1 - Scegli un
personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua
cartella di musica e seleziona la modalità
di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una
drabble-flashfic che sia collegata alla
canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per
terminare
la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando
finisce, niente
esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua
drabble.
4 - Scrivine 10, poi
pubblicale.
Mi Dispiace – Laura
Pausini
Note.
In occasione della festa della mamma, perché
non parlare di Cristiana come madre?
«Mamma,
hai comprato i cereali?» Senti la voce di Elena dal
piano di sopra, seguita subito dopo dal rumore sordo dei suoi piedi
coperti dai
calzini correre giù per le scale di parquet.
«Guarda
nella busta della spesa, spero di aver-»
«Ma sono
al cioccolato, iper-calorici, mamma!»
«C’erano
solo questi.» Sistemi il cappotto all’appendiabiti
e prendi un bel respiro senza farle capire la stanchezza, la poca
voglia di
discutere, le poche ore che mancavano al tuo turno successivo, la cena
ancora
da preparare…
«Ma non
sei andata al supermercato?»
«Ci siamo
fermati ad un minimarket mentre tornavamo a casa.»
«Pasta di
cacao, cacao in polvere, tonnellate di zucchero…!?
Scusa aspetta un secondo» solleva gli occhi dalla lista
ingredienti incriminata.
«Vi siete fermati tu e chi?»
Sollevi gli occhi al
cielo e prendi tempo, afferrando
confezioni a caso dalle buste della spesa appoggiate sul tavolo. Per un
attimo
dimentichi quale fosse la disposizione dei prodotti nei vari ripiani
della
cucina, e te ne stai lì, in mezzo alla stanza, con la
scatola di caffè in una
mano e quella di uova dall’altra.
«Mamma?»
«Ti
dispiace aiutarmi a mettere a posto?»
Elena mugugna
controvoglia. «Devo finire i compiti. E mi
dici con chi sei venuta a casa? Ancora lui?»
«Non ho
intenzione di discuterne per l’ennesima volta.»
«Se tu
credi che per te sia un bene frequentare
quell’antipatico»
alza la voce, «senza pensare minimamente a ciò che
penso io…»
Sbatti sul tavolo la
roba che avevi in mano. Poco male per
le uova, stasera Elena si accontenterà di una frittata.
«A te penso sempre. Al
mattino, quando esco di casa prima di te e ti lascio apparecchiato per
la
colazione, e mi detesto perché non ho ancora capito quali
accidenti di cereali
ti piacciano. E poi mi chiedo cosa fai, con chi sei, se ti annoi a
stare a
sentire alle lezioni, se ti interrogano o se hai una
verifica.»
«Non lo
sai mai, non me lo chiedi mai!»
«E tu
dimmelo.»
«Domani.
Domani ho il compito di mate e non so un cavolo e
tu invece te ne vai in giro con Malosti e-»
«Però
ho preso il gelato, e se continui a lamentarti e non
lo metti in freezer, non ci sarà di nessun aiuto
stanotte.»
«Stanotte?»
«Non hai
detto che domani hai matematica e non sai niente?»
***
L’orologio
sul cellulare segna le 3 e 20 del mattino. Elena
è stesa a pancia in giù sul divano, abbracciata
ai cuscini. Sul tappeto sono
sparsi fogli di calcoli e quaderni, e sulle tue gambe giace, aperto e
scarabocchiato, il libro di testo di matematica. Sul tavolino troneggia
la
vaschetta di gelato, i residui a colorare le pareti sotto forma di
gocce
sciolte.
«Una
vaschetta di gelato e cereali dietetici» sussurri
sorridendo. «Miss coerenza.»
Elena si muove
leggermente, nel dormiveglia. «Grazie mamma»
borbotta, la voce impastata. «Ti voglio bene.»