie la posa.

<< D'accordo, però dovrai seguirmi e non fare domande fin quando non ci saremo sistemate, okay? >>.

Mi chiedo cosa diavolo stia dicendo ma annuisco senza pensarci troppo.

<< Okay >> rispondo seguendola su per le scale.

Presto mi è chiaro dove Camila voglia arrivare. Il tetto. Non che la cosa mi terrorizzi molto ma... d'accordo forse un po'. O più di un po'. Dannata paura delle altezze.

<< Tutto okay, Lauren? >> mi domanda Camila preoccupata.

Evidentemente il mio respiro accelerato deve averla allarmata.

<< S-sì, tutto bene, è solo... >> deglutisco e lancio un'occhiata al bordo del tetto non molto distante da noi.

Un lampo di riconoscimento passa attraverso le iridi di Camila e la sento stringermi una mano nel tentativo di rassicurarmi.

<< Ci terremo lontane da lì, volevo solo vedere un po' le stelle, e tu sei una compagnia decisamente migliore del mio telefono >> mi sorride.

Ricambio il gesto e la seguo mentre il mio respiro torna ad essere regolare.

Lascia la mia mano solo per distendere a terra la coperta che ha recuperato da dentro casa e posarvi sopra il cestino, poi mi tira giù con lei e, perdendo l'equilibrio, finiamo per ritrovarci l'una sopra l'altra.

<< Oddio... Camila, ti ho fatto male? Mi dispiace, scusami, io davvero...>> tento di scusarmi, ma lei interrompe le mie parole posandomi una due dita sulla bocca e ridacchiando.

<< Rilassati, Lauren. Ho giusto qualche costola incrinata, un organo perforato e lesioni multiple ma sì, credo di potermi auto-rigenerare >>.

Le schiaffeggio la spalla e la sento ridere più forte. Potrei seriamente abituarmi a questo suono.

<< Idiota >> biascico sottovoce.

<< Avresti dovuto vedere la tua faccia! >> esclama tra una risata e l'altra. << E comunque, credevo che aspettassi almeno la fine dell'appuntamento, è così inappropriato da parte tua questo comportamento >>.

Sbuffo e mi puntello sulle braccia, inchiodando con lo sguardo la cubana sotto di me.

<< Buffo... avevo capito che questo non fosse un appuntamento >>.

Camila fa una faccia stranita prima di rispondere:

<< Certo che lo è >>.

<< Lo è? >> sollevo entrambe le sopracciglia.

Lei annuisce.

<< È decisamente un appuntamento fra me e il delizioso cibo che hai portato stasera; quindi se non ti dispiace, vorrei rendere onore alla sua presenza >> mi fa cenno di spostarmi.

Finalmente ci sediamo entrambe e iniziamo a mangiare. Gli argomenti delle nostre conversazioni sono vari, non ci soffermiamo troppo sui dettagli più seri, e presto capisco che Camila non è abituata a parlare alle persone con tanta facilità, eccezione fatta per Dinah. Certe volte la vedo muoversi con difficoltà tra le parole, come se stesse cercando esattamente quelle giuste da dire e quelle non venissero fuori.

Mi dice che è più abituata ad esprimersi attraverso la scrittura e la musica, e quando cadiamo in quell'argomento, scopro un dettaglio alquanto interessante.

<< A proposito, la tua amica Ally ha invitato me e Dinah alla festa il prossimo week-end >>.

<< Davvero? >> chiedo curiosa.

<< Sì, davvero >>.

<< E tu stai pensando di venire? >>.

Camila si stringe nelle spalle.

<< Non lo so ancora, ma sono certa che a Dinah piacerebbe, riuscirà a convincermi in qualche modo >>.

Sorrido e annuisco. Sono felice di saperlo, per me significa avere più tempo con lei e il classico divertimento di una festa messi insieme.  L'idea non suona per nulla male.

<< Dobbiamo aspettarci qualcosa di assolutamente ridicolo riservato a noi? >> questa volta il suo tono è più spaventato.

<< Se così fosse, non potrei certamente dirtelo e far saltare la copertura >> replico.

<< Lauren >> capisco che non sta scherzando, è abbastanza spaventata da quell'ipotesi.

Scuoto la testa e sospiro.

<< Non succederà nulla di male, Camila, te lo prometto. È di Ally che stiamo parlando, quella ragazza è troppo per il mondo intero >>.

Ridiamo entrambe alle mie parole.

<< Concordo >>.

In un attimo di coraggio afferro una delle sue mani posata in grembo e la stringo, intreccio le nostre dita e osservo il contrasto perfetto tra la nostre pelli, con il pollice accarezzo il dorso morbido e me la porto alle labbra lasciandoci sopra un bacio delicato.

Camila mi sorride. È un sorriso sincero e timido, non pieno di promesse o sicurezze... ma pieno di quell'attimo che stiamo condividendo.

E questo mi basta.

Mi basta quando si sporge in avanti per riportarmi dietro l'orecchio una ciocca di capelli neri, che mi è scivolata in viso.

Mi basta quando ci distendiamo su quella stessa coperta e fissiamo le stelle.

Mi basta quando scuote la testa divertita ad ogni nome fantasioso che scelgo per le diverse costellazioni.

Mi basta quando si avvicina impercettibilmente e infila le mani all'interno della mia giacca di pelle a causa del lieve vento che si alza.

Mi basta perché non dobbiamo preoccuparci di nulla.

Mi basta perché non dobbiamo contare il tempo che ci rimane tra di noi.

Mi basta perché non mi sto semplicemente accontentando di qualcosa... sto prendendo il meglio che posso avere.






 

1. La canzone è *ovviamente* "All of the stars" di Ed Sheeran. 

2. Sembra che ci sarà una festa a casa di Ally presto... mi prendo la libertà di estendere l'invito a chiunque di voi voglia partecipare :') 

3. Curioso come io abbia speso un'ora intera a cercare di decidere se fosse il caso di far baciare Lauren e Camila o rimandare ancora un po'... la prima idea aveva quasi vinto, quasi. 

See you, guys! :')

  
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